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Full text of "Vocabolario nautico italiano con le voci corrispondenti in francese, spagnolo, portoghese, latino, greco, inglese, tedesco;"

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Comm.  Prof.  F.  CORAZZINI  di  Balciano 

OIÀ   INSEGNANTE  NELLA   REGIA   ACCADEMIA  NAVALE 


VOCABOLARIO  NAUTICO 

italia.no 

CON  LE  VOCI  CORRISPONDENTI 

IN  LATINO  GRECO  FRANCESE  INGLESE  PORTOGHESE  SPAGNOLO  TEDESCO 
compilato  per  commissioDe  del  Ministero  della  R.  Marina 

E   DEDICATO 

a  S.  A.  R.  il  PRINCIPE  TOMASO  DI  SAVOIA,  Duca  di  Genova 

Aomiraglio  e  Presidente  del  CoDiiUt»  degli  Amiragli 


TOMO    IV 


■1^1- 


FIRENZE 

1905 


PROPRIETÀ    LETTERARIA 


Si   ritengono  come    contraffatte  le  copie   ciie  non    portano    qui  sotto    la 
firma  dell'autore,  e  in  fine  il  numero  della  copia.  . 


Firenze  1905  -   Stab.   Tipografico  Aldino,   diretto  da  L.  Franceschini. 


PREFAZIONE 

AL   VOLUME    IV    DI    QUESTO    VOCABOLARIO 


È  necessario  che  io  dica  alcuna  cosa  della  correzione 
tipografica  dell'opera  mia.  Tutti  quelli  che  anno  pratica  dello 
stampare  sanno  quanto  sia  diffcile  evitare  gli  errori  tipo- 
grafici, anche  allora  che  il  libro  è  scritto  in  una  sola  lin- 
gua, e  venne  riveduto  non  solo  dall'autore,  ma  pure  da  altre 
persone.  Il  lettore  anche  inesperto,  può  immaginarsi  quale 
sia  arduo  compito  allorché  il  libro  è  scritto,  come  questo  in 
quattordici  idiomi,  e  quando  la  stessa  materia  specialissima, 
è  già  una  grande  difficoltà  da  superare  anche  se  il  compo- 
sitore e  il  proto  abbiano  una  qualche  cultura. 

Senza  queste  difficoltà  che  debbono  adoperarsi  a  supe- 
rare proti  e  compositori,  ve  ne  sono  altre  non  dipendenti 
né  dalla  loro  volontà  né  dall'abilità  loro  :  per  esempio  nel 
trasportare  una  forma  da  un  luogo  ad  un  altro  può  cadere 
qualche  lettera,  senza  ohe  essi  se  ne  avvedano;  quando  sciol- 
gono le  forme  in  macchina,  può  cadere  la  estremità  di 
una  linea,  e  il  proto,  non  essendo  presente  l'autore,  la  ri- 
mette al  posto,  senza  che  possa  esser  certo  che   stia   bene. 

L'autore  poi,  se  non  à  vista  più  che  buona,  scambia  fa- 
cilmente alcune  lettere,  o  per  la  picciolezza  dei  caratteri, 
o  per  la  pallidezza  dell'  inchiostro  in  alcuna  parte  ;  Ve  col  c^ 
Vn  GOÌVu^  Vr  coli'.*?,  molte  volte  si  prendono  le  une  per  le 
altre.  Questo  per  gli  errori  materiali. 


IV  PREFAZIONE 

In  tutte  le  lingue,  nelle  quali  le  parole  si  leggono  dif- 
ferentemente da  quello  che  si  scrivono.  Non  è  chi  non  veda 
quanto  sia  facile  prendere  un  qui  pro  quo. 

Cosi  non  di  rado  si  dimentica  V  ìi  aspirata,  che  non  è 
aspirata  nella  nostra  lingua. 

Un'altra  causa  di  errori,  sono  le  anomalie  nella  orto- 
grafia di  alcuni  idiomi  di  una  stessa  classe  di  lingue,  come 
per  dire  di  alcune,  le  lingue  neolatine  ;  dove  nell'  italiano 
non  trovi  h  che  in  pochissime  voci  del  verbo  avere,  in  altre 
la  trovi  in  molte;  in  alcuna,  come  nel  francese  e  nel  porto- 
ghese in  certe  voci  vedi  conservata  l' ^  e  1'  ^/,  hyclrodyna- 
mique^  hydrodynamica,  mentre  nello  spagnolo  conserva  so- 
lamente l' A,  Mdrodinamica. 

Non  basta.  In  alcune  lingue,  specie  nel  francese,  la  or- 
tografìa, dal  XII  secolo  in  qua  variò  talmente  da  presentare 
l'aspetto  di  un  idioma  affatto  diverso,  tanto  che,  per  dire 
di  una,  gli  stessi  Francesi  provano  grandissima  difficoltà 
ad  intendere  gii  scritti  dei  primi  secoli  della  loro  lingua. 

Anco  in  inglese,  sebbene  in  minor  copia,   vi  sono  si- 
mili trasformazioni.  Un  inglese  del  nostro  tempo  vi  dirà  : 
non  si  scrive  tarpawling,  né  tarpaulirìg,  ma  tarpaulin  (tela 
incatramata)  ed  à  ragione,  da  che  quest'ultima  è  la  forma, 
che  prese  col  tempo  essa  parola.  Oltre  siffatte  modifìcazioni, 
ve  ne  sono  altre  dipendenti  dalla  trasmigrazione  delle  voci 
da  una  ad  altra  lingua,  ciascuno  conformandola  all'  indole 
del  proprio  linguaggio,  tanto  che   non   senza    molta   diffi- 
coltà   si  può  risalire  alla  forma  primitiva,   che  i   vocaboli 
ebbero,  come  per  darne  qualche  saggio 
bompresso  da  howspriet  ; 
alzare  e  issare  da  hissen  o  heissen 
màt  e  ^waó'^,  da  maestro  o  maestra 
chiglia  da  Keel,  straglio  da  stay 
baglio  da  bau,  e  simili. 
molte  di  queste  sarà  dato  espellere   dalla  lingua   nautica, 
altre  no,  perché  ormai  divenute  materiale  della  lingua  let- 
teraria nazionale. 


PREFAZIONE  V 

Un'  altra  difficoltà  è  data  dalla  intrusione  del  linguag- 
gio nautico  comune  a  tutte  le  genti  rivierasche  del  Medi- 
terraneo, linguaggio  composto  dei  dialetti  delle  nostre  prin- 
cipali città  marittime,  genovese,  pisano,  napoletano,  sardo, 
siculo  e  còrso,  e  veneto  soprattutti,  non  che  delle  lingue 
francese,  spagnola  e  portoghese,  come  dell'arabo,  del  mauro 
e  del  turco  ;  non  solo,  per  che  i  Normanni,  e  gì'  Inglesi  vi 
portarono  anche  una  buona  dose  delle  lingue  teutoniche. 

Ne  qui  finiscono  le  difficoltà,  che  altre  molte  ne  oc- 
corrono per  la  vastità  e  varietà  della  materia,  con  tanta 
molteplicità  d'  idiomi  espressa,  si  che  più.  volte  rimaniamo 
incerti  se  due  espressioni,  evidentemente  di  due  diversi 
idiomi,  siano  nel  concetto  identiche.  Per  dirne  una,  la  na- 
poletana locuzione  :  intestatura  a  palella  che  la  massima 
parte  dei  marinai  italiani  non  intende,  stentai  a  ritrovarla 
in  Firenze,  nella  intestatura  a  due  o  più  punti.  La  quale 
significazione  nazionale  riesce  evidente,  una  volta  veduta, 
mentre  ancora  non  so  spiegarmi  perché  si  sia  detto  a 
palella. 

In  un  dizionario  generale  della  nostra  marina,  la  quale 
abbraccia,  essa  sola,  tutte  l'età,  difficoltà  gravissime  si  anno 
nell'antica  e  nella  mediana,  per  essere  la  cognizione  loro, 
specie  per  la  prima,  pervenuta  a  noi  frammentaria,  si  nel 
linguaggio,  che  nelle  rappresentazioni  che  ci  restano  nei 
monumenti  sculti  e  dipinti,  come  incisi  nelle  medaglie  e 
nelle  monete,  e  nelle  descrizioni  imperfette,  mutili  quale  ci 
restano  negli  scritti  degli  antichi,  tanto  guasti  nel  corso 
dei  secoli  dal  tempo,  dall'  incuria  degli  uomini  e  dalla  igno- 
ranza degli  emanuensi.  Tanto  che  in  molte  parti  conviene 
indovinare  o  ricostruire  i  testi  degli  antichi  scrittori,  sup- 
plendone o  ricostruendone  il  discorso,  col  raffronto  colle 
rappresentazioni  delle  cose  navali  e  del  frammentario 
linguaggio  nautico. 

La  marina  moderna  offre  difficoltà  d'altra  specie,  per 
tutte  le  innovazioni  introdotte  nell'architettura,  attrezzatura, 
velatura  e  macchine  navali,  ed  armi  terribili  di  offesa. 


VI  PREFAZIONE 

Quindi  altra  grande  difficoltà  nel  linguaggio  nautico 
moderno,  che  varia  da  nazione  a  nazione,  mentre  non  saria 
stata  molto  ardua  la  sua  unificazione,  tanto  più  che  già 
si  è  ottenuta  in  parte  nel  linguaggio  scientifico. 

Quasi  tutto  (questo  fosse  poco,  si  aggiunga  un'altra  non 
minore  difficoltà  ad  ottenere  la  correttezza  del  linguaggio 
nautico  nei  diversi  idiomi.  I  precedenti  lessicografi  dovriano 
prestare  un  considerevole  aiuto  al  compilatore  di  un  nuovo 
Vocabolario,  e  in  quella  vece  ritardano  di  frequente  l'opera 
sua,  non  potendo  essi  facilmente  distinguere  le  voci  e  le 
frasi  dialettali  da  quelle  di  lingua,  e  commettendo  inesat- 
tezze in  tutti  gì'  idiomi  che  non  sono  loro  nativi,  mentre 
procedono  col  metodo  molto  spicciativo  ed  agevole  di  ras- 
segnare le  voci  senza  alcuna  definizione  ;  esclusi  i  nostri 
lessicografi,  i  quali  pure,  nonostante  la  relativa  loro  ricchezza, 
riescono  oggi,  rispetto  ai  nuovi  materiali,  assai  poveri. 

Senza  dire  come  l'opera  sia  resa  maggiormente  difficile 
dal  gravare  tutto  il  lavoro,  compreso  quello  della  revi- 
sione tipografica,  sulle  spalle  di  un  uomo  che  è  presso  i 
settantaquattro  anni  e  nelle  condizioni  sue  presenti. 

E  tutto  questo  pure  è  nulla  rispetto  agli  ostacoli  che 
m'  interpose  la  malignità  degli  uomini. 


Altre  testimonianze  onorevoli  su  questo  Vocabolario. 
Dal  Vice-Ammiraglio  Bettòlo  già  Ministro  della  E,.  Marina  : 
Pregiatissimo  Sig.  Professore, 


Livorno,  li  9  Marzo  1903. 


Ringraziandola  cordialmente,  mi  compiaccio  con  Lei,  per  l' in- 
telligenza e  l'amore  con  cui  compie  questa  sua  bella  opera  di  alto 
valore  storico  e  marinaresco. 

Devotissimo 

Bettòlo. 


PREFAZIONE  VII 

Chiarissimo  Professore, 

23  Marzo  1904. 

meritava  certamente  di  essere  ricordata  in  un'opera 

di  tanta  importanza,  quale  il  suo  Vocabolario  e  da  uno  storiografo 
insigne  come  Lei. 

Suo  devotissimo 

Alfredo   Lucifero. 

Attuale  Capo  di  Gabinetto 
al  Ministero  della  R.  Marina. 


Dall'  insigne  ingegnere  navale  Capo  Comm.  A.  Micheli  già 
Deputato  al  Parlamento,  autore  di  superbi  navigli  da  guerra  : 

Illustre  Commendatore, 

Roma,  21  Aprile  1903. 

Mi  sento  in  debito  di  porgerle  i  più  vivi  e  sinceri  ringrazia- 
menti per  la  cortese  sollecitudine  con  la  quale  Ella  si  è  compia- 
ciuta di  farmi  dono  anche  del  terzo  volume  del  suo  veramente 
magistrale  Dizionario  nautico. 

Ella  può  esser  lieto  e  superbo  d'aver  dato  alla  nostra  lessi- 
cografia marittima  cosi  splendido  e  forte  contributo,  del  quale, 
nel  ringraziarla,  le  faccio  i  più  sentiti  rallegramenti. 

afF.  e  devotissimo 

A.    Micheli. 


lacchio,  napol.,  specie  di  lenza. 

laccio,  napol.,  vedi  giaccio. 

lacco,  s.  m.,  dall'  inglese  iach  padiglione  di  prora. 

—  s.  m.  napol.,  vedi  Giacchio. 

lacere,  v.  intr.,  dai  Latini  detto  del  mare  che  è  in  perfetta  calma. 
lacet  mare  ;  il  mare  giace.  Valerio  Fiacco,  Servatum  hello 
jacuit  mare.  Livio,  Postquam  jacuit  planum  mare  ;  poi  che 
giacque  piano  il  mare. 

—  (se  in  profundiim)  git tarsi  in  mare. 

—  aììcoram,  gittar  l'ancora,  dar  fondo. 

—  fermarsi,  sedersi,  parlando  di  naviglio. 

lacht,  s.  m.,  specie  di  piccoli  navigli  leggieri  per  viaggi  di  diporto 
e  per  le  corse  o  regate.  Gli  si  danno  forme  eleganti  e  sono  ornati 
più  o  meno  riccamente.  Alcuni  sono  attrezzati  a  cutter,  altri  a 
goletta.  Se  ne  vedono  di  grandi  dimensioni  attrezzati  alla  fog- 
gia dei  brick  ed  anco  dei  navigli  a  tre  alberi.  In  Inghilterra 
v'è  una  società  degli  iacht  di  ricchi  signori  che  li  armano  per 
navigare  nella  Manica,  nella  bella  stagione,  per  fare  evoluzioni 
e  studiare  in  pratica  diverse  questioni  dell'arte  navale. 

xA.lcuni  ricchi  signori  fanno  coi  loro  iacht  viaggi  in  ogni 
parte  del  mondo,  non  solo  per  passatempo,  ma  ben  anco  per 
acquistare  utili  cognizioni  e  studiare  meglio  i  paesi  nei  porti 
dei  quali  si  fermano. 

Si  dà  il  nome  di  iacht  pure  alla  parte  della  bandiera  in- 
glese all'angolo  superiore  della  guaina,  e  ad  un  piccolo  qua- 
drato ove  sono  diagonali  e  croci  con  strisce  rosse,  turchine  e 
bianche.  Si  dà  lo  stesso  nome  ad  ogni  disposizione  o  figura 
simile  sulla  bandiera  di  un'altra  potenza. 

In  fine,  anche  una  piccola  bandiera  della  specie  del  qua- 
drato detto  iacht,  si  appella  con  lo  stesso  nome. 

CORAZZiNi,  Vocab.  Nautico.  1 


2  lAC-IAR 

lacht,  club  (royal)  società  reale  delle  lusorie,  cioè  di  ricchi  che 
anno  delle  lusorie,  e  godono  di  alcuni  privilegi,  in  Inghilterra. 

lackattes,  barcacce  dell'isola  di  Terranova. 

lackee-ja,  canoa  della  Groenlandia. 

lack-Tar,  dicono  gì'  Inglesi  per  marinaro. 

lactatus,  agitato,  gittate  qua  e  là  dalle  onde  del  mare.  Virgilio: 
Terris  jactatus  et  alto. 

lacturam  alicuius  rei  facere  in  mare,  gittare  alcuna  cosa  in  mare. 

lactus  se  dedlt  in  mquor,  saltò  di  slancio  in  mare,  si  gittò  a  capo 
fitto  in  mare. 

ladi,  pi.  f.,  gruppo  di  splendide  piccole  stelle  sulla  fronte  del  Toro, 
non  lungi  dalle  Pleiadi. 

Nella  campagna  le  chiamano  gallinelle. 
Lat.  hjades  e  sucuIcb.  Sucula  significa  porcelletta.  Gr.  vihc;  = 
porcello  piovose,  onde  pure  Virgilio  le  chiamava  pluvice. 

F.   hyades  ;   1.  hyades   e   hyads  ;   P.  hyadas  ;   S.  Tiiadas  ; 
T.  liyaden. 

laio,  napol.,  vedi  Ghiaccio. 

lalias,  piccole  barche  dell'  Indo-Cina. 

langa,  s.  f.,  barca  usata  in  Portogallo  per  trasportar  legname. 

langada,  s.  f.,  albero  proprio  solamente  della  comarca  di  Per- 
nambuco  ed  Alagoa  nel  Brasile,  che  adoperano  a  fabbricare 
le  barche  dello  stesso  nome.  La  poppa  è  quadra,  la  prora  ad 
angolo  formato  dai  tronchi  di  esso  albero,  che  vanno  allun- 
gando dall'uno  e  dall'altro  lato,  sino  a  quel  di  mezzo  che  è 
il  più  lungo;  à  un  albero  e  una  vela,  ed  è  lunga  circa  qua- 
ranta piedi.  Si  adopera  specialmente  nei  fiumi. 

langar^  s.  m.,  pontone  indiano  fatto  con  due  barche  avvicinate 
con  un  ponte  per  traverso,  per  traghettar  bestiame,  sui  fiumi 
dell'  India. 

lapan  o  lepan,  figlie  di  Atlante  re  di  Mauritania,  e  secondo  altri 
di  Oceano,  cangiate  in  stelle. 

lapige,  s.  m.,  maestrale,  vento   che   spira   dalla   lapigia   (Terra 
d' Otranto)  favorevole  a  chi  navighi  di  là  verso  la  Grecia.  Orazio 
lo  invocava  pel  viaggio  di  Virgilio  a  quella  volta. 
Latino  :  iapyx,  igys  ;  Gr.  ió.u\ìi. 

larba,  lo  stesso  che  libeccio. 

Iarda,  s.  f.,  è  una  misura  lineare  inglese  di  tre  loro  piedi,  o 
m.  0,9144. 


lAV-ICT  3 

lava!  esclamazione  marinaresca.  Pantera.  Vedi  Giavà. 

Ibde,.  s.  m.,  vaso  grande,  specie  di  botte  o  tino,  in  fondo  al  na- 
viglio per  raccogliervi  le  acque. 
Gr.  tj35*3^,  ou. 

Icario,  add.,  da  Icaro,  attinente  a  Icaro. 

Icarus  icarils  noinina  dedlt  aquis,  cioè  Icaro  figlio  di  De- 
dalo avrebbe  dato,  cioè  venne  dato,  il  nome  d' Icaro  o  Icaria 
all'  isola  che  è  tra  Ohio  e  Patmo,  non  che  alle  acque  sue,  al 
mare  ove  naufragò. 

Icaro,  vedi  Dedalo. 

Iccadecère,  s.  f.,  poliremo  a  sedici  ordini  di  remi,  ovvero  a  se- 
dici remi  per  lato. 

Icnografìa,  s.  f.,  proiezione  orizzontale. 

F.  ichnograpMe,  projection  ichnographique  ;  I.  ichnography 
ground-plot  ;  P.  ichnograpMa  ;  S.  icnografia  ;  T.  die  Horizon- 
tal'proiection. 

Icolzar,  per  incalzare,  dicevano  i  Veneziani. 

IcolzOy  V.  Il  Fincati  spiega  questo  vocabolo  per  inseguimento  o 
caccia.  «  S'el  se  pijasse  alcuna  galla  per  icolzo  o  per  ba- 
taia  ecc.  »   Ordini. 

Icosacopo,  s.  m.,  naviglio  fornito  di  venti  rematori,  dieci  per 
ciascun  lato. 

Icosèra,  s.  f.,  poliremo  a  venti  ordini,  ed  anche  a  venti  remi, 
o  dieci  remi  per  banda. 
L.  icoseris  ;  Gr.  tuoi-fi^-m;, 

Icósoro,  s.  m.,  naviglio  fornito  di  venti  remi. 
L.  icosorus  ;  Gr.  ù-xó^opo^. 

Ieri,  s.  m.  pi.,  i  mezzi  ponti  nelle  antiche  poliremi  elleniche  sin 
dal  tempo  di  Omero.  Vedi  Corazzini,  Marina  in  Omero, 
L.  icria  ;  Gr.  "xpta. 

Icrion,  s.  m.,  il  ponte  di  una  nave. 
Gr.  hpiov. 

Ictineo,  s.  m.,  voce  formata  da  due  radici  greche  indicanti  pesce 
e  nave  ;  nome  dato  dal  Mouturiol  alla  nave  di  sua  invenzione 
per  navigare  sott'  acqua.  Questo  sotto-marino  fu  provato  nelle 
acque  di  Barcellona  e  di  Alicante  nel  1859,  1860  e  1861,  con 
buon  esito.  Come  il  pesce  à  vessiche  notatorie  di  pressione, 
per  mezzo  delle  quali  si  fa  più  o  meno  denso  dell'acqua  che 
sposta,  a  seconda  che  deve  andar  abbasso  o  in  alto,  ó  navigar 


4  ICT-IDR 

tra  le  due  acque.  Per  alimentar  la  respirazione  dell'  equipaggio 
si  fa  uso  dell'ossigeno  che  porta  compresso,  o  si  produce,  men- 
tre si  naviga  mediante  la  decomposizione  del  biossido  di  bario 
e  del  bicromato  di  potassa,  per  mezzo  dell'acido  solforico,  o 
si  estrae  dall'aria  contenuta  nell'acqua  del  mare,  come  pra- 
ticano i  pesci. 

Ictiofago  o  Ittiofago,  s.  m.,  mangiatore  di  pesce,  uno  che  si  nu- 
trisce quasi  esclusivamente  di  pesci. 

F.     ichtkyophage  ;    I.    ichthyophagus  ;     P.    ichthyophago  ; 
S.  ictiofago;  T.  Fischessemd. 

Ictiomanzia,  s.  f.,  arte  d' indovinare  per  mezzo  dei  pesci.  Vedi 
Idromanzia. 

ictus  vastus,  chiam^ò  Virgilio  il  colpo,  il  tonfo  del  palamento: 
vastis  tremit  ictibus  cerea  puppis, 
ai  vasti  colpi  (del  palamento)  l'orata  nave  trema.  yEn.,  V.  198. 

Idoneità,  s.  f.  a  navigare, 

F.  qualité  ;  I.  qualification  ;  T.  die  befàhigung. 

Idra,  s.  f.,  0  Idrea,  isola  dell'Arcipelago  greco,  presso  l'Argolide. 
Nei  tempi  moderni  gì'  idraoti  passarono  per  i  migliori  mari- 
nari della  Grecia.  Se  ne  giovavano  i  Turchi  ;  ma  durante  le 
guerre  dell'  Indipendenza  furono  i  più  fieri  nemici  della  ma- 
rina turca,  la  cui  distruzione  fu  in  gran  parte  opera  loro. 

—  di  Lerna  serpente  mostruoso  e  favoloso  del  lago  di  Lerna  nel- 
l'Argolide.  Grli  si  davano  sette  teste,  ciascuna  delle  quali,  ta- 
gliata, rinasceva  se  non  si  bruciava  la  ferita.  Ercole  V  uccise, 
ma  il  mostro  fu  collocato  in  cielo  dove  forma  la  costellazione 
australe  dell'Idra.  È  di  quelle  note  agli  antichi.  Alcuni  pen- 
sano che  r  idra  non  fosse  che  un  padule  pestifero  prosciugato 
da  Ercole  per  risanare  il  paese. 

—  cannone  a  più  canne.  Vedi  Organo. 

—  genere  di  vermi  polipi  che  vivono  continuamente  nell'acqua. 

—  animali  dei  fiumi  e  paludi. 

—  genere  dell'  ordine  degP  idreformi,  nudi,  della  classe  dei  polipi. 
Idrato  di  cloradio,  adoperavano  alcuni  contro  il  mal  di  mare. 
Idraulica,  s.  f.,  quella  parte  dell'  idrometria  che  considera  il  moto 

dei  fluidi,  e  specialmente  quello  delle  acque,  ed  insegna  l'arte 
di  condurle,  alzarle,  frenarle,  misurarle   in  servizio  della  na- 
vigazione. Vedi  carte  idrauliche. 
Idraulico,  add.,  significa  attinente  all'acqua  e  ad  esperimenti  in- 


IDE  5 

torno  ad  essa,  ed  è  anco  aggiunto  delle  macchine  e  degli  or- 
digni che  servono  a  condurre  o  alzare  le  acque. 
Idraulico,  di  strumento  mosso  dall'acqua.  Boccaccio,  Filocopo, 

—  insegnante  d'idraulica,  o  ingegnere  che  professa  l'idraulica. 

F.  hydraitUque  ;  I.  hydraulics  ;  P.  e  S.  hydrauUco  ;  T.  hy- 
draulìk. 

—  (proposta  di  un  motore)  da  aggiungere  per  la  propulsione  delle 
navi.  R,  M.,  1876,  III,  385. 

—  (apparecchio)  per  caricare  le  artiglierie  sulle  navi.  R.  M.,  1879, 
II,  316. 

Idreformi,  ad.  pi.,  che  anno  la  forma  dell'  idra,  nome  di  tre  or- 
dini di  animali  della  classe  dei  polipi,  cioè  :  idreformi  nudi, 
annidati,  invertenti. 

Idria,  s.  f.,  vaso,  presso  gli  Egiziani,  forato  da  ogni   parte,  che 
rappresentava  il  Dio  dell'acqua.  I  sacerdoti  in  alcuni  giorni 
dell'anno  l'esponevano  alla  pubblica  adorazione,  onde  ringra- 
ziare gli  Dei  de'  vantaggi  che  ricevevano  dall'acqua. 
L.  hydria  ;  Gr.  h^^Ax. 

Idro,  s.  m.,  costellazione  australe,  aggiunta  dai  moderni. 

—  maschio  dell'  idra. 
Idrobia,  s.  f.,  vita  nell'acqua. 

Idrocarburo,  s.  m.,  sinonimo  d' idrogene  carbonato. 

—  (generatore  di  calore  nelle  macchine  a  vapore  per  mezzo  dell'). 
R.  M.,  1885,  II,  269. 

—  nuovo  motore  a  idrocarburo.  R.  M.,  1885,  IV,  342. 
Idrocoon,  costellazione  dell'aquario. 

Idrodinamica,  s.  f.,  quella  parte  dell'idraulica  che  studia  spe- 
cialmente il  movimento  dei  liquidi.  Vedi  Vènti. 

F.  hydrodìnamique  ;  I.  hydrodinamics  ;   P.  e  S.  Tiydrodi- 
namica  ;  T.  hydrodynamik. 

Idrofano,  add.,  per  indicare  la  proprietà  di  alcuni  corpi  di  dive- 
nire trasparenti  immersi  nell'acqua,  e  di  riacquistare  l'opa- 
cità tosto  che  àn  respinto  l'acqua  che  avevano  assorbito.  Tra 
questi  è  una  specie  di  opale,  pietra  idrofana,  dagli  antichi 
chiamata  oculus  mundi. 

F.  hydrophane  ;  I.  hydrophane  ;  P.  e  S.  hydrophano  ;  T.  hy- 
drophen. 

Idrofìdo,  add.,  dicesi  dei  serpenti  che  vivono  nell'acqua;  e  ve 
ne  sono  anche  anfìbii. 


6  IDE 

Idrofilacio,  s.  m.,  serbatoio  naturale  di  acqua  nelle  viscere  della 
terra  ;  come  i  serbatoi  che  alimentano  le  fonti  e  i  fiumi  ;  ba- 
cini, scavati  delle  acque  piovane  che  penetrano  nelP  interno  dei 
monti  e  n'  escono  per  altri  trasportando  fuori  tutte  le  materie 
solubili  nell'acqua,  delle  quali  essa  si  vien  saturando. 

Idrofito,  add.,  di  piante  che  vivono  nell'  acqua  ;  alghe  di  acqua 
dolce  0  salata. 

Idrografia,  s.  f.,  scienza  che  tratta  delle  acque,  e  considera  spe- 
cialmente il  mare,  in  quanto  è  navigabile,  insegnando  a  de- 
scriverlo e  misurarlo,  studiando  del  mare  le  correnti,  i  fondi 
>e  i  molteplici  suoi  fenomeni. 

F.  hydrographie  ;  I.  hydrography  ;  P.  hydrographia  ;  S.  hù 
drografia  ;  T.  hydrographie. 

—  nautica  pratica.  R,  M.,  1874,  IV,  519. 

—  marittima,  Pescetto,  R.  M.,  1875,  III,  429. 
Idrografico,  add.,  attinente  all'  idrografia.  Carte  idrografiche,  spe- 
cie quelle  marine. 

—  ufficio  istituito  dall'Ammiraglio  Riboty,  nel  suo  secondo  mi- 
nistero il  1871  ;  ufficio  che  rese  già  importanti  servigii  con 
la  compilazione  delle  carte  nautiche,  e  diversi  studii  e  ricer- 
che idrografiche.  Illustrato  poi  dal  Magnaghi  e  dal  La  Cattolica. 

—  pi.,  lavori  della  Vittor  Pisani  (1882-83).  R.  M.,  1885,  IV,  376. 

—  formula  altimetrica  idrografica  pel  littorale  italiano  di  G.  Saija^ 
R.  M.,  1899. 

Idrografo,  s.  m.,  che  professa  la  idrografia  come  insegnante  o 
studioso  specialista. 

P.  hydrographe  ;  I.  hydrography  ;  P.  hydrographo  ;  S.  hy 
drografo  ;  T.  hydrograph. 

Idrolia,  s.  f.,  genere  di  alga  proprio  dell'isola  di  Madagascar. 

Idrologia,  s.  f.,  sinonimo  di  idrografia. 

Idrologo,  s.  m.,  insegnante,  studioso  d'idrologia. 

Idromanzìa,  s.  f.,  l' arte  d' indovinare  e  predire  il  futuro  per 
mezzo  dell'  acqua. 

Idrometra,  s.  m.,  insegnante,  studioso  di  idrometria. 

Idrometria,  s.  f.,  quella  parte  dell'  idraulica  che  insegna  a  mi- 
surare il  peso,  la  velocità,  la  forza  dell'  acqua. 

F.  hydronometric  ;  I.  hydrometry  ;  P.  hydrometria  ;  S.  idro- 
metria ;  T.  hydrometrie.  .  . 

Idrometrico,  add.,  attinente  all'idrometria. 


IDE,  7 

F.  hydrometrique  ;  I.  hydrometric  ;  P.  hydrometrico  ;  S.  idro- 
metrico ;  T.  hydrometrisch. 

Idrometro,  s.  m.,  strumento  che  serve  a  misurare  il  peso,  la  den- 
sità, la  celerità  e  la  forza  dei  liquidi. 

F.  hydrometre  ;  I.  hydrometer  ;  P.  hydrometro  ;  S.  idrome- 
tro ;  T.  hydrometer. 

Idromio,  s.  m.,  nome  di  certi  ditteri,  le  larve  dei  quali  vivono 
neir  acqua. 

Idromotore,  s.  m.,  (nave  ad  idromotore).  R,  M.,  1881,  IV,  295  ; 
1882,  279. 

Idropipera,  add.,  di  pianta,  pepe  di  acqua,  Linneo  :  poligonum 
hydropiper. 

Idroscopie,  s.  m.,  inventato  dall'  Ingegner  Pino  di  Vicenza,  con- 
sta di  un  grande  tubo  metallico  di  acciaio  a  sezioni  di  un 
metro  e  mezzo,  per  le  quali  si  può  allungare  e  accorciare  fa- 
cilmente. Alla  parte  inferiore  di  esso  è  una  camera  ottica  di 
dodici  apparati  con  lenti  che  abbracciano  il  campo  circolare 
sottostante  per  uno  spazio,  che  a  seconda  della  maggiore  o 
minore  limpidezza  dell'acqua,  può  essere  da  venti  a  mille  sei- 
cento metri.  Le  imagini  dalle  lenti  sono  riflesse  al  centro  della 
camera  ottica.  All'estremità  superiore  del  tubo  è  posta  una 
piattaforma  (specie  di  gabbia)  insommergibile,  sulla  quale  pos- 
sono stare  anche  quattro  persone.  La  parte  media  di  essa  è 
una  camera  oscura,  ove  da  telescopi  vengono  ingrandite  e  av- 
vicinate le  imagini  raccolte  dalle  lenti  giù  al  fondo. 

Idroscopo,  s.  m.,  specie  di  cronometro  o  misuratore  del  tempo 
per  mezzo  dell'acqua.  Vedi  Clessidra,  orologio  ad  acqua. 

—  strumento  per  indicare  la  presenza  dell'  acqua,  specialmente 
nell'  aria. 

Idrostatica,  s.  f.,  quella  parte  dell'  idraulica  la  quale  à  per  og- 
getto di  considerare  e  studiare  le  leggi  dei  corpi  immersi  in 
un  fluido. 

F.  hydrostatique ;  I.   hydrostatics;  P.  e   S.  hydrostatica ; 
T.  hydrostatik. 

Idrostatico,  add.,  attinente  all'  idrostatica. 

Idroteca,  s.  f.,  serbatoio  o  cassa  dell'acqua  potabile  nelle  navi, 
cosi  detta  dagli  antichi  Greci  e  Romani. 
L.  ydroteca  ;  Gr.  ilpo^Àv^r,. 

lelata,  s.  m.  napol.,  per  ghiacciata. 


S  lEM-IGI 

lelo,  s.  m.  napol.,  gelo. 

Iemale,  add.,  invernale.  Galileo,  Sistema  :  I  segni  iemali  fanno 
la  state,  e  gli  estivi  il  verno. 
Latino  :  hiemalis  ;  Gr.  -/tti/.i^i-jò:;. 
F.  hiémal  ;  P.  Memal;  S.  iemal  ;  T.  winkerlich. 

lera,  add.,  vale  sacra,  cosi  chiamarono  gli  Elioni  l'ancora  di  spe- 
ranza 0  di  misericordia  ;  e  cosi  dicevano  pure  le  navi  sacre, 
Vedi. 

L.  Mera  ;  Gr.  up«.  ayxu/sa. 

—  ebbero  navi  sacre  gli  EUeni  e  i  Latini  e  gli  Egiziani,  vedi  Navi. 
Delle  navi  sacre  al  Deo  Simoni  Sanco,  vedi  V  Oksino,  pag.  305, 
vedi  OoRAZZiNi,  Atlante  della  Marina  milit.  ital.  antica. 

leragoga,  s.  f.,  la  nave  sacra  dei  Cartaginesi.  Polibio,  Excerpta 
legat,  CXIV,  edit.  Gronov.,  T.  II,  p.  2308. 

lergado,  s.  m.,  battello  o  schifo  leggiero  spagnolo  del  secolo  de- 
cimosesto. 

Iettare,  v.  a.  napol.,  gettare. 

Ietto,  s.  m.  napol.,  getto  in  mare. 

Ifìcrate,  celebre  ammiraglio  ateniese.  Dopo  aver  combattuto  più 
volte  valorosamente  in  mare,  venne  accusato  col  figlio  di  Me- 
nesteo  e  con  Timoteo  di  aver  tradito  la  patria,  corrotti  dal- 
l'oro  di  Ohio  e  di  Eodi.  L'accusa  destò  un  grande  sdegno,  e 
si  vide  raccolta  intorno  ad  Ifìcrate  una  schiera  de'  suoi  com- 
pagni d'arme  deliberata  di  rimuovere  da  lui  l'estremo  peri- 
colo anche  colla  forza.  L'eroe  canuto,  cosperso  di  ferite,  stava, 
fiero  di  guerresca  baldanza,  di  contro  alle  arti  curialesche  di 
Aristofonte.  Egli  riconosceva  la  sua  impotenza  a  poterglisi  op- 
porre con  armi  eguali.  «  Costui,  disse,  è  migliore  istrione,  ma 
il  mio  dramma  vale  più  di  lui.  »  Fece  appello  alle  sue  im- 
prese, e  domandò  se  lo  credessero  capace  di  una  furfanteria, 
della  quale  si  vergognerebbe  persino  un  Aristofonte. 

Iga,  s.  m.,  albero  del  Brasile,  la  cui  corteccia  gì'  Indiani  sanno 
cavare  intera  per  farne  delle  canoe. 

Igiene,  s.  f.,  navale,  la  scienza  della  salute  rivolta  particolar- 
mente a  studiare  i  casi  delle  malattie  contratte  o  sviluppatesi 
nella  nave.  R.  M,,  1882,  III,  377;  1883,  I,  417. 
L.  hygeia  ;  Gr.  uytsia,  sanità. 

F.  hygiene;  I.  hygiene;  P.  hygiene;  S.  igiene;  T,  Schiffs- 
hygiene. 


IGI-ILL  9 

Igienico,  add.,  attinente  all'  igiene. 

—  ciò  che  è  conforme  ai  dettami  dell'  igiene. 

Ignis  volatilis,  fuoco  greco  a  forma  di  razzo  incendiario  adope- 
rato in  guerra.  Salvati,  Dizion.  espi. 

—  llquidus,  chiamarono  nel  medio  evo  il  fuoco  greco. 
Ignudo,  pesce,  Linneo,  Ccepholatenia,  pesce  di  mare,  bianchetto, 

liscio,  di  carne  gentile,  dai  pescatori  detto  Fica  o  pesce-fico. 

Igrobato,  add.,  in  ornitologia  ;  famiglia  dell'  ordine  dei  trampo- 
lieri,  che  comprende  gli  uccelli  ai  quali  le  lunghe  ali  permet- 
tono di  camminare  sulle  acque. 

Igrometria,  s.  f.,  parte  della  fisica  che  determina  lo  stato  di  umi- 
dità dell'aria,  la  quantità  d'acqua  in  vapore  contenuta  in  essa, 
o  in  un  gas  qualsiasi. 

F.  hygrometrìe;  I.  hygrometry  ;  P.  hygrometria  ;  S.  igro- 
metria ;  T.  Hygrometrie. 

Igrometrico,  add.,  attinente  all'  igrometria. 

Igrometro,  s.  m.,  strumento  per  misurare  il  grado  di  umidità 
dell'  atmosfera. 

F.  liygrometre  ;  I.  hygrometer  ;  P.  hygrometro  ;  S.  igrome- 
tro ;  T.  das  Hygrometer. 

—  a  evaporazione,  vedi  psicometro. 
Igroscopia,  s.  f.,  l' uso  dell'  igroscopo. 

F.  hygroscopie  ;  I.  hy grò  scopy  ;  P.  hygroscopia  ;  S.  igro- 
scopia ;  T.  Hygroscopie. 

Igroscopo,  s.  m.,  scopritore  della  umidità  ;  strumento  per  cono- 
scere l'esistenza  del  vapore  acqueo  nell'aria,  senza  però  in- 
dicarne i  gradi. 

F.  hygroscope  ;  I.  hygroscope  ;  P.  hygroscopo  ;  S.  igroscopo  ; 
T.  Hygroskop. 

Igrostatmo,  s.  m.,  vecchio  nome  del  barometro. 

Iguana,  s.  f.,  lucertolone  o  ramarro  anfibio  delle  Indie  occiden- 
tali. E-EDi,  Esposizione  naturale,  57.  Neil'  isola  di  Cuba,  nel 
Messico,  nel  Brasile  ecc.,  si  trovano  certi  sterminati  e  diso- 
nesti lucertoloni  o  ramarri  acquatici  chiamati  iguane. 

lilalo,  s.  m.,  battello  per  passeggieri  a  Manilla. 

Iliache,  s.  f.  e  add.  pi.  f.,  feste  istituite  da  Augusto  per  cele- 
brare la  vittoria  navale  d'Azio.  Vedi  Ludi  aziaci. 

Illuminazione,  s.  f.,  elettrica  nelle  navi.  I  principali  vantaggi 
sono  :  luce  più  abbondante  e  gradevole,  facilità  di  servizio, 


10  ILL 

diminuiti  i  pericoli  d' incendio,  col  benessere  dei  passeggieri  e 
dell'equipaggio  ;  la  cresciuta  potenza  dei  fuochi  di  via,  tra- 
smissione più  sicura  e  più  rapida  dei  segnali  di  notte,  infine 
l' economia. 

Il  numero  delle  lampade  è  in  ragione  della  grandezza  del 
naviglio  ;  può  variare  da  venticinque  per  le  torpediniere  di  alto 
mare,  a  cinquecento  pei  grandi  transatlantici. 

F.  éclairage  électrique  des  navires  ;  I.  electric  lighting  of 
the  ship;  P.  illumina^ao  electrica  do  navio  ;  S.  lUuminacion 
electrica  de  un  navio  ;  T.  die  elektrische  Beleuchtung. 
Illuminazione  del  littorale. 

F.  éclairage  des  cotes  ;  I.  illumination  of  the  coasts  or  coast 
lighting  ;  P.  illuminagao  das  costas  ;  S.  illuminacion  des  cos- 
tas  ;  T.  die  Kilstenheleuchtung. 

—  (circolo  d')  lo  spazio  del  cielo  illuminato  dalla  luce  degli  astri 
o  di  altri  corpi  celesti,  come  di  un  faro,  o  di  un  proiettore. 

F.  cercle  d' illumination  ;  I.  circle  of  illumination  ;  P.  cir- 
culo  de  illumiìiagao  ;  S.  circulo  de  illuminacion  ;  T.  der  Er- 
leuchtungsgrenzkreis. 

—  (circolo  d')  di  un  faro  dato  dal  raggio  della  sua  potenza  di  luce. 

F.  cercle  d'' illumination  d'un  phare  ;  I.  circle  of  illumina- 
tion of  a  light  ;  P.  circulo  da  illuminagao  de  um  pharo  o 
pharet ;  S.  circulo  de  illuminacion  de  un  faro;  T.  der  Er- 
leuchtungskreis  eines  Leuchtfeuers. 

—  dei  canali  di  navigazione.  La  compagnia  del  canale  di  Suez 
stabili  dei  fanali  elettrici  sulle  rive  di  esso  fiume  a  fine  di  fa- 
cilitarne la  navigazione  notturna,  e  pubblicò  un  regolamento 
relativo  ad  essa.  Le  norme  principali  sono  queste  : 

Art.  1.  —  Dal  primo  dicembre  1885  e  fino  a  nuovo  ordine, 
le  navi  da  guerra  e  le  navi  postali  possono  essere  autoritate 
a  navigare  di  notte  nel  canale  tra  Porto  Said  e  il  chilome- 
tro 54  (miglio  29,5)  nelle  stesse  condizioni  che  quelle  stabi- 
lite per  la  navigazione  di  giorno,  sottomettendosi  alle  dispo- 
sizioni seguenti. 

Art.  2.  —  Le  navi  da  guerra  e  le  postali  che  vorranno 
traversare  da  Porto  Said  di  notte  al  chilometro  54  e  viceversa 
dovranno  far  constatare  a  Porto  Said,  a  Ismailia,  o  a  Porto 
lawik,  dagli  agenti  della  Compagnia,  di  essere  forniti  dei  se- 
guenti apparecchi  : 


ILL-IMA  It 

a)  a  r  avanti  di  un  proiettare  elettrico  di  una  portata 
di  1200  metri  ; 

h)  al  di  dietro  di  una  lampada  elettrica  capace  d' illu- 
minare un  campo  circolare  di  duecento  a  trecento  metri  di 
diametro  ; 

e)  su  ambo  i  fianchi  di  una  lampada  elettrica  con  riflettore. 
Illuminazione  sottomarina.  La  luce  elettrica  non  essendo  dovuta 
a  combustione,  e  quindi  non  avendo  bisogno  di  ossigeno,  è 
atta  benissimo  alle  esplorazioni  abissali.  La  lampada  sottoma- 
rina di  M.  Trouvè  è  una  potente  lampada  ad  incandescenza 
chiusa  ermeticamente  in  una  lanterna  di  cristallo,  comunicante 
per  mezzo  di  due  conduttori  con  una  pila  a  bicromato  collo- 
cata nel  battello  che  porta  le  pompe  per  inviare  l' aria  respi-^ 
rabile  al  palombaro. 

F.  éclairage  sous-marlne  ;  I.  submarine  Uchting  ;  P.  illu- 
minagao  submarina  ;  S.  illuminacion  submarina  ;  T.  unter- 
seeische  Erleuchtung. 
IllunatOi  add.,  che  non  è  illuminato  dalla  Luna. 

L.  illunis  ;  illunus. 
lima,  s.  f.,  in  maltese,  vale  acqua. 
Ima,  s.  f.  V.,  vedi  spilorcia. 

—  da  cortegàe, 

Y.  pour  tour  gami  de   liéges  ;  I.  cork-rope  ;  S.  relinga   de 
los  corchos  ;  T.  das  Flottensehm. 

—  da  piombo. 

I.  lead  rope;  T.  das  Bleiselim. 

Imaginarius  o  Imaginifer,  ciascuno  dei  vessilliferi,  sotto  V  im- 
pero, poi  che  nelle  insegne  era  la  immagine   dell'  imperatore. 

Itnante,  s.  f.,  e  per  idiotismo  comunissimo,  am,ante.  Sopraffatto- 
dall'  uso  comune,  rassegnai  questa  voce  nella  sua  forma  vol- 
gare. La  sua  origine  greca  vedila  alla  voce  amante. 

—  senale, 

F.  la  caliorne  du  màt  ;  I.  the  runnertackle  ;  P.  o  appa- 
relho  da  corba  ;  S.  el  apparejo  de  la  corona  ;  T.  Seitentakel^ 

I  Veneti  ebbero  anche  un  vocabolo  proprio.  Susta  ;  i  Ge- 
novesi forse  sosta.  Il  Boerio  e  lo  Stratico  alla  parola  amante 
fanno  corrispondere   Taga  che  dicono  italiana,  mentre  non  è^ 
che  la  francese  itaque  per  scorrezione  e  con  aferesi. 
ImanteparancO)  s.  m.,  o  imantesenale. 


I 


12  IMA-IMB 

Imanticello,  s.  m.,  per  idiotismo  amantlcello,  piccolo  imante  che 
serve  ad  attrezzare  il  paranchino  dèi  terzaruoli. 

F.  le  palan  de  ris  ;  I.  the  reeftackle  ;  P.  a  talha   dos   ri- 
zes  ;  S.  el  palanquin  de  rizo  ;  T.  die  Refflakel. 
Imantiglio,  s.  m.,  diminutivo  da  imante,  donde  pure  mantiglia, 
manticco,  manticcio. 

F.  halancine  ;  I.  the  lift  ;  P.  amantllho  ;  S.  amantillo  ; 
T.  Toppwanken. 
Imantopo,  s.  m,,  uccello  cosi  detto  per  la  debolezza  delle  sue 
gambe.  Può  molto  nel  volo  per  la  lunghezza  delle  sue  ali.  È 
detto  pure  merlo  acquatico  maggiore,  cavaliere  grande  indiano, 
ed  anche  augelletto.  Frequenta  i  lidi  del  mare.  Vedi  Ostralega. 
Imbagliatura,  s.  f.,  cellulare,  struttura  (costruzione  navale). 

F.  Franche  cloisonnée  ou  cellulaire  à  la  flottaison  ;  I.  Cof- 
fer  dam  raft    body  ;  S.  hlmbabao  ;    T.    die  Kofferdammcon- 
struction. 
Imbabao,  s.  m.,  albero  delle  Filippine  che  serve   a  tavole  di  fa- 
sciame. 
Imbalegar,  V.,  dar  nella  rete.  Vedi  Rete. 
Imballamento,  s.  m..  Fatto  dell'imballare. 

F.  emballage  ;  I.  packing  ;  P.  embalo  ;  S.  embalaje  ;  T.  Ver- 
packen. 
Imballare,  v.  a.,  mettere  entro  sacchi  larghi  detti  balle. 

F.   emballer  ;    I.    to  paking  ;   P.    emballar  ;   S.   embalar  ; 
T.  Einpacken. 
Imballatura,  s.  m.,  vedi  Imballamento. 

Imbalumar,  Imbaronare  o  imballumare,  v.  a.,  vedi  Impalomar. 
Imbalumatura,  s.  f.  V.,  l' atto  d' imbalumare.  Vedi  Impaloma- 

tura. 
Imbancamento,  s.  m.,  l'azione  dell' imbancare,  o  fornire  di  ban- 
chi da  rematori  un  naviglio. 
—  l'essere  arenato  in  un  banco  di  sabbia. 
Imbancare,  v.  a.,  collocare  i  banchi  dei  rematori  sui  navigli. 
- —  nel  significato  di  inarenarsi,  o  arrenarsi,  incagliare  in  un  banco 
di  sabbia. 

F.  embanquer  ;  I.  to  put  the  thwarts  ;  P.  e  S.  embancar  ; 
T.  die  Bojhdnke  in  einem  Boote  einlegen. 
Imbandare,  v.  a.  e  int.,  detto  di  un  naviglio  che  si  ponga  per 
fianco  0  sul  fianco. 


1MB  la 

I  Veneti  dal  loro  brando  per  lato  o  fianco  fecero  imbrandare  ; 
se  pure  brando  non  è  scorrezione  volgare  di  bando  o  banda. 

Imbandieramento,  s.  m.,  l'azione  dell'imbandierare. 

F.  pavolsage. 
Imbandierare,  v.  a.,  ornare  la  nave  con   bandiere  in  segno   di 
festa  e  di  gioia.  Vedi  pavesare,  che  è  cosa  ben  diversa. 

V.  impavlona  e  pavionhr  ;  Gr.  imbandiera,  impaviglionày 
N.  imbanniera. 

F.  pavoiser  ;  I.  to  flag,  to  dress  a  ship  ;  P.  empavesar, 
embandeirar  ;  S.  empavesar,  engalanar  ;  T.  die  FJaggengala 
hissen,  flaggen. 
Imbandierato,  add.,  di  naviglio  ornato  di  bandiere. 
Imbande,  cioè  in  bando  ;  si  dice  che  è  in  bando  la  parte  di  una 
manovra  che  sopravanza  alla  parte  tesa  ;  chiamasi  pure  il  lasco  ; 
calumo  dai  Veneti. 

F.  le  moie,  lialer  le  mou  ;  I.  io  take  in  the  slack,  slack  of 
the  rope  ;  T.  das  Los,  die  Lose  eines  Taues. 

Imbarazzare,  v.  a.,  trarre  o  spingere  il  proprio  bompresso  sulle 
sartie  di  una  nave  nemica  per  investirla  e  catturarla. 

Imbarazzato,  add.  e  p.  ps.  da  imbarazzare.  Imbarazzata  al 
ceppo,  parlando  dell'ancora,  vedi;  imbarazzata  alla  marra,  alla 
voce  Ancora. 

Le  casse  nella  stiva  sono  imbarazzate,  si  che  non  si  pos- 
sono rimuovere  facilmente. 

II  bompresso  del  naviglio  X  si  è  imbarazzato  colle  nostre 
sartie  di  maestra,  vedi  Ancora. 

G.  imbarassà, 

F.  embarasser  ;  I.  to  embarass  ;  P.  embarragar  ;  S.  emba- 
razar  ;  T.  verwirren. 

Si  dice  di  una  manovra  il  cui  movimento  sia  reso  mala- 
gevole da  altre  corde  o  da  qualsiasi  altro  impedimento. 

Si  dice  anche  per  impedimento  fatto  apposta  :  Abbiamo 
imbarazzato  il  bompresso  del  vascello  nemico  sulle  nostre  sartie 
di  maestra. 

F.  nous  engageames  le  beaupre  du  vaisseau  ennemi  dans 
nos  grands  haubans  ;  I.  we  cot  the  enemy's   bowsprit  entan- 
gled in  our  main  rigging. 
Imbarazzato,  add.  e  p.  ps.  da  imbarazzare.  Dicesi  di  naviglio 
in  mezzo  ai  ghiacci. 


14  1MB 

F.  un  navire  pris  dans  le  glace;  I.  a  ship  beset  or  en- 
closed between   the  ice  ;  P.  un   navio  embarazado   do   gelo  ; 
S.  un  navio  embarazado  del  gelo;  T.  ein    vom   Eise    einge- 
schlossenes  Schiff. 
Imbarazzato,  in  generale, 

F.  embarassé,  empèché  ;  I.  fout;  P.  embralhado,  embara- 
zado; S.  embarazado;  T.   Unklar. 

—  detto  di  nna  manovra,  di  un  canapo, 

F.  une  manoeuvre  empèché  ;  I.  a  foul  rope  ;  P.  cabo  em- 
brulhado  ;  S.  cabo  embestido  ;  T.   Unklar  laufendes  Tau. 

—  f.  al  ceppo,  detto  dell'ancora, 

F.  surjalée  ;  I.  fouled  bg  the  stock  ;  T.  Stockunklar. 
.Imbarbare,  v.  a.,  legare  checchessia  con  le  bar})e,  vedi  Abbozzare^ 

—  mettere  al  suo  posto  le  barbe. 

Propriamente  è  fissar  con  un  canapo,  detto  del  davanti,  l'an- 
tenna di  maestra  ed  il  trinchetto,  in  tempo  di  mare  grosso,  e 
quando  il  naviglio  è  alla  fonda. 

Imbarbettare,  v.  a.,  legare  o  mettere  le  barbette,  vedi  Imbar- 
bonare,  V.  v.  a.,  nelle  costruzioni  navali,  vale  inchiodare  con 
chiodi  a  barbone,  cioè  intaccati  nelle  loro  smussature. 

Imbarbottare,  v.  a.,  ricoprire  il  naviglio  in  tutta  la  sua  larghezza 
e  lunghezza  di  una  gran  tenda  di  cuoio  per  difendere  V  equi- 
paggio dalle  armi  missili  dei  nemici,  prima  dell'invenzione 
della  polvere  pirica. 

Il  Sanudo,  Diariij  III,  1395  :  E  fazi  secrete  (secretamente) 
imbarbotar  sopra  esse  navi  tutte  le  barche  di  quelle  (galie), 
acciò  possi  a  la  bocha  di  la  Vajussa  far  lo  effecto  e  brusar 
le  galle  turchesche. 

El  Zeneral  haver  a  Corphù  posto  ordine  fare  imbarbotar 
alcune  barche  per  andare  a  la  Vajussa.  Id.  ib.,  1488. 
Malipiero,  Ann.,  373. 

Imbarbottato,  add.  e  p.  ps.,  da  imbarbottare,  fornito  di  barbetta. 
Giovanni  Villani,  IX,  326  :  «  ventisei  galee  e  quaranta  bar- 
che imbarbottate  e  sette  cocche.  » 

Imbarca  !  voce  di  comando  o  perché  si  porti  dentro  qualche  og- 
getto, 0  perché  entri  in  nave  la  gente.  Imbarca  la  lancia,  gli 
uomini,  i  viveri,  le  munizioni. 

F.  embarque  !  ;  I.  come  a  board  !  ;  P.  e-  S.  embarca  ; 
T.  eingeschiffs  !  ... 


1MB  15 

Imbarcadero,  spagnolismo  per  imbarcatoio,  vedi. 
Imbarcamento,  s.  m.,  l' imbarcare,  V  imbarco,  entrare  nella  nave, 

caricare  la  nave. 

L.  conscensio  vel  immissio  in  navem  ;  Gr.  i)x^«7i^.  Per  le 

altre  lingue,  vedi  Imbarco. 

—  dicesi  anco  dell'  incurvare  che  fa  il  legname  o  per  molto  peso 
che  gravi  su  di  esso,  o  nel  passare  dallo  stato  verde  al  secco. 

Imbarcare,  v.  int.,  entrar  nella   nave,  montar   nella  nave,  e  si 
usa  neutro  e  neut.  pass. 

L.  navem  coìiscendere,  navem  ingredi  ;  Gr.  im^airwj  t»5v  vaOv. 

—  v.  a.  e  intr.,  porre  nella  barca,  nel  naviglio  cosa  qualsiasi;  e 
imbarcarsi  cioè  entrare  nella  nave. 

L.  conscendere,  in  navem  des'ilire,  in  navem  imponere,  im- 
portare ;   Gr.   s/A-,  eì^-j3tj3à?w   et?-  r/jv  yaOv  sivC   ùs;   tò  tzIoXov. 

F.  embarquer  ;  I.  to  embark,  to  ship  ;  P.  e  S.  embarcar, 
embarcarse  ;  T.  einschlffen,  sich  einschiffen, 

—  un  colpo  di  mare,  vedi  Colpo. 

F.  embarquer  un  coup  de  mer  ;  I.  to  ship  a  heavy  sea  ; 
P.  embarcar  um  escarceo,  um  golpe  de  mar;  S.  embarcar 
un  golpe  de  mar,  lo  mismo  que  encapillarse  o  que  embarcar 
agua;   T.  eine   See  iibergenommen. 

—  castigare,  abbozzare  due  canapi,  imbarcarli. 

F.  brider  deux  cordages  etc.  ;  I.  to  frap  two  ropes  etc.  ; 
T.  zwei  Taue  etc.  festseisen. 

—  1'  àncora,  vedi. 

—  V.  a.,  metter  roba,  merce,  uomini,  armi  nelle  navi. 

L.  in  navem  imponere,  immittere  ;  Gr.  ini  vaSv  crrtrtaesuat. 

—  dell'  incurvarsi  del  legname,  o  per  molto  peso  che  graviti  su 
di  esso,  0  per  passare  dallo  stato  verde  al  secco. 

F.  embarquer  ;  I.  to  ship,  to  embark  ;  P.  e  S.  embarcar  ; 
T.  einschiffen. 

—  mare  di  poppa. 

F.  embarquer  de  la  mer  ;  I.  to  bee  poped  ;  P.  embarcar 
da  agua  ;  S.  recibir  un  golpe  de  mar  por  la  popa  ;  T. 
Achter  iibergenommene  See. 

—  un  ufficiale.  Il  Capitano,  il  Tenente,  ebbero  ordine  d' imbar- 
carsi nella  Brin.  Essi  ufficiali  s' imbarcarono  ier  mattina. 

Imbarcato,  p.  ps.  e  add.,  da  imbarcare. 

—  tirare  sul  ponte  i  poliscalmi. 


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Imbarcato,  si  dice  che  un    naviglio   imbarca,    quando    le    onde 
vi  si  precitano,  dentro. 

Imbarcatoio,  s.  m.,  luogo  adatto  per  caricare  le  merci  e  tradurre 
sulle  navi  i  passeggieri,  e  gli  equipaggi. 

L' imbarcatoio  ora  è  fatto  a  gradinate  che  scendono  sino 
all'acqua,  ora  a  moli  mobili  che  s'inoltrano  in  mare  per  tro- 
vare sufficiente  fondale  a  grandi  navigli.  Vedi  Sbarcatoio. 

F.  embarcadere  ;  I.  wharf;  P.  emharcadouro  ;  S.  embar- 
cadevo,  muelle  ;  T.  der  Ladeplatz. 

Imbarcatore,  s.  m.,  chi  o  che  imbarca. 

Imbarcazione,  s.  f.,  l'atto  dell' imbarcare,  la  cosa  o  le  cose  im- 
barcate. 

—  per  un  qualsiasi   piccolo  naviglio  è   un   idiotismo,  comune   a, 
quasi  tutte  le  lingue  neolatine. 

F.  embarcation  ;  I.  boats;  V.  embaì^gho  ;  S.  embarcacion; 
T.  das  Ruderboot,  questa  voce  tedesca,  corrisponde  alla  greca- 
poliscalmo,  e  quindi  non  comprende  quelle  a  vapore. 
ImbarcOt  s.  m.,  l'azione  dell'imbarcare. 

—  il  momento  nel  quale  si  entra  in  alcun  naviglio. 

—  il  tempo  che  dura  la  presenza  di  una  persona  nella  nave. 

—  l'azione  di  prendere,  nella  nave,  milizia  da  sbarco,  oggetti  ap- 
partenenti al  naviglio  o  da  trasportare. 

F.  embarque  ;   I.  shipping  ;    P.   embarque  ;    S.   embarco  ; 
T.  Einschiffung. 
Imbaronare,  v.  a ,  Vedi  Impalomar. 

Imbasamento,  s.  m.,  l'atto  del  metter  sulla  sua  base  una  mac- 
china e  il  luogo  ov'essa  è  collocata. 

F.  piedf  socie;  I.  footing;   P.  embasamento ;   S.  embasa- 
miento  ;  T.  der  Sockel,  fuss. 
Imbastire,  v.  a.,  costruire   l'ossatura  di  un  naviglio.  Vedi   In- 
gabbiare. 

I  Latini  dissero  similmente  texere  navigium. 
V.  imbastir,  invastir  ;  Gr.  imbastì  ;  Napol.  'mbastire  ;  nchi- 
mare. 

F.  bàtir  ;  I.  to  erect  the  frames  of  a  ship  ;  P.  e  S.  emba- 
star  ;  T.  ein  Schiff  scheeren,  in  Spanten  stellen. 
Imbastito,  add.  e  p.  pr.,  da  imbastire  e  add.,  naviglio  imbastito^ 

cioè  di  cui  fìi  posto  sullo  scalo  la  membratura. 
Imbastitura,  s.  f.,  la  cosa  imbastita,  e  l'atto  dello  imbastire. 


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V.  imhastiura  ;  G.   imhastitua  ;    napol.    mhastitura^    nchi- 
matura. 
Imbato,  v.,  vento  d'  imbato,  vento  estivo  che  spira  dal  mare  per- 
pendicolarmente al  lido,  prodotto  dal  riscaldamento  dell'aria 
nelle  campagne  prossime.  Fincati. 

11  Bosio,  III,  215,  B.  :  «  il  nemico  si  sarebbe  salvato  per 
scirocco,  se  posti  non  si  fossero  gì'  imbati  di  grecotramontana, 
co'  quali  fece  vela  la  Catermetta,  » 

F.  hrise  de  mer  ;  I.  sea  breeze  ;  P.  hriza,  viragao  ;  S.  vi- 
razon,  brisa  ;  T.  die  Seebriese. 

Punto  d'imbate  in  artiglieria  dicesi  il  punto  di  arrivo. 
Imbattagliare,  v.  a.,  galea  grossa  imbattagliata.  Chinazzi,  Cro- 
naca, 72. 

Pare  che  voglia  dire  apparecchiata,  armata  a  battaglia. 
Imbattagliato,  add.  e  p.  ps.  da  imbattagliare. 
Imbattersi,  v,  int.,  incontrarsi  in  alcun  naviglio  col  proprio. 
L.  occurrere,  incidere  ;  Gr.  àTtàvrav  sy.7tt7rT-:iv. 
F.  se  rencontrer  ;  I.  to  fall  in  with  a  ship  ;  S.  embestir  ; 
T.  Ansegeln. 
Imbatto,  vedi  lìnbato. 

Imbavagliare,  v.  a.,  il  ponte,  per  coprirlo.  Dialettale,  forse  veneto. 
Imbavagliatura,  s.  f.,  del  ponte,  l'atto  dell'  imbavagliare. 
Imberciare,  cogliere  nel  bersaglio,  dar  nel  segno. 
Imbercio,  s.  m.,  l'atto  d'imberciare,  ed  il  segno  o  bersaglio. 
Imbiettare,  v.  a.,  fermare  con  le  biette  alberi  od  altro. 

—  trattandosi  di  affusti,  vale  porre  la  zeppa  alle  ruote,  perché 
non  retrocedano. 

F.  caler,  coincer  ;  I.  to   wedge  in,  wedge,  chock  ;  P.  unir 
com  chaveta  ;  S.  poner   la  cuna  ;  T.  Keile  unterlegen. 
Imbigottare,  v.  a.,  mettere  le  bigotte  al  posto,  attrezzarle  ;  allac- 
ciare le  bigotte  alle  sartie,  alle  lande. 

F.  amarrer  le  cap  de  mouton  aux   haubans  ;   I.  to  bend 
the  dead  eyes  to  the  shrouds  ;  P.  aguandar  as  bigotas  ;  S.  em- 
bigotar  ;  T.  einbinden  die  Jungfern. 
Imbittare,  v.  a.,  lo  stesso  che  abbittare.  Vedi,  come  avvolgere  e 

involgere. 
Imboccare,  del  metter  la  bocca  i  fiumi  nel  mare  o  in  laghi. 
L.  influere. 

—  le  artiglierie,  vale  con  un  colpo  di  altra  artiglieria  ficcare  ad 

CoRAZZiNi,  Vocab.  Nautico.  2 


18  1MB 

esse  in  bocca  uà  proiettile,  oppure  una  cannoniera,  la  bocca 
di  un  fiume  o  canale,  una  via. 
imboccare,  il  vento  per  significare  che  si  coglie  il  vento  diret- 
tamente. 

V.  imbocar  ;  Gr.  imbocca  o  vento. 

—  l'entrare  dei  denti  nelle  catene,  ne' rocchetti  ;  l'entrare  un 
tubo  in  un  altro. 

—  un  porto,  un  canale,  la  foce  di  un  fiume,  vale  entrarvi,  in- 
trodurvisi. 

F.  entrer  droit  ou  donner  dedans  un  port  ;  I.  to  enter  into 
the  mouth  of  a  harbour  ;  T.  in  einen  Hafen  einlaufen. 

—  di  un  canapo  che  non  può  scorrere  nella  puleggia  di  un  boz- 
zello, quando  esso  è  preso  tra  la  puleggia  e  la  cassa  del  boz- 
zello 0  perché  impedito  da  un  altro  canapo  entrato  nella  puleggia. 

F.  embouquer  ;   I.  to   enter   a   streight   or  a  narrow  pas- 
sage ;  P.  e  S.  embocar  ;  T.  ein  Eivier  anthun, 

—  il  tirante  di  un  paranco. 

F.  engager  le  courant  d'un  palan  ;  I.  to  jam  the  hauling 
part  of  a  tackle  ;  T.  die  holende  Part  eines  Takelldnfers  fest- 
setzen. 
Imboccato,  p.  ps.  e  add.,  da  imboccare. 

Di  un  battello  che  entra  sotto  l'arco  di  un  ponte. 

Un  canapo  imboccato  in  un  bozzello. 

F.  un  cordage  mordu  dans  le  clan  d'une  poulie  ;  I.  a  rope 
jammed  in  a  block  ;  T.  ein  in  einem  Block  bekneiftes  Tau. 
Imboccatura,  s.  f.,  di  fosso,  di  fiume,  di  porto,  di  baia  :  il  luogo 
ove  il  fosso  o  il  fiume  entrano  in  un  altro  fosso  o  fiume,  lago 
o  mare;  l'entrata  del  porto  o  di  ana  baia,  di  un  canale  o  di 
un  fiume. 

L.  ostium  ;  Gr.  iv-^oH. 

F.  embouchure  ;  I.  mouth,  the  moth  of  a  river  etc.  ;  P.  em- 
boccadura  ;  S.  emboccadura  ;  T.  Mundung. 
Imbocco,  s.  m.,  la  parte  che  sbocca  o   imbocca    in  un'  altra  ;  il 

luogo  dove  s' imbocca  :  ed  anche  dei  pezzi  di  costruzione. 
Imbogar,  v.  a.  V.,  mettere  ai  ceppi  o  ai  ferri  alcuno  (termine 
delle  galee)  che  deriva  da  boga,  ma  più  spesso  usato  al  plu- 
rale :  boghe,  bove,  bouve,  arnese  di  ferro  che  unito  a  catene 
si  metteva  un  tempo  ai  condannati  alla  galea  ;  specie  di  pa- 
stoia poi  detto  cepo  (ceppo). 


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Imbogio,  s.  m.  V.,  roba  da  involgere.  «  Imboglio,  ogni  pezzo  di 
vela  o  altra  tela  vecchia.  »  Anonimo,  Introd.  air  arte  nau- 
tica, Venezia,  1715,  in-4°,  p.  273. 
Imbocco,  benda  di  alona  incatramata  con  la  quale  in  volte  spi- 
rali si  coprono  i  canapi  prima  di  foderarli  con  commando  o  sa- 
gola ecc. 

Bas.  lat.  emboUum. 
G.  ìmbroggio;  N.  inmoglia. 

F.  limande  ;  I.  parcelling;  P.  e  S.  precinta;  T.  die  Sch- 
marting. 
Imbonadura,  s.  £  V.,  riempimento. 

Imbonare  e  Imbonire,  v..  a.  V.,  riempire  i  vuoti  tra  pezzo  e  pezzo 
di  costruzione.  Imbonare  o  riempire  le  cinte,  il  fasciare,  le 
piane  (madrere)  ecc. 

V.  imbonar,  imbonir  ;  G.  imbonà. 

F.  souffier  ;  I.  to  doubling  ;  P.  e  S.  embonar. 
Imbonire,  v.  intr.,  farsi  buono  detto  del  vento,  della    tempesta, 

del  cielo,  e  del  mare. 

—  per  interrare,  colmare  riempire,  dei  porti,  dai  Veneti. 

Jmbono,  s.  m.  V.,  dallo  spagnolo  :  embon  ed  emhono,  ciascuno  dei 
pezzi  di  legname  che  servono  a  riempire  gì'  intervalli  tra  le  co- 
ste, tra  i  madrieri  o  altri  membri  di  costruzione.  Riempitori. 

G.  imbon. 

F.  soufflage  ;  I.  doubling,  imbono  ;  S.  embon  ed  embono  ; 
T.  Tasche. 

Imborbottare,  v.  a.,  lo  Stratico  con  altri  fa  derivare  questo  verbo 
da  barbotta  specie  di  naviglio.  Da  barbetta  verrebbe  barbottare. 
Potrebbe  derivare  dalla  pelle  velluta  di  montone  colla  quale 
coprivano  lo  sprone  (per  estensiooe  la  prua)  di  alcune  navi- 
celle, e  quindi,  per  estensione  la  coperta  di  pelli  simili  con- 
giunte a  formare  una  tenda  da  difendere  dai  proiettili  missili, 
prima  della  invenzione  della  polvere  pirica,  i  soldati  combat- 
tenti sulla  nave.  Vedi  Corazzini,  Atlante  della  marina  ita- 
liana, parte  II,  tav.  LV. 

Imboronatura,  s.  f.  V.,  V  azione  dell'  imboronare,  ve.di  Fasciare 
e  Imbaronare. 

Imboscare,  G.  per  fasciare  il  naviglio,  rivestirlo  di  legname  (bosco 
nei  dialetti  pedemontani). 

F.  boisser  ;  I.  to  line  a  ship  ;  T.  das  Schiff  beplanker. 


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Imbonire,  per  ingabbiare,  imbastire  un  naviglio,  ossia  costruire 
l'ossatura  di  esso.  Vedi  Imbastire,  Texere. 

F.  boiser  un   navire  ;  I.  to   erect    the  frames  of  a  ship  ; 
P.  e  S.  enramar  ;  T.  ein  Schiff  scheererij  in  Spanten  stellen. 
Imbottare,  v.  a.,  ridurre  alcuna  cosa  a  forma  di  botte.  Mettere 
più  pezzi  di  costruzione  nei  cerchioni.  Gugltemotti. 
Fare  alberi  grossi  composti,  e  cerchiati  di  ferro. 
In  questo  significato  è  idiotismo,  sebbene  si  legga  in  Cre- 
scenzio, Stratico,  Guglielmotti. 
Imbottato,  add.  e  p.  ps.,  da  imbottare,  idiotismo   per   imbottito, 

vedi  Imbottire. 
Imbottimento,  s.  m.,  l' atto  dell'  imbottire. 
Imbottire,  v.  a.,  fare  un  albero  composto. 

—  riempire  di  borra  lo  spazio  tra  la  fodera  di  rame  e  le  tavole. 

—  anche  per  intregnare,  vedi. 

—  b'  imbottisce  un  canapo  prima  d' imbalumarlo. 

F.  congréer,  emmieller  ;  I.  to  worm  a  rope  ;  P.  embutir  ; 
S.  embutir,  entrafiar  ;  T.  trensen. 
Imbottito,  p.  ps.,  da  imbottire. 

Imbottitura,  s.  f.,  l' imbottire,  l' azione  dell'  imbottire  ed  anche 
la  funicella  con  la  quale  si  fa  P  imbottitura. 

F.  congreage  ;  I.  worming  ;  S.  entraftadura  ;  T.  die  Tren- 
sing. 
Imbozzamento,  s.  m.,  l' imbozzare. 

—  (linea  d')  quella  lungo  la  quale  le  navi  sono  imbozzate  o  at- 
traversate presentando  il  fianco  ad  un  forte,  ad  una  direzione 
qualsiasi. 

F.  tigne  d'embossage  ;  I.  spring-line  ;  T.  der  spriìig  Linie, 
Imbozzare,  vedi  Abbozzare. 
Imbozzarsi,  v.  riflettente  ormeggiarsi. 

F.  s' embosser  ;   I.  to   bring  or  get  the  broadside  to  bear  ; 
T.  sich  mittelst  Spring. 
Imbozzatura,  s.  f.,  l'azione  d'imbozzare  navigli  o  una  divisione 
navale.  Vale  anche  il   canapo  che  serve  ad   imbozzare.  Vedi 
Abbozzatura. 
Imbraca,  idiotismo  per  braca. 

Imbracare,  v.  a.,  cinger  checchessia   con  una   braca   per  appli- 
carvi i  canapi,  co'  quali  si  fa  sforzi  per  smuoverli  o   alzarli. 
V.  Imbragar. 


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F.  emhraquer,  eUnguer  ;  I.  to  sUng  ;  P.  Ungar  ;  S.  embra- 
gar  ;  T.  anschlagen. 

Imbracare,  un  cannone,  fermarlo  con  un  canapo  acciò  che  non  in- 
dietreggi. 

Imbracato,  add.  e  p.  ps ,  da  imbracare. 

Imbracatura,  l'atto  dell'  imbracare,  ed  anche  la  braca  stessa,  che 
può  essere  di  più  maniere  diretta  e  rovescia. 

Icnbracciolare,  v.  a.,  incatenare  la  nave  con  bracciuoli. 

F.  mettre  les  courhes  en  place,  exécuter  le  courhage  ;  I.  to 
put  on  knees;  T.  die  kniee  anhringen. 

Imbraga,  s.  f.  V.,  vedi  Braca. 

Imbragar,  V.,  per  imbracare. 

Imbrandamento,  s.  m.,  l'atto  dell' imbrandare. 

Imbrandare,  v.  a.,  mettere  al  suo  posto  le  brande  o  lettucci  nelle 
navi.  Disbrandare  è  levare  le  brande. 

—  v.  a.,  in  un  passo  del  Chinazzi,  98,  questa  voce  non  può  si- 
gnificare :  fornire  di  brande  un  naviglio. 

«  Ora  considerando  il  Doge  con  quanta  difficoltà  si  guar- 
dava la  bocca  del  porto  di  Brondolo,  fece  affondar  nella  bocca, 
di  dove  potevano  uscire  i  Genovesi,  due  galee  imbr andate, 
fatte  condurre  da  Venezia  e  messe  grosse  catene  di  ferro  dal- 
l'una  all'altra.  » 

Io  penso  che  la  parola  sia  scorretta,  dal  francese  embar- 
der,  0  dal  V.  abrancar  =  avvinghiare, 

Imbrandarsi  proverrebbe  da  branda  che  i  Veneziani  dis- 
sero per  banda,  e  quindi  la  forma  vera  della  parola  sarebbe 
imbandata,  in  questo  caso. 

Imbrandato,  add.  e  p.  ps.,  da  imbrandare. 

Imbriacare,  v.  intr.  Il  Ruscelli  disse  che  la  bussola  si  addor- 
menta o  s' imbriaca  quando  la  si  ponga  accanto  ad  un  pezzo 
di  calamita.  Crescenzio,  Naut.  Medit,  p.  219. 

Imbrigliamento,  s.  m.,  l'atto  dell'imbrigliare. 

Imbrigliare,  v.  a.,  s' imbrigliano  due  o  più  canapi  distanti  tra 
di  loro  con  una  legatura  che  li  abbraccia  e  li  serra  insieme. 
Rizzare,  nel  significato  d' imbrigliare,  citato  dal  Laugeri  è 
dialettale,  genovese  rissa. 

—  serrare  a  festoni  le  vele. 

—  l'ancora,  si  dice  della  legatura  dei  canapi  che  sospendono 
l'ancora  caponata  per  situarla  al  suo  posto. 


22  1MB 

Imbrig^liare,  metter  le  briglie  al  bompresso. 

—  le  sartie,  vedi   Trincare. 

F.  hrìder  ;  I.  to  seize  ;  P.  ancabrestar  ;  S.  barbiquejar  ; 
T.  die   Wanten  schwichten. 

Imbrigliato,  add.  e  p.  ps.,  da  imbrigliare. 
Imbrigliatura,  s.  f.,  l'effetto  dello  imbrigliare. 

G.  rissa. 

Imbroccare,  v.  a.,  colpire  il  brocco  o  centro  del  bersaglio. 

«  Portavano  le  loro  vele  imbroccade,  et  il  vento  più  larga 
a  loro  che  a  noi.  »  Lopez,  E/AM.,  I,  143. 

In  questo  secondo  passo  vale  fermare,  diminuendo  le  vele,- 
aASnché  prendano  meno  vento. 

F.  donner  au  bout  ;  I.  to  hit  mark  ;  T.  ins  Centrum 
trefen. 

—  mire  con  pernotti  da  ribadire. 

F.  attacher  par  des  rivets,  river  ;  I.  to  I'ivet  on  ;  T.  an- 
nieten. 

—  dicesi  di  ruota  od  altro  arnese  provveduto  di  denti  da  en- 
trare nello  spazio  vuoto  di  simile  ruota  od  altro  arnese  pure 
dentato. 

Imbroccatura,  s.  f.,  impernatura. 

—  effetto  dello  imbroccare,  per  indentare. 

Imbrogli,  s.  m.  pi.,  tutte  le  cordicelle  le  quali  servono  a  ripie- 
gare le  vele,  per  sospenderne  V  azione,  e  per  raccoglierle  sui 
pennoni. 

Probabilmente  questa  voce  deriva  dallo  spagnolo,  a  cui  si 
uni  V  articolo  :  un-briolo,  i-brioli,  facendosi  prima  iin-broliOy. 
l'brolii,  e  quindi  imbrolii,  imbrogli.  Cosi  pensai  da  prima  ; 
oggi  mi  pare  invece  che  discenda  dall'anglosassone  o  normanó- 
brail  aggiungendovi  l' articolo  e  poi  inserendovi  1'  m. 

GÌ'  imbrogli  sono  rappresentati  chiaramente  nei  disegni  che 
ci  restano  di  antiche  navi. 

Vedi  CoRAZZiNi,  Atlante  della  Marina  militare  italiana 
antica,  Tav.  L,  2  ;  LUI,  2,  3,  4  ;  LV,  4  ed   altre. 

V.  imbrogi  ;  G.  imbroggi, 

F.  caì'gues  ;  I.  brails  of  a  ship  ;  P.  brióes,  carregadeiras  ; 
S.  brioles,  briolines,  candalizas,  cargaredas,  apagapenoles  ; 
T.  die  Dempgording. 

—  della  vela   latina   sono   tre,  detti  :  caricalcarro,    caricamezzo, 


1MB  23 

caricapenna,  dalla  loro  posizione,  mentre  dovrebbe  dirsi  :  im- 
brogli al  carro,  imbrogli  a  mezzo,  imbrogli  a  penna. 

Vedi  cordiniera,  cordino,  cortigio,  poggiastrella,  gustino, 
imbrogli  abbasso,  imbrogli  a  fondo,  caleddalza,  cime,  controcon- 
tre,  gorgiera,  mezzi,  fondi,  rovesci,  serrapennoni.  Il  cortigio 
che  abbiamo  nel  Crescenzio,  sta  per  cordigio. 
Imbrogli,  di  rovescio,  che  francescamente  dicono  :  controcarica 
boline,  in  luogo  di  controimbroglia  boline. 

F.  cargue,  bouline  dedans  ;  I.  brails  in  haul  ;  T.  das  Geitau, 
der  Einholer. 

Quando  notai  la  voce  «  Bolina  »  non  avevo  ancora  tro- 
vato la  sua  etimologia.  Eccola  oggi.  Essa  deriva  dal  nor- 
manno buìit  =  fondo  della  vela  e  line  =  corda,  facendosi 
ba-line  e  poi  bolina,  o  corda  di  sopravento.  Quindi  quando 
gli  Spagnoli  traducono  bunt-line,  per  linea  di  bolina,  dicono 
xiorda  di  corda  di  sopravento, 

—  di  cima. 

F.  cargue,  boulin  dehors  ;  I.  leech  line  ;  T.  die  Nothgording. 

—  di  mezzo,  imbrogli  a  mezzo. 

F.  carguefond  ;  I.  buntline  ;  T.  die  Bauchgording. 

—  dell'  imante. 

F.  cargues,  garants  de  Vitague  ;  I.  runìier  or  down-hauler. 

—  di  gola  o  di  fortuna. 

F.  étrangloirs  ;  I.  spilling  lines,  slab -lines  ;  T.  die  Noth- 
gording. 

—  imbrogli  a  fondi,  servono  a  ripiegare  il  fondo  della  vela  e  sono 
attaccati  al  oratile  basso. 

F.  cargue-bas,  cargue-fonds  ;  I.  the  bunt-lines. 

—  imbrogliabugne,  servono  a  ritirare  gli  angoli  inferiori  (il  pes 
dei  latini,  il  ttoù-  dei  G-reci),  o  bugna  delle  vele. 

F.  cargue-points  ;  I.  the  clue-garnets  or  clue-lines. 

—  imbrogli  a  boline,  sono  fermati  ai  oratili  laterali  (salinghe)  o 
di  caduta,  dove  sono  allacciate  le  brancarelle  (patte)  delle 
boline. 

F.  cargue-boulines  ;  I.  the  leech-lines. 

—  imbrogli  abbasso  dei  coltellacci. 

F.  le  cargutbas  des  bonnettes  des  huniers  ;  I.  the  down- 
hauler  of  the  top-studding  sails  ;  P.  la  carregadeira  dos  cu- 
telos  ;  S.  la  cargadera  de  las  alas;  T.  Bekaier  der  Marsleesegel. 


24  1MB 

Imbrogli,  imbroglialto,  corda   impiombata   con   la  sua  estremità 
superiore  alla   bigotta   di   mezzo  della  trozza  della  vela  mae- 
stra o   di  trinchetto.  E  fatta  per  agevolare  la  manovra  di  al- 
zare questi  pennoni  che  sono  molto  pesanti. 
F.  cargue  haut  ;  I.  the  parrei  lialiards. 

—  di  mezzana,  l'inferiore,  cioè  la  corda  che  ripiega  la  bugna 
della  vela  si  chiama  imbroglio  doppio. 

F.  la  cargues  d'artimon;  I.  the  mizen-hrails. 

—  grande  della  mezzana. 

F.  la  grande  cargue,  ou  cargue  double  d^artimon  ;  I,  the 
tì'oat-brail  of  the  wizen  ;  P.  a  cergideira  mayor  no  encruza- 
mento  de  mezena  ;  S.  la  cargadera  mayor  de  la  mesana  ; 
T.  die  Brohk  des  Besan. 

—  (il  paranchino  dell')  della  mezzana. 

F.  le  palan  de  la  cargue  double  d'artimon  ;  I.  the  wip  of 
the  troat-brail  ;    P.  o    apparelho  da  cergideira    da    me  zana  ; 
S.  el  aparejito  de  la  cargadera  mayor  de  la  mesana  ;  T.  Brohk- 
talje  des  Besan. 
Imbroglia  !  ordine  ai  marinari  di  raccoglier  le  vele  a  festoni. 

—  e  maina  o  ammaina,  con  voci  provenzali,  cioè  per  serrare  le 
vele  a  festoni  ed  abbassarle  o  calarle. 

Imbrogliare,  v.  a.,  una  vela,  vale  raccoglierla  o  ripiegarla  cin- 
gendola con  gl'imbrogli. 

V.  imbrogiar  ;  G.  imbroggia. 

F.  carguer  une  voile  ;  I.  to  brail  up  or  to  clue  up  ;  P.  car- 
regar  as  velas  ;  S.  cargar  las  velas  ;  T.  aufgeien. 

Vedano  i  nostri  uomini  di  mare  se  è  necessario  mantenere 
il  gallicismo  carica,  in  luogo  di  imbroglio,  tanto  più  che  que- 
sto'dà  subito  l'idea  della  cosa  essendo  la  voce  imbrogliare 
generalmente  conosciuta  ;  e  quindi  sé  in  luogo  di  Qaricabo. 
lina,  caricabugna,  caricafondo,  caricalcarro  e  simili  non 
fosse  meglio  dire  imbrogliabolina,  imbrogliabugna,  imbroglia- 
Icarro  ecc.  È  certo  che  si  osserverà  :  anche  bolina  è  voce  stra- 
niera e  però  di  significato  noto  a  pochi,  fuori  della  Marina, 
e  si  potrebbe  tradurre  :  la  sopravvento,  sottintendendovi 
«  corda  di  ». 

—  raccogliere  le  vele  a  festoni  per  mezzo  delle  funicelle  dette 
imbrogli.  Se  ne  imbroglia  più  o  meno  secondo  il  bisogno  di 
prendere  più  o  meno  vento.  S' imbroglia  col  vento  in  poppa. 


1MB  25 

S'imbroglia  la  maestra  per  non  togliere  il  vento  al  trinchetto. 
S' imbroglia  la  vela  di  gabbia  per  non  togliere  il  vento  al 
velaccio  di  trinchetto. 

Questa  manovra  è  citata  anche  da  Omero  :  i7Tia  (sxillo-nz^ 
e  in  Apollonio  Eodio,  Arg.,  11,  924. 

F.  carguei'  les  voiles  ;  I.  to  brail  up^  to  clue-up  ;  P.  carré- 
■  gar  o  panno  ;  S.  cargar  ;  T.  aufgeien. 
Imbrogliare,    di    supplemento,    fune    che   serve    ad  imbrogliare 
sollecitamente  una  vela. 

F.  couillard,  antiq.  ;  I.  the  due  of,  a  sail  ;  P.  tomadouro 
de  Cruz;  S.  tomador  de  cruz. 
Imbrogliato,  p.  ps.'  e  add.,  da  imbrogliare. 
Imbroglio,  s.  m.,  la  corda  della  tenda,  con  la  quale  si  restringe, 

che  allora  dicesi  imbrogliare.  Eoffia. 
Imbroncare,  v.  a.,  dicesi  V  abbassare  il  pennone  di  maestra  o  di 
trinchetto,  sino  al  tronco,  smantigliare,  scrociare,  cicognare. 
Imbroncare  è  probabilmente  scorrezione  di  introncare,  da 
tronco  che  significa  base  o  pedale  dell'  albero,  la  parte  più 
bassa  di  esso  ;  se  pure,  come  vogliono  alcuni,  bronco  e  tronco 
non  sono  che  la  medesima  cosa. 

V.  imhroncar  ;  Gr.  imbroncà  i  pennoin. 
F.   mettre    les   vergues  ;    I.   to    lower   the    yards   dovn    a 
port. 

—  disporre  i  pennoni  quasi  a  picco  per  indicare  disordine  nella 
nave,  in  segno  di  lutto. 

F.  mettre  les  vergues  en  pantenne  ;  I.  to  put  the  yards 
a-peeck  ;  P.  amantilhar  as  ver  gas  ;  S.  amantillar  las  ver  gas; 
T.  die  Raaen  kaien. 

—  i  pennoni,  vale   anche  :   farli  scendere  a  metà  dell'  albero  ed 
ivi  fermarli  a  guisa  di  croce  di  S.  Andrea. 

F.  apiquer  ;  I.  to  top  ;  P,  desmantilhar  ;  P.  e  S.  embicar; 
T.  eine  Raa,  einen  Baum  auftoppen. 
Imbronciare,  per  imbroncare  è  idiotismo. 

Imbronzare,  v.  a.,  mettere  rinforzi  di  bronzo  al  calcese,  alle  ta- 
glie e  agli  altri  attrezzi. . 
Imbi'ular,  v.  a.,  che  non  trovo  in  altri  vocabolari    ò  ragione  di 
reputarlo  idiotismo  da  imbrunar,  vedi. 

Il  P.  Guglielmotti  a  questa  voce  rimanda  a  ingiuncare, 
e  qui  ne  dà  colpa  allo  Stratico  il  quale  a  dir  vero  non  la 


26  1MB 

cita;  ma  bensi  il  Boerio  per  impacciare,  involgere,  invilup- 
pare, intrigare. 
Imbrumare,  v.  a  intr.,  essere  guasto  il  legno  di  una  nave  dalle 
brume  o    silotrogi.  Quindi   naviglio    imbrumato  quello  forato 
da  detti  vermi  i  quali  giungono  ad  aprire  delle  falle. 

Detto  del  tempo  fosco.  0  viene  dal  latino  bruma,  o  è  idio- 
tismo da  imbrunare. 

F.  embrumer  ;  I.  ivorm  eaten. 

—  per  dare  pennellate  di  catrame  è  pure  idiotismo,  vedi  Im- 
brunare, Spalmare. 

Imbrumato,  p.  ps.  e  add.,  da  imbrumare,  guasto,  tarlato  dai  si- 
lotrogi. 
Imbrumatura,  s.  f.,  l' infoscare  per  nubi  o  caligine. 
V.  foscatura. 

—  l'azione  dei  silotrogi  sul  legno  dei  navigli. 

Imbrunale,  s.  m.,  V.,  come  V  imbrunagli  del  Bobrik,  sono  cor- 
ruzione di  ombrinale,  vedi. 

Imbrunare,  v.  a.,  o  imbrunire  dare  alcune  leggiere  pennellate  di 
catrame  sul  fasciame  di  un  naviglio  prima  di  passarvi  sopra 
la  brusca.  Suppongo  invece  che  le  pennellature  si  diano  dopo 
aver  dato  la  brusca,  nei  luoghi  ov'essa  avesse  portato  via  il 
catrame. 

—  detto  del  tempo  che  infosca,  per  l'addensarsi  delle  nubi. 

I  Veneti  dissero  inbrunar  e  imbrular,  ma  questa  ultima 
voce  è  certo  un  idiotismo;  Gr.  imbrunise. 

Imbruncare,  vedi  Imbroncare. 

Imbruscare,  v.  a.,  passare  la  brusca  sulla  carena,  per  ripulirla 
dalle  erbe  e  dai  crostacei  che  vi  aderiscono. 

Imbugliare,  idiotismo  che  si  legge  in  Falconi,  per  involgere. 

Imbuglìo,  in  Falconi,  p.  9,  idiotismo  per  invuglio  (invoglio). 
Imbugli  di  gumesse,  (gumesse  è  senza  dubbio  errore  tipogra- 
fico in  luogo  di  gumene),  Yedi  Imbogio. 

Imbulir,  v.  p.,  secondo  il  Boerio  viene  dal  latino  imbuo,  is,  em- 
pire, gonfiare,  e  dicesi  della  vela.  La  vela  s' imbula,  la  vela 
prende  vento,  si  gonfia. 

Imbuno,  vedi  Imbono. 

Imburchiare,  v.  a.,  caricare  nel  burchio  alcuna  cosa. 

Imbusto,  idiotismo  per  busto  :  come  imbusto  di  salvamento,  vedi 
Cinta. 


IMB-IMM  27 

Imbuto  a  calcatoio  d'avorio  per  caricare  spolette  elettriche. 

Imìlcone,  ammiraglio  cartaginese.  Del  suo  viaggio  lungo  i  lidi 
dell'  Europa  occidentale  e  settentrionale,  e  la  Britannia  con  le 
isole  Cassiteridi  (mod.  Scilly),  si  anno  pochi  frammenti  tra- 
dotti in  latino  da  Festo  Avieno,  e  riprodotti  dall'  Heeren. 

Immarinare  e  Immarinescare,  v.  a.,  intr.,  divenire  uomo  di 
mare  esperto  coli' uso  e  l'esercizio  dell'arte  di  navigare. 

Immarinescare,  v.  a.,  lo  stesso  che  immarinare. 

Immarinescato,  p.  ps.,  e  add.,  da  immarinescare. 

Immergere,  v.  a.,  colare  a  fondo  nell'acqua  checchessia,  ed  an- 
che parzialmente. 

—  parlando  della  carena,  il  pescare  che  fa,  o  il  tanto  che  af- 
fonda nell'acqua. 

—  rifl.,  tuffarsi  nell'acqua,  o  entrare  nella  nebbia,  nell'ombra, 
nell'eclisse,  o  sotto  l'orizzonte. 

L.  iTYimergere  ;  Gr.  xKTa|3i7rTw. 

F.  immerger  ;    I.  to    immerse  ;    P.   submergir,  imìnergir  ; 
S.  sumergir  ;  T.  tauchen,  eintauchen. 
Immergi  bile,  add.,  atto  ad  essere  immerso. 

—  e  anche  in  senso  negativo,  cioè  non  sommergibile. 

L.  immersabilis. 

F.  immersif  ;  I.  immersive  ;  P.  immersivo  ;  S.  insumergi- 
hle  ;  T.  unsinkbar. 
Immergimento,  l' immergere  o  l' immegersi. 
Immerlare,  vedi  Merlare. 

Immersione,  s.  m.,  l'azione  dell'immergere,  cioè  di  affondare 
nell'acqua  un  corpo  solido. 

F.  immersion  ;  I.  immersion  ;  P.  immersao  ;  S.  inmercion  ; 
T.  die  Eintauchung. 

—  (linea  d')  quella  indicata  dalla  superfìce  dell'  acqua  sul  corpo 
della  nave,*  si  nota  la  massima  e  la  minima  immersione. 

—  (centro  d')  il  medio  centro  della  parte  immersa  della  nave. 

—  entrata  di  un  satellite  nel  cono  dell'ombra  del  suo  pianeta  o 
di  questo  nei  raggi  del  sole  ;  ed  anche  l' azione  del  porsi  i 
corpi  celesti,  gli  uni  dietro  gli  altri,  come  avviene  negli  eclissi. 

L.  immersio  ;  Gr.  |3«yv3, 

—  di  carico. 

F.  Urani  d'eau  en  charge  ;  I.  load  draught  ;  T.  der  Tiefgang. 

—  della  nave  vuota. 


28  IMM 

F.  tirant  d'eau  lege  ;  I.  tight  draught  ;   T.  der  Tlefgang 
des  leeren  ScMffes. 
Icnmersione,  media. 

F.  tirant  d'eau   moyen  ;   I.  mean   draught  ;    T.  mittlerer 
Tiefgang. 

—  dal  disotto  della  controspina  (controchiglia)  alla   perpendico- 
lare di  poppa  0  di  prora. 

F.  tirant  d'eau  pris  de  dessous  fausse  quille  a  la  perpen- 
diculaire  avante  ou  ari'iere  ;  I.  draught  from  the  lower  edge 
of  the  false  keel  at  the  aftermost,  or  foremost,  perpendicular  ; 
T.  Tiefgang  von  der  Unterkante  des  Loskiels  an  dent  hinte- 
ren  oder  vorderen  Perpendikel  gemessen. 
Immerso,    add.   p.    ps.,   da   immergere,  ciò    che   è   calato    entro 

r  acqua. 
Immielare,  v.  a.,  gallicismo,  che  corrisponde  al  nostro  imbottire, 
e  dicevasi  del  riempire  tutto  il  vuoto  che  è  lunghesso   i    to- 
roni  delle  corde,  delle  quali  è  composto  lo  staggio  (cioè  stra- 
glio). Saverien,  Diet.  I  genovesi  anno  un    termine  nazionale 
che  sarebbe  da  adottare.  Dicono  essi  :  innerva,  innervare. 
F.  emmieller  ;  I.  to  keckle  aclabe  ;  P.  e  S.  entranar,  embutir. 
Immigrare,  v.  a.,  andare  ad  abitare  un  nuovo  paese,  come  emi- 
grare è  l'uscire  dal  paese  natio  per  andare  ad  abitare   terra 
straniera. 

L.  immigrare. 

F.  immigrer  ;  I.  to  immigrate  ;  P.  e  S.  immigrar  ;  T.  einwan- 
dern  (in  ein  Land). 
Immigrazione,  s.  f.,  l'atto  dell'immigrare. 

Immittere  hàbenas  classi,  allentare  le  briglie  al  navile,  cioè  la- 
sciargli libero  il  corso. 
Immorsare,  v.  a.,  innestare  i  pezzi  di  costruzione  in  vari  modi  : 
a  coda  di  rondine,  a  dente,  a  limbello.  Vedi  Calettare. 

F.  endenter,  entailler  ;  I.  to  indent,  to  notch,  to  jag  ;  P.  en- 
dent  ir  ;  S.  encajar;  T.  versahnen,  einlassen,  einkerben. 
V.  fermare  a  dente. 

—  a  coda  di  rondine  (i  bagli  sui  dormienti). 

F.  entailler    en    queue    d'aronde  ;  I.  to   dovetail  ;    T.    mit 
Schwalbenschwanz. 
Immorsatura,  s.  f.,   l'azione   dello   immorsare.  Vedi    Caletta   e 
Calettatura. 


IMO-IMP  29 

S.  empalme  de  los  boas  a  cola  de  pato. 
Imo,  s.  m.,  la    parte    inferiore,  detto    delle    vele  ;    ime    vele,   le 
basse  vele. 

—  di  nave,  il  basso,  la  sentina. 

Impagliatura,  s.  f.,  si  disse  anche  per  impagliettatura,  vedi. 
Impagliettare,  che   si   disse    anche   impagliare,  specie  di   difesa 
contro  i  proiettili  della  fucileria.  Vedi  Impagliettatura. 

—  (reti  da)  quelle  che  servivano  a  tenere  insieme   le   imbottite 
per  r  impagliettatura. 

V.  impagetar  ;  G.  impaggettà. 

F.  hastinguer  un  vaisseau,  garnir  des  paillets  ;  I.  to  bar- 
ricade a  ships,  to  mat;  P.  empavesar  ;  S.  enpavesar  ;  T.  mit 
Matten  bekleiden 
Impagliettatc,  p.  ps.  e  add.,  da  impagliettare.  Naviglio,  castello 

0  cassei'o  impagliettato. 
Impagliettatura,  s.  f.,  specie  di  trinceramento  che  si  faceva  al 
discollato  lungo  i  passavanti  ed  altri  luoghi  scoperti  della 
nave,  per  mettere  1'  equipaggio  al  coperto  dalla  fucileria  ne- 
mica, quando  si  abbassano  le  brande,  per  prepararsi  al  com- 
battimento, le  brande  che  con  le  imbottite  e  i  sacconi  si  ado- 
peravano a  difesa  dai  proiettili  nemici.  Vedi  Paglietto. 

Difesa  fatta  di  uno  strato  con  stuoie  di  strambe,  filacelo, 
cenci,  canapi  vecchi  ed  altro,  con  che  i  marinari  salvano  dal- 
l' attrito  le  corde  e  il  canapo  della  nave. 

V.  impagetatura  ;  G.  impaggettatuà.  » 

F.  bastingage  ;  I.  netting-quaì'ter,  the  act   of  barricading 
a  ships  ;  P.  empavezado,  a  rede  de  combate  ;   S.  empavesado 
la  red  de  combate  ;  T.  Finkennetz. 
Impalcarne nto,  s.  m.,  l'impalcare. 
Impalcare,  v.  a.,  fornire  di  palco  o  tavolato  i  navigli,  ossia  costruirli. 

F.  plancheyer  ;  P.  entabolar  ;  S.  entablar  ;  T.  eine  Zimmer- 
decke  machen. 

—  costruire  il  ponte  del  naviglio. 
Impalcatura,  s.  f.,  l'atto  dell'impalcare. 

F.  échafaud  ;  I.  stage  ;  P.  entabolamento  ;  S.  entabladura; 
T.  die  Stelling. 

—  specie  di  armatura  o  ponte  per  visitare  il  fasciame  della  nave. 

—  la  cosa  impalcata.  Il  Bartoli,  Asia,  I,  64,  l'usava  per  ponti 
di  navi. 


30  IMP 

Impalmar.,  V.  per  ispalmare  o  spalmare.  Sanudo,  Dlarii,  X,  218  : 
Non  à  seo  per  impalmar  le  galie. 

Impalmare  velum,  bass.  lat.  da  palma,  dice  M.  Jal,  della  mano, 
cioè  cucire  con  la  palma  della  mano,  difesa  dalla  palmetta  di 
legno  su  cui  appoggiano  la  testa  de  l' ago  da  vela. 

—  cucire  il  gratile  alla  vela. 

S.  coser  la  ralinga  d  las  velas. 

—  tirar  dentro  un  canapo,  una  gomena  ;  in  questo  significato  è 
uno  spagnolismo. 

F.   haler   un    cordage    a    hord  ;    I.    to    haul    in    a   rope  ; 

P.    halar    dentro  ;    S.  empalmar,    halar    dentro  ;    T.    einpal- 

men. 

È  voce  derivata  a  noi  dai  Normanni. 
Impalomare   o    Impalumare,  v.  a.   Vedi   Imbalumare.   Questa 

voce  viene  dallo  spagnolo  empalomar   composto  di   in   e  pa- 

lomar  s.  m.  significante  filo  o  filacce  di  vela  con   le  quali  si 

fasciano  canapi  e  gomene. 
Impalvesare,  idiotismo  per  impavesare,  che  viene  da  pavese,  non 

da  palvese. 
Impanar  le  frode,  V.  mettere  del  vetro  pesto  con  pelo  di  vacca 

nel  fasciame  delle  navi  per  preservarlo  dai  sitrologi. 
Impanato,  add.  e  p.  ps.,  da  impanare. 
Impanatura,  s.  f.,  da  impanare. 

Impannare,  v.  a.,  la  vela,  chiudere  la  vela,  a  Livorno 
Impapafìgar,  V.  mettere  vela  di  pappafico. 
Impappaficare,  v.  a.,  metter  la  vela  di  pappafico. 
Impari,  s.  m.  pi.,  gli  uomini  di  guardia  ai  quali  fu  assegnato  il 

numero  impari  fanno  la  guardia  alla  destra  del  naviglio  per 

il  che  si  dicono  anche  destrali  ,•  come  i  pari,  o  di  sinistra  di- 

cevansi  sinistrali. 
Impatto,  idiotismo  per  imbatto. 
Impavesare,  vedi  Pavesare. 
Impavesata,  specie  di  pavesata,  fatta  di  cassoni  che  corrono  da 

poppa  a  prua,  al  disopra  delle  murate  di   coperta,  nei   quali 

si  ripongono  le  brande.  Grenet,  p.  3. 
Impavesato,  add.  e  p.  ps.,  da  impavesare.  Malipiero,  Ann.,  1470, 

p.  51  :    Le   galie   sono  impavesate  tutte  da   pupa  a  prova,  et 

impavesade  de  sbara  integra  per  prova  ;  e  tutte  le  bande  son 

in  bortoela  (bandella),  come  le  nostre. 


IMP  31 

Impavionà,  v.  a.,  V.  imbandiemre  un  naviglio,  francesismo  da 
pavilion  J  pavìlloner. 

Impaza,  add.  e  p.  ps.,  da  impazar,  V.  per  imbarazzato,  impac- 
ciato. 

Impazzare,  v.  a.  e  intr.,  divenire  o  far  divenire  pazzo  :  si  dice 
dell'ago  magnetico  della  bussola  che  per  cause  naturali  o  di- 
pendenti dall'arte  o  da  incuria,  à  indebiti  sconvolgimenti  e 
perde  la  proprietà  d' indicare  il  meridiano  magnetico  ;  sia  per- 
ché l'ago  sia  stato  male  calamitato,  o  perché  la  sua  virtù  sia 
indebolita  pel  vento  o  per  le  tempeste  e  particolarmente  per 
scariche  elettriche,  o,  in£ne,  per  cagione  occulta,  nel  luogo 
ove  si  trova.  A  questo  proposito  narra  il  Fournier  (XI,  17) 
che  sulla  spiaggia  della  Norvegia,  a  quarantotto  miglia  a  Borea 
del  Mael  Strom,  l'ago  si  volgeva  indifferentemente  verso  i 
varii  punti  dell'  orizzonte  con  grandissima  velocità  ;  che  lo 
stesso  fenomeno  si  verifica  presso  i  lidi  della  Virginia,  e  nel 
golfo  di  Finlandia,  a  nove  miglia  da  Helsingfors,  l'ago  gira  con- 
tinuamente. 

Impazzato,  p.  ps.  e  add.,  da  impazzare  parlandosi  dell'ago  ma- 
gnetico. 

—  V.  per  imbarazzato,  intrigato,  che  non  è  altro  che  l' italiano 
impacciato. 

Impazzire,  à  lo  stesso  significato  d' impazzare,  ma  non  è  in  uso 

tra  i  mannari. 
Impazzito,  add.  e  p.  ps.,  da  impazzire,  si  dice  come  impazzato, 

dell'ago  magnetico. 
Impeciamento,  s.  m.,  l'azione  dell'impeciare,  specialmente  il  fa- 
sciame di  una  nave. 
Impeciare,  v.  a.,  dare  la  pece,  spalmare  con  la  pece  il  corpo  di 
un  naviglio,  o  qualsiasi  attrezzo  o  cordame. 
L.  picare,  pice  linere  ;  Gr.  ttittùw. 
V.  impegolar  ;  G.  impeixà. 

F.  poisser,  enduire  de  poix  ;  I.  to  pitch,  to  do  over  ivith  ; 
P.  brear,  empezar  ;  S.  empegar  ;  T.  pichen,  verpichen. 

—  i  commenti,  dopo  averli  stoppati. 

F.  hrayer  les  coutures ;  1.  to  pitch  the  seams;  P.  brear  as 
costuras  ;  S.  embrear  las  costuras  ;  I.  verpechen  die  Naten. 
Impeciato,  add.  e  p.  ps.,  da  impeciare  o  incatramare. 
Impeciatura,  V  atto  o  l' effetto  dell'  impeciare. 


32  IMP 

Impedimento,  s.  m.,  alla  latina,  il  bagaglio  degli  ufficiali  e  soldati. 
L.  impedimentum  ;  Gr.  «rxsuvj, 

I  Francesi  anno  brusato  tuti   li  impedimenti.  Malipiero, 
Ann.  1495,  362. 

—  fatto  dal  vento  o  da  tempesta  ai  navigli  per  esempio,  di  uscire 
dal  porto  e  di  prendere  il  mare. 

—  dato  dai  pirati  o  da  altro  nemico. 
Impedito,  p.  ps.  add.  e  s.,  da  impedire. 

Nel  senso  d' intrigato.  Manovra  impedita  o  intrigata,  im- 
barazzata. 

—  I  Romani  dicevano  impediti  quei  soldati  che  oltre  le  armi 
portavano  le  provvigioni,  in  opposizione  a  quelli  che  avevano 
il  solo  peso  delle  armi,  ed  erano  detti  expediti. 

Impegnare,  v.  a.,  idiotismo  per  Intrigare,  Imbrogliare,  vedi  Im- 
pigliare. 

—  dell'ancora,  per  intricata,  inceppata,  ossia  che  la  gomena  si 
è  avvolta  al  ceppo  di  essa. 

—  e  cosi  per  attaccare  il  combattimento. 

L.  committer  e.  miscere,  inire,  dare  prcelium. 

—  la  cima,  ingaiare. 

F.  faire  mordre  le  bout;  I.  to  dip  the  end   down   between 
the  turns  of  a  seizing  etc.  ;  T.  bein  Bindseln. 
Impegolare,  da  pégola,  lo  stesso  che  impeciare,  ma  non  in   uso 
tra  i  marinai  del  nostro  tempo.  L'usò  Dante  nell'/nf.,  XXII,  35  : 
E  Graffiacan,  che  gli  era  più  di  contra, 
y     Gli  arroncigliò  le  impegolate  chiome. 
V.  Impegolar  ;  G.  pegà.  Vedi  Impeciare. 
Impegolato,  p.  ps.  e  add.,  da  impegolare,  intriso  di  pegola. 
Impelagare,  v.  a.  e  intr.,  impelagarsi  entrare   il  pelago  o   mare, 

entrare  in  esso  col  naviglio. 
Impelagato,  p.  ps.  e  add.,  da  impelagare,  entrato  nel  pelago. 
Impelare,  vedi  Impanar  le  fodre. 

Impenetrabilità,  s.  f.,  al  vapore,  all'aria,  all'acqua,  è   qualità  di 
alcuni  corpi,  come  la  guttaperca  e  le  pelli  conce  bene,  e  con 
apposite  conce. 
Impennare  l'antenna,  vale  metterle  la  penna  e  allacciarla  sul  carro. 
V.  impenar;  G.  impenna, 

—  la  vela,  vale  antennarla,  inferirla  sull'  antenna  ;  vedi  Inan- 
tennare. 


IMP  33 

Impennellare,  v.  a.,  vedi  Ancora  e  Pennello. 
Impennellato,  add.  e  p.  ps.,  da  impennellare. 
Impennonamento,  s.  m.,  l' atto   dell'  impennonare. 
Impennonare,  v.  a.,  collocare,  alzare   i   pennoni  agli   alberi,  al 
loro  posto. 

—  inferire  la  vela  al  suo  pennone. 

F.  enverguer  ;  I.  to  bend  a  sail  to  its  yard  ;  P.  e  S.  envergar. 
Impennonatura,  s.  f.,  l'azione  dell' impennonare  o  d'inferire  le 

vele  ai  propri  pennoni. 
Impenolar,  v.  a.  V.,  metter  la  zeppa  (V.  Penola)  alla  caviglia, 

inzeppare. 
Imperiale,  s.  m.,  o  cielo,  la  parte  superiore  di  una  tenda,  di  un 
letto,  di  un  forno,  di  una  cucina,  come  di  una  carrozza. 
F.  imperiai;  I.  roof:  P.  tejadilho  ;  S.  imperiai. 
Impermeabile,  add.,  tela  od  altro  che  non  lasci  passare  l' acqua. 

—  specie  di  pastrani  di  gomma  o  di  tela  ingommata  cosi  da  non 
lasciar  penetrare  l'acqua. 

F.  impermeable;  I.  impermeable^  tight;  P.  e  S.  impermea- 
bile ;  T.  undurchdringlich. 
Impernare,  v.  a.,  mettere  i  perni,  fermare  alcun  pezzo  di  costru- 
zione con  essi. 

—  da  banda  a  banda. 

F.  cheviller  d'un  bord  h  V autre  ou  h  traves  bois  ;  I.  to 
bolt  through  ;  P.  encavilhar  ;  T.  durchbolzen,  anbolzen. 

Impernato,  add.  e  p.  ps.,  da  impernare,  fermato  coi  perni. 

Impernatura,  s.  f.,  l'atto  dello  impernare,  che  si  fa  di  ferro,  di 
rame,  semplice  o  doppia. 

—  delle  piane  (madriere),  della  spina  (chiglia),  del  paraipezzale, 
del  fasciame. 

F.  chevillage  ;  I.  botting  ;  T.  die   Verbolzung. 
Imperniare,  v.  a.,  vedi  Impernare. 

Impeto,  s.  m.,  il  moto  violento  dell'acqua  del  mare  o  di  fiumi: 
furia  di  vento. 

—  (fare)  in  alcuno,  in  una  nave,  in  una  squadra,  sulla  linea  di 
battaglia,  sul  fronte  dell'armata  nemica. 

L.  impetum  dare  vel  facere  in  aliquem. 
Impetuoso,  add.,  da  impeto,  dicesi  anche  di  vento  o  di  tempesta. 
F.  impétueux  ;  I.  impetuous,  wild,  boisterous  ;  T.  ungestiim,, 
heftig,  wild. 

CoRAZziNi,  Vocah.  Nautico.  3 


34  IMP 

Impiantare,  v.  a,,  metter  su,  secondo  una  pianta  o  disegno,  un 
naviglio,  una  macchina,  i  membri  di  costruzione. 

—  pali,  figgere  pali,  vedi  Palafittare. 

—  mettere  su,  organare  un  ufficio,  una  amministrazione,  costi- 
tuirla. 

F.  implanter,  installer  ;  I.  to  settle  ;  T.  einpflanzen. 
Impiantato,  add.  e  p.  ps.,  da  impiantare. 
Impianto,  s.  m.,  1'  atto  dell'  impiantare,  la  cosa  impiantata. 
Impicare,  latino,  impeciare,  impegolare,  spalmare  di  pece  il  fa- 
sciame di  un  naviglio  i  suoi  attrezzi,  calefatare. 
Impiegare,  v.  a.,  gallicismo   per   usare,   adoperare,   valersi  ;    per 
esempio  :  impiego  delle  artiglierie,  delle  mine,  delle  torpedini 
e  simili. 

Gr.  impiega. 

F.  employer;    I.  to    employ;    P.    empregar;    S.    emplear ; 
T.  verwenden. 

Impigliare,  v.  a.  e  intr.  e  rifl.,  a  ragione  il  Guglielmotti  sugge- 
riva di  sostituirlo  allo  scorretto  impegnare,  quando  si  parla 
di  gomene,  di  àncore  o  di  manovre  intrigate. 

Impigliato,  add.  e  p.  ps.,  da  impigliare. 

Impiglio,  s.  m.,  gì' intricamenti  delle  àncore,  l' arrenamento  dei 
navigli. 

Seguitan  li  perigli 
Di  mare  e  de'  gì'  impigli. 
Barberino,  D.,  IX,  1. 

Impiombare,  v.  a.,  è  l' unire  insieme  le  due  estremità  di  una 
corda  al  corpo  della  stessa,  intralciando  insieme  e  reciproca- 
mente i  cordoni  scommessi  di  una  tra  i  cordoni  scommessi 
dell'altra,  sicché  formino  una  continuazione  cosi  ferma  come 
la  corda  stessa  dov'  è  intatta. 

G.  inciongia. 

F.  épisser  une  ou  deux  cordes  ;  I.  splice  one  or  two  ropes; 
P.  austar  ;  S.  ayustar  ;  T.  spUssen. 

—  (caviglia  da) 

F.  épissoir  ;  I.  marling -spike  ;  P.  passador  ;  S.  pasador  ; 
T.  des  Marlpfriem. 

—  (martello  da). 

F.  marteau  a  épisser  ;  1.  a  splicing-hommer  ;    P.  martelo 
com  passador  ;  S.  martillo  con  pasador  ;  T.  der  Splisshammer. 


IMP  35 

Impiombare,  gli  occhi  (cubie),  cioè  foderarli  di  lastre  di  piombo, 
acciò  che  si  diminuisca  l'attrito  degli  ancorali. 

—  vedere  con  istrumento,  quale  è  un  gran  livello  a  piombo  o 
con  un  livello,  se  un  naviglio  è  parallelo  al  piano  dell'oriz- 
zonte o  da  qual  lato  penda. 

Impiombato,  add.,    e  p.  ps.  da  impiombare,  canapo  o  gomena  di 

due  pezzi   uniti  nel  modo  sopra  indicato. 
Impiombatura,  s.  f.,  l'azione  dell'impiombare. 

F.  éplssure  ;  I.  splice  ;  P.  auste  e  costura  ;  S.  costura  ; 
T.  die  kurzsplissung. 

La  impiombatura  si  fa  lunga  e  corta  : 

La  lunga  è  la  più  semplice  e  si  fa  per  unire  le  estremità 
di  due  corde,  che  debbono  passare  per  un  bozzello  senza  ri- 
durle ad  una  grossezza  maggiore  del  resto  delle  corde  stesse, 
affinché  possano  liberamente  scorrere  nel  bozzello. 

F.  épissure  longue  ;  I.  long  splice  ;  P.  auste  longa  ;  S.  ayuste 
longa  ;  T.  die  Langsplissung. 

La  corta  si  fa  come  la  precedente,  ma  nelle  corde  com- 
messe una  sola  volta,  cosi  prenda  minore  lunghezza,  poiché 
i  cordoni,  passati  ciascuno  alla  sua  volta,  non  si  scommettono 
poi,  come  nelle  gomene,  per  ripassarli. 

F.  épissure  courte  ;  I.  short  splice  ;  P.  costura  curta  ;  S.  co- 
stura corta  ;  T.  die  Kurzsplissung. 

—  doppia,  si  fa  con  due  impiombature  corte,  ciascuna  di  una 
estremità  delle  corde  con  una  porzione  presa  ad  eguale  di- 
stanza dall'  estremità  della  corda  corrispondente. 

F.  épissure  double  ou  épissure  en  portiere  de  vache  ;  I.  cunt- 
splice  ;  P.  costura  dobra  ;  S.  costura  doble  ;  T.  die  Bugtsplis- 
sung. 

—  il  corno  0  cornetto  da  impiombare,  o  intrecciatoio  non  è  che 
la  detta  caviglia,  voce,  in  questo  significato,  troppo  generica. 
È  un  arnese  di  legno  o  di  ferro,  simile  ad  un  corno  curvo 
alla  cima.  Serve  per  disgiungere  i  cordoni  o  legnuoli  della 
corda  commessa,  e  aprire  il  passaggio  ad  un  cordone  isolato 
di  un'altra  corda  scommessa. 

—  Si  fanno  impiombature  alla  cocca,  a  cordoni  intieri,  o  as- 
sottigliati, ad  occhio,  alla  greca  ;  s' impiomba  ad  un  anello, 
alla  gassa  delle  gomene,  per  paterazzi  a  doppio  (im  piom- 
batura  alla   bastarda),  impiombatura    da  veliere.  Si  accorcia 


36  IMP 

un  canapo  in  una  impiombatura  lunga  ;  si  stende   F  impiom- 
batura con  un  paranco.  Una  passata  d'impiombatura. 
Impiombatura,  ad  occhio,  si  fa  a  cappio  fermo. 

F.  éplssure  a  sell  ;  I.  eye- splice  ;  P.  costura  de  olho  ;  S.  co- 
stura de  ojo  ;  T.  AgspUssung. 

—  di  gomena. 

F.  épissure  de  cable  ;  I.  cable-spUce  ;  P.  ajuste  de  cable  ; 
S.  ayste  de  cable  ;  T.  die  kabeltanspUssung, 

—  di  un  canapo  ad  un  anello  di  catena. 

F.  épissure  d'un  cable  avec  une  maille  de  chatne  ;  I.  splice 
of  a  cable  with  a  chain  link  ;  T.  die  Kabeltan-Kettensplissung , 

—  a  cordone  intero. 

F.  épissure  avec  le  toron  entier  ;  I.  splire  with  ivhole  strand  ; 
T.  die  Splissung  mit  vollen  Duchten. 

—  coi  cordoni  assottigliati. 

F.  épissure    en    diminuant   les   torons  ;  I.  tapered  splice  ; 
T.  die  Splissung  mit  verjilngten  Duchten  oder  Kardeelen.  , 

—  per  gassa  di  gomene. 

F.  épissure    a  oeil  pour  cables;  I.  Elliot's    eye;  T.  das 
Admiral-Elliots-Auge. 

—  greca. 

F.  épissure   greque;  I.  grecian   splice;  T.  die  griechische 
Splissung. 

—  per  paterazzi  a  doppio,  impiombatura  bastarda. 

F.  épissure  en  greffe;  I.  Horseshoe  splice;  T.  die    Stufei- 
Sensplissung, 

—  da  veliere. 

F.  épissure  ronde,  épissure  du  voilier ;  I.  sailmakers  splice; 
T.  die  Segelmacher splissung. 

—  (accordare  un  canapo  con  una)  lunga. 

F.  raccourcir   un   cordage  ;  I.  to  shorten  a   rope  ;   T.  ein 
Tau  mittels  einer  Langsplissung  kiirzen. 
—  stendere  l' impiombatura  con  un  paranco. 

F.  palanquer  une  épissure  ;  1.  to  stretch  a  splice  ;  T.  eine 
Splissung  recken,  strecken. 

—  (una  passata  d'). 

F.  une  passe;  I.  a  turn;  T.  das   einmalige  Durchstecken 
der  Kasdeele. 

—  (sciogliere  i  cordoni  all'estremità  del  canapo  da). 


IMP  37 

F.  décorder  le  bout;  I.  to  uiilary  the  end;  T.  dos  Ender 
eines  Taues  aufdrelien. 

Impironar,  V.,  vedi  Chiavardare. 

Impitore,  s.  m.,  usato  dal  Crescenzio  e  da  altri,  per  empitori 
imboni. 

Implicare,  involgere,  intricare. 
L.  implicare  ;  Gr.  zu-^zUah-j. 

Implicato,  add.  e  p.  ps.,  da  implicare. 

Impoggiare,  v.  a.,  andare  a  poggia,  a  seconda  del  vento. 

Impelare  intr.  volgere  e  volgersi  verso  il  polo,  detto  di  navi  o 
dell'ago  magnetico. 

Impollatura,  s.  f.,  vedi  Pie  di  pollp. 

Imponere  navem,  bass,  lat.,  porre  in  cantiere  una   nave,  impo- 
starla sullo  scalo. 
F.  poser  in,  dans. 

Impoppare,  v.  intr.,  far  si  che  la  poppa  si  abbassi;  oppure  si 
abbassi  per  tejnpesta,  o  per  inarcamento  o  imbarcamento  della 
spina  (chiglia). 

Si  dice  impoppare  anche  di  qualsiasi  oggetto  della  nave 
che  penda  più  verso  poppa  che  verso  prua. 

F.  acculer ;  I.  to  poop;  P.  e  S.  empopar ;  T.  ein  Schiff 
mit  dem  Hinterteil  ins  Wasser  senken. 

Impopparsi,  cioè  l'immergersi  di  più  la  poppa,  quando  un'onda 
si  avanza  sotto  la  prua  e  l'obbliga  ad  alzarsi  con  velocità  più 
-  o  meno  grande  di  rotazione.  Ciò  produce  una  maggiore  immer- 
sione della  poppa.  La  grande  capacità  delle  anche  di  quasi 
tutti  i  vascelli  nel  modo  di  costruzione  dei  primi  del  se- 
colo XIX,  e  la  disuguaglianza  che  vi  è  a  fior  d' acqua  fra  la 
parte  anteriore  e  la  posteriore  di  essi,  facevano  si  che  la  ro- 
tazione, la  quale  principia  dall'  incontro  dell'  onda  nella  prua, 
debba  essere  bruscamente  e  irregolarmente  ritardata  dalla  re- 
sistenza della  poppa  nel  crescere  la  sua  immersione,  affinché 
segua  nello  stesso  tempo  il  moto  di  elevazione  della  prua.  Da 
questo  contrasto  ne  viene  uno  scotimento  che  turba  la  rego- 
larità del  beccheggio  e  questo  scotimento  dicesi  acculamento 
0   contraccolpo. 

Impopparsi  si  dice  anche  della  situazione  del  naviglio,  che 
avendo  preso  vento  in  faccia,  con  le  vele  a  collo  degli  alberi, 
in  tempo  di  mar  grosso,  imbarca  del  mare  dalla  parte  di  poppa 


38  IMP 

con  molto  pericolo.  I  navigli  che  sono  tagliati  di  fondo  a  molta 
altezza  verso  poppa  sono  più  soggetti  a  questo  inconveniente, 
nel  qual  caso  conviene  alleggerire  prontamente  il  carico  a  poppa 
trasportandolo  più  lontano  verso  il  mezzo  del  naviglio. 
Impopparsi,  pendere  da  poppa,  e  verso  poppa. 

—  dar  la  poppa  al  vento. 

V.  impupai' se. 

F.  acculer,  s'acculer;!.  to  he  pupped;  S.empopar,  empoparse. 
Impoppata,  s.  f.,  l'atto  dell'  impopparsi,  la  scossa  che  riceve  un 
naviglio  per  effetto  dell'impopparsi,  cioè  del  beccheggio. 
F.  acculée  ;  I.  a  lurchy  by  the  stern  ;  T.  acliterlastig. 
Impoppato,  add.  e  p.  ps.,  da  impoppare,  naviglio  impoppato,  cioè 
con  la  poppa  abbassata,  o  la  spina  inarcata. 

F.  sur  cui,  sur  Varriere  ;  I.  hy  the  stern  ;  T.  Achterlastig . 
Importare,  v.  a.,  trasportare  dal    paese  che  uno  abita   o   gli    è 
nativo  ad  altro  le  merci. 
L.  importare  ;  Gr.  eìjSéjow. 

Y.  importer  ;  I.  to  import;  P.  e  S.  importar  ;  T.  elnfilhreny 
imparliren. 
Importato,  add.  e  p.  ps.,  da  importare. 

L.  importatus. 
Importazione,  s.  f.,  le  merci  trasportate  dal  di  fuori  in  un  paese  : 
è  il  contrario  di  esportazione. 

F.  importation  ;   I.  import,  importation  ;   P.  importagào  ; 
S.  importacion  ;  T.  die  Einfuhr. 

—  diritti  d' importazione. 

F.  droits  d'entrée;  I.  inward  charges  ;  P.  direìtos  da  im- 
portagào; S.  derechos  de  importacion, 
Importuosità,  s.  f.,  l'essere  un  littorale  importuoso,  cioè   senza 
porti  0  con  porti  mal  sicuri. 
L.  impoi'tuositas  ;  Gr.  kli^vjtu. 
Importuoso,  add.  di  un  littorale  che  abbia  pochi  porti;  impor- 
tuosissimo se  non  ne  à  nessuno. 

L.  importuosus,  importuosissimus  ;  Gr.  àUf/.fjo^. 
Imposta  di  carenatura,  vedi  Bacino. 

—  0  mantelletto,  o  sportello,  per  chiudere  i  portelli  del  naviglio. 

V.  Coverchio. 

—  a  cassetta,  quella  che  entra  in  canali  o  scannellature  intorno 
al  portello. 


IMP  39 

Impostamento,  s.  m.,  l' impostare,  il  porre  nel  cantiere  un  na- 
viglio, e  principiare  a  costruirlo. 

—  porre  in  cantiere  la  spina   (chiglia). 

F.  mise  en  place  de  la  quitte  ;  I.  laying  of  the  keel  ;  T.  das 
Legen,  Strecken  des  Kiels. 
Impostare,  v.  a.,  mettere    al   posto  ;    trattandosi   di    costruzioni 
navali,  vale  :    mettere  sulle  vase  o  sul    cantiere   lo  scheletro 
di  un  naviglio,  o  cominciarne  la  costruzione. 

F.  mettre  un  navire  sur  le  chantier  ;  I.  to  lay  a  vessel  on 
the  stocks  ;  P.  poi'  o  navio  en  o  estaleiro  ;  S.  poner  el  huque  en 
el  astillero,  sentar  un  huque  sohre  picaderos  ;  T.  ein  Schiff  auf 
Stapel  legen. 

—  mettere  a  suo  luogo  marinai  e  soldati  di  marina. 
Impostato,  add.  e  p.  ps.,  da  impostare,  di  naviglio  posto  in  can- 
tiere 0  cominciato  a  costruire. 

—  (bene),  vale  ben  costruito. 

S.  huque  de  huena  consfruccion. 

—  di  un  naviglio  posto  agli  ormeggi,  alla  guardia,  al  molo,  alla 

banchina,  e  simili. 
Impostatura,  s.  f.,  l'impostare,  l'aziooe   o    l'effetto    dell'impo- 
stare. Vedi  Impostura,  Fah.  gal.,  6. 

—  il  luogo  dove  s' imposta  ;  come  i  primi  pezzi  di  costruzione. 
Vedi  Impostamento. 

Impostura,  V.  «  da  proda  per  mezo  el  proselexe  dal  coltro  mezo 
pe'  et  una  canna  ;  et  tanta  de'  essere  quella  da  pope.  » 

—  «  da  proda  in  mezo  el  mader  de'  boca  V^,  72  ®  nudo  1  ;  e  de' 
esser  ampia  la  impostura  da  pope  per  mezo  la  zenta.  E  de' 
esser  ampia  la  impostura  da  proda  per  mezo  el  proselexe  del 
coltro  mezo  pe',  e  deto  leto  cosi  quella  de  pope.  » 

—  «  da  proda  per  mezo  el  mader  da  boca  '/g  pe^^e?  deta  2  e  tanto 
de'  esser  ampia  quella  da  pope  per  mezo  la  zenta.  »  Fah.  galee. 

Imposturo,  s.  m.,  V.,  il  grosso  palo  di  legno  fitto  nel  terreno  in- 
torno al  canneto,  a  cui  attaccasi  la  mazza  della  cogolaria, 
perché  ne  sia  sostenuta.  BoERlO. 

Imprendere,  v.  a.,  prendere  a  fare  una  navigazione,  un  viaggio, 
una  guerra. 

Impreparato,  p.  ps.  e  add.  da  preparare;  non  essere  apparec- 
chiato alla  battaglia,  alla  guerra,  alle  armi,  al  remeggio,  ecc., 
di  uomini  e  di  navigli. 


40  IMP 

Latino  :  imparatus. 

Sumus  imparati  turn  a  pecunia,  turn  a  militibus,  turn  a 
navibus. 

Impresa,  s.  f.,  azione  guerresca  o  di  navigazione  importante. 
Fare,  tentare-,  compiere,  eseguire  un'  impresa,  come,  per  esem- 
pio, quella  del  Duca  degli  Abruzzi  alla  ricerca  del  polo  bo- 
reale. 

Impresario,  s.  m.,  i  Veneti  chiamarono,  un  tempo,  il  costruttore 
navale,  che  s' impegnava  di  fabbricare  per  alcun  cittadino  un 
vascello  qualsiasi. 

Impressione,  s.  f.,  (far),  urtare  il  nemico,  dar  dentro  nelle  sue 
navi,  squadre  o  file,  o  di  Una  squadra  o  divisione  contro  le 
altre  nemiche. 

Imprestilo  a  rischio  o  alla  grossa  avventura,  si  dice  del  denaro 
assicurato  sul  corpo  o  sulla  spina  (chiglia)  di  un  naviglio,  o 
sulle  mercanzie  caricate  per  averne  un  profitto  o  interesse, 
se  il  naviglio  compie  felicemente  il  suo  viaggio,  per  perdere 
tutto  se  il  naviglio  e  le  mercanzie  periscono.  Questo  contratto 
si  fa  tanto  con  scrittura  privata,  quanto  per  mano  di  notaio. 
Dicesi  prenditore  (£r.  preneur)  quegli  cui  appartengono  le 
mercanzie  o  il  naviglio,  datore  (fr.  donneur)  chi  presta  il 
denaro.  Non  è  permesso  di  dare  il  denaro  in  somma  mag- 
giore del  valore  effettivo  del  naviglio  e  delle  mercanzie,  né 
sul  profitto  che  spera  dalla  vendita  di  esse,  né  sui  salari  dei 
marinari,  quando  ciò  non  sia  col  consenso  del  padrone,  o  al 
di  sotto  della  metà. 

F.  prèt  à  la  grosse  aventure  ;  I.  bottomry  ;  S.  a  la  gruesa 
ventura  ;  T.  die   Veì'hodmung. 

Improrare,  vedi  Impruare. 

Improvvisto,  add.,  non  provvisto,  impreparato,  sprovvisto. 

Impruare,  v.  a.,  o  improrare,  del  naviglio  che  immerge  la  prua, 
più  che  la  poppa,  o  fare  che  esso  la  immerga. 

Impruarsi,  calare  con  la  prua,  o,  parlando  degli  oggetti 
che  sono  nel  naviglio,  che  vanno,  pendono  o  scorrono  verso 
prua. 

Il  naviglio  può  dispruarsi  per  esser  troppo  carico  o  male 
stivato,  o  per  aver  più  vela  che  non  possa  resistere. 
V.  improvare  ;  Gr.  impruà. 
F.  plonger  du  nez  ;  I.  hy  the  head  ;  P.  ahicar  ;  S.  hocicar. 


IMP-INA  41 

Impruato,  add.,  pendente  a  prua,  parlando  di  naviglio. 

F.  sur  nezj  trop  charge  sur  Vavant;  tombant,  plongeant 
sur  nez,  avec  le  nez  dans  Veau  ;  I.  hy  the  head,  driving  her 
nose  in  ;  P.  abicado  ;  S.  emproado  ;  T.  vorlastig,  auf  dem 
Kopf  liegend. 

—  troppo. 

F.  trop   sur   le   nez  ;  I.  too  much  by  the  head  ;  P.  muito 
abicado  ;  S.  mucho  emproado  ;  T.  zu  stark  vorlastig. 
Impugnato,  add.,  da  impugnare,  detto  del  remo  come  delle  armi. 
Impugnatura,  s.  f.,  del  remo,  vedi  Girone,  della  baionetta,  della 
cassa  di    un    fucile,  della  rivoltella,  della    sciabola,  la  impu- 
gnatura della  quale  però  dicesi  propriamente  elsa. 
F.  poignée  ;  I.  handle;  T.  der  Griff,  Handgriff. 

—  pi.,  della  ruota  del  timone. 

F.  manettes  de  la  roue  du  gouvernaìl  ;  I.  the  wheel-spoJces  ; 
P.  punho  da  roda  do  leme  ;  S.  cabillas  de  la  meda  del  ti- 
mon  ;  T.  die  Handgriffe  des  Steuerrades. 
Impulsione,  s.  f.,  spinta,  spingimento,  impulso.  Dante,  Con- 
vito, 163  :  la  natura  è  strumento  dell'  arte,  siccome  vogare 
col  remo,  dove  l'arte  fa  suo  strumento  della  impulsione,  che 
è  naturale  moto. 

F.  impulsion  ;  I.  impulsion,  impulse  ;  P.  impulsào  ;  S.  im- 
pulsion ;  T.  der  Anfangsstoss,  Antrieb. 

—  (forza  d')  è  il  prodotto  della  forza  stessa  per  il  tempo  per  il 
quale  essa  agisce. 

F.  force  d' impulsion  ;  1.  propelling  power  ;  P.  forca  de 
impulsào  ;  S.  fuerza  de  impulsion  ;  T.  die  Treibkraft. 

—  imprimere  moto  alle  macchine. 

F.  emprimer  tin  mouvement  ;  I.  to  set   in   motion  ;  T.  in 
Bewegung  setzen. 
Impulso,  s.  m.,  spinta  data  a  checchessia. 

F.  impulsion  ;  I.  impulse  ;  P.  e   S.  impulso  ;  T.  der  An- 
trieb ^  Impuls» 
Imputrescere,  latino,  del  legno  che  per  umidità  od  altro  viene 

a  marcire. 
Inabile,  add.,  parlando  di    soldato  o  marinaio,  non    più  atto   al 
servizio  militare  o  della  nave. 

—  di  naviglio,  quello  non  più  atto  a  navigare  perché  guasto  da 
vecchiaia  o   da  avarie,  inservibile. 


42  INA 

L.  inabilis:  inhabilique  navium  genere.  Livio,  44,  28. 
F.  impropre  au  service  ;    I.   unfit   for  service,  unable    of 
serving;   T.  dienstunfdhig,  dienstuntauglich. 
Inabilità,  l'essere  inetto,  trattandosi  di  un  naviglio,  a  navigare 

bene,  a  combattere,  a  correre  o  camminare  con  velocità. 
Inabilitare,  v.  a.,  rendere  inetto  a  navigare  o  al  combattimento 
un  naviglio,  con  l'urto  o  investimento,  con  l'artiglieria,  o  per 
vecchiaia. 

F.  iìiliàbiUter  ;  I.  to  disable  ;  P.  e  S.  inhabilitar  ;   T.  ein 
Schiff  Rampfunfàhig  machen. 
Inabilitato,  p.  ps.  e  add.,  da  inabilitare,  reso  inabile,  per  qual- 
siasi causa,  un  naviglio,  a  combattere  o  a  navigare. 

F.  désemparé  ;  I.  disabled  ;   S.  inliabilitado  ;  T.  gebrachs- 
unfdhig. 
Inabissare,  v.  intr.,  scendere  a  fondo  nel  mare,  penetrare  negli 
abissi  o  profondità  del  mare. 

—  inabissarsi,  calarsi  nell'abisso.  Figuratamente,  confondersi,  o 
penetrare  in  fondo  alle  cose,  alla  scienza. 

F.  engouffrer  ;    I.  io    ingulf;    P.  abysmar  ;    S.    abismar  ; 
T.  stilrzen,  herabziehen. 
Inabordabile,Sidd.,  gallicismo  per  inapprodabile,  luogo  del  litto- 

rale  dove  non  si  può  arrivare  o  accostare  col   naviglio. 
Inaffiamento,  s.  m.,  da  inaffiare,  l'atto  o  l'azione  dell' inaffiare 
le  macchine  od  altro. 

F.  engrener,  amorcer,  charger  la  pompe  ;  I.  to    fetch    the 
pump;  T.  die  Pampe  anschlagen,  anstechen. 
Inalberamento,  s.  m.,  l'atto  dell'inalberare.  L'arte  di  alberare 
navigli,  la  quale  à  tre  parti  : 

la  1*  determina  il  numero  degli  alberi  ; 
la  2*  ricerca  il  luogo  opportuno  alla  loro  situazione  sulla 
nave  ; 

la  3^  studia  quale  debba  essere,  in  ogni    caso    particolare 
la  loro  altezza. 
Inalberare,  v.  a.,  vedi  Alberare. 

Inalberare  una  bandiera,  alzarla  sulla  testa  di  un  albero. 
Vedi  Bandiera. 

—  alzare  su  i  remi.' 

F.  arborer  ;    I.  to  erect  ;    P.  mastrear  ;   S.  arbolar,  enar- 
bolar  ;  T.  bemasten. 


/ 


INA  4a 

laalberatO)  p.  ps.  e  add.,  da  inalberare,  porre  su  al  luogo  pro- 
prio gli  alberi. 

Inalbera  tore,  s.  m  ,  maestro  d'ascia  incaricato  di  visitare  gli 
alberi  sulle  navi,  e  racconciarli  ;  di  curare  la  conservazione- 
di  essi,  mantenendoli  sotto  l' acqua  salsa  nelle  fosse,  al  co- 
perto della  pioggia  e  del  sole  ;  di  far  fare  le  gabbie,  le  steli© 
0  oncette,  le  teste  di  moro  e  somiglianti  cose. 

Inalberatura,  s.  f.,  da  inalberare,  vedi  Alberatura. 

—  l'atto  dello  inalberare. 
Inalhoravj  V.,  da  albero,  per  inalberare. 

S.  eìiarhorar. 

In  altum,  dissero  i  Latini  come  noi  in  alto  (mare),  per  al  largo,, 
lungi  dal  littorale.  Provehi  in  altum,  esser  trasportato  in  alto- 
mare.   Vela  dare  in  altum,  spiegar  le  vele,  far  vela. 

Inai  turare,  v.  a.  e  intr.,  portare  o  recarsi  in  altura,  in  alto  mare. 

Inalturato,  add.,  portato  in  altura,  in  alto  mare. 

Inamidare,  v.  a.,  la  vela,  si  dice  dello  effetto  che  si  ottiene- 
sprazzando  dell'  acqua  su  di  essa,  acciocché,  serrandosi  le  fila,, 
la  vela  ritenga  meglio  il  vento.  Vedi  Inumidire. 

Iiantennare,  inferire  una  vela  sull'antenna  e  mettere  l'antenna 
sul  carro,  vedi  Impennare. 

F.  enverguer  une  voile  ;  I.  to    bend  a  sail  to  its    yards  ; 
S.  envergar. 

Inapprodabile,  lito  che  non  si  presta  a  dar  discesa  o  riva  ad 
un  naviglio. 

F.  inahordable  ;  I.  inahbordahle  ;  P.  inabordavel  ;  S.  ina- 
bordable. 

Inarborare,  da  alloro  per  albero,  vedi  Alberare  e  Inalberare- 
E  voce  antiquata. 

Inarcamento,  s.  m.,  l'inarcare  o  l'inarcarsi,  cioè  curvarsi  di 
alcuna  cosa,  come  tavoloni,  spina  (chiglia)  od  altro  ;  per  arte= 
0  per  difetto  :  quindi  la  curva  che  si  dà  di  ponte,  affinché 
le  acque  scolino  agli  ombrinali.  Inarcamento  che  prendono  i 
pennoni  pel  tirare  delle  ralinghe  di  caduta. 

F.  are  du  navire  ;  I.  hogging  ;  P.  alquebramento  ;  S.  que- 
branto  ;  T.  der  Kielbruch. 

—  della  coverta. 

F.  are  du  pont  ;  I.  ombering  of  the  deck  ;  S.  eubierta  al- 
québrantada. 


44  V  INA-INB 

Inarcare  e  Inarcarsi,  v.  n.  p.,  dell'incurvarsi  del  legno,  e  par- 
ticolarmente della  spina  (chiglia)  della  nave. 

F.  s'arquer,  combrer  ;  I.  io  become  broken-backed  or  com- 
bred. 

—  spina  inarcata,  i  Veneti  dicevano  :  scavezza  in  colomba  (chiglia). 

F.  vaisseau,  chille  arquée  ;  I.  a  broken-backed  ship,  a  cam- 
bred    keel  ;    P.    alquebrantar  ;    S.    quebrantarse,    enarcarse  ; 
T.  aufbuchten. 
Inarcato,  add.  e  p.  ps.,  da  inarcare,  di  nave  che  abbia  la  spina 
(chiglia)  incurvata. 

F.  arquée  ;  I.  a  broken-backed  vessel  ;  S.  quebrantado. 
Inarenare,  o  inarenarsi,  riempire,  colmare  di  arena.  Il  mare  ina- 
rena i  porti  ;  i  porti  s' inarenano.  Vedi  Arenare. 
L.  in  arenam  imping i  ;  Gr.  è7roxs/^a  t»3v  vxù-j. 
F.  tomber  sur  un  banc  de  sable;  I.  to  stick  in  the  sand; 
P.  e  S.  enarenarse,  arenar  se  ;  T.  mit  Sand  bedecken. 
Inarenato,  p.  ps.  e  add.,  da  inarenare- 

Inarime,  s.  f.,  isola  d' Ischia,  oggi,  un  tempo  non  era  che  parte 
dell'  isola  di  Precida.  Ebbe  anche  i  nomi  di  Aenaria  e  Pi- 
thecasa. 

Tum  sonitu  Prochyta  alta  tremit,  durumque  cubile 
Inarime  lovis  imperiis  imposta  Typhoeo. 

Virgilio,  IX,  715. 
In  avanti!  comando  agli  uomini  dell'equipaggio  di  portarsi  in- 
nanzi, 0  alle  navi. 

F.  avant  !;  I.  forward  !  go  ahead  !;  P.  avante  !;  S.  avante  !; 
Hacia  proa.  Por  la  cara  de  proa;  T.  vorwdrts. 
In  bando,  parlando  di  canapo,  la  parte  sua  che   è    lascata,  che 
non  è  tesa;  chiamasi  pure  il  lasco,  il  calumo.  Fincati. 

—  dicesi  mollare  cioè  lasciare  in  bando,  ammainare  in  bando, 
cioè  mollare  (ossia  lascare)  in  bando,  mollare  (lascare)  asso- 
lutamente, ]ion  pili  trattenere.  Fincati. 

F.  en   bande  ;   I.  slack   of  a    rope  ;  S.  seno  de  un  cobo  ; 
T.  schlaff. 
In  batteria!  comando. 

F.  in  baterie  !  ;  1.  run  out  !  ;  P.  em  bateria  !  ;  S.   en  bat- 
teria !  ;  T.  in  Batterie. 
Incagliare,  v.  n.,  delle  navi  che  s' impigliano  in  qualche  banco, 
o  sovra  una  spiaggia,  per  qualche   ragione,  come   volontaria- 


INC  45 

mente  gittatavi  dal  Capitano  acciò  che  non  sia  presa  dal  ne- 
mico, o  vi  sia  trasportata  da  fortissimo  vento. 

F.  s' engraver  ;  I.  to  run  a  ground,  to  thrust  ashore  or 
out  of  the  water  ;  P.  encalhar  ;  S.  encallar  ;  T.  auffahren^ 
auflaufen. 

La  voce  è  spagnuola  :  noi  abbiamo  le  proprie  nostre  :  ar- 
renare, arrenarsi,  imbancare,  imbancarsi,  inarenare,  inarenarsi.. 
Incagllato,  p.  ps.  e  add.,  da  incagliare,  arrenato. 
Incaglio,  s.  m.,  l' incagliare,  ed    anche  il    luogo    ove  s"  incaglia,. 
1'  arenamento,  1'  arrenare. 

F.  echonage  ;  I.  stranding  ;  P.  encalho  ;  S.  encalle,  encal- 
lada  ;  T.  das  Auffahren. 
Incalcare,  v.   a.,   calcare,  cacciare,  ficcare,  per   esempio    stoppa 
ne'  commenti. 

F.  chasser    l'étoupe  dans    les  coutures  ;  I.  to  dive  oakum 
into  the  seams;  T.  das   Werg  in  die  Nahten  treihen. 
Incalmare,  v.  a.,  innestare  un    pezzo  di    legname  con  un   altro» 
per  calettatura  o  per  incastro. 
F.  enter. 

Incalmare  e  incalmarsi,  vagliono  ancora  per  calmare  e- 
calmarsi. 

F.  encalminer  ;    I.  to    he   becalmed  ;  P.  e  S.  encalmarse  ^ 
S.  ahonazar,  calmar. 
Incalzare,  v.  a.,  cacciare,  perseguitare  le  navi  nemiche. 

L.  instare.  Ferociter  instai  victis,  ferocemente  persegue  i 
vinti. 

F.  poursuivre. 
—  trattandosi  di  vento,  vale  rinfrescare. 

F.  Fraìchir  ;  I.  lo  freshen  ;  P.  e  S.  refrescar  ;  T.  auffri- 
schen. 
Incamarata  navis,  bass,  lat.,  nave  coperta  a  volta  di   graticci  e- 
cuoio  a  difesa  dalle  armi  missili  e  dal  fuoco.  Il  cuoio  grosso- 
che  si  adoperava  a  questo  ufficio  era  ben  bene  inumidito. 
Incamottato,  add.  m.,  vedi  Barbottato,  detto  di  naviglio. 

Incamotata  seu  barbotata,  tali  modo  quod  homines   prae- 
dictorum  non  timeant  lapides  machinarum.  M.  Sanuto,  S-  F^ 
Crucis,  II,  IV,  e.  7. 
Incanalare,  v.  a.,  navigare  al  largo  da  capo  a  capo,  facendo  ca- 
nale, anziché  per  la  riva. 


46  INC 

Incanalarsi,  rifl.  pron.  mettersi  in  canale.  Guglielmotti. 
P.  e  S.  encanalar. 
Incanalare,  coll' aiuto  dei  gavitelli    e    dello  scandaglio,    cercare 
e   investigare  un  passaggio  nel   mare   oppure    un    luogo    ove 
sia  poca  acqua. 
Incanalatura,  s.   f.,  scanalatura,   piccolo    incavo    formato    nella 
grossezza  di  un  pezzo  di  legno,  per  cacciarvi  e    commettervi 
un  altro  pezzo,  e  l' atto  dell'  incanalare. 
V.  battura,  gargame. 

F.  rablure,  coulisse  ;   I.  rabbit  ;   S.  encanalatura,   inada  ; 
T.  die  Coulisse,  der  Falz. 
—  il  canale  fatto  per  tradurre  a  qualche  luogo  le  acque  ;  come 

l'opera  per  condurle. 
Incannata,  o  cefaleria.  Rete  che  si  usa  per  la  pesca  dei  cefali. 
E  composta  di  due  parti  :  l'una  verticale,  alta  tre  metri,  s' im- 
merge nell'acqua  con  piombi  di  sotto,  l'altra  orizzontale  gal- 
leggiante alla  superficie  dell'acqua.  Questa  parte    si    sovrap- 
pone a  canne  disposte  a  raggio. 
Si  dice  anco  incannucciata. 
Incannucciare,  v.  a.,  fare  l' incannucciata. 

S.  encafiar. 
Incannucciata,  s.  f.,  dato  dal  Dabovich  nel  senso  del   filet   dei 
Francesi,  qui  -flotte  horizontalement  a  la   surface  d'eau,  non 
lo  trovo  nei  nostri  Vocabolari. 

Si  fanno  nei  fiumi  delle  incannate,  acciò  che  il  pesce  che 
è  salito,  non    possa  discendere  al   mare,  e  quindi    sia    facile 
prenderlo. 
Incantare,  v.  a.,  porre  all'  incanto  (le  navi),  uso  già  vigente  in 
Venezia,  quando  il  Governo  si  preparava  a  qualche  spedizione 
marittima,  a  fine  di  commercio. 
Incantata,  add.,  di  nave  posta  ad  incanto,  vedi. 
Incanto,  s.  m.,  presso    i  veneti    le  navi  mercantili  si  ponevano 
alP  incanto  per  non  meno  di    50  libbre  di    grossi.  Gli  appal- 
tatori erano  responsabili  dei  noleggi  con  chiunque  fosse  unito 
con  atti  in  società.  Marin,  V,  197. 

Galla  incantata  in  Alessandria  per  lire  ventiquattro  in 
cinquantatré.  —  A  Beruto  (Beiruth)  per  lire  ventiquattro  in 
ventotto.  A  di  otto  Agosto.  Fo  incantado  tre  galie  al  viazo  de 
Barn  to,  in  Rialto,  da  ventiquattro  in  ventotto  lire  (anno  1502) 


INC  47 

Sanqdo,  Dlariif  IV,  189,  299.  Come   s' incantavano    le   galle 
di  Fiandra  Id.  lb.,  pag.  483. 

Incapacità,  s.  f.,  di  una  nave  che  à  una  stiva  troppo  ristretta 
e  nel  suo  incavo,  sicché  non  à  spazio  sufficiente  per  la  co- 
moda collocazione  di  tutti  gli  effetti  e  per  le  distribuzioni 
interiori,  onde  resta  ingombrata,  e  ciò  è  gran  difetto. 

Incapato,  add.,  si  dice  di  un  naviglio  che  sia  tra  alcuni  capi  o 
che  à  oltrepassato  un  capo  il  quale  fa  un  punto  notevole  della 
sua  via  (rotta). 
V.  incapa. 

F.    encapé ;    I.    embayed    or    enterred    within     the    capes; 
S.  huque  metido  entre  cabos  ó  puntas. 

Incaponare,  v.  a.,  come  à  il  Grenet,  è  la  forma  corretta  del  vo- 
cabolo ;  1'  incaponire  della  Crusca,  incavonare  del  Parrilli,  inca- 
pare dello  Strambio,  ingavonare  del  Carbone  e  del  Fanfani, 
ingallonare  del  Garzoni  e  del  Quirini,  sono  più  o  meno  scor- 
retti 0  dialettali,  poi  che  il  vocabolo  viene  da  capone,  vedi 
Ancora  e  Capone. 

Incappellaggio,  dal  francese  capelage,  vedi  Incappellatura. 

Incappellamento,  s.  m.,  l'atto  dell'incappellare. 

Incappellare,  v.  a.,  le  sartie  ed  altri  canapi  nel  guernire  i  na- 
vigli significa  passare,  abbracciare  con  la  gassa,  che  è  al- 
l'estremità di  essi  canapi,  la  testa  dell'albero. 

F.  capeler  les  haubans  ;  I.  to  fixe  the    shrouds  and  other 
rigging  on  the  mast-head  ;  P.  encapellar  ;  S.  encapillar. 

—  inferire,  anello,  buccola,  collare,  gassa,  sulla  testa  dell'  argano, 
sulla  cima  del  timone. e  simili. 

F.  capeler  ;  I.  to  rig  a  mast-head,  to  place    the   rigging  ; 
P.  encapellar  ;  S.  encapillar  ;  T.  die  Flechtung  aufsetzen. 

—  le  coffe,  le  costiere,  la  manovra  dormiente,  le  sartie,  la  testa 
di  moro. 

Incappellato,  add.  e  p.  ps.,  da  incappellare. 

Incappellatura,  s.  f.,  l'azione  dell'incappellare,  l'insieme  delle 
gasse  0  dei  collari  dei  canapi  riuniti  sulla  testa  di  un  albero 
o  alla  cima  di  un  pennone,  perché  le  diramazioni  di  questi 
canapi,  mantengano  l' albero  o  il  pennone  nella  posizione  vo- 
luta. 

F.  capelage  ;   I.  rigging  at    the   mast-head  ;   P.  encapella- 
dura  ;  S.  encapilladura  ;  T.  die  Flechtung,  die   Takelung. 


48  INC 

Incappellatura,  l'estremità  di  ogni  canapo  incappellato,  l'occhio. 
F.  ocìllet  ;  I.  eye. 

—  il  tratto  sul  quale  i  canapi  sono  incappellati  e  quindi  la  parte 
più  alta  0  l'estremità  superiore  degli  alberi. 

Incappiare,  v.  a.,  far  cappio  o  nodo,  di  fune,  canapo,  gherlino 
od  altra  specie  di  corda. 

Incapponare,  v.  a.,  idiotismo  vedi  incaponare  e  caponare  da  ca- 
pone. Vedi  Ancora. 

Incarrucolare,  v.  a.,  propriamente  indica  il  mettere  il  canapo 
nella  carrucola  ;  ed  anco  l' uscire  di  esso  dal  canale  della  gi- 
rella, entrando  tra  essa  e  la  cassa  della  carrucola. 

F.  mettre   le   corde  dans   le  poulie  ;  I.  to  put  the  rope  in 
the  pully. 

Incassare,  v.  a.,  porre,  incastrare  nella  cassa  le  armi  portatili 
da  fuoco. 

—  ficcare  e  fermare  il  piede  dell'  albero  nella  sua  cassa  (scassa 
volgarmente). 

Incassatura,  s.  f.,  l'azione  dell'incassare,  l'incavo  dove  s'in- 
castra ogni  arma  da  fuoco,  il  cannone  nell'affusto,  la  canna 
del  fucile  e  della  pistola  o  rivoltella  nella  propria  loro 
cassa. 

F.  encastrement  ;  I.  groove,  mortise  ;  T.  die  Einlassung. 

Incasso  di  mare,  unione  di  due  tavoloni  sostenuti  da  quattro 
piccole  ruote  che  servono  nelle  navi  per  sostenere  il  cannone 
in  equilibrio  sopra  gli   orecchioni. 

Incastellamento,  s.  m.  vedi  Accastellamento. 

Incastellare,  v.  a..  Accastellare. 

—  mettere  o  fornire  di  castelli  una  nave. 

V.  incastelà. 

F.  accastillé. 
Incastellato,  add.  di  «naviglio  fornito  di  castelli.  M.  Villani,  4, 
32  :  «  Niccolò  da  ca'  Pisani  ammiraglio  di  trentacinque  galee 
de'  Veneziani,  e  panfani  e  un  legno  armato,  e  venti  tra  saettie 
e  barche,  e  cinque  navi  da  carico  tutte  armate.  »  Vedi  :  Ac- 
castellato. 

V.  galluto. 

F.  accastillé. 
Incastrare,  v.  a.,  commettere  bene  un  pezzo  di  costruzione  tra 
altri  pezzi,  bene  commettendoli. 


INC  49 

F.  encastrer  ;  I.  to  fit  into  recess,  to  score  ;  P.  e  S.  enga- 
star  ;  T.  einlassen,  einkeepen. 

Incastratura,  s.  f.,  l'azione  dello  incastrare,  come  il  luogo  ove 
essa  fu  fatta. 

Incastro,  s.  m.,  un  foro  di  qualsiasi  forma  ove  s'inserisce  soli- 
damente un  pezzo  di  costruzione.  Incastri  degli  alberi  che  si 
dicono  le  loro  casse. 

F.  encastrement  ;  I.  recess^  an  enchase,  a  dose  inserting  ; 
P.  encaìxe  ;  S.  pujavant  ;  T.  die  Nuth. 

Incatenamento,  s.  m..  V  incatenare  è  forte  e  stretto  collegamento 
dei  pezzi  di  costruzione  navale. 

—  delle  navi  in  battaglia. 

Incatenare,  v.  a.,  le  navi,  cioè  congiungerle  in  una  linea  per 
via  di  catene,  affine  di  non  essere  attraversate  dalle  nemiche, 
e  poter  passare  i  combattenti  dall'una  all'altra,  in  aiuto  dei 
suoi,  durante  il  combattimento.  Artifizio  di  guerra  usato  dai 
Greci  e  dai  Romani,  come  dai  nostri  nel  medio  evo. 

M.  Villani,  IV,  32  :  «  le  navi  mise  nella  bocca  del  porto 
incatenate  insieme.  »  Anche  in  alto  mare,  come  i  Genovesi 
alla  battaglia  della  Loiera  :  legarono  e  incatenarono  la  loro 
armata,  lasciando  d'ogni  banda  quattro  galee  sottili,  libere 
d' assalire  e  da  sovvenire  alle  altre  secondo  il  bisogno.  I  Ve- 
neziani e  Catalani,  avendo  a  petto  i  loro  nimici,  trassono  dalla 
loro  armata  sedici  galee  sottili,  e  misonne  otto  libere  da  ca- 
tena parte  della  loro  armata,  la  quale  aveano  ordinata  e  in- 
catenata per  esser  più  interi  alla  battaglia,  ricordandosi  che 
l'essersi  sparsi  in  Romania  li  avea  fatti  sconfiggere.  Vil- 
lani M.,  Cronaca,  lib.  Ili,  79. 

Si  adoperavano  anche  ad  incatenare  le  navi  nemiche  ti- 
rando, lanciando  contro  di  essa  una  catena  di  ferro  con  una 
specie  di  arpagone  o  mano  di  ferro. 

Il  Capitano  valentemente  s' incatenò  con  una  delle  navi 
dei  Mori,  cioè  con  la  più  grossa,  e  li  Mori  tre  volte  gittarono 
via  la  nostra  catena,  alla  quarta  volta  rimasero  attaccati  ;  et 
subito  li  Cristiani  saltarono  nella  detta  nave  dov'erano  sei- 
cento Mori.  Itìneìmrio  dì  Barthuna,  ap.  Ram.,  I,  171  D. 

—  mettere  la  catena,  chiudere  con  la  catena  la  bocca  di  un  porto, 
uso   antichissimo. 

—  fortificare  con  catene. 

CORAZZINI,  Vocab.  Nautico.  4 


50  INO 

L.  jugare  naves. 

F.  enchahier  /   I.  to    chain  ;  P.  encadear  ;  S.  encadenar  ; 
T.  anketten. 
Incatenato,  p.  ps.  e   add.,   da    incatenare,  di    porto,  chiuso  con 

la  catena,  di  navi  congiunte  tra  esse  con  catene  o  gomene. 
Incatenatura,  s.  f.,  azione  dell'  incatenare. 

F.  tours  crolsés  ;  I.  raking  turm  ;  P.  encadeagào  ;  S.  en- 
cadenadura  ;  T.  die  Marlung. 
Incatramare,  v.  a.,  spalmare  il  catrame  sul  fasciame  dei  navigli. 
Incatramare  i  fili  delle  corde,  i  canapi. 
V.  impegolar;  G.  incatrand  ;  N.  'ncatrammh. 
F.  goudronner  ;  I.  to  tar,  or  pith  the  sides  of  a   ship,  to 
pay  with  tar;V.  alcatroar;  S.  embrear,  alquitranar  ;  T .  the- 
eren. 
Incatramato,  add.,  spalmato  di  catrame,  o  intriso  di  catrame. 
V.  impegolado  ;  Gr.  incatranou. 
F.  goudronned  ;  I.  tarred. 
Incavigliare,  v.  a.,  una  nave,  mettere  le  caviglie  per  assicurare 
il  fasciame,  nelle  navi  di  legno. 

F.  gournàbler  ;  I.  to  pin,  to  treenail,  to  fasten  ;  P.  enca- 
vilhar  ;  S.  encahillar. 
Incavigliatura,  s.  f.,  pezzo    di   canapo   con  radancia   impiomba- 
tavi che  si  ferma  nelle  crocette  di  pappafico,  ove    V  incoccia 
il  gancio  della  mantiglia  di  gabbia. 

F.   gournahlage  ;   I.    treenailUng  ;   P.  e  S.  encabillatura  ; 
T.  die  Befestigung. 
—  l'atto  di  incavigliare. 

F.  enchevanchure ;  I.  shooting-over,  lapping-over ;  T.  Du- 
helung. 
Incavo,  s.  m.,  l'altezza  del  naviglio,  il  vuoto  o  spazio  nel  corpo 
di  esso.  Vedi  Puntale  della  nave. 

L'incavo  é  propriamente  l'altezza  del  naviglio  compresa 
dal  di  sotto  del  primo  ponte  sino  alla  carena  o  spina.  E  pure 
una  delle  principali  dimensioni  stabilite  nella  costruzione  delle 
navi.  Non  si  dee  confondere  coli' altezza  perpendicolare  della 
stiva,  la  quale  si  prende  dal  di  sopra  del  paramezzale  alla 
linea  dei  trans  tri  (bagli)  del  primo  ponte. 

F.  creux  d'un  vaisseau  ;  I.  a  vessel's  depth  of  hold  ;  P.  pé 
de  carneiro  ;  S.  pie  de  carìiero. 


INC  51 

Incavo,  di  vele  dicesi  il  seno  o  cavità  che  esse  fanno  1'  azione  del 

vento,  particolarmente  presso  i  Veneti. 
Incavoìiare,  vedi  Incaponare. 
Incendiare,  v.  intr.,  e  incendiarsi,  prender  fuoco,  o  metter  fuoco 

in  checchessia. 

F.  incendier  ;  I.  to  set  on  fire,  to  set  fire  to  ;  P.   e   S.  in- 

cendiar  ;  T.  in  Brand  setzen. 
Incendiario,  s.  m.,  navigio  o  brulotto  da  metter  fuoco  al  navile 

nemico. 

F.  incendiaire  ;  I.  incendiary  ;  P.  e  S.  incendiario  ;  T.  in 

Brand  setzend,  zllndend. 
Incendii    (nuovo  mezzo    per  spengere    gl')  nelle  cale  delle  navi, 

R.  M.,  1888,  III,  208. 

—  apparati  Nicole  per  prevenire  gl'  incendi,  E.  M.,  1870,  692. 

—  (allarme  automatico  per  gl')  R.  31.,  1873,  IV,  404. 

—  (estinzione  degl')  nelle  navi,  R.  M.,  1874,  III,  305  ;  1875, 1, 137. 

—  (avvisatore  degl')  inventato  da  Antonio  Bozzoni,  R.  M.,  1875, 
III,  71  e  quello  di  Garchu  e  Mildé,  R.  M.,  1878,  IV,  479. 

—  apparato  di  W.  Thomson  per  estinguere  gl'  incendi  nelle  navi, 
R.  M.,  1876,  I,  126. 

—  estintore  Dick,  apparecchio  portatile  per  estinguere  incendi, 
R.  M.,  1876,  II,   444. 

—  pompe  contro  gl'  incendii  a  vapore  di  Merryweather,  R,  M., 
1876,  IV,  128. 

Incendio,  s.  m.,  (quando  1')  si  manifesta  nella  nave,  ciascuno 
dell'equipaggio  si  dee  recare  al  posto  che  gli  viene  assegnato, 
e  si  adopera,  eseguendo  gli  ordini,  ad  estinguerlo. 

Per  estinguere  gl'  incendii  delle  navi  oggi  si  adopera 
V Estintore  del  commodoro  Thompson  o  quello  di  W.  B.  Dick. 
Il  primo  adopera  il  vapore  o  il  gas  acido  carbonico,  ambedue 
queste  materie.  Il  vapore  può  esser  preso  dalle  caldaie  prin- 
cipali 0  da  qualche  ausiliaria.  Vi  è  un  generatore  di  ferro  o 
di  legno  foderato  di  piombo  per  la  formazione  del  gas  acido 
carbonico. 

L'estintore  del  signor  Dick  è  un  apparecchio  portatile  e 
consiste  in  una  cassa  cilindrica  munita  di  cinghie  a  modo  di 
gerla.  L'apertura  di  una  chiavetta  (rubinetto)  basta  a  met- 
terlo in  azione  e  a  produrre  un  getto  di  gas  acido  carbonico, 
che  può  essere  spinto  a  otto  o  dieci  metri  di  distanza. 


52  INC 

Incendio,  è  parziale  o  totale,  nei  suoi  effetti. 

F.  incendle  ;  I.  fire  ;  P.  e  S.  incendio  ;  T.  das  Schadenfeuer. 
Inceììditivo^  cioè  incendiario,  detto  di  materie  atte  ad  incendiare 

navi  od  altro.  Vedi  Salvati,  Diz.  espi. 
Incanta,  dialettale,  incinta,  per  cinta.  Vedi. 

Gr.  iìigeìita. 
Inceppare,  v.  a.,  mettere  il  ceppo  all'  àncora,  vedi. 

G.  inceppa. 

F.  enjaler   Vancre  ;  I.  to  stock  the  anchor  ;  P.  encepar  a 
ancora;  S.  encepar  las  anclas ;  T.  den  Anker  stocken. 

—  mettere  i  ceppi  ai  condannati. 

Inceppato,  add.,  avvolto  nel  ceppo,  come  la  gomena  si  avvolge 

al  ceppo  dell'ancora,  onde  si  chiama  ancora  inceppata. 
Inceppatura,  s.  f.,  da  inceppare,  l'azione  o  l'effetto  dello  incep- 
pare, cioè  mettere  il  ceppo  all'ancora,  come  altresì  mettere  i 
ferri  o  ceppi  ai  galeotti  o  rematori. 

F.  tenon  de  Vancre  ;  1.  nuts  of  the  anchor  ;  P.  e  S.  ence- 
padura  ;  T.  die  Stockenung,  die  Ankerniisse. 
Inceramenta    navium,  le  materie  da  incerare  ;  la  pegola  o  pece 
o  catrame  da  spalmare  o  calafatare  la  scafo  delle  navi,  come 
il  cordame. 
Incerare,  v.  a.,  coprire  di  cera  o  di  pece  il  fasciame  di  un  na- 
viglio, oggi  incatramare,  impegolare. 
L.  incerare. 
Incerata,  s.  f.,  quella    tela    incerata  con    la  quale  si  coprono  le 
boccaporto  per  impedire  che  l'acqua  della  pioggia  o  del  mare 
entri  nella  nave. 

I  piccoli  navigli  privi  di  ponte  anno  grandi  incerate  con 
le  quali  difendono  le  mercanzie  dall'acqua. 
Si  dice  anche  incerato  per  tela  cerata. 
V.  incera  ;  Gr.  ingeà.  inceadda. 

F.  prélart  ;    I.  tar-pawling  ;    P.  ancerado  ;    S.   encerado  ; 
T.  die  Persenning. 

—  gli  antichi,  come  i  moderni,  adoperarono  una  grande  tela  in- 
cerata da  passar  sotto  la  nave  fino  ad  abbracciarne  la  spina 
e  i  fianchi  della  nave,  per  otturare,  per  quanto  è  possibile 
le  falle,  specie  in  tempo  di  procelle,  di  mare  grandemente 
sommosso.  Vedi  Coeazzini,  DelV  ipozoma  e  dell'  ipohlema  nelle 
antiche  navi  da  guerra. 


INC  53 

Incerato,  s.  m.,  cioè  panno  o  altro  spalmato  di  cera. 

—  pi.,  (cerchi  degli). 

F.  lattes  sur  les  bords  des  prélarts  ;  I.  battens  of  the  tar- 
paroling  ;  P.  latas  ou  cintas  dos   incerados  ;  S.  latas  de  las 
encerados  ;  T.  Presenningsleisten. 
Inchiavardare,  v.  a.,  fermare  i  pezzi  di  costruzione  con  le  chia- 
varde. Vedi  Chiavardare. 
Inchiavettare,  v.  a.,  fermare  con  le  chiavette,  Vedi. 

F.  claveter  goupiller ;  I.  to  key,  to  forelock;  P.  e  S.  en- 
chavetar  ;  T.  vorstecken,  SpUiite  einsetzen. 
Inchiesta,    s.    f.,  inquisizione    sull'operato    degli    ufficiali,  come 
nella  amministrazione  della  Marina. 

F.  enquète  ;  I.  inquiry  ;  T.  die   Untersuchung. 
Inchinarne,  idiotismo  per  ghindarne  che  a  sua  volta  è    un    fore- 
stierismo inutile.  Vedi  Ghindare. 
Inchinare,  v.  a.,  e  rifl.,  vedi  Inclinare,  che  è  nella  Marina,  più 

usitato,  con  tutti  i  suoi  derivati. 
Inchinometro  o  Nauropometro    strumento  per  misurare   la  in- 
clinazione. 

F.  inclinometre  ;   I.  inclinometer  ;    P.  e    S.  inclinometro  ; 
T.  Inclinometer. 

—  del  Dover,  col  quale  si  raggiunge  l'approssimazione  di   1'. 

—  strumento  per  misurare  l' inclinazione  del  naviglio  nel  bar- 
collamento (rollio).  Esso  è  formato  di  un  semicerchio  gra- 
duato, e  di  un  piombino,  lo  zero  è  posto  sulla  verticale  ;  si 
colloca  sui  mascellari  delle  boccaporto  presso  l' asse  maggiore 
e  minore  pel  beccheggio  e  il  barcollamento. 

—  per  misurare  la  inclinazione  della  forza  magnetica  della  terra 
nel  piano  dell'  orizzonte.  Si  chiama  altresì  :  bussola  d'  incli- 
nazione. 

Inchiodare,  v.  a.,  e    chiodare,  fermare   coi    chiodi   di    legno,  di 
ferro  o  di  rame  i  varii  pezzi  di  costruzione. 
L.  clavare  ;  Gr.  yì'aóm. 
V.  inchiodar  ;  G.  inciodà  ;  N.  nciovare. 
F.  clouer  ;  I.  to  nail  ;  P.  encravar  ;  S.  clavar  ;  T.  verna- 
geln,  spikern. 

—  a  caldo,  dicesi  dello  inchiodare  a  fuoco,  cioè  con  chiodi  in- 
focati, le  lastre  di  ferro. 

—  le  incerate  sulle  boccaporte. 


54  INC 

F.  enclouer  les  prelarts  sur  les  écouttUes. 
Inchiodare,  i  reggitori  al  pennone. 

F.  enclouer  les  rabands  de  fiUeres  a  la  vergue. 

—  la  vacchetta  sulla  portata  dei  pennoni  :  cioè  fermare  per  mezzo 
di  chiodi  del  cuoio  in  quelle  parti  dei  pennoni  maggiori,  i 
quali,  venendo  a  contatto  delle  sartie  e  dei  paterazzi,  senza 
esso  sarebbero  guasti  dallo  sfregamento. 

—  un  cannone,  ficcare  con  forza  un  chiodo  nel  focone  per  ren- 
derlo inservibile. 

F.  enclouer  un  cannon  ;  I.  to  spike  a  gun,  to  clay  a  can- 
non ;  P.  encravar  artilharia  ;  T.  die  Geschutze  vernageln. 
Inchiodato,  p.  ps.  e  add.,  da  inchiodare. 

F.    encloué  ;    I.    nailed  ;    P.    encrava^ao  ;    S.    enclavado  ; 
T.  anfestgenagelt. 
Inchiodatura,  s.  f.,  l' azione  dell'  inchiodare. 

F.    encloure  ;   I.   to    nail   up,  nailing;  P.    encravadura  ; 
S.  enclavadura  ;  T.  das   Vernageln  der  Geschutze. 
Incidere  funem,  tagliare  il  poppese,  per  salpare,  dissero  i  latini. 
Funem   chiamarono  per  eccellenza    il    poppese.  Virgilio, 
^en..  Ili,  666;  IV,  574. 

—  in  hostes  vel  in  manus  hostium,  inciampare  nei  nemici,  o 
cadere  nelle  mani  loro. 

Incimento,  s.  m.,  idiotismo,  che  adesso  non  so  rettificare. 

Secondo  il  Parrilli  col  nome  generico  d' incimento  tutto 
ciò  che  serve  a  tener  dritto  ed  a  reggere  un  vascello  quando 
esso  è  fuori  d'acqua,  i  puntelli,  le  taccate,  le  castagne,  le 
vase,  le  colonne  d' invasatura,  le  morse  da  cantiere. 

Il  Padre  Guglielmotti  suppone  che  la  voce  sia  sincope  di 
incingimenti. 

Il  Bobrik  la  fa  corrispondere  a  : 

F.  entremises  ;  1.  chocks;  P.  chassos  ;  S.  entremiches  ; 
T.  das  Kalb  od.  Kalven. 

Il  Parrilli  la  fa  rispondere  al  francese   AttÌ7it. 
Incincta,  s.  f.,  per  cinta,  dal  latino  cinctus.  L'usarono  anche  i 
Veneti.  Vedi  Cinta. 

G.  indenta. 

Incinta,  s.  f.,  cinta  o  cordone  di  grosso  legno  che  gira  intorno 
a  tutto  il  fasciame  di  un  naviglio  per  fortificarlo.  Se  ne  fanno 


INC  65 

più,  giusta  la  grandezza  della  nave  e  si  pongono  a  certa  di- 
stanza l'una  dall'altra. 
Incinta,  di  sgolato,  idiotismo,  o  discolato  altro  idiotismo  per  discol- 
lato (vedi),  è  quella  cinta  che  sta  a  livello  del  collo  degli  scalmi, 
a  mezzo  della  nave,  e  s' indenta  con  essi.  Detta  anche  incintone. 

—  bassa  o  prima  incinta. 

'F.  préceinte  ;  I.  main  tu  ale  ;  P.  cinta;  S.  cinta  e  enclnta; 
T.  das  BergJiolz. 

—  superiore. 

I.  channel  wale. 
Incintare  una  nave,  apporvi  le  cinte. 

F.  précinter,  ceintrer,  ceinturer  ;    I.  to   sheer  ;  P.  cintar  ; 
S.  encintar. 
Inciongià,  v.  a.,  G.,  congiungere    insieme  due   capi   di    canapo. 
Vedi  Impiombare. 

Inciongià  viene  da    ingiungere,  per    aggiungere,  con  giun- 
gere. 
Inciongiatùa,  s.  f.,  l'atto  e  l'effetto  dell'  inciongià  =  impiombare. 
Incipollare,  intr.    e    rifl.  incipollarsi,  dicesi    del    legno    che    sia 

fesso  0  si  fenda  o  crepi. 
Incipollatura,  s.  f.,  stretta  fenditura  di  una  tavola. 

F.  petite  fente;  I.  a  chink. 
Incipollato,  add.  e  p.  ps.,   da  incipollare  detto  del  legno  che  si 

apre  in  lunghe  e  sottili  fenditure. 
Incitatio,  onis,  f.  Sol  tanta  incitatione  fertur  Cicekone,  il    sole 

va  con  tanta  velocità. 
Inclinare,  v.  a.  e  intr.,  per  esempio    l'albero  inclinato  a  prora 
0  a  poppa. 

F.  incUner,  plier  sous  voiles. 

—  l'inclinare  del  bompresso,  dell'antenna. 

—  l'azione  della  nave  di  pendere  su  di  un  fianco,  allorché  è 
percossa  dal  vento,  oppure  per  mala  costruzione,  o  per  cat- 
tiva distribuzione  del  carico. 

In  un  naviglio  ben  costruito  il    limite    del    barcollamento- 
(rollio)   si  estende  ad  un  arco  di  90^  ;  nelle  corazzate  l' incli- 
nazione può  giungere  sino  a  70". 
Inclinazione,  s.  f..  da  inclinare,  la  pendenza  di   un  oggetto    da 
qualche  parte. 


66  INC 

F.  inclinaison  ;  I.  inclination;  P.  inclinagao ;  S.  inclina- 
don  ;  T.  Inclination^  die  Neigung, 
Inclinazione,  di  una    nave   per  fare  le   prove  di  stabilità  idro- 
statica. 

F.  incliner  un  navire  pour  faire  r experience  de  stabilite; 
I.  to  inclive  a  ship  for  ascertaining  her  statical  stability; 
P.  e  S.  inclinar;  T.  ein  Schif  zur  Bestimmung  der  statis- 
chen  Stabilat  neigen. 

Inclinarsi  sotto  vela,  vedi  Sbandare. 

—  delle  ruote  di  poppa  o  di  prua,  è  quel  tanto  che  la  ruota  si 
scosta  dall'angolo  retto. 

V.  sgarr amento. 

F.  quète  de  Vétambot;  I.  rake  of  the  stern-post. 
^—  dell'asse  degli  antri,  l'angolo  che  è  dall'asse  al   piano  della 
sua  orbita. 

—  dell'orbita,  l'angolo  dal  piano  dell'orbita  al  piano  dell'eclit- 
tica. 

—  dell'  ago  magnetico,  è  quella  sua  proprietà  d'  inclinarsi  al- 
l'orizzonte  dalla  parte  di  B.  se  è  nell'emisfero  boreale  e  d' in- 
clinarsi ad  A.  se  nell'australe.  Sulla  linea  equinoziale  l'ago 
magnetico  non  à  inclinazione. 

F.  inclinaison  de  V aiguille  ;  I.  inclination  of  the  neadle  ; 
P.  inclinagao  da  agulha  ;  S.  inclinacion  de  la  aguja  ;  T.  In- 
cUnationsnadel. 

—  gli  angoli  mobili  o  fermi  delle  macchine  navali. 

—  (bussola  d'  inclinazione),  istrumento  che  serve  a  misurare  1'  in- 
clinazione dell'ago  magnetico.  Esso  consta  di  un  circolo  gra- 
duato, con  lente  mobile  per  leggere  la  scala,  e  posto  verti- 
calmente sopra  un  disco  orizzontale  che  porta  un  ago  magne- 
tico :  il  circolo  deve  essere  orientato  nel  senso  del  meridiano 
magnetico,  e  serve  a  misurare  l' inclinazione,  prendendo  a 
tale  effetto  la  media  delle  oscillazioni  dell'  ago.  Nelle  bussole 
navali  d' inclinazione,  il  circolo  è  sospeso  perché  non  soffra  i 
movimenti  della  nave. 

—  del  diritto  dell'asta  di  poppa. 

F.  quète  de  Vétambot;  I.  sake  of  the  sternpost  ;  T.  der 
Fall  des  Achterstevens. 

—  della  nave  durante  la  costruzione. 

F.  inclinaison  du  navir  pendant  sa  construction;   I.  the 


INC  57 

inclination  of   the  ship  while    building  ;    T.  die  Nelgung  des 
Schiffes  tcahrend  des  Baues. 
Inclinazione,  dello  scalo  di  costruzione. 

r.  inclinaison  de  la  cale  de  construction;  I.  declivity, 
slope  of  the  building  ;  T.  die  Helling sneigung. 

—  del  piano  del  varo,  dello  scalo  da  costruzione. 

F.  inclinaison  du  pian  de  lancement  ;  I.  inclination  given 
to  the  sliding  loays  ;  T.  die  Neigung  des  Stapels. 

—  di  un'onda. 

F.  pente,  penchant,  inclinaison  d'une  vague;  I.  wave- 
slope. 

—  delle  sartie,  l'angolo  più  o  meno  aperto  che  esse  fanno  col- 
l'albero  proprio. 

F.  inclination  des  haubans  ou  épatement. 

—  degli  alberi,  la  quale  varia  secondo  i  tipi  delle  navi,  e  se- 
condo gli  alberi. 

F.  inclination  des  màt  ;  I.  rake  of  the  masts  ;  P.  inclina- 
gao  ;  S.  incUnacion  ;  T.  der  Fall  der  Hasten. 
Incoccare,  v.  a.,  fare  entrare  e  scorrere  un  anello  di  ferro  o  la 
gassa  di  una  corda  alla  cima  di  un  pennone,  albero  o  an- 
tenne. Lo  strappo  dei  bozzelli  di  ciascun  braccio  è  incoccato 
nell'estremità  del  pennone. 

V.  incozzar. 

F.  encoquer ;  I.  to  fasten  a  block  strop;  P.  engrazar ; 
S.  hacer  correr  un  anillo  ó  garrucho  por  la  entena  para  izar 
la  vela,  encapillar. 

—  fare  che  un  pezzo  di  una  macchina,  che  stava  fermo,  riceva 
il  movimento,  per  mezzo  di  un  ingegno  detto  incoccatolo. 

Incoccato,  add.  e  p.  ps.,  l'atto  o  l'effetto  dell'incoccare. 

Incoccatoio,  s.  m.,  ingegno  nelle  macchine  a  vapore,  fatto  per 
comunicare  il  movimento.  Esso  congegno  non  è  che  un  inca- 
stro semicircolare  sul  braccio  dell'eccentrico  detto  cocca,  che 
per  mezzo  di  una  molla  vien  chiuso  od  aperto  da  una  spe- 
cie di  coltello  di  bronzo,  che  è  ciò  che  dicesi  incoccatoio,  il 
quale  uscendo  fuori  da  una  fessura,  eh'  è  in  detto  incastro, 
occupa  tutto  il  vuoto  semicircolare  del  braccio,  ed  impedisce 
all'orecchione  della  manovella  del  distributore  di  potersi  in- 
dentare in  detto  incastro  ò  cocca.  Allora  il  braccio  dell'ec- 
centrico scivola  sopra  all'  orecchione,  senza  comunicargli  mo- 


58  INC 

viinento  alcuno.  Quando  esso  coltello  rientra  nella  fessura,  il 
braccio  dell'eccentrico,  giunto  con  la  cocca  al  disopra  del- 
l' incoccatoio,  per  effetto  della  sua  gravità  vi  s' indenta,  sicché 
vien  trascinato  innanzi  e  indietro  dal  movimento  dell' eccen- 
trico. 

Incoccatura,  s.  f.,  l'azione  dell'incoccare,  l'infilare  o    l'entrare 
di  un'antenna  in  un  anello  o  in  un  cerchio  per  sospendervi 
una  girella  o  simili. 
V.  incozzadura. 
F.  ant.  encociire,  encoqure  ;  I.  fastening  a  stop  or  eye. 

Incocchiare,  Pantera  scrive  invece  d' incocciare. 

Incoccia!  comando  perché  si  metta  il  gancio  alla  coccia  o  il  ca- 
napo al  punto  fermo. 

Incocciare,  v.  a.,  attaccare  una  corda  stabilmente  a  qualche 
parte  della  nave.  Viene  dal  napoletano  coccia  che  vale  cranio, 
testa  ;  quindi  è  quanto  dire  intestare,  fermare  un  canapo 
sulla  testa  o  cima  di  chicchessia. 

Si  dice  di  quella  estremità  delle  manovre  correnti  che  ri- 
mane sempre  attaccata  ad  uno  stesso  punto,  e  non  delle  ma- 
novre amovibili  ;  nel  qual  caso  si  dice  ormeggiare.  Il  luogo 
della  manovra  incocciata  si  chiama  il  dormiente  della  manovra. 

F.  crocher,  accrocher  ;  I.  to  Jiook  ;  P.  engatar  ;  S.  enga- 
zar  ;  T.  einliaken,  anhaken. 

Si  dice  anche  incocciare  un  bozzello,  cioè  attaccarlo  sta- 
bilmente a  qualche  parte. 

G.  incoccia. 

F.  frapper ;  I.  to  fix;  P.  engatar. 

—  è  passare  un  gancio  in  un  occhio,  in  una  brancarella,  in  un 
doppino  di  un  canapo  ;  e  il  più  delle  volte  per  fare  sforzo  su 
detti  oggetti. 

—  un  pennone,  un'  antenna  in  un  anello  di  ferro  o  in  uno  stroppo. 

F.  encoquer  ;  1.  to  strop,  to  fit  with  rings  or  strops  (a  sail 
yard)  ;  T.  die  Raa  heringen  oder  bestroppen. 

Incocciato,  p.  ps.  e  add.  fermato  fortemente  al  posto,  alla  cima 
di  checchessia  un  canapo. 

Incollatura,  s.  f.,  s' indica  con  questo  vocabolo  la  grossezza  dei 
madrieri  nel  loro  mezzo  e  la  grossezza  là  dove  posano  sulla 
spina  (chiglia).  I  madrieri  o  piane,  a  misura  che  si  allonta- 
nano dalla  costa  maestra,  verso  l'estremità  anteriore  e  poste- 


INC  59 

riore,  avendo  maggiore  acculamento,  anno  altresì  maggiori 
masse  di  legno  colle  quali  si  sovrappongono  alla  spina.  Dalla 
serie  delle  altezze  di  legno  di  tutte  le  piane,  dall' avanti  al- 
l' indietro,  la  spina  risulta  nella  costruzione  una  linea  curva 
che  si  chiama  linea  del  montar  della  stella,  linea  del  taglio 
dei  fondi,  e  questa  che  è  la  linea  superiore  delle  piane  al 
mezzo  della  nave  è  la  linea  inferiore  del  paramezzale,  la  quale 
non  è  interrotta  se  non  dai  suoi  incastri  tra  le  piane.  Vedi 
Collo. 

F.  encolure  ;  I.  the  thickness  of  timbers  amidships  ;  S.  en- 
tremiches. 

Incomeiito,  s.  m.,  è  dato  dal  Bobrik  per  cucitura,  il  Fincati  nello 
stesso  significato  à  comento.  Forse  anzi  che  un  dialettismo  è 
un  errore  tipografico. 

Incomodato,  add.  da  incomodare  ;  dicesi  di  naviglio  che  abbia 
perduto  alcuni  de'  suoi  alberi,  e  disordinata  e  scomposta  la 
manovra,  e  quindi  à  bisogno  di  essere  accomodato. 

F.  incommode  ;    I.  a    distressed    ship  ;    P.   incommodado  ; 
S.  incomodado. 

Incomodità,  s.  f.  Si  dice  che  un  naviglio  è.  nello  stato  d'in- 
comodità quando  esso  è  al  principio  o  in  momentanea  avaria, 
per  guasti  o  falle,  o  per  difetto  di  viveri  e  di  provvisioni.  Si 
può  segnalare  questa  condizione  mettendo  la  sua  bandiera 
nazionale  in  derno,  ed  anco  sparando  dei  cannoni  di  distanza 
in  distanza. 

F.    incommodité,  détresse  ;  I.  distress  ;    P.  incomodidade  ; 
S.  incomodidad. 

Incompetenza,  s.  f.,  la  mancanza  delle  cognizioni  necessarie  a 
saper  bene  una  cosa,  come  l'amministrazione,  la  tecnica  ecc. 

Incontrare,  v.  a.,  frenare  il  movimento  di  orzata  o  di  poggiata, 
girando  vivamente  la  barra  del  timone  verso  la  parte  opposta 
a  quella  ov'era  stata  messa  prima.  Questa  operazione  à  per 
scopo  d'arrestare  la  nave  quando  si  è  fatta  girare  o  lanciare 
di  troppo  sopra  una  banda,  o  che  da  sé  stessa  si  muove  in 
modo  contraria  all'  istruzione  del  timoniere  ;  in  somma  perché 
la  prua  non  trapassi  la  direzione  assoluta.  Piqué. 

F.  rencontrer  ;  I.  to  stand  on  upon  the  course  ;  T.  Kurs 
halten. 

—  detto  della  barra  del  timone.  Vedi  Timone. 


60  INC 

Incontrare,  imbattersi  in  una  nave,  nel  nemico. 

—  un  naviglio,  per  caso,  farsi  incontro  al  nemico,  affrontarlo. 

F.  rencontrer   un    navlre  ;    I.  to    fall    in  with  a  ship,  to 
meet  a  ship;  P.  e  S.  encontrar ;  T.  einem  Schiff  begegnen. 
Incontro,  s.  m.,  lo   incontrare,  incontro  di  armate  nemiche,  av- 
visaglie, e  simili. 
Incorato,  add.  V.,  naviglio  con  tenda  e  impavesata  rivestito  di 
cuoio  per  difesa  dal  fuoco,    e   dai    proiettili.   Chinazzi,    Cro- 
naca, 42,  46.  Vedi  Incuoiare. 
Incordare,  v.  a.,  fornire  di  corde  un  naviglio. 
F.  fitnir. 

—  intr.,  divenir  rigido  come  una  corda  inumidita. 
Incontra  !  coman(^o.  Vedi  Barra. 

F.  rencontrez ;  I.  meet  her;  T.  Ruder  stiltzen. 
Incontrare  la  Barra,  vedi  Barra. 

—  una  nave. 

F.  rencontrer  un  navire  ;  I.  to  fall  in  with  a  ship,  to 
meet  a  ship  ;  S.  encontrarse  con  otro  huque  en  la  mar  ;  T.  einem 
Schiff  begegnen. 
Incornatura,  s.  f.,  apertura  bislunga  salla  testa  di  un  albero  di 
pappafico,  nella  quale  si  mette  la  rotella  di  un  bozzello  de- 
stinato al  passaggio  dell'  imante  di  drizza  di  pappafico. 

Dicesi  anche  il  foro  alla  sommità  dell'  albero  per  passarvi 
la  susta  che  afferra  la  penna  per  farla  correre  lungo  l'albero. 
V.  Foradura. 

F.  encornail  ou  clan  ;  I.  top-mast-hole  and  sheave  ;  S.  re- 
dame. 
Incorniciare,  v.  a., 

F.  emboiter  ;  I.  to  clamp  ;  T.  mit  Hirnleisten  versehen. 
Incostante,  add.,  detto  del  vento,  mutabile,  variabile. 
Jncostare,  v.  a.,  gittare  alla  costa  la  nave,  da  corrente,  da  vento 
o  da  altro. 

Improprio,  essendo    ben    difficile  che  una  nave  sia    sbale- 
strata sopra  una  costa,  invece  noi  possiamo  usare    atterrare. 
Atterrò  la  nave,  la  nave  fa  atterrata  dalla  corrente,  dal  vento. 
Incovertare,  v.  a.,  mettere  la  coverta,  il  ponte  ai  navigli. 
Incozzare,  dialettale,  vedi  Incocciare. 

Increspamento,  s.  m.,  dell'  acqua  del  mare,  dei  laghi,  dei  fiumi, 
per  azione  di  vento  leggiero  o  brezza. 


INO  61 

F.  rides  de   la   mer  ;   I.  ripples  of  the  sea  ;  P.  encrespa- 
mento  ;  S.  increspacion  ;  T.  die  Krduseliing  der  See  ;  leichter^ 
geringer  Seegang. 
Increspare,  quel  raggrinsirsi  dell'acqua  del   mare   per   l'azione 
di  un  leggiero  vento.  —  Guido  Guinicelli  :  «  allora  quando 
soffiano  i  zeffiri  venti  nelle  sciolte  nevi  e  increspano  l' acqua. 
L.  crispare  ;  Gr.  Trryjaw. 
Incresparsi,  v.  rifl.,  ridursi  in  crespe. 

F.  rider,  plisser  ;  I.  to  wrinkle,  to  shrivel  ;  P.  encrespar  ; 
S.  encrespar,  encrespar  se  ;  T.  kraufeln. 
Increspato,  p.  ps.,  il  mare  è  increspato,  increspa. 
L.  crispatus. 

F.  rider,  plisser  ;  I.  to  shrivel,  to  wrinkle  ;  P.  encrespar  ; 
S.  increspar  ;  T.  krduseln,  runzeln. 
Increspatura,  s.  f.,  l'atto  dello  increspare. 

Incrocia  !  comando  per  mantigliare  o  bracciare  in  croce.  La  mat- 
tina, quando  si  alza  la  bandiera,  si  mantigliano  e  bracciano 
i  pennoni  dei  velacci. 

F.  croisez  !  envoy ez  !  ;  I.  sway  across  !  ;  P.  e   S.  cruza  !  ; 
T.  ins  Kreuz  ! 
Incrociamento,  s.  m.,  da  incrociare;  incrociare  i  pennoni;  met- 
tere in  croce  pezzi  di  costruzione. 

F.    croisement;    I.    locking-in,  crossing;    P.  cruzamento  ; 
S.  cruzamen  :  T.  die  Kreuzung. 

—  di  venti. 

F.  croisée  des  vents;  I.  crossing  of  winds  ;  T.  die  Wind- 
kseuzung. 
Incrociare,  v.  a.,  unire  insieme  le  tavole  del  fasciame  in  ma- 
niera che  le  testate  del  corso  superiore  non  cadano  su  quelle 
della  fila  di  sotto,  ma  a  mezza  lunghezza.  I  Genovesi  dicono  in- 
crociare le  unghie. 

—  i  remi,  vedi  Acconigliare. 

—  l' andare  e  venire,  senza  distaccarsi  da  un  determinato  parag- 
gio,  per  osservare  le  mosse  del  nemico  e  darne  avviso  al  Co- 
mandante. Vedi  Crociera. 

F.  croiser  ;    I.  to    cruise  or   cruize   or    cross  ;  P.  cruzar  ; 
S.  cruzar,  estar  de  cruzero  en  la  mar;  T.  kreuzen. 

—  la  via  di  una  nave,  è  governare  ad  un  tal  rombo,  che  le 
vie  di  due  navi,  non  essendo    parallele,  vi  sia    tendenza   ad 


€>2  INC 

avvicinarsi  ad  essa  nave;  quindi  l'espressione  di  vie  incro- 
ciate. 
Incrociare,  un  pennone,  è  alzarlo  alquanto  al  di  sopra  della  testa  di 
moro  del  suo  albero  e  poscia  mantigliarlo  e  bracciarlo  in  croce. 
F.  greer  une  vergue  ;  I.  to  vig  a  yard  ;  T.  durchkreuzen, 
aufbrìngen. 

—  una  nave  significa  incontrarla. 

—  le  vele,  orientar  carro  contro  carro. 

—  detto  dei  canapi, per  fare  legature  in  croce. 

—  all'onda,  andar  di  fronte  all'acqua  che  si  avanza  a  cavalloni. 

—  la  testa  di  una  caviglia.  Vedi  Inzeppare. 

—  le  giunte  o  palelle. 

F.  doubler  les  écarts  ;  I.  to  shift  the  scarfs  ;  P.  encruzar 
as  escarvas  ;  S.  cruzar  las  escarbas  ;  T.  die  Scherhen  vers- 
chiessen  lassen. 

Incrociato,  add.  e  p.  ps.,  da  incrociare. 

G.  incroxon. 

Fuoco  incrociato,  quello  dei  fucili  o  dei  cannoni,  fatto  in 
guisa  che  i  proiettili  s' incrocino  a  qualche  angolo  sovra  un 
dato  punto. 
Incrociatore,  s.  m.,  naviglio  deputato  a  incrociare  o  stare  in  cro- 
ciera a  spiare,  a  guardia  ed  anche  a  corseggiare  ;  ed  è  pure 
nave  di  battaglia  con  la  peculiare  qualità  di   esser  veloce. 

F.  croiseur  ;  I.  cruiser  or  cruizer  or  cruising  ship  ;  P.  e 
S.  cruzador  ;  T.  der  Kreuzer. 

—  pi.  a  barbetta,  R.  M.,  1888,  III,  220. 

—  a  triplice  elica,  R.  M.,  1889,  IV,  432. 

—  Protezione  dei  nuovi  incrociatori,  ivi. 

—  a  grande  velocità,  R.  M.,  1886,  I,  123. 

—  tipo  Armstrong-Rendel,  R.  M.,  1884,  I,  105. 

—  tipo  Scout,  R.  M.,  1885,  I,  327. 

—  tipo  Pearse,  R.  M.,  1885,  I,  326. 

—  corazzato,  R.  M.,  1884,  I,  283. 

—  torpediniere,  R.  M.,  1886,  IV,  150. 

—  a  cintura  corazzata,  R.  M.,  1886,  IV,  147  ;  1887,  II,  478. 

—  di  duemila  tonnellate,  R.  M.,  1889,  III,  253. 

—  Nel  marzo  1900  fu  varato  l' incrociatore  inglese  Andromeda 
lungo  metri  140  con  quarantaquattro  cannoni,  tre  lanciasiluri, 
e  seicento  uomini  di  equipaggio. 


INC  63 

Incrocistore,  ausiliario. 

F.  croiseur  auxillaire  ;  I.  auxiliary  cruiser  ;  P.  e  S.  cru- 
zador  ;  T.  der  Hilfskreuzer. 

—  guardalidi. 

F.  croiseur  garde-cote;  I.  coast-guard  cruiser;  T.  der 
Kustenvertheidigungskreuzer. 

—  protetto. 

Incrociatura,  s.  f.,  vedi  Àncora,  Crociera. 

—  delle  intestature   (costruzione  navale). 

V.  incrosadura  ;  G.  incroxatùa. 

F.  croisement,  décroisement  des  ahouts  ;  J.  Shift  of  the 
butts  ;  P.  e  S.  encruzadura  ;  T.  das   Verschiessen  der  Stosse. 

—  legatura  in  croce. 

F.  étì'ive  ;  I.  throat  or  trus  seizing  ;  S.  estrangulatura ., 
Incrosar,  V.,  vedi  Incrociare. 

Incrostazione,  s.  f.,  da  incrostare,  ossia  ricoprire  di  materie  de- 
positate dai  liquidi  canali,  caldaie  ed  altri  vasi. 

F.  incrustation  ;  I.  incrustation  ;  P.  incrustasao  ;  S.  in- 
crostacion;  T.  die   Verkrustung. 

—  della  carena. 

F.  incrustation  de  la  carene  ;  I.  incrustation  of  the  ship 's 
botto7n  ;  P.  incrustasao  da  carena  ;  S.  incrustacion  de  la  ca- 
rena ;  T.  die  Incrustation  des  Schiffsbodens. 

—  di  una  caldaia  a  vapore,  aderenza  di  sostanze  saline  e  terree, 
contenute  in  soluzione  nell'acqua  alle  pareti  e  al  fondo  delle 
caldaie. 

F.  incrustation  ;  1.  incrustation  ;  T.  die  Verkrustung,  Kes- 
selsteinbildung. 
Incugna  e  incugnar,  V.,  per  incuneare,  porre  il  cuneo  in  qualche 

pezzo  di  costruzione. 
Incombere,  v.  a.,  e    latino,  appoggiarsi,  piegarsi  sui    remi  :    in- 
cumbere  remis. 

Ut  celsas  videre  rates,  atqne  inter  opacum 
Aliati  nemus,  et  tacitis  incombere  remis 

Virgilio,  Aen.,  Vili,  107. 
Le  navi  alte  vedendo  infra  1'  opaco 
Bosco  solcare  e  taciti  sui  remi 
Incombere. 
La  traduzione  letterale  sarebbe  :  .incombere  sui  taciti  remi. 


64  INC 

È  ciò  vero?  il  silenzio  degli  uomini  si  spiega,  iji  quella   oc- 
casione, ma  non  quello  dei  remi  in  azione. 
Incombere,  magna  vis  venti  in  mare  incubuit. 

Grande  forza  di  vento  sul  mare  incombette. 
Incuneare,  v.  a.,  gli  alberi,  fermarli  con  zeppe  nella  cassa  (vol- 
garmente scassa). 

F.  coincer  ;  I.  to  wedge  ;  P.  acuntrar  ;  S.  acunar  un  palo 
en  la  fogonadura  ;  T.  die    Marten  festkeilen. 
Incuoiare,  v.  a.,  coprire  di  cuoio  le  navi,  si  praticò  dagli  anti- 
chi, come  nel  medio  evo. 

I  Veneti  dissero  :  incorare  e  incorato,  per  incuoiare  e  in- 
cuoiato. 

Chinazzi,  Cronica  :  cocche  incuorade  e  gradizzate  (ingra- 
ticciate) investite  di  cuoi  e  gradizzi  (graticci). 

—  foderavano    di   cuoi    anche  i    lati    dei   navigli,  ossia   tutto   il 
corpo.  Chinazzi  :  galera....  tutta  incuorata  di  fuori  via. 

Tot  (navis)  ad  defensionem  ignis    circumvoluta  coriis  ibi 

siat,  quot   necessaria    videbuntur.  Maein   Sanuto,    Secr.  fid, 

crucis,  II,  p.  IV,  e.  7. 
Incuoiato,  add.  e  p.  ps.,  da  incuoiare,  cioè  rivestire  o  coprire  di 

cuoio  una  nave  od  altro  naviglio. 
Incurrere,  v.  a.,  correre   contro,  o    addosso,  assaltare.  In   unam 

navim  multse  classes  armatse  incurrerunt. 

—  incontrare  :  Navigatio  incurrebat  in  ipsos  etesias. 
Incursare,   v.   a.,  latino,    andare    addosso,  assalire    alcuno,    una 

nave.  Incursare  in  aliquem. 
Incursione,  s.  f.,  o  scorreria  tra  navi  nemiche  o  sulle   spiaggie 
nemiche. 

L.  incur sio,  sionis  ;  Gr.  th^olh. 

F.  incursion  ;    I.  incursion  ;    P.  incursao  ;    S.  incursion  ; 
T.  der  feindliche  Einfall. 
Incurvamento,  s.  m.,  l' incurvare  dei  pezzi  di  legname  ed  anco 
delle  lastre  metalliche,  per  esempio  :  incurvamento  delle  pa- 
reti di  una  caldaia. 

F.   courhure,    boursou/fiement    des  parois    de    chaudiere  ; 

I.  bonding,  buckling  of  the  boiler  plates  ;  T.  das  Ausbanchen 

der  Kesselwànde. 

Incurvare  e  Incurvarsi,  v.  intr.  e  rifl.,  detto  di  tavoloni,  tavole, 

o  della  spina  (chiglia)  che  si  pieghino  per  varie  cause,  natu- 


INC-IND  65 

Talmente,  o  che  si  pieghino  artatamente  per  mezzo  del  fuoco, 
come  si  pratica  nelle  costruzioni  navali  di  legno. 

Trovo    in    Bobrik  anche  :    Metter    le  tavole  in    torto,  ma 
certo  è  dialettale,  per  mettere  le  tavole  a  curvare 

L.  incurvare  ;  Gr.  xà/ATiTw. 

F.    courber  ;    I.    to    curve  ;    P.    encurvar  ;    S.    encorvar  ; 
T.  hettgen. 
Incurvato,  add.  e  p.  ps.,  da  incurvare,  come   può  essere   incur- 
vata  la   spina  (chiglia),  un  trave  o  transtro  (baglio),  un  al- 
bero, un  tavolone  e  simili. 

F.    courbé  ;   I.    curvated  ;    P.    encurvado  ;    S.   encorvato  ; 
T.  krumm. 
Incurvatura,  s.  f.,  l'atto  dello  incurvare,  la  curva  che  un  dato 
pezzo  di  costruzione,  sia  di  legno  o  di  metallo  ebbe  dall'arte 
o  prese  naturalmente  col  tempo. 

F.  courbure  ;   I.  bonding  ;   P.    encurvadura  ;   S.    encorva- 
tura  ;  T.  die  Krilmmung. 
Incuspidare,  v.  a.,  porre   la   cuspide,  o  punta  di   ferro  in  cima 
ad  un'asta,  un  palo,  o  cónto,  o  mezzomarinaro,  o  alighiero. 

F.  ferrer    le  bout  Wun  pieu  ;   I.  to  shoe  a  pile  ;  T.  einen 
Pfahl  beschuhen,  schuhen. 
Indeciso,  add.,  da    indecidere,  dicesi    di   naviglio  nel    girare  di 
banda. 

I.  to  be  in  irons. 
Indennità,  s.  f.,  un   assegno    pecuniario    inerente  ad    un  ufficio 
temporaneo,  specie  di  soprassoldo  ;  cosi  l' indennità  di    allog- 
gio agli  ufficiali  di  marina. 

F.    indemnité ;    I.  allowance,  lodging    money;   P.  ayuda ; 
S.  indemnidad;  T.  die  Entschàdigung ,  Zulage. 

—  di  via,  detta  anche  condotta  concessa  a  ciascuno,  secondo  il 
grado,  quando  viaggiano  per  terra  o  d'ordine. 

F.  indemnité  de  route  ;  I.  marching  money  ;  T.  die  Reise- 
gelder. 

—  di  soggiorno,  o  spese  di  vacazione,  o  vacazioni,  eh' è  pari- 
mente data  a  ciascuno,  secondo  il  grado,  quando  viaggiando 
d'ordine,  ne  viene  di  necessità  il  soggiorno  in  alcun  luogo. 

F.  indemnité  de  sejour  ;  I.  indemnity  ;  T.  die  Commando- 
zulage, 

—  per  perdita  d' effetti,  per  sinistri  di  mare,  che  si  concede  dopo 

CORAZZINI,  Vocah.  Nautico.  5 


66  IND 

una  verificazione  dell'entità  dei  danni,  a  cura  del  Commissa- 
rio delle  riviste  e  approvazione  del  ministro  ;  equivale  a  due 
mesi  di  salario  in  mare. 
Indennità,  di  comando. 

—  di  entrata  in  campagna. 

F.  gratification,  indemnlté  d'entrée  en  campagne  ;  I.  field 
allowance  ;  S.  gratificacion  en  tiempo  de  guerra  ;  T.  das  Mo- 
hilmachungsgeld. 

—  giornaliera. 

F.  indemnlté  journaliere  ;  I.  daily  allowance  ;  T.  das  Ta- 
gegeld. 

—  di  servizio. 

F.  indemnlté   de  service  ;  I.  allowance    for  special  duty  ; 
T.  die  Dienstzulage. 
Indenta  !  (Ingrana),  comando  di  star  pronti  ad  indentare  la  ca- 
tena per  salpare. 

I.  stand  by  the  capstan  !,  heave  in  ! 
Indentamento,  s.  m.,  (Ingranamento) ,  a    catena,  a    dentiera,    a 
vite  perpetua,  cilindrico,  conico,  intermedio,  interno,  reciproco. 
F.  engrenement. 

—  per  es.  delle  lapazze  il  Bobrik  dice  :  galaprazze. 

F.  le  callehottes  ;  I.  the  coaking  ;  P.  o  adentamento  das 
chapuzes  a  alma  do  mastro  ;  S.  el  adentamiento  de  los  cha- 
puzes  al  alma  del  palo  ;  T.  das  Schakwerk. 

Ecco  che  il  raffronto  della  nostra  lingua  con  gli  altri 
idiomi,  ci  dà  il  mezzo  di  trovare  V  etimologia  della  voce  :  ala- 
pazza  0  lapazza,  come  cosi  diversamente  si  vede  scritta.  Da 
a-chapuz  o  la  chapuz  si  fece  alapazza  e  lapazza,  dando  a 
Vu  primitivo  un  suono  molto  vicino  a  quello  di  un' a. 
Indentare.  La  voce  Ingranare,  è  di  errata  formazione  tanto  in 
francese  che  nello  spagnolo,  nel  portoghese  donde  la  trassero 
i  nostri,  e  più  nella  nostra  lingua.  A  volere  adoperare  una 
parola  che  dia  qualche  idea  del  fatto,  bisogna  dire  indentare, 
come  denti  si  chiamano  i  tacchi  delle  ruote  o  di  altri  attrezzi 
che  li  abbiano  per  esser  presi  e  messi  in  moto  da  altri  pezzi 
di  costruzione. 

Si  potrebbe  dire  anche  intaccare,  intaccato,  intaccatura. 

A  questo  proposito  il  P.  Guglielmotti  osserva  :  «  Il  Par- 
rilli  e  qualche  altro  strascinano  questa  voce  francese,  se  non 


IND  67 

ridicola,  inutile  e  sconcia  ;  avendo  qui  proprio  noi  per  ogni 
bisogno  tale  ricchezza  invidiabile  di  termini  nostri  coi  loro 
derivati,  che  possiamo  mantenere  le  tradizioni  dei  nostri  ar- 
tisti, senza  farci  tributari  e  servi  degli  stranieri  ;  e  senza  es- 
ser presi  alla  gola  dagli  altrui  Ingranaggi.  —  Vedi  ammor- 
sare, addentare,  indentare,  imbroccare,  addentellare,  incassare, 
imboccare,  incastrare,  adunghiare,    azzannare  ». 

F.  engrener,  endenter  ;  I.  to  indent,  to  connect  the  screw 
propeller y  to  lower  the  propeller  ;  P.  adentar,  engrenar  ;  S.  en- 
granar,  endentar  ;  T.  ineinandergreifen. 
Indentare,  in  meccanica  vale  mettere  in  moto  un  apparecchio, 
facendo  che  due  pezzi  di  costruzione  dentati,  giungano  ad 
afferrarsi. 

—  nella  marina  militare  adoperano  per  salpare,  cioè  per  virare 
la  catena  sull'argano.  Propriamente  indentare  la  catena  per 
salpare. 

I.  to  heave  upon  the  cable  ;  S.  virar  del  cable  ò  la  cadena. 

—  l'elica,  per  scenderla  nel  suo  quadrato  e  metterla  al  posto. 

I.  to  lower  the  propeller,  to  connect  the  screw. 

—  indentarsi,  parlando  di  ruote  dentate  o  di  pezzi  di  costru- 
zione. 

F.  s' engrener  ;  I.  to  gear  together,  to  work  with;   T.  ein- 
greifen. 
Indentato,  add.,  fornito  di  denti,  volgarmente  ingranato, 

—  connesso  a  denti. 

F.  engrené. 
Indentatura,  s.  f.,  {Ingranaggio  è  gallicismo  per),  dei    denti  di 
una  ruota  tra  i  denti  di  un'altra  pure  dentata,  o  di  un  pezzo 
di  costruzione  in  altro  pezzo  dentato,  affinché  resti  fortemente 
commesso. 

F.  engrenage  ;  I.  gear,  gearing  ;  P.  endeìitagao  ;  S.  engra» 
naje,  engranadura  ;  T.  verzahnen. 

—  ruota  d'  ingranaggio,  ruota  dentata. 

F.  roue    dentée  ;   I.  cog  wheel  ;  P.  roda  dentada  ;  S.  rota 
dentada  ;  T.  das  Zahnrad. 

—  a  catena  dell'argano. 

F.  cercle  de  bai^botin  ;  I.  paul  rim  ;  S.  engranage  del  ca^ 
br  estante. 

—  delle  lapazze  in  un  albero. 


(38  IND 

I.  coaklng. 
Indentatura,  diritta. 

F.  engrenage  droit. 

—  di  lato. 

F.  engrenage  de  coté. 

—  a  lanterna. 

F.  engrenage  a  lanterne. 

—  a  vite  perpetua. 

F.  engrenage  à  vis  sans    fin  ;    I.  worm  and   wheel ,  screw 
and  wheel  ;  T.  das  Schneckenradgetriehe. 

—  cilindrica. 

F.  engrenage    cylindrique  ;    I.  circular    spur-wheel  work  ; 
T.  das  Stirnrddergetriebe. 

—  conica. 

F.  engrenage  conique  ;  I.  hevel  gear  ;  T.  konisches  Getriehe. 

—  differenziale. 

F.  engrenage  differentiel ;   I.  differential  wheel;  T.  Diffe- 
rentialrad. 

—  intermedia. 

F.    engrenage    intermédiaire  ;    I.    intermediate    gearing  ; 
T.  wermittelndes  Getriebe. 

—  interna. 

F.  engrenage    inter ieur ;   I.   inside    toothed    wheel    work; 
T.  innere  Verzahnung. 

—  reciproca. 

F.  engrenage  réciproque  ;  I.  reciprocal  wheel-work  ;  T.  Wech- 
selrdderwerk. 
Inderno,  vedi  Derno. 

Indiano,  s.  m.,  nome  di  costellazione  australe. 
Indicatore,  s.  m.,  strumento   per  mezzo  del  quale  si   può  misu- 
rare con    esattezza   la  pressione  media  esercitata  dal   vapore 
sopra  P  embolo.  Uno  dei  più  conosciuti  è  quello  di  movimento. 
BoNAMico,  R.  M.,  1889,  I,  7. 

¥.  indicateur ;  I.  gage;  P.  e  S.  indicador ;  T.  Indicator. 

—  pei  movimenti  del  timone.  R.  M,  1892,  IV,  425. 

—  di  Watt,  detto  cosi  dal  nome  del  suo  inventore. 

—  del  livello  dell'acqua  di  una  caldaia,  è  un  tubo  di   cristalla 
che  si  colloca  verticalmente  congiunto  ad  uno  dei   lati  della. 


IND  69 

caldaia  e  in  comunicazione  col  suo  interiore  per  conoscere  il 
livello  dell'acqua  che  essa  contiene. 

F.  indicateur  du  niveau   d'eau  ;  I.  gage   water  ;  P.  indi- 
cador    do    nlvel   de  agua  ;    S.  indicador  del  nivel  de   agua  ; 
T.  der   Wasserstandszelger, 
Indicatore,  della  forza  sviluppata. 

—  di  Normanville,  per  indicare  la  velocità  delle  navi.  R.  M.,  1877, 
IV,   132. 

—  delle  rivoluzioni  dell'elica.  R.  M.,  1874,  11,  184. 

—  del  vuoto. 

F.  indicateur    du    vide  ;    I.  vacuum   gange  ;  T.  das   Va- 
cuummeter. 

—  del  vuoto  del  condensatore. 

—  delle  pressioni  delle  macchine  a  vapore. 

F.  indicateur  du  travail  et  de  la  regulation  des  machines 
CI  vapeur  ;  I.  steam-engine  indicator;  T.  Dampfindicator. 

—  (curva  dell'). 

F.  courbe  de  Vindicateur,  coui'be  de    regulation  ;   I.  indi- 
cator curve  ;  T.  Indicator  curve. 

—  delle  corse  dei  vapori  postali. 

F.  tableau  de  service  ;  I.  time-table;  T.  der  Fahrplan. 

—  dei  fuochi  convergenti,  indicatore  di  convergenza. 

F.  indicateur   de  feux  convergents  ;  I.  concentrating   di- 
rector; T.  der  Concentrations- director. 

—  del  numero  dei  giri  per  minuto. 

F.  indicateur  du  nombre  de  tours  par  minute  ;  I.  revolu- 
tions indicator  ;  T.  der  Rotations  indicator. 

—  (ago)  quello  della  bussola  come  di  tutti  gli  strumenti  nei 
quali  l'ago  serve  ad  indicare  qualche  cambiamento. 

F.  aiguille  index  ;  I.  index  ;  hand,  needle,  pointer  ;  T.  der 
Zeiger,   Weiser. 

—  di  rifrazione. 

F.  index  de  la  refraction  ;  I.  index  of  refraction  ;  T.  das 
Brechungsverhdltnis. 

—  lo  stesso  che  nonio,  vedi. 

—  di  sentieri  di  mare,  di  piloteria,  contenenti  carte  marine,  ve- 
dute di  littorali,  osservazioni  sopra  le  diverse  qualità  de'  pa- 
raggi ed  istruzioni  per  le  vie  che  debbono  tenere  i  navigli. 


70  IND 

Indicatore,  de  Gaetani-Chionio  per  fuochi  preparati.  E.  M.,  1876^ 
IV,  334. 

—  del  numero  dei  giri  delle  macchine.  R.  M.,  1877,  1,  166. 

F.  indicateur  des  tours  ;  S.  revolutions  indicator  ;  T.  der 
Rotationsindicator. 

—  telefonico  applicato  alle  macchine  motrici,  di  Carlo  Resio. 
R.  M.,  1882,  III,  151. 

—  (apparato)  per  trasmettere  gli  ordini  ai  timonieri,  di  P.  d'A- 
mora.  R.  M.,  1878,  II,  251. 

—  o  cinemometro,  nuovo  sistema  d' indicare  la  velocità  senza 
uso  della  forza  centrifuga,  di  P.  d' Amora,  R.  M.,  1878,  IV,  85. 

—  (F)  delle  macchine  a  vapore  è  uno  strumento  che  segna  le 
pressioni  variabili  del  vapore  nell'interno  del  cilindro  corri- 
spondente lille  varie  posizioni  dello  stantuffo,  durante  un  in- 
tero giro  della  macchina,  e  per  mezzo  del  quale  si  può  de- 
terminare la  pressione  effettiva,  agente  sullo  stantuffo  in  un 
dato  istante  qualunque  come  la  media  di  questa  pressione 
durante  tutta  la  corsa. 

Indice,  s.  m.,  oggetto,  arnese,  congegno  per  segnare  alcuna  cosa 
0  fatto  negli  strumenti  e  nelle  macchine. 

F.  index,  indice  ;  I.  index,  needle  ;  P.  e  S.  index  ;  T.  An- 
zeiger,  Index. 

—  del  calcatoio  idraulico  sistema  Elswik.  R.  M.,  1879,  II,  316. 

—  ago  di  un  barometro  e  simili. 

F.  aiguille  ;  I.  haud,  needle,  pointer. 
• —  di  rifrazione. 

F.  indice  de  la  refraction,  rapport  de  la  refraction  :  I.  in- 
dex of  refraction,  refractive  index  ;  P.  de  refraegao  ;   S.  in- 
dex de  refraccion. 
Indici  di  legno  per  manometri  o  barometri. 
Indietreggiare,  v.  intr.  e  a.,  dare  indietro,  rinculare,  sciare. 

F.  reculer ;    I.  to    hack;   P.  recitar;  S.  ir  atras ;    T.  zu- 
ruckgehen. 
Indietreggiato,  add.  e    p.  ps.,  da    indietreggiare  di  naviglio,  di 

squadra,  di  armata  intera. 
Indietro  !  adagio,  a  mezza  forza,  a  tutta  forza,  comandi  per  dare 
una  diversa  forza  di  macchina. 

F.  en  arriere,  doucement,  mi  vitesse,  toute   vitesse  ;  I.  hack 
her!,    go    astern!,    ease    her    astern,    half  speed,  full    speed 


IND-INE  71 

astern  ;    T.    Zuriick  !    langsam,    halb    Kraft,   ganze    Kraft  ; 
Riickivarts  !  langsam,  halhdampf,  ivolldampf. 
Indietro  !  per  intimare  di  retrocedere  a  chi  troppo  si  avanzi,  o  al 
nemico. 

—  di  sciare  cioè  rinculare. 

Indire,  v.  a.,  intimare  la  guerra,  dichiararla. 
L.  indicere  ;  Gr.  èTrayyéXXw. 

F.  intìmer  ;  I.  to  declare  or  denounce  the  war  ;  P.  e  S.  in- 
timar ;  T.  ankiingen,  vorladen. 

Indisciplina,  s.  f.,  inosservanza  delle  leggi  e  regolamenti  mili- 
tari, gli  Elleni  come  i  Veneti  scrittori  si  lamentano  spesso  di 
questo  fatto,  nelle  milizie,  come  negli  Ufficiali  di  Marina. 

F.  indiscipline  ;    I.    undiscipline  ;    P.    e    S.    indiscipline  ; 
T.  Zuchtlosigkeit. 

Indisciplinabile,  add.,  non  atto  ad  essere  disciplinato,  ad  osser- 
vare la  disciplina. 

Indisciplinato,  add.  e  p.  ps.,  da  indisciplinare. 

Inditto,  p.  p.,  da  indire,  intimato.  Indire  la  guerra,  cioè  inti- 
marla,  dichiararla. 

Indizio,  s.  m.,  nella  navigazione,  qualunque  fatto  che  faccia  sup- 
porre la  terra  vicina  ;  legname  galleggiante,  apparizione  di 
volatili  (gabbiani,  fregate  e  simili),  certe  date  specie  di  pesci, 
lo  stato  del  cielo  ed  altri. 

—  qualunque  fenomeno  che  faccia  presagire  la  qualità  del  tempo. 

F.  indication  ;   I.  indication  ;    P.  indicac^ao  ;    S.    indicio  ; 
T.  Anzeichen. 
Indoganare,  v.  a.,  consegnare  i   particolari  o    connotati  sopra  i 
libri    della    Dogana,  il  che  viene    fatto  dall'agente  o  sensale, 
del  capitano  del  naviglio. 

I.  to  enter  a  cargo,  to  report  a  vessel. 
Indossamento,  s.  m.,  vedi  Girata. 

Induciae,  arum,  s.  f.  pi.,  vale  tregua,  facere,  inire,  pangere  in- 
ducias,  far  tregua. 

E  cosi  :  Jam  induciae  exierant,  era  già  finita  la  tregua. 

Inebriare,  v.  a.,  si  dice  della  bussola,  anzi  dell'ago   calamitato. 

La  calamita  inebria  l'ago  in  maniera  che  la  punta   della 

lancetta  si  volge  ora  a  levante  ora  a  ponente.  Bassetti,  411. 

Vedi  Imbriacare.  La  bussola  inebriata  si  dice  briaca. 

Ineguaglianza,  s.  f.,  irregolarità  nel    movimento  degli  astri,  se- 


72  INE-INF 

colare,  piccola  irregolarità  nel  moto  dei  pianeti,  che  diviene 
importante  soltanto  dopo  un  lungo  periodo  di  anni.  La  grande 
ineguaglianza  di  Giove  e  Saturno,  è  una  variazione  delle  loro 
posizioni  orbitali,  causata  dalla  azione  disturbatrice  dell' un 
pianeta  sull'altro. 
Ineguaglianza,  ineguaglianze  che  l'attrazione  dei  grandi  pianeti 
opera  sulla  via  delle  comete. 

F.  inegalité  ;   I.  ineguality  ;  P.  designai dade  ;  S.  inegual- 
dad;  T.   Ungleichhelt. 
Inerzia,  s.  f.,  il  principio  passivo  per  cui  i  corpi    persistono  in 
uno  stato  di  moto  o  di  riposo. 

L.  inertiae  vis;  Gr.  àf^yiix. 

F.  inertie ;  I.  inertia;  P.  e  S.  inercia  ;  T.  die  Tràgheit. 

—  elettro-magnetica,  proprietà  che  si  manifesta  nei  metalli  per- 
corsi ,  da  una  corrente  elettrica,  che  ritarda  le  trasmissioni 
telegrafiche  o  telefoniche.  Il  coefficiente  d' inerzia  è  quasi 
nullo  nel  rame,  ed  à  un  valore  notevole  nel  ferro. 

In  faccia,  avv.,  o  a  collo,  vedi. 

—  avviso  al  timoniere  che  le  vele   non  portano  più. 

F.  vous  ètes  en  ralingue  sur  le  màt,  voile  masquée  ;  I.  you 
are  ali  in  the  wind;  T.  voli  Segei!  tragen  od.  hack   lassen! 
Infalcare,  v.  a.,  guarnire  di  falche,  vedi. 

Basso  latino,  infalchare  ;  Catalano  ant.,  enfalquar  ;  P.  en- 
falquer. 
Infalzatura,  s.  f.,  addoppiatura,  labbro,  rivolta. 

F.  agrafe,  repli  ;  I.  fold  ;  T.  der  Falz. 
Infangarsi,  v.  n.,  intrigarsi  (incagliare)  con  la  nave  in  un  fondo 
fangoso. 

F.  énvaser  ;  I.  to  clary  ;  T.  lanfon  lassen. 
Infans,  antis,  s.  m.,  basso  latino,  infante,  garzone,  per  mozzo. 
F.  gargon  mousse  ;  I.  boy  ;  P.  mogo  ;  S.  muchaco  ;  T.  der 
Schìffsgunge. 
Infansonus,  s.  m.,  basso  latino,  da  infans,  por  musso.  Vedi. 
Infarcare,  e  ant.  infarchare,  vedi  Infalcare. 
Infanteria,  s.  f.,  di    marina  :    legioni  di    militi    da  servire   sulle 

navi  e  negli  sbarchi. 
Infasciare,  V.  vedi  Fasciare. 
Inferimento,  s.  m.,  lo  inferire,  1'  atto  dell'  inferire. 

F.  envergure  ;  I.  bending  of  sails  ;  P.  e  S.  envergadura. 


INF  73 

Inferiore,  add.,  congiunzione.  Si  dice  che  Mercurio  e  Venere  sono 
in  congiunzione  inferiore,  quando  sono  situati  sulla  stessa 
longitudine  del  Sole,  e  tra  questo  e  la  Terra. 
Inferiori,  s.  m.  pi.,  pianeti,  espressione  opposta  a  superiore  ed  è 
applicata  a  Mercurio  e  a  Venere,  perché  essi  si  rivolgono  in 
orbita  interna  all'  orbita  della  Terra. 
Inferire,  v.  a.,  1'  attaccare  il  lato  superiore  delle  vele  al  pennone 
0  all'antenna,  ad  un  picco,  ad  una  draglia. 

Fiorire  è  un  volgare  idiotismo. 

L.  velutn  suhnectere  antennis. 

Vedi  Irìipennare  per  la  vela  latina. 

Inferire  viene  dal  latino   inferre. 

V.  fiorir  le  antenne;  Gr.  infet  e  inferì. 

F.  enverger  ;  I.  to  bend  a  sail  to  the  yards  ;  P.  e  S.  enver- 
gar  ;  T.  ein  Segel  anschlagen. 

—  una  gabbia. 

I.  to  bend  a  topsail;  S.  ayustar  la  yavia. 

—  la  ronda. 

I.  to  bend  the  spanker  ;  S.  envergar  la  congreja. 

—  si  dice  altresì  delle  manovre  e  vale  passare  i  canapi  correnti 
entro  ai  bozzelli,  pasteche,  paranchi  e  simili. 

—  le  vele  a  baciare. 

F.  enverguer  les  voiles  tout  plat  ;  I.  to  bend  the  sails  close 
to  their  yards;  P.  emvergar  as  velas  a  besar ;  S.  envergar 
las  velas  d  besar;  T.  die  Segel  todt  anschlagen. 

—  una  bandiera. 

F.  frapper  un  pavilion  ;  I.  to  stitch,  to  ben  a  flag  ;  T.  ein 
flagge  austechen. 

—  con  un  passarino. 

F.  transfiler  ;  I.  to  lace  on  ;  S.  embadazar  ;   T.  aureihen. 
Inferito,  add.  e  p.  ps.,  da  inferire,  attaccare  le  vele  ai  pennoni. 

G.  infeldu. 

F.  envergué;  I.  bended;  P.  envergado ;  S.  envergato. 

Inferitolo,  s.  m.,  canapo  fissato  nelle  brancarelle  d' inferitura  per 
assicurarle  al  pennone.  Grenet,  fìg.  267. 

Inferitore,  s.  m.  pi.,  canapo  teso  orizzontalmente  lungo  il  pen- 
none 0  anche  una  spranga  di  ferro  o  listello  di  legno  inchio- 
dato lungo  lo  stesso  pennone  per  allacciarvi  la  vela  pel  suo 
antennale. 


74  INF 

V.  fioridor. 

¥.  filiere  d'envergiire  ;  I.  jackstay  ;  P.  e  S.  envergador. 
Inferitore,  quei  pezzi   di  canapo   piano  che    servono  a  legare  le 
bugne    superiori  delle  vele  quadre  o    auriche   del   pennone  o 
del  picco. 

Le  vele  maggiori  sono  rinforzate  con  un  altro  canapo  detto 
Contrinferitore. 

—  di  legno  del  pennone. 

—  vedi  Borosa. 

—  al  centro  del  gratile  d' inferitura,  vedi  Borosa. 

F.  filiere'  en  bois  ;  I.  jackstay  of  wood  ;  T.  der  kamm  einer 
Raa. 

—  di  ferro  del  pennone,  guida  del  pennone. 

F.  filiere  en  fer  d'envergure  ;  I.  Jakstay  ;  P.  empunidouro  ; 
S.  envergue  ;  T.  der  Jackstag. 

Inferitura,  s.  f.,  l' inferire,  l'azione  dell'inferire.  L' inferitura  è 
semplice,  doppia,  ferma,  forte,  lunga,  tesata. 

G.  inv  erg  alile. 

F.  envergure  ;  I.  head  of  a  sail  ;  P.  empunidoura  ;  S.  em- 
puniuidura  ;  T.  der.Kopf  eines  Segels. 

Si  dice  che  l' inferitura  à  tanti  metri,  e  significa  che  la 
tastiera  della  vela  è  di  tanti  metri  sul  pennone.  I  Veneti  la 
dissero  larghezza  da  un  vento  all'altro.  Questo  naviglio  à 
poca  inferitura,  un  vascello  à  grande  inferitura. 
Infermeria,  s.  f.,  luogo  della  nave  ove  si  collocano  i  malati  e  si 
assistono  e  medicano. 

F.  infirmerie  ;  I.  infirmary  ;  P.  e  S.  enfermeria  ;  T.  Kran- 
kenstube. 

—  della  nave,  nave  ospedale. 

F.  hòpital  de  hord  ;  I.  sick  berth  ;  P.  e  S.  enfermeria  ; 
T.  das  Schiffsspital. 

—  di  combattimento,  che  si  appresta  nel  corridoio. 

F.  poste  des  blesses  pendant  le  combat  ;  I.  cockpit;  T.  der 
Verbandplatz. 
Infermiere,  s.  m.,  colui  o  coloro  che  nella  nave  assistono  i  malati. 

F.  infirmier  ;  I.  loblolly,  oggi  assistant  sick-berth  atten- 
dant or  sick  people's  attendant  ;  P.  enfermelro  ;  S.  enfermero  ; 
T.  der  Krankenwdrter. 

—  (capo). 


INF  75 

F.    infirmier- major  ;    I.   Chief  sick-berth    steward,    Chief 
petty  officer  ;  T.  der  Sanitdtsmeister. 
Infermiere,  secondo  Capo  infermiere,  infermiere  secondo  maestro. 
F.  Maitre    infirmier  ;    I.  sick-berth   steward,  petty   officer 
of  P*  classis  ;  T.  der  Sanitàtsmaat. 

—  quartier  mastro,  infermiere  di  prima  classe. 

F.  quartier-mattre  infirmier  de  1^^  classe;  I.  second  sick- 
berth  steward;  T.  der  Sanitdtsquartiermester. 

—  quartiermastro  infermiere  di  seconda  classe. 

F.  quartier-mattre  infirmier  de  2^  classe;  I.  assistant 
sick-berth  attendent ;  T.  der  SmUtàtsgast. 

—  marinaro  infermiere. 

F.  matelot  infirmier  ;  I.  nurse  ;  T.  der  Sanitàtsmatrose. 

Infernale,  (macchina  e  brulotto  a  vapore).  Vedi  Brulotto. 

Inferum  mare,  il  mar  tirreno,  rispetto  all'Adriatico  detto  supe- 
rum  dalla  relativa  posizione  nelle  carte  geografiche  e  nauti- 
che antiche. 

Inferzare,  v.  a.,  fare  le  ferzo  o  i  ferzi,  ossia  cucirli  insieme  e 
farne  le  vele. 

Inferzato,  add.  e  p.  ps.  da  inferzare,  fatto  a  foggia  di  ferzo,  o 
costituito  di  ferzi,  come  una  vela  compita. 

Infestare,  v.  a.,  devastare,  depredare  con  navi  armate  le  marine 
del  nemico,  saccheggiare  le  città  marittime  indifese  o  mal 
difese. 

Mettere  in  pronto  un'altra  armata,  che  vada  a  infestarle 
marine  della  Pugia  e  de  Ip.  Calabria.  Malipiero,  J?iw.,  1482,  257. 

Infestum  mare,  mare  pericoloso  pei  Corsari,  o  per  le  tempeste, 
per  le  correnti,  o  pei  vortici. 

Infiammare,  v.  intr.  e  a.,  i  cannoni,  cioè  bruciare  un  po'  di  pol- 
vere nella  camera  di  ciascun  cannone  prima  di  caricarlo,  af- 
fine di  asciugarla  e  pulirla. 

F.  souffier  les  canons,  fiamber  une  bouche  a  feu  ;  I.  to 
scale  the  guns  ;  S.  foguear  ò  limpiar  los  canones  ;  T,  ein 
Geschutzrohr  aufsfiammen  (anwàrmen). 

Infilare,  v.  a.,  tirar  di  cannone  su  nave  nemica  che  si  presenti 
per  poppa  o  per  prora,  in  modo  che  i  proiettili  scorrano  nel 
verso  della  sua  lunghezza,  ferendo  molti.  • 

F.  enfiler  un  vaisseau  ;  I.  to  rake  or  to  enfilade  a  ship  ; 
S.  enfilar  ;  T.  enfilieren. 


76  INF 

Infilare,  dicesi  di  una  nave  la  quale  poggiando  ad  alberi  secchi 
in  una  tempesta,  vien  colta  da  un  maroso  o  da  un'onda  che 
imbarcandosi  da  poppa,  percorre  tutto  il  ponte  sino  a  prora: 
oppure  da  prora  corre  sino  a  poppa. 
F.  ètre  enfile  par  la  lame. 
Infilata,  s.  f.,  la  linea  percorsa  da  un  proiettile  nelP  attraversare 
una  nave  nemica  per  la  sua  lunghezza,  recando  massimi  danni. 
•F.  enfilade;  I.  raking  or  enfilade  ;  P.  e  S.  enfilada  ;  T.  die 
JEnfilirung. 
In  fi!  di  ruota  (vento),  quando  esso  va  diritto  alla  ruota  di  poppa. 
F.  droit  de  Varriere;  I.  right  aft,  in  stay  ;  S.  por  la  mi- 
sma  popa  ;  I.  vor  dem   Winde  lanfen. 
In  filo,  cioè  mettere  la  vela  in  gratile  (ralinga)  di  caduta  nella 
direzione  del  vento,  lasciando  le  altre  manovre  che  la  riten- 
gono. Il  vento  allora  non  agisce  sulla  vela,  ma  striscia  sulla 
sua  superfice. 

F.  en  ralingue  ;  I.  shivering. 
Infiorire,  v.  a.,  idiotismo  per  inferire. 
Infioritore,  s.  m.,  idiotismo  per  inferitore. 

Infliggere,  v.  a.,  una  punizione  disciplinare  od  altra  qualsiasi, 
F.  infliger  une  punition  discipUnaire  ;  I.  to  infliet  a  disci- 
plinary punishment  ;  T.  disciplinar isch  bestrafen. 
Inflitto,  add.  e  p.  ps.,  da  infliggere. 

Influenza,  s.  f.,  elettrica.  Ogni  corpo  collocato  in  un  campo  elet- 
tro si  elettra,  e  si  dice  che  è  carico  per  influenza. 

F.  influence  ;    I.   influency  ;    P.    influence  ;    S.    influencia  ; 
T.  Einfluss,  Influenz. 
Teorema  di  Faraday  : 

Quando  un  corpo  elettrato  A  è  circondato  completamente 
da  un  conduttore  B,  avviene  per  influenza  sulla  faccia  interna 
di  B  una  carica  eguale  e  di  segno  contrario  a  quella  del 
corpo  A. 

Influenza  della  latitudine,  dell'altezza,  della  prossimità 
del  mare. 

F.  influence  de  la  latitude,  de  V altitude,  de  la  proximité 
des  mers  ;  I.  infn^ice  ^  the  latitude  of  the  height,  of  the 
proximity  of  the  sea  ;  T.  die  Einflilsse  der  geographischen 
Breite  der  Hdhe,  der  Nahe  des  Meers. 


INF  77 

Inforcamento,  s.  in.,  l' inforcarsi  di  un  oggetto,  arnese,  tubo  o 
simili. 

F.  enfourchement. 
Inforcare,  v.  a.,  ormeggiare. 
Inforcarsi,  sif.,  ormeggiarsi. 

—  a  due  0  a  barba  di  gatto,  cioè  gittare  una  seconda  àncora  di 
posta,  sinché  siano  due  alla  prora,  e  il  naviglio  resti  tra  esse 
ormeggiato. 

F.  affourcher  un  valsseau  ;  I.  to  moor  by  the  head. 

—  alla  vela,  cioè  essendo  alla  vela. 

F.  affourchers  a  la  voile  ;  I.  to  vnoor  acros  under  sait. 

Informare,  v.  a.,  dare  notizie,  in  questo  caso,  di  cose  attinenti 
alla  guerra,  le  quali  possano  illuminare  una  parte  sulle  in- 
tenzioni, i  disegni,  le  forze,  la  situazione  del  nemico,  e  di 
tutto  ciò  che  possa  contribuire  a  vincerlo. 

F.  informer  ;  I.  to  inform  ;  P.  e  S.  informar  ;  T.  hildeny 
henachrichtigen. 

Informazioni  (servizio  d')  per  indagare  ove  si  trovi  il  nemico, 
in  quali  forze,  e  quali  intenzioni  abbia,  qual  via  prenda. 
E.  M.,  1884  li,  293. 

—  (ufficio  d')  per  raccogliere  o  distribuire  le  informazioni  che 
si  riferiscono  agli  ordinamenti  marittimi  stranieri,  e  tutto  ciò 
che  riguarda  la  Marina.  L' Inghilterra  sino  dal  1883,  à  un 
Comitato  delle  informazioni  dipendente  dal  primo  Lord  del- 
l'Ammiragliato. 

F.  informations  ;  I.  informations  ;  P.  informagao  ;  S.  in- 
forme s  ;  T.  Erkundigung. 

—  militari  marittime. 

R.  31.,  1884,  II,  271,  senza  un  buon  ufficio  e  un  buon 
servizio  di  informazioni  non  è  possibile  condurre  a  buon  fine 
una  qualsiasi  impresa  di  guerra  :  e  per  questo  ogni  nazione 
civile  ne  è  fornita  ;  per  quello  d' Inghilterra  vedi  R.  M.,  1883, 
I,  134,  per  quello  della  marina  americana,  R.  M.,  1884, 
III,  473. 

—  riservate,  note,  relazioni  secrete,  che  non  debbono  leggere  se 
non  certe  determinate  persone  od  ufficiali. 

F.  notes  reservées ;  I.  reserved  annotations,  notes;  P.  in- 
formagao  reservada  ;  S.  informes  reservados. 


78  INF 

Informi,  add.,  detto  di  stelle  che  non  anno  una  forma  determi- 
nata, come  di  qualsiasi  altro  oggetto. 

F.    informes ;    I.    unformed     stars;     T.     die     zertreuten 
Sterne. 

Infortuni  o  sinistri  o  disastri  marittimi  (per)  s' intendono  i  nau- 
fragi, gì'  investimenti  o  collisioni  o  scontri,  incendii.  Vedi 
Collisioni,  Naufragi.  Vedi  t.  I,  p.  388. 

—  Codice  internazionale  per  le  collisioni  in  mare.  R.  M.,  1883 
IV,  155. 

—  disposizioni  in  Francia  per  evitare  disastri  in  mare.  R.  M.,  1885, 
II,  295. 

In  forza,  tirare  a  forza  di  braccia, 

F.  embraquez  !  ;  I.  to  haul  taught  ;  T.  Straf  an,  HoV  steif  ! 
Infossìnho,  add.  V.,  pesce  preso  con    la  fiocina.  In   italiano   do- 
vremmo dire  infiocinato. 
Infrenabile,  add.,  da  infrenare. 

T.  nicht  zu  ziigeln. 
Infrenare,  v.  a.,  il    timone,  mettergli    il    freno.    Vedi   Freno    e 
Frenello. 

Vedi  Infrenellare. 

Infrenare  o  frenare  i  navigli  con  1'  àncora. 
L.  infrenare  navigìa  ancoris. 
Infrenellare,  v.  a.,  fermare  il  remo   con   la    pala    in  aria.    Trat- 
tandosi di  piccoli   timoni,    allorché   essi  altro    non   sono    che 
grandi  remi,  infrenellare  significa  assicurare  i  timoni  col  fre- 
nello, al  quartiere  di  poppa. 

Vedi  Co-RAZZ\ìiii,  Atlante  della  Marina  it.  ant.,  Tav.  XXXV. 
Affornellare  è  un  brutto  idiotismo. 

F.  tenir  la  rame  en  air;  1.  to  keep  the  oars  high  out  of 
the  water. 

Vedi  AfFrenellare,  e  Affornellare,  che  è  un  idiotismo. 
Infrenellato,  add.  e    p.  ps.,  da  infrenellare,  legato,  fermato   col 

frenello. 
Infurcià,  G.,  vedi  Inforcare. 

Infusorio,  s.  m.,  detto  di  vermi  molluschi  ed  elmintici,  perché 
si  conservano  nello  spirito  di  vino.  Questi  animali  sono 
piccolissimi,  e  il  maggior  numero  delle  specie  microsco- 
piche. 

F.  infusoire;  I.  infusory  ;  P.  e  S.  infusorio. 


I 


ING  79 

Ingabbiare,  v.  a.,  significa  imbastire  un  naviglio,  costruirne  l'os- 
satura, la  quale  à  V  apparenza  di  una  gabbia. 
Vedi  anche  Imboscare,  Imbastire,  Texere. 

F.  boiser  un  navire  ;  I.  to  erect  the  frames  of  a  ship  ; 
S.  enramar  ;  T.  eui  Schiff  schieren. 

Ingabbiato,  add.  e  p.  ps.,  da  ingabbiare,  di  un  naviglio  del  quale 
sia  già  costruito  lo  scheletro,  1'  ossatura. 

Ingaggiamento,  s.  m.,  l'ingaggiare,  l'ingaggio. 

Ingaggiare,  v.  a.,  dicesi  dell'arruolare  un  uomo  al  servizio  della 
marina  o  della  guerra,  a  determinati  patti  e  con  anticipa- 
zione di  denaro,  il  che  costituisce  il  gaggio. 

G.  ingaggia. 

F.  engager  ;  I.  to  engage  ;  T.  anwerben. 
Ingaggio,  s.  m.,  convenzione    con    pegno   detto    cosi.  Ordinaria- 
mente però  si  dice  di  questa  specie  di  arruolamento  dei  sol- 
dati con  un  dato  premio  in  denaro. 

F.  avance;  I.  advance  money,  dead  horse;  P.  anticipagao; 
S.  prima  de  seguro  ;  T.  das   Handgeld. 
Ingaggiato,  add.,  detto  di  un  uomo  e  di  nave  presi  a  certi  patti 
a  servizio. 

—  (canapo)  V.  invece  d' intrigato. 

Ingaiar,  dato  dal  Dabovich  per  impegnare  la  cima. 

Ingalonare,  V.  per  sbandare,  vedi. 

Sbandare  in  modo,  il  naviglio,  da  mostrare  a  fior  d'acqua 
quasi  la  spina,  con  rischio  di  rovesciare  e  far  cappello.  Que- 
sta è  1'  ortografia  da  adattarsi  poiché  ingaloijare  deriva,  se- 
condo il  Boerio,  da  galon  che  in  veneto  vale  carena  o  fondo 
della  nave,  il  quale  poi  non  registra  la  voce  galon  in  questo 
significato,  ma   in    quello    dell'  italiano  :   gallone. 

Se  nel  Boerio  non  è  errore  tipografico  doveva  leggersi  in- 
gavonare  poiché  viene  appunto  dal  veneto  gaon  o  dal  geno- 
vese gaon  o  gavon,  le  parti  più  basse  della  nave,  donde  venne 
il  fondo  o  carena  della  nave.  Vedi  Ingavonare. 

Ingalopadura,  s.  f.,  V.  collegamento  della  penna  col  carro. 

Ingalopar,  v.  a.,  unire,  congiungere  le  due  parti  dell'  antenna, 
presso  i  Veneti  ;  forse  dall'  idiotismo  inguluppare,  involgere, 
avvolgere,  collegare. 

—  l'albero,  giuntarlo  con  nuove  imorsadure  per  di  sotto,  si  che 
,    divenga  più  lungo.  Introd.  alV  arte  nautica,  p.  269. 


80  ING 

S.  sentar  en  su  lugar  un  palo  de  arboladura. 
Ingambare,  v.  a.  e  rifl.,  parlando  di  un  perno. 

F.  se    refouler  ;    I.  to   go    the    tvrong-way  ;    P.  recalcar  ; 
T.  aufsitzen. 
Ingamhettare,  v.  a.,  V.  intugliare,  cioè  intrugliare,  intricare   la 

catena.  Vedi  Catena. 
Inganciare,  v.  a.,  afferrare  qualche  cosa  con  gancio.  Più  comu- 
nemente in  marina  dicesi  incocciare.  Vedi. 
Inganzar,  V.  per  ingassare. 

Ingaridh,  v.  a.  V.,  dal  francese  guerir,  vedi  Garitta,  per  pro- 
teggere dal  nemico  con  legnami  od  altro  un  naviglio,  spe- 
cialmente se  troppo  basso  di  sponda. 

«  La  note    fo    ingaridà   la  detta  nave....  alla   sorda,  e    la 
mattina  combattessimo.  »  Malipiero,  Ann.,  VII,  641. 
Ingaridato,  add.  e    p.  ps.,  da  ingaridare  per   ingarittare:   tutti 

dialettismi  e  francesismi. 
Ingarittare,  v.  a.,  anche  nel  basso  latino  :  «  Item  castellum  in- 

farchatum  et  ingaridatum.  »  Statuto  genov.  del  1441. 
Ingarzellatura,  s.  f.,  idiotismo  per  ingassellatura,  la   strangola- 

tura  della  izinatura.  Stkatico. 
Ingassellatura,  s.  f.,  da  ingassellare,  che  a  sua  volta  deriva  da 

gassa,  vedi. 
Ingassare,  v.  a.,  metter  la  gassa. 

P.  épisser  dans. 
Ingavonare,  v.  a.  o  ingavonarsi,  forse  deve  dirsi  ingalonare  e 
ingalonarsi,  v.  n.  «  Una  nave  ingavona  quando  è  sorpresa 
da  un  forte  colpo  di  vento  per  traverso,  sbanda  e  abbocca 
per  modo  che  il  mare  la  invade  sotto  vento  e  le  impedisce 
di  drizzarsi  o  di  poggiare  ,*  può  accadere  che  in  tal  frangente, 
sia  giocoforza  sventrare  le  vele  e  tagliare  l'alberatura  di 
poppa  per  alleggerire  la  nave  e  renderle  più  agevole  il  pog- 
giare. »  Piqué. 

,  Anche  il  Fincati  scrisse  ingavonare,  penso  per  distra- 
zione, poiché  gavone  i  Veneti  non  1'  anno,  o  almeno  il  Boerio 
non  lo  registra,  mentre  galon  c'è  e  nel  significato  proprio 
vale  ventre  ^del  corpo  umano. 

Anche  il  Falconi  usò  ingavonarsi. 

F.  engager,  s' engager  ;  I.  to  logge;  T.  auf  leger-wall  sein. 
Ingavonato,  add.  p.  ps.,  da  ingavonare,  in  Dabovich,  idiotismo 


ING  81 

forse  dei  lidi  dalmatici.  Dissi  forse  perché  ingavonare  si  legge 
anche  nel  livornese  Piqué.  Vedi  Ingalonare.  Il  P.  Gugliel- 
motti scrisse  ingallonare  sull'autorità  del  QuiRiNi  in  Ra- 
musio,  II,  201,  A,  sebbene  altrove  nello  stesso  RamusiOj  I, 
323,  1.  19,  si  legga  con  una  sola  elle,  più  conforme  all'  orto- 
grafia veneta. 

I  napoletani  dicono  :  mcavonato,  D'Amico,  122. 

F.  ètre  conche  sur  le  fianc;  I.  to   lie  on    the    beam  ends  ; 
T.  zum  Kentern  liegen. 
Ingegnere,  s.  m.,  di  marina,  oggi  ingegnere  navale,  che  disegna 
i  garbi  delle  navi,  le  navi  e  gli  attrezzi  navali. 

L.  architectus  ,*  Gr.  «is^^tréxTw,  o-jqi;. 

F.  ingénieur  ;  I.  a  naval  engineer  ;  P.  engenheiro  ;  S.  in- 
geniero. 

—  civile  di  marina  quelli  addetti  alle  opere  architettoniche  di 
marina  ;  fortificazioni,  bacini,  moli,  fari.  Vedi  :  Ingegnere 
idraulico. 

—  costruttóre  di  marina  quegli  che  dirige  la  costruzione  delle 
navi  su  proprio  o  sopra  altrui  disegno.  Vedi  Costruttore  na- 
vale. 

—  idraulico,  quello  che  dirige  i  lavori  marittimi  ossia  le  costru- 
zioni in  muratura  sul  mare  o  presso  il  mare. 

P.  ingénieur  des  travaux  hydrauliques. 

—  del  Genio  navale.  Non  sarebbe  meglio  dire  semplicemente  : 
Ingegnere  navale  ?  e  lasciare  il  Genio  e  il  corpo  ? 

F.  ingénieur  du  Genie  maritime  ;  I.  naval  engineer  ;  P.  in- 
genheiro  navale  ;  S.  ingeniero  navale  /  T.  der  Marine  ingénieur. 

—  dell'artiglieria  di  marina,  ingegnere  elettrico,  idraulico,  mec- 
canico, ingegnere  delle  torpediniere,  ingegnere  incaricato  delle 
officine. 

F.  ingénieur  d'atelier,  charge  des  ateliers;  I.  engineer  in 
charge  of  the  ivorkships  ;  T.  der   Werkstdtteningenieur. 

—  idrografo,  chi  ritrae  o  corregge  le  carte  nautiche. 

F.  ingénieur -hydrographe  ;  I.  hydrographe  ingineer  ;  P.  in- 
genheiro  hydrographo;  S.  ingeniero  idrografo;  T.  Hydrograph- 
ingénieur. 

—  meccanico,  quelli  che  dirigono  le  officine  ove  si  costruiscono 
macchine,  e  i  varii  pezzi  di  costruzione. 

F.  ingénieur-mécanicien. 

COKAZZINI,  Vocah.  Nautico.  6 


82  ING 

Ingegneria,  s.  f.,  la  scienza  e  l'arte  dell'ingegnere.  Ma  noi,  al 
solito,  volemmo  piuttosto  una  voce  straniera  che  non  dà  nes- 
suna idea  della  cosa,  se  non  tutt'  altra  ;  non  cosi  Inglesi  e 
Tedeschi,  Portoghesi  e  Spagnoli.  Veramente  oggi  i  nostri 
anno  anche  Comitato  degli  Ingegneri  navali,  invece  del  Cor'po 
del  Genio,  espressione  sempre  in  voga. 

F.  genìe  ;    I.  engineering  ;    P.  engenharia  ;  S.  engeneiria  ; 
T.  das  Ingenieurwesen. 

Ingegno,  s.  m.,  qualsiasi  macchina  da  guerra,  navale  o  no. 

—  o  croce  da  corallo,  è  un  arnese  composto  di  due  pezzi  di 
legno  di  quercia,  innestati  al  mezzo  in  croce.  Sulla  incrocia- 
tura vi  appongono  una  pietra  quadrata  o  rotonda,  acciò  che 
possa  aifondare  ed  essere  trascinata  sopra  il  banco  corallino. 
I  due  pezzi  di  legno  si  chiamano  Traversagno  ;  i  due 
pezzi  di  legno  sono  collegati  per  mezzo  di  una  legatura  di 
canapo  incatramato  o  semplice  detta  Ruzzina.  Sui  legni  del 
traversagno  sono  dei  buchi  ai  quali  fissano  delle  piccole  re- 
ticelle a  mazzi,  come  tante  ridazze  dette  volgarmente  Ca- 
sciani  o  Cuxiani  e  code  di  4  a  6  ed  8  mazzi  ognuno  i  quali 
sono  fatti  per  raccogliere  il  corallo  rotto  dallo  strascico  del 
Traversagno.  Nel  centro  superiore  di  esso  legano  l'una  estre- 
mità di  una  sfarzina  (uno  sferzino)  o  canapetto,  che  si  al- 
lunga secondo  la  profondità  del  mare  in  quel  punto,  mentre 
l'altra  estremità  è  fermata  al  cilindro  dell' argano,  detto  vol- 
garmente Vecocia  Vecocia,  il  quale  è  situato  in  coperta  al 
mezzo  della  poppa. 

F.  engin  pour  la  péche  du  corail  ;  I.  coral-fishing   gear  ; 
T.  das  Korallenfischgerdth. 

Ingeniculatus,  s.  m.,  costellazione  composta  di  ventotto  stelle 
rappresentante  un  uomo  in  ginocchione.  Da  Igino  e  da  Arato 
è  detta  Egonatis,  e  figura  Ercole  col  ginocchio  destro  a  terra, 
mentre  col  piede  sinistro  schiaccia  il  capo  del  dragone. 

Ingerlare,  v.  a.,  raccogliere,  legare,  imbrogliare  la  vela  coi  gerii, 
vedi. 

Ingerlut,  nome  di  una  barca  grande  usata  in  Groenlandia. 
F.  inguerlonte. 

Inghiaiare,  v.  a.,  metter  la  ghiaia  per  savorra. 

Inghiarare,  nello  Stratico,  per  inghiaiare. 

—  V.  a.,  mettere  nella  savorra  o  nascondere  alcun  oggetto. 


ING  83 

F.  engraver;  I.  to  bury  casks  in  the  ballast. 
Inghinare,  v.  a ,  vedi   Alzare,  Trincare. 

Inghiarare,  due  pezzi  di  albero,  di    pennone    o    d'altra    asta   è 
riunirli  insieme  con  forti  e  strette  legature  di  canapi. 

Questa  voce  che  è  nel  Crescenzio,  nel  Pantera,  nel  Fincati, 
nel  Piqué  non  credo,  come  vuole  alcuno,  che  sia  corruzione 
d'  inghindare  dal  gallico  ghindare.  Vedi. 

Nei  documenti  del  medio  evo  si  trova  scritto  anche  gi- 
nare,  se  pure  non  è  per  errore  del  copista. 

F.  rouster  ;  I.  woold  ;  P.  trincar  ;  S.  reatar,  trincar,  ar- 
riostrar  ;  T.  bewuhlen. 
Inghinatura,  s.  f.,  legatura  a  molti  giri  piani  a  guisa  di  fascia- 
tura ;  si  fa  con  canepa  intorno  ad  un  albero,  pennone,  asta 
o  lapazza  per  impedire  che  si  sfascino  o  si  fendano  maggior- 
mente, se  fossero  già  consentiti.  I  giri  di  una  inghinatura, 
soprattutto  quelli  di  un  albero  di  più  pezzi,  sono  fermati  da 
chiodetti  con  testa  piatta  ;  le  cime  dei  canapi  di  una  inghi- 
natura non  sono  annodati,  ma  passate  o  prese  al  disotto  dei 
giri  e  tenute  strette  da  questi.  Piqué. 

F.  englnadure,  rousture  ;  I.  woolding  ;  T.  die  Wuhling, 
WuUng. 

—  s.  f.,  trincatura,  alzatura. 

Inghinatura  della  penna,  V.,  cioè  dove  essa  col  suo  carro 
si  lega,  è  lungo  il  diametro  della  grossezza  palmi  1  2/3,  nella 
cima  palmo  uno,  Crescenzio,  26. 
Inghindare,  vedi  Ghindare  con  tutti  i  suoi  derivati  e  Inghinare. 
Inghiottire,  v.  a.,  il    mare    inghiotte   le  navi,  per  dire  che  una 
nave  si  sommerse,  0  profondò  nel  mare. 
y.  andare  per  occhio. 
F.  engloutir  ;  I.  to  swallow. 
Inghirlandare,  v.  a.,  far  la  ghirlanda  a  una  cicala  di  un'  àncora 
0  ad  un  anello,  rivestirlo  cioè  di  sottili  funicelle,  affinché  la 
gomena  che  vi  è  attaccata  non  si  guasti  0  consumi  per  l'at- 
trito. Vedi  Àncora. 

F.  fair  e  V  emboudinuere  ;  I.  the  puddening  of  an  anchor. 
Ingiarar,  v.  a.,  V.  per  arrenare,  incagliare,  imbancare. 
Ingiaro,  s.  m.   V.,  imbroglio    della    vela    latina.  Canapetto    che 
gira  in  due  bozzelli  inconiati  sull'antenna.  Stratico. 

—  della  penna  quello  che  imbroglia  la  cima  della  vela. 


84  ING 

Inghirlandare,  del  carro  quello  che  imbroglia  l'estremità  info- 
riore. 

—  della  gola  o  del  mezzo  quello  col  quale  si  tira  all' antenna 
la  scotta  della  vela,  per  serrarla. 

Ingiarrare,  v.  a.  napol.,  vedi  Ingerlare  e  Gerlo. 
I  napoletani  chiamano  giarro  il  gerlo. 

Ingiavetar,  v.  a.  V.,  fermare  i  perni  con  le  giavette  (chiavette) 
0  copiglie,  o  chiavarde,  inchiavardare,  o  chiavardare. 

Inginocchiato,  add.,  piegato  a  guisa  di  ginocchio,  come  i  brac- 
cioli e  le  cappezzelle,  e  qualsiasi  ferro  o  legno  ripiegato  a 
ginocchio  0  a  gomito. 

Ingiuncare,  v.  a.,  serrare  la  vela  coi  canapetti  di  giunco,  e  di^ 
cesi  particolarmente  delle  vele  latine.  Ed  anche  generica- 
mente per  legare  con  giunchi. 

F.  injonquerj  Jonquer  ;    I.  to  stop,  to    tie    up   ivtth   small 
stuff;  P.  e  S.  enjuncar  las  velas. 

Ingiuncatura,  s.  f.,  l' atto  dell'  ingiuncare  e  lo  stato  della  vela 
ingiuncata. 

Ingoiare,  V.  per  inghiottire,  come  ingollare,  termini  volgari.  In- 
goiare dal  mare. 

F.  englouti  ;  1.  swallowed  up  ;  T.  von  der  See  verschlungen^ 

Ingolfare  e  Ingolfarsi,  v.  a.  e  pass.,  entrare  in  un  golfo,  o  met- 
tersi in  esso  con  la  nave.  Vedi  Impelagarsi. 

F.  entrer    dans    un   golf  e  ;    \.  to  enter  in    the  main  sea  ; 
S.  engolfarse. 

—  nel  significato  di  prendere  il  largo.  Le  scafe....  non  s' ingol- 
fano mai,  per  esser  vascelli  lunghissimi  e  poco  sicuri.  Pan- 
tera, 43. 

S.  enmararse. 

—  Se  dete  le  velie  al  camino  de  l'austro,  ingolfandoce  nel  mare^ 
Oceano.  Pigafetta,  54,  5. 

Ingolfato,  add.  e  p.  ps.,  da  ingolfare,  vedi  Affollato. 

Ingombare,  vedi  Imbarcare. 

Ingombramento,  s.  m.,  lo  ingombrare,  l'atto  dello  ingombrare^, 
il  disordine  in  una  nave  prodotto  dall' imbarcare  uomini  ed 
animali,  materiali  da  guerra  o  merci,  senza  metterli  con  stu- 
diata disposizione,  si  che  ciascun  pezzo  occupi  il  solo  luogo- 
necessario  al  suo  volume. 

F.  encombrement  :  S.  incumbrance. 


ING  85 

Ingombrare,  v.  a.,  imbarazzare  la  stiva  e  lo  spazio  fra  i  ponti 
con  oggetti  che  occupino  molto  luogo,  specie  se  collocati  senza 
ordine,  alla  rinfusa. 

F.  encomhrer  ;  I.  to  encumbrer  ;  P.  emhara^ar  ;  S.  emba- 
razar  ;  T.  helemmern. 
Ingombrato,  add.  e  p.  ps.,  da  ingombrare. 

F.  encombré. 
Ingombro,  s.  m.,  l'effetto  dell'ingombrare,  e  p.  ps.,  da  ingom- 
brare, come  ingombrato. 

—  add.  per  ingombrato  ;  effetti  d' iagombro. 

F.  effets  d' encombrement  ;  I.  encumbrance  ;  P.  embarago  ; 
S.  embaraza  ;  T.  Belemmerung. 
Ingorgamento,  s.  m.,  da  ingorgare. 

Ingorgare,  v.  n  ,  ingorgarsi,  rifl.,  tenere  in  collo,  impedire  il 
passaggio  dell'acqua. 

F.  s'engorger  ;  I.  to  be  coakt  up. 

—  tromba  igorgata. 

F.  pompe  engorgée  ;  I.  a  pump  coakted  up. 

—  i  tubi  delle  macchine  a  vapore  possono  ingorgarsi  per  i  sali 
segregati  dell'ebollizione  dell'acqua. 

Ingorgato,  add.  e  p.  ps.,  da  ingorgare  ;  tubo,  tromba,  canali  od 
altro,  in  cui  ristagni  acqua. 
F.  engorge. 

Ingrana,  vedi  Indenta. 

Ingranaggio,  vedi  Indentamento,  Indentatura. 

Ingranare,  vedi  Indentare. 

Ingranarsi,  parlando  di  ruote  dentate.  Vedi  Indentarsi. 

Ingranato,  vedi  Indentato. 

Ingrassare,  v.  a.,  dare  il  grasso  alle  ruote  e  alle  varie  parti 
giranti  delle  macchine,  per  lubrificarle  o  render  minore  l'attrito. 

Ingraticciare,  v.  a.,  coprire  di  graticci  le  navi  e  sovrapporvi 
cuoi,  inumiditi,  per  difesa  dal  fuoco.  Erano  fatti  a  tetto 
a  due  pioventi,  su  quali  scivolava  il  fuoco  scagliato  dal 
nemico.  Chinazzi,  42  :  tre  cocche  delle  maggiori  che  fos- 
sero in  battaglia,  tutte  incorade  e  gradizzade  per  difesa  del 
fuoco.  —  Il  testo  à  grandizzade,  ma  si  corregge  con  un  altro 
passo  a  pag.  46  :  con  una  grossa  cocca  in  mezzo  al  canale.... 
vestita  di  gradizzi  e  cuoi  ;  e  a  p.  47  :  investita  di  cuoi  e  gradizzi. 
V.  gradizzare. 


86  ING 

Ingraticciato,  add.  e  p.  ps.,  da  ingraticciato,  ed   anche    sostan- 
tivo :  lo  ingraticciato. 

Ingraticciatura,  s.  f.,  l'atto  o  l'effetto  dell'ingraticciare 

Ingraticolare,  v.  a.,  chiudere    lo  spiraglio  o    la    boccaporta    dei 
gavi  con  carabottini. 

I.  to  lay  down  the  gratings. 

Ingratlgliare,  v.  a.,  idiotismo  per  ingratilare,  mettere  l'orlatura 
di  corda  alle  vele. 

Questo  orlo  dal  Crescenzio  fu  detto  cercine^  quindi  incer- 
cinare,  mettere  esso  cercine. 

Ingratìgnare,  v.  a.,  idiotismo  per  ingratigliare,  che  a  sua  volta 
deriva  da  gratile,  vedi. 

Ingratilare,  vedi  Ingratigliare,  mettere  il  gratile  alla  vela,  vedi 
Gratile  e  Ralinga. 

F.  ralinguer  une  voile;  I.  to  shiver  a  sail;  T.  das  Segei 
lose  kommen  lassen,  mit  losen  Segeln  liegen. 

Ingratinare,  v.  a.,  probabilmente    idiotismo    per  ingratilare,  da 
gratile.  Tedi  Ingratignare. 

Ingrativar,  V.  idiotismo  per  ingratilare. 

Ingraviar^  v.  a.  V.,  vedi  Intregnare. 

Il  BoERio  scrive  :  Ingraviar  in  veneto  vale  ingravidare. 
In  marina  dicesi  della  preparazione  che  si  fa  ad  una  go- 
mena prima  di  fasciarla  (imbaronar) ,  che  è  d'  introdurre  una 
cordicella    di    proporzionata    grossezza    negl'  intervalli    tra  i 
legnuoli  0  cordoni  per  renderla  più  rotonda  e  più  liscia. 

F.  congréer,  emmieler  ;  I.  to  tvorm  ;  P.  engajar  ;  S.  en- 
traflar. 

Ingraviato,  add.  e  p.  ps.,  da  ingraviare. 

Ingraviatura,  s.    f.  V.,  l'atto    e    l'effetto    dell' ingraviare.  Vedi 
Imbottitura. 

Ingrelata,  s.  f.,  per  costa  si  legge  nel   Vocabolario  nautico  spa- 
gnolo L.  G.  F,  probabilmente  è  un  idiotismo  per  graticolata. 

Ingressator,  s.  m.,  basso  latino,  da  ingressus,  entrata. 

Statuimus  et  ordinamus  quod  quandocumque  contigant 
aliquam  navem,  galiam,  vel  lignum,  vel  quodlibet  vas  navi- 
gabile.... naufragium  pati  vel  periclitari,  nauclerius,  ingres- 
satur,  scriba,  subscriba,  marinarli,  socii,  famuli  talis  navigli 
....teneantur  et  debeant  stare  et  manere  cum  dicto  suo  pa- 
trono.... Statuto  genov.,  del  IMI. 


ING-INI  87 

Ingrisellare,  v.  a.,  metter  le  griselle  alle  sartie. 
• —  far  le  griselle. 

F.  enflecher  ;  I.  to  rattle  down  rigging,  to  rattle  the  shrouds  ; 

T.  die   Wanten  an  siveben. 
Ingroppare,  v.  a.  e  intr.,  da  groppo,  nodo,  annodare,  intrigare, 

imbrogliare  detto  di  funi  e  funicelle. 
Ingroppato,  add.  e  p.  ps.,  da  ingroppare. 
Ingresso,  s.  m.,  l'entrata,  per  esempio  di  un  Porto. 
Ingrossare,  v.  n.,  diciamo  che  il  mare  ingrossa  quando  s'alzano 

e  gonfiano  le  onde. 

F.  la  mer   grossit,  se    fait  grosse;  I.  the  sea  gets  ups,  is 

swelling;  P.  engrossar ;  S.  engrosar ;  T.  die    See  nimmt   zu. 

—  del  navile  ingrossato  per  altre  navi  aggiunte. 

Inguaia  !  per  inuguaglia,  abbreviato,  in  modo  uguale,  uniforme  ; 
comando  ai  rematori  di  mettere  in  pari  i  remi,  e  andare  in- 
sieme nella  battuta  del  palamento.  V^edi  Crescenzio,  142, 
488;  Pantera. 

Inhibere  o  inibere  remis,  sciare. 

—  remos,  cessare  il  remaggio. 

Inhibitio,  s.  m.,  remigum,  l'andare  indietro  col  naviglio,  lo  sciare. 
Iniettare,  v.  a.,  l' intromettere  alcun  liquido  in  un  corpo  solido 

pe'  suoi  meati. 

F.  injecter  ;  I.  to  inject  ;  P.  injectar  ;  S.  inyectar  ;   T.   ein- 

spritzen. 
Iniettore,  s.  m  ,  alimentatore    delle  caldaie  a    getto   di    vapore. 

Vedi  Alimentatore. 

—  Giffard. 

F.  injecteur  aspirant;    I.  sucking    injector;   P.  injector; 
S.  jnyector  ;  T.  der  Injektor. 
Iniezione,  s.  f,  l'intromissione  dell'acqua  fredda  a  sprazzi  nel 
condensatolo,  affinché  il  vapore  torni  nuovamente  in  acqua. 

F.    injection  ;    I.    iniection  ;    P.    injecgao  ;    S.    inyeccion  ; 
T.  Injection. 

—  continua. 

F.  iniection  continue  ;  I.  continuous  injection. 

—  (chiavetta  d'). 

¥.  robinet  dHnjection ;  1.  injection  cock;  S.  grifo  d'  inyec- 
cion. 

—  presa  d'  acqua  della  iniezione. 


88  INI-INL 

F.  prise  d'eau  de  Vinjectlon  ;  I.  sea  injection  cock. 
Iniezione,  (tubo  d' iniezione). 

F.  tuyau  d' injection  ;  I.  injection  tube  ;  S.  tubo  de  inyec- 
clon. 

—  (valvola  d'). 

F.  soupape  d'injection  ;  I.  injection  valve  ;  S.  valvula  de 
inyeccion. 

—  d'aria  alla  base  del  fumaiuolo  o  nel  ceneraio  per  la  produ- 
zione del  tirare  forzato. 

F.  injection  d'air  dans  la  cheminée,  dans  le  cendrier  sous 
la  grille  pour  la  production  du  tirage  force  ;  I.  injection  of 
air  for  producing  the  artificial  draught;  T.  die  Windein- 
fuhrung  zur  Enzen  gung  des  kunstlichen  Zuges. 

—  dei  legnami,  con  olii  grassi  provenienti  dalla  distillazione  del 
carbon  fossile. 

F.  injection  des  bois  a  la  creosote  ;  I.  impregnation  of 
wood  with  creosote;  T.  Impragnirung  mit  Creosot. 

—  di  solfato  di  rame. 

F.  injection  des  bois  au  sulfate  de  cuivre  ;  I.  impregna- 
tion of  wood  wit  vitriol  of  copper  ;  T.  Impragnirung  mit 
Kupfer  vitriol. 

—  di  olio  di  catrame. 

F.  injecton  a  Vhuile  de  goudron  ;  I.  impregnation  of  wood 
with  coal  oil  ;  T.  Impragnirung  mit  Thereol. 

—  di  cloruro  di  zinco. 

F.  injection  des  bois  au  clorure  de  zinc;  I.  steeping  of 
wood  with  clorid  of  zinc  ;  T.  Impragnirung  mit  Zinkchlorid. 

Iniziale,  add.,  da  iniziare,  (velocità)  quella  dei  proiettili  del 
bronzino  delle  bocche  da  fuoco. 

F.  velociti  initiale  ;  I.  initial  velocity. 

Inlardare,  v.  a.  «  una  vela,  un  coltellaccio,  un  paglietto,  vuol 
dire  guarnirli  di  pezzetti  di  filaccio  co'  quali  si  trapunta  tutta 
la  loro  superfìcie  e  le  cui  estremità  vengono  poscia  aperte  a 
stoppa  (sic).  JB^na  vela  inlardata  può  servire  ad  accecare  una 
falla;  vi  si  unisce  allora  sterco  d'animali  (sic)^  stracci,  sego 
ed  altri  simili  ingredienti.  »  Piqué,  e  cosi  presso  a  poco  il 
Fincati.  Non  so  dove  abbiano  scovato  tutti  questi  partico- 
lari. La  vela  inlardata,  e  pure  la  bovina  si  trovavan  citati 
per  turare  o  accecare  le  falle. 


INL-INN  89 

F.  larder  tui  paillet,  une  voile  ;  I.  to  tram  a  mast   or  a 
sail;  S.  afelpar,  lai'dear ;  T.  Segel  hespicken. 
Inlardare,  le  corde,  dicesi  nel  senso  d*  ingrossarle  con  paglietti 
e     mor  selli. 

—  le  ruote,  gli  stantuffi,  le  valvole,  vale  quanto  ingrassarle. 

Vedi  Trincare  e  Trincatura. 
Inlatare,  v.  a.,  mettere  le  late  (volgarmente  latte)  al  loro  posto. 
F.  harroter ;  I.  to    fill  between  the  beams;  T.  den  Raum 
eines  Schiffes  bis  unter  die  Decksbalken  vollstaen. 

—  il  Laugeri  lo  dice  sinonimo  di  bagliettare,  gallicismo,  in 
luogo  d' intravare  o  intranstrare,  facendo  da  baglio  il  dimi- 
nutivo baglietto,  indi  il  verbo. 

—  lo  stesso  Laugeki,  afferma  che  vale  caricare  sino  ai  bagli 
(travi,  transtri). 

I.  to  -fill  to  the  upper  beams. 
In  lume,  di  dentro  in  dentro. 

F.  de  dedans  en  dedans  ;  I.  in  the  clear,  inside  ;  T.  im 
Lichten. 
Innalzamento,  s.  m.,  1'  azione  d' innalzare,  per  mezzo  di  bighe 
e  di  paranchi  sulla  spina  (chiglia)  di  un  naviglio  in  costru- 
zione, i  quinti  principali,  costruiti  a  terra  e  per  ciò  detti 
quinti  d' innalzamento. 
F.  Uvee. 

—  della  prua  (nei  movimenti  di  beccheggio). 

F.  mouvement  d'accluée  ;  I.  scending  motion  ;  T.  die  set' 
zende  Bewegung  eines  Schiffes. 
Innalzare,  come  alzare,  non  sarebbero  voci  nazionali  da  resti- 
tuire al  nostro  vocabolario  nautico,  in  luogo  del  normanno 
issare  f  se  anno  questo,  le  altre  lingue  neolatine,  conservano 
anche  alzare  ed  elevare.  Cosi  avevo  scritto  da  prima,  poi 
considerando  bene  la  cosa,  mi  persuasi  che  erano  due  stra- 
nierismi tanto  issare  che  alzare,  questo  à  più  forma  italiana, 
ed  universalmente  noto,  mentre  issare  è  rimasto  nel  Voca- 
lario  nautico. 

F.  hisser,  hausser  (issare  e  alzare)  ;  I.  to  hoist  ;  P.  igar  ; 
S.  izar  ;  T.  hissen. 

—  le  coste. 

F.  elever  les  couples,  clouer  les  lisses  ;  I.  to  erect  the  frames 
and  sheer  the  sibband,  to  raise,  to  lift  ;  T.  die  Spanten  aufrichten. 


90  INN 

Innalzare,  dicesi  altresì  di  altri  pezzi  di  costruzione. 
F.  lever. 

—  la  ruota  di  prora. 

F.  lever  l'étrave  ;  I.  to  erect  the  wheel  of  the  proio. 

—  la  ruota  di   poppa. 

F.  lever  Vétamhot;  I.  to  erect  the  wheel  of  the  stern. 

—  gli  apostoli. 

F.  lever  les  apotres  ;  I.  to  erect  the  knight  heads, 

—  I'arcaccia. 

F.  lever  Varcasse. 
Innalzarsi,  v.  rifl.,  sul  mare,  significa  situare  il  naviglio  in  guisa 
che    possa  agevolmente  sollevarsi    con   facilità  sui  cavalloni. 
Ciò  è  facile  se  il  naviglio  è  di  buona  costruzione. 

I.  to  rise  easily,  to  lift  the  vessel. 

—  detto  di  vela. 

F.  s'elever  ;  I.  lifting  sail  ;  P.  algarse  ;  S.  alzar  se  ;  T.  ein- 
setzen. 

—  al  vento,  vedi  elevarsi. 

—  parlando  del  vento,  che  esso  sorge,  cresce. 

F.  s'elever  ;  I.  to  set  in  ;  T.  einsetzen. 

—  dicesi  degli  oggetti  che  in  mare  si  scorgono  all'orizzone,  isole, 
terraferma,  navi,  delle  quali  cose  tutte  si  cominciano  a  ve- 
dere, per  la  rotondità  della  terra,  le  parti  più  alte  e  poi  di 
mano  che  noi  ci  avviciniamo  ad  esse,  od  esse,  come  le 
navi,  si  avvicinano  a  noi  vediamo  le  parti  mediane,  e  infine 
il  tutto.  Cosi  dei  navigli  prima  i  controvelacci,  poi  i  velacci 
indi  le  gabbie,  poscia  i  trevi  e  infine  lo  scafo. 

Innalzato,  add.  e  p.  ps.,  da  innalzare. 

Innare,  dissero  i  Latini  per  nuotare  e  navigare.  Servio  ad  Aen., 

VI,  369. 
Inlatare,  v.  a.,  significa  sovraccaricare  un  naviglio,  facendo  che 

la  roba  giunga  ad  occupare  in  alto  sino  lo  spazio  che  è  fra  lato 

e  lato. 

F.  barroter  ;  I.  to  fitt  to  the  upper  beams;  T.  den  Raum 

eines  Schiffes  bis  uter  die  Decksbalken  volstaen. 
Innabilis,  add.,  che  non  è  navigabile. 
In  nave,  comando  ai    marinari,  all'equipaggio    di    recarsi    nella 

nave  (a  bordo). 

F.  a  bord ;  I.  aboard;  P.  e  S.  a  bordo;  T.  a  Bord. 


INN  91 

In  nave,  essere,    andare,    stare    nella    nave,  imbarcarsi,  e    anco 
comando  d' imbarcare  milizia,  merci,  munizioni,  viveri,  armi, 
L.  in  navem  ascendere. 
F.  a  bord  ;  I.  in  board. 
Innavigabile,  non  atto  ad  essere  navigato,  e  non  atto  a  navigare, 
L.  innabilis,  innavlgabilis  ;  Gr.  a7i/ou-. 
F.  innavigable  ;   I.  unnavigable  ;   P.  innavigavel,  innave- 
gable  ;  S.  innavegable. 

,     Sieben  la  era  ridotta  (la  galea)  innavigabile,  la  brusciassimo- 
Venter,  Eelaz.,  509. 
Cecchi,  Corrado,  prol.  : 

insin  le  navi 
Senz'esso  (il  Corrado)  son  del  tutto  innavigabili. 
•    Salvini,  Ero  e  Leandro: 

Fanciulla  per   tuo  amore  anco  il  feroce 
Mar  passerò,  s'anco   bollisse  al  foco, 
E  duro  ed  aspro  e  innavigabil  fosse, 
I.  unseaworthiness. 

—  detto  di  naviglio,  significa  che  esso  per  avarie,  per  difetto 
di  costruzione  o  d'altro  è  o  divenne   inabile  a  navigare. 

—  di  laghi,  fiumi  od  alcuni  paraggi  di  mare,  come  nei  mari  di 
Sorgasso,  come  al  famoso  Mael  storm,  per  bassi  fondi  o  altri 
impedimenti. 

Innavigabilità,  s.  f.,  il  difetto  di  quelle  doti  in  una  nave,  per 
cui  essa  non  è  più  atta  a  navigare. 

F.  innavlgabilìté  ;    I.    unnavig ability,    sea    unworthiness  ; 
P.  innavlgavelltad,  mnavegablltad. 
Innavigo,  latino  navigare.  Vedi. 
Innescamento,  s.  m.,  l'atto  dell'innescare. 

Innescare,  v.  a.,  un'  arma  da  fuoco,  un  cannone,  mettere  la  pol- 
vere nel  focone  per  dar  fuoco  alle  artiglierie  e  una  volta 
anche  ai  fucili. 

F.  amorcer  un  canon,  bouetter  ;  I.  to  prim  a  gun,  to' 
bait  ;  P.  escorvar  ;  S.  cebar  ;  T.  das  Brandel. 

Un  tempo  si  adoperò  cibare,  equivalente  ad  innescare, 
cioè  dar  1'  esca.  Cosi  dicevasi  cibate  !  per  innescate  !  Cibare 
si  usava  però  propriamente  per  i  fucili. 

—  0  guarnire  lo  scandaglio,  è  mettere  il  sego  nell'incavo  eh' è 
sotto  la  base  del  piombo. 


92  INN 

F.  remplir  le  creux  a  la  base  du  plomb  de  sonde  avec  du 
suif;  I.  to  arm  the  bod;  T.  das  Loth  speisen. 

Innescato,  add.  e  p.  ps.,  da  innescare. 

Innescatura,  s.  f.,  quella  quantità  di  polvere  pirica  che  si  mette 
nel  focone  del  pezzo  o  nello  scudetto  del  fucile  per  dar  fuoco 
alla  carica. 

—  r  azione  dello  innescare. 

Innesco,  s.  m.,  la  materia  innescata  e  lo  innescamento. 

F.  amorce,  aìnorgage;  I.  priming;  P.  rastilhao  ;  S.  cebo; 
T.  die  Zundting. 

—  introdurre  due  inneschi  in  un  circuito  diretto. 

T.  to  join  up  two  tubes  in  series. 

—  introdurre  due  inneschi  in  un  circuito  derivato. 

T.  to  join  two  tubes. 

—  fulminante,  qualunque  artifizio  per  accendere  gP  inneschi. 

F.  amorce  fulminante. 

—  specie  di  fuoco  d'artifizio  atto  a  provocare  l'accensione.  Gli 
inneschi  variano  di  composizione  e  di  forma  secondo  lo  scopo. 
Salvati,  Dizionario  esplod. 

—  capsula  e  miccia  graduata. 

F.  artifices  pour  la  communication  du  feu  ;  I.  primers  ; 
T.  die  Zilndmittel. 

—  a  fulmicotone  secco. 

F.  charge-amorce  ;  I.  primer  charge  ;  T.  die  Initialpatrone. 

—  a  ritardo. 

F.  amorce  h  boulette  de  retardation  ;  I.  delay  primer  ; 
T.   Ver zdgerung spille  (im  Zunder). 

—  elettrico. 

F.  amorce  électrique  ;  I.  electric  priming,  electric  fuze  ; 
T.  die  ekterische  Ziindung. 

—  a  frizione. 

F.  amorce  h  friction;  I.  friction-priming  ;  T.  die  Fric- 
tionszundung . 

—  vedi  proiezione  d'  acqua. 

—  del  proiettile 

F.  amorce   du  projectile  ;  I.  priming    of  a  shell  ;  T.  die 
Geschosszun  dung. 
Innestamento,  s.  m.,  l' innestare,  1'  atto  dell'  innestare. 

F.  embrayement  ;  I.  graf;  S.  enjerto  ;  T.  pfropfbar. 


INN  93 

Innestare,  v.  a.,  congiungere  insieme  vari  pezzi  di  costruzione^ 
0  vari  pezzi  di  macchine. 

Vedi  Incalmare. 

F.  embrayer,  enclancher  ;  I.  to  engage,  to  connect  ;  P.  con- 
giunctar  ;  S.  conectar,  enjerir  ;  T.  einriicken  einsclialten, 

—  e  disinnestare,  distaccare,  disgiungere  pezzo  di  costruzione  da 
pezzo  già  uniti. 

F.  désembrayer  ;  1.  to  unship  ;  S.  desmontar;  T.   ausriik- 
ken. 
Innestato,  add.  e  p.  ps.,  da  innestare. 
Innestatura,  s.  f.,  l'atto  o  l'effetto  dell'innestare. 
Innesto,  s.  m.,  nesso,  incastro,  congiunzione.  Nelle  macchine  si 
distingue  l'innesto   poligonale,  quelli  di  rimando,  di  ritorno 
0  di  trasmissione  di  ogni  movimento. 

F.  embrayage;  I.  to  engaging  ;  T.   loshare  Kuppelung. 

—  a  frizione  o  a  sfregamento. 

F.  embrayage  a  friction  ;  I.  friction- gearing  ;  T.  Frictions- 
kuppelung,  Reibungskuppelung. 

—  da  motore. 

F.  embrayage  de  Varbre  moteiir  ;  I.  shaft  coupling;  T.  Kraf- 
taynaschìnenkuppelung. 

—  giunto  ad  innesto,  disbracatoio,  giunto  mobile. 

F.  embrayage  ;  I.  engaging,  und  disengaging  gear,  disenga- 
gement  ;  T.  die  Aus-und  Einrilckkuppelung,  die  losbare  Kup- 
pelung. 

—  a  denti. 

F.  manchon  d' embrayage;  I.  clutch- coupling  ;  T.  die  Klan- 
enkuppelung. 
Inno,  s,  m.,  di  guerra,  vedi  peana,  celeusma.  Famosi  presso  gli 
Fileni  furono  gì'  inni  di  guerra  di  Tirteo  ateniese. 
F.  chanson  de  guerre;  I.  battle-song. 
Innovazioni  nei    porti    o    lidi,  vietata  dal  Codice  della  Marina 
mercantile. 

150.  E  vietato  di  fare  qualsiasi  innovazione  nei  porti, 
nelle  spiaggie  e  nel  lido,  senza,  averne  ottenuto  speciale  auto- 
rizzazione (autoritamento).  Se  l' innovazione  arbitraria  è  già 
compiuta,  1'  amministrazione  marittima  denunzia  il  contrav- 
ventore all'  autorità  giudiziaria  per  l' opportuno  procedimento 
penale.  Se  poi  la  innovazione  stessa  non  è  ancora  compiuta, 


I 


94  INO-INE 

procede  parimenti  a  tale  atto,  e  si  oppone  inoltre  alla  conti- 
nuazione dei  lavori,  ingiunge  al  contravventore  di  rimettere 
le  cose  in  pristino  stato,  e  procede  d'  ufficio  ed  a  spese  del 
contravventore  medesimo,  in  caso  d' inesecuzione  dell'ordine, 
ogniqualvolta  gli  interessi  marittimi  esigono  1'  urgenza  di  sif- 
fatto provvedimento. 

Ino,  vedi  Lencotoe. 

In  ordine  !  comando,  ed  anche  indicazione  che  tutto  è  al  suo  posto. 
F.  avec  ordre ;  I.  in  good  order;  P.  em  ordem ;  S.  en  or- 
den  ;  T.  in   Ordnung. 

Inquadrare,  v.  a.,  formare  i  quadri  della  milizia  così  marina 
come  terrestre. 

—  inserire  nei  quadri,  scrivere  nei  quadri. 

Inquadrato,  add.  e  p.  ps.,  da  inquadrare. 

Inquartare,  v.  a.,  muovere  il  naviglio  con  quattro  gomene  a 
prua,  due  parallele  di  mezzo  e  due  divergenti  ai  lati.  Vedine 
il  disegno  in  Crescenzio,  132. 

Inquartato,  add.  e  p.  ps.,  da  inquartare. 

Inquisire,  v.  a.,  ricercare  accuratamente  lo  stato  di  alcuna  cosa, 
di  una  persona,  di  un  ufficio,  di  una  amministrazione. 
L.  inquirere;  Gr.  £^ìt«?w. 

Inquisitorato  all'Arsenale,  magistratura  instituita  a  Venezia  nel 
principio  del  secolo  decimottavo,  affine  di  sorvegliare  il  go- 
verno dell'Arsenale,  scoprirne  gli  abusi  e  consigliarne  i  prov- 
vedimenti. Non  era  permanente,  e  solo  richiamata  veniva  in 
esercizio  al  presentarsi  delle  esigenze.  Componevasi  di  un 
Provedi  tor,  di  un  Procurador  Proveditor,  due  Patroni,  e  di 
un  Inquisitore.  Cosi  era  composto  l' Inquisitorato  all'Arsenale 
nel  1712,  come  si  vede  noiV  Inquisitorato  all' Arsenale  soste- 
nuto da  S.  E.  il  Sig.  Pietro  Vendramin,  in  detto  anno  per 
questo  inquisitorato  si  ottennero  molte  utili  riforme,  tanto 
che  nel  1786  venne  coniata  una  medaglia  sul  cui  diritto  è 
rappresentato  l' ingresso  marittimo  dell'Arsenale,  col  motto 
intorno  :  Disciplina  restituta. 

Inquisitore,  s.  m.,  all'Arsenale,  dicevano  i  Veneti  1'  ufficiale  che 
oggi  diciamo  Ispettore. 

Inretire,  vedi  Irretire. 

In  (rotta)  via,  in  cammino  :  Ordine  al  timoniere  di  rimettersi 
in  via,  se  se  ne  fosse  allontanato. 


INS  95 

F.  gouvernez  en  route  !  ;  I.  steer  the  course  ;  P.  governa 
em  derrota  ;  S.  ew  derrota,  rumho,  via  ;  T.  Kurs  oder  in  Kurs 
gehen. 
Insabbiamento,  s,  m.,  dei  porti,  che  avviene  o  per  deposito  di 
fiumi  che  v'  immettano,  o  per  aver  la  foce  vicina,  o  per  cor- 
renti marine. 

—  di  Porto  Said,  R.  AL,  1878,  I,  477. 

F.  atterrissement,  lais  et    relais  d'une  còte  ;  I.  alluvions  ; 

T.  die  Anspuhmgcn  an  der  Kilste. 
Insabbiare,  v.  a.,  dicesi  di  fiume  o  corrente  che  porti  sabbia  a 

qualche  lido,  porto,  canale  o  foce  di  fiume. 
Insabbiato,  add.  e  p.  pr,,  da  insabbiare,  luogo  ove    da    qualche 

forza  sia  stata  trasportata  della  sabbia. 
Insaccare,  v.  a.,  mettere  o  avere  le  vele  sopravvento  all'  albero, 

e  quindi  gonfie  al  rovescio,  cioè  verso  poppa. 
Insaccata,  s.  f.,  scossa  che  danno  agli  alberi  le  vele  rovesciate 

indietro  dal  vento. 

—  Vedi  risacca  e  moti  a  traforo  in  uso  presso  gli  antichi. 

F.  hattement  d'une  voile;  I.  saccade,  flap  of  a  sail;  T.  das 
Schlagen  der  Segei  beim  Sclilingern. 
Vedi  Intascare. 
Insani,  monti  della  Sardegna  : 

Insanos  infamat  navita  montes. 

Claudiano,  De  Bello  gildonico,  v.  513. 
Insaorrato,  add.  e  p.  ps.,  per  sincope  volgare,  in  luogo  di  insa- 
vorrato.  In  Fai-CONi;  se  non  è  uno  dei  tanti   errori   tipogra- 
fici di  quella  edizione. 
Insarzia,  napol.,  per  exarcia,  vedi  Sartia. 
Insavorramento,  s.  m.,  l'operazione  dell' insavorrare  la  nave. 
F.  lestage ;  I.  ballast  trimming;  P.  lastragao  ;   S.  lastra- 
mento. 
Insavorrare,  v.  a.,  volgarmente  inzavorrare,  zavorrare.  La  retta 
ortografia  è  insavorrare  e  savorrare. 
L.  saburrare;  Gr.  kpu.a.ti^(A. 

F.  lester  ;  I.  to  ballast  ;  P.  alabastrar  ;  S.  lastrar  ;  T.  bai- 
lasten 
Insavorrato,  add.  e  p.  ps.,  dal  legittimo  insavorrare. 

F.  leste  ;  I.  ballasted  ;  P.   e  S.  lastrado. 
Insavorr atura,  s.  f.,  l'azione  dello  insavorrare. 


96  INS 

Inscandagliabile,  add.,  impossibile  a  scandagliare,  come  i  più 
profondi  abissi  dell'oceano 

F.  insondahle  ;  I.  unfathomable;  P.  Insondavel  ;  S.  ìnson- 
dahle  ;  T.  unergrilndlich. 

Inscritto,  s.  m.,  il  marinaro  che  fa  parte  della  leva,  ed  è  chia- 
mato, giunto  all'età  prescritta  dalla  legge,  a  rendere  servi- 
zio sulle  navi  da  guerra. 

Inscrizione,  s.  f.,  marittima  comprende  tutti  quelli  che  eserci- 
tano la  professione  di  marinaro  nei  porti  di  mare,  ove  si  ese- 
guisce dai  varii  ufi&cii  di  marina  questa  inscrizione,  e  si  ri- 
lascia allo  inscritto  una  matricola  indicante  il  luogo,  il  giorno 
della  nascita,  nome  dei  genitori,  i  connotati. 

La  iscrizione  marittima  serve  di  base  alla  leva  dei  mari- 
nari quando  sono  chiamati  a  prestare  servizio  sulle  navi  dello 
Stato,  per  un  tempo  determinato,  spirato  il  quale  possono  ri- 
tornare a  servire  sulle  navi  di  commercio. 

—  del  contratto  di  vendita  d'una  nave  nei  registri  delle  dogane. 

F.  mutation  en  douane  ;  I.  entry  of  the  contract  of  a  sale 
of  a  ship  in  the  register  of  customhouse  ;  T.  die  Eintragung 
des  Verkaufsvertrages  eines  Schiffes  in  den  Registern  der 
Zollverivaltung. 

—  marittima  generale. 

F.  bureau  de  la  matricule  generale  des  inarins  ;  I.  general 
register  and  record  office  of  seamen  ;  T.  das  Evidenzbureau 
des  Personals  der  Handelsmarine. 

—  dei  marinai  mercantili. 

F.  inscription    maritime  ;    I.  registry   of  seamen  ;    P.  in- 
scripgao    maritima  ;    S.  inscripcion    maritima  ;    T.  die    Evi- 
denzhaltung  der  Seelete. 
In  secco,  sulla  terra,  in  opposizione  all'acqua  o  molle. 

F.  a  terre  ;  I.  ashore  ;  T.  strandung. 

—  a  secco,  in  spiaggia. 

F.  à  sec;  1.  high  and  dry;  T.  aii  Strand. 
Insegna,  s.  f.,  vedi  Bandiera. 
L.  insigne  ;  Gr.  ^mj-tio-j. 
F.  enseigne. 
Nuove  insegne  di  comando,  R.  M.,  1889,  II,  278. 

—  d' intelligenza. 

P.  insignia  de  reconhecimento  ;  S.  insìgna. 


INS  07 

Insegna,  di  poppa,  quella  piantata  nell'alto  della  poppa  e  che 
mostra  la  nazione  a  cui  appartiene. 

—  di  nave,  si  disse  un  tempo  un  ufficiale  di  marina  subordi- 
nato al  luogotenente  delia  nave. 

F.  enseigne  de  vaisseau. 

—  insegna  di  nave  mantenuta  ;  un  ufficiale  costantemente  assol- 
dato ed  in  servizio. 

—  di  nave  non  mantenuta,  ufficiali  che  avevano  ottenuto  il 
grado  senza  essere  però  costantemente  assoldati,  ed  erano 
abili  a  comandare  navigli  mercantili,  a  fare  il  servizio  sulle 
navi  da  guerra,  quando  erano  chiamati. 

—  delle  lance. 

—  di  comando.  Vedi  Bandiera. 

—  pi.,  nel  significato  di  bandiere,  vale  servizio  militare,  onde 
V  espressioni  :  abbandonare  le  insegne  per  abbandonare  la 
milizia,  stare,  essere  sotto  le  insegne,  fare  il  servizio  militare. 

—  altre  espressioni  riguardanti  le  insegne,  che  non  anno  bisogno 
di  spiegazione  sono  :  alzare,  piantare,  battere,  sventolare, 
spandorare  le  insegne  :  come  abbatterle,  piegarle,  insavonarle, 
trascinarle. 

—  per  emblema,  figure  dipinte  o  sculte  sulle  navi. 
Inseguimento,  V.,  per  caccia,  ed  è  pure  italiano  da  inseguire. 
Inseguire,  v.  a.,  è  perseguitare,  correr  dietro,  cacciare  persone, 

animali,  eserciti  o  navi. 

L.  insequi,  persequi,  prosequi,  insectari  ;  Gr.  otwxw. 
Inseguito,  add.  e  p.  ps.,  da  inseguire  :  nemico,  legno  inseguito, 

perseguitato,  cacciato. 
Insellamento,    s.    m.,    l'atto    dell'insellare.    L'inarcamento    del 
ponte  da  poppa  a  prua. 

Si  disse  anche  archeggio  o  archeggiamento.  Vedi  Cozzone. 
F.  ensellement,  tonture    d'un  poni  ;    I.  sheer  of  a  deck  ; 
S.  arrufo  ;  T.  der  Strak  eines  Decks. 
Insellare,  v.  a.,  dare  la  doppia  curva  alla  coverta  ;  cioè  a  schiena 
d'asino,  rialzata  alle  due  estremità  (prora  e  poppa). 
Archeggiare  o  il  piegare  ad  arco. 
L.  arenare,  in  arcum  flectere  ;  Gr.  -/uprouv. 
F.  enseller. 
Insellarsi,  v.  rifl.,  che  è    l' opposto  d' inarcarsi    del    legno,  della 
spina  (chiglia),  dei  ponti  delle  navi. 

CORAzziNi,  Vocah.  Nautico.  7 


98  INS 

Si  disse  anche  archeggiarsi,  piegarsi  a  guisa  d'arco. 

F.  s'affaisser;  I.  to  give  sheer;  T.  durchsacken. 
Insellato,  add.  e  p.  ps.,  da  insellare,  gondolato. 

F.    ensellé,    enuché,    liaut    accastUlé  ;    I.    envon-sheered  ; 
T.  (Scliìff)  mit  sehr  hohem   Vorder-und  HintertheiL 
Ensellé,  part.  Se  disait  d'un  navire  tres-relevé  aux  deux   hout. 

BONNEFOUX. 

I.  sagged,  dutch  built  vessel  ;  P.  sellado,  arqueado  ;  S.  ar- 
rufado;  T.  das  Schiff  mit  starkem  Spring. 
Insellatura,  s.  f.,  l'incurvatura  o  contrarco  che  si  dà  ai  ponti 
delle  navi,  rilevandone  un  poco  l'estremità  per  renderle  più 
alte  del  centro.  L' insellatura  agevola  lo  scolo  delle  acque 
verso  il  mezzo  dei  ponti,  donde  scorrono  negli  ombrinali. 
U  insellatura  si  fa  minore  nelle  navi  da  guerra  per  il  movi- 
mento dell'  artiglieria. 

F.  conti'e-arc  du  navire  ;  I.  saggili  ;  P.  selladura  ;  S.  ar- 
ruffadura  ;  T.  das  Durchsacken  des  Schiffes. 
Insenare,  v.  a.,  entrare    in   un  mare  :    fare  scavare  un    seno   di 
mare. 

F.  s'enfoncer  dans  la  terre;  I.  to  emhaye. 
Insenata,  s.  f.,  seno  di    mare    più  lungo  che  largo,  come  esten- 
sione di  seno. 
Insenato,  p.  ps.  e  add.,  da    insenare  ;  del    mare  che  forma  una 

insenata. 
Insenatura,  s.  f.,  un' insenata,  l'effetto  del   mare    insinuato   tra 
le  terre. 

F.    anse  ;   I.  creek,    cove  ;    P.    eìiseada  ;    S.   ensenadura  ; 
T.  die  Einbuchtung. 

—  angusta  e  lunga,  vedi  Fiordo. 

—  e  turzinche,  diconsi  le  brache  stabili,  cioè  che  non  sono  per 
uso  momentaneo. 

Inserenamento,  s.  m.,  l'azione  dell' inserenare. 

Inserenare,  v.  a.  e  intr.,  far  sereno,  rasserenare. 

Inserenarsi,  v.  rifl.,  rasserenarsi,  tornar  sereno  il  cielo. 

Inserenato,  add.  e  p.  ps.,  da  inserenare. 

Inservibile,  add.,  da  servire,  con    la  negativa,  detto  di    remi   o 
di  altri  attrezzi,  o  di  navi.  Vedi  Inabile. 

Jj.  inutilis  ;    Gr.  à5ó/t//.o;-,  frequentissimo    nelle    Tavole   at- 
tiche. 


INS  99 

Insestare,  v.  a.,  mettere  sei  uomini  per  remo,  dal  numero  sei. 

—  da  ordine,  misura  e  curva  al  corpo  della  nave,  e  alle  varie 
parti.  Da  sesto  o  garbo  strumento  per  far  ciò. 

Insevare,  v.  a,,  spalmare  o  dare  a  chicchessia  il  sego  o  sevo, 
per  diminuire  l' attrito  in  diverse  parti  delle  macchine,  o  dei 
carriaggi  o  carrozze. 

L.    Sevum   O   sebum;    Gr.    arsalo,  arioLzo^. 

Insidia,  s.  f.,  inganno  coperto. 
Insidiare,  v.  a.,  fare,  tendere  inganni  di  nascosto. 
Insidiato,  add.  e  p.  ps.,  da  insidiare. 
Insidiatore,  s.  m.,  chi  appresta  insidia. 
Insidiosamente,  avv.,  con  insidie. 
Insidioso,  add.,  pieno  d' insidie,,  uso  a  fare  insidie. 
Insieme  !  voce  di   comando,  acciò  che  una    manovra,  un'  azione 
qualsiasi  sia  fatta  ad  un  tempo  dai  marinari. 

F.  ensemble;  I.  together,  all  in  one  time;  P.  e  S.junsta- 
mente;  T.  zugleich. 
Insigne,  is,  s.  n.,  con  questo  nome  i  latini  intesero  una  insegna, 
un  segno,  ogni  specie  di  ornamento  ed  onore  ;  come  anche 
ciò  che  i  Greci  appellarono  Trapàjyj.aov,  o  simulacri  di  Dei  o  di 
eroi,  d'animali  od' altro,  dipinti  o  sculti  sulla 

Hinc  Angusta  ratis  plenis  lovis  omine  velis, 
Signaque  jam  patriae  vincere  docta  suis. 

Pkoperzio,  IV,  6,  49. 
Insilire  in  scapham,  salir  sulla  scafa,  sulla  lancia,  sul  pòliscalmo. 
InsiVj  V.,  dal  latino  exire,  uscire  da  un  porto,  da  una  rada. 

—  fuora,  scendere  dal  naviglio,  sbarcare. 
Insommergibile,  add.,  per  rendere  le  navi  tali  s'immaginarono 

diversi  mezzi  e  tra  questi  i  tubi  di  metallo  pieni  d'aria  di 
Watson.  Quanto  questi  mezzi  proposti  fossero  a  tutta  prova, 
vi  si  opporrebbe,  ad  adottarli,  la  grave  spesa,  il  molto  spazio 
che  vogliono  e  il  peso  considerevole  che  aggiungono  alla  nave. 

—  canotti  0  piccole  barche  per  salvare  naufraghi,  sono  possibili 
e  se  ne  anno  in  tutti  i  porti  pronti  alle  occorrenze. 

F.  e  I.  insubmersible  ;  P.  insubmergivel  ;  S.  insumergible  ; 

T.  unsinkbar. 
In  squarcio,  si  dice  di  cosa  che  sta  fuori  di  squadra. 
Instabile,  add.,  non  stabile,  non  fermo,  di  naviglio  che   mal   si 

regga  per  cattiva  costruzione. 


100  INS 

F.  instable  ;   I.  unstable  ;    P.  instavel  ;  S.  instabile  ;  T.  la- 
hil,  unsicher,  nicht  stabil. 

Instabilità,  s.  f.,  dicesi    di    un  naviglio  che  si    regga  male,  che 
sbandi  troppo  per  cattiva  costruzione. 
F.  instabilité. 

Installamento,  s.  m.,  da  installare,  l'atto  dell'installare,  collo- 
care a  modo  acconcio  le  macchine  nelle  navi,  gli  attrezzi. 

Installare,  v.  a.,  collocare  con  ordine  ed  economia  di  spazio  gli 
attrezzi  di  una  nave,  le  merci,  le  munizioni  o  le  armi,  a  se- 
conda dell'ufficio  a  cui  è  deputata. 

F.  installer;  I.  to    trim,  to  fit;  P.  e  S.  installar;  S.  ar- 
ranchar  ;  T.  einfuhren. 

Installato,  add.  e  p.  ps.,  da  installare,  collocato  a  suo  luogo. 

Istallatura,  s.  f.,  l'atto  e  l'effetto  dell'installare. 

Installazione,  s.  f.,  l'azione  dello  installare.  Significa  il  porre  a 
suo  luogo  le  cose  e  gì'  individui. 

—  pi.,  interne  (costr.  navale). 

F.    emménagements ;    I.    accomodations;    P.    iìistallagao ; 
S.  installacion  ;  T.  die  inneren  Einrichtungen. 

—  delle  caldaie. 

F.  arrimage,  installation  des  chaudieres  ;  I.  bedding   boi- 
lers ;  T.  die  Kesselinstallirung. 

—  per  il  servizio   d'acqua. 

F.  installation  du  service  d'eau  ;  I.  pumping  ;  T.  die  Ins- 
tallirung  des  Drainage-und  Pompensy stems. 

—  dei  pezzi  dei  cannoni. 

F.  installation    des   pieces;    I.  installation  of   the   guns; 
T.  Installirung  der  Geschiitze. 
Instituere  naves,  fabbricar  navi. 

—  (delectum  militum)  far  leva  di  soldati. 

Instructae  naves,  navi  da  guerra  armate  e  fornite  di  equipaggi. 
Instruere  naves,  armare  ed  equipaggiare  le  navi. 

—  instructio  militum,  il  mettere  in  ordinanza-  i  soldati  e  le  navi. 

—  aciem,  schierar  le  navi. 

Instatus,  per  instantus,  bass.  lat.  variante  o  scorrezione  da  stan- 
tus,  vedi  Stanto. 

Institio,  onis,  s.  f.,  il  fermarsi  delle  stelle.  Cicerone  :  Stella- 
rum  cursus,  progressus,  institiones. 

Insulare,  add.,  chi  abita  un'  isola. 


INT  101 

Insulario,  vedi  Isolano. 

Insularità,  s.  f.,  stato  di  un  paese  di  una  o  più  isole. 

F.  insiilarité. 
Insurgere,  sorgere  per  far  forza  sul  remo,  il   primo  movimento 
nel  remigare.  ViRG.,  ^n.,  Ili  : 

remis  insurgimus 
e  lib.  V  : 

insurgite  remis. 
E  Flacco,  lib.  I  ; 

insurgit  transtris, 
i  transtra  dei  Latini  corrispondevano  ai  trani  dei  Greci, 
cioè  ai  sedili  sovra  il  ponte,  sui  quali,  sedevano  i  rematori, 
e  dice  presso  a  poco  che  1'  insurgere  remis,  cioè  l'alzarsi,  per 
poi  abbassarsi  vogando,  indica  il  circolo  che  descrive  il  girone 
del  remo,  movendolo  sulla  scalmiera. 
Intaccare,  v.  a.,  dicesi  del  vento  che  percuotendo  la  superfìcie 
del  mare,  solleva  le  onde. 

—  dicesi  del  naviglio  quando  comincia  a  ricevere  spinta  dal 
vento  nelle  vele,  navigando  all'orza,  stretto  al  più  presso. 
Guglielmotti. 

F.  entailler  ;  I.  to  jac  or  notch;  T.  einkerhen. 
Intaccatura,  s.  f.,  «  arrivo    tanto    vicino    all'occhio   del    vento, 
che  la  vela,  stretta  all'  orza,  pur  ne  pigli,  e  porti.  » 

—  crespa  che  la  percussione  del  vento  fa  nell'acqua. 

F.  entaille,  encoche,  coche  ;  I.  notch,  jag  ;  T.  die  Kerhe. 
Intacco,  s.  m.,  intaglio,  taglio  o  incavo  fatto  su  pezzi  di  legno 
0  di  metallo. 

—  quadro. 

I.  a  square  notch. 

—  di  mira. 

I.  sight  notch. 
Intamburatura,  s.  f.,  guarnimento  della  boa. 

S.  guarnicion  de  boga. 
Intampagnatura,  s.  f..  imperniatura  del  disco  della  puleggia. 

S.  roldana  de  bronce  de  rnoton. 
Intascare,  v.  a.,  è  molto    probabilmente    per    errore   tipografico, 
nel  Dabowich,  nel  significato  di  avvolgere  in  sé  strettamente 
la    tela,  e  si    dice  di  vele,  tende,  brande,  bandiera  e  simili, 
citato  dal  Parrilli,  non  so  dove  egli  l'abbia  pescata. 


102  INT 

F.  remettre    dans    les    sacs;  I.  to    stow  into  bag;  T.  die 
Flaggen,  die  Sonnensegel. 
In  tavola,  metti  la  tavola,  comando  di  mettere  la  palancola  per 
scendere  a  terra  dalla  nave.  Si  dice  anche  ponte  :  è  un  ponte 
volante. 
Intavolato,  add.,  detto  di  vento. 

Il  vento  intavolato  per  poppa,  e  cosi  fresco  che  andavano 
a  più  di  cento  miglia  al  giorno.  Bartoli,  Asia,  II,  148. 

—  gola,  zunna  (?)   Dabovich. 

F.  gorge;  I.  gorge,  gullet;  S.  gola,  garganta,  canalizo ; 
T.  die  Hohlkehle,  Einziehung,  Halskehle. 

—  fodera  di  legname. 

F.  lambris;  I.  wainscot;  S.  forilo;  T.  die    Tafelung. 
Intecta  navis,  nave  senza  difesa  laterale,  e  superiore  per  i   re- 
miganti e  gli  epiloti. 

Nos  Rhodiorum  aphractìs  caeterisque  longis  navibus  tran- 
quillitatem  auspicatari  eramus.  Cicerone,  ad  Atl.,  VI,  8. 

Gr.  a6paxTa  navlgia.  Inscr.  Bhod.,  C.  I,  t.  II,  n.  2524,4: 
rpiripap-^^ó^a:;  ùQpiA-tou  ;  essoudo  stato  tirerarca  di  un  naviglio 
afratto. 

Vedi   Tecta  navis. 
Integrare,  v.  a.,  pagare   intero    il  nolo  al    padrone  della   nave. 

Consol.  d.  m.,  1567,  e.  260. 
Intelaiare,  v.  a.,  fare  il  telaio  per  base  delle  macchine. 

F.  encadrer  ;  I.  to    frame  ;    S.  armazón  de  la   maquina  ; 
T.  einràhmen. 
Intelaiatura,  s.  f.,  l' azione  dell'  intelaiare,  e  il  telaio  stesso,  come 
per  esempio  quello  dei  remi,  specie  nelle  poliremi. 

—  quella  costruzione  sulla  quale  si  fa  posare  una  macchina  a 
vapore,  come  tutti  i  pezzi  che  la  incorniciano  per  tenerla  al 
posto. 

F.  chàssis,  cadre  ;  I.  frame,  framing  ;  S.  armadura  ; 
T.  der  Rahmen. 

—  dell'elica. 

F.  cadre  de  l'hélice,  chassis  Whélice  ;  I.  screw  lifting- 
frame;  T.  der  Schraubenheberahmen. 

—  a  scorrimento. 

F.  cadre  à  coulisse  ;  I.  sash-frame  ;  T.  der  Schiebrahmen. 


INT  103 

Intelligenza,  s.  f.,  si   dice  talvolta  di    secreta  pratica  di   tradi- 
tori coi  nemici  della  patria. 

—  banderuola  di    cinque  croci    nere    in  campo  bianco,  che  usa- 
vasi  per  dire  di  aver  capito. 

Intempragnado,  s.  m.  V.,  fornita    di    dadi    di   bronzo,  parlando 

delle  pulegge. 
Intendere,  stendere,  spiegare.  Intendere  vela,  Virgilio. 

—  vela  ventis,  Virgilio,  III,  683,  dar  le  vele  ai  venti. 

—  brachia  velis,  dare  le  antenne  alle  vele,  Virgilio,  V,  829. 
Intendente,  s.  m.,  un    tempo  si    adoperò  questa  voce,  tolta   dal 

francese,  per   indicare    l'ufficiale   direttore  di  un  Porto  o  di 
un  Arsenale. 

—  generale  della  marina,  in  Francia  l'ufficiale  che  aveva  sotto 
di  sé  tutti  i  Porti  e  gli  Arsenali  e  le  leve  (classes). 

F.  intendant;  S.  intendente. 

Intendenza,  f.,  s.  ufficio  dell'Intendente  e  l'edifìcio  ov'esso  è. 

Intensità,  s.  f.,  la  forza  che  esercita  un'  azione  costante  in  un 
corpo  sottomesso  a  detta  azione  ;  cosi  per  esempio,  quando 
l' ago  calamitato  si  allontana  dalla  direzione  del  meridiano 
magnetico,  la  intensità  apparisce  nelle  distinte  oscillazioni 
prima  di  ritornare  all'  equilibrio.  Più  l' intensità  è  conside- 
revole, e  più  le  oscillazioni  sono  vive  ;  e  cosi  viceversa  si 
può  giudicare  dell'  intensità  dalla  vivacità  delle  oscillazioni. 
I  signori  Biot  e  Gay-Lussac  nei  loro  viaggi  aerei  prova- 
rono che  a  7  mila  metri  di  altezza,  l' intensità  non  variò  ne' 
suoi  effetti  sull'  ago  calamitato  ;  ma  essa  aumenta  di  molto 
cambiando  di  latitudine  ;  così,  rappresentando  con  cento  la 
intensità  sotto  1'  equatore,  essa  è  di  127  a  Napoli,  di  134  a 
Parigi,  di  137  a  Berlino. 

Altri  definisce  la  intensità  in  generale  :  lo  stato  o  qualità 
di  essere  intenso,  estremo  grado,  come  intensità  di  calore,  di 
freddo,  di  applicazione  mentale,  di  passione  etc. 

—  della  luce,  il  grado  di  splendore  di  un  astro,  espresso  in  nu- 
meri varianti  con  la  distanza  di  esso  dal  Sole  e  dalla  Terra. 

F.  intensité  de  la  lumiere  ;  I.  intensity  of  the  light  ;  P.  in- 
tensidade  da  luz  ;  S.  intensidad  de  la  luz  ;  T.  Intensitat  des 
Lichtes. 

—  di  una  corrente  magnetica. 


lOi  INT 

F.  intensité  d'un  courant  magnetique  ;  1.  intensity  of  the 
magnetie  current;  P.  intensida  de  una  corrente   magnetica; 
S.  intensidad  de  una  corriente  magnetica  ;  T.  Intensitdt  eines 
magnetischen  Stromes. 
Intensità,  della  corrente  elettrica. 

F.  intensité  du  courant  électrique  ;  I.  strenglh  of  the  ele- 
ctric current;  T.  intensitàt  des  elektrischen  Stromes. 

—  di  uno  sforzo. 

F.  intensité  d'un  effort;  I.  intensity  of  a  stress;  T.  die 
Intensitàt,  Stàrke  einer  Spannung. 

—  del  magnetismo  terrestre. 

F.  intensité  du  magnetisme  terrestre;  I.  intensity  of  the 
trarrestrial  magnetism  ;  T.  die  Intensitàt  (Starke)  des  Erd- 
magnetismus. 

—  (bussola  d'),  ago  calamitato  sospeso  per  il  suo  centro  di  gra- 
vità, e  che,  per  le  sue  oscillazioni,  serve  a  determinare  l' in- 
tensità magnetica. 

—  orizzontale. 

F,  composante  horizontale  de  Vintensité,  intensité  orizon- 
tale;  I.  horizontal  intensity. 

—  In  fisica,  la  somma  o  grado  di  energia  con  cui  una  forza 
opera  o  causa  atti  ;  V  efiicacia  stimata  dai  risultati   prodotti. 

—  In  meccanica,  la  grandezza  di  una  forza  distribuita,  come 
pressione,  peso  ecc.,  per  unità  di  superficie,  o  di  volume,  se- 
condo il  caso  ;  come  la  misura  d' intensità  di  una  totale  pres- 
sione di  quaranta  libbre  distribuita  uniformemente  sopra  una 
superfìcie  di  quattro  pollici  quadrati  è  di  dieci  libbre  per 
pollice  quadrato. 


INT 


105 


Intensità  del  vento. 

F.  force  du  vent  ;  I.  force  of  the  wind  ;  P.  for^a  do  vento; 
S.  fuerza  del  viento  ;  T.  die  kraft   Wind. 

Calma. 

F.  calme  ;  I.  calm  ; 
P.  e  S.  calma;  T.  Win- 
dstille. 


Aura,  bava  di  vento. 
F.  air  léger  ;  I.  light 
air  ;  P.  aura;  S.  hri- 
sa    legera  ;  T.  Leiser 
Zug. 


sufficiente  a  governare. 
F.  su  fflsant pour  fair 
Tnarcher  ;  l.just  suffl- 
cient  to  give  steerage 
way  ;  P.  sufficiente  pa- 
ra governar;  S.  sufl- 
ciente  por  gohernar  ; 
T.  ehen  Steuer  im 
Schiff. 


Brezza. 

F.  faihle  hrise  ;  I. 
light  breeze  ;  P.  briza  ; 
S.  brisa  ;  T.  leichter 
Wind. 


con  la  quale  una  nave 
da  guerra  porta  tutte 
le  vele,  il  mare  es- 
sendo calmo,  fila. 

F.  celle  quij  a  bord 
d'un  bàtiment  de  guer- 
re, toutes  les  voiles 
dessus,  carene  propre, 
mer  calme,  ferait  al- 
ter ;  I.  With  which  a 
well-conditioned  Man- 
of-war  under  all  sails 
and  clear  full,  would 
go  in  smooth  water; 
T.  vfiit  dem  ein  im 
besten  Zustande  befin- 
dliches  Kriegsschiff , 
mit  alien  Segeln  bei- 
gesetzt ,  in  glattem 
Wasser  segeln  wurde 
mit. 


da  uno  a  due  miglia. 
¥.  1    h   2   noeuds  ; 
I.  one    to  two  knots; 
T.   ein   bis  zwei   See- 
meilen  Fahrt. 


106 


INT 


Brezza  tesa. 

F.  petite  brise  ;  I. 
gentle  breeze  ;  T.  Sch- 
wacher  Wind. 


da  tre  a  quattro  miglia. 

¥.  3    à    4  noeuds  ; 

I.  three  to  four  knots  ; 

T.   drei   bis  vier  See- 

meilen  Fahrt. 


Vento  moderato  maneg- 
gevole. 

F.  brise  modérée  ; 
I.  moderate  breeze  ; 
T.  mdssiger   Wind. 


da  quattro  a  cinque  mi- 
glia. 

F.  4  à  5  noeuds  ;  I. 
four  to  fine  knots  ;  T. 
vier  bis  fiinf  Seemeilen 
Fahrt. 


Vento  teso  o  fresco. 
F.  brise  fratche  ;  I. 
fresh  breeze;  T.  fris- 
cher   Wind. 

Vento  forte. 

F.  belle  brise;  I. 
strong  breeze  ;  T.  star- 
ker  Wind. 


Burrasca  leggiera. 

F.  fort  vent  ;  I.  mo- 
derate gale;  T.  Har- 
ter  oder  steifer  Wind. 


un   naviglio    stringendo 
il  vento  può  tenere. 

F.  on  pourrait  tout 
juste  porter^  en  por- 
taut  pres  et  plein; 
I.  in  which  the  same 
ship  could  just  carry 
close-hanled;  T.Schiffj\ 
gut  voli  und  bei  am 
Winde  gehatten  fiihren 
kann. 


I  controvelacci, 

F.  cacatois  etc.  ;  I. 
royals  etc  ;  T.  ober- 
bram  segel  etc. 

Un  terzaruolo  alle  gab- 
bie ed  i  velacci. 

F.  Huniers,  1  ris, 
perroquets  ;  I.  single 
reefs  and  topgallant 
sails;  T.  einfach  ge- 
reffte  Marsegel  und 
Bramsegel. 

Due  terzaruoli,  flocco  etc. 
F.  huniers,  2  ris^ 
grand  foe  etc.  ;  I.  dou- 
ble reefs  jib  etc.;  T. 
doppelt  gereffte  Mars- 
segel. 


Burrasca  forte. 

F.  grand   vent;   I. 


Tre  terzaruoli,  basse  ve- 
le etc. 


INT 


107 


fresh   gale  ;    T.    stiir- 
mischer   Wind. 


Burrasca  fortissima. 
F.  tres-grand  vent; 
I.     strong    gale  ;     T. 
Sturm. 


Burrasca  stabile. 

F.  tout  vent;  I.  who- 
le gale  ;  T.  starker 
Sturm. 


Fortuna,  fortunale. 

F.  tempète;  l.Storm; 
T.  harter  Sturm, 


Uragano. 

F.  ouragan;  I.  hur- 
ricane ;  T.  Orkan. 


un  naviglio  può  tènere. 
F.  on  porte  h  pei- 
ne ;    I.  a    ship    could 
only     bear;     T.     ein 
Schiff  fuhren  kann. 


Un    naviglio    non    può 
tenere. 

F.  on  ne  porte  que  ; 
I.  she  would  he  redu- 
ced to;  T.  ein  Schiff 
mer  fuhren  kann. 

Un  naviglio  non  può  por- 
tare alcuna  vela. 

F.  on  ne  peut  plus 
porter  de  toile  ;  I.  she 
could  show  no  canvas; 
T.  ein  Schiff  kein  Se- 
gel  fuhren  kann. 


F.  hunierSyS  ris  etc; 
I.  triple  reefs,  cour- 
ses etc.;  T.  drei  fach 
gereffte  Marssegel,  Un- 
tersegel  etc. 

Tutti  i  terzaruoli  presi 
alle  gabbie  ed  alle 
basse  vele. 

F.  huniers  au  has 
ris,  basses  voiles;  I. 
close  reefs  and  courses; 
T.  dicktgezeffte  Mars- 
segel  und  Untersegel. 

La  gabbia  al  quarto  ter- 
zaruolo  ed  il  trinchet- 
to terzaruolato. 

F.  le  grand  hunter 
au  has  ris  et  la  mi- 
saine  les  ris  pris  ; 
I.  close-reefed  min  top- 
sail, and  reefed  fore- 
sail ;  T.  dichtgereffte 
Grossmarssegel  und 
gereffte  Fock. 

Le  vele  di  fortuna  alla 
cappa. 

F.  les  voiles  d'étai 
de  cape  ;  I.  storm  stay- 
sails ;  T.  Sturmstag- 
segei. 


108  INT 

Intentare  certamen,  tentar,  far  prova  di  combattere. 
Intentaque  brahia  remis.  Virgilio,  V,  136. 

Tese  le  braccia  sui  remi.  • 
Intenutar,  V.,  per  staggire,  vedi. 
Interamentum,  s.  n.,  apparecchio  interno.  Interamenta  navium, 

in  Livio,  28,  45,  apparecchio  interno  delle  navi. 
Interamna,  s.  f.,  la  moderna  Terni,  Interamna,  vale  tra  fiumi. 
Interamnia  frentana,  la  moderna  Termoli,  città  e  porto  tra  due 

fiumi  (il  Tiferno  e  il  Trento). 
Intercalare,    v.  a.,   bisestare,    l' interpolare    ciascun    periodo    di 

tempo  nel  calendario  col  proposito  di  accomodare  il  modo  di 

calcolare  mediante  il  corso  del  Sole. 
L.  intercalare  ;  Grr.  sira/w. 
F.  intercalair  ;  I.  intercalate;  P.  e  S.  intercalar;  T.  eln- 

schalten. 

—  add-,  da  intercalare. 

—  il    giorno  eccedente  della    tredicesima    luna,  che  viene    ogni 
tre  anni. 

L.  intercalarls,  inter calarius. 

F.  intercalaire  ;  I.  intercalary  ;  P.  e  S.  intercalar  ;  T.  ein- 
geschaltet. 

—  il  giorno  che  si  aggiunge  o  si  toglie  nei  viaggi  di  circunna- 
vigazione,  secondo  la  corsa  sia  di  ponente  o  di  levante. 

L.  inter  calar  ium,  intercalar  is,  intercalarius  ;  Gr.  6//.j3o/{//.aro-. 
Intercalato,  p.  ps.  e    agg.,  da   intercalare,  del  giorno   aggiunto 
all'anno. 

L.  intercalatus  ;  Gr.  i7:v.-jòij.vrj^. 

F.  intercalé  ;  I.  intercaleted  ;  P.  e  S.  intercalado  ;  T.  ein- 
geschalteter. 
Intercalazione,  s.  f.,  l' inserzione  di  un  giorno  o  altra  parte  di 
tempo  in  un  calendario. 

F.  e    I.  intercalation  ;  P.  intercalagao  ;   S.  intercalacion  ; 
T.  einschalten. 
Intercardinale,  add.,  via  (rotta)  sovra  un  rombo  intercardinale. 
F.  route  suivle  dans  un  point  intercardinal  ;  I.  half-cardindl 
points;  T.  Intercardinalcurs. 

—  (punto)  o  rombo  tra  due  punti  cardinali. 

F.  points  intercardlnaux  ;  I.  liaf-cardinal  points  ;  T.  In- 
ter car  dinalpunkte. 


INT  109 

Intercettare,  v.  a.,  sorprendere  corrispondenze  nemiche,  di- 
spacci ecc. 

—  l'atto  di  fermare  e  catturare  un  naviglio  carico  di  roba  di 
contrabbando,  in  tempo  di  guerra  :  sequestrare  dispacci  e 
qualsiasi  corrispondenza  del  nemico. 

L.  interceptare,  interceptae  liierae,  lettere  intercettate  ed 
intercipere  llteras  ;  Gr.  àUvAoixxi. 

—  la  comunicazione  elettrica. 

F.  Intercepter,  interrompre  la  comunication  ;  I.  to  close, 
to  cut  off,  the  Intercept  the  comunication  ;  T.  die  Verbidung 
unterhrechen. 

—  l' introduzione  del  vapore. 

F.  intercepter  la  communication  de  la  vapeur  ;  I.  to 
shut-of  the  steam  ;  T.  den  Damzaf  ahsperren. 

Intercostali  ('paramezzali).  Spesso,  i  paramezzali  intercostali  che 
corrono  interamente  lungo  il  contorno  della  carena  sono  in- 
tercostali. Si  usano  con  molto  vantaggio  nella  costruzione  dei 
navigli  di  ferro,  perché  rinforzano  un  poco  lo  scafo,  e  ren- 
dono meno  sensibili  gli  urti  dell'  acqua  di  stiva  durante  i 
movimenti  di  barcollamento  e  di  beccheggio.  Vedi  Para- 
mezzale. 

F.  Carlingues  intercostales  ;  I.  intercostal  Keelsons  ;  T.  In- 
tercostal, Einschiehsel. 

Interdire,  v.  a.,  vietare  altrui  alcuna  azione. 

—  un  porto,  vietare  che  alcun  naviglio  vi  entri. 

F.    interdire   un  port  ;  I.   to  close  a   port  by  law  ;   P.  in- 
terdizer  ;    S.    interdecir  ;    T.    einen   Hafen    durch   ein    Gesetz 
sperren. 
Interdizione,  s.  f.,  l'atto  dell'interdire;  l'interdire  di   commer- 
ciare, per  ordine  dell'autorità. 

L.  intei'dictiOy-onis  ;  Gr.  knoA-h^M-i^oi. 

F.    interdiction  ;    I.  interdition,   stoppage  ;    P.  interdicgao 
S.  interdiccion  ;  T.  Interdict. 
Interessato,  add.,  nel  carico. 

F.  parties  intéressée  a  un  chargement  ;  I.  parties  interes- 
sed  in  the  cargo;  P.  interessado  ;  S.  inter  esado  ;  T.  die  La- 
dungsbetheiligten . 
Interferente,  add.,  di  ciò  che  presenta  il  fenomeno  dell'  interfe- 
renza. 


110  INT 

Raggi  interferenti,  quelli  che  producono  delle  bande  al- 
ternativamente luminose  ed  oscure. 

F.  interférent  ;  I.  interferent  ;  P.  e  S.  interferente  ;  T.  in- 
ter ferent. 
Interferenza,  s.  f.,  in  fìsica  la  mutua  influenza,  sótto  certe  con- 
dizioni, di  due  correnti  di  luce,  o  serie  di  pulsazioni  di  suono, 

0,  generalmente,  due  onde  o  vibrazioni  di  alcuna  specie  che 
producono  certi  fenomeni  caratteristici,  come  frangie  colorate, 
strisce  oscure,  oscurità,  rispetto  alla  luce;  silenzio  o  aumen- 
tata intensità  nel  suono;  neutralemento  o  superposizione  di 
onda,  in  generale. 

F.    interference  ;   I.   interference  ;    P.  e    S.  inter ferencia  ; 

1.  Interferenz. 

—  V  insieme  dei  fenomeni  che  si  riferiscono  a  queste  proprietà 

della  luce  e  del  suono. 
Interferenzatore,  s.  m.,  strumento  col  quale  si  costruisce  la  curva 
intermedia  delle  maree  del  Sole  e  della  Luna. 

F.  interferenzateur  ;  I.  interferer  ;  T.  inter ferenzator. 
Interferenziale,  add.,  (curva)    la  curva   intermedia   delle  maree 
del  Sole  e  della  Luna. 

F.  courbe  resultante  des  marées  du  Soleil  et  de  la  Lune; 
I.  intermediai   curve  of  the  tides  produced  by  Sun    and  by 
Moon  ;  T.  aus  den  Sonnen-und  Mondflutcurven  resultirende 
Flutcurve. 
Interferire,  v.  intr.,  da    ferire,  l'agire  reciprocamente,  in   guisa 
da  aumentare,  diminuire,  od  altrimenti  agire  l'uno  sull'altro, 
detto  dei  raggi  della  luce,  delle  onde,  del  calore. 
F.  interferir  ;  I.  interfere  ;  T.  interferieren. 
Interferro,  traferro,  per  spazio  d' aria  è  nel  Supplemento  al  Da- 
BOVICH,  idiotismo  tradotto  dal  francese. 

F.  entre-fer  ;    1.  air  -  space  ;  T.  die  Luftschichte,  das    In- 
terferum. 
Intergerium,  intergerinus  o  intergerivus  dissero  i  Latini  per  in- 
terposto. 

Vedano  i  nostri  uomini  di  mare  se  alcuna  di  queste  voci, 
come  le  altre  :  interrotto,  intraposto,  intercapedine,  intervacuo, 
intersterno,  interstizio,  intrammesso,  possa  adottarsi  in  luogo 
dell'inglese  cofferdam. 


INT  111 

Interlunare,  add.,  attinente  al  tempo  in  cui  la  luna  è  invisibile. 

F.  interlunaire  ;  I.  interlunar  ;  P.  e  S.  interlunar. 
Interlunio,  s.  m.,  lo    spazio  di    tempo  durante    il    quale  non  si 
vede  la  luna  nuova,  dopo  terminata  la  precedente  lunazione, 
per  la  congiunzione  col  sole.  Quasi  tra  luna  e  luna. 
L.  interlunium  ;  Gr.  /astotì/vjvov,  aM-jeoto-j. 

F.  interlune  ;  I.  ìnterlunium  ;  P.  e  S.  interlunio  ;  T.  Neu- 
mond. 
—  (giorno  dello),  i  Latini  lo  chiamavano  giorno  della  Luna  si- 
lente. 
Interluvies,  s.  f.,  stretto  di   mare,  canale,  ossia  acque  scorrenti 

tra  due  terre. 
Intermediario  (albero)  per  idiotismo,  in  luogo  d^  intermedio,  nei 
piroscafi  a  motore  elicoidale,  dicesi  albero  intermediario  quello 
compreso    fra    l'albero  della  macchina  e  l'ultimo  di    poppa; 
nei  piroscafi  a  ruota  sono  gli  alberi  che  s'accoppiano  a  quelli 
della  macchina  e  all'estremità  dei  quali  sono  le  ruote  motrici. 
F.  arbre  intermédiaire  ;  I.  intermediate  shaft 
Intermedio,  s.  m.,  nome  dell'asse  posto  tra  due  macchine  afiine 
di  unire  i  loro  movimenti. 

F.  intermédiaire  ;    I.    middle,  intermediate  ;    T.  Zwischen- 
stehend. 
Intermestris,  o  intermestruus,  chi  è  tra  due  mesi,  intermestris 

luna,  il  tempo  in  cui  non  si  vede  la  luna. 
Intermittente,  add.,  parlando  del  movimento  di  una  macchina. 
F.  intermittent  ;    I.   intermitting,  discontinnous  ;    T.  unter- 
hrochen. 
Intermundio,  s.  m.,  lo  spazio   tra  mondo  e  mondo.  Epicuro   in- 
travide la  grande  verità  del  numero  infinito  dei  mondi,  non 
solamente    per  successione  dagli    uni    agli    altri,  come  pensò 
Origene,  ma  sussistenti  tutti  ad  un  tempo  in  uno  spazio   in- 
finito e  con  certi  spazi  che  disse  intermundi.  Quello  che  oggi 
l'Astronomia  dimostra. 
L.  intermundium. 
I.  intermundane,  intermundian. 
Internazionale,  add.,  col    quale  si    qualifica  qualsiasi    relazione 
tra  nazione  e  nazione. 

F.  e  I.  international;  P.  e  S,  internacional  ;  T.  ir  ter  national. 


112  .  INT 

Internazionale,  (regolamento)  per  gl'investimenti,  vedi  Abbordo. 

Vedi    quello   italiano  pubblicato  sotto  il  Ministro  Brin  il 

13  dicembre  1896,  a  pag.  388,  voi.  I  di   questo  Vocabolario. 

—  (diritto),  quella  parte  della  legislazione  che  regola  le  rela- 
zioni giuridiche  tra  nazione  e  nazione,  o  tra  una  o  più  na- 
zioni. Che  i  Romani  dicevano  diritto  delle  genti  :  diritto  della 
pace  e  della  guerra. 

—  (commercio),  quello  che  si  esercita  tra  nazione  e  nazione,  re- 
golato da  certe  leggi. 

Interno  (contatto),  questo  in  un  transito  di  Mercurio  o  di  Ve- 
nere, traverso  il  disco  solare,  occorre  quando  uno  dei  pianeti 
è  proprio  entro  il  margine  del  Sole. 

—  (limite  del  mare)  dissero  gli  antichi  lo  stretto  che  oggi  appel- 
liamo di  Gibilterra,  il  fretum  gadltaìium  dei  Latini. 

L.  interni  maris  limen. 
Interoceanico,  add.  tra  oceano  ed  oceano. 

—  via  interoceanica  per  esempio  la  ferrata  che  dall'Atlantico, 
va  al  Pacifico  negli  Stati  Uniti  dell'America  boreale. 

T—  (canale)  quello  di  Panama  o  di  Nicaragua. 

F.  inter océanique. 
Interpolazione,  s.  f.,  in   matematica  è  il   metodo  od  operazione 
per  trovare,  dati  pochi  termini  di  una  serie,  numeri   od   os- 
servazioni, altri    termini    medii,  in    conformità  con    la  legge 
della  serie. 

F.  e  I.  interpolation  ;    P.  interpolagao  ;    S.  interpolacion  ; 
T.  interpolation. 
Interposto,  add.  o  s.,  cosa  posta  tra  due. 
L.  interpositus  ;  Gr.  Tzaph'^t-zo^. 

F.  interpose  ;  I.  interposed  ;  P.  interposto  ;  S.  interposito. 
Interramento,  s.  m.,  r  atto  o  l'effetto  dell'interrare  o  interrarsi. 
Interrare,  v.  a.,  riempire  di  terra  o  di  rena. 

Detto  di  porti  e  canali  che  da  correnti  vengono  riempien- 
dosi di  terra.  Usasi  anche  riflessivo,  interrarsi.  Il  canale  di 
Suez  richiede  molte  spese  di  manutenzione  poi  che  spesso 
s' interra,  e  bisogna  riaffondarlo. 

—  le  botti,  vale  metterle  nella  zavorra. 

F.  ìnterrer  les  futailles. 

—  una.  batteria,  vale  fare  ad  essa  una  difesa  con  terrapieno. 
Interrato,  add.  e  p.  ps.,  da  interrare.  Porto,  canale,  lago  interrati. 


INT  Ila 

Interrimento,  s.  m.,  deposito  di  materiali,  che  i   fiumi   lasciano- 
presso  la  loro  foce,  e  le  correnti  marine  portano  lungo  i  lit- 
torali,  e  nei  porti. 
F.   enter r is sement. 

Interrire,  v.  a.,  rifi.,  empire  o  empirsi  di  terra  per  opera  d'uomO' 
o  per  causa  naturale. 

Interro,  s.  m.  V.,  ed  italiano  per  interrimento. 

Interruttore,  s.  m.,  della  corrente  elettrica,  è  un  apparecchio  per 
fermare  e  rompere  un  circuito.  Molte  volte  esso  serve  ad  un 
tempo  a  cambiare  la  direzione  della  corrente  ;  esso  allora 
prende  il  nome  di  commutatore.  Ve  ne  sono  di  varie  maniere,, 
prendono  nome  dai  loro  inventori:  Woodhouse  et  Rawson,- 
Edison,  Bréguet  e  d'altri. 

—  automatico,  a  grande  velocità. 

F.  inter  rupteur  ;  I.  contact -hacker. 
Interruzione  dei  corsi  di  fasciame  alle  estremità  di  poppa  e  di 
prora. 

—  di  correnti  elettriche. 

—  di  un  circuito  elettrico. 

—  automatica. 

F.  e  I.  interruption  ;  T.  clas  Absetzen,  die  Unterhrechung ^ 
Sperrung. 
Interscalmio,  s.  m.,  la  distanza  tra  due  scalmi.  Tale  distanza  o 
intervallo  fu  di  un  metro  e  venti  ad  un  metro  e  trenta  nelle 
poliremi.  Nel  secolo  decimosesto  lo  fecero  alquanto  maggiore. 
Vedi  Crescenzio,  24. 

L.  inter  scalmium  ;  VlTRUVlO,  I,  2    adoperò  inter  scalmi  a  ; 

Gr.   ^.i'soT/.a.'^iioq. 

F.  iìiter scaline. 
Interscalmo,  s.  m.,  lo  stesso  che  interscalmio.  Vedi  Mesoscalmo, 

F.  interscalme. 
Intersignum,  s.  n.,  basso  latino,  per  segno  da  indicare  il  luogo 
0    posizione  di    una  nave,  che  si   faceva  con  una  grippia  ed 
una  boa. 

F.  ant.  inter  signe. 
Interstignium,  dissero  i  latini  lo  spazio  tra   trave  e    trave,  che 

noi  potremmo  dire  anco  intertrave. 
Interstizio,  s.  m.,  la  distanza   tra  quinto  e  quinto,  tra    portello 
e  portello  ;  tra  nave  e  nave,  o  fra   due  onde. 

CoKAZZiNi,  Vocah.  Nautico.  8 


114  INT 

F.  entre  deux  sahords  etc. 
Interstizio,  dei  quinti  o  pascimento  napol.  e  V.,  ossia    riempi- 
mento. 

F.  inalile. 
Intervallo,  s.  m.,  (F)  tra  due  onde,  la  distanza  dall'una  all'altra. 
Spazio  di  tempo,  per  esempio  tra  l'apparire  e   il    ritorno 
di  una  cometa. 

F.  Ventre-deux  des  lames  ;  I.  tlie  trough  of  the  sea  ;  T.  die 
Intervall. 

—  distanza  laterale. 

F.  intervalle,  interval;  T.  intervall. 
Interzare,  intr.  e  a.,  frapporre,  rinforzare,  mettere  un  terzo  tra  due. 

—  mettere  il  terzo  rematore  sullo  stesso  banco.  Debbi  esser  pre- 
sente all'interzar  di  quella  (galla).  Sanudo,  Diarìi,  XX, 
col.   138. 

—  mescolare,  per  sicurezza,  militi  di  varie  regioni  o  di  popoli 
diversi. 

—  dicevano  nel  cinquecento,  formare  un  terzo  di  soldati,  un 
battaglione,  un  reggimento. 

—  cosi  il  mescolare  gli  equipaggi. 

Interzato,  add.  e  p.  ps.,  da  interzare,  un  terzo  di  milizie,  di 
equipaggio,  o  simili,  aggiunto  a  quel  tanto  che  era  in  una 
nave,  in  una   schiera. 

Intestare,  v.  a.,  parlando  di  catena,  fermarla  al  suo  posto,  met- 
tendo i  paletti  negli  occhi  delle  sue  testate,  o  la  scarpa  tra 
gli  anelli  della  strozza. 

—  parlando  di  costruzione,  congiungere  testa  a  testa  i  pezzi  di 
costruzione. 

F.  entèter  ;  I.  to  head  ;  S.  ayustar,  empalmar  ;  T.  kdpfen. 
Intestato,  add.  e  p.  ps.,  da  intestare. 

Intestatura,  s.  f.,  di  una  bandiera.  Il  Vocabolario  spagnuolo 
L.  G.  F.  da  paella,  come  equivalente  a  intestatura.  Forse 
è  un  idiotismo  o  dialettismo.  Il  Guglielmotti  à  intestatura 
a  palella  d'origine  o  romana  o  napoletana.  Questa  specie  d'in- 
testatura sembra  che  sia  la  stessa  che  la  nostra  a  coda  di 
rondine. 

F.  écart,  aboutement,  empature  ;  I.  head  of  a  flag;  S.  escarpe, 
empalme  de  tope. 

L' intestatura  si  fa  in  altri  più  modi  : 


INT  115 

Intestatura,  affrontata, 

F.  assembler  bout  à  bout  ;  I.  to  butt-joint ^  to  jum  joint  ; 
T.  Stumpf  aneinander. 
^-  doppia, 

F.  écart  double. 

—  incrociata, 

F.  écart  croisé. 
Intexere  abiete  costas,  Virgilio,  Aen.,  II,  16,  detto  del  cavallo 

dai  Greci  a  Troia,  si  può  dire  pure  delle  coste  delle  navi.  Vedi 

il  texere  naves  robore,  lib.  XI,  326. 
Intimare,  v.  a.,  dichiarare  la  guerra. 

—  la  resa  ad  una  fortezza  o  ad  una  città. 

L.  denuntiare,  diem  dicere;  Gr.  ua|iayvé//stu. 
Intimato,  add.  e  p.  ps.,  da  intimare. 

Intimazione,  s.  f.,  ordine  di  fare  o  non  fare  dato  da  un  Co- 
mandante. 

—  l'intimare,  Patto  dell'intimare. 

F.  intimation. 
Jntiunte  f,  si  legge  nel  Vocabolario  spagnolo  L.  G.  F.  non  so  se 
per  errore  tipografico,  o  come  dialettismo. 

—  fuora,  scendere  dal  naviglio,  sbarcare. 

Jntogliar,    maltese,    per    antugliare    o    intugliare,    vedi    Intru- 
gliare. 
Intonata   (hyems),  tempesta    accompagnata   da    tuoni,  dissero    i 

Latini. 
Intorbare,  v.  a.,  e  intr.,  vedi  Intorbidare. 

Intorbidare,  v.  a.  e  intr.,  l'acqua  del  mare  per  le  terre  che  vi 
trasportano  i  fiumi,  o  per  quelle  che  sommuovono  le  maree, 
e  le  procelle. 

L.  turbare,  turbidum  reddere;  Gr.  -/uav,  td^^^^u. 
F.  troubler  Veau  ;  I.  to  make  foul  water. 
Intorta  (navis),  nave  voltata  o  girata  a  forza.  Livio,  28,  30. 
Intrar,  v.  a.  e  intr.  V.,  per  Tesare,  vedi. 

È  un  modo  dice  lo  Stratico,  di  esprimere  l'azione 
di  tesare  alquanto  una  manovra,  ritirandone  a  sé  una 
parte. 

F.  rider,  roidir  ;  I.  to  haul  taught,  to  set  up,  to  tighten  a 
rope;  P.  tesar,  entesar ;  S.  tesar;  T.  ein   Tau  steifsetzen. 
—  intrare,  per  entrare. 


116  INT 

In  traverso,  aw.,  che  indica  la  posizione  di  un  naviglio  rispetto 
al  vento,  cioè  quando  la  spina  (chiglia)  è  perpendicolare  alla 
direzione  del  vento,  di  una  corrente. 

F.  en  travers  ;  I.  brought  to,  adrif,  athwart. 

Quindi  :  mettere  in  traverso  significa  mettere  in  pari. 

F.  mettre  en  panne. 

—  (andare),  vale  andare  in  deriva. 

F.  aller  en  derive. 

—  essere  in  traverso  all'onde,  al  vento,  è  offrire  il  fianco  alle 
onde,  al  vento. 

F.  c'est  presenter  le  coté  h  la  lame,  au  vent. 

—  arrenare  in  traverso,  è  trovarsi  sulla  spiaggia  di  fianco. 

F.  se  trouver  à  la  coté  sur  le  flanc. 
Intrecciare,  v.  a.,  unire  sovrapponendo  funi,  funicelle  ed  altro. 

—  i  remi,  metterli  distesi  sul  ponte,  quelli  di  un  lato,  presso 
quelli  dell'altro,  nel  tempo  di  riposo.  Tedi  Acconigliare. 

Intrecciato] o,  s.  m.,  il  corno  o  cornetto  da  impiombare.  Vedi 
Impiombatura. 

Intrecciatura,  s.  f.,  l'atto  e  l'effetto  dell'intrecciare. 

Intrefolare,  v.  a.,  avvolgere  i  trefoli  per  fare  la  corda. 

Intregnare,  v.  a.,  riempire  i  vuoti  tra  cordone  e  cordone  delle 
funi,  con  filacelo,  commando  od  altro,  perché  la  superficie  di 
esse  divenga  eguale,  sia  acciò  che  scorrano  agevolmente,  ed 
anco  per  fasciarle.  Vedi  Imbottire. 

Il  P.  Guglielmotti  ricercando  l'etimologia  di  questa  voce, 
afferma  che  essa  non  deriva  «  né  dai  verbi  stringere,  né  da 
intrecciare  ;  ma  dal  numero  Tre,  dall'  intreare  di  Dante 
messavi  di  mezzo  la  egne,  comunissima  ai  dialatti  neolatini, 
per  pigliar  lena  nella  pronuncia,  e  rilevarla  anche  nella  fa- 
tica di  crescente  applicazione.  Difatto  i  tre  cordoni  e  trefoli 
del  torticelo  si  anno  a  colmare.  » 

Noi  potremmo  derivarla  dallo  spagnolo  entrenar  (porto- 
ghese entrenhar)  se  non  fosse  più  probabile  che  tutte  deri- 
vassero dal  latino,  madre  di  tutte  le  neolatine  lingue.  Difatti 
il  latino  intricare  donde  l' italiano  intricare  e  intrigare,  ac- 
chiude benissimo  l' idea  di  porre  una  cosa  tra  altre,  di  avvi- 
luppare, di  avvolgere.  Probabilmente  noi  poi  riprendemmo  la 
voce  contraffatta  dal  latino  o  dall'  italiano,  senza  addarcene, 
da  altri  popoli  neolatini. 


\ 


INT  117 

F,  peigner  ou  congreer    le  cable;   I.  to   worm    the    cable; 
P.  engrayar  ;  S.  entraflar  ;  T.  trensen. 
Intregnato,  add.  e  p.  ps.,  da  intregnare,  detto  di  canapo,  ingra- 
vidato, come  dicevano  i  Veneti. 
Intregnatura,  s.  f.,  l'azione,  l'eifetto  dell' intregnare. 

P.  engaio  ;  S.  entranadura. 
Introduzione,  s.  f.,  del  vapore  nella  macchina. 

F.  introduction  de  la  vapeur  ;  I.  introduction  of  steam  ; 
P.  introducgao  do  vapor;  S.  introduccion  del  vapor  ;  T.  die 
Dampfeinstromung. 

—  (piena)  o  totale, 

F.  introduction  totale;  I.  full  liak ;  P.  introducgao  total; 
S.  introducion  llena  ;  T.  ganze,  volle  Filllung. 

—  del  vapore  nei  cilindri  in  decimi  della  corsa,  frazione,  grado, 
d' introduzione. 

F.  introduction  de  la  vapeur  dans  les  cylindres  en  faction 
de  course  du  piston,  degré  d' admission,  per iode  d' introduction  ; 
I.  cut-off,  grade  of  admission  ;  T.  der  Fiillungsgrad. 

—  regolare  l' introduzione  del  vapore, 

F.  regler  Vintroduction  de    la  vapeur  ;  I.  to  regulate    the 
supply  of  steam;  T.  das  Zustrdmen  des  Dampfes  reguliren. 
Intromesso,  s.  m.,  quanto  si  pone  tra  un  oggetto  e  un  altro. 

—  dei  pezzi  di  costruzione  messi  tra  un  baglio  e  l'altro,  e  ser- 
vono a  tener  le  testate  ferme  tra  i  quinti  e  il  puntale. 

Intugliare,  v.  a.,  legare  o  unire  due  cime  di  canapo  insieme,  o 
per  annodamento  o  per  impiombatura,  affine  di  aumentarne 
la  lunghezza. 

Maltese  :  intogliar. 

F.  ajuster  deux  aussieres;  I.  to  bend,  or  the  two  hausers 
together;  T.  zwei  Taue  anstechen. 

Alcuno  fa  derivare  questa  voce  dal  dantesco  :  intuiare  ! 
divenir  te  ! 

Si  trova  scritto  anche  :  antugliare  ;  a  Livorno  :  intogliar  e. 

V.  intugiar  ;  Maltese,  intogliar  ;  G.  aniùggià  ;  N.  'ntogliar 
Vedi  Inciongià. 

F.  épisser  ;  I.  to  bend,  to  knot  two  ropes  together  ;  P.  en- 
tulhar  ;  S.  entullar,  ayustar  dos  chicotes  ;  T.  zwei  Taue  an- 
stechen, zusammenstechen,  aufstechen. 

—  Vedi  Ingambettare. 


118  INT-INV 

Nello  spagnolo  abbiamo  :  entullada,  per  una  specie  di  rete 
o  insieme  di  reti  che  si  uniscono  per  chiudere  ai  pesci  l'u- 
scita dalla  foce  di  un  fiume  o  dalla  bocca  di  qualche  seno 
di  mare. 

M.  Jal  dà  antugliare  come  italiano,  mentre  è  una  deri- 
vazione dal  genovese  antioggià,  il  quale  per  altro  non  à  ra- 
dice nemmeno  in  esso  dialetto.  E  siccome  non  à  radice  in 
nessuna  lingua,  è  probabile  che  non  sia  altro  che  un  idioti- 
smo dell'  italiano  intrugliare,  nel  qual  vocabolo  è  Y  idea  di 
mescolare,  unire. 
Intugliato,  add.  e  p.  ps.,  da  intugliare  :  legato,  unito  insieme. 
Intugliatura,  s.  f.,  l'atto  e  l'effetto  dell'intugliare. 

Vedi  Intuglio. 

F.  ajut,  ajust  de  deux  faux  bras  ;  I.  bends  for  bending 
two  hawsers  together;  T.  der  Trosstich,   Trossensteck. 

—  di  tonneggio,  o  nodo  di  vaccaio  per  giuntare  due  canapi  di 
tonneggio.  Vedi  figura  49  in  Grenet,  tav.  a  pag.  24. 

—  di  due  gherlini  si  fa  allo  stesso  modo  e  si  aggiungono  due 
legature  per  parte  sulle  cime,  una  in  croce,  l'altra  piana, 
fatta  con  baderne. 

—  con  due  gasse  d' imante,  per  giuntare  due  canapi  di  tonneg- 
gio. Id.  Id.  fig.   50. 

F.  noeud  d'agui,  laguis  ;  I.  tivo  bowlines  ;  T.  zwei  Leib' 
stiche,  zwei  Pfahlsteke. 

—  con  mezzo  collo  e  legatura,  per  giuntare  due  canapi  di  ton- 
neggio da  passare  in  un  occhio.  Id.  Id.  pag.  51. 

Intuglio,  s.  m.,  la  cosa  o  corde  intugliate  ;  vedi  Intugliatura. 
N.  'ntoglio. 

F.  aJut  ;  I.  Bends  for  bending  two  hawsers  together  ;  P.  wo, 
para  ajountar  cabos  ;  S.  ayustar  con  gorupo  ;  T.  der   Tross- 
stich,   Trossenstek. 
Invalido,  add.,  non  atto  a  qualche  o  a  qualsiasi  opera. 

—  s.  m.,  di  soldati  e  marinai  resi  inabili  alla  guerra  o  ad  altra 
opera,  da  ferite  o  da  malattie,  o  dalla  età. 

F.  invalide  de  la  marine  ;  I.  disabled  sailor. 

—  ospizio  per  detti  invalidi. 

F.  hotel  des  invalides  ;  I.  Greenwich  hospital.    . 

—  (cassa  degl')  costituita  con  assegni  dal  Governo,  colla  rite- 
nuta del  cinque  per  cento  sugli  stipendii  degli  ufiiciali  e  sol- 


INV  11^ 

dati  ;  con  gli  stipendii  non  riuliiesti,  dopo  un  certo  numero 
d'anni  ;  con  elargizioni  di  pèrsone  benefiche,  e  con  parte  delle 
prede  fatte  in  guerra. 

F.  caisse  des  invalides  ;  I.  treasury  chest  for  naval  service. 
Invasare,  v.  a.,  mettere  nelle  vase    lo  scheletro  di    un  naviglio 
per  costruirlo.  Le  parti  del  letto  su  cui  esso  si  posa,   si    di- 
cono vasi  o  vase  donde  il  verbo  invasare. 

F.  mettre    le  valsseau  sur    les  anguiUes  dans  le  chantiery 
sur    le  her  ;    I.  to  put  on    the  cradle  ;  T.  ein  Schiff  auf  das 
Ablaufgeriistf  auf  die   Wiege  hringen. 
Invasato,  add.  e  p.  ps.,  da  invasare,  detto  di  naviglio  o  di  sche- 
letro di  esso  collocato  sulle  vase,  o  sullo  scalo. 
Invasatura,  s.  f..  Patto  e  l'effetto  dello  invasare. 

Le  parti  della  invasatura  sono  :  ponte,  pendio,  stanghe, 
traverse,  taccate,  colonne,  scontri,  ventriere,  trinche,  ritenute, 
puntelli,  fasce,  embrici,  crociera,  suggi,  sifutti,  longherine, 
parati,  grucce,  balestre,  ritegni  e  vasi  tiranti,  castagne,  ven- 
triere, urtanti.  Vedi. 

^e\V Atlante  (parte  II)  della  Marina  italiana  dal  secolo  VI 
all'  applicazione  del  vapore  alle  navi  del  Corazzini,  vedi  di- 
versi disegni  d' invasatura. 

Per  la  invasatura  del  nostro  tempo  vedi  Russo,  Manuale 
di  Architett.  navale^  p.  I,  pag.  466. 

Le  parti  di  queste  nuove  invasature  sono  : 
I  vasi  o  vase,  il  letto  con  tavole  detto  suolo  ;  dalla  parte 
esterna  il  letto  è  limitato  da  un  corrente  detto  guida  per  im- 
pedire lo  spostamento  laterale  dell'  invasatura.  Affinché  i  vasi 
non  possano  allontanarsi  l'uno  dall'altro  né  avvicinarsi,  sono 
collegati  fra  di  loro  per  mezzo  di  scontri  che  vanno  dall' un 
vaso  all'altro  poggiando  in  appositi  incastri,  e  di  catene  o 
canapi  che  passano  dentro  ad  anelli  fissi  sulle  facce  interne 
dei  vasi,  e  sono  fortemente  tesate  e  arridate.  Gli  scontri  o 
le  catene,  alternati  gli  uni  con  le  altre  danno  all'  insieme  dei 
due  vasi  il  carattere  di  un  sistema  rigido. 

Aderenti  al  fasciame  esterno  si  pongono  le  ventriere  o  sof- 
fitte ben  lavorate  in  modo  da  adattarsi  alle  forme  della  carena. 
Fra  i   vasi  i   pezzi   interposti  sono  diversi  al  mezzo  della 
nave   da  quelli  dell'estremità.  Nella  parte  mediana,  cioè  per 
circa  la  metà  della  lunghezza  della  nave  si   applicano    sopra 


120  INV 

i  vasi  i  sopravasi,  e  al  disotto  delle  ventriere  si  pongono  i 
tacchi  0  cuscini;  fra  i  sopravasi  e  i  tacchi  una  serie  di  aurei 
coi  quali,  a  tempo  debito  si  mette  in  tensione  l'invasatura 
e  si  scaricano  del  peso  della  nave  le  taccate.  Per  le  sezioni 
più  stellate,  tra  i  vasi  e  le  ventriere  s'  innalzano  le  colonne 
■  verticali  o  convergenti  verso  l' alto,  le  quali  si  addossano  per 
un  tratto  ai  vasi,  posando  su  questi  con  un  dente,  e  termi- 
nano con  le  estremità  superiori  sotto  le  ventriere.  Le  colonne 
anno  degF  incavi  sui  quali  si  fanno  passare  le  trinche,  le 
quali  con  diverse  passate  abbracciano  la  spina  e  tengono  a 
posto  e  mettono  in  forza  le  colonne  e  le  ventriere. 
Invasatura,  il  naviglio  posto  sulle  vase. 

L.  textrinum  ;  Grr.  ìiy&^ioj^  rpòTZL^  ^«/«v?- 
F.  ber,  berceau  ;  I.  cradle,  launeing  cradle  ;  P.  herzo  cuna  ; 
S.  basada,  cuna  ;  T.  das  Ablaufgeriist,  der  Schlìtten. 
Invelare,  v.  a.,  fornire  il  naviglio  delle  sue  vele. 

F.  se  couvrir  de   toile,  se  charger  de  toile  ;  I.  to   carry  a 
press  of  sail  ;  P.  forgar  de  vela  ;  T.  Segei  pressen. 
—  detto  altresì  di  mettere,  e  inferire  le  vele,  di  lavorarle  o  co- 
struirle. 
Invelato,  add.  e  p.  ps.,  da  invelare.  Naviglio  invelato,  naviglio 

fornito  di  vele. 
Inventariare,  v.  a.,  mettere  a  inventario,  fare  inventario. 

F.  faiì'e  Vinventaire;  I.  to  take  or  to  make  an  inventory  ; 
P.  e  S.  inventariar;  T.  Inventar  aufnehmen. 
Inventariato,  add.  e  p.  ps.,  da  inventariare,  porre  ad  inventario. 
Inventario,  s.  m.,  è  un  catalogo,  la    descrizione    in    quantità    e 
specie  di  tutti  gli  oggetti  di  armamento,  attrezzatura  in  atto 
e  di  rispetto,  di  munizioni  e  provvigioni  esistenti  nella  nave. 
Vi  è  l'inventario  speciale  d'armamento  completo,  e  l'in- 
ventario di  disarmo  o  lo  stato  degli  oggetti  lasciati  sulla  nave 
durante  il  disarmo  del  naviglio. 

F.  inventaire  ;    I.  inventory;    P.  e  S.  inventario;  T.  das 
Inventar. 
Inventori    di    cose  trovate  galleggianti  sul  mare  o  al  secco  sul 
lido,  il  Codice  della  Marina  mercantile  stabilisce  : 

135.  Le  merci,  attrezzi,  vestimenti,  valori  ed  altri  og- 
getti d' ignota  provenienza,  trovati  nel  litorale  dello  Stato,  in 
mare,  a    galla,  sott'acqua  o  sulla  spiaggia,  o  nei    porti,  dar- 


INV  121 

sene,  fossi  o  canali,  a  meno  che  il  loro  valore  fosse  minore 
di  lire  cinque,  dovranno  dagli  inventori  denunciarsi  entro 
ventiquattro  ore  all'autorità  marittima  locale,  od  altrimenti 
al  sindaco. 

Gli  inventori  che  abbiano  messo  in  salvo  e  denunciato 
entro  il  termine  sopra  stabilito  alcuno  degli  oggetti  suddetti, 
avranno  diritto,  oltre  al  rimborso  delle  spese  di  ricupero,  ad 
un  premio  ragguagliato  al  terzo  del  valore  netto  delle  cose 
salvate,  se  si  tratta  di  oggetti  trovati  a  galla  o  sotto  acqua, 
e  calcolato  come  nell'  art.  718  del  codice  civile  se  si  tratta 
di  oggetti  trovati  sulla  spiaggia,  calate  o  moli  delle  indicate 
località,  o  di  cetacei  che  si  arenassero  sul  litorale,  la  pro- 
prietà dei  quali  è  devoluta  allo  Stato. 
Jnvergare,  v.  a.,  da  verga,  inferire  le  vele  sui  pennoni  o  le  an- 
tenne. E  un  gallicismo  di  cui  non  abbiamo  bisogno,  avendo 
i  corrispondenti  inferire,  impemionare,  inantennare.  Di  più 
verga  in  italiano  significa  bastoncello  sottile,  troppo  lontana 
dalla  lunghezza  e  grossezza  dei  pennoni  e  delle  antenne. 

F.  enverguer  ;  I.  to  hend  a  sali  to  its  yards  ;  P.  e  S.  eìi- 
vergar  las  velas  ;  T.  eln  Segel  anscJilagen,  unterschlagen. 
Jnvergato,  add.  e  p.  ps.,  da    invergare,  inferire    sulla   verga    la 

vela. 
Invergatura,  s.  f.,  l' atto  e  l' effetto  dello  invergare,  o  dell'  infe- 
rire le  vele  sulle  verghe. 

La  larghezza  della  vela  da  un  vento  all'altro,  la  larghezza 
cioè  del  lato  superiore  o  testiera  della  vela,  che  si  allaccia  o 
inferisce  sul  pennone. 

F.  envergure  ;  I.  the    length  of   the  yards  of  a  ship,  and 
the    extent    of   the  sails  upon    them  ;    P.  e    S.  envergadura  ; 
T.  der  Kopf  eines  Segels. 
Invernare,  per  svernare,  passare  l' inverno  in  alcun  luogo. 

Trapassati  il  mare  dell'India  sotto  la  guida  di  Pietro 
Ataidio,  furono  forzati  da'  tempi  contrarli  invernare  all'  isola 
Anchediva.  Serdonati, . /S'^orm,  2,  81.  Qui  però  non  è  sicura 
la  lezione,  potendo  invernare  stare  per  isvernare,  per  opera 
del  copista  o  dello  stampatore. 

L.  hybernare,  hyemare  ;  Gr.  yii^.ùx,u'). 

F.  hiverner  ;  I.  to  winter,  hivernate  ;  P.  e  S.  invernar  ; 
T.  uberwintern  oder  wintern. 


122  INV 

Invernare,  per  farsi  inverno,  essere  inverno. 

Tremo  l'estate,  e   quando   inverna  io  bollo.  Conti,  Bella 
Mano,  61. 
Invernata,  s.  f.,  vernata,  verno,  inverno,  il  tempo  invernale. 
L.  tempus  Tiibernum,  ìiyems  ;  Gr.  xnp-i-j. 
F.  hivernage  ;  I.  the  winter  time  or  wintering  season  ;  P. 
e  S.  invernada  ;  T.  die   Ueber w inter ung. 
— ■  si    dice  pure  nei   paesi  caldi,  e  particolarmente  alle  Antille, 
il  tempo  nel  quale  è  d'  uso  che  le  navi  riposino  e  si  mettano 
nelle    baie    le  più  sicure  e  difese.  Alla   Martinica  e  in  altre 
isole  vicine,  questa  stagione  dura  da  luglio  sino  alla  metà  di 
ottobre;  e  per  questo  tempo  vi  è  un  regolamento   di   polizia 
che  obbliga  le  navi  di  tenersi  nella  rada  di   Fort-royal  e  di 
abbandonare    quella  di    S.  Pietro,  la  quale  è   molto    esposta. 
Tale  misura    fu  presa  per   la    frequenza  degli    uragani  nella 
regione  delle  Antille. 
—  luogo  da  svernare  al  sicuro.    ■ 

Inverno,  s.  m.,  la  stagione  fredda.  Per  noi  comincia  col  soltizio 
di  Capricorno  verso  il  21  decembre  e  finisce  coli' equinozio 
di  Primavera  versa  il  21  di  marzo. 

In  questa  stagione    gli    antichi    tenevano  chiuso  il    mare 
alla  navigazione. 

F.  hiver  ;  I.  winter  ;  P.  inverno  ;  S.  invierno  ;  T.  des 
Winter. 
Inversione,  s.  f.,  la  mutazione  di  un  ordine  di  marcia  e  di  bat- 
taglia, in  guisa  che  i  capi  di  fila  o  navi  di  testa,  diventano 
serrafile  o  navi  di  coda.  La  inversione  si  effettua  in  diverse 
maniere,  secondo  insegna  la  tattica.  Movimento  che  conduce 
all'  ultima  linea  i  navigli  che  erano  in  testa. 
L.  inversio. 

F.  e  I.  inversion  ;  P.  inversao  ;  S.  inversion  ;   T.  Schwen- 
kung  eines  Geschwaders. 
Inverso,  add.  e  p.  ps.,  da  invertire,  detto  del  mettere  in  senso 
inverso,  un  ordine  di  battaglia. 
Dicesi  anche  invertito. 
Inversura,  s.  f.,  parlando  dei  canapi,  la  volta. 

L.  inversura. 
Invertere,  forma  antiquata  d' invertire,  o  piuttosto  detto  latina- 
mente. 


INV  123 

Invertimento,  s.  m.,  l'atto  e  F effetto  dello  invertire  gli  ordini 
di  battaglia. 

—  della  corrente  del  flusso  e  riflusso. 

F.  changement  ou  renversement  de  marce;  I.  turii  of   the 
tide  ;  T.  die  Stromkenterung. 
Invertire,  mutare  l' ordine  di  marcia  o  di  battaglia  ;  facendo  di 
fronte  coda,  di  destra  sinistra  e  simili. 

F.  renverser  Vordre;  I.  to  invert  the  order;  P.  inverter; 
S.  invertir  ;  T,  die  Ordnung  verkehren. 

—  la  colonna, 

F.  invertir  la  colonne  de  la  tète  a  la  queue  ;  I.  to  invert 
the  column  from  van  to  rear  ;  T.  in  Colonne  gleichzeitig  den 
Curs  verkehren. 

—  il  moto  nelle  macchine, 

F.  renverser  la  marche;  I.  to  renverse  the  engine;  T.  urus- 
tenern. 

Invertito,  add.  e  p.  ps.,  da  invertire,  detto  di  ordine  di  batta- 
glia tramutato. 

Investì,  G.,  investire. 

Investigazione,  s.  f.,  ricerca,  inquisizione,  inchiesta.  Vedi  In- 
chiesta. 

Investimento,  s.  m.,  l'atto  e  l' effetto  dello  investire. 

—  l' investire  in  terra. 

F.  échouage  ;  I.  stranding  ;  P.  encalhe  ;  S.  encallada  ; 
T.  das  Stranden. 

—  volontario, 

F.  échouement  résolu.  a/in  d'éviter  un  perii  imminent  ; 
I.  Stranding  for  the  common  safety. 
Investire,  v.  a.,  una  nave  con  altra  si  può  fare  in  più  modi  : 
con  la  sola  prora  ben  solida  battendo  sul  fianco  o  sulla  poppa 
della  nave  nemica  ;  colpendo  queste  parti  con  la  prora  ar- 
mata di  rostro  ;  strisciando  con  la  prora  e  frangendo  il  pa- 
lamento delle  navi  nemiche. 

Gli  antichi  ordinariamente  investivano  spingendo  la  nave 
a  forza  di  remi. 

Nel  medio  evo  e  in  tempi  anche  vicini,  si  adoperava  an- 
che la  vela  ;  oggidì  si  adopera  il  vapore. 

L.  investire;  G.  investi;  Maltese,  naik  maniarang ;  Illir. 
e  Dalm.  nav aliti. 


124  INV 

F.    investir^   v.  ant.,  aborder ;   I.  planking;    P.   envestlr^ 
ant.  ;  S.  embestir. 
Investire,  è  dare  in  secco,  arrenare,  incagliare, 

F.  échouer;  I.  to  strand  ;  P.  encalhar  ;  S.  varar  en  tierra  ; 
T.  stranden. 

—  nel    significato  anche  di    assalire,  attaccare    per  esempio    un 
porto. 

—  V.,  per  infilare  una  nave  col  proiettile  dei  cannoni. 

—  arando, 

F.  investir  chassant  sur  les  ancres  ;  I.  to  run-a-ground 
dragging  the  anchor  ;  P.  dar  a  costa  ai'rastando  as  ancoras  ; 
S.  dar  ci  la  còsta  garreando  ;  T.   Triftig  roaken. 

—  un  naviglio. 

F.  ahorder    un  navire ;  I.  to  rum  foul  of;  T.  ein  Schiff 
ansegéln. 
Investito,  s.  f.,  investitura,  l' investire.  Investita  violenta,  peri- 
colosa, per  fianco. 

—  add.  e  p.  ps.,  da  investire, 

F.  abordé ;  I.  boarded  ship;  P.  abalroado  ;  S.  abordado  ; 
T.  das  angessegelte  Schiff. 
Investitore,  add.  e  s.  m.,  che  o  chi  investisce  ;  nave  che  ne  in- 
vestisce  un'altra, 

F.  abordeur;  I.  boarding  ship;  T.  das  ansegelnde  Schiff. 
Investitura,  s.  f.,  l'investire,  l'effetto  dell'investire,  coprir   del 
fasciame  un   naviglio. 

—  per  arrenamento,  l'arrenarsi. 

F.  investissement  ;  I.  stranding,  ruminga- ground. 
L' arrenamento    può   essere  causale,  dipendente    da    igno- 
ranza dei  paraggi,  da  imprudenza,  o    volontaria   per   fuggire 
dinanzi  al  nemico  o  ad  una  tempesta. 
Investizione,  vedi  Investizion,  al  pi.  investigioni  :  scalmi  degli 
occhi  (cubie)  riempimenti  intorno  ad  essi  occhi.  Vedi  Oftalmi. 
F.  alonges  des  écubiers ;  I.  hawse  pieces;  T.  die  Klushdl- 
zer,  Bugholzer,  Bugstucke. 
Investizion,  s.  f.  V.,  per  fasciame,  i   tavoloni  coi  quali  si  copre 
l'ossatura  della  nave. 

F.  bordage  ;  I.  the  planks. 
Invetriata,  s.  f.,  osteriggio,  specie  di  lanterna  più  o  meno  grande 
per  dar  luce  dal  ponte  al  disotto  nelle  navi.  A  Livorno  usano 


INV  125 

il  vocabolo  proprio  italiano  :  Luminale.  Una  graticola  di  ferro 
protegge  il  vetro  contro  i  possibili  urti. 

I  luminali  possono  aprirsi  in  due  sportelli,  o  in  uno  solo, 
secondo  la  forma  e  la  grandezza  di  essi,  per  dar  aria  quando- 
ne  sia  il  caso. 

F.  claire-voie  ;  I.  Skylight;  P.  gaiuta;  S.  lumbrera  ;  T.  das 
Oberlicht,  Scheilkht. 

—  spiraglio  della  macchina, 

F.  claire-voie  de  la  chambre  des  machines  ;  I.  engine  room 
skylight  ;  T.  das  Maschinenscheilicht. 

Invia!  spedisci,  manda,  comando  al  timoniere  di  spingere  in- 
nanzi la  barra  del  timone,  per  mettere  il  naviglio  innanzi  al 
vento. 

Inviluppo  esterno  dei  fumaioli. 

—  del  vapore  o  camicia  del  cilindro  della  macchina, 

F.  cheìnise,  enveloppe  ;  I.  Jacket,  case,  casing  ;  T.  der  Man- 
tei,  die   Umhilllung  irgend  eines  Maschinentheiles. 

Invincibile,  add.,  da  vincere,  nome  o  appellativo  dato  a  navi,- 
uomini,  schiere  di  soldati  e  armate,  come  alla  spagnola  di 
Filippo  II. 

Invocazione  (P)  dei  santi  facevasi  dai  marinai  in  caso  di  calma 
e  di  tempesta. 

I  marinai  spagnuoli  nella  calma  invocavano  San  Lorenza 
martire. 

Invoglia,  s.  f.,  V.,  vedi  Invoglio. 

Invoglio,  s.  m.,  la  tela  da  vele  che  i  marinai  adoprano  per  fa- 
sciare i  canapi,  cioè  roba  da  involgere. 

Involucro,  s.  m.,  isolante,  coibente, 

F.  enveloppe  isolante  ;  I.  insulating  covering  ;  T.  die  nicht- 
leitende   Umhilllung. 

—  esterno  di  una  caldaia  a  vapore. 

F.  coque  ou  enveloppe  d'une  chaudiere  ;  I.  shell  of  a  boi- 
ler ;  T.  die  KesselhiXlle. 

—  esterno  del  focolare  delle  caldaie  a  locomotiva, 

F.  enveloppe  extérieure  du  fourneau  ;  I.  outside  fire-box, 
shell;  T.  die  aussere  Halle  des  Kessels. 

—  della  camera  (artiglieria), 

F.  pour  tour  de  la  chambre  ;  I.  interior  surface  of  the 
chamber  of  a  piece  of  ordnance  ;  T.  das  Kammerstuck. 


126  INX-IOU 

Inxola,  V.  ant.,  per  isola,  dal  latino  insula. 

Inzavorrare,  vedi  Insavorrare. 

Inzenatura,  còrso,  per  inghinatura,  vedi. 

Inzeppare,  v.  a.,  fermare  con  zeppe  l'albero  nella  cassa. 

—  v.,  per  inceppare,  vedi. 

—  imbiettare.  Il  Dabovich  scrive  :  incrociare  (Impennolare) 
la  testa  di  una  caviglia.  Veramente  i  Veneti  dicono  :  impe- 
nolar  da  penala  che  è  la  nazionale  bietta,  o  zeppa  cuneiforme 
di  legno  o  di  ferro  per  fermar  bene  le  inchiodature. 

Inzinadure,  s.  f.  pi.  V.,  corde  sottili  colle  quali  si  legano  insieme 
i  due  pezzi  che  costituiscono  l' antenna  (penna  e  carro). 

F.  amarrage  en  étrine  ;  I.  throat-seizings  of  a  lateen  yard  ; 
S.  Cruz. 
locha,  s.  f.,  naviglio,  che  i  continuatori  del  Du  ChanGtE  pensano 

che  non  sia  altra  cosa  che  1'  Yacht. 
Jole,  lolle  ed  loia,  fr.  antico,  e  napoletano  iolla,  ghiotta,  nome 
di  un  piccolo  naviglio,  che  oggi  si  scrive  anche  Yole.  Navi- 
cella generalmente  elegante  e  leggerissima,  e  d'ordinario  fa- 
sciata a  labbro.  Riservata  per  uso  speciale  del  Comandante 
di  una  nave.  Va  a  remi  e  a  vela.  I  nostri  la  chiamano  anche 
Scappavia.  Vedi  Baleniera. 

F.  yole  ;  I.  yarol  ;  P.  canoa  ;  S.  yole  ;  T.  Jolle. 
lolly-roger,  bandiera  da  pirata,  che  è  tutta  nera,  con  un  teschio 

bianco  nel  mezzo, 
lonchus,  basso  latino,  dal  latino  juncus  :  italiano  giunco. 

Napol.  ionco. 
lonco,  s.  m.,  giunco,  ant.  ioncho. 
V.  zonco. 

F.  ant.  Jone,  jonque  ;  I.  junk  ;  P.  e  S.  junco  ;  T.  die  Bin- 
sengras. 

—  marittimo, 

F.  Jone  maritime  ;  1.  sea-rush  ;  P.  e  S.  junco  marittimo  ; 
T.  die  Meerstrandshinse. 

—  0  giunca,  specie  di  nave  cinese. 

Ionio,  s-  m.,  nome  che  gli  Ioni  dettero  a  tutto  il  mare  oggi  com- 
preso sotto  i  nomi  di  Adriatico  e  Ionico,  quando  su  le  dop- 
pie rive  fondarono  loro   colonie. 
L.  Ionium  mare  ;  Gr.  IJì-ho^. 

I.  =  loule,  vedi. 


lOU-IPO  127 

loule,  vedi  Caloria. 

Ipèra,  s.  f.,  ciascuna  delle  funi  attaccate  all'  una  e  all'  altra  estre- 
mità dei    pennoni  per  muoverli  orizzontalmente,  ciò  che  noi 
diciamo  bracci,  vedi. 
L.  ypera  ;  Gr.  Inzipa.. 

Iperborea,  add.,  sopra  borea,  attinente  alle  regioni  polari. 
F.  hyperhoreus  ;  I.  hyperboreau  ;  T.  Hyperboleus. 

Iperesia,  s.  f.,  gli  Elleni  cosi  dicevano  il  servizio  dei  rematori 
e  dei  marinai,  il  Grote,  t.  X,  126,  n.,  crede  che  significasse 
ciurma.  Veramente  à  l'uno  e  l'altro  significato. 

—  al  plurale,  significò  rematori,  marinai,  e  per  estensione  :  ope- 
rai e  manovratori. 

L.  yperesia  ;  Gr.  uìt/jp^tìk. 
Iperesio,  s.  m.,  specie  di  coperta  che  i  rematori  ponevano  ripie- 
gata sui  loro  banchi,  per  farne  una  specie  di  cuscino. 

—  stipendio  dei  rematori. 

—  servizio  dei  rematori. 

—  nave  fornita  di  rematori. 

L.  yperesion  ;  Gr.  uTT/jiséTtov. 
Iperete,  s.  m.,  rematore,  marinaio,  qualsiasi    persona    dell'equi- 
paggio. 

—  qualsiasi  uomo  che  lavora  sott'  ordine. 

Iperetico,  add.,  di  naviglio  leggero  che  accompagna  uno  mag- 
giore. 

Gr.    ùx/3|;iTr/óc. 

—  naviglio  da  trasporto,  sussidiario. 

Ipoblema,  s.  m.,  nella  marina  ellenica  pare  che  significasse 
quello  che  nella  nostra  si  dice  incerata^  cioè  tela  siffatta  da 
fasciare  il  naviglio  di  sotto  in  su,  af&ne  di  serrare,  per  quanto 
era  possibile,  facendola  aderire  al  corpo  della  nave,  le  falle 
che  avvengono  specialmente  in  tempo  di  procelle. 

Vedi  CoRAZziNi,  DelV  ipozoma  e  dell'  ipoblema  nelV  antica 
marina  da  guerra. 

Ipòca,  s.  f.,  specie  di  rete  da  pescare,  creduta  identica  alla  van- 
gaiuola. Salvini,  Oppiano,  Pésca. 

Ipomoclio,  s.  m.,  fulcro. 

F.  orgueil,  pointal,  point    d^appui;   I.  fulcrum,  hypomo- 
chlion,  lever-prop  ;  T.  die  Hebelstutze,  Hebelunterlage. 

Ipotàlassica,  add.,  (navigazione)  sottomarina. 


128  IPO-IPP 

Ipoprora,  s.  f.  e  add.,  nave  a  prora  bassa. 

L.  ypoprora  ;  Gr.  uttótt/ìw/so;-. 
Ipozoma,  s.  m.,  nella  marina  ellenica  ebbe  diversi  significati: 
1°  r  asta  del  timone,  1'  asser  dei  Latini  ; 
2°  per    canapo  o  cordone,  nel    significato  di    cinta  o  pre- 
cinta delle  navi  ; 

3°  valse   pure  per  cinta  o  cintura  qualsiasi,  da   stringere 
un  qualche  oggetto,  come  la  vita  dell'uomo  ; 

4°  indicò   pure  il  frenello  col  quale  il  timone  si  fermava 
alla   banda  ; 

5°  infine    per    trinca  o  canapo  da    subcingere    le  navi   in 
tempesta  a    fortificarle  acciò  non  si    sfasciassero,  uso   giunto 
sino  ai  nostri  tempi.  Vedi  Corazzini,  DelV  ìpzoma  e  delV  ipo- 
blema  nelV  antica  marina  da  guerra,  e   Viaggio  di  S.  Paolo. 
L.  ipozoma;  Gr.  ù:ró?wy.5c. 
Ipzonare,  v.  a.,  fece  il  Guglielmotti  dal  greco  Oixo^wvyyut  ;  il  no- 
stro trincare,  il    latino  subcingere  degli    Atti    degli  Apostoli. 
Vedi  CoRAZZiNi,  DelV  ipzoma  e    dell' ipoblema    nella  marina 
àa  guerra  degli  Elleni. 
Ipozonato,  add.  e  p.  ps.,  da  ipozonare  :  trincato,  subcinto. 
Ippàgine,  s.  f,  portacavalli,  passacavalli,  usciere,  vedi. 
Ippago,  s.  m.,  lo    stesso    che    ippego,    o    ippagogo,  portacavalli. 
Plinio. 

L.  hippagus  ;  Gr.  iTzuayòi. 
Ippagogo,  s.  m.,  nave   portacavalli. 
L.  hippagagus  ;  Gr.  i:zu-zyoyò^. 

Secondo  Tucidide  in  Atene    fu  Pericle  a  metterli  in  uso, 
adoperando  vecchie  navi.  Cita  di  quelli  che  portavano  trenta 
cavalli  ;  ed  altri  simili  ne  allega  Livio. 
Ippego,  s.  m.,  lo  stesso  che  ippagogo. 
Ippocampo,  s,  m.,  cavallo  marino,  pesciolino,  detto  cosi  per  avere 

nel  capo  e  nel  collo  una  lontana  rassomiglianza  al  cavallo. 
Ippocrazie,  s.  f.,  feste  in  onore  di   Nettuno  equestre,  domatore 
dei  cavalli  o  cavalloni.  In  Roma   le  dicevano  Consualia,  dal 
Dio  Census,  quel  che  il  Nettuno  degli   Elleni. 
Ippógamo,  nel  significato  d' ippagogo  cita  il  Guglielmotti  sul- 

P autorità  d'Isidoro. 
Tppruar,  v.  a.,  maltese,  mettere  sulP  avanti,  sulla  testa  del    na- 
viglio :  appruare. 


IPP-IRE  12ì> 

Ippruato,  add.  e  p.  ps.,  da  ippruar  maltese,  per  appruato,  im- 
pruato,  ch'  è  sulla  prua,  sull' avanti  del  naviglio. 

Ipsometro,  s.  m.,  strumento  per  misurare  le  altezze  con  l'osser- 
vazione della  pressione  barometrica  ;  specialmente  per  deter- 
minare le  altezze  con  l'accertare  il  punto  dell'ebollizione 
dell'  acqua. 

F.  hypsometre  ;  I.  e  T.  hypsometer. 

Iratum  mare,  dai  latini  detto  il  mare  irato,  tempestoso. 

Ire,  lo  stesso  che  andare. 

—  a  bordo,  invece  di  ire  in  nave,  imbarcarsi. 

—  in  cursum,  basso  latino,  ire,  andare  in  corso,  ire  pirateg- 
giando. 

Iri  ed  iride,  s.  f.,  arcobaleno.  Presso  gli  antichi  Elleni  e  Latini, 
Dea  messaggera  di  Giunone,  figlia  di  Taumante  e  di  Elettra. 
Dante,  Paradiso,  33.  E    l'un  dall'altro  come    iri    da    iri 
Parea  reflesso. 

Salvini,  Rime,  La  tua  bella  iri  almeno.  N'annunzi  un 
bel  sereno. 

L.  iì'is  ;  Gr.  ipi:;. 
Irlandese,  (vedi  terzarolo  all'). 

Irming,  s.  m.,  maltese,  dal    veneto    idiotismo  armiggio    per   or- 
meggio. 
Irmiggiatura,  s.  f.,  maltese  per  ormeggiatura,  l'ormeggiarsi. 
Irradiazione,  s.  f.,  il  calorico  raggiante  viene  emesso  dai   corpi 
caldi  in  tutte  le  direzioni  in  linea  retta  ed  i  raggi  di  calore 
seguono  le  stesse  leggi  dei  raggi  luminosi. 

Rispetto  alla  generazione  del  vapore  nelle  caldaie,  la  ir- 
radiazione si  limita  al  focolare,  al  cielo  e  alle  pareti  del 
quale,  intercettando  i  raggi  calorifici  emanati  dal  combusti- 
bile acceso  si  scaldano  ed  a  lor  volta  trasmettono  il  calore 
all'acqua  delle  caldaie. 

—  l'emissione  dei  raggi  luminosi  di  un  corpo. 

L' irradiazione  di  un  corpo  luminoso  varia  in  senso  in- 
verso della  illuminazione  del  corpo  che  lo  circonda.  Essa  rag- 
giunge il  suo  massimo  quando  la  illuminazione  del  campo  è 
nulla  ;  essa  sparisce  quando  l' intensità  della  luce  del  campo 
è  uguale  a  quella  dell'oggetto. 

F.  e  I.  irradiation  ;  P.  irradiagao  ;  S.  irradiacion  ;  T.  Aus- 
strahlung. 

COBAZZiNi,  Vocab.  Nautico.  9 


130  IRR-ISC 

Irretire,  v.,  pigliar  con  rete. 

L.  irretire  ;  Gr.  tttxrifivixm-f. 
Irretito,  add.  e  p.  ps.,  da    irretire,  preso  colla    rete,  e  figurata- 
mente accalappiato. 
L.  irretitus. 
Irrevocabile,  add.,  da   irrevocare,  che  non    può  richiamarsi,  ri- 
vocare. 

Irrevocabilis  pendere  àncora,  àncora  che  non  si  può  sal- 
pare per  il  suo  gran  peso. 
Irrio,  spendeva  circa  tre  milioni  e  mezzo  delle  nostre  lire  per 
alimentare  i  pesci  degi'  immensi  suoi  vivai  ;  e  per  questi  la 
sua  villa  fu  venduta  dieci  milioni  di  lire. 
Irrompere,  v.  intr.,  colle  proprie  navi  sulle  nemiche,  sulle  schiere, 
squadre,  o  linee  nemiche. 

L.  irruere  in  medlam  aciem. 
Irruzione,  s.  f.,  l'atto,  l'effetto    dello    irrompere   su    alcuno,  su 

alcun  che. 
Isa!  isa  !  issa!.  Genovese,  voci  con    le  quali  si  eccita  altrui  a 
qualche  movimento  di  forza  e  penoso. 
Anche  dicono  :  Oh  !  issa  !  Oh  !  alza  ! 
Ishernare,  idiotismo  per  svernare,  invernare,  vedi. 
Ischia    (i    disastri    d')    e    di    Giava,    descritti    dal    Rezzardore, 

E.   Jf.,  1883,  IV,  229. 
Iscoglio,  s.  m.,  non  variante  di  scoglio,  come  pensò  M.  Jal,  ma 

scoglio  con  l'apposizione  del  i  per  addolcire  Vs  impura. 
Iscrizione,  s.  f.,    dei    marinai,  il    registro   nel    quale    essi   sono 
scritti. 

F.  inscription  maritime  ;  I.  registry  of  seameri  ;  T.  die 
Evidenzhaltung  der  Seeleute. 

—  a  ruolo. 

F.  engagement;  I.  enrolling,  shipment;  T.  die  Anmuste- 
rung  der  Bemannung. 

—  marittima   generale,  registro  o  matricola  di    tutti    i    marinai 
dello  Stato. 

F.  bureau  de  la  matricide  generale  des  mar  ins  ;  I.  gene- 
ral register  and  record  office  of  seamen  ;  T.  das  Evidenzbu- 
reati  des  Personals  der  Handelsmaì'ine. 

—  del  contratto  di  vendita   d'una  nave   nei   registri   delle   do- 
gane. 


à 


ISE-ISO  131 

F.  mutation  en  donane  ;  I.  entity  of  the  contract  of  sale 
of  a  ship  in  the  register  of  custom-house  ;  T.  Eintragung  de- 
Verkaufsvertrages  eines  Schiffes  in  den  Registern  der  Zollvers 
ivaltiing. 

Iseretmo,  add.,  guarnito  di  tanti  remi. 
L.  iseretmus  ;  Gr.  hnfArijio^. 

Isgurar,  v.  a.,  maltese  per  assicurare,  parlando  di  naviglio,  al- 
beri, vele  od  altro. 

Iside  (nave  d')  una  delle  navi  sacre  degli  antichi  Egiziani. 

Isnechia,  che  trovasi  scritto  anche  ilnechia,  hilnachia,  specie  di 
naviglio  rotondo,  normanno  (snek  ed  esneke). 

Isoa,  in  Genovese,  isola. 

Isoày  V.  a.,  in  Genovese,  isolare. 

Isobara  o  Isobarica,  add.,  ciascuna  di  quelle  linee  curve  che 
passan  pei  luoghi,  nei  quali  l'amplitudine  media  delle  va- 
riazioni barometriche  è  la  stessa. 

F.  isoharique  ;  I.  isoharic  ;  P.  e  S.  isobarica  ;  T.  isoharen. 

Isobar ometrico,  add.,  che  presenta  le  stesse  altezze  barometriche. 

—  curve  isobarometriche,  vedi  Isobara. 

Isocasmo,  s.  m.,  una  linea  che  congiunge  luoghi  della  superficie 
terrestre  nei  quali  è  la  stessa  media  frequenza  di  aurore. 
F.  isochaSme  ;  I.  isochasm. 
Isocelle,  s.  f.,  idiotismo  per  isoscele,  vedi  a  questo  vocabolo. 
Isòcrono,  add.,  detto  di  tempo  uguale,  e  di  tutti   i    movimenti 
di    qualsiasi    macchina,  che  mantiene  uniformità  di  tempo  e 
di  movimento. 

F.  isochrone;  I.  isochronous. 
Isola,  s.  f,  tratto  della  superfìce  della  Terra,  più  o  meno  grande 
bagnato  tutto  intorno  dall'acqua. 
L.  insula  ;  Gr.  vvJto;-. 
F.  ile  ;  I.  isle  ;  P.  ilha  ;  S.  isla  ;  T.  Insel. 

—  pi.  natanti,  vedi  Simplegadi  e  Sirenuse. 

—  pi.  del  vento,  la  gente  di  mare  appella  cosi  le  Antille  più 
orientali,  perché  i  venti  regnano  sempre  o  quasi  in  quei  pa- 
raggi. 

—  pi.  al  coperto  dal  vento  per  contro,  dicono  le  Antille  più 
occidentali. 

—  pi.  di  sopravvento  ;  un  naviglio»  è  al  sopravvento  di  un  altro 
se,  condotta  una  perpendicolare  dal  primo  naviglio  alla  dire- 


132  ISO 

zione  del  vento,  l'altro  si  trova  al  disotto  del  primo  relati- 
vamente al  punto  dal  quale  spira  il  vento.  Il  secondo  è  al 
sottovento. 

F.  cotés  du    vent;  I.  the    windward  •  Islands  ;    P.  ilhas  de 
harlovento  ;  S.  islas  de  harlovento  ;  T.  die  Luvwàrts-Eilande. 
Isola,  di  sottovento. 

F.  lies  de  dessous  les  vent  ;  I.  the  leeward-islands  ;  P.  ilhas 

de  sotavento  ;  S.  islas  de  sotavento  ;  T.  die  Leewàrts-Eilande, 

• —  pi.  coralline,  quelle  formate  da  banchi  di  corallo.  Vedi  Atollo. 

—  pi.  madreporiche,  formate  da  banchi  di  madrepore,  vedi. 

—  pi.  vulcaniche  di  origine  vulcanica,  le  quali  talvolta  sorgono 
ad  un  tratto  dal  fondo  del  mare,  talaltra  inabissano. 

—  pi.  di  ghiaccio,  come  si  vedono  nei  mari  polari. 

—  pi.  fortunate  le  Esperidi  o  Canarie^  una  delle  quali  è  l'isola 
del  ferro,  per  la  quale  si  fece  passare  il  primo  meridiano. 
Esperidi  significa  occidentale  in  greco.  Secondo  altri  furono 
cosi  appellate  dalle  figlie  di  Atlante,  se  pure  la  favola  con 
ciò  non  indica  la  tradizione  dello  sprofondamento  del  conti- 
nente Atlantide  sul  quale  proseguiva  la  catena  dell'Atlante  ; 
de'  quali,  resti  o  frammenti  potrebbero  essere  queste  isole  al- 
l'occidente dell'Africa. 

—  di  Francia  o  Maurizio  nell'Oceano  indiano.  I  Francesi  l'oc- 
cuparono nel  1715  ;  gì'  Inglesi  se  ne  impadronirono  nel  1810 
e  fu  loro  ceduta  nel  1814. 

—  di  Francia,  regione  di  questo  gran  paese  detta  cosi  perché 
era  compresa  tra  la  Senna,  la  Marna,  Ourque,  l'Aisme  e 
1'  Oise,  che  ne  formano  quasi  un'  isola.  Il  dialetto  o  idioma 
di  questa  regione  venne  adottato  dai  Francesi  per  lingua 
nazionale. 

—  tiberina  ;  la  tradizione  la  disse  formata  dalle  messi  se- 
gate nei  campi  di  Tarquinio  il .  Magnifico,  e  gittate  nel  Te- 
vere con  altre  materie.  Ebbe  la  forma  di  una  nave.  Sulla 
prora  fu  il  tempio  di  Fauno,  nel  mezzo  il  tempio  di  Escula- 
pio,  e  nella  poppa  quello  di  Giove. 

—  de'  Eé  o  Hhé  nel  golfo  di  Guascogna,  separata  dal  conti- 
nente.  dal  Pertuis-Breton.  Gl'Inglesi  l'attaccarono  invano 
nel  1627. 

—  Plinio  osserva  parere  esservi  un  compenso  tra  il  sorgere  di 
nuove    terre  o    isole  e    lo  sprofondare  di    alcune  altre;   cosi 


ISO  133 

quando  si  aperse  lo  stretto  di  Messina  si  chiùse  lo  stretto 
che  era  ad  A.  della  moderna  Catanzaro.  Plinio  ne  dà  un 
elenco  sino  a  Thia  che  sorse  al  suo  tempo  il  7  di  luglio  nel 
46  d.  C.  Altre  isole  si  congiunsero  a  terra  ferma  :  l' isola  di 
Circe  oggi  promontorio  Circello,  Antisa  a  Lesbo,  Zefiro  ad 
Alicarnasso,  Etusa  a  Mindo,  Ferve  a  Mileto  ed  altre  molte. 

Isola,  —  pi.  (gruppo  d')  vedi  Arcipelago. 
I.  a  cluster  of  Islands. 

—  magnetica,  l'isola  danese  Bornholm  (latino  Boringia)  12°, 
20'  long.  0.,  50*^,  10'  lat:  B.,  31  chil.  su  17,  nel  mar  Baltico, 
è  una  immensa  calamita.  La  sua  proprietà  si  manifesta  in 
un  raggio  di  15  chilometri.  Anche  il  banco  roccioso,  non  lungi 
dall'isola  di  Bornholm,  à  le  stesse  proprietà  magnetiche.  La 
potenza-  di  attrazione  dell'  isola  e  del  banco,  sebbene  non  sia 
quale  si  dice  nelle  leggende,  tuttavia  è  tale  da  cangiare  nella 
bussola  notevolmente  la  direzione  della  nave,  ed  è  assai  forte 
da  cagionare  qualche  pericolo  alle  navi  non  grandi  che  lito- 
reggiano r  isola  e  il  banco. 

Isolano,  add.,  di  abitatore  d' isola.  Sugi'  isolani  e'  è  un  proverbio 
ingiurioso  :  Insulani  omnes  mali.  Siculi  vero  pessumi.  È  in- 
giusto, come  tutte  le  sentenze  generali. 

F.  insulaire  ;  I.  islander  ;  P.  insular  ;  S.  isleno  ;  T.  InsU' 
laner. 

Isolano,  add.  e  s.,  attinente  all'  isole,  e  libro  che  dà  la  descri- 
zione di  isole. 

Isoletta,  s.  f.,  piccola  isola. 

F.  ilet;  I.  islet;  P.  ilheta,  ilhota  ;  S.  isleta  ;  T.  Inselchen. 

Isolina,  s.  f.,  diminutivo  di  isola,  piccolissima  isola. 

Isolotto,  s.  m  ,  piccola   isola. 

Isoscele,  s.  f.,  la  parte  della  prua  di  una  galea,  compresa  tra 
il  giogo  e  la  rota,  che  aveva  forma  di  un  triangolo  iso- 
scele. 

Nella  marina  ellenica  era  detta  mascàle  (/Aayyv^/vj)  che  à  lo 
stesso  significato. 
F.  isocele. 

Isostichia,  s.  f.,  numero  eguale  di  remi  in  un  naviglio. 

Gr.  i's07rotyi<i. 

Ispalla,  s.  f.,  del  naviglio,  vedi  Spalla. 
Ispalmare,  con  1'  /  addolcitiva  per  spalmare,  vedi. 


I 


184  ISP-ISS 

Isparmare  velum,  basso  latino,  per  impalmare,  cioè  cucire  la 
vela  con  la  palma. 

Item  filum   pro  isparmare,  et  agogie  (agucchie,  aghi),  pi- 
scis,  clavasiones  et.  Statuto  genov.  del  IMI. 

—  vedi  Impalmare. 

Ispettore,  s.  m.,  chi  à  1'  ufficio  permanente  d' invigilare  l' altrui 
opera,  come  chi  riceve  momentaneo  incarico  di  esso  ufficio. 
L.  inspector;  Gr.  'sttitxotio?. 
F.  inspecteur  ;  I.  inspector  ;  P.  e  S.  inspector  ;  T.  Inspector. 

—  alle  costruzioni  navali,  ai  lavori  idraulici,  del  genio  navale, 
dell'artiglieria,  al  servizio  sanitario. 

—  generale  del  Genio  navale  col  grado  di  Vice-Ammiraglio,  uf- 
ficiale al  Ministero  della  marina,  incaricato  di  sorvegliare 
l'opera  degli  ufficiali.  Direttore  degli  Arsenali  militari  del 
Regno. 

F.  inspecteur  general  ;  I.  Chief  constructor  ;  T.  der  Oher- 
inspector. 

—  nel  Genio  navale  col  grado  di  Contrammiraglio. 

F.  inspecteur   des   constructions   navales  ;   I.  Chief  cons- 
tructor; T.  der  Schiffbau  od.  Maschinenhau  Inspector, 

—  perito, 

F.  inspecteur f  expert;    I.  surveyor;   T.  der    Experte,  Be- 
sichtiger. 
Ispezionare,  v.  a.,  far  la  ispezione,  la  rivista  di    alcuna   opera, 
di  alcuna  costruzione  navale. 

—  un  naviglio  in  costruzione. 

F.  visiter  un  navire  en  construction  ;  I.  to  survey  a  ship 
while  building. 
Ispezione,  s.  f.,  ufficio  e  grado   dell'ispettore. 

—  ufficiale  quella  eseguita  dall'Ufficiale  governativo  addetto  allo 
ispezioni. 

F.  inspection   ufficici;   1.  officiai   inspection;  T.  BesichH- 
gung,  dlenstliche  Inspicirung. 
Issa,  s.  f.,  isola  presso  il  littorale  di  Dalmazia,  oggi  detta  Lissa, 

vedi. 
Issar  !  comando  per  alzare  la  bandiera  o  checchessia. 

F.  hissez  ;  I.  hoist   away  ;    P.  i<;a  ;    S.  iza  ;  T.  hisst    auf, 
heiss'  auf. 


ISS-IST  135 

Issamento,  s.  in,,  lo  issare^  cioè  in  lingua  italiana  alzare,  col- 
lare, innalzare. 

Issalpa  Tancra,  maltese,  per  salpare   l'ancora. 

Issarcia,  s.  f.,  basso  latino,  da  sarcia,  donde  sartia,  vedi  Sarcia. 

Issarma,  maltese,  per  disarmare  una  nave. 

Issare,  dal  normanno  hissen,  che  vale  alzare  un  albero,  una  vela^ 
un  pennone,  una  botte  od  altro  in  una  nave,  per  mezzo  delle 
manovre  e  di  paranchi.  Il  P.  Guglielmotti  suppose  che  de- 
rivasse da  in  su,  quasi    insuare. 
G.  isà. 
F.  hisser  ;  I.  to  hoist  ;  P.  iqar  ;  S.  izar  ;  T.  hissen,  heissen. 

Issato,  add.  e  p.  p.  da,  issare,  vedi  Alzare. 

Isse,  s.  f.  pi.,  per  drizze,  imanti,  strisce. 

Issot,  s.  m.,  maltese,  per  falla. 

Istante,  s.  m.,  dell'alta  marea,  o  piuttosto  momento  dell'alta 
marea. 

F.  étale  du  flot  ;  I.  highest  of  the  flood,  instant  of  high 
water;  T.  der  Moment  des  hdchsten   Wasserstandes  bei  Flut. 

—  della  bassa  marea, 

F.  étale  de  jusant  ;  I.  lowest  of  the  ebb,  instant  of  low 
water  ;  T.  der  Moment  des  niedrigsten  Wassenlandes  bei  Ebbe, 

Istega,  s.  f.,  lo  stesso  che  stega.  Plauto  in  Crisulo  :  Forse  ego 
me  istega  consedi,  ponte  del  naviglio.  Vedi  Staga. 

Istiòcope,  s.  m.,  naviglio  che  va  a  remi  e  a  vele,  cioè  fornito 
delle  une  e  degli  altri. 

Gr.    tTTtoxoin/j. 

Istiodroniia,  s.  f.,  la  parte  dell'arte  nautica  che  discorre  del  go- 
verno delle  vele. 

Istituti  di  beneficenza  pei  militari. 

Pisistrato  obbligò  il  Comune  di  Atene  a  far  curare  a  spese 
dello  Stato  i  feriti  in  guerra  ;  e  di  provvedere  alle  famiglie 
dei  morti  in  battaglia. 

—  per  gli  orfani  dei  marinai  a  Firenze,  fondato  dal  Duca  Leone 
Strozzi  insieme  ad  altri  benemeriti  cittadini. 

Vedi  Invalidi. 

Vi  sonoydelle  società  che,  a  richiesta  del  costruttore,  si 
assicurano,  mediante  visite  ed  ispezioni,  che  la  costruzione  è 
debitamente  eseguita,  rilasciando  un  certificato  di  classifica- 


136  1ST 

zione  da  servire  agli  armatori,  ai  noleggiatori  ed  agli  assi- 
curatori, come  sicura  informazione  sulle  condizioni  della  nave, 
alla  sua  navigabilità,  al  grado  di  fiducia  che  la  può  avere. 
Egli  non  è  obbligato  sottomettersi  a  dette  società,  ma  toglie- 
rebbe alla  nave  la  garanzia  che  presta  il  certificato  di  clas- 
sificazione. 

Di  questi  Istituti  i  più  antichi  e  importi  sono  :  il  Lloyd  's 
Register  inglese,  il  Bureau  Veritas  internazionale  ;  ed  in  Ita- 
lia il  Registro  italiano  fondato  a  Genova  nel  1861,  oggi  molto 
fiorente  e  accreditato.  Ciascuno  di  questi  Istituti,  pubblica 
ogni  anno,  sotto  forma  di  Registro,  l'elenco  di  tutte  le  navi 
classificate,  con  indicazioni  relative  ad  esse,  compresa  quella 
dei  servizii  a  cui  può  essere  addetta,  e  un  sunto  delle  regole 
di  costruzione  adottate  dalla  Società,  con  tabelle  annesse  per 
determinare  le  dimensioni  da  assegnare  ai  diversi  pezzi  dello 
scafo,  relativamente  alla  grandezza  della  nave  da  costruire. 
Vedi  Russo  1.  e. 
Istituti,  scientifici  militari  marittimi  : 

Accademia  navale,  vedi. 

Scuola  navale  superiore,  vedi. 

Istituti  nautici. 

Istituto  idrografico,  fondato  dal  Vice-Ammiraglio  Ribotty. 
Isti  va,  vedi  Stiva. 
Istivare,  vedi  Stivare. 

Istmici,  s.  m.  pi.,  (giuochi)  cosi  detti  perché  si  celebravano  sul- 
l' istmo  di  Corinto.  Istituti  da  Sisifo  nel  secolo  decimoquarto 
avanti  Cristo,  in  onore  di  Melicerte  che  fuggendo  l'ira  del 
padre  Atamante  re  di  Orcomeno  si  precipitò  in  mare,  e  fu 
convertito  in  deità  marina  sotto  il  nome  di  Palemone.  Ebbe 
culto  speciale  nell'isola  di  Tenedo.  Teseo  riordinò  questi 
giuochi  e  li  consacrava  a  Nettuno.  Furono  aboliti  nel  130 
di  C.  sotto  l'imperatore  Adriano. 

L.  isthmia  ;  Gr.  ì70//.ta. 

F.  isthmiennes  e  isthmiques. 
Istmo,  s.  m.,  tratto  di    terra,  più  o  meno    stretto,  più   o    meno 
lungo  che  unisce  due  regioni,  due  isole,  due  continenti,  o  due 
parti  di  un*  isola,  due  parti  di  un  continente. 

L.  isthmus;  Gr.  ìTflyó;-. 

F.   isthme ;  I.  isthmus;  P.  e  S.  istmo;  T.  die  Landenge. 


1ST  137 

I  più  celebri  istmi  sono  : 

Quello  di  Suez  che  unisce  i  due  continenti  d' Asia  e 
d'  Africa. 

Quello  di  Corinto  che  unisce  la  Grecia  meridionale,  (Pelo- 
ponnaso,  o  Acaia)  alla  settentrionale. 

Quello  di  Panama,  che  unisce  le  due  Americhe. 
Istodoce,  s.  m.,  attrezzo  di  legno,  specie  di  cavalletto  sul  quale 
si  appoggiava  l'albero  abbassato,  nella  marina  degli  EUeni, 
degli  Egizi  e  dei  Romani.  È  antichissimo  poiché  si  vede  ri- 
tratto nei  monumenti  degli  antichi  Egiziani,  ed  è  citato  nei 
poemi  di  Omero. 

L.  casteria  ;  Gr.  liroU/.o. 
Istoire,  s.  m.,  idiotismo  francese  dall'italiano  stolo  o  istolo,  per 

navile  o  armata. 
Istolo,  s.  m.,  per  stolo,  vedi. 
Istonio,  oggi  Vasto,  vedi. 

Istopede,  s.  m.,  legno,  cioè    trave  verticale,  che  sale  dalla    tra- 
peza  0  cassa  per  tener  fermo  l'albero. 
L.  istopede  ;  Gr.  ij-zouiòr). 
Istoteca,  s.  f.,  luògo  ove  si  custodiva  l'albero  di  risei-va,  o  l'al- 
bero abbassato? 

L.  istotheca;  Gr.  iuroBóy-n. 
Istrice,  s.  m.,  di  mare,  riccio. 

F.    hérlsson   de    mer  ;    I.  dladon,  porcupiìie-fish  ;    T.  der 
Igelfisch. 
— •  ordinanza  in  quadrato.  MoNTECUCCOLl. 

Istnimenti,  pi.  m.,  arnesi  o  macchinismi  che  servono  a  misurare 
0  pesare  solidi,  liquidi  e  aeriformi;  a  misurare  il  calore  e  il 
freddo,  la  pioggia  caduta  in  un  determinato  tempo  e  spazio 
sulla  superficie  della  terra  :  per  misurare  1'  energia,  la  forza, 
la  luce  o  il  suono,  l'elettricità  e  il  magnetismo. 

F.  e  I.  instrument;    P.   e  S.  istrurìiento ;    T.  Instrument. 

—  pi.  m.,  nautici,  vedi. 

Astrolabio,  quadrante,  sestante,  ottante,  ganiometro,  crono- 
metro, balestriglia,  bastone  di  Giacobbe,  la  bussola,  le  am- 
pollette, lo  scandaglio,  la  barchetta,  i  telescopi,  termometri, 
barometri,  il  navipendolo,  l' ipoidroscopio  o  cleptoscopio. 

—  a  riflessione,   del  Magnaghi. 

F.    Instrument    a    reflexion  ;    I.    reflecting    instruments  ; 


138  1ST 

P.  istrumentl  a  reflexao  ;  S.  istrumentl  a  reflexion  ;  T.  Re- 
flexlonsinstrumente. 
Istrumenti.  II  Dott.  Mods.  Luigi  Cerebotani  è  inventore  di  un 
nuovo  sistema  di  telegrafia  senza  fili,  e  di  un  distanziometro  che 
permette  di  misurare  oggetti  in  movimento  e  calcolare  la  loro 
distanza  dal  luogo  ove  si  trova  l'osservatore,  quantunque  il 
punto  in  cui  lo  strumento  è  collocato  sia  pur  esso  in  movi- 
mento. Il  governo  inglese  invitò  l'illustre  Mons.  Cerebotani 
di  recarsi  a  Londra  per  far  conoscere  le  sue  invenzioni  al- 
l'Ammiragliato inglese.  La  nostra  Marina  si  lascerà  sfuggire 
qualche  utile  scoperta? 

—  indicatore    delle    portate    di    I.    R.  Campbell,    R.  M.,    1872, 
II,  298. 

—  ottici, 

F.  instruments  d'optiqtie;  1,  optical  instruments;  P.  e 
S.  instrumenti  optici;  T.  optische  Instrumente. 

—  ad  ingrandimento, 

Y.  instruments  qui  grossissent  les  ohjets  ;  I.  magnisying 
instruments;  T.  Instrumente  welche  die  Gegenstdnde  ver- 
grosser  n. 

—  dei  passaggi, 

F.  instrument  des  passages  ;  I.  transit-instrument  ;  P.  {stru- 
mento desde  passagnes  ;  S.  istrumento  de  lo  s  pas  ages  ;  T.  Pas- 
sage-Instrument. 

—  nautici  (Deposito  degli). 

F.  depot  des  instruments  nautiques  ;  I.  deposit  of  nautic 
instruments  ;  P.  deposito  desde  instrumentos  nauticos  ;  S.  de- 
posito de    los    istrumentos  nauticos  ;  T.  Instrument  endepót. 
Istruzioni,  s.  f.  pi.,  ordini  che  si  danno  al  duce  o  Comandante 
della  nave,  quando  è  per  mettersi  alla  vela. 

—  istruzioni  per  navigazioni  diverse,  come  per  qualsiasi  opera- 
zione di  guerra  ;  consegna  data  ad  una  sentinella. 

F.  instructions  de  navigation  ;  I.  orders  sailing  instruction  ; 
P.  istrucgaos  ;  S.  instruciones  ;  T.  Instructions. 

—  si  dice  un'  opera  nella  quale  sono  notate  le  direzioni  nautiche 
verso  un  littorale,  o  altri  punti  della  sfera  di  navigazione. 

Si  dice  pure  degli  ordini  scritti  dati  ad  un.  comandante, 
relativi  alla  missione  della  sua  nave,  e  che  dovranno  servir- 
gli di  base  e  di  guida  per  le  sue  operazioni. 


IST-ITA  13^ 

Istruzioni,  (viaggio  e  crociera  d'). 

F.  instructions;  I.  sailing  orders;  T.  die  Segelordre. 

—  s.  f.  pi.,  scientifiche  pei  viaggiatori,  Prof.  A.  IssEL,  R.  M,^ 
1876,  III,  280. 

—  per  la  manovra  delle  lance  con  grosso  mare  e  tra  i  frangenti,. 
R.  if.,  1877,  IV,  5. 

—  per  la  navigazione  nel  golfo  di  Siam,  G.  De  Eossi,  R.  31. f 
1881,  III,  143  ;  IV,  169. 

—  pi.  f.,  gli  ordini  che  il  Ministero  della  Marina  dà  al  Capi- 
tano di  una  nave  da  guerra  quando  sta  per  mettersi  alla  vela. 

I.  orders. 

—  quelle  che  il  Ministro  della  Marina  o  l'Ammiraglio  coman- 
dante una  squadra,  una  divisione  o  un'  armata  dà  ai  Coman- 
danti, a  prescrivere  i  viaggi,  i  luoghi,  i  porti  ove  sostare,  le 
operazioni  di  guerra  da  eseguire  in  dato  momento  e  condi- 
zioni, il  contegno  da  tenere  con  amici,  nemici  o  neutrali,  sotta 
la  loro  responsabilità. 

—  le  raccomandazioni  che  fa  un  armatore  di  naviglio  mercantile' 
circa  la  condotta  ch'egli  dovrà  tenere  in  date  circostanze. 

F.  instructions. 
Isvernare,  vedi  Svernare,  Invernare. 

Itaca,  isola  dell'  Ionio,  tra  Corcira,  Cefallenia  e  i  lidi  dell'Acar- 
nania  :  patria  e  regno  di  Ulisse. 
L.  Ithaca  ;  Gr.  'ie?//3. 
Itacesie,  le  isole  Brace,  Prace  e  Torricella  presso  i  lidi  del  Bru- 
zio  (Calabria),  di    faccia  a  Vi  bona,  che  si    vollero  dette  cosi 
dall'*  avervi  fatto  scalo  Ulisse  nel  suo  viaggio  di  ritorno  alla^ 
volta  d'Itaca. 
Itaco,  gallicismo  da  itaque.  Vedi  Amante,  idiotismo  per  imante. 
Italia,  s.  f.,  detta  altresì  Ausonia  e  Saturnia  : 

Salve,  gran  madre  diméssi  e  d'eroi. 
Saturnia  terra;  a  te  d'antica  lode 
Arte  ritraggo,  osando  i  sacri  fonti 
Schiudere,  e  canto  alle  città  romane 
Un  carme  ascreo. 

ViRGiMO,   Georg.  II,  273. 
Trad.  CoBAZZiNi. 
Gli  EUeni  la  dicevano  Esperia  (terra  occidentale,  a  loro). 
La  nostra   penisola    fu  primitivamente  un  grande  arcipelago 


140  ITA    ■ 

seminato  di  un  gran  numero  di  vulcani^  Che  il  mare  fosse 
in  molte  parti  della  terra  ferma  attuale  se  ne  à  prova  evi- 
dente nei  sedimenti  marini,  o  in  propri  fondi  di  mare  che 
s' incontrano  qua  e  là.  Presso  Siena,  nei  dintorni  della  Villa 
Piccolomini  a  Montecelso,  antica  dimora  di  Camaldolesi,  si 
vede  uno  di  questi  fondi  a  meno  di  un  metro  di  profondità 
dal  terriccio,  con  pesci  fossili  e  conchiglie  di  mare  tra  le 
quali  ricordo  il  pecten  Veneris,  e  gusci  d' ostriche  enormi. 
Pesci  fossili  vidi  in  cima  al  monte  detto,  se  ben  ricordo,  An- 
tiata  tra  Belforte  e  il  Montirone,  sulla  riva  sinistra  della  Fo- 
glia ;  vidi  pesci  fossili  sulle  colline,  tra  Saludecio  e  Móndaino. 
Italia,  (i  mari  d')  sono  l'Adriatico,  che  prese  nome  da  Adria 
(Hatria)  etrusca. 

Si  disse  superum  o  superiore,  rispetto  al  Tirreno.  Ionio  il 
mare  tra  1'  Eliade  e  la  Sicilia  ed  anche  Ionio  tutto  il  Gfolfo 
di  Venezia,  con  tutto  il  mare  che  bagna  ad  occidente  la  Gre- 
cia, e  l'IUiria. 

/SicwZitm  quello  a  B.  di  Scilla,  e  Tirrenum  quello  che  ba- 
gna il  littorale  occidentale  d' Italia  e  ligustlcum  o  ligure,  il 
Golfo  di  Genova. 

Fretum  slculum  si  disse  lo  stretto  di  Messina  come  Fre- 
turn  Taphros  quello  tra  Corsica  e  Sardegna,  oggi  bocche  di 
S.  Bonifacio. 

I  nostri  mari  sono  assai  pescosi.  Il  pesce  dell'Adriatico  è 
più  reputato.  Presso  la  Sardegna,  e  la  Maremma  Toscana  si 
■pescano  molte  acciughe  e  sarde;  nel  mare  siculo  a  B.  molti 
tonni  come  è  noto  sino  dal  tempo  di  Omero  :  nel  mare  ad  A. 
"della  Sicilia  v'é  abbondanza  di  banchi  corallini. 

Isole  ne  à  molte  intorno  a  sé  la  nostra!  penisola  ;  alcune 
grandi,  come  Sicilia  (chil.  29.241.27)  e  Sardegna  (chil.  24.34:2.05) 
-e  ricche  di  metalli'  questa,  di  zolfo  la  prima,  ricche  di  pro- 
dotti agricoli,  Corsica  (cliil.  8747). 

Le  Alpi  difesa  naturale,  è  naturale  confine  d'Italia,  come 
l'Appennino  che  percorre  tutta  la  penisola,  e  prosegue  in  Cor- 
sica, Sardegna  e  Sicilia,  danno  origine  a  molti  fiumi  a  molte 
pittoresche  cascate,  a  valli  amenissime.  Tante  acque  fluenti 
da  ogni  parte  somministrano  una  forza  idraulica  ed  elettrica 
"da  servire  a  quante  industrie  si  voglia,  con  poca  spesa. 


ITA  141 

Il  paesaggio  eminentemente  pittoresco  sulle  rive  de'  suoi 
laghi  incastonati  da  ridenti  colline  seminate  di  ville,  coronate= 
d'antichi  castelli  ;  nell'orrido  degli  alti  monti,  nella  bellezza 
dei  suoi  colli  a  varia  cultura,  a  vigne,  a(^  oliveti  e  pometi, 
a  messi  e  foraggi,  verdeggianti  una  gran  parte  dell'anno,, 
sotto  la  volta  luminpsa  di  un  cielo  sereno,  in  una  tepida 
atmosfera,  popolati  di  case  coloniche  e  di  animali  domestici 
qua  e  là  vaganti  ai  pascoli  o  al  lavoro. 

Adesso  il  Groverno  co'  Municipii  e  coi  privati  si  adoperano 
ad  incanalare  i  fiumi  e  renderli  atti  alla  navigazione  interna 
tanto  fluviale  che  lacustre;  mentre  non  cessa  l'opera  gover- 
nativa della  graduale  essiccazione  di  tanti  paduli  che  inqui- 
nano ancora  l'aria  in  molte  zone  di  quasi  ogni  nostra  pro- 
vincia. 

Il  proverbio  dice  che  Roma  non  si  fece  in  un  giorno;  e 
cosi  l' Italia  non  si  farà  in  un  anno,  ma  si  farà  di  nuovo 
sana  come  l'avevano  resa  gli  Etruschi  ovunque  si  distesero,. 
e  industre  e  ricca  per  i  prodotti  cresciuti  del  suolo  e  per 
estesi  commerci,  se  una  parte  degl'  Italiani  non  distrugga  ciò^ 
che  l'altra  edificò. 

L'Italia  è  paese  essenzialmente  marittimo,  rassembra,  di- 
ceva l'Ammiraglio  Fincati  ad  una  immensa  nave  ormeggiata 
presso  la  riva  del  continente,  tanto  essa  si  protende  in  mara 
con  una  distesa  di  undicimila  e  cento  venti  chilometri,  ossia 
più  che  l'Inghilterra  e  la  Francia.  Quasi  tutti  i  porti  d'Ita- 
lia furono  o  restaurati  o  ampliati,  con  ingenti  spese. 

I  cantieri  navali  sorsero  come  per  incanto,  grandi,  mira- 
bili, e  alcuni  forniti  anche  di  ciò  che  manca  ad  altre  grandi 
nazioni,  come  la  Vasca  per  gli  esperimenti  navali  alla  Spezia. 
E  si  moltiplicarono  cosi  da  servire  non  solo  al  lavoro  nazio- 
nale, ma  pure  alle  altre  nazioni.  Tutta  la  doppia  riviera  di 
Genova  si  può  dire  una  immensa  officina.  Come  alimentarla 
tutta?  chi  fornirà  il  lavoro  a  tanti  cantieri,  a  tante  braccia, 
a  tante  macchine  ? 

La  storia  della  nostra  marina,  ossia  dei  popoli  d' Italia 
risale  ai  limiti  estremi  dei  tempi  storici.  I  Pelasgi,  gli  Etru- 
schi,  gli  Elioni  d' Italia  ;  i  Liguri  e  i  Sanniti  furono  popoli 
eminentemente  marinari.  Gli  Etruschi  .ora  furono  nemici,  ora- 


142  ITA 

alleati  dei  Fenici  di  Cartagine  per  frenare  l'espansione  elle- 
nica nel  bacino  occidentale  del  Mediterraneo.  Infine  i  Romani 
tennero  l'imperio  di  tutto  il  mare  nostro,  abbattuta  l'emula 
Cartagine.  Dopo  la  caduta  dell'Impero  romano  occidentale, 
dopo  i  Goti  sorsero  le  marine  di  Venezia,  di  Genova,  di  Na- 
poli e  di  Sicilia,  e  senza  interruzione  veniamo  alla  marina 
del  nuovo  regno  d' Italia.  In  conclusione  la  storia  della  ma- 
rina dei  popoli  italiani  non  è  interrotta,  e  nessuna  altra  gente 
può  mostrarne  una  simile  nella  continuità,  se  togli  la  Cina, 
nessuna  à  fasti  egualmente  gloriosi. 
Italia,  statistica  dei  navigli  varati  dai  cantieri  mercantili  nel  1875. 
R.  M.,  1876,  II,  137  :  e  nel  1877,  R.  M.,  1877,  4.68. 

—  lista  di  tutti  i  navigli  della  marina  dell'ex  reame  delle  due 
Sicilie  costruiti  ed  acquistati  dal  1779,  sino  all'aprile  del  1815, 
R.  M.,  1878,  I,  144. 

—  (la  difesa  marittima  dell')  per  E.  Morin,  1878,  1, 17;  1880,  II,  5. 

Sul  medesimo  tema  : 
BoNAMico,  R.  M.,   1879,  III,  35. 
Raineri  S.,  R.  M.,  1880,  I,  557. 
Mabtinez  G.,  R.  M.,  1882.  II,  33. 

—  (la  difesa  del  littorale  d').  R.  M.,  1884,  IV,  259. 

Giudicata  in  Germania,  R.  M.,  1883,  III,  83. 

—  (i  porti  militari  d').  R.  M.,  1883,  III,  85. 

Italico,  add.,  che  appartiene  alla  razza  italica,  all'  Italia. 

Si  adopera  particolarmente  per  ciò  che  appartiene  all'an- 
tica Italia.  Cosi  :  Filosofìa  italica  quella  di  Pitagora  in  op- 
posizione alla  ionica. 

Guerra  italica,  la  guerra  sociale. 

Diritto  italico,  diritto  di  cittadinanza  concesso  da  Roma 
dopo  la  guerra  sociale. 

Caratteri  italici,  e  sostantivamente  l' italico  alquanto  in- 
clinato da  sinistra  a  destra,  cosi  detto  perché  inventato  da 
Aldo  Manuzio. 

—  ore  italiche,  le  ventiquattro  ore  del  giorno  naturale  contate 
tra  due  tramonti  del  sole  consecutivi. 

Italioti,  si  dissero  gli  antichi  Greci  d' Italia,  come  Sicelioti,  i 
Greci  di  Sicilia.  Ebbero  una  marina  possente.  GÌ'  Italioti  di 
Siracusa  distrussero    presso  Gaeta  nel  quinto  secolo  a.  C.  la 


ITI-IUG  143 

potenza  navale  degli    Etruschi.  Vedi   Siracusa,  Girgenti,  Ta- 
ranto, Cotrone,  Reggio,  in    Corazzini,  Storia    della    marina 
italiana  antica. 
Itinerario,  s.  m.,  descrizione  di  un  viaggio. 

L.  itinerarium  ;  Gr.  èSoi-^ofAyò-j. 

F.  itinéraire  ;   I.  itinerary  ;  P.  e    S.  itinerario  ;  T.  Reise- 
beschreibung,  der  Reisewegweiser. 

—  ordine  di  marcia  o  della  navigazione  di  un'armata  o  navile, 
Vedi  Istruzioni. 

—  foglio  di  via  del  quale  si  fornisce  un  soldato  qualsiasi,  o  una 
schiera  di  soldati  che  vadano  a  raggiungere  il  proprio  reggi- 
mento ]  0  che  vadano  per  alcuna  commissione  o  permesso  o 
licenza.  Nel  foglio  si  notano  il  luogo  di  partenza,  di  passag- 
gio, di  sosta,  i  viveri,  i  superiori  e  simili  cose. 

—  add.,  attinente  al  viaggio. 

—  misure  itinerarie  per  indicare  la  lunghezza  del  cammino  da 
un  luogo  ad  un  altro. 

—  di  mare  sono  i  portolani,  e  gì'  isolani. 

—  libro  o  guida  per  visitare  i  paesi  apprendendo  ciò  che  in  essi 
è  di  notevole,  sotto  ogni  rispetto. 

—  add.,  per  attinente  a   viaggio. 

L.  itinerarius. 

F.  itinéraire  ;  I.  itinerary  ;  P.  e  S.  itinerario. 
Itinere,  s.  m.,  latinismo,  viaggio,  tanto  di  terra  che  di  mare. 

L.  ìter^  itineris  ;  Gr.  bUix. 
Ittiodonti,  s.  m.  pi.,  nome  sostituito  da  alcuni  naturalisti  ad  in- 
dicare i  denti  di  cane  marino  detti  per  abuso  glossopetre. 
Ittioliti,  s.  m.  pi.,  reliquie*  di    pesci  che  si    trovano  entro  pietre 

silicee  e  sedimenti  di  mare  tufacei. 
Ittiologia,  s.  f.,  la  storia  naturale  di  pesci  e  cetacei. 

F.  ichthyologie  ;    I.  ichthyology;  P.  ichthyologia  ;  S.  ittio- 
logia ;  T.  die  Fischkiinde,  Naturgeschichte  der  Fische. 
Ittiologo,  s.  m.,    studioso    di    ittiologia    o    che    professa    questa 

scienza. 
Ittiosauro,  s.  m.,  specie  di    rettili    marini    ora  estinti  ;  ve    ne  è 
da  dieci    a    trenta  piedi,  delle  formazioni  liassica,  colitica  e 
cretacea. 
lugale,  s.  m.,  rematore  del  giogo,  cioè  del  secondo  ordine   nelle 
triremi. 


lU  lUG-IMM 

lugo,  s.  in.,  quello  che  gli  EUeni  dissero  ?uyóc  sedile  dei  rema- 
tori del  secondo  ordine  nelle  triremi,  donde  la  voce  zigiti, 
che  nelle  poliremi  maggiori  probabilmente  si  dette  a  tutti 
gli  ordini  intermedii   al  primo  (traniti)  e  all'ultimo  (talamiti) 

Juga,  graece  dixit  :  !;\)yx  enim  dicunt  quae  transtra  nomi- 
namus.  Servio,  Aen.,  VI,  411. 

In  ogni  tempo  della  marina  ellenica  si  ebbero  gli  zigi 
(?ù'/ot)  e  gli  zigiti,  rematori  cosi  detti  da  questi  sedili.  Vedi 
SuiDA  (tra  il  secolo  IX  e  il  X)  e  Zonara  (secolo  XII). 

—  a^uyo;-  naviglio  senza  banchi  di  rematori  :  wAù^w/o:;,  con  molti 
banchi  di  rematori. 

lunco,  pi.  iunci,  per  giunco  e  giunchi,  in  Pigafetta,  87,  30. 
luncus,  s.  m.,  giunco. 

F.  Jone  ;  I.  rush  ;  P.  e  S.  Junco  ;  T.  das  Blnsengras. 

—  maritimus,  giunco  marittimo. 

¥.  Jone  maritime;  I.  sea  rush;  P.  e  S.  Junco  maritimo  ; 
T.  die  Meerstrandshinse. 

lussore,  s.  m.,  l'Aguzzino  nelle  galee.  Vedi  Aguzzino. 

Izza  !  idiotismo  e  dialettismo  da  issare,  comando.  Crescenzio,  142. 

Izzare,  issare  di  origine  normanna,  come  alzare  :  ma  questa  voce 
ormai  è  comunemente  nota,  mentre  l'altra  rimase  al  vocabo- 
lario nautico. 

Izzom,  maltese,  prendere,  serrare. 


Supplemento  alla  lettera  I 

lack,  non  lacht  si  chiama  dagl'Inglesi  la  bandiera  di  prora. 
Vedi  lacht. 

Idraulico  (apparecchio)  serve  pure  a  muovere  gli  affusti,  le  torri, 
e  le  piattoforme. 

Immersione  (1')  della  nave,  detta  anche  pescagione,  può  essere 
misurata,  e  deve  sempre  specificarsi,  o  dalla  linea  di  costru- 
zione, o  dalla  linea  di  sotto  spina  (chiglia).  La  linea  di  co- 
struzione nelle  navi  in  ferro,  è  una  linea  retta  giacente  nel 
piano  longitudinale  e  corrispondente  all'  intersezione  di  questo 

,  piano  con  la  faccia  superiore  della  chiglia  ;  nelle  navi  ii^  legno 
la  linea  di  costruzione  è  condotta  per  la  proiezione  del  canto 


IMM-IMP  145 

superiore  della  battura  della  spina  (chiglia)  sul  piano  dia- 
metrale ;  in  sostanza  la  detta  linea  passa  sempre  per  la  su- 
perficie interna  del  fasciame  che  riveste  la  carena.  La  linea 
di  sotto  spina  (chiglia)  è  parallela  alla  linea  di  costruzione  ; 
ed  ambedue  si  prolungano,  in  linea  retta  dal  mezzo  della  nave 
alle  sue  estremità,  qualunque  sia  il  profilo  che  presentano, 
nel  piano  diametrale,  la  struttura  della  prora  e  della  poppa. 

In  molte  navi,  si  potrebbe  dire  nelle  più,  la  spina  (chi- 
glia) non  è  parallela  alla  linea  di  galleggiamento,  ma  alquanto 
inclinata  in  guisa  che  l' immersione  è  maggiore  a  poppa  che 
a  prora.  Le  navi  cosi  disegnate  si  dicono  navi  a  differenza 
d'  immersione,  misurata  lungo  le  perpendicolari.  L' immersióne 
media  è  quella  al  mezzo  tra  le  perpendicolari. 
Immersione,  pi.,  (lettura  delle)  ;  esse  si  leggono  su  scale  nume- 
riche segnate  a  poppa  e  a  prora  ;  se  il  dritto  di  poppa,  o  il 
timone  o  l' elica,  oltrepassa  in  profondità  la  linea  di  sotto  spina 
fc/ii^Zio},  l'immersione  di  poppa  è  contata  sempre  dal  punto 
più  basso. 

Nelle  navi  italiane  e  francesi  le  immersioni  si  notano  in  deci- 
metri, nelle  inglesi  in  piedi.  Vedi  Husso,  Archit.  navale,  I,  21. 

La  immersione  è  in  rapporto  con  la  larghezza  della  nave, 
e  varia  col  variare  della  densità  dell'acqua. 

—  della  nave, 

F.  immersion  du  navire  ;  I.  immersion  of  the  ship  ;  T.  die 
Tauchung,  Senkung  des  Schiffes. 

—  delle  ruote  di  un  naviglio,  cioè  la  profondità  alla  quale  sono 
immerse  nell'acqua  del  mare. 

Immissione,  s.  f.,  nel  bacino  è  il  trarre  nel  bacino  una  nave 
per  ripulirne  e  riverniciare  la  carena  e  particolarmente  la 
spina  :  toglierne  le  incrostazioni,  e  riparare  le  corrosioni.  Vedi 
Bacino. 

Impalcatura,  s.  f.,  nella  costruzione  delle  navi  sul  cantiere,  in- 
torno ad  essa  s' innalza  una  doppia  fila  di  antenne  per  reg- 
gere le  impalcature  necessarie  al  lavoro  esterno.  Quando  la 
costruzione  è  giunta  all'altezza  del  ponte,  si  fabbrica  un 
piano  inclinato  a  scalini  perché  gli  operai  possano  facilmente 
avere  adito  ai  lavori. 

Impalellatura,  s.  f.,  o  congiungimento  di  pezzi  di  costruzione  a 
palella.  Vedi  Palella,  Parella,  Chiave,  Innestatura. 

CORAZziNi,  Vocab.  Nautico.  10 


146  IMP-INC 

Queste  voci  napoletane  corrispondono  alle  nostre  innesta- 
tura a  due,  a  tre  o  più  punti. 
Impermeabilità,  s.  f.,  all'acqua  dello  scafo  è  una  delle  più  im- 
portanti   qualità  che  deve  avere  un  naviglio    per   poter  gal- 
leggiare. 

La  impermeabilità  delle  navi  in  ferro,  è  molto  maggiore 
che  in  quelle  in  legno,  ne'  quali,  pei  commenti,  o  per  guasti 
o  corrosioni  del  legnava,  più  facile  penetra  l' acqua. 
Impernatura,  s.  f.,  nel  fasciame  esterno  dei  navigli  in  legno,  per 
fissare  le  tavole  sulle  ossature  si  fa  per  mezzo  di  chiodi  a 
punta  perduta,  di  perni  ribaditi  e  di  caviglie  di  legno. 

I  chiodi  di  ferro  zincato,  di  rame  o  di  muntz-metal  (16  % 
di  rame  e  4  di  zinco  e  talvolta  un  po'  di  piombo),  per  lo  più 
a  sezione  circolare,  con  testa  poco  rilevata  e  punta  non  tanto 
acuta  :  talvolta  si  anno  anche  a  sezione  quadrata. 

I  perni  vanno  dall'esterno  all'  interno,  e  la  testa  si  affonda 
nel  fasciame,  mentre  all'  interno  vien  ribadito  sovra  una  ro- 
setta. Questi  perni  fermano  anche  i  rivestimenti  interni,  i 
dormienti,  i  sottodormienti,  le  sorrette  e  simili. 

Le  caviglie  di  quercia  di  fibra  magra,  o  di  acacia  che  è 
di  fibra  compatta  e  ben  resistente  all'  acqua,  si  fanno  di  forma 
quasi  conica  o  piramidale,  e  la  testa  si  fende  in  croce  e  vi 
si  insinuano  a  forza  dei  piccoli  cunei,  acciò  che  esse  abbiano 
maggior  fermezza. 

Inarcamento,  s.  m.,  della  nave  prodotto  dall' abbassarsi  delle 
parti  estreme  e  l' alzarsi  delle  parti  mediane  :  come  l' abbas- 
sarsi della  parte  mediana,  e  l'alzarsi  della  estremità  produce 
la  deformazione  che  dicesi  insellamento. 

Incendii  nella  nave.  Oggi  nella  nave  si  costruisce  un  tubo  da 
incendio  o  collettore  da  incendio  corre  lungo  la  nave  da  prora 
a  poppa,  con  diramazioni  che  si  conducono  nei  varii  compar- 
timenti. L'acqua  è  immessa  nei  tubi  per  mezzo  delle  pompe. 

II  tubo  è  mantenuto  pieno  e  sotto  pressione  per  servire 
al  bisogno  senza  perdita  di  tempo. 

Pericoli  con  l'elettricità.  R.  M.,  1888,  III,  189. 
Per  l'estinzione   degli  incendi  nei  carbonili.  Vedi  E.  M., 
1888,  IV,  453. 
Incinta,  s.  f.,  nelle  navi  moderne  i  corsi  prendono  i  nomi   spe- 
ciali ;  i  due   più    prossimi  alla  spina  (chiglia),  uno  a  dritta 


INC  147 

l'altro  a  sinistra  sono  i  corsi  dei  torelli  o  semplicemente  i 
torelli;  i  due  corsi  seguenti  immediatamente  si  appellano  con- 
trotorelli  ;  nella  zona  del  bagnasciuga  sono  i  corsi  del  bagna- 
sciuga ;  il  corso  più  alto,  corrispondente  all'altezza  della  co- 
verta è  il  corso  d'incinta  o  la  incinta  o  la  cinta.  Vedi  Cordone. 
Inconvenienti,  s.  m.  pi.,  degli  scafi  di  ferro,  sono  : 

La  perturbazione  dell'ago  magnetico,  oggi  quasi  eliminata 
per  via  della  compensazione. 

La  facilità  con  la  quale  corpi  acuminati  penetrano  nel 
sottile  fasciame  delle  carene,  riparato  col  doppio  fondo. 

Eispetto  all'  igiene,  le  condizioni  della  nave  in  ferro  sono 
inferiori  a  quelle  delle  navi  in  legno,  poi  che  l'interno  risente 
maggiormente  le  variazioni  atmosferiche,  e  particolarmente 
l'umidità,  a  ripararsi  dalla  quale  si  usano  rivestimenti  coi- 
benti. 

La  corrosione  e  le  incrostazioni  sulla  carena.  Vedi  Im- 
missione ai  bacini. 

Un  altro  inconveniente  è  dato  dalle  paratie  stagni,  per  la 
difficoltà  di  aerarle,  e  per  le  difficoltà  che  offrono  alle  comu- 
nicazioni nelle  diverse  parti  della  nave,  ad  una  moderata 
temperatura.  In  gran  parte  si  rimedia  a  tali  inconvenienti 
con  le  porte  stagne,  e  con  la  ventilazione  forzata  per  mezzo 
di  ventilatori  a  vapore  o  ad  elettricità. 
Incrociatori,  s.  m.  pi.  Quelli  deputati  a  disturbare  o  impedire 
la  navigazione  lungo  le  linee  commerciali  del  nemico  che  si 
dicono  :  distruttori  commerciali,  come  quelli  che  servono  per 
esplorazioni  o  per  avvisi,  o  per  altri  ufficii,  non  si  forni- 
scono di  una  vera  e  propria  corazzatura,  bisognando  partico- 
larmente di  grande  velocità  e  di  molto  combustibile  per  re- 
star lungamente  in  mare,  ma  di  una  corazzatura  parziale  per 
resistere  alle  artiglierie  delle  navi  mercantili,  armate  in  guerra  : 
per  questo  si  dicono  Incrociatori  protetti,  per  differenziarli 
dagl'  Incrociatori  corazzati. 

GÌ'  incrociatori  protetti  anno  un  ponte  di  protezione,  i 
grandi  un  ponte  corazzato  ;  struttura  cellulare  ;  un  sistema  di 
interstizi  (cofferdams)  con  o  senza  materie  ingombranti  ;  car- 
bonili di  servizio  o  di  riserva  opportunamente  situati  per  ser- 
vire a  smorzare  la  violenza  dei  proiettili. 

GÌ'  incrociatori  protetti  non  anno  corazzatura  nelle  murate, 


148  INC-IND 

mentre  i  corazzati  ne  sono  forniti  non  diversamente  dalle 
navi  di  linea. 

GÌ'  incrociatori  protetti  sono  di  tipi  e  grandezze  diverse, 
da  1000  tonnellate  ed  anco  meno,  a  14  mila  e  più  per  gli 
oceanici. 

I  nuovi  incrociatori  studiati  dal  Masdea  avranno  uno  spo- 
stamento di  9830  tonnellate,  corazzatura  completa  con  pia- 
stre Krupp  di  20  cm.  al  galleggiamento  ;  quattro  cannoni  da 
254  mm.  in  due  torri  Puna  a  poppavia,  l'altra  a  pruavia, 
otto  cannoni  da  203  mm.  in  quattro  torrette  ai  quattro  an- 
goli della  cittadella,  una  batteria  da  76  mm.  ;  tutte  le  arti- 
glierie molto  alte  sul  mare  ;  velocità  22,5  a  23  ;  8000  miglia 
di  massima  percorrenza. 

I  primi  incrociatori  furono  costruiti  negli  Stati- Uniti  du- 
rante la  guerra  di  secessione. 

II  primo  d' Italia  fu  il  Giovanni  Bausan  acquistato  in 
Inghilterra  dal  cantiere  Armstrong  di  Elswick,  ed  entrato  in 
servizio  nel  1885.  Poi  vennero  VEtna  costruito  a  Castellam- 
mare, lo  Stromboli  a  Venezia,  il  Fieramosca  nel  cantiere  Or- 
lando a  Livorno,  incrociatori  che  da  prima  si  chiamarono 
arieti  torpedinieri.  Russo,  Architettura  navale. 

Per  gV  incrociatori  antichi  vedi  E.  M.,  1896,  IV,  470. 
A  tre  eliche,  vedi  R.  M.,  1890,  IV,  456. 
Incrociatori  torpedinieri,  vedi  R.  M.,  1886,  I,  249. 
Incrostazioni    per   la   perdita  nella  velocità,  vedi  R.  M.^  1889, 
II,  422. 

—  alle  caldaie,  vedi  R.  M.,  1889,  IV,  466. 

—  alla  carena,  resistenza,  vedi  R.  M.,  1889,  II,  388. 

Indicatore  Richards  perfezionato  cifre  il  mezzo  pratico  di  cal- 
colare la  forza  reale  di  una  macchina,  indicandoci  la  pres- 
sione effettiva  che  il  vapore  esercita  sugli  stantuffi  durante 
ciascuna  corsa  ;  ci  fa  pure  conoscere  la  maniera  con  cui  il 
vapore  è  immesso  nei  cilindri  ed  emesso  nel  condensatore. 
Dalla  configurazione  dei  diagrammi  si  può  rilevare  se  le  porte 
dei  cilindri  sono  troppo  grandi  o  troppo  piccole,  se  vi  sia 
condensazione  nel  tubo  del  vapore,  se  la  macchina  aspiri  aria, 
se  le  valvole  sono  bene  stabilite  etc.  etc. 

F.  indicateur  du  travail  et  de  la  régulatioìi  des  machines 
h  vapeur,  indicateur  de  pression  ;  I.  steam-engine  indicator  ; 


IND-INT  149 

P.  indicador  da  pressao  do  vapor  ;  S.  indicador  de  la  presion 
del  vapor;  T.  der  Damp/indicator. 

Indicatore,  della  velocità. 

F.  indicateur  de  la  vitesse  ;  I.  speed-indicator;  P.  indica- 
dor da  velocidade  ;  S.  indicador  de  la  velocidad  ;  T.  der 
Ge$cTiwindigkeitsanzeiger-indicator, 

Inflessione,   s.  f.,   della    nave.   Vedi    Inarcamento    e    Insella- 
mento. 

Infrenellare  e  frenello.  Vedi  Timone. 

Ingegneri  (istituto  internazionale),  R.  M.,  1894,  IV,  138. 

Insufflazione,  s.  f.,  sistema  di  ventilazione.  Vedi. 

Intercostale,  add.,  vedi  Paramezzale. 

Interruttore,  s.  m.,  a  martello, 

F.  interrupteur  h  marteau  ;  I.  rheotom  ;  T.  das  Rheotomj 
der  elektrische  Hammer. 

—  a  martello  di  Wagner,  di  Neef, 

F.  interrupteur  à  marteau  de  Wagner,  de  Neef;  I.  Wa- 
gner's,  Neef's  magnetic  hammer  ;  T.  der  Wagner' sche  Ham- 
mer, der  Neef'sche  •  Hammer. 

—  a  mercurio, 

F.  interrupteur  a  mercure  ;  I.  mercury  interruptor  ;  T.  der 
Quecksilberunterhrecher . 
Interruzione,  s.  f.,  del  cammino, 

F.  interruption  du  voyage  ;  I.  interruption  of  voyage  ; 
T.  die  Reisen-unterbrechung. 

—  nell'esercizio  delle  macchine, 

F.  interruption,  arret  dans  le  fonctlonnement  ;  I.  inter- 
ruptlon  of  working  ;  T.  die  Betriebsstdrung. 

—  pi.,  nell'esercizio  ed  avarie  delle  macchine, 

F.  interruptions  du  service  et  avaries  chez  les  machines; 
I.  interruptions  of  the  menagement  and  breakdowns  ou  engi- 
nes ;  T.  Betriebsstorungen  und  Havarien  bei  Schiffsmaschinen. 

—  inaspettata  nell'esercizio  di  una  macchina, 

F.  arret  inattendu  de  la  machine;  I.  sudden  stoppage  of 
the  engine;  T.   Unerwartetes  Stillstehen  der  Maschine. 

—  Scaldamento  dei  cuscinetti. 

F.  échauffement  des  coussinets  ;  I.  hot  bearings  ;  T.  Warm- 
gelaufene  Lager. 

—  Perdita  del  vuoto. 


150  INT 

F.  pei'te  du    vide  ;   I.  Loss   of  vacuum  ;    T.    Yerlusi    an 
Vacuum. 
Interruzione.  Condensatore  inermetico. 

F.  condensadeur  qui  ne  ferme  pas  Men  ;  I.  leaky  cojiden- 
ser  ;  T.  undichter  Condensator. 

—  Rottura  del  diaframma  del  condensatore. 

F.  rupture  de  la  plaque  de  division  de  condenseur  ;  I.  di- 
vision  plate  in  condenser  broken  ;  T.  Bruch  der  Trennungs- 
piatte  des  Condensators. 

—  Screpolature  che  fanno  communicare  il  cilindro  a  bassa  pres- 
sione col  condensatore. 

F.  fuites  entre  le  cylindre  à  basse  pression  et  le  conden- 
seur :  I.  Leak  between  LP  cylinder  and  condenser  ;  T.  Un- 
dichtigkeit  zwischen  dem  Niederdruckcylinder  und  dem  Con- 
densator. 

—  Rottura  dei  cilindri. 

F.  rupture  des  cylindres ;  I.  broken  cylinders;  T.  Gebro- 
chener  Cylinder. 

—  Rottura  dello  stantuffo  di  un  cilindro. 

F.  rupture  d'un  piston  de  cylindre  ;  I.  a  cylinder-piston 
broken;  T.  Bruch  eines  Cylinderkolbens. 

—  Rottura  dell'asta  dello  stantuffo  in  vicinanza  della  testa  cro- 
ciata. 

F.  rupture  de  la  tige  du  piston  pres  de  la  traverse  ;  I,  pis- 
ton-rod broken  at  crosshead  ;  T.  Bruch  der  Kolbenstange  beim 
Kreuzkopf. 

—  Rottura  del  cassette. 

F.  rupture  du  tiroir  ;  I.  broken  slide  valve  ;  T.  Bruch  am 
Schieber, 

—  Rottura  dell'asta  del  cassetto. 

F.  rupture  de  la  tige  du  tiroir;  I.  broken  slide  valve 
spindle;  T.  Bruch  der  Schieberstange, 

—  Rottura  di  una  testa  di  biella. 

F.  rupture  d'une  téte  de  bielle  ;  I.  top  end  of  connecting 
rod  broken;  T.  Bruch  des  Pleyelkopfes. 

—  Rottura  del  piede  biforcato  della  biella, 

^  F.  rupture  de    la    fourche  de   la    bielle  ;  I.  forked  end  of 
connecting  rod  broken  ;  T.  Bruch  der  Pleyelstangen-Gabelung. 

—  Rottura  del  corpo  dell'astone. 


INT  151 

F.  rupture   du  corps  de    la    bielle;  I.  body  of  connecting 
rod  broken  ;  T.  Bruch  des  Pleyelschaftes. 
Interruzione.  Rottura  del  tirante  (della  biella)  di  eccentrico. 

F.  rupture  de  la  bielle  d'excentrique  ;  I.  eccentric  rod 
broken  ;  T.  Bruch  der  Excenter stange. 

—  Rottura  del  disco  dell'eccentrico. 

F.  Rupture  de  Vexcentrique,  du  disque  exceìitrique  ;  I.  ec- 
centric sheave  broken  ;  T.  Bruch  der  Excenter scheibe. 

—  Rottura  dell'anello  del  collare  del  disco  di  eccentrico. 

F.  rupture  du  collier  d'' excentrique  ;  I.  eccentric  strap  bro- 
ken; T.  Bruch  des  Excenter ringes. 

—  Rottura  del  fondo  di  un  cilindro. 

F.  rupture  du  fond  d'un  cylindre  ;  I.  cylinder  bottom  bro- 
ken ;  T.  Bruch  des  Cylinderbodens. 

—  Rottura  del  coverchio  di  un  cilindro. 

F.  rupture  du  couvercle  d'un  cylindre  ;  I.  cylinder  cover 
broken  ;  T.  Bruch  des  Cylinderdeckels 
•—  Rottura  di  una  scatola  a  stoppa. 

F.  rupture  d'une  botte  a  étoupe  ;  I.  stuffing-box  broken  ; 
T.  Bruch  einer  Stopfbiichse. 

—  Rottura  dello  specchio  della  valvola  di  distribuzione  fra  due 
luci. 

F.  rupture  de  la  bande  du  cylindre  entre  deux  orifices  ; 
I.  broken  bridge  in  cylinder  face  ;  T.  Bruch  eines  Schieber- 
spiegelsteges. 

—  Rottura  del  coverchio  del  cassetto. 

F.  rupture  du  covercle  de  botte  h  tiro  ir  ;  I.  steam  chest 
cover  broken  ;  T.  Bruch  des  Schieber kastendeckels. 

—  Rottura  di  un  cuscinetto  e  delle  rispettive  chiavette. 

F.  rupture  du  chapeau  du  palier  avec  ses  bouloìis  ;  I.  bea- 
ring cape  and  bolts  broken  /  T.  Bruch  eines  Lagerdeckels  und 
der  Bolzen. 

—  pi.  Rotture  dell'albero  dell'elica. 

F.  ruptures  de  Varbre  d'hélice  ;  I.  broken  shaft  ;  T.  Wel- 
lenbriiche. 

—  Rottura  del  perno  di  manovella. 

F.  rupture  du  bouton  de  manivelle  ;  I.  broken  crankpin  ; 
T.  Bruch  eines  Kurbelzapfens. 

—  Rottura  di  un  braccio  di  manovella. 


152  INT 

F.  rupture  d^un  bras  de  manivelle  ;  I.  broken  crank-web  ; 
T.  Bruch  eines  Kurbelarmes. 
Interruzione.  Rottura  di   un  cuscinetto  (sostegno)  dell'albero  a 
manovella. 

F.  rupture  d'un  palter  principal,  d'un  palter  d'arbre  a 
manivelle,  d'un  palier  d'arbre  de  couche,  d'un  palter  d'arbre 
coudé,  d'un  coussinet  de  l'arbre  h  manivelle  ;  I.  broken  main 
bearing;  T.  Bruch  eines  Kurbelwellenlagers. 

—  Rottura  dell'albero  a  manovella,  dell'albero  a  gomito. 

F.  rupture  de  l'arbre  h  Tnanivelle,  de  Varbre  coudé,  de 
l'arbre  de  couche  ;  I.  broken  crank-shaft  ;  T.  Bruch  der  Kur- 
belwelle. 

—  Rottura  dell'albero  di  trasmissione. 

F.  rupture  de  Varbre  de  buttée,  de  l'arbre  de  recul  ;  I.  bro- 
ken trust  shaft;  T.  Bruch  der  Drucklagerwelle. 
' —  Rottura  dell'albero  in  vicinanza  dell' accoppatoio. 

F.  rupture  de  l'arbre  pres  de  Vembrayage,  pres  de  Vaccou- 
plemeìit  ;  I.  shaft  broken  at  coupling  ;  T.  Bruch  der  Welle  in 
der  Ndhe  dér  Kupplung. 

—  Rottura  dell'albero  dell'elica. 

F.  rupture  de  l'arbre  de  l'hélice,  de  l'arbre  porte-hélice,  de 
l'arbre  esterieur  ;  I.  broken  propeller-shcCft  ;  T.  Bruch  der 
Schraubenwelle. 

—  n.  pi.  Alberi  d'elica  macerati. 

F.  arbres  d'hélice  macérés  ;  I.  corroded  shafts  ;  T.  zer- 
fressene   Wellenstiicke. 

—  Rottura  dell'albero  dell'elica  nella  sua  parte  affilata. 

F.  rupture  de  la  partie  pointue  (conique)  de  l'arbre  d'hé- 
lice ;  I.  tail-end  shaft  broken  at  taper  ;  T.  Bruch  der  Schrau- 
benwelle an  ihrem  konisch  vei^laufenden   Theile. 

—  Rottura  dell'astuccio  dell'albero   dell'elica. 

I.  stern  tube  broken  ;  T.  Bruch  des  Stevenrohres  (des  Stern- 
rohres,  des   Wellenrohres) , 

—  Elica  accidentalmente  staccata  dell'  albero  ;  elica  folle. 

F.  hélice  folle  ;  hélice  détachée  accidentellement  de  son  ar- 
bre  ;  I.  loose  propeller  ;  T,  Ein  von  der  Welle  geloster  (abges- 
chiittelter)  Schraubenpropeller. 

—  Staccamento  della  sede  della  valvola  di  presa. 

F.  siège  de  la  soupape  h  vapeur  principale  qui  se  détache; 


i 


INT  163 

I.  stop-valve   seat    rising  ;    T.  Loswerden   des   Dampfahsperr- 
ventilsitzes. 
Interruzione.  Rottura  del  perno  della  valvola  d' immissione. 

F.  rupture  de  la  tige  de  soupape  d' arret;  I.  stop-valve 
spindle  broken  ;  T.  Bruch  der  Absperrventilspindel. 

—  Staccamento  della  sede  della  valvola  di  sicurezza. 

F.  siège  de  la  soupape  de  sùreté  se  détache  ;  I.  safety-valve 
seat  rising  ;  T.  Loswerden  des  Sicherheitsventilsitzes. 

—  Aderenza  della  valvola  di  sicurezza  al  seggio. 

F.  accrochement  de  la  soupape  de  sùreté  a  son  siege  ;  T.  sa- 
fety-valve sticking   fast;    T.    Festsitzen    des    Sicherhsitsventils. 

—  Rottura  della  valvola  d'  alimentazione. 

F.  rupture  de  la  soupape  d' alimentation  ;  I.  Feed-check 
valve  broken;  T.  Bruch  des  Speiseventils. 

—  Staccamento  del  seggio  della  valvola  d'una  pompa. 

F.  le  siege  du  clapet  de  pompe  s'est  détaché  ;  I.  pump-valve 
seat  rising  ;  T.  Loswerden  des  Pumpenventilsitzes. 

—  Rottura  del  perno  della  valvola  d' iniezione. 

F.  rupture  de  l'arbre  de  la  soupape  dHnjection  ;  I.  injection 
valve  spindle  broken  ;  T.  Bruch  der  Spindel  des  Einspritzven- 
tils. 

—  Otturazione  della  valvola  d' iniezione  ossia  del  suo  cancellato. 

F.  engorgement  de  la  soupape  dHnjection  ou  de  son  gril- 
lage ;  I.  injection  valve  or  grating  chocked;  T.  Verstopfung 
des  Einspritzventils  oder  der  Grating   desselben. 

—  Rottura  della  tromba  ad  aria. 

F.  rupture  de  la  pompe  a  aire;  I.  broken  air-pump; 
T.  Bruch  der  Luftpumpe. 

—  Rottura  dello  stantuffo  della  tromba  ad  aria. 

F.  rupture  du  piston  de  la  pompe  a  aire  ;  I.  broken  air- 
pump  bucket;  T.  Bruch  des  Luftpumpenkolbens. 

—  Rottura  della  pompa  di  circolazione. 

F.  rupture  de  la  pompe  de  circulation  ;  I.  broken  circula- 
ting pump;  T.  Bruch  der  Circulationspumpe. 

—  Rottura  del  seggio  della  valvola  della  pompa  di  circolazione. 

F.  rupture  du  siege  de  la  pompe  de  circulation  ;  I.  broken 
circulating -pump  valve  seat;  T.  Bruch  des  Ventilsitzes  der 
Circu  latio  nspumpe. 

—  Rottura  della  pompa  d'alimentazione. 


154  INT 

F.  rupture  de  la  pompe  alimentaire  ;  I.  feed-pump  broken; 
T.  Bruch  df'r  Speisepumpe. 

—  Rottura  delle  piccole  pompe  di  sentina. 

F.  rupture  des  pompes  de  houehain  ;  I.  hilge-pumps  hroken; 
T.  Bruch  der  Kimmpumpen. 

—  Difettosità  delle  pompe  d'alimentazione. 

F.  pompes  aUm,entaìres  endommagées  ;  I.  defective  feed- 
pumps; T.  Schadhaftìgkelt  der  Speisepumpen. 

—  Rottura  del  tubo  di  pcarico  principale. 

F.  rupture  du  tuyau  de  décharge  principal  ;  I.  main  dis- 
charge-pipe broken  ;  T.  Bruch  des  Hauptausgussrohres. 

—  Inesatta  posizione  degli  orifìzi  del  robinetto  di  livello. 

F.  position  inexacte  des  orifices  du  robinet-Jauge  ;  I.  gauge- 
cock  ports  wrongly  placed  ;  T.  Unrichtige  Stellung  der  Pro- 
birhahnlocher. 

—  Proiezione  d'acqua  nelle  caldaie. 

F.  projection  d'eau  dans  les  chaudieres  ;  I.  priming,  foa- 
raig  ;  T.   Ueherkochen  des  Kessels. 

—  Gonfiamento  di  un  forno. 

F.  écrasement  d'un  foyer  ;  1.  collapsed  furnace  ;  T.  Ein- 
drucken  einer  Feuerung. 

—  Fessura  nel  cielo  d'un  forno. 

F.  crevasse  dans  le  del  d'un  foyer  ;  I.  cracked  furnace 
crown;  T.  Sprung  in  der  Feuerhuchsendecke, 

—  Spaccata  la  piastra  dei  tubi  di  una  caldaia. 

F.  plaque  tubulaire  d'une  chaudiere  f endue  ;  I.  split  tube- 
piate  ;  T.  Gesprungene  Rohrplatte. 

—  n.  pi.  Tubi  scaldatori  spaccati. 

F.  tuyaux  f endues  ;  I.  split  tubes  ;  T.  Gesprungene  Feuer- 
rohre. 

—  Tubi  scaldatori  spandenti. 

F.  fuites  des  tubes  de  chaudiere  ;  I.  leaky  tubes  ;  T.  lecke 
der  Feuerrohre. 

—  f.  pi.,  cementi  di  caldaia  spandenti. 

F.  fuites  des  coutures  de  chaudieres;  I.  leaky  seams; 
T.  undichte  Kesselfugen. 

—  f.  pi.  Perni  fatti  uscir  dalla   pressione. 

F.  rivets  élancés  par  la  pression ;  I.  rivets  blown  out; 
T.  herausgedritckte  Nieten. 


INT  155 

Interruzione.   Rottura   di   un    tirante    nella    camera   di   combu- 
stione. 

F.  rupture  d'un  Urani  dans  la  botte  a  feu  (chambre  de 
combustion)  ;  I.  stay  in  combustion  chambre  broken;  T.  Bruch 
eines  Kesselankers  in  der  hinteren  Eauchkammer  (Feuer- 
kammer). 

—  Incaglio  del  robinetto  di  scarico. 

F.  accrochement  du  robinet  de  vidange  ;  I.  blow-off  cock 
set  fast;  T.  Festsitzeìi  des  Ablasshahncs. 

—  Rottura  del  disco  ossia  dell'  eccentrico  di   una  ruota  a    pale 
mobili. 

F.  rupture  die  moyeu  (tourtea)  ou  de  Vexcentrique  d'une 
roue  a  pales  articuUes  ;  I.  star  bracket  or  eccentric  of  a  fea- 
thering paddle-iveel  broken  ;  T.  Bruca  der  Rosette  oder  des 
Excenter s  eines  Morganrades. 
Intervallo,  s.  m.,  delle  luci  di  ammissione  di  un  cilindro,  vedi 
Valvola  di  distribuzione. 

—  delle  squadre  o  divisioni  o  linee  di  battaglia  di   un  navile  o 
armata, 

F.  intervalle  des  escadres,  ou  divisions  ou  lignes  de  batail- 
le  ;  I.  distance  between  the  divisions,  subdivisions,  sections  ; 
T.  die  Divisions- Gruppen  Distanz. 

—  normale  tra  le  colonne,  le  file,  le  squadre,  le  divisioni. 

F.  intervalle  normale;  I.  standard  interval;  T.  die  Nor- 
maldistanz  zwischen  den  Colonnen,  Gliedern  etc. 

—  tra  due  osservazioni  astronomiche, 

F.  intervalle  écoulé  entre  deux  observations  ;  I.  interval  of 
time  between  two  observations  ;  T.  die  .Zwischenzeit, 

—  delle  luci  di  ammissione, 

F.  entre-deux  des  orifices  die  cylindre  ;  I.  bridge  of  the 
slide,  slide  bridge  ;  T.  die  Schieberbahn. 

—  tra  i  travi  (bagli)  dei  ponti, 

F.  écartement  des  baux  des  diff events  ponts  ;  I.  spaces 
between  of  the  several  decks;  T.  die  Balkenentfernung  der 
verschiedenen  Decks. 

—  spazio  tra  le  barre  di  una  graticola, 

F.  intervalle  entre  les  bureaux  de  la  grille;  I.  space  bet- 
ween the  grate-bars  ;  T.  die  Rotspalte. 

—  di  scoppio,  parlando  delle  artiglierie. 


156  INT 

F.  intervalle  d' éclatement  ;  I.  distance  of  bursting  ;  T.  die 
Sprengweite. 
Intestatura,  s.  f.,  giunta  trasversale, 

F.  emplanture,  about;  I.  butt;  T.  der  Stoss. 

—  a  ciascuna  estremità  dello  scontro. 

F.  about  h  chaque  extrémité  du  veau  ;  I.  butt  at  each  end 
of  the  chock;  T.  der  Stoss  an  jedem  Kabelende. 

—  a  impernagione  a  file,  una  di  faccia  all'  altra  :    il    Dabovich 
la  chiama,  coi  Veneti,  tressa  cioè  traversa. 

F.  about  rive  vis-a-vis;  I.   Chain-riveted  butt;  T.  der  Ket- 
tenniatungsstoss. 

—  (V.  tressa,  traversa)  a  impernagione  a  scacchiera, 

F.   about  rive  en  quincome,  en  zigzag  ;  I.  zig-zag    riveted 
butt;  T.  der  iìn  Zick-zack  gemetele  Stoss. 

—  (V.  tressa,  traversa)  a  impernagione  semplice, 

F.  about  h  rivetage  simple;  I.  single-riveted  butt;    T.  der 
einfach  gemetele  Stoss. 

—  (V.  tressa,  traversa)  a  impernagione  doppia, 

F.  about  h  riv stage  double  ;  I.  double-riveted  butt  ;  T.  der 
doppelt  gemetele  Stoss. 

—  (V.  tressa,  traversa)  a  impernagione  tripla, 

F.  about    a  rivetage    triple  ;    I.  treble-riveted  butt  ;  T.  der 
dreifach  gemetele  Stoss. 
• —  pi.,  (V.  tresse,  traverse)  delle  lamiere  del  fasciame  metallico, 

F.  abouts  des  tóles  ;  I.  butts  of  plating  ;  T.  die  Stosce  der 
Beplattung. 

—  (V.  tressa,  traversa)  ribadita, 

F.  about  rive;  I.  riveted  butt;  T.  der  gemetele  Stoss. 
Intimare,  v.  a.,  ad  una  nave  di  mostrare  la  bandiera  o  di  met- 
tere in  penna, 

F.  sermoncer  un  navire;  I.  lo  summon  a  ship  to  show  her 
colours  or  to  bring-to  ;  T.  ein  Schiff  zum  Zeigen  der  Flagge 
oder  zum  Beidrehen  auffordern. 
Intugliatura,  s.  f.,  con    gassa,  mezzo   parlato  (vedi)  e   legatura, 
intoglio  formato  di  due  volte  rionde  (vedi)  con  sovramani, 

F.  deux  demì'Clefs  avec  amurrage  ;  I.  half  hitch  and  sei- 
zing ;  T.  der  Trossenstich  mil  zwei  halben  Sleeken. 

—  coi  mezzi  parlati,  intoglio  formato  di  sovramani  con  legatura, 


INT-KAL  157 

F.  plusiers  demi-clefs  avec  amarrages  ;  I.  half  hitches  with 
seizings  ;  T.  Halbstiche  mit  Bindselungen. 
Intugliatura,  alla  portoghese,  intugliatura  o  legatura  in  croce, 

F.    amarrage    en  portugaise  ;    I.   racking    seizing  ;    T.  die 
Kreuzzerrung,  der  Kreuzhdndsel. 
Inverniciare,  v.  a.,  dare  la  vernice,  più  proprio  che  pitturare, 

F.  vernir ;  I.  to  varnish;  T.  firnissen. 
Ipoidroscopio,  s.  m.,  strumento  ottico  per  dirigere  i  sottomarini, 
facendo  vedere  al  comandante  quello  che  succede  alla  super- 
ficie del    mare,  finché   l' immersione  non   oltrepassi    un   dato 
limite. 

Di  questi  strumenti  i  migliori  sono  quelli  a  veduta  pano- 
ramica, cioè  a  largo  campo,  come  il  cleptoscopio  del  Russo- 
Laurenti,  adottato  dai  sottomarini  italiani,  V  ipoidroscopio  del 
Grubb  adottato  dagl'  inglesi,  ed  il  canalizzatore  Triulzi. 

Il  cleptoscopio  à  questo  vantaggio,  che  il  panorama,  veduto 
attraverso  una  lente  di  20  cm.,  possono  osservarlo  anche  parec- 
chie persone  ad  un  tempo,  e  vedere  ciò  che  avviene  alla  super- 
ficie, mentre  negli  altri  cleptoscopii  il  panorama  non  si  può  ve- 
dere che  con  un  occhio  solo,  il  che  stanca  l'osservatore. 

Un  tubo  di  15  cm.  di  diametro,  dal  dorso  del  sottomarino 
va  per  un  metro  ed  anche  meno  fuori  dell'acqua  e  resta  in- 
visibile per  la  sua  sottigliezza. 


K 

Kajak  o  Kayak,  lancia  da  pesca  di  Groenlandia.  Queste  barchette 
sono  fatte  di  pelle  di  foca  distese  sopra  una  carcassa  di  le- 
gno. Sono  lunghe  in  media  da  5  a  6  metri,  larghe  circa  un 
mezzo  metro.  GÌ'  indigeni  di  Groenlandia  dan  prova  di  una 
straordinaria  destrezza  su  questi  schifi  così  poco  solidi  ;  fin- 
ché non  si  rompe  la  loro  bipalmula,  resistono  al  cattivo  tempo 
e  affrontano  il  mare  grosso. 

Kalfat,  s.  m.,  in  maltese  per  calafato. 

Kali,  salsola  kali,  pianta  marina  generalmente  bruciata  per  sup- 
plire la  soda  nelle  manifatture  vetrarie.  Subcarbonato  di  soda. 


158  KAL-KEP 

Kalisci,  marinai  nativi  dell'  India. 

Kamsin,  vento  australe  che  soffia  sovra  l'Egitto  in  marzo  ed 
aprile,  ordinariamente  non  più  che  tre  giorni  consecutivi.  Il 
suo  nome  significa  :  vento  di  cinque  giorni,  non  p'erché  soffi 
per  tale  periodo,  ma  perché  esso  occorre  solamente  durante 
cinque  giorni  di  Marzo  e  d'Aprile. 

Dalla  durata    totale    fa  detto  vento  del  cinquanta  giorni. 
È  vento  di  Austro-libeccio. 

Kanaja,  s.  f.,  battello  di  traghetto  sul  Nilo. 

Karabatz,  battello  della  Lapponia. 

Karfì,  s.  m.,  Islanda,  da  Karfa,  corbello  ;  nome  di  una  navicella 

■  che  adoperavano  nelle  feste,  e  che  a  tale  effetto,  ornavano 
pomposamente. 

Kat,  nave  da  trasportar  legname  in  uso  ai  lidi  settentrionali 
dell'  Inghilterra. 

Katabatra,  sotterranei  passaggi  in  certe  montagne  di  Grecia,  pei 
quali  si  scarica  il  soverchio  delle  acque. 

Kayak,  battello  peschereccio  di  tutti  i  paesi  polari  nordici,  in 
uso  presso  gli  Esquimesi. 

Kava,  s.  f.,  bevanda  delle  isole  del  mare  del  mezzogiorno  (south 
sea  islands)  fatta  col  macerare  il  piper  inebrians  nell'acqua. 

Kazie,  barca  peschereccia  in  uso  alle  isole  Shetland. 

Keels,  antico  nome  inglese  dei  lunghi  vascelli,  primitivamente 
scritto  ceol  e  cyulis.  Verstegan  c'informa  che  i  Sassoni  ven- 
nero sopra  tre  grandi  vascelli  da  loro  chiamati  keels. 

Kellagh,  voce  ersa  indicante  un'ancora  di  legno  in  cui  era  in- 
serita una  pietra,  con  la  quale  oggi  si  appellano  gli  ancorotti. 

Kelleck,  s.  m.,  specie  di  zattera  in  uso  sul  Tigri  e  sull'Eufrate, 
guarnito  di  più  otri  che  facilitano  il  suo  galleggiare. 

Kelpie,  maligno  spirito  marino  che  gì'  Inglesi  suppongono  fre- 
quenti il  lido  settentrionale  della  Gran  Bretegna,  specialmente 
nelle  tempeste. 

Keplero  (le  leggi  di)  dimostrate  dal  Newton  sono  le  seguenti  : 
1°  i  primari  pianeti  descrivono  intorno  al  sole  delle  ellissi 
poco  eccentriche,  con  un  foco  comune,  nel  quale  è  il  sole; 

2°  i  quadrati    periodici  delle  rivoluzioni  dei   pianeti  sono 
tra  loro  come  i  cubi  delle  distanze  medie  dal  sole  : 

3"  le  aree  descritte  dal    raggio  vettore  di    un  pianeta    in 
tempi  eguali  sono  sempre  eguali  tra  loro. 


KER-KIO  159 

Kerlanguisce,  rapido  veliero  del  Bosforo. 

Ketch,  s.  in.,  Quaicli,  naviglio  a  poppa  quadrata  da  50  a  200 
tonnellate  ;  con  polena,  un  grande  albero,  e  un  albero  d' arti- 
mone. Le  sue  vele  basse  sono  inferite  su  pennoni  cornuti  ;  à 
gabbie,  e  il  bompresso,  poco  inclinato,  anno  assai  lungo  a 
fine  di  portare  due  flocchi  e  una  trinchetta.  Questo  naviglio 
è  molto  in  uso  nell'  Inghilterra. 

Khizir,  deità  patrona  del  mare  nelle  Indie  orientali,  a  cui  an- 
nualmente sono  sacrificati  piccoli  battelli  sulle  rive  del  mare 
e  dei  fiumi. 

Kiel,  in  questa  città  è  la  scuola  superiore  di  Marina  dell'  Im- 
pero Germanico.  Vedi  R.  M.,  1872,  I,  848. 

—  (il  canale  di)  è  largo  alla  sua  bocca  75  m.,  nel  fonde  24  m., 
ed  à  la  profondità  di  10  m.  ;  è  meglio  costruito  di  quello  di 
Suez  ;  le  sue  sponde  sono  rivestite  di  mattoni  e  di  pietre,  e 
la  sua  larghezza  permette  il  transito  a  due  navi  contempo- 
raneamente, ciò  che  risparmia  il  notevole  perditempo  dei  ga- 
raggl.  Vi  si  può  navigare  con  velocità  di  8  miglia,  mentre 
nel" Canale  di  Suez  la  velocità  massima  consentita  dal  rego- 
lamento, è  di  4  miglia.  Appunti  di  S.  M.  Vittorio  Ema- 
nuele TU. 

—  spese  pel  suo  porto.  R.  M.,  1880,  II,  176. 

—  (golfo  di).  R.  M.,  1880,  III,  193. 

—  (illuminazione  del  golfo).  R.  M.,  1882,  III,  297. 

—  (mine  sottomarine  a).  R.  31.,  1883,  II,  325. 

—  (fortificazioni  di).  R.  M.,  1884,  I,  302. 

Kieselgiihr,  terra  siliceo-calcarea,  composta  in  massima  parte  da 
valve  d' infusorii  fossili,  che  si  trova  nei  terreni  sedimentarii 
di  Oberlohe  nello  Hannover.  Essa  si  adopera  nella  fabbrica- 
zione della  dinamite,  come  il  migliore  e  più  adatto  assorbente 
inerte  della  nitroglicerina.  Salvati,  Diz.  espi. 

Kingston's  (Valvole). 

F.  valve  de  Kingston  ;  I.  Kingston' s-valves,  or  Kingston's 
soupapes  ;  T.  das   Ventil. 

Kiosko,  s.  m.,  padiglione  a  poppa  in  alcune  navi  turche. 

—  una  specie  di  torre  sul  castello  di  poppa  delle  caravelle  turche. 

—  nome  dato  ad  una  specie  di  battello  turco  da  piacere,  una 
specie  di  lusoria. 

F.  Kiosque  ;  I.  Kiosk. 


160  KIE-KUR 

Kirk,  tra  i  vari  metodi  per  determinare  la  forza  motrice  neces- 
saria ad  una  nave  vi  è  quello  pratico  del  Fronde.  Nei  pro- 
getti di  prima  approssimazione  si  può  adoperare  il  sistema 
di  Kirk  il  quale  imagina  le  carene  dei  navigli  ridotte  a  corpi 
di  forma  geometrica  i  cui  volumi  sieno  eguali  a  quelli  dei 
navigli,  de'  quali  si  deve  calcolare  la  forza  della  macchina. 
Questo  metodo  è  conosciuto  anche  sotto  il  nome  di  analisi 
di  Kirk. 

Klepti,  greci  pirati  dell'Arcipelago. 

Klosh,  marinai  di  Danimarca,  Norvegia  e  Svezia. 

Klinker,  barca  piatta  dei  mari  boreali  di  Europa.  Vedi  Pram. 

Klipper,  naviglio  inglese  per  la  navigazione  da  Singapore  a  Ma- 
cao contro  il  mussore  di  B.  L.  in  30  a  60  giorni.  I  Klipper 
a  tale  effetto,  sono  attrezzati  e  installati  solidamente. 

La  celerità  di  questi  navigli,  decise  altri  ad  imitarne  il 
tipo  per  navigazioni  in  nuove  regioni.  E  quindi  il  nome  di 
Klipper  venne  dato  a  qualsiasi  veliero  mercantile  celere  e 
solidamente  costruito. 

Klosh,  marinai  delle  regioni  settentrionali  di  Europa. 

Koff,  s.  m.,  specie  di  naviglio  olandese  da  cabottaggio;  con  un 
grande  albero,  un  albero  di  mezzana,  e  talvolta  un  albero  di 
poppa.  Le  sue  vele  sono  inferite  in  una  tarchia,  o  saccoleva 
o  struzza. 

Porta  alberi  di  gabbia,  e  due  o  tre  flocchi. 

Kopatschik  (fucole).  Vedi  R.  M,,  1879,  IV,  69* 

Korocora,  vedi  Caracora. 

Kota,  trementina  eccellente  dell'  India. 

Krabla,  s.  f.,  naviglio  russo,  in  uso  ad  Arcangelo  per  cacciare 
le  balene,  le  vacche  marine  ed  altri  animali  del  mare  artico. 

Kraken,  immaginario  mostro  marino  della  Norvegia. 

Krang,  il  corpo  di  una  balena,  quando  spogliato  del  suo  grasso 
è  talvolta  abbandonato  dai  balenieri. 

Kraw  (istmo  di).  R.  M.,  1883,  III,  245  ;  1885,  I,  491. 

Attraverso  l' istmo  di  Kraw  per  l' Ingegnere  A.  Bozzo, 
R.  M.,  1884,  II,  151. 

L' istmo  di  Kraw  o  Krave  nella  penisola  di  Malacca,  del 
quale  fu  proposto  il  taglio  per  abbreviare  il  cammino  all'Asia 
orientale  e  al  Giappone.  Vedi  R.  M.,  1884,  II,  151. 

Kuro  Siwo  0  Nera  corrente,  che  scorre  lungo  il  littorale  orien- 


KE,U  161 

tale    giapponese  e    poi    nel  Pacifico,  non  meno    importante  e 
q^uasi  alle  stesse  latitudini  della  corrente  del  Golfo  nell'Atlan- 
tico. V.  E.  J.  Klèin,  Der  Euro  Siwo,  Ausland,  1873,  N.  16, 
-     p.  305. 

Krupp  (Pietro  Federico)  n.  il  1787,  fondò  la  Casa  Federico  Krupp, 
il  1810,  nell'anno  seguente  costruiva  il  primo  forno  per  la 
fabbrica  dell'acciaio   fuso. 

Nel  1812  nacque  Alfredo  Krupp.  ì 

Nel  1818  costruzione  dei  primi  cantieri  e  dell'officina  at- 
tuale presso  Essen.  Nel  1826  mori  il  fondatore  della  Casa  il 
Sig.  Pietro  Federico  Krupp. 

Nel  1843  è  l'inizio  della  fabbrica  di  canne  da  fucili  in 
acciaio  fuso. 

Nel  1847  prima  canna  (di  tre  libbre)  in  acciaio  fuso. 

Nel  1848  Alfredo  Krupp  diviene  solo  proprietario  della 
Casa  Federico  Krupp. 

1853  fabbrica  di  cerchi  o  fasciature  senza  saldatura  con 
un  metodo  speciale. 

1854  fabbrica  del  primo  cannone  di  12  libbre  (calibro). 
1361  inaugurazione  del  maglio  a  vapore  «  Fritz  »   di    50 

tonnellate. 

1862  costruzione  di  culatte  da  cannone  a  cuneo  prisma- 
tico, sistema  Krupp. 

1863  inaugurazione  della  prima  città  operaia  «  Westend.  » 

1864  costruzione  di  laminatoi  per  rotaie  e  piastre. 

1865  primo  acquisto  di  miniere  di  ferro  e  di  altri  forni. 
Costruzione  di  culatte  da  cannoni  a  cono  cilindroprisma- 

tico,  sistema  Krupp. 

Costruzione  di  un  campo  di  tiro  a  Essen. 

1867  introduzione  della  polvere  prismatica  e  costruzione 
dei  primi  cannoni  cerchiati  di  grosso  calibro. 

Esposizione  a  Parigi  di  un  cannone  di  mille  libbre  (cali- 
bro 35,5  cm.)  e  di  un  blocco  d'acciaio  fuso  40,000  kili. 

1868  primo  acquisto  di  una  miniera  di  carbon  fossile.; 

1869  introduzione  del  processo  Martin. 
1876  istallazione  del  campo  di  tiro  Meppen. 

1886  acquisto  dell'acciaieria  di  F.  Asthòwer  et  C.ie  ad 
Annen. 

1887,  luglio  14,  morte  di  Alfredo  Krupp. 

CoEAzziNi,  Vocab.  Nautico.  11 


162  KRU-KYA 

1889  acquisto  del  diritto  di  parte  principale  alla  miniera 
di  carbon  fossile  di  Sàlzer  et  Neuack. 

Introduzione  della  polvere  senza  fumo  e  della  costruzione 
di  nuove  bocche  a  fuoco  con  fermature  di  culatte  a  tiro 
rapido. 

1890-92  principio  della  fabbricazione  di  piastre  da  coraz- 
zatura, e  presse  idrauliche  da  2000  a  5000  tonnellate  di  pres- 
sione. 

1892  acquisto  del  Grusonwerk  à  Magdebourg,  con  campo 
di  tiro  di  Tangerhtitte. 

1896  viene  assorbendo  la  Germania^  sino  allora  società 
anonima  di  costruzione  di  battelli  e  di  macchine  a  Berlino 
e  a  Kiel. 

1897  inaugurazione  degli  alti  forni  di  E,hein-hausen. 
1899  acquisto  della  miniera  Hannibal. 

1901  acquisto  totale  della  miniera  Sàlzer  et  Neuack. 

1902  la  società  anonima  di  costruzione  di  battelli  Ger- 
mania diviene  proprietà  esclusiva  della  Casa  Krupp. 

Il  1  aprile  1902  il  numero  totale  delle  persone  occupate 
dallo  stabilimento  Friderick  Krupp,  compresi  3959  impiegati 
era  di  43,083. 

Secondo  l'ultima  statistica  il  numero  totale  delle  persone 
*      dipendenti    dagli  stabilimenti  Krupp  (con   le  donne  e  i  fan- 
ciulli) era  nella  settimana  dal  14  al  19  maggio,  147,645. 

Le  officine  della  Casa  Krupp  sono  di  una  bellezza  e  gran- 
dezza sorprendenti.  Non  so  se  in  Inghilterra  o  agli  Stati 
Uniti  vi  siano  che  le  eguaglino.  Certo  è  che  in  altre  grandi 
nazioni  prese  tutte  insieme  le  officine  e  i  cantieri  non  pareg- 
giano la  potenza  di  quelle  della  sola  Casa  Krupp. 

Nessuna  famiglia,  anzi  possiamo  dire  nessuno  Stato,  è 
riuscito  a  fare  quanto  à  compiuto  in  poco  più  di  novanta 
anni  la  Casa  Krupp. 
Kyar,  fune  fatta  nelF  India  dalle  fibre  che  involgono  la  noce 
del  cocco,  che  à  il  vantaggio  dell'  elasticità  e  del  galleggiare. 
Vedi  Cocco. 


LAB-LAC  163 


Labbro,  s.  m.,  il  capo  di  banda.  Vedi. 
L.  labrum  ;  Grr.  -/tiio^. 

—  (a)  dicesi  del  fasciame,  quando  le  tavole  sono  sovrapposte,  la 
superiore  alla  inferiore,  come  le  embrici  di  un  tetto. 

I.  clinker  built; 

—  0  ciglio  di  un  banco. 

F.  accore  d'un  banc  ;  I.  edge,  steep  of  a  bank, 

—  rivolto  dei  tubi  di  caldaia, 

F.  rebord   des  tubes  de  chaudiere  ;   I.  espanded  border  of 
boiler  tubes;  T.   Umbordelung  der  Feuerrohren. 

—  (briglia)  di  attacco. 

¥.  Joint  d* assemblage  ;  1.  connecting  flange;  T.  die  Dick- 
tungsflàche. 

—  (briglia)  di  copertura. 

F.    bride    de    recouvrement ;    I.   covering    flange;    T.    die 
Deckflansche. 

—  di  tubo, 

F.  bride  de  tuyau ;  I.  pipe  flange;  T.  der  Rohrflansch. 

—  orlo,  s.  m.,  del  cilindro. 

F.  collet  du  cylindre  ;  I.  cylinder  brim  ;  T.  der  cylinderrand. 

—  merlo,  pesce. 

V.  donzella,  papaga  o  tenca  de  mar  ;  a  Trieste,  liba  ;  Si- 
cilia, turdu  d'area. 

F.  labre,  vieille  de  mer  ;  I.  comber  wrasse,  old  wife  ;  T.  der 
grae  Lippfisch. 

Linneo  :  crenilabrus  lapina. 
Labrace,  s.  m.,  pesce.  Vedi  Ragno. 
Lacca,  s.  f.,  vernice  per  carene.  R.  M.,  1888,  III,  246. 

—  Hotta,  preservativo  delle  carene.  R.  if.,  1889,  IV,  306. 

—  vedi  Lata. 

Lacciatura,  s.  f,  non  solo  l'allacciare,  l'allacciamento,  che  in- 
dica pure  una  sagola  per  serrare  alcune  vele,  secondo  il  Lau- 
gieri,  come  cintura  vale  la  materia  con  la  quale  si  cinge, 
quanto  la  cosa  ossia  la  parte  cinta. 

Laccio,  s.  m.,  lacci  o  cordoni  del  timone  di  una  saettia  o  di  un 
battello. 


Ii64  LAC-LAD 

Laccio,  con  gassa  d' imante. 

—  uno  dei  porti  dell'  antica  Siracusa  e  precisamente  quello  for- 
mato dal  seno  tra  l'isola  Ortigia  e  il  continente. 

Lacerare,  v.  a.,  il  vento  à  lacerato  una  vela,  V  à  squarciata. 

F.  déchirei'  une  voile  ;    I.  to  split  a  sail  ;   P.  e  S.  rasgar 
una  vela  ;  T.  ein  Segei  zerreissen, 

—  citato  dal  Dabovich  nel  significato  di  fendere,  non  è  buono 
italiano. 

F.  déchirer  ;  I.  to  tear,  to  split,  to  rend. 
Lacey,  àncora  galleggiante.  R,  M.,  1891,  I,  139. 
Lacuna,  s.  f.,  vuoto,  lo  spazio,  oltre  il  dovere,  vuoto  in  una  linea 
di    battaglia,  lasciato  o  volontariamente,  o  a    caso,  o   per   la 
perdita  di  alcune  navi. 
L.  lacuna. 

F.  lacune  ;  I.  the  tao  great  opening  or  space  between  ships 
in  a  Une  of  battle. 
Lacustre,  add.,  attinente  a  lago,  pesce^  pianta  lacustre. 
L.  lacustris  ;  Gr.  mia-jxIo^. 

F.  lacustre  ;  I.  lacustre  ;  P.  e    S.  lacustre  ;  T.   in   Land- 
seen  lebend. 
Lada,  vedi  Lata. 
Ladia,  s.  f.,  pesante  barca  in  Russia  per  trasportare  i  prodotti 

dell'  interno. 
Ladino  add.,  V.,  agiato,  un  po'  largo  non  istrettamente  unito.  Si 
dice  ladina  una  palla  che  entra  senza  esser  cacciata  a  forza 
nel  pezzo  d'artiglieria,  e  ladina  dicesi  pure  una  legatura  non 
molto  stretta,  una  corda  non  tesa.  Stratioo. 
Ladro,  s.  m.,  di  sabbia,  dicono  i  marinari  il  timoniere  infingardo, 
che  scuote  sovente  l'ampolletta,  perché  più  presto  passi  il 
tempo  della  guardia. 

—  marittimo  (fures  maritimi  chiamò  Plauto,  Rudens,  II,  2)  i 
pescatori,  quasi  che  rubassero  al  mare  i  suoi  abitatori,  o  i 
suoi  prodotti,  come  il  corallo,  le  perle,  la  madreperla. 

—  di  mare,  pirata,  corsaro,  schiuma  di  mare,  vedi. 

F.  forban  ;  1.  sea  rover  ;  T.  der  Seerduber. 

—  d' arena. 

I.  glass  flogger.       ■ 

—  di  fiume,  pirata  di  fiume  o  d'acqua  dolce. 

F.  pirate  de    rivière,   pirate  d'eau  douce  ;    I.  ack-pirate, 
fresh  water  thief  ;  T.  der  Flusspirat. 


LAG  165 

Ladro  d' arsenale. 

I.  forker. 
Ladrone  di  mare  chiamato  il  corsaro. 

—  nome  che  i  Cinesi  danno  alle  navi  da  guerra  degli  altri  paesi. 

I.  ladrone  ship. 
Lia  gente  a  riva  !  comando. 

I.  aloft!  or  lay  aloft;  S.  arriba  la  gente. 

—  fuori  I  comando. 

I.  lay  out. 

—  dentro. 

I.  lay  in. 

—  abbasso  ! 

I.  lay  in  down  front  aloft  !  ;  S.  gente  ahajo. 
Laghisti,  s.  m.  pi.,  poeti  inglesi  moderni,  che  mostrano  una  pro- 
fonda simpatia  per  la  natura  e  uno  spiritualismo  molto  fine. 
Sono  poeti  descrittivi.  Grandi  laghisti  sono  il  Wordsworth  e 
Coleridge,  ai  quali,  i  Francesi  avvicinano  il  Lamartine. 

Questi  poeti  furono  detti  cosi  dall'abitare  presso  i   laghi 
del  settentrione  dell'  Inghilterra  o  per  frequentarli. 
Lago,  s.  m.,  naturale,  massa    d'  acqua    più  o  meno  voluminosa, 
ordinariamente  dolce  raccolta  in  un  bacino  naturale. 

Talvolta,  anzi  di  frequente  i  laghi  sono  attraversati  da 
fiumi;  altre  volte  da  essi  escono  dei  corsi  d'acqua,  i  quali 
sei  lunghi  e  considerevoli  diconsi  fiumi  ;  se  brevi  canali  che 
mettono  il  lago  in  comunicazione  con  altro  lago,  con  un  fiume 
0  col  mare,  allora  si  appellano  emissarii. 

F.  lac  ;  1.  lake;  P.  e  S.  lago;  T.  der  Landsee. 

—  artificiale,  qualsiasi  di  quelli  scavati  dalla  mano  dell'uomo. 
Non  v' è  giardino  pubblico  di  qualche  importanza  che  non 
ne  abbia,  come  li  anno  spesso  i  giardini  privati. 

— ■  pi.,  regioni  di  laghi,  sono  in  molte  parti  di  mondo.  Le  più 
famose  in  Europa  sono  : 

—  di  Nemi,  E.  M.,  1896,  II,  379  e  888  ove  è  un'incisione  che 
lo  rappresenta. 

Nel  lago  sono  affondate  due  lusorie  forse  del  tempo  dell'  Im- 
peratore Tiberio.  Il  Cardinale  Prospero  Colonna  nel  1446  inca- 
ricò Leon  Battista  Alberti  di  tirarle  a  galla.  Non  potè  però 
estrarre  che  una  parte  della  prora  di  una  di  esse.  Questa  di- 
mostrò una  solidissima  costruzione.  I  chiodi  di  rame  videro  con- 
servati in  guisa  da  sembrare  nuovi.  Un  rosso  bitume   ne  ri- 


I 


166  LAG 

vestiva  la  parte  esterna,  e  un  intonaco  di  argilla  la  interna^ 
il  tutto  mirabilmente  conservato. 

L'intonaco  fatto  nella  parete  interna,  era,  senza  dubbio 
per  evitare  o  diminuire  i  pericoli  d' incendio. 

Circa  novanta  anni  dopo  questo  primo  tentativo  di  estrarre 
le  due  navi  dal  lago,  Francesco  de'  Marchi  il  celebre  scrit- 
tore di  architettura  militare,  tornò  sott'acqua  a  visitare  i  navi- 
gli, dei  quali  egli  pure  estrasse  solo  una  piccola  parte.  Trovò 
la  nave  sommersa  presso  la  riva  occidentale,  lunga  settanta 
canne,  larga  trentacinque  (sic),  profonda  otto. 

Dubito  che  le  misure  non  siano  esatte.  Se  la  canna  ro- 
mana è  m.  2.16,  avremmo  una  lunghezza  di  nave  di  m.  151,20 
e  m.  68  larga  e  m.  18  l'altezza,  mentre  l'altezza  nella  Le- 
panto non  è  che  di  m.  12,  la  larghezza  m.  20,  e  la  lun- 
ghezza m.  120  ;  grande  assai  la  lunghezza  e  più,  in  propor- 
zione la  larghezza,  anche  per  navi  onerarie  e  lusorie. 

Anche  il  De  Marchi  attestava  la  meravigliosa  solidità  della 
nave,  costruita  con  tavoloni  di  larice,  pino  e  cipresso,  fissati 
da  cavigli  di  quercia  e  chiodi  di  rame. 

Vide  nella  nave  pavimenti  di  mattoni  e  di  smalto,  certe 
oscurità  (così  il  Biondo  ;  dubito  che  vi  sia  qualche  errore  ti- 
pografico) da  lui  giudicate  camere  di  un  palazzo  edificato  so- 
pra il  ponte. 

Fino  dal  primo  tentativo  per  ripescare  la  nave  l'avevano 
supposta  costruita  ad  uso  di  villa  galleggiante,  come  quelle 
possedute,  in  tempi  molto  recenti  da  Borso  d'  Este  sul  Po, 
da  Lodovico  Gonzaga  sul  Mincio,  e  dai  Principi  Elettori  di 
Germania  sul  Meno. 

Un  terzo  tentativo  per  estrarre  dal  lago  queste  navi,  venne 
fatto  da  Annesio  Fusconi  romano  nel  1827.  Egli  pure  non 
fece  che  estrarne  diversi  frammenti,  ma  ben  presto  dove  smet- 
tere pel  grave  dispendio. 

Nel  1896  il  Brin  incaricava  l' insigne  Ingegnere  navale 
Maggior  Malfatti  di  tentare,  per  la  quarta  volta  di  far  gal- 
leggiare di  nuovo  le  due  navi  :  ma  con  gli  scarsi  mezzi  non 
gli  fu  possibile  che  di  estrarne  altri  pochi  frammenti,  sicché 
in  conclusione  in  tutti  questi  tentativi  non  si  fece  altro  che 
guastare  una  qualche  parte  delle  navi  e  quindi  rendere  sem- 
pre più  difficile  il  riporlo  a  galleggiare. 


LAG-LAM  167 

L' illustre  archeologo  Barnabei  ne  fece  una  relazione  per 
la  parte  sua,  come  per  l'architettura  navale  il  Malfatti. 

Se  le  navi  sono  poliremi,  a  chi  abbia  studiato  l'architet- 
tura navale  degli  antichi,  non  sarebbe  impossibile  dare  le 
dimensioni  tutte  dei  navigli  e  rifarne  il  disegno  solo  avendo 
tre  0  quattro  metri   dell' encopo. 

Pochi  anni  innanzi  lo  scrivente  scrisse  al  Correnti  pre- 
gandolo a  indurre  il  Brin  a  questa  opera  ;  Egli  rispose,  eia- 
vamo  in  marzo  :  Se  non  è  un  pesce  d' aprile,  pescheremo. 
Non  so  se  il  Correnti  se  ne  dimenticasse,  o  se  il  Brin  in  quel 
momento  non    fosse  disposto  o  non  avesse  fondi  disponibili. 

Certo  il  potere  esaminare  liberamente  fuor  d'  acqua  quei 
due  navigli,  ci  darebbe  molte  cognizioni  sull'architettura  na- 
vale dei  Eomani,  che  oggi  ci  mancano. 
Lagume,  s.  m.,  la  Crusca  registra  questo  vocabolo  nel  significato  di 
quantità  di  laghi,  di  estensione  di  allagamento  ;  e  sta  bene, 
ma  può  avere  anche  un  significato  dispregiativo,  come  pat- 
tume, porcume,  sudiciume  e  simili,  cioè  riferirsi  ad  un  luogo 
seminato  di  lagune  a  basso  fondo,  dove  l' acqua  marcisca,  di- 
venga sozza,  in  opposizione  a  quelle  navigabili  di  acqua  mossa. 
Laguna,  s.  f.,  quantità  di  acqua  salsa  presso  la  spiaggia  del  mare, 
separata  da  questi  per  alcune  strisce  di  terra  obanchi  di  arena. 

L.  lacuna  ;  Gr.  l'ko^. 

F.    lagune  ;   I.   lagoon  ;    P.  lagóa,  albufeira  ;  S.  laguna  ; 
T.  die  Lagune. 
Lagunario,  add.,  attinente  a  laguna. 

F.  lacunaire  ;  I.  marshy  ;  P.  e  S.  lagunario. 
Lagunoso,  add.,  littorale  pieno  di  lagune. 

L.  lacunosus. 

F.  lacuneux  ;  I.  full  of  pools;  P.  e  S.  lagunoso. 
Lagusa,  s.  f.,  per  camera  delle  galee   la  dà  il  Vocabolario  spa- 
gnolo   L.  G.  F.  all'  indice    italiano.  Ma,  se    ben  ricordo,  non 
si  vede  in  alcuno  dei  nostri  Vocabolarii  nautici. 
Lai  fa),  V.,  andare  a  lai,  detto  di  una  barca,  vale  accostarsi  ai 
lati    di    essa.  I  Veneti    anticamente  dissero    ladi,  con    forma 
molto  più  vicina  al  latino. 
Lama,  s.  f.,  V.  antico,  congiunzione  e  legatura  delle  due  parti 
dell'antenna  al  dopio.  Fabbrica  dì  galee.  Ciò  là  dove  la  penna 
è  addoppiata  col  carro. 


168  LAM 

Lamckt  'traversale  delle  cantoniere  principali  delle  còste, 

.  F.  alle  de  champ  des  cornieres  principales  de  la  membrure  ; 
I.  transverse  flange  of  the  fr ame- angle-irons  ;  T.  der  Quer- 
schiffsschenkel  der  Spantwinkeleisen. 

i—  strato  sottile,  quasi  lastra,  di  acqua. 

—  per  onda  è  gallicismo. 

- —  per  barra  della  boccaporta,  è  dato  dal  Vocabolario  spagnolo, 
:  L.  G.  F. 

—  pesce  di  mare  lungo,  largo  e  sottile  come  una  lama  di  scia- 
bola. Lepidopus  ensifórmts. 

G.  Lamma,  vedi  Argentìan-a,  del  suo  colore. 
L#ambicco,  vedi  Alambicco. 

V.  lambico. 
Lfambire,  v.  a.,  baciare  la  sponda,  detto  specialmente  delle  acque 
del  mare,  oppure  strisciare  sulle  acque. 

F.  effieurer. 
Lambente,  add.  e  p.  ps.,  da  lambire. 

F.  effleurant ;  I.  taking  oft  the  surface;  T.  zugelnd, 
Lramiera,  s.  f ,  pezzo  di  metallo  di  poca  spessezza. 

1j.  lamina  ;  Gr.  tlx(i[/.a.. 

F.  lame,  tale  ;    I.   iron  plate  ;   P.    lamina,    chapa  ;  S.  la- 
mina ;  T.  die   Piatte 

—  indentata,  ciascuna  di    quelle  che.  forma    il    sistema  che    in 
questi,  ultimi  anni  (1901)  riceveva  frequenti  applicazioni. 

—  a  colpi  quella  non  bene  spianata  si  che  vi  si  scorgono  i  colpi 
del  maglio. 

—  laminata,. 

F.  tóle    laminée;  I.  rolled   plate;  T.  das  gewalzte  Eisen- 
hlech. 

—  da  caldaia, 

F.  tóle  a  chaudière;  I.  boiler  piate;  T.  das  Kesselblech. 

—  rigata, 

F.  tóle   gouffrée  ;   I.  channel  plate  ;  T.  das  geriffelte  Ei- 
senblech, 

—  a  bulbo,  0  a  tondino, 

F.  fer  à    boudin  ;  I.  bulbed-iron,  bulb-plate  :  T.  das  Birn- 
eisen. 

—  galvanata  o  zincata, 

F.  tóle  galvanisée  ou  zinquée  ;  I.  galvanized  iron  plate. 


LAM  169 

Lamiera,  d'acciaio. 

F.  tale  en  acier  ;  1.  steel-plate  ;  T.  das  Staklblech. 

—  d'appoggio  della  corazza. 

F.  iòle  d'appui;  I.  armour  shelf-plate. 

—  di  (chiglia)  spina. 

F.  tók  de  quille;  I.  keel-plate  ;  T.  die  Kielplatte. 

—  di  spina  (chiglia)  orizzontale  o  piatta. 

F.  iòle  de  la  quille  piate;  I.  flat-keel  piate  ;  T.  die  hori- 
zontale  oder  flache  Kielplatte. 

—  orizzontale  esterna, 

F.  tùie  extérieur  de  la  quille  ;  I.  outer-keel  piate  ;  T.  die 
àussere  Kielplatte. 

—  orizzontale  interna, 

F.  tóle  intérieure  de  la  quille  ;  I.  inner-keel  piate  ;  T.  das 
innere  Boderikielhlech. 

—  della  spina  (chiglia)  verticale  continua,  lamiera  centrale  con- 
tinua; lamiera  spina-paramezzale  (chiglia-paramezzale) . 

F.  tóle  verticale  de  la  quille'Carlingue  centrale  continue; 
I.  vertical  keel  plate,  centre  through-plate;  T.  die  durchge- 
hende  Mittelkielplatte,  das  verticale  Kielhlech, 

—  di  congiunzione,  di  connessione, 

F.  tóle  de  connexion  ;    I.  connecting  plate  ;  T.  die   Deck- 
string  erplatten. 
• —  pi.,  di  corrente  sulle  estremità  d'ogni  piano  di  transtri,  travi, 
(bagli)  ;  lamiere  di  trincarino. 

F.  tóles  gouttieres ;  I.  stringer-plates  on  beams;  T.  Was- 
serhor  ^bieche. 

—  di  sostegno, 

F.  tóle  de  soutien  ;  I.  iron  brackets,  bracket-plates  ;  T.  die 
Tràgerplatte. 

—  di  sostegno  centrale  del  doppio  fondo, 

F.  tóle  de  support  centrale  du  double-fond,  quille  centrale, 
quille  carlingue  ;  I.  centre-girder  plate  of  the  double-bottom  ; 
T.  die  Mitteltriigerplatte. 

—  di  sostegno  continua  del  doppio  fondo, 

F.  tóle  de  carlingue  laterale  du  double  fond  ;  I.  side-girder 
plate  of  the  double-bottom  ;  T.  die  Seitentrager piatte  des 
Doppelbodens. 

—  di  sostegno  laterale  del  doppio  fondo, 


I 


170  LAM 

F.  tòle  de  support  de  còte  du  double-fond;  I.  wing-girder 
plate,  margin-plate  of  the  douhle-hottom  ;  T.  die  Randplatte, 
die  Tankseitenplatte  des  Doppelhodens. 
Lamiera,  larga  e  grossa, 

F.  tale    tres  forte  et    tres    épaisse  ;   I.   Web-piate  ;   T.  die 
breite  und  starke  Piatte. 

—  ondulata, 

F.  tòle  onduUe  ;  I.  undulated  sheet-iron  ;    T.  das    Wellen 
blech. 

—  di  corrente  del  ponte  scoperto, 

F.  iòle  gouttières  du  pont  super ieur  ;  I.  upper  deck  strinre- 
piate;  T.  die  Oberdeckstringerplatte. 

—  a  cordone. 

I.  bui  plates. 

—  per  l'arcaccia, 

I.  tie  plates. 

—  intercostale. 

F.  tòle  intercostale  ;  I.  intercostal,  intercostal  piate  ;  T.  die 
Zwischenplatte. 

—  di  legame. 

F.  bande  dejonction  ;  I.  tie-plate  ;  T.  das  Verbindungsblech. 

—  pi.,  di  legami  sui  travi  (bagli)  ;  corde  o  lamiere  longitudinali 
sui  travi. 

F.  virures  d'hiloires  ;  I.  tie-plates  on  beams  ;  T.  die  Langs- 
bander. 

—  a  forma  di  losanga  ;  spezzone  di  lamiera, 

F.  tote  en   forme  de    losanga  ;    I.  diamond  plate  ;  T.  die 
Diamantplatte. 

—  madriere  (piana),  madiera. 

F.  tòte  varangue  ;   I.  floor-plate  ;    T.  die    Bodenwrangen- 
platte. 

—  pi.,  di  muratura  di  coperta. 

F.    tóles    de  pavois ;    I.  bulwark-plates;    T.  die    Schanz- 
kleidplatten. 

—  delle  ordinate  (che  collegano  fra  loro  le  forme  longitudinali). 

F.  tòle-membrure  ;  I.  plate-frame  ;  T.  das  Spanfenblech. 

—  superiore  del  paramezzale. 

F.  tóle  de  la  carlingue  du  milieu;  I.  breast-plate. 

—  di  paramezzale  intercostale. 


LAM  171 

F.  tales  carllngues  intercostales  ;  I.  intercostal  keelson  pla- 
tes ;  T.  eingeschobene  Kielschweinplatten. 
Lamiera,  piatta  di  paramezzale, 

F.  tòle  carllngue  horizontale  ;  I.  f.at  keelson  plate  ;  T.  die 
flache  Kielschweinplatte. 

—  pi.,  diagonali  di  legame  sui  travi  (bagli)  diagonali. 

F.  bandes  diagonales  ;    I.  diagonal  tieplates  ;  T.  die  Dia- 
gonalbdnder. 

—  diagonale  sulle  coste. 

F.  bande  diagonale  sur  la  membrure  ;  T.  diagonal  plate 
Oli  frames  ;  T.  Dlagonalblech. 

—  pi.,  del  fasciame  esterno. 

F.  tóles  du  bordé  exterleur  on  revètement  ;  I.  plates  of  the 
outside  plating  ;  T.  die  Aussenhautplatten. 

—  pi.,  formanti  gole  e  forcacci', 

F.  tóles  formant  guirlandes  et  moustaches  ;  I.  plates  for- 
mlng  hooks  and  crutches  ;  T.  die  Bug-und  Heckbandplatten^ 

—  di  rinforzo  del  dritto  di  poppa  (delle  navi  a  costruzione  com- 
posta). 

F.  tòle  consolidant  Vétambot;  I.  stern-post  piate  ;  T.  die 
Girderplatte. 

—  di  rinforzo  del  dritto  di  prua  (delle  navi  a  costruzione  com- 
posta). 

F.  tòle  consolidant  Vétrave;  I.  stem-plate  ;  T,  die   Vorste- 
venplatte. 

—  pi ,  laterali  di  paramezzale  a  cassetta. 

F.    tóles   vertlcales    des    carllngues-boties   ou    tubulaires  ; 
I.  side  plates  of  box-keelsons;  T.  die  Seltenplatten. 

—  di  raddoppiamento. 

F.  tóle    de    doublure  ;  I.  doubling  plate  ;  T.  die   Verdopp- 
lungsplatte. 

—  di  rinforzo. 

F.  tóle  de  renfort  ;  I.  stiffening  plate,  striger-plate  ;  T.  die 
Verstàrkungsplatte. 

—  delle  lande, 

F.  tóles  des  chaines  des  porte  haubans  ;  I.  chain-plates. 

—  di  (rollio)  barcollamento,  falche  di  lamiera  stabilite  fra  il  pa- 
ramezzale della  linea  centrale  e  dei  fiori. 

F.  tóle  de  roulls  ;  I.    Wash-plate  ;  T.  die  Schlingerplatte. 


I 


172  LAM 

Lamiera,  sopramezzale. 

F.  tòle  supérieur  des  carlingues  centrales  ;  I.  slder-plate  ; 
T.  die  Deckplatte. 

—  di    sopratrincarino,  vedi  -  lumiera  di  corrente  sulle  estremità 
d^ogni  piano  di  trave  (baglio). 

Tutte  le  lamine  debbono  avere  impresso  in  due  punti  in 
modo  leggibile  il  nome  del  fabbricante  o  la  sua  marca  com- 
merciale. 

—  esterna  ed  interna  dell'alone  di  un  affusto. 

F.  tóle  exterieur  et  interieure  de  flasque  d'un  affut 
I.  outer  and  inner  plate  of.,  the  cheek  or  side  of  a  gun-car 
riage  ;  T.  das  dussere  und  innere  Wandblech  einer  Laffetwand 

—  d' acciaio,  internamente,  prodotto  col  processo  Siemens-Martin 
•  Le  grossezze  minime  sono  regolate  cosi  :  involucri  trenta  mil 

limetri  ;   piastre  pei   tubi  ventidue  millimetri,  fronti  e  dorsi 
ventidue  millimetri,  e  tutte  le  altre  parti  13  millimetri. 

—  a  labbro  (a  briglia). 

F.  tòle  fagonnée,  tòle  pliée  ;  I.  flanged  plate  ;  T.  die  gè- 
flanschte  Piatte. 

—  angolata,  ,       .   /    . 

F.  gousset  en  tòle;  I.  hracket-plate ;  T  da^  Verankerungs- 

—  hlech.  . 

—  centrale, 

F.  tòle  centrale  ;  I.  centre-plate  ;  T.  die  Mittelplatte. 

—  centrale,  della  chiglia  (spina)  o  dei  paramezzali ,  intercostali. 

F.  tòles  traversant  le  centre  ;  I.  central-through-plates. 

—  concava, 

F.  tòle  de  bossage  ;  I.,  bossa  piate  ;  T.  die  Nussplatte. 

—  della  stella  dell'asta  dell'elica.  Vedi  Lamiera  concava. 

—  di  fondamento, 

F.  tòle  de  fondation,  ou  plaque  de  fondation  ;  I.  founda- 
tion-plate  ;  T.  die  Grandplatte. 
-—  di  margine  di  un  doppio  fondo,  vedi  doppio  fondo. 

—  di  raddoppiamento, 

F.  tòle  doublante,  tòle  de  placage. 
Vedi  sopra:  Lamiera,  Lamierino. 
-7-  scanalata, 

F.  tòle  canneUe  ;  1.  channeled  plate  ;  T.  das  Riffelblech. 

—  sottile,         .  .  • 


LAM  173 

F.  iòle  mince;  I.  scheet-iron  for  tin-plates;  T.  das  Diinn- 
eisen. 
Lamiera,  del  fondo    interno  di    una  nave,  lamiere  della  fodera 
esterna    della  carena. 

F.  tales   des  oeuvres  vives,  tóles  de    la  carene  ;  I.  bottom- 
plates;  T.  die  Bodenplatten. 

—  del  fondò  interno  di  una  nave  a  doppio  fondo. 

F.  tòles  formant  la  piate-forme  du  douhle-fond  ;  I.  inner 
bottom-plates;  T.  die  Innerbodenplatten. 

—  del  forno  (della  volta)  della  poppa, 

F.  tóles  de    la    voùte  ;  I.  counter-plates  ;  T.  die    Gillongs- 
platten. 

—  del  rotondo  di  poppa, 

F.  tóles  des  oeuvres  moì'tes  de  Varriere;  I.  buttock-plates  ; 
T.  die  Blllenplatten. 

—  di  prora, 

F.  tóles   de    l'avant,  de    la  prone  ;    1.  bow-plates  ;    T.  die 
Bugplatten. 

—  della  losca  del  timone, 

F.  plaque  de  jaumiere;  I.  horseshoe  plate;  T.  die  Koher- 
piatte,  der  Plattengang  des  Stevenrohres. 

—  della  superficie  del  timone, 

F.  tóles   recouvrant    le  safran    du  gouvernail;  I.  rudder- 
plating;  T.  die  Ruderbeplattung. 

—  di  torello, 

F.  tóles  de  galbords  ;  I.  garboard-plates,  garboard-strakes ; 
T.  die  Kielgansplatten. 

—  della  stella  morta  di  prora, 

F.  tóles  des  oeuvres  mortes  de  V avant  ;  L  bowchock  plates. 

—  piastra  dei  tubi  di  caldaia. 

F.  plaque    des    tubes,  plaque    de    tète,  plaque    tubulaire  ; 
L  tube  piate,  head  piate. 

—  -dei  forni  di  una  caldaia  a  vapore. 

F.  parois  planes  du  foyer  ;  I.  f.at  sides  of  the  furnaces  ; 
T.  die  Feuerplatten. 

—  pi.,  del  pagliuolo  dei  fuochisti, 

F.  tóles  du  parquet  devant  les  chaudieres  ;  I.  floor -plates  ; 
T.  die  Flurplatten. 

—  pi.  (linee  d'unione  della). 


174  LAM 

F.  ahouts  des  tales  ;  I.  hutt  of  plates. 
L#aniiera,  (intestatura  di  due  corsi  contigui  della), 

F.  ahouts  des  deux  viruras  contigues  de  la  téle  ;  I.  hutts 
of  outside  planking  in  adjoiming  strakes. 

—  di  rivestimento  della  carena, 

F.  revétement  a  tòles  de  cuivre  ;  1.  copper  sJieatthing. 
Lramierare,  v.  a.,  fasciare  di  lamiere  lo  scafo  di  un  naviglio. 

F.  fìxer  les  tòles  ;  I.  plating. 
Lamierino,  s.  m.,  bandone  nero. 

F.  feuille  de  tùie  ;  I.  black  iron-sheet;  T.  das  Schwarzhlech. 

—  di  Staffordshire,  i  nostri  popolani  direbbero  'più  migliore  (best^ 
host)  formate  in  una  pila  di  sei  lamine,  quattro  delle  quali 
raffinate  (pudellate)  grosse  40  millimetri  e  due  di  lamine  a 
doppia  lavorazione  grosse  venticinque  millimetri  e  la  pila  che 
queste  due  ultime  restino  ciascuna  frammezzo  a  due  lamine 
raffinate.  Si  scalda  la  pila  al  calore  di  bollitura  in  una  for- 
nace a  riverbero,  ciò  che  richiede  da  un'ora  e  mezzo  a  due 
ore,  e  poscia  si  lamina  a  mo'  di  lamiera. 

—  di  Yorkshire,  si  usano  pei  forni,  le  camere  di  combustione 
ed  altre  simili  parti  delle  caldaie,  in  grazia  della  loro  grande 
duttilità  e  della  facilità  con  la  quale  si  possono  saldare  e 
fucinare.  Sono  superiori  a  quelle  del  Staifordshire. 

—  lamiera  sottile  con  cui  si  fanno  anco  dei  tubi. 
Lamierone,  s.  m.,  lamiera  grossa. 

Lamina,  s.  f.,  foglio  di  metallo,  per  esempio  :  lamina  di  platino. 

G.  lamma. 

F.  feuille  de  platine  ;  I.  platinum  foil. 

—  d'acqua,  vedi  Lama. 

—  sottile  e  piccola  lamiera. 

Laminare,  v.  a.,  ridurre  in  lamine  un  qualche  metallo. 

F.  laminer ;  1.  to  roll;  T.  auswalzen. 
Laminazione,  s.  f.,  del  vapore  è   il    termine    tecnico  che  si   dà 
alla  diminuzione  di    pressione  che   il  vapore  subisce  nel  suo 
passaggio  attraverso    le    luci  contratte  e  dalla  quale    la    sua 
efficienza  è  sempre  danneggiata. 
Lamio,  s.  m.,  albero  delle  Filippine  il  cui  legno  si  adopera  nelle 
tavole  pel  fasciame  nei  navigli  minori. 
S.  lamio. 


LAM  175 

Lamna  cornubica,  Linn,  squalus  cornubicus,  smeriglio,  anche  a 
Roma  e  a  Napoli. 

Lamna    smeriglio,  (cagnizza    nasuta    a    Trieste  ;  Cagna  a 
Venezia  ;  melantun  a  Nizza  ;  pisci  tunnu  in  Sicilia. 

F.  squale    nez,  squale    long  nez  ;    I.  poor   beagle  ;  T.  der 
Schnauzenhai,  Hdriugsliai. 
Lampada,  s.  f.,  qualsiasi   vaso  da  lume;    o    lucerna  della  mac- 
china. 

L.  lampas  ;  Gr.  lafinó.^. 

F.  lampe  de    la  ìnachìne  ;  I.  engine-room    lamp  ;  S.  lam- 
para /  T.  Maschinenlampe. 

—  dell'indicatore  di  livello  dell'acqua. 

F.  lanterne  de  niveau  d'eau  ;  I.  Water-gauge  lamp  ;  T.  Was- 
ser  stand  s-lampe. 

—  0  lucerna  a  livello  costante. 

F.  lampe  à  niveau    fixe  ou  costante  ;    I.  lamp  with   cons- 
tant oil-level;  T.  Lampe  mit  constantem  Olniveau. 

—  di   sicurezza  attribuita  da  alcuni    a  Davy  e  da  altri    a   Ste- 
phenson. Vedi  Lanterna. 

—  di  barcollamento  (rollio)^  cioè  a  sospensione  cardanica, 

F.  lampe  de  roulis  ;  I.  hanging  lamp  ;  S.  lampara  de  ba- 
lance ;  T.  Balanceaufhangung  Lampe. 

—  di  porto,  vedi  Faro. 

—  elettrica. 

F.  lampe   éléctrique ;   I.  electric    lamp;  T.   die   electrische 
Lampe. 

—  elettrica  Bernstein.  R.  M.,  1888,  II,  21. 

—  elettrica    sottomarina,  R.  M.,  1888,  I,    305,  esperienze,  1888, 
II,  21. 

—  Pasqualini,  R.  M.,  1891,  I,  376. 

—  Sautter-Lemonnier,  R.  M.,  1891,  I,  376. 

—  a  magnesio,  R.  M.,  1888,  II,  293. 

—  a  petrolio,  1888,  II,  290. 

—  ad  arco,  regolatori,  R.  M.,  1889,  III,  323. 

—  a  moderatore. 

F.  lampe  a  modérateur  ;  I.  moderator  lamp  ;  T.  Modera- 
teur-Lampe.  ♦ 

—  ad  incandescenza,  R.  M.,   1891,  I,  198.  . 

—  ad  incandescenza  Gerard,  R.  M.,  1885,  II,  320. 


176  LAM 

Lampadara,  pesca  che  si  fa  di  notte,  col  mettere  alla  prora  di 
una  barca  una  specie  di  graticola  rotonda,  ove  si  accendono 
legni  resinosi,  e  dalla  stessa  barca  si  gitta  nel  mare  una 
certa  quantità  di  olio.  Il  bagliore  del  lume  attrae  i  pesci  che 
visti  dai  marinari  sono  colpiti  dalla  lancia,  o  dardo.  Annali 
Agricoli.  Ind.  e  Com..,  I,  p.  II,  p.  10. 

Lampaia,  s.  f.  napoL,  specie  di  rete  proibita,  con  sacco  di  sal- 
vamento, per  ritenere  vivi  i  pesci. 

Lampare,  v.  n.,  il  far  lampi,  il  succedere  dei  lampi,  le  luci  o  ba- 
gliori nel  cielo. 

Lampazza,  s.  f.,  a  quanto  sembra  deriva  da  voce  veneta.  Di- 
fatti i  Veneti  dicono  lampazzo  una  specie  di  bottacoiolo  che 
viene  ai  cavalli  sul  palato  presso  i  denti  incisivi,  quindi 
lampazza  quasi  gonfiatura,  i  pezzi  di  legno  tondi  da  una 
parte  e  concavi  dall'altra,  che  si  adattano  alla  superfìcie  di 
un  albero,  antenna  o  pennone  per  afforzarli. 

Il  GuGLiEMOTTi  scrive  :  «  Alapazza,  Stratico,  radicale  di 
lampazza.  E  alla  voce  lampazza  dice:  L'etimologia  viene  da 
Ala  0  striscia  di  legno,  posta  fuori  dell'  ordinario,  cioè  pazza; 
come  ò  detto  di  casamatta,  di  carromatto  e  simili.  Si  scrive 
eziandio  alapazza,  o  lapazza  dal  Fincati,  dal  Panilli  e  d^llo 
Stratico.  Io  seguo  l'ortografia  più  naturale  (sic)  ai  marinari, 
e  venuta  dalla  più  antica  tradizione  del  Pantera  :  Lampazze 
sono  legni  che  si  legano  agli  alberi  ed  alle  antenne,  quando 
anno  cominciato  a  rompersi,  acciocché  la  rottura  non  si  faccia 
maggiore.  » 

Gc.  lapassa  ;  V.  lampazza  ;  Livorno  lampazza  ;  Sic.  la- 
pazza, vale  spranga,  e  forse  questa  pure  potria  aver  dato 
origine  alla  nostra  :  e  quindi  la  nazionale  si  dovrebbe  scri- 
vere 0  lampazza  o  lapazza;  non  alapazza  od  altrimenti. 

Y.jumelle;  I.  fish  of  the  marts;  P.  Chumea,  telha  ;  T.  die 
Schale. 

—  spine  delle  bitte,  traverse  delle  bitte,  pezzo  di  legno  che  si 
incastra  dietro  e  avanti  a  quelle  per  fortificarle. 

F.  jumelles  des  hittes  ;  1.  side  beams  of  the  bits  ;  S.  gi- 
malga,  almohada  ;  T.  die  Schjxle. 

—  di  rispetto,  di  riserva. 

^.jumelles  de  rechange  ;  I.  spare  fishes;  T.  reserve  Schale. 

—  di    bracciamento,  detti  anche  fettoni,  listoni,  costoloni,  ascia- 


LAM  177 

Ioni,  pèzzo  di  legno  lungo  da  sei  a  nove  piedi,  di  larghezza 
proporzionata  al  pennone  che  deve  rinforzare  e  nello  stesso 
tempo  tenere  discosto  dall'albero. 

F.  jumelle  de  brasseyage,  martegau  ;  I.  fishes  of  a  yard. 
Lampazza,  s.  f.,  di   (baglio)  y  transtro    o    trave,  pezzi    di   legno 
coi  quali  si  rinforzano  i  transtri  rotti  o  per   qualsiasi   causa 
indeboliti. 

F.  jumelle  de  bau  ;  I.  clamp  of  a  beam. 

—  0  costoni  negli  alberi  maggiori  composti  (imbottiti)  delle 
navi,  quei  lunghi  pezzi  di  abete,  ordinariamente  in  numero 
di  quattro  che  si  adattano  a  destra  e  a  sinistra,  davanti  e 
indietro  sul  fusto  o  anima  dell'albero  per  aumentarne  la  gros- 
sezza e  la  resistenza. 

F.  jumelles  ou  cotons  ;  I.  side  pieces  of  a  made-mast. 

—  pi.,  centrali  e  poppiere  dei  pennoni. 

'P.  jumelles  de  brasseyage;  I.  battens;  S.  bar  reta;  T.  die 
achteren  Schalstucke  der  Raaen. 

—  di  rinforzo  o  prodiere  degli  alberi  maggiori. 

¥.  jumelles  de  racage  ou  de  conduite  ;  1.  paunches  epauntchy 
frontfishes  ;  S.  pallete,  baderna:,  gimelga  de  frente  ;  T.  die 
Schalen  an  der   Vorderkante  der  Untermasten. 

—  riempitura,  o  roba  da  comporre  alberi  e  pennoni,  o  pezzi  di 
rinforzo.  Vedi  Contropezza. 

¥.  jumelle  ;  I.  fish;  P.  chumea,  telha ;  S.  gimelga;  T.  die 
Schale,  das  Schalstuck. 
Lampazzare,  v.  a.,  mettere  le  lampazze  ad  un  albero,    fermarle 
sovra  di  esso. 

F.  jumeler    un    màt ;    I.    to    fish  or    to   clamp   a    mast; 
P.  chumear,  telhar  ;  S.  engimelgar  ;  T.  einen  Mast  fìschen. 
Lampazzato,  add.  e  p.  ps.,  rivestito  o  difeso   da    lampazze,  al- 
bero, pennone  o  simili. 
Lampazzatura,  s.  f.,  l'azione  del  lampazzare. 
Lampeggiare,  frequentativo  di  lampare,  scatti  o  fuglie  di    luce 
neir  atmosfera  prodotte  da  scariche  di  elettricità  ;  dicesi  an- 
che balenare.  Queste  luci  sono  accompagnate  o  no  da   tuoni. 
V.  lampisar;  G.  lampezzà  ;  Nap.  lampejare  ;  Sic.  lampiari. 
L.  coruscare  ;  Gr.  Ààfj.izz7°rcx.i^  j.ìij.t:ìu. 

F.  faire  des  eclairs;  I.  to  lighten,  to  flash;  P.  lampejar ; 
S.  relampaguear  ;  T.  blitzen. 

CoRAZziNi,  Vocal.  Nautico,  12 


178  LAM-LAN 

Lampeggiare,  a  secco,  balenare  senza  il  tuono. 

L.  fulgurare  sine  tonitru,  siine  strepitu. 

V.  lampisar  senza  il  ton. 

F.  faire  des  eclairs  de  chaleur  ;  I.  to  heatlighten  ;  T.  Wet- 
terleuchten. 
Lampione,  s.  m.,  grandi    lanterne  che   si    adoperano    tanto  sul 
ponte,  che  nella  stiva. 

F.  ant ,  lampion  ;  veramente  presso  i  Francesi  lampion 
indica  una  specie  di  lanterna  di  sicurezza  per  entrare  nel 
deposito,  0  camera  delle  polveri,  o  nella  Santa  Barbera. 

—  di  costa,  vedi  Fanale. 
Lampionetto,  s.  m.,  diminutivo  di  lampione. 

Lampo,  s.  m.,  sorta  di  polischermo  agile  e  veloce  armato  di  un 
cannone  a  prora. 

—  da  segnale, 

F.  éclat;  I.  flash;  T.  der  Lidithlitz  signal. 

—  baleno,  fuga  di  Ince. 

F.  eclair  ;  I.  lightning,  flash  of  lightning  ;  P.  relampago  ; 
S.  lampo  ;  T.  der  Blitz. 

—  luce  di  un  faro  a  scatti. 

F.  éclat;  I.  flash;  T.  der  Blitz  eines  Leuchtfeuers. 

—  de  la  velada,  vedi  Ale. 

Lampreda,  s.  f.,  pesce  di  mare.  Petromyzon  marinus. 

Trieste  magna  pegola;  subiotto,  subiol  a  Verona;  zufo- 
lotto,  Lombardia  ;  V.  lampreda. 

I.  lam,prey  or  lampron  ;  P.  lampreia  ;  S.  Idmprea  ;  T.  die 
Lamprete. 

—  piccola,  petromyzon  fluviatilis,  lampredotto. 

V.  lampredeta. 

F.  petite    lamproie    de    riviere,   sucet  ;    I.  little    lamprey  ; 
S.  lamprehuela  ;  T.  das  Ideine  Neunauge. 
Lampride  luna,  Linneo  :  zeus  luna, 

F.  chrysotose    lune  ;  I.  sun-fish,  king-fish  ;    T.  der  Gottes- 
lachs. 
Lampuga,  Stromateus  fìatola,  pesce  di  mare  quasi  tondo  e  stiac- 
ciato, più  piccolo  della  salpa  alla  quale  somiglia. 

Alcuni    lo  chiamano   pampano  ;  nel    lucchese  :  pesce  ron- 
dinino ;  nel  romano:  fiatola;  i  veneti  la  dicono  lisetta. 
Lanàra,  s.  f.,  vedi  Lanata. 


LAN  179 

Lanata,  s.  f.,  strumento  di  artiglieria  formato  di  un  lungo  ba- 
stone, in  cima  al  quale  si  fissa  un  cilindro  di  legno,  coperto 
di  pelle  di  montone  col  pelo,  del  calibro  della  canna  del  can- 
none, a  fine  di  ripulirne  l' interno,  dopo  il  tiro.  Crescen- 
zio, 115  e  Pantera. 

F.  écouvillon  ;  I.  the  sponge  of  cannon  ;  P.  e  S.  lanàda. 

—  specie  di  grossa  scopa  o  di  grosso  pennello,  formato  di  un 
bastone  con  in  cima  una  pelle  di  capra  per  impeciare  e  in- 
segare i  commenti,  e  il  fondo  di  una  nave  per  ispalmarla,  e 
distendere  sovr'essa  il  pattume,  quando  si  mette  a  carena. 
Si  chiama  lanata  di   calafato. 

—  sono  certe  mazze,  in  cima  alle  quali  è  legato  della  pelle  di 
castrato,  le  quali  servono  per  dare  e  stendere  il  sego,  quando 

-   si  spalma.  Eoffia. 

G.  lana. 

F.   guipon  ;   I.  mop  ;    P.    lanada  ;    S.    escopero,    lanada  ; 

T.  der  Theerquast. 
Lanca,  s.  f.,  illirico  e  dalmatico  per  antenna. 
Lance,  s.  f.    pi.,   a    vela    circolari    del    Luogotenente    Makaroif, 

R.  M.,  1875,  II,  426. 

—  pieghevoli,  sistema  Berthon,  R.  M.,  1875,  III,  463. 
Lancella,  s.  f.,  vaso  di  terracotta  piuttosto  grande  di  circa  dieci 

litri,  con  due  aule,  per  tenere  acqua  potabile. 
Lancetta,  s.  f.,  piccola  lancia,  o  barca. 
V.  lanceta. 

S.  lanchilla  o  lancliita. 
Lancharas,  s.  f.,  naviglio    di    Campaa  nel    regno    di    Cambaya, 

India  occidentale.  Ram.,  I,  336. 
Lancliia,  s.  f.  V.,  per  lancia. 

Lancia,  s.  f.,  schifo,  barchetta  al  servizio  delle  grandi  navi  da 
guerra,  ad  uso  particolarmente  di  comunicare  tra  nave  e  nave, 
o  dalla  nave  a  terra.  Anche  le  mercantili  ne  anno  una  tra 
le  barche,  la  quale  serve  al  Capitano  per  portarlo  a  terra  e 
ad  altro. 

Basso  Latino  :  lancea  ;  Gr.  s/k^iov,  c-xa^t;-,  ilo^. 
F.  canot,  chaloupe  ;  I.  the  long-boat,  launch;  P.  e  scaler  ; 
S.  lancha;  T.  die  Jolle,  das  grosse  Boot. 
^ —  di  poppa. 

F.  caìiot  de  Varriere;  I.  stern-boat  ;  T.  das  Heckboot. 


180  LAN 

Lrancia,  di  ronda,  ossia  di  guardia. 

F.  le  canot  de  ronde  ;  I.  watch  boat  ;  P.  a  lancha  de  ronda  ; 
S.  el  bote  de  ronda;  T.  das  Ronden-Boot. 

—  pi.,  de'  tonnarotti,  diconsi  i  due  navigli  che  reggono  le  parti 
laterali  della  rete  chiamata  leva,  e  servono  anche  per  calare 
e  salpare  la  tonnara. 

—  copriruote  o  lancia  coperchio  di  tamburo,  a  difesa  dei  tam- 
buri delle  ruote. 

F.  canot   tambour  ;  I.  paddle  box   boat  ;  S.  salvavidas  de 
los  tambores. 

—  dei  viveri, 

F.  canot  des  vlvres,  poste-aux-choux  ;  I.  market  boat,   beef 
boat  ;  S.  bote  de  rancherò  ;  T.  das  Lebensmittelboot. 

—  di  un  naviglio,  barca. 

—  da  fuoco,  sino  al  principio  del  secolo  decimonono  si  denomi- 
navano cosi  de'  cannoni  di  legno  cerchiati  di  ferro  che  por- 
tavano i  legni  mercantili  lungo  la  sponda,  in  tempo  di  guerra, 
per  ingannare  il  nemico  facendogli  credere,  da  lontano  d'es- 
sere in  istato  di  difendersi.  Vedi  Riavoli. 

V.  fiasco  da  fuoco. 

F.  lance  h  feu;  I.  fire  arroti^. 

—  (capodi)  quegli  che  reggeva  il  timone  e  comandava  i  remiganti. 

—  (padrone  di)  il  proprietario  di  essa. 

—  degli  ufficiali,  del  capitano. 

—  sulle  ruote,  vedi  Schifo. 

—  asta  con  punta  di  ferro,  delle  quali  facevano  uso  nelF  inve- 
stire. 

—  (mulinello,  arganello   della). 

F.  davied  de    la   chaloupe  :  I.  launch's    davit  ;  S.  gaviete 
de  la  lancila. 

—  (canapo  di  ritenuta  della). 

F.  saisìne  de  la  chaloupe  ;  I.  long  boat's  lashing  ;  S.  trapa 
de  la  lancha. 

—  d'arrembaggio,  specie  di  arma  per  difesa  dell'arrembaggio. 
Stratico. 

Non  è  altro  che  o    il    cónto  o  il  sisto  degli  antichi  Greci 
e  latini,  o  l'uno  e  l'altro,  secondo  i  diversi  casi. 
V.  spontone. 
F.  esponton. 


LAN  181 

Lancia,  a  motore  elettrico,  vedi  R.  M.,  1882,  IV,  302  ;  e  1888, 
III,  218. 

—  a  vapore. 

F.  clialoupe  a  vapeur  ;  I.  steam  lancila  ;  P.  e  S.  lancha 
de  vapor  ;  T.  der  Dampfkutter,  das  Dampfboot. 

—  torpediniera. 

F.  bateau  torpilleur  ;  I.  torpedo  lanch ;  P.  lancha  torpedo: 
S.  lancha  torpedera. 

—  da  traffico. 

r.  chaloupe  de  port;  I.  yard  craft;  P.  e  S.  lancha  de 
trafico. 

—  di  servizio  in  un  arsenale. 

F.  chaloupe  de  servitude  dans  un  arsenal;  I.  lump,  duty 
boat  ;  S.  lancha  de  servicio  en  un  arsenal. 

—  cannoniera. 

F.  cannoniere;  I.  gun  boat;  S.  lancha  canonera. 

—  fasciata  diagonalmente. 

F.  canot  bordé  diagonalement  ;  I.  diagonal-buitt  boat  ;  P. 
e  S.  forrata  diagonalmente  ;  T.  das  Diagonalboot. 

—  fasciata  a  giustaposto. 

F.  canot  bordé  a  joints  carré  ou  a  joints  ouverts;  I.  car- 
vel-built boat  ;  T.  das  Karvehlboot. 

—  fasciata  a  labbro. 

F.  canot  bordé  h  din  ;  1.  clincher-built  boat  ;  T.  ein  klinker 
(artig-gebautes).  Boot. 

—  (imbarcar  la),  tirarla  sulla  nave. 

—  (sospender  la),  alle  gru  al  suo  luogo. 

—  (apparecchiar  la),  armarla  per  metterla  in  nave. 

F.  Tnàter  la  chaloupe  ;  I.  to  hoist  out  the  launch. 

—  imbarca  !  comando  per  tirarla  e  collocarla  nel  naviglio. 

—  (ammainare    una)   metterla   in  mare,    calarla  in  mare,    o    cel- 
iarla. 

F.  ntettre  un  canot  a  la  mer  ;  I.  to  lower  down  a  boat  ; 
P.  arriar  urna  lancha  ;  S.  amainar  una  lancha  ;  T.  ein  Boot 
streichen. 

—  pi.  (issare,  alzare  la). 

F.  hisser  le  canot  ;  I.  to  hoist  the  boat  ;  P.  i<^ar  la  lancha  ; 
S.  alzar  la  lancha;  T.  ein  Boot  hissen,  heissen. 

—  (le  morse  per  la). 


182  INT 

F.  les  chautters  de  chaloupe  ;  I.    the  boat- cleats  ;  P.   as  pi- 
cadelras  da  lancha  ;  S.  los  calzos  de  la  lancha  ;  T.  die  Boots- 
klampen. 
Lancia,  (barbette  della). 

F.  Us  risses  ou  les  saisines  de  chaloupe  ;  I.  the  gripes  r 
P.  as  hozas  de  gato  para  trincar  a  lancia  ;  S.  las  hozas  de  la 
lancha  ;  T.  der  Bootsklaner  od.  Bootskrabber. 

—  portatorpedini. 

F.  bateau  torpilleur  ;  I.  torpedo  launch. 

—  per  rimorchiare  alcuni  navigli  per  la  bocca  del  porto. 

S.   lancha  de  atoage. 

—  bombardiera,  cannoniera  o  obiciera,  quella  per  portare  mortai^ 
cannoni  ed  obici,  a  difesa  o  ad  offesa  di  città  marittime. 

S.  lancha  bombarderà,  canonera  a  obusera. 

—  (la  sentinella  della). 

F.  la  sentinelle  de  chaloupe  ;  I.  the  keeper  of  the  long-boat; 
P.  a  sentinela  da  lancha  ;  S.  la  centinela  de  la  lancha;  T.  die 
Bootswdchter. 

—  siluri  (naviglio). 

F.  navire  lance- tor pilles ;  I.  torpedo  ship;  T.  das  Torpe- 
doschiff.    ' 

—  (Ariete). 

F.  belter  lance-tor  pilles  ;  I.  torpedo  ram;  T.  das  Torpedo- 
rammschiff. 

—  falsa,  cannone  di  legno  un  tempo  nelle  navi    mercantili,  per 
intimorire  i  pirati. 

—  (gli  anelli  della), 

F.  les  aìineaux  de  chaloupe  ;  I.  the  boat-rings  ;  P.  os  ar- 
ganéos  da  lancha  ;  S.  los  argollas  de  la  lancha  ;  T.  die  Boots- 
ringe. 

—  ammiraglia,  quella  dell'ammiraglio. 

F.  canot  de  V amirai,  canot  de  parade;  I.  Admiral's  barge; 
T.  das  Admiralsboot,  Galaboot. 

—  armato  in  guerra, 

F.  canot  arme  en  guerre  ;  I.  armed  boat  ;  T.  das  kriegs- 
mdssig  armirte  Boot. 

—  (aprir  la)  quando,  essendo  dentro,  si  empiva,  per   temporale,, 
di  acqua. 

S.  dar  un  barreno  a  la  lancha. 


LAN  183 

Lancia,  (sgottare,  sgozzare,  asciugare  la). 

F.  epuiser,  agreiier  ;  I.  to  hale,  to  free  ;  S.  achicar  la  lancia, 

—  gittare  la  lancia  in  mare. 

F.  mettre  un  canot  à  I'eau  ;  I.  to  launch  a  boat  ;  T.  ein 
ans  Land  gezogenen  Boot  ins    Wasser  bringen. 

—  a  nolo,  naviglio  leggiero  a  diciotto  a  ventisei  tonnellate,  che 
serve  al  traffico  lungo  il  littorale  di  Vizcaya  e  Guipazioca. 

S.  lancha  fletera. 

—  per  l'acquata, 

F.  chaloupe  pour  faire  Valguade;  I.  launch  to  water; 
S.  lancha  para  ha^er  la  aguada. 

—  salvagente. 

Uno  dei  primi,  se  non  inventato,  fu  quello  costruito  dal 
Greathead  il  3  gennaio  1790  a  Jaworo  (a  24  kil.  da  Durham, 
Inghilterra). 

F.  grande  chaloupe  de  sauvetage  ;  I.  chain  boat,  life  boat, 
life-buoìs  ;  S.  lanchón  de  aaxilio. 

—  da  pesca. 

P.  harpao  ;  S.  lancha  da  pesca. 

—  articolata,  da  chiudersi  ripiegandola. 

F.  canot  pliable  ;  I.  collapsing  boat  ;  T^ .  ein  zusammenlegbares 
Boot. 

—  da  un  solo  rematore  per  banco, 

F.  canot  arme  en  potute  ;  I.  Single-banked  boat;  T.  das 
Boot  mit  bloss  eineni  Ruderer  auf  Jeder  Bank. 

—  avviso, 

Y.  barque  d'avis;  1.  adv iceboat  ;  T.  embarcagào  ;  S.  embar- 
cacion  de  aviso  ;  T.  advisboot. 

—  specie  di  meteora,  a  forma  di  lancia.  Varchi,  Lez.  430  :  dalle 
esalazioni  si  generano  tutte  le  impressioni  ignite,  ovvero  fo- 
cose, come  le  saette,  i  baleni,  le  lancie,  le  travi,  le  colonne  etc. 

—  (bastone  per  fermare  la)  alla  banda  della  nave. 

F.  le  boutehors  ;  I.  the  outrigger  of  the  boat's  guessrope  ; 
P.  Ò  pdo  de  serviola  para  amarrar  a  lancha  ;  S.  la  percha 
para  amarrar  la  lancha  al  costado  del  navlo  ;  T.  das  Back- 
spier. 

—  da  scandaglio. 

F.  plomb  à  lance;  I.  sounding-spear;  T.  die 'Loth  mit 
Spitze. 


184  LAN 

Lancia,  (dritto  la)  !  comando. 

F.  barque  droite  !  ;  I.  tirm  the  boat  !  ;  P.  direito  a  lanche  ; 
S.  derecho  la  lancha  !  ;  T.  gerade  das  Boot! 

—  (la  prima)  sotto  ai  pennoni  !  Comando  di  alzare  o  alare  la 
prima  lancia  sotto  ai  paronchi,  pendenti  dai  pennoni  dei  trevi, 
affine  d'imbracarla  e  alzarla  in  nave. 

F.  le  grand  canot  sous  les  vergues. 

—  pi.,  (le)  a  poppa  !  Ordine  ai  piantoni  delle  lance  ormeggiate 
alle  aste  di  posta,  per  disormeggiarle  e  tonneggiarle  dietro  la 
poppa,  quando  si  debba  far  qualche  salva. 

F.  les  canots  sur  Varriere. 

—  (le)  alle  aste  di  posta  !  Comando  ai  piantoni,  che  sono  entro 
le  lance,  dopo  la  salva,  di  ricondurre  le  lance  sotto  le  aste 
di  posta. 

F.  les  canots  aux  taugons. 

—  (le)  a  prora!  Ordine  alle  lance  armate  di  passare  a  proravia 
per  prendervi  il  rimorchio. 

F.  les  canots  sur  Vavant  ! 

—  (le)  a  rimorchiar  la  cisterna  !  Ordine  alla  guardiamarina  di 
guardia  di  mandare  le  lance  a  rimorchiare  la  cisterna  galleg- 
giante, e  condurla  alla  banda. 

Le  lance  in  nave  sono  : 

1^  lancia, 
F.  grand    canot    ou  P^  canot,  pinace;  I.  long    bout,  pin- 
nace ;  T.  die  pinasse. 

Piccolo  naviglio,  veloce,  a  vele  e  remi,  attrezzato  simil- 
mente talvolta  agli  sloops,  tal'  altra  agli  schooners.  Si  dà 
pure  lo  stesso  nome  a  barche  armate  di  otto  remi  depu- 
tate al  servizio  dei  vascelli,  e  che  servono  a  rimorchiarli  in 
mare. 

2^  lancia, 
F.  moyen  canot  NJ"  1  ou  2»»^  canot;  I.  first  cutter. 

3^  lancia, 
F.  moyen  canot  N.^  2  ou  5"'*  canot  ;  I.  second  cutter. 

4*  lancia,  del  mezzo, 
F.  petit  canot  N.°  1  ou  4^*  canot,  canot  place  sur  le  pont  ; 
I.  deck-boats,  waist-boats;  T.  die  Decksboote. 
5*  lancia,  della  prua,  laterali, 


LAN  185 

F.  petit  canot  N."^  2  ou  5"^^  canot,  embarcations   de   coté; 
I.  side-boats,  quarterboats  ;  T.  die  Seitenboote. 
6^  lancia  o  lancetta, 
F.  yole  ou  ^»'«  canot. 
Lancia,  pL,  spezzata,  vele  di  straglio. 

F.  garde  natioiiale  ;  I.  Idlers  ;  T.  die  Badegdste  (scherzweise), 
—  V.  Dardo,  arnese  di  ferro  per  la  pesca  dei  delfìni,  delle  ba- 
lene, tonni,  ecc.  Alle  volte  sono  in    forma  di   uncini.  Annali 
Agricolt.  Industria  e  Com.,  t.  I,  p.  II,  p.  10. 
Lanciafuoco,  s.  m.,  secchio  unito  ad  una  pertica  ferrata,  sifone 
od  altro  per  tirar  fuoco  sulle  navi  nemiche. 

F.  lance  et  darde  a  feu  ;  I.  port  flre  ;  S.  saeta  incendiaria. 
Parlando  della  Reale  del  1538  :  ....  Quantitó  de  bouletz, 
pieques  hallebardes,  et  lancés  et  potz  a  feu,  et  autres  muni- 
tions de  guerres  pour  l'armement  et  equipage  d'icelles  ga- 
leaces. 
Lanciafuori,  s.  m.,  asta  colla  quale  si  alza  o  si  spinge  diago- 
nalmente, sottovento  all'albero  o  verso  poppa,  la  bugna  su- 
periore di  una  vela  aurica  da  lancia  o  da  battello,  detta  vela 
da  saccoleva.  Piqué  :  che  il  Fincati  chiamò  buttafuori. 

F.  bout-hors ;  I.  a  boom;  P.  espicha ;  S.  botalones  de  alas. 
Lancialovi,  s.  m.,  versione  di  buote-loff.  Stuatico. 

Il  Vocabolario    spagnolo    L.   Gr.    F.    erroneamente    porta  : 
lancialaoli. 
Lanciamento,  s.   m.,  l'atto    del    lanciare,  il    lanciare    in    mare, 
varare. 

Si  dice  anche  lo  slancio  della  prua. 

F.  rélancement  de  Vétrave  ;  I.  the  rake  of  the  prow  ;  P.  o 
lanzamento  da  roda  de  proa  ;  S.  el  lanzamiento  de  la  roda  ; 
T.  das  Anschiessen  des   Vorstevens. 

—  della  ruota  di  prua,  slancio.  Quel  tanto  che  la  ruota  di  prua 
sporge  dinanzi  la  spina  (chiglia)  e  forma  con  una  linea  curva 
il  davanti  della  nave.  Vedi  Inclinazione,  Sporgimento. 

V.  slanzo  ;  G.  slanso  ;  Nap.  lanzo. 

F.  elancement  de  Vétrave;  I.  the  rake  of  the  prow;  P.  o 
langamento  da  roda  de  proa  ;  S.  laìizamiento  del  codaste  ; 
T.  das  ausschiessen  des  Borstevens. 

—  della  ruota  di  poppa,  l'angolo  ottuso  che  la  ruota  di    poppa 


186  LAN 

fa  con  la  spina  (chiglia),  che  dicesi  anche  sporto,  sporgimento, 
inclinazione  della  ruota  di  poppa. 

F.  quete   de   Vétamhot;    I.  rake  of  the  stern-post;  P.  lan- 
gamento  ;  S.  lanzamiento  ;  T.  das  Ausschiessen. 
Lanciamento,  o  sporgimento  del  tagliamare, 

F.  élancement  de  la  guihre  ;  I.  flare  of  the  ram  or  rake 
of  the  head;  P.  langamento  do  talha-mar ;  S.  lanzamiento 
del  espolon  o  del  tajamar. 

—  (tubo  di). 

F.  tube  de  lancement  ;  I.  submerged  discharging  tube  and 
gear;  S.  tubo  de  lanzajniento. 
Lanciang,  grande  canoa  malese. 
Lanciara,  s.  f.,  il  Maifei,  il  Botta  e  il  Serdonati,  adoprarono  in 

luogo  di  lancia  o  polischermo. 
Lranciare,  v.  a.,  gittare,  scagliare    la    lancia  ;  scagliare  una  tor- 
pedine, un  siluro,  dei  shrnappels. 

F.  lancer  ;  I.  to  launch  ;  P.  langar  ;  T.  ein  Schiff  ablau- 
fen  lassen. 

—  (armi  da). 

—  in  mare,  varare,  vedi,  o  gittare  qualsiasi  cosa  in  mare. 

I.  to  launch. 

—  i  navigli  torpedinieri  sul  nemico, 

F.  lancer    les  navires  porte-torpilles  sur    Vennemi;    I.  to 
hurl    the    torpedo  ships  on  the  enemy  ;  T.  die    Torpedoschiffe 
auf  den  Feind  werfen. 
Lanciar ia,  s.  f.,  basso  latino,  piccolo  naviglio.  Il  Maffei  I'ado- 
pra  nella  sua  Storia  delle  Indie  : 

«  Lanciarias   tres  confestim    expediri  jubet  ;  correptisque 
quae  fors  obtulit  telis,  in  singulas  aptas  instructasque  remigio 
centum  et  quinqueginta  armatos  imponit.  » 
Lanciasiluri.  Lanciare  un  siluro,  vedi  Siluri. 

F.  lancer  une  torpille  ;  I.  to  launch,  to  project,  to  discharge 
a  torpedo  ;  T.  einen  Torpedo  lanciren  ausstossen. 

—  di  alluminio,  R.  M.,  1894,  III,  467. 

—  alia  cordite,  R.  M.,  1892,  IV,  475. 

—  nuovo  tipo,  R.  M.,  1890,  II,  136. 

—  congegni,  R.  M.,  1888,  II,  335. 

—  Whitehead,  nuovo  sistema,  R.  M.,  1889,  III,  261. 

—  R.  M.,  1904,  I,  123. 


LAN  187 

Lanciasiluri,  subacquei.  R.  31. ,  1890,  I,  132. 
Lanciata,  s.  f.,  colpo,  ferita  di  lancia. 

—  lo  spazio  trascorso  da  una  lancia. 

—  carico  di  una  lancia, 

F.  charge  de  chaloupe  ;  I.  launch  load  ;  P.  e  S.  lanchada. 
Lanciato,  da  lanciare,  scagliato,  svelto,  naviglio  lanciato. 
F.  élancé,  saillant  ;  I.  flaring;  P.  langado  ;  S.  lanzado. 

—  (golfo),  vedi  Golfo. 
Lanciatoia,-  rete  che  si  lancia. 

—  di  una  pompa  da  incendio, 

F.  lance  d'une  pompe  à  Incendle  ;  I.  Pipe  of  a  fire-ciiglne  ; 
T.  das  Spritzenrohr. 

Lanciatori,  pi.  m.,  aste  di  legno  che  si  usano  in  vari  siti,  ma 
sempre  per  tenere  allontanato  o  spinto  in  fuori  qualche  cosa  : 
cosi  i  lanciatori  delle  crocette  e  delle  coffe  servono  a  dare 
più  quartiere  ai  paterazzi,  quelli  del  bompresso  a  dare  mag- 
gior quartiere  alle  sue  sartie  ecc.  Il  lanciatore  sottoposto  al 
bompresso  (albero  di  prua)  e  che  serve  a  dar  quartiere  alla 
briglia  dell'asta  di  fiocco  si  chiama  delfiniera.  Piqué. 

Lanciatorpedine,  s.  f.,  vedi  Torpedine. 

F.    bateau    lance    torpllle;   I.    torpedo    boat;  T.    Torpedos 
A  usschuss- Boote. 

Lancieri,  pi.  m.,  marinai  deputati  a  vogare  nelle  lance. 

Lancina,  s.  f.,  piccola  lancia. 
S.  lanchllla,  lanchita. 

Lancio,  s.  m.,  sbalzo,  sbalzo,  trabalzo  di  una  nave,  il  movimento 
che  allontana  un  naviglio  ora  a  destra  ora  a  sinistra,  dalla 
sua  via  (rotta)  diritta.  Difetto  della  nave  che  si  può  alquanto 
diminuire  per  mezzo  del  timone. 

—  di  siluri,  R.  M.,  1890,  IV,  24  ;  1895,  I,  68. 

—  laterale  pei  siluri,  R.  M.,  1892,  III,  218. 

V.  straorzata. 

F.    lans    ou    lane    d'un   valsseau,  ou   élan    d'un   valsseau, 
embardee  ;  I.  yaw  ;  P.  lango. 

—  sopracqueo,  R.  M.,  1888,  IV,  45. 

—  subacqueo,  R.  M.,  1888,  IV,  42. 

F.  lancement    au-dessous  de   la    flottalson  ;  I.  discharging 
from  above  water;  T.  die  Oberwasser-Lanclrung. 

—  a  gabbia,  R.  M.,  1888,  IV,  44. 


188  LAN 

L»ancione,  s.  m.,  grande  lancia,  capace  di  molto  carico,  e  di  por- 
tare ancore,  gomene  e  altri  attrezzi  molto  pesanti.  Ordinaria- 
mente si    manda  a  remi    e  serve  a  caricare  e   discaricare    le 
navi,  e  ad  altro  nei  porti,  negli  arsenali,  e  nei    fiumi. 
S.  lanchon. 

—  barcaccia  grossa,  e  grande  lancia  da  salvagente. 

F.  grande  chaloupe  de  sauvetage  ;  I.  chain  boat;  S.  lan- 
chon de  auxillo  con  gavlete,  moUnete  etc. 

—  piccolo  naviglio  da  guerra. 

Lancioniere,  s.  m.,  marinaio  che  naviga  nel  lancione. 

—  add.,  attinente  a  lancione. 

Lanciuola,  s.  f.,  o  bastone  dei  coltellacci  e  scopamare. 

F.  houte-hors  de  honnettes  ;  I.  studdingsall- booms  or  swing- 
booms  ;  P.  botalo s  ;  S.  botalones  ;  T.  Leeseegel-Spieren. 
I^anda,  s.  f.,  ognuna  delle  spranghe  o  catene  di  ferro  inchiodate 
sulla  sponda,  contrastano  lo  sforzo  delle  sartie  e  dei  paterazzi. 

F.  chatne  ;  I.  chain-plate  ;  T.  RUsteisen. 

Il  GrUGLiELMOTTi  crede  di  potere  indicare  i  passi  delle 
Tavole  Attiche  ove  siano  citati  attrezzi  di  bronzo  rispondenti 
alle  nostre  lande.  Prima  di  tutto  nei  passi  da  lui  citati,  in 
tre  non  v'è  accenno  a  nessuno  attrezzo  né  di  ferro,  né  di 
bronzo  ;  in  uno  degli  altri  due  si  allegano  dei  legamenti  di 
bronzo,  nell'altro  non  vi  sono  citati  che  chiodi,  punte,  e  ca- 
tene di  ferro.  Certo  tanto  i  Greci  che  i  Romani  debbono  avere 
avuto  attrezzi  di  ferro  o  di  bronzo  per  fermare  il  sartiame 
-degli  alberi,  ma  non  mi  pare  possibile  indicare  quali  fossero, 
come  li  chiamassero,  e  quali  dei  legamenti  nominati  nelle 
Tavole  Attiche  rispondono  propriamente  alle  nostre  lande. 

Il  P.  Guglielmotti  adottava  la  graflalandia,  senza  darne 
alcuna  ragione  ;  solo  affermava  che  landa  era  per  servile  imi- 
tazione dal  francese  ;  mentre  i  Francesi  ci  dicono  che  il  loro 
lande  viene  dall'  italiano. 

Nel  basso  latino  abbiamo  landò  e  landa,  in  veneziano  e 
nel  genovese  lande  al  singolare  e  al  plurale  :  lande  il  FiN- 
OATi,  il  Settembrini,  il  Piqué,  nell'ALBERTi  landa  non  à 
altro  significato  che  di  donna  da  bordello,  come  anche  in  ge- 
novese. Landra  per  landa  la  trovo  soltanto  nel  Pabrili  e 
nel  Gonzales. 


LAN  189 

Donde  viene  a  noi  questa  parola  ?  Io  non  lo  so  se  pure  noD 
proviene  dal  Janna  dei  Siciliani  per  latta  o  lamina  di    ferro. 

Neil'  Introduzione  all'  arte  nautica  del  1715  si  legge  : 
«  Lande,  lame  di  ferro  a  le  quali  si  attaccan  le  sarchie  sotto 
le  parasarchie,  affiso  alle  cente  della  coperta.  »  Poscia  lande 
si  chiamarono  anche  le  catene  che  tenevano  ferme   le  sartie. 

F.  chaines  des  haubans  ;  I.  chains  of  the  shrouds  ;  P.  aha- 
tocadura  ;  S.  cadenas,   latas  ;  T.  das  Riisteisen. 
Landa,  maggiori  diconsi  quelle  che  fermano  le  sartie  alla  sponda  : 
le  minori  quelle  che  le  fermano  alle  gabbie. 

Le  lande  pigliano  il  nome  dall'albero  del  quale  fissano  le 
sartie. 

—  pi.,  di    paterazzi,  quelle  che  sostengono    la   bigotta  inferiore 
alla  quale  si  tesano  i  sartiami  degli  alberetti. 

F.  chaines  de  galhauhans  ;  I.  Backstay  plates  ;  T.  die  Riist- 
eisen der  Pardunen. 

—  (contro-)  i  perni  delle). 

F.  les  chevilles  des  ^triers  des  haubans  ;  I.  the  bolts  of  the 
lower  links  of  chains  ;  P.  os  contrabatoques  ;  S.  los  pernos  de 
los  estritos  ;  T.  der  Klappbolzen. 

—  specie  di  catene  di  ferro,  che  sostengono  le  bigotte  delle  sartie. 

Il  primo  anello  abbraccia  la  bigotta,  e  l'estremità  inferiore 
della  landa  è  fìssa  al  bordo  con  perni  di  ferro  che  attraver- 
sano le  membrature  e  sono  di  dentro  fermati  con  giavete 
(chiavette)  ossia  piccoli  pezzi  di  ferro,  ch'entrano  in  un  foro 
praticato  nell'estremità  di  ogni  perno. 

—  delle  coffe, 

F.  les  landes  de  hune  ;  I.  the  futtock  plates  ;  P.  as  cadéas- 

das    bigotas  dos  cestos;  S.  las  cadenas  de    las    bigotas  de    las 

gabias  ;  T.  die  Mars-PiXttingen. 
Landauer  (esplodenti  di),  R.  M.,  1893,  III,  135. 
Landina,  s.  f.,  piccola  landa,  ciascuna  di  quelle  delle  sartie   di 

gabbia,  delle  bigotte  di  coffa. 

F.  lattes  de  hune  ;  I.  futtock  plates  ;  T.  die   Puttingseisen 

der  Marswanten. 
Landò,  s.  m.,  sorta  di  lancia  grande  la  quale  per  lo  più    à    un 

albero  nel  mezzo,  Stratioo. 
Landra,  per  landa,  è  idiotismo. 


190  ITA 

Langardo,  s.  m.,  brigantino  ordinario  di  commercio,  al  quale, 
oltre  la  sua  propria  vela,  si  aggiunge  una  gran  vela  quadra 
all'albero  di  maestra,  per  mezzo  di  questa  aggiunta  si  dimi- 
nuisce la  randa,  a  fine  di  renderlo  di  più   facile  manovra. 

Il  langardo,  cioè  la  gran  vela  che  dà  nome  al  naviglio, 
non  si  può  alzare  (issare)  lungo  l'albero  con  una  trozza  che 
tenga  al  posto  il  suo  pennone  ;  i  cerchi  della  gran  vela  aurica 
ne  impedirebbero  il  passo;  quindi  bisogna  o  che  il  suo  pen- 
none sia  fìsso,  0  che  non  sia  tenuto  e  retto  se  non  con  dei 
bracci  passanti  per  le  sartie,  come  il  pennone  traverso  dello 
sloop. 

F.  e  I.  langard ;  P.  e  S.  langardo;  T.  Langard. 
Langella,  s.  f.,  la    pesca  dei    polipi    non  potrà  farsi  con  le  cosi 
dette  langelle  dal  primo  di  marzo  a  tutto  agosto.    » 
Da  lancellaf 
Languetti,  V.,  s.  m.  pi.,  nello  Stratico,  idiotismo  per  linguette. 
Lanotau,  s.  m.,  albero    delle    Filippine,  col    legno  del    quale  si 

fanno  aste  di  bandiere  e  casse  di  fucile. 
L#antaca,  s.  f.,  piccolo  pezzo  di  artiglieria  di  alcuni  navigli  ma- 
lesi, montato    sopra    una   specie    di    cavalletto   elevato    sulla 
sponda. 

S.  lantaca. 
Lantcia,  s.  f.,  specie    di    naviglio    malese,  di   taglio    europeo,  e 
vele  di  barca  peschereccia.  Suole  avere  due   timoni    laterali, 
falchi  a    poppa,  come  gli   sciabecchi,  una   cameretta  sovraco- 
perta  e  generalmente  un  tetto  assai  elevato. 
F.  I.  e  S.  lantcha. 
Lantea,  s.  f.,  naviglio  del  quale  si  servono  gli  europei  o  ameri- 
cani commercianti  a  Canton  e  a  Macao. 
F.  lanteas  ;  S.  lantea. 
Lfanterna,  s.  f.,  anche  di  varie  grandezze  e  forme,  i  cui  lati  sono 
con  vetri,  reti  o  veli,  o  lastre  di  mica,  per  difesa  del  vento 
e  dell'  acqua. 

L.  lanterna,  corme  ;  Gr.  yxyó-,  ìxij.^Tóp. 
F.  lanterne;  I.  lantern;  P.  lanterna;  S.  Uìiterna;  T.  die 
Laterne. 

—  dicesi  anche  il  fanale  dei  fari,  vedi. 

—  di  gabbia,  è  una  parte  degli  alberi  di  gabbia,  tagliata  in 
ottagono,   e    più    grossa    ad    alcuni    piedi    sotto   la    loro    te- 


LAN  191 

stata,  per  servire  all'  indentura  delle  croatte   dei   pappafichi. 
Stkatico. 
Lanterna,  da  cartocci,  vaso  di  legno  fatto  a  posta  per  contenere 
un  cartoccio,  a  fine  di  poterlo  trasportare  ben  difeso  da  ogni 
pericolo  di  fuoco. 

F.  lanterne  in  gargousse,  porte-gargoiisses  ;  I.  cartridge-box. 

—  a  mitraglia,  scatola  cilindrica  di  latta,  del  calibro  dei  pezzi 
cui  deve  servire,  questa  ripiena  di  mitraglie  e  di  palle  da 
fucile,  si  chiude  con  un  coperchio  che  si  stagna  all'  intorno. 
Si  mette  questa  lanterna  sopra  la  palla  del  cannone,  quando 
non  si  tira  a  grande  distanza  e  si  fa  gran  danno  al  nemico. 
Nel  secolo  XIV  e  XV,  Sardi,  Artiglierie. 

—  alcuno  la  vorrebbe  sostituire  alla  voce  osteriggio. 

—  (astuccio  a)  quello  dello  stantuffo  artificioso,  in  forma  di  gab- 
bia., nel  quale  si  cacciano  le  stoppe  tanto  abbondanti,  che 
escono  dagli  spicchi,  e  servono  al  giuoco  delle  trombe,  di  ci- 
lindri, di  macchine  a  tenuta  d'aria.  GuGtLIELMOTTI. 

—  quella  parte  del  piede  degli  alberi  a  chiave,  che  non  è  cilin- 
drica come  il  resto,  ma  a  spicchi  ottagonali,  distesi  per  tutta 
la  lunghezza  del  collombiero,  ed  ov'è  precisamente  la  cava- 
toia  e  la  puleggia  per  guindarli  (alzarli),  al  modo  stesso  che 
la  rabazza  e  la  chiavarda  per  ritenerli  al  posto. 

Alcuni  dicono  alla  romanesca  Bocchello.  Guglielmotti. 

—  nome  che  i  bombardieri  davano  ad  un  canestro  fatto  a  cono, 
nel  quale  si  ponevano  le  palle  e  le  pietre  per  la  carica  del 
petriero.  «  Tutti  i  cannoni  petrieri  tiravano  palle  di  pietra, 
ovvero  altri  corpi  artificiali,  come  sacchetti,  tonnelletti,  lan- 
terne, scuffie  piene  di  sassi  o  altro.  »  Moretti. 

—  anche  quello  strumento  che  più  propriamente  dicesi  cucchiaia. 

—  d'assedio,  dicevano  una  pignatta  con  entro  stoppa,  catrame, 
petrolio,  canfora  ed  altre  materie  combustibili,  per  tirare  sulle 
navi,  come  per  illuminare  i  fossati  dalle  mura,  ed  evitare 
sorprese  del  nemico. 

—  di  sicurezza,  lanterna  di  Davy,  o  lampada  dei  minatori,  cir- 
condata da  un  sottile  velo  di  filo  metallico  a  prevenire  le 
esplosioni  letali  del  gas. 

L  Davy  lamp. 

—  di  un  albero  maggiore,  vedi  Noce  di  un  albero  maggiore, 

—  del  fumaiolo,  lanterna  del  tubo  di  evacuazione, 


192  LAN 

F.  lanterne    de    cheminée  ;    I.  lower,  chimney-top  ;  T.  das 
LaternendacTi, 
Lanterna,  cieca,  quella  che  non  scopre  chi  la  porta, 

F.  funai  sourd  ;  I.  dark  lantern  ;  S.  linterna  secreta. 

—  (macch.), 

F.  lanterne,  tambour;  l.^drum,  ;  T.  die   Seiltromm,el. 
Lanternaggio,  s.  m.,  gallicismo  per  lan tematico,  vedi. 
Lanternatico,  s.  m.,  gabella  o  tassa  per  aver  diritto  ad  un  lam- 
pione o  lanterna. 

F.  droit    de    lanternage,  de    feu;    I.    light   duty;    T.    das 
Leuchtfeuergeld. 
Lranternetta,  s.  f.,  vedi  bozzello  della  scotta  di  gabbia. 

—  pi.,  sono  due  bozzelli  di  ferro  uniti  insieme  sotto  il  centro 
dei  pennoni  di  gabbia,  nei  quali  passano  per  scendere  in  co- 
perta le  scotte  delle  gabbie. 

F.  poulie  de  has  cui  ;  I.  top-sail  sheet  block  ;  S.  motón  ca- 
pucino  de  las  gavias. 
Lanternino,  s.  m.,  piccolo  faro,  la  sua  torretta,  il  fanale  all'en- 
trata di    un  piccole  porto,  alla  bocca  di    un  canale  o  di    un 
fiume  o  di  un  bacino. 

—  piccola  lanterna. 

Lanternone,  s.  m.,  accrescitivo  di  lanterna. 

—  di  gondola. 

Per  lo  più  quelle  lanterne  grandi  cinte  di  pergamena  o 
di  carta  colorita  per  illuminazioni,  anche  sulle  navi. 

Lantione,  s.  m.,  nave  cinese  a  remi. 

Lanza,  veneto  per  antenna.  Secondo  il  Boerio  valeva,  come  in 
latino  antenna,  tanto  il  pennone  che  Vantenna. 

Lanza  de  la  vela  latina,  è  l'unione  di  due  antenne,  quella 
di  sotto,  il  carro,  detta  maschio,  e  femmina  quella  di  sopra, 
collegate  insieme  colle  inzinature. 

Lanzanella,  per  linea  di  scandaglio,  data  dal  Vocabolario  spa- 
gnolo L.  G.  F.  evidentemente  scorretto  per  lenzanella,  vedi 
Lenza. 

Lanzar,  V.,  lanciare.  Lanzar  a  l'acqua  un  naviglio,  vale  vararlo. 

Lanzardo,  V.,  pesce,  vedi  Lacerto,  Sgombro. 

Lanzaturo,  s.  m.,  in  napoletano  dicesi  la  fiocina,  vedi. 

Lanzatella,  s.  f.,  in  napoletano,  barchetta  lunga  e  stretta  nei 
fianchi,  talvolta  con  vela   latina. 


LAO-LAP  193 

Laorar,  V.,  vedi  lavorare. 

Laonara,  s.  f.,  specie  di  rete.  Napol. 

Lapade,  s.  f.,  specie  di  conchiglia  univalve,  che  si  attacca  così 
tenacemente  agli  scogli  che  è  ben  difficile  staccarla. 

Lapassa,  G.,  per  lampazza. 

Lapazza,  V.,  in  maltese,  vedi  Lampazza. 

Lapazzare,  V.,  lampazzar,  vedi  Lampazzare. 
Vedi  Introduzione  arte  nautica,  1715. 

Lapidaria  navis,  dicevano  i  Romani  quella  nave  o  barca,  adatta 
al  trasporto  delle  pietre. 

Laplace,  Pietro  Simone  di  (formola  di). 

Il  principio  ch'egli  stabili  a  priori,  secondo  la  sua  teoria, 
è  questo  :  in  un  sistema  di  corpi  sottoposto  a  forze  periodi- 
che, ma  in  cui  le  condizioni  primitive  del  movimento  sono 
scomparse,  i  movimenti  sono  periodici  come  le  forze. 

La  formola  del  Laplace  dà  l'altezza  del  mare  sul  livello 
medio  in  un  istante  qualsiasi,  in  funzione  delle  posizioni  del 
sole,  della  luna,  della  latitudine  del  luogo  e  di  6  costanti. 
Essa  si  compone  di  diversi  termini,  corrispondenti  a  oscilla- 
zioni del  livello  del  mare  o  a  onde  diverse  ;  due  dipendenti 
dalle  posizioni  degli  astri  sulle  loro  orbite  (onda  mensile  ed 
annua),  e  le  altre  due  dipendenti  dalla  rotazione  della  Terra 
intorno  al  suo  asse,  e  aventi  per  periodo  una  il  giorno  intero 
(onda  diurna)  e  l'altra  la  metà  (onda  semidiurna). 

Lappola,  s.  f.,  alcuni  lo  presero  per  un  attrezzo,  per  un  oggetto, 
per  sotto  coverta  ;  mentre  dal  contesto  del  contratto  di  nolo 
del  10  agosto  1264,  in  Pisa,  pubblicato  da  M.  L.  de  Mas-Latrie, 
e  accennato  da  M.  Jal  alla  voce,  è  chiaro  che  si  tratta  di  un 
luogo  cosi  detto  presso  il  Porto  di  Pisa,  ove  solevansi  deporre 
le  cose  e  le  merci,  una  specie  di  Punto  franco  :  Et  dictas  res 
et  merces,  ut  dictum  est,  portabtint  secundum  quod  consuetum 
ut,  recipiendo  predicta  apud  Lappulam. 

Lappolaio,  s.  m.,  il    Vocabolario    spagnolo    fa    corrispondere    a 
spazzatore,  scopatore.  Quindi  Lappola  potrebbe  corrispondere 
a  scopa  0  scopeto,  o  luogo  degli  spazzini. 
E.  fauherteur  ;  I.  swaber  ;  S.  lampacero. 

Lappolamento,  s.  m.,  il  ramazzare,  l' atto  del  ramazzare,  dello 
spazzare. 

E.  fauhertage  ;  I.  swahbing  ;  S.  lampaceo. 

CoRAZZiNi,  Vocah.  Nautico,  13 


194  LAP-LAR 

Lappolare,  v.  a.,  spazzare  la  coverta. 

F.  fauberter  ;  I.  to  swab;  V.ldbazar  ;  S.  lampacear  ;  T.  die 
Deckschwabbern, 
Lapponi,  stregoni  che    professano  di  vendere    venti  favorevoli  ; 
come  si  dice  boemo  per  zingaro. 
I.  lappland  witches. 
Larda,  s.  f.,  chiamano  gli  spagnoli  una  supposta  sostanza  untuosa 
del  mare,,  mentre  non  si  tratta  che  di  microscopici  e  infiniti 
molluschi  e  lucciolette  di  acqua,  la  quale  rimossa  dai  remi  o 
dalle  onde  agitate  splende  di  vivida  luce.  Questa  è  quella  luce 
conosciuta  col  nome  di  fosforescenza,  e  dai  nostri  marinai  col 
nome  di  ardore,  dicendo  essi  che  il  mare  arde. 
V.  ardor  de  mar. 
Lardare,  v.  a.,  vedi  Inlardare. 

—  il  rinforzare  i  canapi  con  "paglietti  e  morselli. 

—  dicesi  anche  spalmare  checchesia  di  grasso. 

—  un  paglietto,  una  cinghia,  è  passare  dei  filacci  di  vecchia 
corda,  del  commando,  della  stoppa  tra  i  fili  del  tessuto  pri- 
mitivo del  paglietto  e  della  cinghia  affine  di  renderli  più 
grossi  e  resistenti. 

F.  larder  un  paillet,  une  sangle. 

—  una  vela,  vuol  dire  imbottirla  di  stoppa  o  di  lana  per  acce- 
care una   falla. 

F.  larder    une   voile  ;    I.  to    thrumb  a  sail  ;    T.  ein  Segei 
bespicken  (mit  Garnen  besetzen). 
Lardato,  add.,  e  partecipi©  ps.  da  lardare. 
I.  thrummed. 

—  trinelle  lardate, 

F.  tresses    lardées  ;    I.  chafed  sennit  ;  P.  caixeta   felpada  ; 
S.  faxa  conropa  ;  T.    Tausendbein. 
Lardo,  s.  m.,  la  materia  o  filacci,  che  si  adoperano  per   ingros- 
sare, cinghie,  canapi,  baderne. 

F.  lard,  bouts  de  fil  de  caret,  doni  on  Iarde  une  voile,  un 
paillet  ;  I.  thrum  ;  S.  larda  ;  T.  die  kurz  geschnittenen  Game 
zum  Spicken. 

—  o  grasso  che  si  adopera  per  lubrificare  i  vari  pezzi  delle  mac- 
chine, per  togliere  o  diminuire  l'attrito. 

Lardò,  G.,  chi  va  là  ?  voce  delle  sentinelle,  per  chiedere  il  nome 
di  chi  si   avanza. 


LAR  195 

Ldrese,  V.,  per  larice. 

Larga  tira,  è  vogatura  agiata,  fatta  con  poca  forza  e  senza  molta 

fatica.  Stratico,  Pantera. 
Larga  !  comando  alla  lancia,  scorta, 

F.  poussez  ;  I.  shove  off  !  ;  T.  stosst  ab  ! 
Largare,  v.  a.,  lo  stesso  che  allargare,  quindi  si  adoperò  in  luogo 
di  lascare. 

Largare  una  manovra  è  il  contrario  d'  mirare  dei  Veneti 
uguale  a  tesare,  tirare  della  lingua  nazionale. 

F.  larguer  une  manoeuvre,  filer,  moìlìr  une  corde;  I.  to 
veer,  to  ease  off  ;  P.  e  S.  larger,  arriar,  lascare;  T.  dbfieren. 

—  il  fondo,  detto  dell'ancora  o  che  più  non  tiene  o  non  afferra 
il  fondo. 

F.  larguer  le  fond,  deraper  ;  I.  to  be  anchor  a  trip  ;  S.  lar- 
gar el  fondo. 

—  una  vela,  aprirla. 

F.  larguer  les  voiles  ;  I.  to  display  ;  P.  largar  o  panno  ; 
S.  largar  una  vela. 

—  vela,  vale  aumentare  la  superficie  del  velame. 

—  le  vele, 

F.  déferler  les  voiles;  I.  to  unfurl  or  loose  any  sail; 
S.  largar  el  aparejo. 

—  un  canapo,  filare,  mollare  (lascare). 

F.  larguer  une  manoeuvre,  filer,  molUr  une  corde;  I.  to 
veer,  to  case  off,  to  case  away  ;  P.  largar  hum  cabo,  arriar; 
S.  largar  un  cabo,  arriar;  T.  abschricken. 

—  la  mura  e  la  scotta. 

F.  larguer  le  lof  ;  I.  to  give  up  tacks  and  sheets  ;  P.  largar 
a  amura  y  la  escota;  S.  largar  la  amura  y  la  escota. 

—  la  gomena  per  la  mano. 

F.  filer  le  cable  par  le  bout;  I.  to  run  up  the  bor oline. 
Larga-tira,  si    dice  la  voga  fatta  con  poca  forza  e  senza  molta 

molta  fatica. 
Larghezza,  s.  f.,  di  un  naviglio,  s' intende  la  maggiore  lar- 
ghezza, al  punto  della  costa  maestra,  all'altezza  del  forte. 
Ordinariamente  si  prende  dal  di  fuori  al  di  fuori.  Questa 
dimensione  è  una  delle  tre  principali  nella  costruzione  delle 
navi. 

F.  largeur  au  maitre  bau  ;   I.  breadth  of  beam  ;  P.  boca 


196  LAE 

extrema;  S.  punto  de  mayoì'  manga  ;  T.  die  Breite  im  Haupt- 
spant  auf  der  Aussenhaut. 

La  larghezza  di  un  naviglio  è  proporzionale  alla  lunghezza. 
Essa  varia  da  un  terzo,  a  un  quarto,  ad  un  quinto,  un  sesto 
e  un  settimo  della  lunghezza  :  gli  antichi,  nelle  navi  da  guerra 
la  fecero  anche  maggiore  sino  ad  1  :  10. 

V.  hoccatura  di  una  nave,  boca  ;  G.  imhocata, 

F.  ant.  bouchin,  largeur  d'un  vaisseau  ;  I.  main-breadth  ; 
P.  boca  ;  S.  manga  boca  ;  T.  die  Breite. 
Larghezza,  è  la  larghezza   della   nave  posta  in  qualsiasi   parte 
dalla  qual  parte  allora  si  denomina. 

«  La  larghezza  della  nave,  è  sempre  misurata  nel  piano 
della  sezione  maestra,  però  si  può  intendere  misurata  in  di- 
versi modi,  che  vengono  precisati  con  esplicite  indica- 
zioni. Se  s' intende  la  larghezza  misurata  alla  intersezione 
del  piano  trasversale  anzidetto  col  piano  di  galleggiamento, 
si  à  la  larghezza  al  galleggiamento,  la  quale  poi  può  essere 
misurata  fuori  ossatura,  oppure  fuori  fasciame  o  corazza^ 
secondoché  vien  presa  dai  bordi  esterni  dell'ossatura  o  dal- 
l'esterno  del  fasciame  o  della  corazza.  Se  s'intende  la  lar- 
ghezza massima  assoluta,  senza  tener  conto  del  piano  di  gal- 
leggiamento, si  possono  considerare,  secondo  i  casi,  la  larghezza 
m,assima  fuori  ossatura  o  la  larghezza  massima  fuori  fa- 
sciame 0  corazza.  Secondo  le  forme  della  carena  e  delle  mu- 
rate, queste  larghezze  massime  possono  aversi  sia  al  di  sopra, 
sia  al  di  sotto  del  piano  di  galleggiamento.  »  Russo. 

Nelle  poliremi  degli  antichi,  la  larghezza  massima  delle 
navi  era  al  piano  della  coperta,  come  nelle  galee  del  medio 
evo.  Nei  galeoni  la  massima  larghezza  era  a  circa  la  metà 
dell'altezza  dal  forte  alla  spina. 

—  esterna,  larghezza  presa  da  fuori  in  fuori. 

F.  largeur  extérieur,  hors  bordage  ;  I.  external  breadth  ; 
P.  boca  exterior  ;  S.  manga  de  fuera  o  fuera  de  membrios  ; 
T.  die   àussere  Breite. 

—  in  lume,  larghezza  interna. 

F.  largeur  intérieur,  I.  breadth  in  the  clear,  inside  breadth; 
P.  boca  interior;  S.  manga  interior  ;  T.  die  Breite  im  Lichten. 

—  dei  pieni  di  un  cannone  rigato. 


LAR  197 

F.  largeur    des  cloisons  ;   I.  breadth  of  the  lands  between 
the  grooves;  T.  die  Breite  der  Balken  oder  Felder. 
Larghezza,  alla  linea  d'acqua  in  carico, 

F.  largeur  a  la  flottaison  en  charge  ;  I.  breadth  at  the  load- 
line  ;  T.  die  Breite  in  der  Ladericasserlinie, 

—  di  stazza,  larghezza  di  stazzatura. 

F.  largeur  au  tonnage;  I.  breadth  for  tonnage;  T.  die 
Breite  zur  Etiche, 

—  al  forte. 

F.  largeur  au  fort;  I.  extreme  breadth,  greatest  beam  of 
a  ship;  T.  die  grosste  Schiffsbreite. 

—  da  vivo  a  vivo, 

F.  largeur  dans  oeuvre  ;  I.  width  in  the  clear  ;  T.  die  lichte 
Weite  eines  Raumes. 

—  sull'ossatura, 

F.  largeur  sur  membre  ;  I.  moulded  breadth,  moulding 
breadth  ;  T.  die  Mallbreite,  die  gemallte  Breite, 

—  fuori  fasciame, 

F.  largeur  hors  bordé,  hors  bordage  ;  I.  breadth  at  the 
outside  of  the  planking  or  plating  ;  T.  die  Breite  auf  Aussenhaut, 
auf  den  Planken,  auf  den  Flatten. 

—  alia  costa  maestra  fuori  fasciame, 

F.  largeur  aie  maitre  couple  hors  bordé  ;  I.  extreme  breadth 
at  the  midship-section  outside  planking  or  plating  ;  T.  die 
Breite  im  Hauptspant  auf  der  Aussenhaut. 

—  massima  sull'ossatura, 

F.  largeur  du  fort  en  dehors  des  membres  ;  I,  gi'eatest 
moulded  breadth,  beam  ;  T.  die  grosste  Breite  am  Innholze,  auf 
den  Spanten. 

—  da  torrette  a  serrette, 

F.  largeur  en  dedans  de  vaigrage;  S.  manga  de  arqueo. 

—  di  stazza,  , 

—  (naviglio  la  cui)  è  un  decimo  della  lunghezza, 

F.  un  navire  dont  la  longueur  est  de  dix  fois  la  largeur; 

I.  a  ship  with  a    length    ten    times    the   beam;  T.  ein  Schiff, 

welches  die  zehnfache  Breite  zur  Ldnge  hat. 

Largo,  s.  m.,  tutta  l'ampiezza  del  mare  lungi  dalla  terra:  onde 

si  dice  :  andare  al    largo,  venire  dal    largo,  pigliare  il  largo, 


198  ^  LAR 

spingersi  al  largo,  stare  al  largo,  muoversi  dal  largo,  lo  stesso 
che  alto  mare. 

L.  altus  ;  Gr.  prendono  il  largo,  detto  delle  navi,  k-jiyoy-ai. 

F.  largue  ;  I.  in  the  offing  ;  V.  a  o  largo  ;  S.  a  lo  largo, 
en  alta  mar;  T.  der  Seeramm,  die  off'ene  See. 

Al  largo  di  un  capo,  città,  isola  o  porto,  significa  essere 
in  alto  mare  in  linea  retta  o  sulla  perpendicolare  a  detti 
luoghi. 

F.  au  large  ;  I.  in  the  offtng,  off  ;  T.  draussen,  in  See,  auf 
hoher  See. 
Largo,  (vento)  quello  che  fa  un  angolo  retto  con  la  via  del  na- 
viglio. 

F.  langue  ;  I.  large,  free,  leading  ;  P.  e  S.  largo  ;  T.  Raum, 

—  add.  Si  dice  che  una  nave  è  larga  al  transtro,  trave 
(baglio)  maestro  tanto  ....  cosi  :  Larga  (ìiavis)  subtus  primum 
coopertam  palmorum  XXXVII  (27  pi.  9  pò.  =  9"^  o-).  Roh 
Bibl.  nation.  Demande  de  navires  fatte  h  Gènes  par  les  en- 
voy es  de  S.  Louis  (1246). 

—  l'alto  mare. 

F.   large. 

—  da  chicchesia,  lontano. 

L.  procul  ;  Gr.  irójspw. 

—  (il  o  al)  1'  alto  mare  o  all'  alto  mare. 

F.  le  large,  au  large;  I.  the  offing,  the  main  sea;  P.  o 
alto  mar;  S.  mar  alta,  el  largo;  T.  Raumte,  Seeràumte,  See- 
raum. 

—  (prendere  il). 

F.  prendre  le  large,  porter  au  large  ;  I.  to  stand  oft  shore; 
S.  navegar  amollado  ;  T.  vom  Land  abliegen. 

—  (tenersi  più  al). 

F.  se  lenir  plus  au  large  ;  I.  to  keep  further  off  ;  S.  ha- 
cerse  h  lo  largo  ;  T.  mehr  abliegen. 

—  (verso  il). 

F.  vers  le  large,  du  coté  de  la  mer  ;  1.  oftward  ;  T.  seewarts, 

—  di  poppa  di  naviglio.  Il  Botta  lo  adoperò  pel  Castello  di  poppa 
o  Cassero. 

—  (vento)  buon  vento,  è  quello  che  viene  da  poppa  via  del  tra- 
verso della  nave,  e  si  riguarda  come  il  più  favorevole,  non 
perché   agisca  direttamente,  ma  perché    permettendo  di  spie- 


LAE,  199 

gare  più  vele  al  vento,  e  questo  potendo  esercitare  la  sua 
forza  su  tutte,  attesa  la  sua  direzione  che  è  tra  la  perpen- 
dicolare alla  rotta  (via)  e  il  vento  in  poppa,  cioè  largo  di 
quattro  o  cinque  gradi  o  quarte,  fa  si  che  la  nave  corra  più 
che  col  vento  in  poppa,  poi  che  in  questo  caso  non  si  può 
trar  partito  da  molte  vele,  le  posteriori  rubando  il  vento  alle 
anteriori.  Piqué. 
Largo,  add.,  (comincia  a  chiamarsi)  il  vento,  nelle  navi  a  vele 
quadre,  quando  la  sua  direzione  descrive  con  la  linea  della 
spina  (chiglia)  un  angolo  di  almeno  78<*  e  45'  e  termina  ad  un 
angolo  di  168°  e  45'. 

F.  largite;  P.  e  S.  largo;  T.  Raum. 

—  lontano  dal  vento. 

F.  largue  ;  I.  off,  or  from  the  wind  ;  T.  vom   Winde  ab. 

—  I  comando, 

I.  keeps  oft. 

—  (andare  al). 

F.  porter  le  cap  à  la  mer  ;  I.  to  stand  oft  ;  P.  correr  ao 
largo  ;  S.  correr  fuera,  al  largo  ;  T.  seewàrts  anlegen, 

—  (aver  vento),  andare  a  vento  largo,  navigare  col  vento  largo 
nelle  vele.  Grande  largo,  angolo  del  vento,  ancora  più  aperto 
di  quello  del  largo. 

F.  avoir  vent  largue,  aller  vent  largue,  porter  largue,  na- 
viguer  avec  le  vent  largue  dans  les  voiles.  Grande  largue,  an- 
gle du  vent  plus  ouvert  encore  que  celui  du  largue  ;  I.  to  sail 
largue. 

—  (il  vento  diviene). 

F.  le  vent  adonne  ;  I.  the  wind  veers  oft  ;  P.  o  vento  larga  ; 
S.  el  viento  larga;  T.  rdumen,  der    Wind  rdumt. 

—  (correr  con)  quartiere. 

F.  aUer  vent  grand  largue  ;  I.  the  sail  with  a  quartering 
wind  ;  P.  andar  vento  a  um  largo  ;  S.  ir  con  viento  a  la  qua- 
dra ;  T.  Raumschoots  segeln. 

—  (vento  del)  quello  opposto  al  vento  di   terra. 

—  (gran)  quando  il  vento  fa  con  la  via  del  naviglio,  un  angolo 
maggiore  del  retto. 

F.  grand  largue  ;  S.  arribado. 

—  (tenere  il)  servirsi  di  tutti  i  venti,  da  quello  di  terra  sino  al 
vento  di  poppa.  FouRNiER. 


200  LAR-LAS 

Largo,  di  poppa,  vedi  Fòri. 
L.  forum. 

—  in  senso  di  lento,  cioè  non  teso,  non  tirato.  Si  dicono  larghe 
le  manovre,  le  sartie,  le  scotte,  le  valvole,  gli  stantuffi  che 
siano  in  questa  condizione. 

—  !  comando  di  tirarsi  indietro  o  di  allontanarsi,  o  di  non  av- 
vicinarsi. 

F.  au  large;  I.  keep  off;  P.  e  S.  largo;  T.  halt  ah,  nicht 
anlegen. 

—  (correr  al). 

F.  se  mettre  au  large  ;  I.  to  stand  off  to  sea  ;  P.  correr  ao 
largo  ;  S.  correr  al  largo  ;  T.  die  Raumte  suchen. 
Vedi  Allargarsi. 
Largotira,  vedi  Largatira. 

Larice,  s.  m.,  pinus  larix  delle  conifere,  tronco  diritto  e  molto 
alto. 

L.  lai^ix  ;  Gr.  >a/5t?,  £xo^,f. 

F.  mélez,  larix  ;  L  larch  tree  ;  P.  lari^o  ;  S.  alerce  ;  T.  die 
Larche. 

—  femmina  è  il  pinus  cedrus  o  cedro  del  monte  Libano. 
Larnax,  acos,  in  greco  naviglio,  arca  di  Noè,  o  di  Deucalione. 

Gr.    /cijOVK?,    «xoc. 

Lasca,  s.  f.,  pesce  d'acqua  dolce,  di  fiumi  e  di  laghi. 
Dante,  Purg.,  32,  V  usava  per  pesce  in  generale  : 
Ohe  raggia  dietro  alla  celeste  lasca. 
Lasca  !  comando  di  allentare  qualche  manovra. 

V.  lasca  !  ;    G.  lasca  !  allasca  !    anco    i    Napoletani    anno 
lasco  per  lento,  arrendevole,  come  lo  dà  il  D'Ambra  nel  suo 
Vocabolario,  e  quindi  debbono  avere  lascare  e  tutti  i  derivati. 
F.  choquez  !  ;  I.  check;  P.  larga;  S.  lasca;   T.  schrick! 
Lascar,  s.  m.,  nome  dato  a  marinai  indiani,  specialmente  a  quelli 
che    prendon  servizio  nei    navigli    europei   che  navigano  nei 
mari  delle  Indie  orientali. 
P.  lascarim  ;  S.  lascar. 
Lascare,  v.  a.,  voce  nazionale    propria,  legittima,  in    luogo   del 
dialettale  mollare. 

Cosi    per   esempio  :  Lasca  boline,  e  tira  e  molla  (e  lasca) 
a   poppa,  comando  che  si    usa  nel    girai*  di   banda,  vento  in 


LAS  201 

faccia,  volendo  cambiar  le  vele  di  maestra  e  di  mezzana,  per 
orientarle  e  murarle  dall'altra  parte. 
L.  laxare  ;  Gr.  yjxlivi. 

F.  molUr  ;  I.  to  case  off;  P.  lascar  ;  S.  lascar,  arriar. 
Lascare,  allentare,  dialettale  (mollare) j  è  il  contrario  di  tesare, 
tirare,  tendere. 

L' abbiamo  in  Virgilio,  Aen,,  III,  266  : 
tam  litore  funem 
Diripere,  excussosque  jubet  laxare  rudentes. 
L.  laxare;  V.  lascare;  lascar   la    borina  (sic)  è  molar   la 
borina.  Introduz.  air  arte  nautica,  1715  ;  lascar  la   gomena  è 
filarne  un    poco  ;  lascare  una   corda  è   allentarla.  Gr.  lasca    e 
aliased. 

F.  larguer  ;  I.  to  ease  away  ;  P.  acusar  ;  S.  lascar. 

—  una  manovra,  una  legatura,  un  ormeggio,  si  dice  per  signi- 
ficare di  lasciarla  correre  e  distaccarla  se  è  troppo  tesa.  I  Ve- 
neti :  dare  un  salto. 

F.  larguer  une  manoeuvre,  une  amarre  ;  I.  to  ease  or 
loosen  any  rope,  to  let  fly  ;  P.  e  S.  dar  un  salto  ;  T.  ahscJiri- 
cken  ein  Tau. 

—  mollare,  allentare,  lascare,  le  (scotte)  centre. 

F.  larguer  les  écontes  ;  I.  to  let  go  the  sheets  or  let  -fly  the 
sheets  ;  P.  acusar  ;  S.  lascar  ;  P.  e  S.  anche  largar  ;  T.  schri- 
cken. 

E  cosi  lascare  o  allentare  i  bracci  della  grande  gabbia, 
una  legatura,  un  terzaruolo. 

—  0  allentare  o  mollare  una  vela  significa  spiegarla  al  vento. 

F.  larguer  une  voile  ;  I.  to  loosen  any  sail  ;  P.  e  S.  largar. 

—  V  orza. 

F.  larguer  le  lof. 

—  per  filare. 

F.  filer;  I.  to  fly. 

—  la  gomena,  allentare,  lascare  (mollare). 

F.  filer  le  cable  par  le  bout;  I.  to  veer  away  the  cable  to 
the  end. 

—  la  catena. 

I.  to  surge  the  cable. 

—  i  bracci  di  sottovento  e  tesare  (alare)  i  bracci  di  sopravento, 


202  LAS 

I.  to  round  in, 
Lascare,  la  bolina. 

F.  filer  la  houllne  ;  I.  to  run  up  the  bowline. 

—  un  canapo. 

F.  choquer  un  cordage;  I.  to  check,  to  surge;  P.  acusar 
cobo  ;  S.  lascar  cable  ;  T.  eln  Ende  schricken, 

—  la  vetta  di  un  paranco. 

F.  larguer   un    palaìi ;   I.  to  come  up    a    tackle;   T.  cine 
Talje  einfleren. 
— -  la  scotta  per  la  mano. 

F.  filer  toute  Vécoute  ;  I.  to  let  fly  the  sheet  ;  S.  dar  un 
salto  a  la  escota. 

—  la  gomena  per  la  mano. 

F.  filer  le  cable  par  le  bout;  I.  to  veer  away  the  cable  to 
the  end  ;  P.  alUviar  urn  cabo  ;  T.  unter  (uber)  Hand  fieren. 

—  lo  scandaglio  sul  fondo. 

I.  keep  the  lead  going  ;  S.  dejar  la  sonda. 
Lasciare,  v.  a.  e  n.  abbandonare  una  cosa. 
V.  lassar;  G.  lascia;  Sic.  lassar i. 

F.  laisser  ;  I.  to  leave,  to  loosen  ;  P.  deixar,  desamparar  ; 
S.  dejar  ;  T.  lassen. 

—  la  cappa, 

F.  laisser  la  cape  ;  P.  desfaser  a  capa. 

Lascia  correre  !  per  significare  che  la  nave  non  venga  al- 
l'orza,  ma  lasci  che  le  vele  portino  in  pieno. 

F.  laisse  courir;  I.  keep  her  full!  no  near! 

Lascia  abbattere,  si  dice  perché  non  impedisca  che  il  na- 
viglio obbedisca  all'azione  attuale  delle  vele  e  del  timone. 

F.  laisse  abattre  ;  I.  let  her  cast,  let  her  fall  off. 

—  parlando  dell'ancora    per   indicare  che  l'ancora  à  lasciato  il 
fondo. 

F.  Vancre  a  laisse  ,'■  I.  the  anchor  is  loosened  from  its  hold, 
the  anchor  is  a  trip,  the  anchor  is  a  weigh. 

—  cadere  l'ancora. 

F.  mouille  ;  L  let  go  the  anchor. 

—  il  gavitello  0  la  meda. 

F.  laisser  la  bouée  ou  la  balise  ;  I.  to  leave  the  buoy  or 
the  beacon  ;  T.  die  JBoje  oder  Bake. 


LAS  203 

Lasciare,  portare,  è  continuare  a  far  portare   le  vele  a  pieno  e 
a  correre  con  velocità,  onde  si  dà  al  timoniere  il  comando  : 
F.  laissez  porter;  I.  don't  shake  her  ;  T.  nicht  killen. 

—  abbandonare  checchessia  :  contrario  di  tenere. 

Quando  dicesi  dell'ancora  significa  il  lasciare  il  ritegno, 
che  essa  fa,  o  la  presa. 

F.  deraper  ;  L  to  break  the  ground  ;  P.  abandonar  a  au' 
cora;  T.  den  Grund  brechen. 

Lascia  !  comando  per  lo  più  ai  timonieri  e  ai  macchinisti, 
d'interrompere  la  loro   azione. 

—  gli  ormeggi,  disormeggiare. 

P.  desmarrar  uin  navio. 

—  per  occhio,  vedi  filare  per  occhio. 

—  di  poppa  una  nave. 

F.  Jaisser  de  Varriere;  I.  to  drop  a  vessel;  T.  sacken. 

—  far  testa,  lasciar  presentare. 

F.  laisser  faire  tète  ;  I.  to  bring  up  the  ship  ;  T.  das  Schiff 
aufdrehen  lassen. 

—  scappare   il  vapore. 

F.  laisser  échapper  la  vapeur  ;  I.  to  let  off  the  steam. 

—  cadere  i  fuochi. 

F.  lais.se  tomber  les  feux;  1.  to  bank  fires. 

—  poggiare  ! 

I.  let  her  bear  up  ! 

—  andare, 

F.  Idisse  alter;  I.  way  enough. 

—  passare  !  permesso  di  passare  rilasciato  dalla  Dogana. 

I.  cockets. 

—  cadere  una  vela. 

F.  laisser  tomber  une  voile  ;  I.  to  let  go,  to  let  fall,  to  cut 
a  sail. 
Lasco,  add.,  lento,  non  tesato  o  tirato,  parlando  di  manovre  che 
non  siano  ben  tesate,  tirate. 

V.  e  G.  lasco  ;  N.  lasco  ;  Sic.  lascu. 

F.  mou  ;  I.  slack;  T.  schlaff. 

—  detto  di  vento,  vale  debole,  leggiero. 

I.  soft  wind. 

—  s.  m.,  la    lunghezza  supplementare  di    una   gomena  sottoma- 


204  LAS 

l'ina,  affinché  possa  riposare  liberamente  sul  fondo  del  mare. 
Questa  lunghezza  varia  ordinariamente  da  cinque  a  dieci  piedi 
per  o/o  della  lunghezza  necessaria. 

F.  mou  d'un  cable. 
Lasta,  s.  f.,  o  lasto,  misura  e  peso  del  commercio  marittimo 
particolarmente  presso  gli  Olandesi  ed  altre  nazioni  del 
settentrione  di  Europa  :  ma  variava  presso  i  diversi  popoli  ; 
tuttavia,  generalmente  si  valutava  per  due  tonnellate,  o  chili 
due  mila. 

Si  disse  cosi  anco  il  carico  di  una  nave. 

F.  laste  ;  I.  last;  P.  lastra  ;  S.  lastre;  T.  die  Last,  ' 

—  per  zavorra,  vedi  Lastra. 

Lastra,  s.  f.,  materiale  non  molto  grosso,  ma  piuttosto  lato,  come 
di  metallo,  di  vetro,  di  pietra,  di  ghiaccio,  di  gomma  elastica. 

—  dicesi  anche  la  base  della  macchina. 

—  da  tubi  o  intelaiatura,  quella  sulla  quale  i  tubi  saldati  in- 
sieme, si  dispongono. 

—  per  fodera  di  carena. 

F.  feuille  de  douhlage ;    I.  sheathing    sheet;    T.  das  Four- 
nirhlatt. 

—  s.  f.  pi.,  lastre  ;  con  queste  un  tempo  si  fece  e  forse  anco 
adesso,  si  fa  la  zavorra  sulle  navi  in  legno.  Lastre  di  pietra 
squadrate  da  servire  per  lastricare  le  vie  cittadine  nelle  città 
mancanti  di  pietra. 

F.  lest  ;  I.  ballast^  lastage  ;  P.  lastra  ;  S.  lastre  ;  T.  die  Last. 

—  di  gomma  elastica. 

F.  feuille    de   caoutchouc;   I.  India    rubber  -  sheet  ;    T.  die 
Kautschukplatte. 

—  di  ottone. 

F.  feuille,  plaque  de  laiton  ;  L  brass-plate  ;  T.  das  Messing- 
blech. 

—  di  rame. 

F.  feuille  de  cuivre  ;  I.  copper  sheet,  copper-plate  ;  T.  das 
Kupferblech. 

—  di  zinco. 

F.  feuille  de  zinc;  I.  zinc-sheet;  T.  das  Zinkblech. 

—  di  vetro. 

F.  plateau  de  verre  ;  I.  glass-plate  ;   T.  die  Glasscheibe. 

—  pi.,  di  sfregamento  del  freno  di  un  affusto. 


LAS-LAT  205 

F.  grandes  lames  de  frein ;  I.  compressor  bars;  T.  die 
Bremsschlenen  am  Schlitten. 

—  a  sdrucciolo. 

F.  glissiere  de  detente,  glace  de  tiroir  ;  I.  slide-face  ;  T.  die 
Gleitflciche  eines  Dampfcilinders, 

—  del  collettore, 

F.  lame  ;  I.  segment  ;  T.  das  Collectorsegment. 

—  di  fondazione, 

F.  plaque  de    fondqtion  ;  I.  lobe-plate,  sole-plate  ;  T.  die 
Grundplatte. 
t —  di  giunzione, 

F.  plaque  d' assemblage  ;  I.  junction  plate  ;  T.  die  Verbin- 
dungsplatte. 
Lastrare,  v.  a.,  inzavorrare  con  lastre  un  naviglio.  In  seguito  da 
poi  che  le  lastre  si  accomodavano  con  ordine,  questa  voce  si 
adoperò  pure  per  indicare  la  ordinata  disposizione  delle  mer- 
canzie. 

Come  passò  a  significare  qualsiasi  specie  di  zavorra,  par- 
ticolarmente se  di  materie  pesanti,  dicendosi  lastrico  di  ferro 
come  di  pietra. 

F.  lester  ;  I.  to  ballast;  P.  e  S.  lastrar  ;  T.  ballasten. 
Lastratore,  s.  m.,  colui  che  mette  la  zavorra  in  una  nave  o  vi 
pone  ed  ordina  mercanzie. 

F.  lesteur  ;  I.  ballast  heaver  ;  P.  e  S.  lastrador. 
Lastrico,  idiotismo,  da    last    anglo-olandese,  per    zavorra,   usato 
anche  dal  Crescenzio  :  E    perché  è  necessario,  che  la  galea 
abbi    il    lastrico  suo  di   saborra,  piombo,  o  altri   simili  pesi, 
pag.  108.  Potrebbe  anco  derivare  da  lastra,  come  quello  che 
serve  a  lastricare  le  vie  cittadine. 
P.  lastro. 
Lata,  s.  f.,  ciascuno  di    quei    tavoloni,  che   nei    navigli    minori 
tengono  luogo  dei  bagli  (transtri). 

—  ciascuno  dei    tavoloni    che   talvolta  ponevansi  a  rinforzo  tra 
l'uno  e  l'altro  baglio  (transtro). 

Questa  voce  si  trova  scritta  in  diversi  modi:  lata,  latta, 
lada,  lacta  e  perfino  lacca.  Se  viene  veramente  dal  latino, 
come  pensò  il  Guglielmotti,  l' unica  forma  deve  essere  lata 
dal  latino  latus  in  senso  di  largo.  Simili  denominazioni  dalla 
forma  sono  comuni  in  tutte  le  lingue  :  cosi   abbiamo  :  piane, 


206  LAT 

pianelle,  corba  o  curva  per  costa  :  e  però  la  grafìa  propria  è 
lata  e  non  latta,  tanto  più  che  si  toglie  anche  l'equivoco  con 
latta  foglio  metallico. 

V.  lata  ;  G.  latta  ;  Provenzale  lata. 

r.  latte,  nel  secolo  XVI  anche  late  ;  I.  latli,  ledge,  batten, 
thin  beam  ;  P.  e  S.  lata  ;  T.  die  Balkfdllungen. 

Lata  maestro,  transtro  o  trave  maestro  (baglio)  ;  lata  di 
collo,  lata  del  giogo  :  Le  late  del  giogo  a  poppa,  o  a  proda, 
non  entrano  nel  numero  delle  sessanta,  perché  quelle  non  àn 
collo,  et  si  chiamano  latonì,  e  si  mettono  ad  arbitrio  nove, 
dieci,  più  0  meno.  Crescenzio,  p.  30. 
Lata,  pi.,  del  collo,  usavansi  nelle  galee  larghe  o  svasate.  Quelle 
migliori,  che  chiodate  sotto  coperta  e  sulle  coniugate  sotto- 
stanti, cacciavano  fuori  il  collo,  per  sostenere  i  baccalari  e 
il  posticcio,  erano  pur  da  cinquanta  a  sessanta,  cioè  uguali 
al  numero  dei  baccalari.  Guglielmotti. 

Dubito  dell'esattezza  di  questa  definizione.  Vedi  a  Collo 
di  lata,  ciò  che  ne  dicono  il  Crescenzio  e  il  Pantera. 

—  pi.,  del  giogo  a  poppa  o  a  proda,  non  entrano  nel  numero 
delle  sessanta.  Le  late  del  collo  si  raddrizzavano  alle  loro 
due  estremità  ad  un  angolo  di  68  gradi.  Esse  erano  le  late 
principali  della  galea,  cioè  esse  erano  ciò  che  i  travi  (bagli) 
nei  navigli:  le  late  bastarde  facevano  l'ufficio  di  baglietti  o 
traversi.  Le  late  da  collo  60  in  circa,  secondo  la  grandezza 
del  vascello.  Fra  queste  due  late  et  in  mezzo  vanno  le  late 
bastarde  che  non  anno  collo,  altre  tante  in  numero.  Cre- 
scenzio, 30. 

—  pi.,  delle  coffe,  quelle  che  servono  a  fare  il  parapetto  di  esse. 

P.  guérites  ;  I.  laths  of  a  top  to  contain  the  futtock -plates. 
Vedi  Garitta. 

Nel  Mediterraneo  si  usa  lata  e  francese  late,  nell'  Oceano  : 
barrot. 

—  ciascuno  dei  pezzi  di  costruzione  di  legno,  ordinariamente 
piatti,  che  si  pongono  in  diverse  parti  e  a  diversi  usi,  quali 
sono  ;  le  latte  o  traversi  dei  grigliati,  e  quelli  del  graticolato 
della  palmetta  o  della  piattaforma  delle  gabbie. 

—  Longhezza  della  lata  palmi  21  (5  m.  e  11  cent.),  Crescen- 
zio, 22.  Da  una  lata  all'altra  palmi  due  et  mezzo  (m.  0,  60  cent.). 
Id,  26. 


LAT  207 

Lata,  di  ferro,  anno  risoluto  il  problema  della  collegazione  dei 
membri  delle  navi  sino'  alla  lunghezza  di  ottanta  metri. 

—  di  galea  le  traverse  che  sostenevano  la  tolda. 

F.  lattes  de  galere  ;  I.  the  broad  thin  beams  of  a  galley. 

—  pL,  di  carabottino,  tavole  sottili  che  servono  a  coprire  i  ba- 
glietti  (travicelli)  dei  carabottini. 

F.  lattes  de  caìllebotis  ;  I.  battens  or  laths  of  the  gratings. 

—  pi.,  di  gabbia,  ferramenti  che  tengono  le  bigotte  delle  sartie 
degli  alberi  di  gabbia,  contro  il  bordo  (la  banda)  delle  stesse 
gabbie.  Vedi  Landa  di  gabbia  (Landes  de  hune). 

—  pi.,  bastarde  quelle  piccole,  senza  collo,  le  quali  puntellavano 
per  di  dentro  il  corbame.  Guglielmotti,  il  quale  qui  usa  la 
voce  dialettale  :  corbame  anziché  costarne. 

S.  barrotes. 

—  maestra,  la  maggiore,  essendo  alla  maggior  larghezza  del  na- 
viglio. 

—  pi.,  quelle  curve  o  a  cerchio  che  sostenevano  la  coperta  o  in- 
tavolato della  carrozza  nelle  galee. 

F.  guerites  ;  I.  a  sentry-box. 

Latare,  v.  a.,  fornire  di  late  il  naviglio,  collocare  al  posto  le  late. 
F.  later. 

Latato,  add.  p.  ps.,  da    latare,  dicono  gli  Spagnoli  un  naviglio 
che  abbia  un  lato  più  pesante  dell'altro,  per  costruzione. 
S.  ladeado. 

Latena,  per  latina,  leggesi  nella  Vita  di  S.  Cesario  del  secolo  VI  : 
tres  naves,  quas  latenas  vocant,  majores,  plenas  tritico  di- 
rexerunt. 

Laterale,  add.,  di  lato,  che  è  a  lato, 

F.  lateral;  I.  lateral;  T.  seitlich.  ^ 

Laterali  (paramezzali).  Vedi  Paramezzale. 

Latina,  s.  f.,  piccola  lata. 

Latino,  add.,  dicesi  legno  o  naviglio  latino  quello  che  à  le  vele 
latine  o  triangolari,  vedi  Vela,  e  sono  costruiti  sul  tipo  delle 
navi  italiane,  proveniente  dalle  latine  antiche.  Queste  anno 
uno,  0  due,  o  tre  alberi,  non  anno  il  bompresso.  Ciascuno 
degli  alberi  à  il  calcese  ed  una  sola  vela  triangolare,  il  cui 
lato  più  lungo  s'inferisce  nell'antenna,  che  si  alza  (issa)  e 
si  abbassa  (ammaina)  lungo  l'albero  per  mezzo  di  una  drizza 
e  di  una  trozza. 


208  LAT 

L'antenna  diversifica  dal  pennone  in  questo:  che  è  com- 
posta di  due  parti  il  carro  e  la  penna  (vedi),  che  non  è  so- 
speso all'albero  pel  suo  mezzo,  ma  presso  a  poco  al  terzo  della 
sua  lunghezza,  tenendo  la  parte  più  corta  e  più  grossa  a 
basso,  s'  incrocia  ad  angolo  acuto  coli'  albero  che  sorpassa  di 
molto  in  altezza.  La  bugna,  il  piede  è  tenuto  da  un  propede 
(scotta)  e  si  tira  (cazza)  verso  l' indietro  e  sotto  vento,  se- 
condo la  direzione  di  questo. 

F.  latin;  I.  lateen;  P.  e  S.  latino;  T.  das  Fahrzeug  mit 
Lateinsegeln. 
Latino,  f.,  attrezzatura,  quella  adattata   alle  vele   latine,  e  cosi 
velatura  e  alberatura. 

Fecero  la  Pinta  rotonda,  perché  era  latina.  L'attrezzarono, 
l'alberarono,  la  velarono  alla  maniera  dei  vascelli  tondi;  cioè 
con  tre  vele  latine  dietro,  e  vele  quadrate  soltanto  all'albero 
di  mezzana,  come  le  caravelle  ordinarie.  Per  la  sua  trasfor- 
mazione, la  Pinta  ebbe  vele  quadrate  all'albero  di  mezzana 
e  all'albero  maestro,  e  vele  triangolari  all'artimone  e  al  con- 
troartimone.  Colombo,  Primo  viaggio  (9  agosto,  1492). 

E.  batiment  latin;  I.  lateen,  or  fore  and  aft  sail;  P.  e 
S.  navio  latino  ;  T.  das  Fahrzeug  mit  Lateinsegeln. 

Lation  o  lantion  specie  di  naviglio  per  cabotare  ai  littorali  della 
Cina. 

S.  lation  0  lantioìi. 
Latitudinale,  add.,  da  latitudine,  nel  verso  di  essa. 

F.  latitudinale;  I.  athwartsìiip,  transverse  ;  P.  latitudinal; 
S.  en  el  sentido  latitudinal, 

—  grandi  latitudini, 

F.  latitudes  élevées ;  I.  high  latitudes;  T.  hohe  Breiten. 

—  della  nave. 

F.  latitude  du  navire  ;  I.  ships  latitude  ;  P.  latitude  do 
navio  ;  S.  latitud  del  huque  ;  T.  die  Breite  des  Schiffes  nach 
der  Positionshestimmung. 

—  (differenza  di). 

F.  changement  en  latitude  ;  I.  difference  of  latitude  ; 
T.  der  Breitenunterschied,  die  verdnderte  Breite. 

—  (differenza  di)  verso  B.,  differenza  boreale,  settentrionale,  bo- 
reaggiare, 


LAT  209 

F.  chemin    nord  ;    I.  northing  ;    T.  nordlicher    Breitenun- 
terschled. 
Latitudinale    (differenza    di)   verso    austro,    differenza    meridio- 
nale, 

F.    chemin    sud;    I.    southing;    T.    sudlicher    Breitenun- 
terschied 
Latitudine,  s.  f.,  la  distanza  di  un  punto  della  superficie  terre- 
stre dall'equatore,  e  si  conta  dall'equatore  a  B.  e  dall'equa- 
tore ad  A.  misurata  in  gradi  sul  meridiano. 

F.,  I.  e  P.  latitude;  S.  latitud  ;  T.  die  Breite. 
—  la  distanza  angolare  di  un  astro  dall'eclittica,  latitudine  ce- 
leste. L'angolo  che  fa  con  un  piano   parallelo  all'eclittica  la 
linea  retta  che   passa   per  un  astro  e  per  un  centro  dato  su 
detto  piano. 

Geograficamente  :  La  distanza  boreale  o  meridionale  dal- 
l'equatore  misurata  sopra  un  meridiano. 

Si  dice  che  è  in  alta  latitudine  una  parte  della  superficie 
terrestre  che  sia  vicina  al  cerchio  polare,  o  dentro  esso,  o  li 
presso. 

F.  haicte  latitude;  I.  high  latitude;  S.  alta  latitud. 

Bassa  latitudine  si  dice  di  una  parte  che  sia  presso  l' equa- 
tore 0  almeno  non  molto  lontano. 

F.  basse  latitude  ;  I.  the  loto  latitude  ;  S.  latitud  haja  ; 
T.  niedere  Breiten. 

—  per  estensione,  i  climi  diversi,  considerati  rispetto  alla  loro 
temperatura,  perché  questa  dipende  dalla  distanza  dell'  equa- 
tore, notata  dalla  latitudine. 

—  latitudine  astronomica  o  celeste.  Vedi  sopra. 

F.  latitude  celeste  ;  I.  astronomical  latitude,  celestial  lati- 
tude ;  S.  latitud  celeste;  T.  die  astronomische  Breite. 

—  (formola  per  calcolare  la)  con  osservazioni  nel  primo  verti- 
cale, metodo  Bessel,  R.  M.,  1894,  I,  5. 

-^  apparente  o  geografica  di  un  luogo,  l'angolo  incluso  tra  una 
linea  perpendicolare  o  normale  e  il  piano  dell'equatore,  dif- 
ferendo di  poco  dalla  latitudine  geocentrica  per  la  differenza 
della  figura  della  terra  da  una  vera  sfera. 

F.  latitude  geographique  ;  I.  geographical  latitude  ;  T.  die 
geographische  Breite. 


CORAZZINI,  Vocab.  Nautico.  14 


210  LAT 

Latitudine,  eliocentrica  di  un  astro  che  s' immagina  veduto  dal 
centro  del  sole. 

F.  latitude  héliocentrique  ;  I.  heliocentric  latitude  ;  T.  he- 
liocentrische  Breite. 

—  calcolare  la  latitudine  per  l'altezza  meridiana, 

F.  calcular  la  latitude  pai-  la  hauteur  meridienne  ;  I.  to 
find  the  latitude  by  meridian  altitude;  S.  calcular  la  la- 
titud. 

—  (grado  di). 

F.  degré  de  latitude  ;  I.  degree  of  latitude  ;  T.  der  Breiten: 
grad. 

—  (circolo  di)  un  gran  circolo  perpendicolare  al  piano  dell'  eclit- 
tica, passante  tra  i  suoi  poli. 

F.  cercle  de  latitude  ;  I.  circle  of  latitude  ;  T.  der  Breiten- 
kreis. 

—  (parallelo  di). 

F.  parallele  de  latitude  ;  I.  parallel  of  latitude  ;  P.  e  S.  pa- 
rallelo do  e  de  latitude;  T.  der  Breitenparallel. 

—  di  stima  o  stimata,  quella  ottenuta  pei  calcoli  fatti  sulla 
nave. 

F.  latitude  estìmée  ;  I.  latitude  hy  account  or  by  dead  re- 
ckoning ;  S.  de  estima  o  estima  da  ;  T.  die  gegisste  Breite. 

—  osservata,  quella  ottenuta  dalla  osservazione  degli  astri. 

F.  latitude  observée  ;  I.  latitude  kn^own  by  observation  ;  P. 
e  S.  observada  ;  T.  die  observirte  Breite. 

—  corretta  quella  che  risulta  dal  confronto  della  stimata  con  la 
osservata. 

F.  latitude  corrigee  ;  I.  latitude  corrected  ;  P.  latitude  cor- 
recta  ;  S.  corregida  ;  T.  die  verbesserte  Breite, 

—  geodetica. 

F.  latitude  geodetique  ;  I.  geodetic  latitude  ;  P.  e  S.  I.  geo- 
detica ;  T.  die  Breite  geodetische. 

—  geocentrica,  la  latitudine  di  un  pianeta  visto ,  dalla  terra 
o  dal  suo  luogo  ridotto  all'eclittica  opposto  ad  eliocen- 
trico. 

F.  latitude  geocentrique  ;  I.  geocentric  latitude;  P.  e  S.  ?. 
geocentrica  ;  T.  die  geocentrische  Breite. 

—  magnetica,  quella  misurata  sul  meridiano  magnetico. 

F.  latitude  magnétique  ;  I.  magnetic  latitude  ;  P.  e  S.  l. 
magnetica  ;  T.  die  magnetische  Breite. 

\ 


LAT  211 

Latitudine,  regole  per  eseguire  in  nave  i  calcoli  di  latitudine, 
longitudine  e  deviazione.  Vedi  Leonardi  Cattolica,  483. 

—  con  due  altezze  circummeridiane. 

F.  calculer  la  latitude  par  des  circummeridiannes  ;  I.  to 
find  the  latitude  by  circummeridian  altitudes  ;  S.  calular  la 
latitude  por  circonmeridianas. 

—  con  la  stella  polare  {alfa  Orsa  Minore). 

F.  determination  de  la  latitude,  au  moyen  d'une  hauteur 
de  la  polaire  ;  I.  finding  the  latitude  by  the  pole  star;  T.  die 
Breitebestimmung  durch  den  Polar  stern. 

—  col  cambiamento  dell'altezza  presso  il  1°  verticale. 

—  di  partenza,  quella  del  punto  ove  si  cominciò  la  navigazione  ; 
e  quella  del  principio  di  un  nuovo  calcolo  di  stima. 

F.  latitude  de  depart  ;  I.  latitude  left,  starting  latitude, 
departed  latitude  ;  S.  latitud  salida  ;  T.  die  Abfahrtbreite. 

—  di  arrive,  quella  del  punto  ove  giunse  la  nave  al  concludere 
una  via  (rotta),  o  al  serrar  il  calcolo  di  stima  per  sapere  la 
situazione  nel  momento  che  si  vuole  o  importa. 

F.  latitude  d^arrivée  ;  I.  latitude  in,  latitude  arrived  at  ; 
S.  latitud  llegada  ;  T.  die  Ankunftsbreite. 

—  media,  quella  che  risulta  dalla  semisomma  di  quella  della 
partenza  e  dell'arrivo. 

F.  latitude  moyenìie,  parallele  moyenne  ;  S.  latitud  media  ; 
T.  die  Mittelbreite. 

—  crescente,  quella  data  dalla  vicinanza  sempre  aumentante  dei 
meridiani  tra  loro,  andando  verso  il  polo. 

F.  latitude  croissante  ;  I.  meridional  parts  ;  S.  latitud  cre- 
dente ;  T.  wachsende  Breite. 

—  (ascendere,  subire,  montare  o  rimontare,  elevarsi,  guadagnare, 
crescere  e  aumentare  in)  è  navigare,  o  avanzare  in  distanza 
dall'equatore  verso  il  polo;  il  che  talvolta  viene  espresso  con 
le  frasi  guadagnare  a  5  o  ad  ^.  Latitudine  ascendente  è  la 
crescente  latitudine  di  un  pianeta. 

F.  s'élever,  gagner,  en  latitude,  prendre  une  latitude  ;  I.  to 
make,  to  increase,  to  take  a  latitude  ;  S.  gagnar,  subir  en 
latitud,  tornar  una  latitud. 

—  correre  in  latitudine  è  navigare  per  un  meridiano  dall'equa- 
tore verso  i  poli,  altri  verso  l'equatore  diminuire  di  latitu- 
dine. Altri'lo  intendono  per  solo  navigare  su  di  un  meridiano 
in  qualsiasi  senso,  cioè  o  a  ^  o  ad  .4. 


212  LAT 

F.  courir  en  latitude  ;  I.  to  sum  down  latitude  ;  S.  corren 
en  latitud;  T.  Breite  machen. 
Latitudine,  l'altezza  meridiana  di  un  astro  che  non  sia  il  sole. 

—  le  altezze  circumineridiane  di  un  astro. 

—  il  doppio  passaggio  al  meridiano  delle  stelle  dette  circum- 
polari. 

—  due  altezze  del  sole  a  qualche  ora  di  distanza. 

—  le  altezze  simultanee  o  non  simultanee  di  due  stelle  qual- 
siansi. 

—  due  altezze  del  sole  ravvicinate. 

—  l'altezza  di  un  astro  osservata  ad  un'ora  conosciuta. 

—  l'osservazione  della  stella  polare  per  le  latitudini  boreali. 

—  la  posizione  di  un  astro,  quando  si  riferisce  all'eclittica,  è 
determinata  dalla  sua  latitudine,  e  la  latitudine  di  un  astro 
è  l'arco  del  gran  circolo  che  passa  dal  polo  dell'eclittica, 
compreso  tra  il  centro  di  quest'astro  e  l'eclittica  medesima. 
Il  detto  gran  circolo  si  chiama  circolo  di  latitudine. 

La  latitudine  e  la  longitudine  del  sole,  della   luna  e  dei 
principali  pianeti  si  à  calcolata  nella  Cognizione  dei  tempi. 
Latitude,  nel  basso  latino,  la  larghezza  maggiore,  o  la  bocca  di 
una  nave.  Latitudinis  in  dieta  cooperta  inferius  palmorumXXX 

(=    7m^    14c). 

Lato,  s.  m.,  per  fianco,  banda,  della  nave. 
ViEGiLio,  Aen.,  I,  103  : 

tum  prora  avertit,  et  undis 
Dat  latus. 
Seneca,  Hippol.,  1073  : 

quali  s  turbido  rector  mari 
Eatem  retentat,  ne  det  obliquum  latus. 
L.  latus;  Gr.  w^^o^,  Ateneo,  V,  43. 

F.  coté,  flanc  d'un  navire  ;  I.  side,  hord,  hroad  ;  P.  lado, 
banda  ;  S.  costado,  lado,  banda  ;  T.  Seite,  Bord,  Breitseite  eines 
Schiffes. 

—  dello  scarico  del  vapore  dicesi  quello  dal  quale  incomincia  a 
scaricarsi. 

—  della  luce  dal  quale  il  vapore  entra  nel  cilindro,  dicesi  il 
lato  della  introduzione  o  lato  del  vapore. 

—  dare  lato,  Consol.  del  mare,  1567,  e.  60. 

—  0  fianco  destro  della  nave,  destra, 

F.  tribord  ;  I.  staboard  ;  P.  estibordo  ;  S.  estribor. 


LAT  213 

Lato,  0  fianco  sinistro,  o  semplicemente  sinistro  (sottintendi  della 
nave), 

F.  babord  ;  I.  barboard  ;  P.  hombordo  ;  S.  babor. 

—  d'introduzione  delle  valvole  distributrici. 

—  di  sopravento. 

F.  coté,  bord  du  vent  ;  I.  weather  side  ;  T.  die  Luftseite. 

—  di  sottovento, 

F.  coté,  bord  de  sous  le-  vent  ;  I.  lee  side  ;  T.  die  Leeseite, 

—  di  sottovento  del  cassero  di    poppa,  dove  stanno  di    guardia 
gli  ufficiali  subalterni. 

I.  lee-side  of  the  quarter-deck. 
Latone,  vedi  Lata.  ^ 

S.  costillas. 
Latoni,  pi.  m.,  piccole  coste  di  un  naviglio. 

—  pi.,  accrescitivo  di    lata,  le  late  del    giogo  a  poppa  e  a  prua 
nelle  galee. 

Latore,  s.  m.,  del  cambio  marittimo. 

F.  porteur  du  contrai  à  la  grosse  ;  I.  bottomry-bondholder  ; 
T.  der  Uberbringer  des  Bodmereibriefes. 
Latta,  s.  f.,  volgarmente  per  lata,  vedi.  ^ 

Latta,  s.  f.,  ferro  bianco  in  fogli. 

F.  fer-blanc  ;    I.  tin-plate,  tinned  iron-plate,  tinned  sheet- 
iron  ;  T,  das  Weissblech. 
Lattare,  v.  a.,  le  boccheporte. 

F.  clouer  les  lattes  des  prélats  d'écoiUille  ;  I.  to  batteri  the 
hatches;  T.  die  Luken  schalken. 
Latte,  s.  m.,  di  pesce, 

F.  laite,  laitance  ;  I.  soft-roe,  milk  ;  T.  die  Milch  der 
Marmlichen. 
Latterini,  s.  m.  pi.,  pesci  minutissimi,  i  quali,  pescati,  paiono 
carnume  o  gelatina  ;  ma  lessato  è  bianchissimo,  ben  confor- 
mato e  delicatissimo  a  mangiare. 
Latus,  eris,  lato,  fianco  del  naviglio  ;  nel  basso  latino  anche 
latus,  US  :  Item  quod  cives  Massiliae  ....  sint  perpetuo  quiti  (sic) 
et  liberi  de  facto  latuum  navium  et  galearum  et  aliorum  li- 
gnorum  etc. 

fluctusque  ad  sidera  tollit. 
Franguntur  remi  :  turn  prora  avertit,  et  undis 
Dat  latus. 

Virgilio,  Aen.,  I,  103. 


214  LAU 

qualis  turbido  rector  mari 
Eatem  retentat,  ne  det  obliquum  latus.     • 
Seneca,  Hlppol.,  1073. 

Nonne  vides,  ut 
Nudum  remigio  latus.... 

Orazio,  Ode,  I,  14,  3. 

Laudo,  idiotismo  per  liuto. 

Laudus,  basso  latino  ;  e  nello  spagnolo  anche  laud  o  llaud.  Nelle 
carte  del  trecento  si  legge  anche  laut,  e  lut.  11  Jal  crede 
quest'ultimo  naviglio  più  piccolo. 

Picciol  naviglio  lungo  e  Stretto  simile  ad  una  feluca  senza 
flocco,  alette  e  mezzana.  Molte  usato  nel  Mediterraneo,  spe- 
cialmente per  la  pesca. 

Nello  Statuto  genovese  del  1441  si  legge  :  Item  remi  pro 
barcha,  laudo  et  gondora,  qui  laudus  habeat  arborem  et  vel- 
lum cum  suis  remis  attersatis  (attrezzati  ?).  Questo  Laudo 
era  la  seconda  lancia  della  nave,  la  prima  è  accennata  dal 
vocabolo  barca,  e  la  piccola  dalla  voce  gondola.  Quando  il 
laudo  apparteneva  ad  una  nave  più  grande,  esso  pure  era  più 
grande,  e  in  luogo  di  una  vela  e  di  un  albero,  aveva  due 
alberi  e  due  vele. 

Laureata  navis,  nave  ornata  di  corone  di  lauro.  Il  Prefetto 
della  Classe  Pretore  o  Console  che  fosse,  mandava  a  Roma 
l'avviso  di  una  vittoria  navale  con  una  nave  cosi   adorna. 

Caio  Duilio  primo  le  adornò.  Iserizione,  Svetonio,  in  V/- 
tellio  10  :  Itinere  inchoato,  per  medias  civitates  ritu  triumphan- 
tis  vectus  est,  perque  flumina  cum  delicatissimis  navigiis,  et 
variis  coronarum  generibus  redimitis. 

Laureato,  add.,  da  lauro.  Lettere  laureate,  quelle  ornate  di  lauro 
che  presso  i  Romani  si  mandavano  nunzio  di  qualche  vittoria  ; 
e  cosi  :  laureati  lictores  quelli  che  incoronati  di  lauro  si  man- 
davano innanzi  ai  magistrati. 

Laurenti,  ingegnere  del  Genio  navale.  Vedi  Ipoidroscopio  e 
Cleptoscopio. 

Laurentum,  sive  lauretanus  portus,  dei  latini  era  alla  foce  del- 
l' Umbrone. 

Lauria  (Ruggero  di),  R.  M.,  1882,  IV,  225,  grande  Ammiraglio 
passato  al  servizio  degli  Aragonesi   chiamati  ad  acquistar  la 


LAU-LAV  215 

Sicilia  contro  gli  Angioini.  Nacque  circa  il   1250,  mori  in  Va- 
lenza di  Spagna  nel  1305.  Vinse  le  armate  angioine  a  Vibona, 
a  Malta  nella  rada  di  Napoli. 
Lauto,  idiotismo  di  liuto. 

Il  Capitanio  di  1' armada  mandò  uno   lauto  armado  a  dir 
al  ditto  nostro  Capetanio  etc.  Sanudo,  IV,  206. 

F.  lahut  ;  ant.  catal.  lut. 
Lavan,  s.  m.,  albero  delle  Filippine,  il  cui  legno  serve  alla  co- 
struzione dei  piccoli  navigli.  Vi    è   bianco  e  colorito  ;  questo 
è  di  maggior  durata. 

S.   lavan. 
Lavanda,  s.  f.,  da  lavarsi.  Vedi  Lavatura.  Si  dice  del  ponte,  di 
attrezzi,  di  biancheria  ed  altro. 

F.  lavage;  I.  washing;  P.  haldeagao,  lavado ;    S.  h aideo  ; 
T.  das   Waschen. 

—  della  biancheria, 

F.  lavage  du  Unge;  I.  washing  of   men's  clothes;  T.  das 
Waschen  dei'   Wàsche. 

—  delle  brande, 

F.  lavage  des  hamacs  ;  I.  washing  of  the  hammocks  ;  T.  das 
Waschen  der  Hdngematten. 

—  0  bagno, 

F.  proprieté  personelle  ;  I.  washing  of  the  men  ;  T.  die  per- 
sdnliche  Reinigung. 

—  delle  caldaie. 

F.  lavage  des  chaudihres  ;  I.  washing-down  of  the  boilers; 
T.  das  Kesselauswaschen. 

—  dei  ponti. 

I.  washing  of  the  decks  ;  S.  baldeo. 

—  con  pietra  e  sabbia. 

F.  hriquage  ;  I.  holystoning  ;  S.  lavacro,  lava  ;  T.  die  Scheu- 
erung  mit  Sand  iind  Stein. 
Lavandino,  s.  m.,  luogo  fatto  per  comodità  di  lavare  alcuna  cosa 
F.  lavabo;  I.  washing-place ;  S.  lavadero ;  T.  die   Wasch- 
kammer,  der   Waschraum. 
Lavare,  v.  a.,  i  ponti  ogni  giorno  spetta  alle  guardie  della  diana, 
con  l'acqua  del  mare,  finita  la  lavatura  smonta  la  guardia. 

F.  laver  le  ponte  ;  I.  to  wash  the  deck  ;  P.  laver  a  cuberta  ; 
S.  baldear  la  cubierta  ;  T.  das  Deck  abspulen. 


216  LAV 

Lavare,  la  gomena. 

F.  laver  ou  nettoyer  le  cable  ;  I.  to  scrub  the  cable,  to 
clean  the  cable. 

—  ogni  settimana  vi  devono  passare  le  guardie  della  diana,  la 
renella,  il  mattone  pesto  e  la  segatura,  e  lavar  tutto  in  mol- 
t' acqua,  e  ridurli  (i  ponti)  a  nettezza  lucida  colla  frettazza 
e  la  radazza. 

—  ogni  quindicina,  i  marinai  debbono  lavare  le  biancherie  col- 
l'acqua  dolce  se  è  possibile,  e  distenderle,  pendenti  a  festoni, 
infunate  sulle  guide,  ad  asciugare  sugli  alberi,  al  sole. 

—  ogni  mese,  nelle  lunghe  navigazioni,  per  mantenere  la  salu- 
brità a  bordo  (sulla  nave)  si  lavano  le  brande,  con  acqua,  sa- 
pone e  setolini  :    si    asciugano    appese    alle    sartie    maggiori. 

GUGLIELMOTTt. 

Lavarello,  s.  m.,  specie  di  vasca  fatta  da  un  tramezzo  di  le- 
gname, messo  tra  una  sponda  e  l'altra  nella  batteria  nella 
quale  si  raccoglie  l'acqua  che  gronda  dalle  gomene  allorché 
si  salpa,  e  che  passa  per  gli  oftalmi  (cubie)  e  che  dagli  om- 
brinali ritorna  in  mare. 

F.  gatte  ;    I.  ìnanger  ;    P.  tanque    das  pelas  ;  S.  caja    de 
agita;  T.  die   Wasserback. 
Lavatura,  s.  f.,  il    nettare  con  acqua    la  coverta  o  ponte  supe- 
riore, od   altro. 

F.    lavage    des   ponts ;    I.  deck    washing;    P.    baldeagao  ; 
S.  baldeo  ;  T.  das   Deckwaschen. 
Lavorare,  v.  n.,  si  dice  dell'ancora  quando  solca  il  fondo  e  non 
tiene  fermo.  E  meglio  detto,  arare  secondo  lo  Stratico. 

Gr.  ciasià. 

F.  labourer  ;  I.  labourer,  to  drive  ;  P.  lavrar  ;  S.  arar  el 
fondo. 

—  0  agire,  operare  della  macchina  a  vapore  qualsiasi. 

F.  fonctionner ;  I.  to  work;  T.  arbelten. 

—  ad  introduzione  diretta  (parlando  delle  macchine  composte). 

F.  fonctionner  h  introduction  dìrecte  ;  I.  to  work  as  a 
simple  double  cylinder  engine;  T.  als  gewdhnliche  Maschine, 
d.  h.  mit  direkter  Einstrdnung  arbeiten. 

—  ad  espansione  in  cilindri  separati, 

F.  fonctionner  a  detente  dans  des  cylindres  séparés  ;  I.  to 


LAV  217 

luork    as  a  componed   engine;  T.  als   CompoundmaschÌQie,  d. 
h.  mit  Expansion  in  ver  schieder  nen  Cylindern  arbeiten. 
Lavorare,  (come  agisce,  opera)  la   macchina  ? 

F.  comment  la  machine  fonctionne-t~elle  ?  ;  I.  how  does 
the  engine  work? ;  T.  wie  arheitet  die  Maschinef 

—  parlando  della  nave,  vedi  Affaticare. 

Lavarello  o  gatta,  piccola  traversa  stagna  costruita  immediata- 
mente a  poppavia  degli  oftalmi  od  occhi  (cubie),  alta  da  30  a 
40  cm.,  la  quale  impedisce  all'  acqua  di  versarsi  sul  ponte, 
facendola  ricadere  in  mare,  per  gli  ombrinali  dell'estrema 
prora. 

Lavori  idrografici  della  E.  Marina,  R.  M.,  1879,  IV,  458. 

—  topo-idrografici,  R.  M.,  1880,  IV,  466. 

Lavoriero  peschereccio,  piccolo  edificio  composto  di  tanti  giuo- 
chi o  scompartimenti  a  ciascuno  dei  quali  e  stato  posto  un 
nome  diiferente,  cioè  :  Tressa,  Quadro  della  Tressa,  Covola 
Colauro  matto,  Botteghino,  Colauro  vivo,  Parete,  CogoUara 
Baldresca,  Bocca  di  centro  e  Ottela  di  sotto.  Detti  giuochi 
sono  formati  con  orditura  di  legname  disposto  in  palizzata. 

Lavoro,  s.  m.,  ogni  opera  della  mano  o  dell'ingegno  dell'uomo. 

G.  laóu. 
S.  labour. 

Nella  marina,  la  voce  lavoro  vale  :  apparato  meccanico 
qualsiasi,  purché  composto  di  canapi  e  di  bozzelli. 

In  meccanica  :  Dicesi  che  una  forza  esegue  lavoro  quando 
con  la  sua  azione  vince  una  resistenza  e  produce  moto. 
Questa  concorrenza  della  forza  e  del  moto  è  essenziale  alle 
manifestazioni  del  lavoro.  Comunque  grande  sia  la  pres- 
sione che  si  applica  su  di  un  corpo,  non  si  produce  lavoro 
se  il  corpo  non  si  muove.  Il  lavoro  è  misurato,  come  quan- 
tità definita,  dal  prodotto  dell'ammontare  della  resistenza 
vinta  (o  in  altre  parole  della  forza  che  si  oppone  al  moto) 
per  lo  spazio  lungo  il  quale  la  forza  agisce. 

Con  l' unità  di  misura  in  uso  in  Italia,  lo  spazio  si  mi- 
sura, d'ordinario,  in  metri  e  la  forza  in  chilogrammi,  e  le 
quantità  di  lavoro  date  dal  prodotto  della  forza  e  dello  spa- 
zio costituiscono  ciò  che  dicesi  generalmente  un  determinato 
numero  di    chilogrammetri   i    quali  sono    le  unità  di  lavoro. 


218  LAV-LAZ 

In  altri  termini  :  il  lavoro  meccanico  di  una  forza  è  il 
prodotto  della  sua  intensità  per  lo  spazio  percorso  dal  suo 
punto  di  applicazione  misurato  nella  direzione  della  forza. 
Rossi. 

F.  ouvrage  ;  I.  work  ;  T.  die  Arbeit» 
Lavoro  o  effetto  utile  di  una  forza  o  di  un  motore  è  la  quantità 
di  azione  o  di  lavoro  che  essa  à  sviluppato,  e  il  prodotto  di 
questa  forza  per  la  distanza  percorsa  nella  sua  direzione  propria. 

F.  travail  ou  effet  utile  ;  I.  duty,  effecUvo  power,  useful 
effect  ;  T.  die  Nutzarbeit. 

—  della  macchina  è  la  quantità  di  moto  da  essa  prodotto  in  un 
determinato  spazio  di  tempo. 

—  «  nel  senso  di  cosa  fatta  con  artifizio  di  meccanica,  chiamano 
i  marinari  ciascuno  di  quei  tanti  loro  bozzelli,  paranchi,  ta- 
glie e  simili,  nell'atto  che  sono  adoperati  a  far  forza  sopra 
qualche  manovra.  Onde  cazzar  la  scotta  o  tirar  la  drizza  con 
un  lavoro,  vale,  applicare  paranchi  o  pulegge  alla  scotta  o 
alla  drizza  per  ottenere  l' intento  con  più  forza  o  prestezza». 
Guglielmotti. 

F.  appareil  ;  P.  apparelho,  talha. 

—  pi.,  per  macchina  da  alberare, 

F.  appareaux  pour  machine  a  màter. 

—  pi.,  per  alaggio  a  terra, 

F.  appareaux  pour  alage  a  terre. 

—  pi.,  per  carenamento, 

F.  appareaux  pour  carénage. 

—  pi.,  di   salvamento, 

F.  appareaux  de  sauvetage. 

—  nei  relativi  sforzi  meccanici  del  corpo  umano  che  lavora  in 
diverse  posizioni  è  dato  per  lo  sforzo  del  remare  682  Vs?  p©i' 
lo  sforzo  alla  manovella  476,  per  lo  sforzo  alla  pompa  209  Va* 

Lazzaretto,  s.  m.,  edificio  più  o  meno  grande,  più  o  meno  con- 
fortevole, più  o  meno  bello,  presso  al  mare,  ad  una  certa  di- 
stanza dalla  città  e  dal  porto,  per  trattenervi  gente  e  mer- 
canzie sospette  d'infezione,  poiché  provengono  da  paesi  ove 
infierisce  qualche  epidemia. 

È  per  ogni  caso  fornito  di  medici,  medicine,  assistenti  e 
infermieri. 

Nel  1403  a  Venezia  il  Governo  stabili  che  i  navigli  pro- 


LAZ-LEC  219 

venienti  da  luoghi  infetti  si  confinassero  nei  canali  di  Fisolo- 
e  Spignon,  tra  il  porto  di  Malamocco  e  l'isola  di  Poveglia^ 
mentre  le  persone  sospette  d' infezione  si  mandavano  nelF  isola 
di  S.  Maria  di  Nazareth,  detta  Nazarethum  ove  un  convento^ 
ivi  fondato  nel  1249  dagli  eremitani  di  S.  Agostino,  fu  con- 
vertito in  Ospedale  dove  gli  Agostiniani  solevano  sino  d'al- 
lora ospitare  i  pellegrini  infermi  provenienti  da  Teri-a  Santa. 

Da  Nazarethum  per  scorrezione  volgare   si  fece  lazzaretto. 

Quindi  si  può  dire  che  sino  dal  secolo  decimoterzo  si  usò 
il  lazzaretto  in  Venezia,  che  fu  primo  che  in  ogni  altro  paese^ 
Ai  principi  del  decimoquinto  venne  istituito  formalmente  dal 
governo  veneto. 

La  lebbra  che  i  Veneziani  presero  in  oriente,  l' indusse 
ad  istituire  dei  ricoveri  per  sequestrare  i  lebbrosi  acciò  che^ 
essa  non  si  propagasse  nella  popolazione.  I  lebbrosi  erana 
sotto  la  protezione  di  S.  Lazzaro,  tanto  che  questo  terribile 
morbo  chiamavano  :  mal  di  S.  Lazzaro.  Ma  non  da  questo- 
santo  ebbe  il  nome,  come  pensano  alcuni,  l'edificio  e  il  re- 
cinto che  si  disse  Lazzaretto, 

G.  lazzaeto. 

F.  lazaret  ;  I.  lazzaretto  ;  P.  e  S.  lazareto  ;  T.  das  Lazaret^ 
das  Quarantenhospital. 
Lazzaretto,  galleggiante,  nave  od  altro. 

F.  lazaret  flottant  ;  I.  floating  laziret  ;  S.  lazareto  flotante, 

—  marittimo.  V.  E.  M.,  1894,  III,  111. 

—  deposito  di  provviste  situato  a  prora  nelle  navi  mercantili. 
Lehecciata,  Gr.  Lebeccio.  Vedi  Libecciata,  Libeccio. 

Lebecclo,  idiotismo  per  libeccio.  I  Provenzali  storpiarono  anche 
peggio  la  parola  facendo  la  beche  in  luogo  di  lebeche  ;  ebbero- 
anche  Labeche. 

F.  lebeche  e  labeche  per  idiotismo  ;  S.  lebeche. 

Lebel  (fucile)  della  giustezza  del  suo  tiro,  vedi  R.  M.,  1888^ 
I,  304. 

Lebrica,  s.  £.,  dei  pescatori  Salentini  (otrantesi)  rete  con  cerchio- 
di  ferro,  e  lungo  manico  per  pescare  crostacei. 

Lecca  pennelli  da  catrame,  soprannome  scherzevole  che  gì'  In- 
glesi danno  al  marinaio. 
I.  Uck  of  the  tar  brush. 

Leccarda,  s.  f.,  dicono  i  macchinisti,  la  cassetta  di  metallo  senza 


220  LEO 

coperchio,  che  si  pone  sotto  gli  organi  in  movimento  per  rac- 
cogliere l'olio  che  à  servito  alla  lubrificazione. 

Altro  delU  stessa  forma,  con  un  fondo  bucherellato  si  tiene 
presso  la  macchina  per  collocarvi  la  stagnata  a  mano  del- 
l'olio da  lubrificare. 

Leccarda  non  è  più  in  uso,  invece  usasi  Ghiotta. 
Lecchino,  s.  m,,  vaso  per  materie  lubrificanti  non  più  in  uso. 
F.  léckeur  ;    I.    motion-wiper  ;    T.    Lecker,    Òlf anger    zur 
Schmieruìig  der  Pleuelstangenkdpfe. 
Leccia,  s.  f.,  grosso  pesce  di    mare  di    bonissima  carne  che  nel 
mare  di  Venezia  giunge  sino  a  tre  piedi  Scomber  amia.  Come 
lo   storione 

Difende  i  pargoletti  e  per  salvargli 
Sprezzator  ne  divien  della  sua  vita. 
Baldi,  Poesie. 
V.  lizza  ;  G.  leccia  ;  lissa  a  Trieste  ;  leccia  a  Nizza. 
T.  der  bunte  Grilnzling. 

Lo  scomber  glaucus,  Linneo  ;  Uzzol  bastarda  a  Venezia  ; 
lecca  a  Nizza. 

F.  liche,  derbio,  caholle  ;  I.  derbio  ;  T.  der  Blauel. 
—  Scomber  Amia  ;  à  qualche  rassomiglianza  all'  ombrina. 

Or  qual  piotate 
Verso  la  propria  stirpe  agguaglia   quella 
Del  pesce  che  Siluro  il  greco,  e  noi 
Storion  nominiamo  ?  egli   s' avviene 
Che  persa  la  moglier  vedovo  resti. 
Difende  i  pargoletti,  e  per  salvargli 
Sprezzator  ne  divien  della  sua  vita. 
Fa  l' istesso  che  la  leccia. 

Baldi. 
Leccio,  s.  m.,  albero    d' alto    fusto,  ghiandifero,  a   foglie   persi- 
stenti. 

LiNN.,  Quercus  ilex. 
L.  ilex  ;  Gr.  uf/uo^. 

F.  chène-vert;  I.  Uve  oak,  the  evergreen  oak;  P.  azinheira ; 
S.  encina  ;  T.  die  immergriine  Eiche. 
Lecheo,  s.  m.,  uno    dei    due    porti  di    Corinto,  quello  sul  golfo 
corinziaco,  che  dicevano    prendesse  nome  da   Leche  figlio  di 
Nettuno  e  di  Pirone  figlia  di  Acheleo. 


LEG  221 

L.  G.,  cioè:    larg   grain;  quelle    lettere  sopra  un    barile  o  cas- 
setta di  polvere  indicano  la  qualità  della  polvere  in  esso  con- 
tenuta, cioè  grana  grossa. 
Lega,  s.  f.,  congiunzione  di    alcuna  cosa   con    un'altra;    di    un 
metallo  con  altri  metalli  ;  misura  itineraria. 
G.  e  V.  llga. 
F.  alliage  ;  I.  alloy ,  allay;  P.  e  S.  Uga  ;  T.  die  Legirung. 

—  misura  itineraria,  di  tre  o  quattro  miglia  marine. 

Questa  misura  non  ebbe  sempre  la  stessa  lunghezza  ;  quella 
comune  di  Francia  o  lega  geografica  fu  di  m.  4444  ^/^. 

Il  Falconi  dava  leghe  17  V»  per  fare  un  grado. 

La  lega  nuova  di  Francia  è  di  quattro  chilometri. 

F.  lieue  mar  me  ;  I.  nautical  league;  P.  legua  ;  S.  Uga; 
T.  drei  Seemeilen. 

—  marina  che  serve  a  misurare  le  vie  e  le  distanze  in  mare,  è 
di  venti  al  grado,  e  quindi  per  conseguenza  di  m.  5555  Va. 

Il  Colombo  valutava  sempre  la  lega  marina  quattro  miglia. 

—  navale  italiana  venne  fondata  nel  1899.  Conta  oggi  40  se- 
zioni, ed  à  circa  seimila  socii  !  I  !  La  Lega  navale  germanica 
ne  conta  seicento  mila  !  !  ! 

-  navale  in  Inghilterra,  R.  M.,  1875,  IV,  393. 

—  0  federazione  tra  Stati  marittimi.  Celebre  è  l'ateniese,  nei 
tempi  antichi,  tra  le  città  littoranee  e  le  isole  dell'  Egeo  per 
la  egemonia  marittima  e  la  difesa  contro  i  Persiani. 

F.  ligue  ;  I.  league;  P.  e  S.  Uga;  T.  der  Bund. 

—  anseatica,  vedi  Ansa,  lega  commerciale  marittima  sorta  in 
Germania,  alla  quale  aderirono  parecchie  nostre  città,  e  pa- 
recchi Stati  d'  Europa. 

—  di  acciaio  e  nikel.  R.  M.,  1889,  III,  455. 

—  del  radioro  del  Travaglini  e  Fabiani. 

—  di  cobalto  e  rame,  R.  M.,  1886,  III,  187. 

—  di  ferro  e  magnesio,  R.  M.,  1886,  III,  188. 

Legame,  s.  m.,  qualsiasi  corda,  legno,  metallo  od  altro  che  serva  ad 
unire  insieme  due  o  più  cose,  due  o  più  pezzi  di  costruzione. 

I  marinai  spesso  storpiano  questa  voce  pronunziandola  : 
rigamo,  rigame  e  rigao. 

Dicesi  che  una  nave  manca  di  legamenti,  quando  la  sua 
ossatura  e  il  suo  fasciame  manca  dei  pezzi  che  servono  a 
congiungere  e  tenere  insieme  i  varii  membri. 


222  LEG 

F.  liaison  ;  I.  strengthenivg  piece  ;  P.  ligagao  ;  S.  ligazon  ; 
T.  der  Band, 
X,egainento,  s.  m.,  il  legare  e  il  legame  stesso. 

Al  pi.  legamenti  tutti  quei  pezzi  di  costruzione  tanto  ver- 
ticali che  orizzontali  e  diagonali,  che  servono  a  collegare  e 
fermare  l'ossatura  e  il  fasciame  del  naviglio,  cinte,  braccioli, 
forcacci  e  simili. 

F.  pieces  de  liaison;  I.  ìnaterial  fastenings  ;  T.  die  Ver- 
handtheile. 

—  primo. 

F.  premiere  allonge  ;  I.  first  futtock  ;  S.  primera   Ugazon. 

—  secondo. 

F.  deuxieme  allonge;  I.  second  futtock;  S.  segunda  li- 
gazon, 

—  terzo. 

F.  troisieme  allonge;  I.  third  futfock ;  S.  tercera  ligazon. 

—  quarto. 

F.  quatrieme  allonge  ;  I.  fourth  futtock  ;  S.  cuarta  ligazion. 

—  diagonale. 

F.  liaison  diagonale  ;  I.  diagonal  stringers  ;  S.  ligazon  dia- 
gonal. 

—  longitudinale. 

F.  liaison  longitudinal  ;  I.  longitudinal  stringer  ;  S.  liga- 
zon longitudinal. 

—  pi.,  obliqui. 

F.  liaison  obliques   des  couples  pour   consoUder  le  navire; 
I.  oblique    futtocks  ;  S.  ligazones  oblicuas  para  consolidar  el 
buque. 
Legare,  v.  a.,  é  congiungere  insieme  più  cose  per  mezzo  di  funi, 
di  fil  di  ferro  o  d'altri  metalli  e  di  catene. 

F.  Uer  ;  I.  to  forten  ;  P.  amarrar^  trancaflar  ;  S.  amarrar^ 
trincar;  T.  bindseln. 

—  fare  una  legatura, 

F.  amarrer  ;  I.  to  seize  ;  T.  bindseln. 

—  le  sartie  alle  bigotte,  imbigottare. 

F.  fixer  les  caps-de-mouton  sur  les  haubans  ;  1.  to  turn  in 
dead-eyes;  T.  die  lungfern  einbinden. 

—  le  bigotte  con  un  mezzo  collo  intorno  al  vivo  della  sartia, 

F.  fixer  le  caps-de-mouton  sur  les  haubans  au  moyen  d'un 


LEG  223 

noeud  de  houUrie  ;  I.  to  turn  in  cutter-stay  fashion  ;  T.  nach 
der  Kutterstagmanier  einbinden. 

Legare  può  quindi  farsi  in  diversi  modi  e  con  diversi 
mezzi  : 

Legare  dei  canapi,  vedi  Annodare. 

Legare  dei  canapetti,  vedi  Abbozzare. 

Legare  di  commando,  vedi  Commando. 

Legare  di  catena,  vedi  Incatenare. 

Legare  di  legname,  vedi  Commettere. 

Legare  con  fascie,  vedi  Fasciare. 

Legare  con  ferro,  vedi  Ferrare,  Cerchiare. 

Legare  allo  stante,  vedi  Abbittare. 

Legare  a  fermo,  vedi  Trincare. 

Legare  alla  posta,  vedi  Ormeggiare. 
Legare,  le  bigotte  fermando    la  cima  del  dormiente  sul   tirante 
delle  sartie,  imbigottare  a  cima  alzata, 

F.  fixer  les  caps-de-mouton  en  élongeant  le  bout  du  haubon 
sur  ìui-mème  ;  T.  auf  Tamp  einbinden. 

—  ad  un  albero,  specie  di  pena,  vedi. 

F.  amarrage  a  un  bas-màt  ;  I.  tying  to  the  mast  ;  T.  an- 
binden  am  Mast. 

—  insieme,  salmastrare  due  canapi, 

F.  marier  deux  cordages  ;  I.  to  marry  two  ropes;  S.  ayustar 
dos  cabos  ;  T.  zweil  Taue  zusammenseisen. 

II  Guglielmotti  pensava  che  salmastrare  derivasse  da 
sagola  ìuaestra.  Ci  pare  un  po'  troppo  forzata  tale  etimologia. 

M.  Jal,  dichiara  d' ignorarne  la  origine. 

—  con  bracciuoli,  traversi  etc. 

I.  to  bind. 

—  con  perni,  ghirlande  di  ferro  etc. 

I.  to  fasten;  S.  empernar. 

—  un  canapo,  una  manovra, 

1.  to  belay.  _ 

—  fare  nodi,  vedi  Nodo. 

Legata,  s.  f.,  il  fatto  del  legare.  Dare  una   legata.  Una  legatura. 
F.  amarrage;  I.  ligature,  binding;  T.  die  Bindselung. 

—  piana,  quella  che  si  fa  con  più  giri  senza  incrociature. 

F.  amarrage  a  plat;  I.  lashing  of  the  shrouds   and   stays. 


224  LEG 

Legata,  a  mezza  volta,  mezzo  collo  di  trinca,  serve  a  legare  mi- 
nute corde,  come  le  griselle  alle  sartie. 

F.  noeud  a  merlìnes,  demi  clef  ;  I.  merling-knotj  a  dove- 
hitch. 
Legato,  add.  e  p.  ps.,  da  legare. 
Legatore,  s.  m.,  serratore, 

F.  targette  verrou,  glissant  ;  I.  fastener,  sliding  holt  ;  T.  der 
Schubriegel,  der  Schiebriegel. 
Legatura,  s.  f.,  il   legare,  l'atto  e   l'effetto  del   legare.  Vi  sono 
molte  specie  di  legatura  ;  le  principali  sono  le  seguenti: 

F.  amarrage  ;  I.  lashing  ;  P.  amarragao  ;  S.  Ugadura,  amar- 
radura;  T.  die  Bindselung,  der  Bdndsel. 

—  piana,  quella  che  si  fa  con  più  giri  senza  incrociature. 

F.  amarrage  a  plat  ;  I.  lashing  of  the  shrouds  and  stays  ; 
T.  die  Platthindselung. 

—  in  mezza  volta  ;  mezzo  collo  di  trinca. 

F.  noeud    h  merliìier,  demi- clef  ;  I.  marling-knot,  a    clove- 
hitch  ;  S.  trincafia. 

—  delle  bighe,  volta  alla  portoghese  o  incrociata. 

F.  portugaise  ;    I.  lashing  and  crossing  of  the  head  of  the 
sheets. 

—  a  bozze,  quella    fatta  con  dei  canapetti    in  guisa  da    far  dei 
rilievi  sopra  i  pezzi  legati. 

—  in  croce,  quella    fatta  con    due    cime    che    si    sovrappongono 
lungo  tutta  la  legatura. 

F.  amarrage  croisée  ;  1.  racking  seizing;  V .  voltas  falidas  ; 
T.  das   Tausendbein. 

—  che  si  torce  con  manovelle  per  fare  avvicinare  due  canapi. 

F.  amarrage  a   faire  approcher  deiix   grosses  cordes  ;  I.  a 
lashing  to  wring  two  cables  or  thick  ropes  together. 

—  a  gorgia  o  superiore,  quella  che  si  fa  al  lato  superiore  ghin- 
dante delle  vele  auriche. 

F.  ligature  supérieure  ;  I.  superior  binding  ;  T.  der    Ober- 
bund. 

—  per  amarrare  la  punta  della  bonnetta  alla  bugna  della   vela. 

F.  faux    amarrage  de    la  bonnetté  ;    I.  the   preventer  of   a 
bonet. 

—  di  viradore,  è  il  modo  di  unire  insieme  i  due  capi  od  occhi 
del  viradore,  quando  si  vuol  farne  uso  per  virare  un'ancora 


LEG  225 

all'argano.  Questa  legatura  si  fa  con  una  briglia  o  legatura 
strangolata  nel  mezzo.  Vedi  Viradore.  Stratico. 

F.  marriage;  I.  lashing  together  the  eyes  of  the  voyal. 
Legatura,  volante,  quella  provvisoria  con  sfilaccia  e  morselli. 

—  semplice,  ad  un  solo  collo, 

F.  genope  ;  I.  temporary  seizing  ;  T.  die  einfache  Bindselung, 

—  doppia,  quella  ripassata  con  le  stesse  cime  ad  altre. 

—  composta,  a  più  colli.. 

—  di  fìl  di  ferro  delle  lampazze. 

I.  throat-seizing. 

—  di  pedaruola,  o  inferiore,  quella  fatta  con  un  canapo,  pen- 
dente dal  piede  del  lato  ghindante  di  ogni  vela  di  flocco  o 
di  straglio. 

—  s.  f.,  la  congiunzione  di  due  corde  per  mezzo  di  altre,  come 
la  congiunzione  del  fasciame. 

Et  questo  si  fa  per  miglior  legatura  del  vascello.  Cre- 
scenzio, p.  3i. 

F.  liure  ;  I.  seizing  ;  P.  frainel  ;  S.  ligadura  ;  T.  Bindsel, 

—  delle  bighe,  volta  alla  portoghese. 

F.  portugaise  ;  I.  lashing  and  crossing  of  the  head  of  the 
sheets  ;  P.  portugueza  ou  peito  de  morte. 

—  delle  punte  de'  vasolini,  vedi  varare.  Strafico. 

F.  roustures  de  herceau  des  colombiers  ;  I.  lashing  of  pop- 
pets, spurs  and  drivers  of  a  cradle. 

—  mezzo  strangolata;  legatura  della  bigotta,  si  fa  incrociando 
i  giri. 

F.  amarrage  en  étrive  ;  I.  a  seizing  of  a  shroud  or  stay 
close,  to  its  dead  eye  ;  P.  uWj  hotao  em  cruz  para  emhigotar  ; 
S.  una  ligadiira  para  embigotar  ;  T.  Hart-Bindsel. 

—  strangolata,  imbrigliata,  in  croce,  quella  che  si  fa  stringendo 
con  una  corda  e  avvicinando  i  due  o  più  rami  di  una  lega- 
tura che  restano  a  qualche  distanza  tra  loro. 

F.  amarrage,  bride;  I.  seizing  of  a  block,  frapping  ;  P.  um 
botao  em  cruz  ;  S.  una  ligadura  cruzada;  T.  die  Hartbindselung . 

—  che  si  torce  con  manovelle  per  fare  avvicinare  due  canapi. 

F.  amarrage  a  faire  approcher  deux  grosses  cordes  ;  I.  a 
lashing  to  tvring  two  cables,  or  thick  ropes  together  ;  P.  um 
botao,  que  se  aperta  com  espeques  ;  S.  un  tortor;  T.  der  Kneif- 
Bindsel. 

CoRAZZiNi,  Vocab.  Nautico.  15 


226  LEG 

Legatura  di  rosa,  strangolata,  con  aghetto. 

F.  hridure  de  rose  ;  I.  a  rose  lashing  ;  P.  ligadura  de  rosa  ; 
S.  ligadura  di  rosa;  T.  die  Rosenkreuzung. 

—  per  unire  la  punta  della  bonnetta  alla  bugna  della  vela. 

F.  faux    amarrage  de    la    bonnette  ;  I.  the   preventer  of  a 
bonet. 

—  di  giratore,  viradore,  l'unire  insieme  i  due  capi  od  occhi  del 
giratore,  quando  si  vuol  farne  uso  per  girare  un'  àncora  al- 
l' argano.  Questa  legatura  si  fa  con  una  briglia  o  legatura 
strangolata  nel  mezzo. 

—  pi.,  allacciatura,  chiamasi  cosi  ogni  specie  di  legatura  che  si 
fa  nei  guarnimenti  delle  navi  con  funicelle,  sopra  due  o  più 
manovre  o  altri  oggetti,  per  legarli  e  tenerli  uniti  insieme. 

F.  roustuì'es,  liure;  I,  seizings  or  lashings. 

—  pi.,  di  bompresso,  trinche  di  bompresso.  Se  ne  fanno  due,  e 
consistono  di  più  giri  fatti  con  grossa  corda  sul  bompresso 
per  renderlo  fermo  sullo  sprone. 

F.  liures  des  beauprés;  I.  gammoning  of  the  bowsprit. 

—  pi.,  0  trinche  degli  alberi.  Vedi  Trinche. 

F.  roustures  des  mats;  I.  tvoldings  of  the  masts. 

—  pi.,  del  ceppo  dell'  àncora,  cerchi  di  ferro  co'  quali  si  tengono 
stretti  e  fìssi  i  due  pezzi  di  legno  che  formano  il  ceppo  del- 
l' àncora. 

F.  roustures  du  jat  d'ancre  ;  I.  wooldings  of  the  anchor 
stock. 

—  ad  uso  corridore,  la  cima  che  passa  negli  occhi  delle  bigotte 
e  che  serve  ad  arredare  le  sartie  che  à  ad  un'estremità  un 
piede  di  pollo. 

F.  aiguilletage  simple;  I.  simple  lashing;  T.  die  Taljen- 
reepsbindselung. 

—  in  croce,  o  intugliatura  alla  portoghese,  conaghetto. 

F.  aignilletage  portugaise  ;  I.  lashing  of  the  sheers,  rose 
lashing  ;  P.  S.  trinca  portoguesa  ;  T.  die  Rosensorrung. 

—  per  gasse. 

F.  amarrage  plat  avec  hridure;  I.  throat  seizing  on  the 
bight;  P.  vueltas  f alida  ;  S.  Haves  de  relinga  ;  T.  die  Aug- 
hindselung, 

—  incrociata. 


LEG  227 

F.    amar  rage    croisé  ;   I.    racking    seizing,    throat    seizing; 
P.  voltas  falidas  ;  T.  das   Tansenhein, 
Legatura  di  mezzo  (delle  sartie  o  paterazzi). 

F.  amarrage  au  milieu;  I.  quarter  seizing;  P.  um  hotao 
dos  ovens;  S.  un  boton  de  los  obenques ;  T.  der  Mit~ 
telbdndsel. 

—  alia  portoghese,  intugliatura  con   aglietto, 

—  delle  sartie,  vicino  alla  cima. 

F.  amarrage  pres  de  bout;  I.  end  seizing  ;  T.  der  Tamp 
oder  Endbdndsel  der   Wanten  etc. 

—  per  fermare  le  griselle  alle  sartie  legatura  a  bruscalina  deve 
leggersi  legatura  alla  biscaglina  (da  Vizcaya,  provincia  di 
Spagna  sul  golfo  di  Biscaglia). 

F.  amarrage  pour  fixer  les  enfléchures  sur  les  haubans  ; 
I.  ratline  seizing;  T.  die    Webeleinenbindselung. 

—  cintura  di  una  biga,  vedi  biga  da  alberare. 

—  (fare  una)  alla  cima  di  un  canapo, 

F.  faire  une  liùre  au  bout  d'une  corde;  I.  to  whip  the 
end  of  a  rope  ;  P.  e  S.  falcazar  ;  T.  das  Ende  eines  Taues 
belaakeln. 

—  al  gancio. 

F.  aiguillotage  d'un  croc  ;  I.  mousing  ;  T.  die  Mausing- 

—  di  due  aste  che  non  si  toccano, 

F.  velture  ;  I.  woolding  of  tow  spars  not  touching  one  ano- 
ther ;  T.  die  Sorrung  zweier  Spier  en,  welche  nicht  aufeinander 
liegen. 

—  legatura  in  piano  a  due  ordini  di  volte, 

F.  amarrage  plate  double  ;  I.  stopping  seizing  ;  T.  die 
Plattbindselung,  das  Plattbdndsel. 

—  laterale, 

F.  ligature  laterals  ;  I.  lateral  binding  ;  T.  der  Seitenbund. 

—  superiore, 

F.  ligature  supérieure  ;  I.  superior  binding  ;  T.  der  Ober- 
bund. 

—  dell'  antenna,  trozza,  anchina, 

L.  anquina  ;  Gr.  ày-Aù^-n. 

F.  trinque,  drosse  ;  I.  woolding  ;  P.  troga  ;  S.  inginia  ; 
T.  das,   die  Rack. 


228  LEG 

Legere  velum,  serrare  una  vela,  come  :  colligere  velum.  Cosi  in 
Virgilio,  Aen.^  Ill,  532. 

Vela  legunt  socii. 

redeuntia  vento, 
Vela  legunt,  remis  insurgitur. 
Flacco,  II,  11. 

Vedi  a  vela  le  altre  manovre,  tra  le  quali  quella  di  con- 
trahere. 

—  oram  vel  litus,  litoreggiare. 

Ora  in  latino  significa:  margine,  orlo,  quindi  lito. 
Legge  delle  genti  (jus  gentium)  dei  Romani,  ossia  quei  principi 
del  diritto  conosciuti  e  praticati  in  ogni  società  umana  che  ab- 
bia raggiunto  un  ordinamento  politico,  quod  semper  aequum 
et  honum  est. 

—  marittime,  quelle  che  riguardano  l' amministrazione,  le  costru- 
zioni navali,  la  milizia  marina. 

Famose  nell'antichità,  anzi  sino  a  noi,  furono  e  sono  le 
leggi  marittime  dei  Rodii,  che  passarono  nella  legislazione 
romana,  e  da  questa  nelle  legislazioni  di  tutti  i  popoli  civili» 
Vedi  Corazzi  NI,   Tavole  Attiche,  parte  II. 

—  Alcun  senatore  non  poteva  tenere  una  nave  marittima  che 
portasse  più  di  trecento  anfore,  essendo  queste  navi  sufficienti 
a  trasportare  i  frutti  dei  campi  :  e  ogni  maniera  di  traffico 
non  essendo  decorosa  ai  Padri.  Livio. 

—  romana  che  comminava  la  pena  di  morte  a  chi  svelasse  agli 
stranieri  l'arte  del  navigare  e  di  costruire  navi. 

—  veneta  dell'  8  febbraio  1567  :  proibizione  di  noleggiare  navi 
straniere  per  trasportare  merci  dalla  Francia. 

—  pi.,  proibitive  il  commercio  dei  materiali  per  la  costruzione 
delle  navi,  con  gì'  infedeli,  emanate  dalla  Curia  romana. 

—  di  guerra,  le  restrizioni  consacrate  dal  costume  internazionale 
e  adottate  dai  popoli  civili,  che  rendono  meno  sensibili  i  danni 
cagionati  dalla  guerra.  Queste  leggi  possono  riassumersi  cosi  : 

Combattere  a  morte  il  nemico  mentre  conserva  un'attitu- 
dine offensiva  ; 

Concedere  la  vita  al  vinto  che  depone  le  armi  ; 

Privandolo  della  libertà,  non  prender  contro  di  esso  altre 
misure  che  le  necessarie  per  la  propria  sicurezza  ; 


LEG  229 

Provvedere  alla  sua  sussistenza  con  i  mezzi  dei  quali  si 
disponga  ; 

Curarlo  se  infermo  o  ferito  ; 

Non  usare  il  rigore  della  guerra  con  i  sudditi  pacifici  del 
nemico  ; 

Salvare,  al  contrario,  per  quanto  è  possibile  la  sua  per- 
sona e  i  beni  ; 

Evitare  la  devastazione  o  la  rovina  delle  proprietà  pri- 
vate, quando  l' interesse  delle  operazioni  militari  non  lo  esiga 
imperiosamente  ; 

Rispettare  i  monumenti  delle  arti  e  delle  scienze,  come 
tutti  quelli  di  pubblica  utilità,  che  non  àn  relazione  con  la 
guerra,  e  gli  edifici  e  oggetti  consacrati  al  culto. 

Finalmente  concedere  al  commercio  del  nemico  un  termine 
sufiiciente,  affinché  le  sue  navi  possano  entrare  in  porto  con 
sicurezza  ; 

Fatta  la  pace,  restituir  le  prede  da  un  giorno  o  tempo 
convenuto,  anteriore  alla  fine  della  guerra. 

F.  lois  de  la  guerre  ;  I.  laios  of  the  war  ;  P.  leies  da  guerra  ; 
S.  Zeyes  de  la  guerra. 
^^ZZ^  ^i  gravitazione  o  attrazione  universale,  le  tendenze  di 
tutte  le  molecole  de  la  materia  di  gravitare  V  una  sull'altra, 
e  l'ordine  o  relazione  costante  che  serbano  in  questa  istessa 
tendenza  e  suoi  eifetti. 

S.  leyes  de  Vatracion  o  gravitation  universal  ;  I.  laws  of 
universal  gravitation. 

—  sulle  vie  (rotte).  Vedi:  Norme  per  governare  e  manovrare, 
R.  M.,  1878,  II,  316,  di  d'A.,  e  di  Grillo,  IV,  27  ;  1879, 
II,  466. 

Regole  approvate  con  R.  decreto  4  aprile  1880  o  del  libro 
di  tattica,  R.  M.,  1884,  I,  182. 

—  sulla  stazzatura  delle  navi,  vedi  stazzatura. 

—  concernenti  i  cambi. 

F.  reglement  touchant  les  changes  ;  I.  exchange-regulation  ; 
T.  die   Wechselordnung. 

—  di  perforazione  delle  piastre,  R.  M.,  1885,  I,  478. 

—  (nuova)  russa  sulla  marina  mercantile  stabilisce,  che  nessun 
naviglio  possa  battere  bandiera  russa  se  i  suoi  armatori  non 
siano    sudditi    russi,   col  divieto   agli    stranieri   di    possedere 


230  LEG 

azioni  nelle  Compagnie  russe  di  navigazione.  Agli  stranieri 
viene  vietato  altresì  di  acquistare  tali  azioni,  anche  in  ere- 
dità degli  .attuali  possessori.  I  Consigli  di  amministrazione^ 
debbono  essere  composti,  in  maggioranza,  di  sudditi  russi. 

Questa  clausola  pare  che  sia  in  contraddizione  col  resto- 
delia  legge. 
Legge  di  Mariotte.  Quando  la  temperatura  di  una  certa  quantità 
di  vapore  disaturante  non  cambia,  il  prodotto  del  volume  che 
essa  occupa,  per  la  pressione  corrispondente,  è  un  numero 
costante. 

—  di  Berthollet  :  Se  mischiansi  più  gas  o  vapori  disaturanti  in 
un  vaso  chiuso,  la  pressione  totale,  sulle  pareti  del  vaso,  è 
eguale  alla  somma  delle  pressioni  esercitate  da  ciascun  gas 
considerato  come  occupasse  solo  tutto  il  volume  del  mi- 
scuglio. 

—  di  Buys-Ballot.  Enunciata  nel  1857  e  cosi  concepita  :  Se  si 
riceve  nell'emisfero  boreale  il  vento  nelle  spalle,  si  à  la 
minore  pressione  a  sinistra,  la  maggiore  a  destra  :  il  contra- 
rio si  verifica  nell'  emisfero  australe.  È  conseguenza  della  ro- 
tazione della  terra,  che  devia  le  correnti.  Maffi. 

—  pi.,  del  movimento  :  le  deduzioni  della  meccanica  sopra  i 
principii  che  la  guidano  circa  il  movimento  dei  corpi. 

—  pi.,  di  Keplero, 

V  le  aree  descritte  dal  raggio  vettore,  in  tempi  eguali,, 
sono  eguali  ; 

2°  la  orbita  di  un  pianeta  è  una  ellissi,  in  uno  dei  cui 
fochi  sta  il  sole  ; 

3"  i  quadrati  dei  tempi,  che  mettono  i  pianeti  nelle  pro- 
prie rivoluzioni,  sono  tra  essi  come  i  cubi  dei  semidiametri 
maggiori. 

Queste  leggi  sono  approssimative  a  causa  delle  perturba- 
zioni che  nascono  dalla  mutua  attrazione  dei  pianeti. 

—  delle  tempeste, 

F.  la  loi  des  tempétes  ;  I.  the  law  of  stortns  ;  S.  ley  de  Ja^ 
tormeìitas. 
Leggiero,  add,,  si  dice  un  naviglio  che  non  abbia  zavorra  suf- 
ficiente 0  il  suo  carico  intero,  si  che  resta  troppo    emerso,  &■ 
quindi  non  è  in  istato  di  reggere  alla  vela. 

V.  lezier  ;  G.  legio;  Nap.  lieggio  ;  Sic.  léggiu. 


LEG  231 

F.  un  valsseau  lege  ;  I.  a  wait  ship  or  crank-ship,  a  ship 
which  is  not  loaded  enough  ;  P.  legieiro  ;  S.  ligero. 
Leggiero,  (un  naviglio   che  ritorna)  cioè    senza  carico  o  con   la 
sola  zavorra. 

F.  un  vaisseau  qui  fait  son  retour  lege;  I.  a  merchant 
ship  uhich  returns  home  without  cargo,  or  a  ship  on  her 
ballast. 

—  add.,  agile,  celere,  leggiero  di  vele,  di   remi,  di    un  naviglio 
che  cammina  bene  a  vele,  a  remi,  a  vapore. 

Si  dice  leggiero  del  vento,  come  brezza  leggera. 
F.  léger  ;  I.  light  ;  P.  ligeiro  ;  S.  ligero. 

—  delle  vele,  vale  piccole. 

F.  voiles    legeres  ;   I.  small  sails  ;  P.  vela    ligeira  ;  S.  vela 
ligera. 
Leggio,  add.,  leggiero,  un  naviglio  vuoto,  un  naviglio  di  carico 
incompleto,  o  che  lo  alleggerì  in  mare,  per  getto  o  consumo 
dei  viveri,  o  vendita  delle  merci. 

F.  lege  ;  I.  wait,   light. 

—  di  naviglio  che  ritorna  senza  carico, 

F.  vaisseau  qui  fait   son  retour    lege;    I.  a   ship   on    her 
ballast. 
Legia,  basso  latino  ;  il  Ducange  suppose  che  sia  la  stessa  cosa 
che  allege,  ossia  una  piccola  barca.  Un  glossario  latino-italiano 
citato  dal  Carpentier  spiega  :  Legia,  la  nave  da  passare. 
Legionario,  s.  m.,  e  add.,  soldato  appartenente  ad  una  legione. 
F.  legionnaire  ;    I.  legionary  ;    P.  e    S.   legionario  ;    T.  le- 
gionar. 
Legione,  s.  f.,  corpo  di  militi  scelti  il  cui  numero  variò  da  3000 
sotto  i  Re,  a  4200  al  tempo  di  Polibio,  e  di   6835  al    tempo 
di  Cesare. 

Vi  furono  anco  legioni  navali  o  classiche,  vel  classariorum. 
L.  legio  classica. 
Legislazione    marittima,  l'insieme   delle    leggi,  il    codice    delle 
leggi    che  regola  ogni    ramo  del    servizio  e   dell'  amministra- 
zione della  marina. 

Tra  le  più  antiche  leggi  marittime  sono  quelle  dei  Rodii, 
delle  quali  una  parte  inserita  nella  legislazione  romana,  per- 
venne sino  a  nói. 

Dopo    le    leggi    marittime  romane  abbiamo    le  medioevali 


232  LEG 

dei  Principati  e  dei  Comuni.  Queste  ultime  vennero  raccolte 
in  un  Codice,  col  nome  di  Consolato  del  mare  che  da  Italia, 
tradotto  nelle  principali  lingue  europee,  divenne  legge  comune 
internazionale. 

Ciascuno  dei  grandi  Municipii  ebbe  le  sue  particolari  leggi 
marittime  ove  dette  hrevi^  ove  statuti,  altrove  usi  e  costumi, 
o  consuetudini  quelle  di  Amalfi,  eccezionalmente  Tavole  :  Ta- 
bulae Amalfitanae. 
Legislazione,  Eegolamento  provvisorio  per  la  navigazione  nel 
canale    di  Suez,  R.  M.,  1868,  195. 

—  Convenzione  di  Ginevra,  R.  M.,  1868,  718. 

—  Convenzione  internazionale  relativa  ai  feriti  in  guerra,  R.  M., 
1869,  J17. 

—  Decreto  che  stabilisce  le  grandi  manovre  navali,  R.  M.,  1870, 

1273. 

—  Proibizione  agli  ufficiali  della  marina  inglese  di  scrivere  sui 
giornali,  R.  M.,  1870,  901. 

—  I    fiumi    e    la   questione  internazionale  di  Mannheim,  R.  M., 

1871,  300. 

—  Le  questioni  di  diritto  internazionale  marittimo  al  Congresso 
di  Napoli,  R.  M.,  1871,  816. 

—  E/Cgolamento  per  l'uscita  dei  navigli  mercantili  dagli    stretti 
dei  Dardinelli  e  dal  Bosforo,  R,  M.,  1872,  I,  216. 

—  Legge  concernente  la  stazzatura  delle  navi  mercantili,  R.  M., 

1872,  I,   235. 

—  Regolamento  per  l' esercizio  dell'  arte  del  macchinista  sui  pi- 
roscafi mercantili.  A.  Riboty,  R.  M.,  1872,  II,  309. 

—  del  lido  e  delle  spiaggie,  norme  per  coloro  ai  quali  è  affidata 
la  vigilanza  dei  terreni  arenili,  R.  M.,  1875,  I,  219. 

—  Le  antiche   leggi   marittime  degli  italiani.  L.  Moepuego,  R. 
M.,  Ili,  388. 

Legittimazione,  s.  f.,  (certificato  di)  per  le  barche  deputate  agli 
usi  privati,  degli  agricoltori,  delle  fabbriche  e  simili. 

F.  permis  de  navigation  de  bateaux  et  chalands  affectés  à 
r exploitation  des  propriétés  rurales,  fabriques  etc.  ;  I.  certifi- 
cate of  registry  for  small  craft  employed  for  private  use  by 
agricultures,  manufactures  etc.  ;  T.  Legit imationscer ti ficat  fiir 
die  zum  eigenen  Gebrauch  betimmten  Barken. 

Legnaiuolo,  s.  m,,  o    falegname,  à  sempre  gran  parte  negli  ar- 


LEG  233 

senali  di  costruzione,  ma  quando  le  navi  erano  tutte  di  legno, 
era  principalissimo  fabro  nei  cantieri  navali. 

L.  faher  Ugnar ius  ;  Gr.  ìu/oxótio;-,  luìo'jpyó^. 

Da  Venezia  ad  Ancona  si  chiama  marargone  ;  a  Napoli 
mastodascia,  maestro  d' ascia  ;  Sic.  lignalbru,  Ugnamàru,  ma- 
strio  d'ascia  ;  G.  meistro  d'ascia. 

F.  cliarpentier  ;   I.  carpenter  ;    P.  carpinteiro  ;    S.  carpin- 
tero  de  ribera  ;  T.  der   Schiffszimmermann. 
Legname,  s.   f.,  l' insieme  dei    pezzi    di    legno,  delle  tavole,  dei 
tavoloni,  dei  travi,  e  travicelli  necessarii  alla  costruzione   di 
una  nave. 

L.  lignum,  basso  latino  lignamen  ;  Gr.  iu/ov. 

F.    hois  ;   I.  wood    or    timber  ;    P.  madeira  ;    S.    madera  ; 
T.  das  Holz. 
' —  da  costruzione  specialmente  navale,  atto  ad  ogni  parte  della 
nave. 

L.  materia  e  materies  ;  Gr.  vzXx. 

F.  bois  de  construction  ;  I.  timber  of  ship  building  ;  P.  ma- 
dera de  coìistrucgao  ;  S.  madera  de  construcion  ;  T.  das  Bau- 
holz. 

—  da  fasciame  quello  che  serve  a  coprire  l'ossatura,  tanto  al  di 
fuori  che  al  di  dentro. 

F.  planches;  I.  plank "i  ;  P.  taboa  ;  S.  tablones  ;  T.  die 
Holzsorte. 

—  di  alberatura. 

F.  bois  de  mature;  L  rough  spars  for  masts;  T,  dis 
Mastenholz. 

—  (ritagli  di). 

F.  bois  en  déchets ;  I.  ofal  timber;  T.  das  Abfalìholz. 

—  da  riempiture. 

F.  bois  de  remplissage ;  1.  fillings;  T.  das  Fullholz. 

—  di  rifiuto,  V.  di  ributo. 

F.  de  rebut;  I.  refuse  or  unfit  for  service. 

—  da  stiva,  quelli  che  si  pongono  nella  stiva  tra  botti  e 
botti,  o  tra  barile  e  barile,  acciò  che  stiano  fermi,  non  si 
cozzino. 

F.  bois  d'arrimage;  I.  fathom  wood,  stowage  billet,  dun- 
nage ;  S.  lena  de  estiva. 

—  da  ossatura. 


234  LEO 

F.  hois  de  memhrure  ;  I.  wood   of  framing  ;  T.  die  Lang- 
spatenholz. 
Legname  di  filo,  o  diritto,  quello  cioè  tagliato  a  filo. 

F.  bois  droit  ;  I.  straight  timber  ;  T.  das  Krummholz. 

—  curvo  0  stortame  o  storto,  che  si  adopera  per  i  ginocchi,  1 
bracciuoli,  gli  allungatori,  i  forcacci,  per  le  curve  di  arcacela 
del  cassero,  del  ponte,  per  le  ghirlande,  le  ruote. 

—  torti  di  quercia,  stortami  corbetti  di  rovere. 

F.  bois  de  chéne  curbani  ;  I.  compass  oak-timber  ;  T.  das 
Eichenkrummholz. 

—  curvo  o  da  garbo,  vedi  Storto. 

F.  bois  courbant  ;  I.  compas,  arched  timber,  crooked  tim- 
ber ;  T.  das  Krummholz. 

—  d'alto  fusto. 

F.  bois  de  haute  futaie  ;  I.  high  standing  timber;  T.  das 
hochstdmmiges  Holz. 

—  di  demolizione. 

F.  bois  de  demolition  ;  I.  old  ship's  timber  ;  T.  das  De- 
molitionsholz. 

—  di  una  nave,  la  parte  della  nave  fuori  d'  acqua. 

Tutti  i  pezzi,  tanto  di  filo  quanto  storti,  segnavano  con 
lettere  o  cifre  secondo  la  loro  forma  e  curvatura,  e  si  aggiun- 
geva ai  segni  un  numero,  il  quale  indicava  l'ordine  della 
nave  (il  rango)  in  cui  potevasi  adoperare  secondo  le  sue  di- 
mensioni. Cosi  un  pezzo  segnato  A  74  era  un  pezzo  di  spina 
(chiglia)  per  una  nave  da  settantaquattro  cannoni.  Negli  Ar- 
senali si  aveva  la  tariffa  di  ciascuno  di  questi  pezzi. 

—  arso, 

F.  bois  arsin ;  I.  burnt  wood;   T.  das  angebranntes  Holz. 

—  intero. 

F.  bois  de  brin  ;  I.  rough  timber  ;  T.  bewaldrechtetes  Holz 
im  ganzem  Stamme. 

—  riscaldato. 

F.  bois  échauffé ;  I.  Dry-rotten  wood;  T.  brandiges  Holz, 
angestecktes  Holz. 

—  gelato. 

'F.  bois  gélifj  lune;  I.  frost-cleft  timber;  T.  eiskluftiges 
Holz. 

—  da  tinta. 


LEG  235 

F.  bois  de  temticre,  hols  colorant  ;  I.  dye-wood^  dyers'  wood  ; 
T.  das  FarberJiolz,  Farbeholz. 
Legname  fracido,    fradicio. 

F.  bois  pourri  ;  I.  rotten  wood  ;  T.  faules  Holz. 

—  nobile  da  lavoro,  per  ornamento  e  mobili  di  lusso  nelle  grandi 
navi. 

F.  bois  d'ébénisterìe,  bois  des  ties  ;  I.  cabinet-makers'  ivood  ; 
T.  das  Feinholz,  Kunstschreinerliolz. 

—  marezzato,  raffigurante  le  onde  del  mare. 

F.    bois    madre,    bois    tapiri,    madrure  ;    I.    curled    luoody 
speckled  tvood;  T.  das  Fladerholz,  Maserholz. 

—  fluitato,  legno  trasportato  sulle  zattere  per  l'acqua  dei  fiumi. 
Stratico. 

F.  bois  flotte  ;  I.  drifted  tvood  ;  T.  das  Fldssholz. 

—  sano,  legno  senza   difetti. 

F.    bois    sain    et    net,  bois    sans    défauts  ;    I.  sound   wood, 
wood  free  from,  defects;    T.  gesundes  Holz,  fehlerfreies  Holz. 

—  verde,  fresco. 

■   F.  bois  vert,  vif  ;  1.  green  wood;  T.  grilnes,  frisches  Holz, 

—  mezzo  tondo. 

F.  bois-mi  plat  ;  I.  half-round  wood  ;  T.  das  Halbholz. 

—  duro. 

F.  bois  dur  ;  I.  hard  wood  ;  T.  hartes  Holz. 

—  resinoso. 

F.  bois  résineux  ;  I.  resinous    wood  ;   T.  harzreiches,  har- 
ziges  Holz,  fettes  Holz. 

—  di  punta,  di  testa. 

F.  bois  de  bout;  I.  timber  endwise;  T.  das  Hirnholz. 

—  pi.,  del  grado  di  ....  anni. 

F.  bois  du  degré  de  ....  aiis  ;  I.  ivood  materials  of  the  .... 
years''  grade;  T.  Holzer  der  ....  Jahrclasse. 

—  cuore,  il  legno,  spoglio  della  corteccia,  dell'alburno  e  del  mi- 
dollo. 

F.  coeur  de  bois  ;  I.  heart-wood,  heart  of  vood  ;  T.  das  Kern- 
holz. 

—  cipolloso,  cioè  soggetto  a  sfogliarsi. 

F.  bois  roulé  ;  I.  colty  wood  ;  T.  kernschdliges  Holz,  splin- 
trissiges  Holz. 

—  da  bracciuoli. 


236  LEO 

F.  hois  coUdéy  genouUlé  ;  I.  knee-timher  ;  T.  das  Knieholz . 
Legname  nodoso. 

F.  hois  nouéex  ;  I.  knotty  tlmher  ;  T.  knotiges  Holz,  knor- 
riges  Holz,  knastìges  Holz. 

—  stagionato. 

F.  hois    desséché,  hois    séché    à    Vair  ;    I.   seasoned    ivood  ; 
T.  luftrockenes,  ausgewittertes,  ausgetrocknetes  Holz. 

—  delle  conifere. 

F.  hois  conifere;  I.  ivood  of  coniferous  trees  ;  T.  das  Nadel- 
holz. 

—  di  riserva,  di  rispetto. 

F.  marmenteaux  ;  I.  reserved  timher-trees  ;    T.  reservirtes 
Holz,  die  reservirten  Stàmme. 

—  da  fendere. 

F.  hois  de  refends,  de  sciage;  I.  sawing  log,  tree  to  he  cut 
off  ;  T.  das  Schmttkolz,  die  Sàgehldcke. 

—  spaccato. 

F.  hois  de  fente  ;  I.  split-timher,  lath-ivood  ;  T.  das  Spal- 
tholz,  Kluftholz. 

—  dei    corhotti,  V.;  coste   di    riempimento,  per  opposizione   alle 
coste  di  levata. 

F.  hois  de  memhrure  ;  I.  compass-timber,  fit  for    the    fut- 
tocks  and  floors  of  a  skip 's  frame  ;  T.  Spantenkrummholz. 

—  da  stivare.  Vedi  Legno  da  stiva. 

—  vecchio,  legname  in  sul  cadere. 

F.  hois  suranné,  suragé,  hois  sur  le  retour;  1.  timber  de- 
caying  from  age,  overseasoned  wood;  T.  uberstandiges    Holz, 
ahstandiges,  ruckgangiges  Holz. 
-^  non  scorzato,  legno  con  la  scorza. 

F.  hois  en  grume  ;  I.  rough  timber  ;  T.  iinbehauenes,  rohes 
Holz. 

—  morto,  cioè  secco. 

F.  hois  mort  ;  I.  dead,  fallen  ivood  ;  T.  vertrocknetes    Holz, 
todtes  Holz. 

—  girante,  a  fibre  attorte,  incrociate. 

F.  hois  rahougri,  rustique,  rebours  ;  I.  cross  grained-wood  ; 
T.  verwachsenes  Holz. 

—  squadrato. 

F.  hois    équarri,  carré;    I.  squared    tim,ber,  sided   timber; 


LEG  237 

T.  vierkanting  behaenes  Holz. 
Legname  a  canti  (spigoli)  vivi. 

F.  hois  vify  a  vives  aretes;  I.  full-edged  timber;  T.    voli- 
kantiges  Holz. 

—  bianco  o  dolce. 

F.  bois    blanc,  doux,  tendre  ;    I.   soft-ivoad,    tender-wood  ; 
T.  weiches  Holz. 

—  torto. 

F.  hois  tordu  ;  I.  wood  with  crooked  fibres  ;  T.  widerwUch- 
siges  Holz  (dwarsdradiges  Holz). 

—  (conservare  il)  nelle  conserve  di  acqua  salmastra. 

F.  conserver  les  hois  dans  Veau  saumàtre  ;  I.  to  preserve 
timber  in  brackish  water;  T.  das  Holz  braken. 

—  Fendere  il  legno  in  lungo  (far  un  filo). 

F.  refendre  les  bois,  scier  de  long;  I.  to  cut  timber    long- 
ways; T.  das  Holz  der  Lànge  nach  durchsagen. 

—  abbattere,  tagliare  il  legno. 

F.  abattre    le   bois  ;  I.  to  cut,  to  fell  timber  ;  T.  das  Holz 
fallen,  hauen. 

—  (curvare  il). 

F.    courber    le    bois  ;    I.    to    curve    timber  ;    T.    das    Holz 
kriimmen. 

—  proveniente  da  demolizioni  di  navi. 

F.  bois  de  demolition  ;  I.  old  ships'  timber  ;  T.  das  wrack- 
hoìz,  Demolitionsholz. 

—  tarlato. 

F.  bois  piqué    vermoulu  ;   I.  worm-eaten  wood  or  timber  ; 
T.  wurmstichiges  Holz. 

—  albero  in  piede. 

F.  bois  sur   pied,  bois    à    tige;    I.  standing   tree;    T.  das 
Holz  auf  dem  Stamme. 

—  artificialmente  indurito. 

F.  bois    durci ;    I.  pressed    ligneous    stucco;  T.  aus  Holz- 
pasta  gepresstes  Holz. 

—  (specie  di). 

F.  essence  de  bois  ;  I.  kind  of  timber  ;  T.  die  Holzgattungen. 

—  legni  esotici. 

F.  bois  exotiques,  étrangers  ;  I.  foreign  wood  ;  T.    auslàn- 
dische  (exotische)  Holzer. 


238  LEG 

Legname,  legni  indigeni. 

F.  hois  du  pays;  I.  indigenous  wood;  T.  einheimische 
Hdlzer. 

—  pero. 

L.  pirus,  pirum  e  pyrus  ;  Gr.  amo^. 
F.  poirier  ;  I.  pear-tree;  T.  Birnhaum. 

—  setoso. 

F.  hois  satiné  ;  I.  satin-ivood;  T.  das  Atlasholz,  Satinholz. 

—  osso. 

F.  hois  de  chevre-feuille  des  haies;  I.  fly  woodbine;  T.  das 
Beinholz. 

—  aquifoglio,  agrifolio. 

L.  ilex  aqulfoliam. 

F.  hois  de  houx  ;  I.  holly -^vood  ;  T.  das  Cì'istdornholz, 
Myrtendornholz, 

—  rosa,  legno  di  limone. 

F.  hois  de  citron^  hois  chandelle,  hois  jaune,  hois  rose  de 
Antilles  ;  I.  jamaica-rose  ivood  ;  T.  das  Citronenìiolz,  das  Holz 
des  «  Amyris  halsamifera.  » 

—  tasso. 

L.  taxus. 

F.  hois  d'if;  I.  yew-wood;   T.  Eihenhaumholz,   Taxholz. 
— -  rosso,  fernambuco,  verzino  fernambuco. 

F.  hois  de  Brésil,  hois  de  Fernamhouch,  hrésillet  ;  I.  Brasil, 
hrasil-WQod,  Fernambuco -u- a  od  ;  T.  Fernambukholz,  Eothholz. 

—  verde. 

F.  hois  veri;  I.  greenheart;  T.  das  Griinliolz. 

—  tacamahaca,  albero  del  balsamo. 

F.  hois  de  tacamahaca,  ou  peuplier  haumier  ;  I.  balsamic 
poplar-wood;  T.  nordamerikanisches  Sattelholz,  Holz  der 
Balsampappel. 

—  abete  rosso,  abete  di  Germania. 

V.  zap  ino  ;  Nap.  ahhete. 
L.  abies  ;  Gr.  è/irvj. 

F.  hois  de  sapin-pesse,  d'épinette  ;  I.  norway  spruce  fir-tvood  ; 
T.  Fichtenholz. 

—  abete  nero  d'America. 

F.  hois  de  sapin  noir  d' Amérique  ;  I.  American  hlack-spruce 
flr-wood  ;  T.  amerikanisches  Schwarzfohreìiholz. 


LEG  2B9 

Legname,  abetelle  del  Canada. 

F.  hois  de  sapìn  du  Canada  ;  I.  Canadian  fir-ivood,  Helm- 
lock-spruce  fir-wood  ;  T.  canadlsches  Tannenholz  (Helmlocks- 
oder  Schieri ingstannenholt) . 

—  abete  bianco,  abete  maschio,  (Zapino  bianco,    albero). 

F.  bois  de  sajDin  blanc  ;  I.  fir-wood  ;  T.  das  Tannenfiolz. 

—  acacia. 

L.  robinia  pseudoacacia. 

F.  bois  d'acacia  ;  I.  locust-tree  wood,  common  acacia-wood  ; 
T.  das  SchotendornJwlz,  das  Holz  der  unechten  Akazie. 

—  acacia  milotica,  la  spina  nigra  di  Plinio,  legno  fortissimo,  e 
incorruttibile  anco  nell'acqua.  A  Cartum  la  chiamano  :  Sunt, 
CoRAZZiNi,  Storia  della  marina  ellenica,  p.  394. 

—  acero. 

L.  acer  ;  Gr.  afi-jExy.-Jo:;. 

F.  bois  d'érable  ;  I.  maple-ioood  ;  T.  Aliornholz. 

—  acero  della  Virginia. 

F.  bois  d'érable  a  sucre  ;  I.  bird's  eye  maple-tcood,  rock- 
maple  wood;  T.  das  Zucker aliornholz,  Manna- Ahornholz. 

—  acero  moschettato. 

F.  bois  d'érable  madre  ;  I.  curled  maple,  bird's  eye  maple- 
loood  ;  T.   Gekrduseltes  Ahornliolz,  die  Ahornmaser. 

—  albero,  tremolo, 

L.  populus  tremula. 

F.  bois  de  peuplier  tremble,  de  tremble  ;  I.  aspen-ivood  ; 
T.  EspenJiolz,  Aspenholz,  Holz  der  Flitterpapappel,  der  Beber- 
esche,  Zitteresche. 

—  alno  nero  o  frangola. 

F.  bois  de    I'aune  noir,  bourdaine,  bourgene,  bois   à   pou- 
r       dre  ;    L  black   alder-wood  ;    T.  Pulverholz,   Zapfenholz,    Holz 
des  Faulbaumes. 

—  alburno. 

F.  aubier  ;  I.  sap-ivood  ;  T.  Spintholz,  SpUntholz. 

—  boco  (erroneamente  cocco). 

F.  bois  de  boco,  bois  de  panacoco,  bois  de  fer  d'Aublet,  bois 
de  perdris  ;  I.  boca-wood,  partridge-wood  ;  T.  das  Bokoholz, 
Rebhuhnholz  (Bocoa). 

—  biancospino. 

L.  spina  alba  ;  Gr.  /iuxaxavfla. 


ft 


240  LEG 

F.  aubépine,  épine-hlanche  ;  I.  hawthorn;  T.  das  Hagedorn- 
holz,  Meissdornholz. 
Legname,  bosso. 

L.  buxus  ;  Gr.  ttuPoc. 

F.  hois  de  huis;  I.  box-wood;  T.  Bdchsbaumholz. 

—  carrubbio. 

V.  carober.  i 

L.  siliqua  graeca  ;  Gr.  yzpizioj. 

"F.  6ois  <ie  caroubier  ;  I.  carob-tvood  ;  T.  das  Holz  des  Jo- 
hanni^brodbaumes. 

—  carpino  nero. 

F.  6oiS  cZe  charme  houblon,  d'ostrier  ;  I.  hop-hornbeam 
wood  ;  T.  c?as  Hopfenbuchenholz,  Holz  des  Hopfenhornbaumes, 

—  carpino  o  carpine. 

V.  carpano. 
L.  carpinus. 

F.  bois  de  charme  ;  I.  hornbeam-wood  ;  T.  c^as  Weissebu- 
chenholz,  Hagebuchenholz. 

—  castagno. 

L.  castanea  ;  Gr.  -/acravéa. 

F.  bois  de  chàtaignier  ;  I.  chestnut-ioood  ;  T.  cZas  Kastanien- 
holz. 

—  castagno  della  Virginia. 

F.  bois  de  chinkapin  ou  de  chàtaignier  de  Virginie  ;  I.  dwarf- 
chestnut  wood;  T.  das  Cinquapinholz,  das  Holz  der  Zwerg- 
kastanie. 

—  cedrela  (erroneamente  cedro  o  cedro  di  Spagna),  cedrela  odorata. 

F.  acajou  femelle,  cedre  bàtard,  faux-acajou  ;  I.  bastard 
cedar ^  siveet- scenting  cedar  ;  T.  das  Calicedraholz,  ivohlrie- 
chendes  Calicedraholz.  ■  **" 

—  cedro,  cedro  del  Libano. 

L.  cedrus  ;  Gr.  xéSpo;-. 

F.  bois  de  cedre  ;  I.  cedar-tvood  ;  T.  das  Cedernholz. 

—  cedro  rosso   americano. 

F.  bois  de  cedre  rouge;  I.  red  cedar-wood;  T.  rotes  vir- 
ginisches  Cedernholz. 

—  cedro  bianco. 

F.  bois  de  cypres  faux-thuya  ;  I.  white  cedar-wood  ;  T.  weis- 
ses  Cedernholz. 


LEG  241 

Del  cedro  si  anno  sei  specie:  il  bianco,  il  nero,  il  giallo, 

il  giallo  selvatico  (bois  bernard),  il   cedro   selvatico,  il   rosso 

bruno  carico,  che    pesa  sessantasette    libbre  il  piede  cubico  : 

à  fibre  lunghe,  facile  a  lavorarsi  e  buono  per  qualsiasi  lavoro. 

Legname,  cedro  spagnuolo. 

F.  bois  de  cedre  piquant;  I.  sharp  cedar-wood;  T.  das 
Holz  der  slavonischen  Ceder. 

—  Cerro. 

V.  cervato. 
Li.  cerrus. 

F.  hois  de  chène  rouge  d'Italie;  I.  Adriatic-oak  wood,  Ita- 
lian-oak wood;  T.  das  Holz  der  Zerreiche. 

—  ciliegio. 

V.  cereser. 

Li.  cerasus  ;  Gr.  xepajta. 

F.  boia  de  cerisier  ;  I.  wood  of  the  cerry-tree  ;  T.  das 
Kirschholz,  Kirschbaumholz. 

—  cipresso,  volgarmente  arcipresso. 

Nap.  cepriesso. 

Li.  cupressus  ;  Gr.  Y-uTtaptaaot;. 

F.  bois  de  cypres  ;  I.  cypress- shingle  ;  T.  das  Cypressenholz. 

—  cocco. 

F.  bois  d'anthyllide  de  Crete  ;  I.  Cretan  silver-bush  wood  ; 
T.  das  Grenadillholz,  Granai lllholz,  rotes  Ebenholz. 

—  corniolo. 

V.  coimoler. 
L.  cornus  ;  Gr.  xpàvsta. 

F.  bois  de  cornouiller  ;  I.  cornel-wood  ;  T.  das  HartriegelholZj 
Kornelkirschholz. 

—  dammara  australe. 

F.  bois  de  dammara  austral,  de  pin  de  la  Nouvelle-Zé- 
lande  ;  I.  New-Zealand  cowdie  or  kaurie-pine  wood  ;  T.  das 
Dammar  holz. 

—  ebano. 

Nap.  ébbano. 

L.  ebenum,  ebenus  ;  Gr.  z^vjoq. 

F.  bois  d'ébène  ;  1.  ebony,  ebon  ;  T.  das  Ebeìiholz. 

—  elee, 

V.  elise. 

CORAZZINI,  Vocab.  Nautico.  16 


242  LEG 

L.  ilex;  Gr.  ttfivoq, 

F.  hois  de  chéne  vert,  de  cilene  yeuse  ;  I.  wood  of  the  ever- 
green-oak ;  T.  das  Holz  der  immergriinen  Eiche,  der  Hiilsen- 
oder  Stecheiche. 
Legname,  eschio. 

L.  esculus  ;  Gr.  axn/o^. 

F.  bois  de  chène  h  glands  doux  ;  I.  wood  of  the  small  pri- 
ckly-cupped oak;  T.  das  Holz  der  Speiseeiche,  der  gedrdngt- 
frilchtigen  Eiche. 

—  frassino. 

V.  frassene  ;  Nap.  frasso,  frdsseno. 

L.  fraxinus;  Gr.  iitUa. 

F.  hois  de  frène  ;  I.  ash,  ash-wood  ;  T.  das  Eschenholz. 

—  faggio. 

V.  fager;  Nap.  fago,  faio. 
L.  fagus;  Gr.  yrjyó^. 

F.  hois  de  hètre,  fan,  fayard,  foutau,  foyard  ;  I.  Beech- 
wood  ;  T.  das  Buchenholz. 

—  farnia. 

L.  quercus  latifolia. 

F.  hois  de  chène  à  grappes,  de  chène  pédonculé;  I,  english 
oak-wood  ;  T.  das  Holz  der  gemeinen  Sommer-  oder  Stieleiche. 

—  ferro. 

L.  lignum  nagas. 

F.  hois  de  fer  ;  I.  iron-wood  ;  T.  das  Eisenholz. 

—  ferro  del  Capo  di  buona  speranza. 

F.  hois  de  fer  ;  I.  hlack  iron-wood  ;  T.  das  Eisenholz  vom 
Cap  der  guteìi  Hoffnung  von  der  «  Olea  undulata  »  (Zwarte 
yzer  hout). 

—  gattice,  alberello,  pioppo. 

V.  gattero. 

F.  hois  de  peupUer  blanc,  d'ypréau,  de  franc-picard,  d'a- 
hele  ;  I.  ichite  poplar-wood  ;  T.  das  Holz  der  Silberpappel,  Heili- 
genholz,  Gotzenholz,  Alhenholz. 

—  ginepro. 

V.  zinepro  e  husischio. 

L.  juniperus  ;  Gr.  apsu0oc. 

F.  hois  de  genévrier;  I.  jumper-wood  ;  T.  das  Wachholderholz. 

—  gelso. 


LEG  243 

V.  tnorer. 

L.  morus  alba;   Gr.  /Aopsa. 

F.  hois  de  murier;  I.  mulberry -wood  ;  T.  das  Maulbeerholz. 
XiCgname,  guaiaco,  legno  saato. 
L.  guaicum  offlcinalis. 

F.  gaiac,  hois    saint;    I.  lignum  vitea,  pock-wood,   guaja- 
cum  ;  T.  das  Pockholz,  Franzosenholz,  Guajakholz. 

—  iacaranda. 

F.  hois  jacaranda  ;  l.jacaranda-wood;  T.  das  Jacaranda- 
holz,  brasilianisches  Pockholz. 
-r-  larice. 

L.  pinus  larix;  Gr.  /àpii,  t-^oq. 

F.  bois  de  méleze  ou  sapin  d^ Europe  ;  I.  larch-wood  ;  T.  das 
Ldrchenholz. 

—  larice  d'America. 

F.  méleze    d'Amerique;    I.    tamarac-wood  ;  T.    amerikani- 
sches  Ldrchenholz. 

—  leccio,  vedi  Elee. 

—  loto,  meliaco,  perlaro. 

V.  perlaì'O. 

F.  hois  de  micocoulier  ;  I.  nettle-tree  wood  ;  T.  das  Lotosholz. 

—  loto,  armiglia. 

V.  fraggiracolo  o  bagolaro. 
L.  lotus;  Gr.  itriiòq. 

F.  bois  d'alizier,  d'alouchier  ;  I.  service-tree  ;  T.  das  Else- 
beerholz,  Atlasbeerholz,  Mehlbeerbaumholz. 

—  melo. 

L.  malus;  Gr.  /A/j/éa. 

F.  hois  de  pommier  ;  I.  apple -wood  ;  T.  das  Apfelholz. 

—  olmo. 

F.  hois  d'ormCf  ormeau,  ormen  ;  I.  elm-wood  ;  T.  das  Ul- 
menholz,  EUsternholz. 

—  pino,  s.  m.,  comune. 

L.  pinus;  Gr.  u^tu;-. 

F.  pin  ;  I.  pinc-wood  ;  T.  die  Fichte. 

—  pino  della  pece,  come  il  pinus  rigida. 

L.  pinus  picea. 
I.  pitch-pin. 

—  pino  di  Riga  (Zapino  di  Ponente). 


244  LEG 

F.  bois  de  pin  de  Riga;  I.  red  deal  of   Riga;   T.  nordi- 
sches  (Rigaer)  Fdhrenholz. 
Legname,  pino  larice,  pino  di  Corsica. 

F.  bois  de  pin  larix,  de  pin  de  Corse;  I.  Corsicau'pine 
wood;  T.  corsisches  Fichtenholz,  osterreichisches  Fdhrenholz. 

—  pino  giallo  del  Canada  (legno  del  pino  di  Lord  Weymouth). 

F.  bois  de  pin  du  Lord,  de  pin  Weymouth,  de  pin  jaune 
du  Canada  ;  I.  Canada  yellow-pine  wood  ;  T.  das  Holz  der  Wey- 
mutskiefer  (der  BUschelkiefer,  weissen  Fichte,  Tannenfichte), 

—  pino  rosso. 

F.  bois  du  pin  rouge,  de  pin  d'Écosse  ;  I.  red-spruce  wood  ; 
T.  das  Rotkiefernholz,  schottisches  Kiefernholz, 

—  pino  bianco. 

F.  bois  de  sapinette  bianche,  de  pesse  bianche  ;  I.  white-spruce 
wood  ;  T.  Weisses  Fichtenholz,  amerikanisches  Weisstannenholz, 
Sprucefichtenholz. 

—  ontano,  alno. 

V.  onèr,  onaro. 
L.  alnus  ;  Gr.  x/>50/5a, 

F.  bois  d'aune,  aulne,  averne,  aunette,  aune  visqueux,  de 
vergue,  verne  ;  I.  alder-wood  ;  T.  das   Erlenholz,  Ellernholz. 

—  giallo  del  Brasile,  fustetto  vecchio. 

F.  bois  jaune,  bois  fustique  ;  I.  fustic,  old  fustic,  yellow  wood  ; 
T.  das  Fisetholz,  Fustikholz,   Gelbholz. 

—  lilac. 

F.  bois  de  lilas  commun  ;  I.  lilac-wood  ;  T.  das  Flieder- 
holz,  Spanisch-Hollunderholz,  Syringenholz. 

—  pino  selvatico:  pinastro. 

L.  pinaster. 

F.  bois  de  pin  sylvestre,  de  pin  sauvage  ;  I.  scotch-pine 
wood;  T.  das  Fdhrenholz,  Kiefernholz. 

—  pino  giallo,  pino  di  California. 

F.  bois  de  pin  Jaune,  de  pin  de  la  Californie  ;  I.  yellow- 
pine  wood  ;  T.  californisches  Fdhrenholz. 

—  pino  dell'  Oregon. 

—  pino  della  Florida. 

F.  bois  de  pin  de  Floride,  de  pin  des  marais,  de  pin  à 
goudron ;  I.  pitch-pine  wood;  T.  nordamerikanisches  Pech- 
fdhrenholz. 


LEG  345 

Legname,  pino  rosso  del  Canada,  pino  resinoso. 

F.  bois  de  pin  rouge,  de  pin  du  Canada  ;  I.  Canada  red- 
pine  ivood  ;  T.  nordamerikanisches  Rothkiefernholz. 

—  porpora,  legno  amaranto. 

F.  ì)ois  violet,  amaranthe;  I.  violet  wood,  purpled-wood  ; 
T.  das  Luftlìolz,  Violetholz,  Purpurholz,  Amaranthholz,  blaues 
Ehenholz. 

—  pioppo. 

V.  albara. 

Li.  populus  ;   Gr.    atyttfio^. 

F.  bois  de  peupUer  ;  I.  abel-wood,  poplar-wood  ;  T.  das 
Pappelholz. 

—  quercia. 

L.  quercus;  Gr.  Spù^. 

F.  bois  de  chène  ;  I.  oak-wood  ;  T.  das  Eìchenholz. 

—  noce  hickory  dell'America. 

F,  bois  de  caryer  ;  I.  hickory -w ood  ;  T.  das  Hickoryholz, 
nordamerikanisches  Nussbaumholz. 

—  sambuco. 

V.  sambuglier. 

L.  sambucus  ;  Gr.  àxTvj. 

F.  bois  de  sureau ;  I.  elder-wood;  T.  das  Hollunderholz. 

—  nocciuolo,  avellano. 

V.  noselèr. 

L.  nux  pontica  vel  avellana  ;  Gr.  /iTrroxapuov. 
F.  bois  de  noisetier  ;  I.  hazel-tree  wood  ;  T.  das  Haselnuss- 
holz. 

—  del  pino  marittimo. 

L.  pinus  maritima. 

F.  bois  de  pin-maritime  ou  pignades,  pinceau,  pin  des  lan- 
des,  pin  de  Bordeaux  ;  I.  wood  of  the  maritime-fir  ;  T.  das 
Strandkieferholz. 

—  noce. 

V.  noghera, 

L.  juglans  regia  ;  Gr.  xapùa. 

F.  noyer,  bois  de  noyer  ;  I.  walnut  wood  ;  T.  das  Nuss- 
baumholz, Nussholz. 

—  quercia  (rovere)  di  seconda  qualità. 

L.  quercus  robur. 


246  LEG 

F.  chène    de   seconde  qualité  ;    I.  second  class  oak  timber  ,- 
T.  das  Eichenwrackholz. 
Legname,  quercia  di  terza  qualità. 

F.  chine  de  trolsieme  qualité;  I.  third  class  oak  timber  ;^ 
T.  das  Eichenwrackholz. 

—  ranno,  susino  salvatico. 

L.  prunus  silvestris. 

F.  bois  de  nerprun,  d'alaterne  ;  I.  buckthorn-wood  ;  T.  da^ 
Kreuzdornhohy    Wegdornholz. 

—  reale. 

F.  bois  royal  ;  I.  king 's  wood,  royal  wood  ;  T.  das  Kdnigsholz. 

—  rovere. 

F.  bois  de  chène  rouvre  ;  I.  live-oak  wood  ;  T.  das  Holz 
der  Steineiche. 

—  salice. 

V.  salgher. 

Ij.salix,  ids;  Gr.  Irix. 

F.  bois  de  saule  ;  I.  willow-wood,  sallow-wood  ;  T.  das  Wei-- 
denholz. 

—  palissandro,  legno  jacaranda. 

L.  lignum  jacaranda, 

F.  des  Palissandre  ;  I.  black  rosa-wood,  palixander-wood  ; 
T.  das  Palisander  holz. 

—  susino. 

F.  bois  de  prunier ;  I.  plum-wood;  T.  das  PflaumenholZj. 
Zwetschkenbaumholz. 

—  pino  piniero,  pinastro. 

F.  bois  de  pin  pinier,  de  pin-pignon,  de  pin-bon,  de  pin 
de  pierre,  de  pin  d'Italie;  1.  pinaster-wood  ;  T.  das  piiiiolen- 
kiefernholz,  italienisches  Kiefernholz. 

—  sandalo. 

L.  pterocarpus  santalinus. 

F.  bois  de  sandal,  bois  de  sandal  rouge  ;  I.  sandal-wood,. 
Saunders,  red  s aunder s  ;  T.  das  Sandelholz,  rotes  SandelholZr 
Caliaturholz. 

—  sorbo  salvatico. 

V.  sorboUr  ;  Nap.  suorvo. 

L.  sorbus  silvaticus, 

F.  bois  de  sorbier  sauvage,  cornier  sauvage  ;  I.  quickbeam-f 


LEG  247 

quick-,  mountain-ash-,  roioan-,  rodden-tree  ivood  ;  T.  das  Ebere- 
schenholz,   Vogelbaum-,  Eibischbaum-,  Maasbeerbaumholz. 
Legname,  nespolo. 

V.  nespolèr. 

L.  mespilus  ;  Gr.  {/.zmiÀ-n. 

F.  bois  de  néflier  ;  I.  medlar-wood  ;  T.  das  Mispelholz,  Nes- 
pelholz. 

—  olivo. 

V.  Oliver. 

L.  olea,  oliva  ;  Gr.  s/aa. 

F.  bois  d' Olivier  ;  I.  olive-wood  ;  T.  das  Oelbaumholz,  Oli- 
venholz. 

—  mogano,  magogane,  magogon. 

F.  Acajou,  bois  d' Acajou  ;  I.  mahogany,  mahogany-ioood  ; 
T.  das  Mahagoniholz. 

—  sappano. 

L.  caesalpina  sappan. 

F.  bois  de  Sapcin,  bois  du  Japon  ;  I.  sapan-^ood,  sapan  ; 
T.  das  Sappanholz,  Japanholz. 

—  tiglio  bianco. 

V.  cirmolo. 

F.  bois  de  cimbre;  I.  button-wood,  wood  of  the  Siberian 
stone-pine,  cembra-wood  ;  T.  das  Zirbelholz. 

—  tiglio. 

L.  tilia  ;  Gr.  fù-ùf^a. 

F.  bois  de  tilleul  ;  I.  lime-ivood  ;  T.  das  Lindenholz. 

—  teak,  tek.  ^ 

F.  theque,  faux-chene,  teak,  teck;  I.  teak-wood  ;  T.  das 
Teakholz. 

II  tek  è  uno  dei  migliori  legni  per  le  costruzioni  navali  : 
è  leggiero,  facile  a  lavorarsi,  di  fibra  compatta,  molto  simile 
alla  quercia.  L'essere  aromatico  lo  fa  durevole  e  lo  difende 
dai  silotrogi.  Vegeta  in  varii  paesi  dell'India  e  particolar- 
mente nel  Pegù.  E  di  lunghissima  durata. 

—  l'uopa  o  vallaba  è  di  grana  fine,  di  color  rosso  con  venature 
brune  e  resinose  ;  incorruttibile  anco  nell'acqua,  ove  talvolta 
si  pietrifica.  Si  presta  bene  a  tutti  i  lavori  delle  costruzioni 
navali  e  d' idraulica.    Pesa    ottantasei   libbre  al   piede  cubo. 

Gli    abeti    di    Norvegia,    Moscovia,    Danimarca    e    Prus- 


248  LEG 

sia    si    adoperano    specialmente     per    gli    alberi    e    i    pen- 
noni. 

Gli  abeti  più  adatti  all'alberatura  sono  quelli  che  vege- 
tano oltre  il  60''  di  latitudine,  mentre  le  querce  sono  migliori 
quelle  delle  più  basse  latitudini. 

Gli  abeti  di  qualità  inferiore  si  adoperano  pei  falsi  tran- 
stri  0  travi  (bagli),  per  le  coperture  dei  falsi  ponti,  pei  ta- 
volati di  stiva,  per  le  paratie  dei  depositi,  le  gallerie  dei 
falsi  ponti,  per  fare  le  bighe,  i  vasolini  per  le  navi  in  can- 
tiere, per  alberi  di  piccoli  navigli,  come  pei  puntoni  etc. 

Pietro  Martin  narra  che  :  «  a  Darien  vi  sono  arbori  gran- 
dissimi et  il  legno  delli  quali  è  tanto  amaro  che,  facendone 
navili,  li  vermini,  li  quali  sogliono  nascere  sotto,  quando 
stanno  gran  tempo  in  mare,  per  causa  della  detta  amaritudine 
non  vi  nascevano.  Et  di  questo  n'avevano  fatto  prova,  nelle 
loro  canoe,  imperocché  quelle  ch'erano  fatte  di  detti  arbori 
mai  si  trovavano  corrose  da  vermini.  »  In  Eam.,  Ili,  29,  v 

I  legnami    più  usitati  dagli    antichi  nelle  costruzioni  na 
vali  erano  :  1'  abete,  il  pino  comune,  il  pino  larice,  il  cipresso 
il  castagno,  l'olivo,  il  faggio,  la  querce,  e  il  cedro  che  i  Greci 
chiamavano  :  l'albero  eterno  (atwvtov  U-^tpov). 

Per  la  sua  immensa  nave  Gerone  dopo  grandi  ricerche 
nelle  selve  d' Italia,  trovò  nel  Bruzio  un  albero  di  maestra  ; 
esso  era  abbracciato  appena  da  quattro  uomini. 

Ai  tempi  di  Strabene  nella  riviera  di   Genova  v'avevano 
alberi  di  otto  piedi  di  diametro  (circa  m.  2,40),  e  24  di  cir- 
conferenza (circa  sei  metri). 
Legname,  far  legna  per  l'annata. 

L.  Ugnatio,  onis. 

E.  faìre  son  hois;  I.  to  wood,  to  take  in  a  fresh  supply 
of  wood  ;  T.  Holz  (Brennholz)  machen. 

—  fendere  il  legno  in  traverse. 

P.  scier  le  hois  contre  le  fil  ;  I.  to  saw  against  the  grain  ; 
T.  das  Holz  quer  durch,  iXhers  Him  ahsagen. 

—  II  legno  si  fende  si  spacca. 

P.  le  hois  se  crevasse,  se  fend;  I.  the  wood  splits,  riftes  or 
cracks;  T.  das  Holz  reisst  auf. 

—  II  legno  s'imbarca,  s'incurva. 


LEG 


249 


F.  le  hois  gaucMt,  se  dejette,  se  tourmente  ;  I.  the  wood  is 
warping,  casting;  T.  das  Holz  wirft  sich. 


NOMI    E   DIMENSIONI   DEI   LEGNAMI   DA    COSTRUZIONE 
NEI    CANTIERI    VENEZIANI    (1813). 

Il  metro  corrisponde  a  piedi  veneti  2,878,5451,  il  pollice  di 
dodici  linee  era  uguale  ad  un'oncia. 


Luna,  piedi 

Largh. 

once                        G.  once 

Tavole.  ...  12  ....  < 

ialle  8  alle  18  .  .  .  .  -  «/, 

Abete. 

1  Ponti   ....  12  ...  . 

»     8 

»       18   ....    1    i/. 

V.   Albeo. 

j  Palanche  .  .  12  .  .  .  . 

»     8 

»     20 

'  Scurete  ...  12  ...  . 

»     7 

»     16 

Sfìladone   .  .  12  .  .  .  . 

»   10 

»     18 . 

Scorzi  da  carbon. 

1 

Detti  da  brenta. 

Refudi 

)  Sottoscorzi. 

j 

d' albeo. 

j  Sfiladele. 

Tutti  anno  una 

Oolmeti. 

f 

pari  lunghezza  co- 

Colmazzi. 

ì 

me    i    suddetti,   e 

Cantinelle 

(k  Cantinole  da  soffitti. 
\  Dette  da  pare. 

prossimamente    le 

d'albeo. 

stesse  grossezze. 

Scorzoni 

f   Scorzoni  di  refudo. 

e  rovesci 

}  Detti  buona  armatura. 

di  ponti. 

f  Detti  rovesci  di  ponti. 

/   Morali    bastardi    larghi 

once  3 

per   lato,  e  più  se 

occorre. 

i  Detti  refudo. 

1  Mezzi  morali  bastardi. 

Morali  brenta  e  refudo. 

Moralami. 

/  Mezzi  morali  brenta  e 
Morali  da  zoccoler. 
Moralami  di  quarto. 
Sbarre. 

refudo. 

Montapiè,  grossi  once  : 
\  Scalette. 

.  '/g,  larghi  once  5. 

Tutti  i  ] 

norali  anno  la  lunghezza 

di  circa  piedi  12,   e   sono 

larghi  e  gros 

si  once  3  per  lato. 

250 


LEO 


Travature 
d'albero. 


Lungh.  piedi      G.  e  lungh.  once 


3 
3 
3    a    15 


4 
5 

6 

7    a 


18 


Larice 
V.  Larese. 


Chiavesele da  18  a  20 

Dette 22 

EuUi 22 

Bordonali 22 

Chiave 30 

Scaloncini 30 

Scalinoti 30 

Scalmi 30 

Scaloni da  35  a  40  — 

Tavole,  sfiladone,  ponti,  palancole.  Lo  stesso   che 
in  quelle  d'abete. 

Refudo  di  scorzi,  sottoscorzi,  sfiladelle.  Lo  stesso  che  nel- 
l'abete. 

Cantinele  da  pare  di  dimensione  pari  a  quelle  d'abete. 

Scorzoni  da  fondamenta.  /  Non  differiscon  nelle  dimen- 

Detti  mezzani,  rovesci  di  ponti.  \      sioni  da  quelli  d'abete. 

Scorzoni,  palancole    da    fonda-  \ 
menta.  ;  Come  quelli  d'abete. 

Detti  mezzani  da  finestre.  / 

1  moralami  e  in  numero  e  in  dimensioni  sono  gli  stessi  che 
quelli  di  abete,  tanto  bastardi,  brenta,  di  quarto,  di  zocoler, 
quanto  i  corrispondenti  refudi. 

Lungh.  piedi      G.  e  largh.  once 

Zappoli da  18  a  20 

Piane »    18  a  20 

Chiavesele »    18  a  20 

Eulli 22 

Bordonali 22 

Chiave ;  .  30 

Scaloncini 30 

Scaletti 30 

I   Scaloni 30 

Trovansi  degli  scaloni  di  piedi  35  e  40. 

/  Lungh.  piedi        G.  once 

Tiglio        )  Pezzoni 12  3 

Cirmolo  f  Detti —  4 

Occorrendo    tavole,  ponti    ecc.,  di  maggiori   lunghezze  delle 


Travatura 
di  larice. 


8 

a 

18 

3 

3 

a 

7 

8 

a 

13 

3 

4 

5 

a 

6 

7 

Lar 

a 

18 

once 

12 

a 

22 

12 

a 

22 

G.  once 

Largh.  once 

2 

8  a  18 

2 

3 

LEG  251 

indicate  di    abete   e  di    larice,  si    segano  dagli    scaloni    o   dalle 
piane  e  ne  risultano  : 

Lungh.  piedi 

Tavole  .......  30,  35,  40 

Bastardele.  ...  30,  35,  40 

Abeteelarice  (  Madieri  grossi  dita  4  a  5. 

Fete  grosse  dita  6  e  quanto  occorre. 

Quarti  grossi  once  4  a  6,  e  altrettanto  larghi. 

Maistre  grosse  e  larghe  once  2  a  3. 

Le  altre  dimensioni  sono  le  stesse  come  nelle  tavole. 

Gli  stessi  prodotti  risultano  segando  il  rovere,  l'olmo,  il 
frassino,  il  pino  ecc. 

I  prodotti  di  elee  e  di  cornio  sono  dell'ordinaria  lunghezza 
di  piedi  16  circa,  e  grossi  quanto  occorre. 

!  Tavole.  \       Lunghezza  piedi   12,  larghezza  da 

Ponti.  ?  once  3  a  15,  grossezza  come  nell'a- 

Palancole.      /  bete. 

Di  legno  santo  variano  i  prodotti  nelle  loro  dimensioni. 

Rovere,  faggio,  carpano  danno  dei  bracciuoli. 

Olmo  da  fettele  o  corboti,  di  grossezza  once  1,  1  '/a?  3, 
lunghezza  piedi  4. 

Abete  da  spuntieri  lunghi  piedi  12,  diametro  once  2. 

n  legname  da  costruzione  si  distingue  in  legname  di  prima, 
di  seconda,  di  terza  e  di  quarta  qualità. 

Stelle  da  remo  di  faggio  di  galera  sottile.  Pezzi  di  faggio 
adattati  a  detto  uso. 

Dette  di  bastarde. 

Dette  di  barca  armata. 

Dette  di  bergantino. 

Dette  di  copano. 

Gironi  di  remo. 

Mazze  da  brandistocco  e  da  alabarda. 

Manuele. 

Cugnesse  e  cugni. 

I  tronchi  d'alberi  i  quali  si  segano  per  ridurli  in  tavole, 
diconsi  taglie. 


252  LEO 

Secondo  il  Rossi  oggi  i  legni  comunemente  adoperati  per  i 
diversi  pezzi  di  costruzione  navale  sono  i  seguenti  : 

Spina  (chìglia),  dritto  di  poppa  e  ruota  di  prora.  —  Quer- 
cia comune  e  quercia  di  Danzica,  teack. 

Madieri  e  scalmi.  —  Olmo,  frassino  del  Canada,  quercia 
comune,  faggio. 

Fasciame  esterno.  —  Pei  torelli  e  le  cinte  s' impiega  la 
quercia  comune  e  del  Nord,  e  per  gli  altri  corsi  il  pino  del 
Nord.  In  Inghilterra  è  molto  usato  il  lancewood. 

Puntaletti,  hracciuoli  e  orli  (capi  di  banda).  —  Olmo  e  frassino. 

Paramezzali,  dormienti  e  serrette.  —  Quercia,  faggio. 

Banchi  da  rematori.  —  Pino,  larice. 

Banchi  porta-albero.  —  Quercia,  olmo. 

Pagliuoli  e  grate  (carabottini).  —  Pino,   abete. 

Remi.  —  Frassino,  faggio. 

I  materiali  di  ferro  e  d'acciaio  da  costruzioni  navali  si  ras- 
segneranno sotto  la  voce  Materiali. 

Legnetto,  s.  m.,  piccolo  naviglio. 

Boccaccio,  Laber.,  260  :  Con  licenza  del  Re  sopra  un  le- 
gnetto montati  ....  a  Lipari  ritornarono. 

L.  navicula,  cymhula  ;  Gr.  nJ^oiccfAov. 
Legno,  s.  m.,  per  naviglio  di  legno,  espressione  usata  tanto  dai 
poeti  che  dai  prosatori,  dal  Boccaccio  e  dall'ALiGHiERi  sino 
al  nostro  tempo. 

Basso  latino  :   lignum  ;  Gr.  |u/ov. 

Tirare  al  legno,  tirare  col  cannone  al  corpo  della  nave. 

Nel    medio  evo    lignum    dicevasi    uno   speciale    naviglio  : 
Naves  vero  et   ligna  omnia.  Br.  M.  Pis.,  XIII,  360. 

Catal.  leyn,  leny. 

F.  ant.  Un,  line,  lym,  lene,  ligna;  P.  lenho;  S.  leno. 

F.  tirer  au  bois  d'un  vaisseau  ou  en  plein  bois  ;  I.  to   hull 
a  ship. 

—  di  caviglia,  legni  tessuti  o  inchiodati  con  caviglie. 

Et  fuste  et  grippi  et  legni  di  caviglia. 
Pulci,  Cirifo,  VI,  p.  55. 

—  passéggiero,  Villani  G.,  IX,  82,  naviglio  da  traghettare. 


LEG  25a 

Legno,  quadro  quello  che  à  vele  quadre,  e  costruzione  voluta 
per  questo  tipo  di  nave. 

—  latino  quello  che  porta  vele  latine  o  triangolari  ed  è  tipo  la- 
tino. 

—  nome  di  un  naviglio  molto  comune  nel  medio  evo,  e  special- 
mente nei  secoli  decimoterzo  e  decimoquarto.  Sappiamo  che 
esso  era  talvolta  grandissimo  e  a  remi  ed  a  vela.  Era  il  legno 
(naviglio)  per  eccellenza. 

—  del  pennello  o  del  mostravento  o  anemoscopio.  Si  pone  o  in 
cima  agli  alberi  o  sul  cassero.  Un  tempo  lo  facevano  di  penne, 
donde  venne  il  motto  proverbiale  :  occhio  alla  penna. 

S.  armazon  de  grimpola. 

—  di  volta,  ciascuno  dei  legni  fissi  ai  quali  si  può  dar  volta  un 
canapo. 

S.  madera  de  vuelta. 

—  per  stivare  :  pezzi  di  legno  più  o  meno  lunghi,  squadrati  o 
no,  per  fermare  le  botti,  e  impedire  che  si  cozzino,  come  per 
disporre  altri  oggetti  e  mercanzie. 

P.  madeira  do  porào  ;  S.  lena  de  estiva. . 

—  piana,  il  madriere  che  è  piano,  la  prima  parte  di  una  costa 
innestata  sulla  spina  (chiglia). 

F.  varangue  ;  I.  f,oor  timber  ;  S.  pian,  varenga  liana. 

—  santo,  o  guaiaco,  (guaiacum  officinale)  è  duro  e  pesante  e  si 
adopera  in  marina  per  pulegge,  caviglie  ed  altro.  È  albero 
della  zona  torrida,  particolarmente  dell'occidentale,  e  nel- 
l'America. 

F.  gaiac  ;  I.  lignum  vitae  ;  P.  guaiaco  ;  S.  guayacan. 
Legnòla,  s.  f.,  cordicella  di  lana  con  la  quale,  imbevuta  di  acqua 
tinta  con  terra  rossa  (zunobita),  serve  ai  falegnami  a  segnare 
con  linea  rossa  la  via  su  cui  deve  passare  la  sega. 
Legnuolo,  s.  m.,  o  cordone  semplice,  quel    primo    fascio   di   fili 
co'  quali  attorti  si  formano  i  canapi. 
V.  nombolo  ;  Gr.  ligneu. 

F.  toron  ;  I.  strand  of  the  rope  ;  P.  toro  de  corda  ;  S.  cor- 
don  ;  T.  die  Duchi  eines  Taues. 

—  composto. 

F.  toron    compose  ;    I.  combined  strand  ;  T.  die    Combina- 
tionslitze. 


254  LEL 

JLella-palella  e  Ullo  pallilo  (a  remi),  in  napoletano  significa  an- 
dare diritto,  spedito  e  franco. 

Pe  cchesto  te  nne  prego,  Musa  mia, 
Che  te  nne  vienghe  mo  Iella-palella. 
In  D'Ambra  alla  v. 

Lembario,  s.  m,,  marinaro  che  guida  o  governa  un  lembo. 

L.  lembarius  ;  Gr.  iiii.^oi^yj)q. 
Lembetto,  s.  m.,  piccolo  lembo. 

Latino  basso  :  lembetus. 
Lembo,  idiotismo  del  dialettismo  libo,  vedi. 

Lembo,  s.  m.,  nave  di  varia  grandezza,  di  tipi  diversi,  ad  uso 
di  mercanzia  e  di  guerra.  In  guerra,  come  nave  spedita  usa- 
vasi  per  fare  scoperta  (speculatoria)  e  da  messaggi,  ed  anche 
da  combattimento.  Anzi  talvolta  si  avevano  intere  squadre 
di  lembi.  Antenor  qui  cum  classe  lemborum  ad  Phanas  sta- 
bat,  Cassandriam  venit. 

Si  avevano    lembi    biremi,  vedi  Livio,  28,  27. 
Se  ne  avevano  a  soli    sedici    remi.  Fulgenzio  Plamiade, 
JExposit.  serm.  antiq.,  del  sesto  secolo  lo  fa  una  cosa  col  dro- 
mone;  che  era  pure  nave  a  due  ordini  di  remi. 

Furono  navi  piratiche,  forse  prima  di  essere  navi  da  guerra 
come  le  liburne,  i  faseli  ed  altri  legni. 

Pare  che  i  Romani  non  conoscessero  questo  tipo  di  nave, 
innanzi  la  prima  guerra  punica. 

I  Galli  se  ne  valevano  pel  commercio  sui  fiumi,  tanto  che 
Annibale  potè  farne  un  ponte  per  tragittare  l'esercito  sul 
Bedano. 

Si  vuole  che  i  Cirenaici  ne  fossero  inventori. 

II  lembo  è  citato  anche  da  Virgilio,  Georg.,  1,  202  : 

Non  aliter  quam  qui  adverse  vix  flumine  lembum 
Remigiis  subigit.... 

Se  il  testo  di  Fulgenzio,  non  è  guasto,  bisogna  dire  che 
l'autore,  a  nostro  avviso,  confonde  in  uno  più  tipi  di  navi, 
perché  dopo  aver  detto  che  il  lembo  era  una  piccola  barca, 
soggiunge  avere  essa  un  gran  numero  di  remi,  il  che  ci  con- 
durrebbe alle  poliremi  maggiori,  se  pure  non  tiene  per  gran 
numero  il  novantasei  o  quanti  remi  aveva  una  bireme  latina. 


LEM  •       255 

Anche  Vegezio  confuse  i  lembi  con  le  cimbe,  e  coi  cau- 
pulì,  e  i  Untì'i  e  i  carabi!  se  pure,  al  solito,  il  testo  non  è 
guasto. 

Livio  cita  i  lembi  issiacis. 

Venendo  ai  lembi  del  Medio  evo,  egli  avviene  quello  che 
degli  altri  tipi  di  navi,  che  restano  i  nomi,  e  la  cosa  è  del 
tutto  tramutata.  Troviamo,  nel  basso  latino  : 

Un  lembus  de  orlo,  vel  lignum  de  orlo.  Che  vuole  egli 
dir  mai  questo  orlo  ?  è  il  bordo,  la  sponda  era  naviglio  mer- 
cantile, capace  di  trasportare  da  quarantacinque  a  cinquanta 
bestie  bovine,  il  che  darebbe  una  scuderia  lunga  almeno  ven- 
ticinque metri,  senza  dire  dello  spazio  necessario  ai  passeg- 
gieri  e  all'  equipaggio. 

Vien  citato  anche  un  lembus  de  bandis,  che  probabil- 
mente altro  non  è  che  il  lembo  di  orlo.  Lembum  de  bandis 
amarinatum,  con  equipaggio  di  quattro  marinai  oltre  il  pa- 
drone. 

M.  Jal  registra  pure  il  lembutus  del  basso  latino,  come 
diminutivo  di  lembo,  da  un  Atto  di  vendita  del  9  decembre 
del  1450  :  Lembutum  sive  barganti,  cum  ejus  arbore,  anten- 
nis,  velis,  ferris  sive  ruxonis.  E  in  un  altra  vendita  del  13 
gennaio  1474  :  Lembutum....  cum  ejus  arbore,  anthenis,  vela 
dos  ruxones,  tres  Jibants,  arguet  e  talles  (taglie)  de  tirar  e  sis 
rames,  e  sis  palors. 

Lo  stesso  contratto  fa  sapere  che  il  piccolo  brigante  a  sei 
remi,  aveva  un  albero,  delle  antenne,  una  vela,  due  ferri  o 
ancorotti,  tre  canapi  da  rimorchio,  un  piccolo  argano,  per 
manovrare    i    libati. 

M.  Jal  pensa  che  palors  possa  significare  stroppi.  Non  po- 
trebbe essere  scorrezione  per  palos  f  cioè  pali,  nel  significato 
di  sen  ali  ? 

Brigante  è  il  positivo  di  brigantino. 

I  lembi  del  medio  evo,  come  altre  specie  di  navi  avevano 
tre  timoni.  Cosi  in  alcune  galee. 
Lembo,  la  parte  estrema  di  checchesia. 
L.  limbus. 

F.  limbe  ;  I.  lim,  limbus  ;  T.  der  Limbus. 
—  l'orlo  degli  strumenti  nautici,  ottici  e  geodetici,  sul  quale  si 
segna  la  graduazione. 


256  LEM 

Lembo,  (congiungere   lembo   a)    trattandosi  delle   lamiere,  vuol 
dire  attestarle,  anziché  sovrapporle. 
L.  lembus  ;  Gr.  x/sàTTre^ov. 

—  il  margine  o  l'orlo  del  disco  di  un  corpo  celeste,  specialmente 
del  sole  e  della  luna. 

—  discosto. 

F.  hord  éloigné ;  I.  farthest  limb;  T.  der  entfernte  Band, 

—  pi.,  lembi  prossimi  (del  sole  e  della  luna). 

F.  bords  voisins  ;    I.  nearest   limbs  ;  T.  die    zunàchst    lie- 
genden  Rander. 
Lembode,  che  à  la  forma  del  lembo. 

Gr.   is//.]3wSy3?. 

Lembutus,  è  scorrezione  di  Lembetus. 

Lemuria,  s.  f.,  antico  continente,  che  si  sommerse  ;  pare  che  si 
stendesse  da  Madagascar  compresa,  a  Ceylan  e  forse  più  ol- 
tre, dove  oggi  è  l'oceano  indiano. 

Lencia,  s.  f.,  nel  basso  latino,  per  lenza  diritta,  a  piombo,  ad 
lenciam  rectam,  alta  al  mezzo  della  nave  nove  palmi  misurati 
verticalmente.  Forse  non  è  che  la  lentia,  vedi. 

Lenno,  s.  m.,  ciascuno  di  quei  canapi  coi  quali  la  nave  si  tiene 
abbattuta,  presso  a  quella  che  la  carica,  al  fine  di   rialzarla. 

—  corda  con  la  quale  si  tiene  accosta  la  galera  (sic)  caricata  a 
quella  sopra  la  quale  si  carica,  quando  si  dà  earena.  RoFPiA. 

Lenta  !   (molla)  voce  di  comando  per  allentare  le  manovre. 
Lentare,  per  allentare,  lascare  (mollare),  l'abbiamo  in  Ariosto, 

vedi  in  Mollare.  Lentarsi,  rifl.,  divenir  lento,  lasco. 
-^  a  mano,  allentare  un  canapo  tenendolo  tuttavia  in  mano,  in 

modo  che  non  sfugga,  ma  fili. 

—  in  bando,  allentare  o  lascare  il  canapo,  lasciando  la  cima, 
perché  scorra  tutta  ad  un  tratto. 

—  in  poppa,  allentare  le  scotte  delle  vele  a  poppavia. 

—  la  gomena,  allentarla,  lascarla. 

—  la  barra,  allentare  il  ritegno  della  barra  del  timone,  acciò 
che  il  naviglio  poggi  fuggendo  innanzi  al  vento  o  alla  cor- 
rente. 

—  le  vele,  allentare  le  scotte  delle  vele,  a  fin  che  sventino  più 
0  meno. 

—  i  remi,  abbandonarli  sullo  scalmo. 

Lentato,  add.  e  p.  ps.,  da  lentare,  allentato,  lascato. 


LEN  267 

Lente,  s.  f.,  di  cristallo  artefatto  o  di  monte,  detta  cosi  dalla 
forma  ordinaria  eh' è  simile  a  quella  di  una  lenticchia. 

F.  lentille  ;  I.  lens  ;  P.  e  S.  lente  ;  T.  die  Linse. 

Queste  lenti  sono  fatte  per  avvicinare  o  ingrandire  gli 
oggetti. 

La  lente  fu  inventata  da  Fra  Domenico  Spina  Domenicano 
nel  secolo  decimoquarto,  e  nel  secolo  decimosettimo  il  Galilei 
inventava  il  telescopio. 

Le  lenti  sono  piane,  concave  e  piano  convesse. 

Ve  ne  sono  pure  biconvesse  e  biconcave. 

Convergenti  concavo-convesse  o  convergenti  menische. 

Divergenti  concavo-convesse  o  divergenti  menische,  alcuni 
le  dissero  anco  lanette. 

—  di  Fresnel,  lente  composta  formata  dal  collocare,  intorno  una 
lente  centrale  convessa,  anelli  di  cristallo  cosi  curvi  da  avere 
lo  stesso  foco,  per  concentrare  la  luce  in  una  particolare  di- 
rezione. Fu  detta  cosi  dall'  inventore. 

—  moltiplicante,  un  lato  della  quale  è  piano  e  l'altro  convesso, 
ma  fatte  di  un  numero  di  facce  piane  inclinate  ad  un'altra, 
ciascuna  delle  quali  presenta  un  separato  oggetto,  come  essi 
sono,  moltiplicati. 

—  a  scaglioni,  dagl'  Inglesi  detta  polizonale,  quella  fatta  di  pezzi 
disposti  a  zone  o  ad  anelli,  usate  nelle  lanterne  dei  Fari. 

—  acromatica  quella  formata  di  due  pezzi,  di  materia  diversa  si 
che  non  mostrino  intorno  agli  oggetti  i  colori  dell'  iride.  Un 
tempo  si  dissero  anche  dolondiane  da  Dolond  che  ne  fu  il 
primo  artefice  in  Londra. 

—  obbiettiva,  la  prima  del  canocchiale  che  riceve  la  imagine 
degli  oggetti. 

—  oculare,  l'ultima,  ossia  quella  alla  quale  si  appone  l'occhio. 
Lenteggiare,  v.  intr.,  dicesi  di  perni  od  altro,  che  stiano  laschi 

nei  loro  fori. 

—  l'andare  lento  nel  muoversi,  cominciare  ad  allentare,  ad  es- 
sere meno  teso  parlando  di  manovre. 

Lentia,  s.  f.,  il  Crescenzio,  115,  dice  :  «  che  era  un  meccani- 
smo che  usavano  i  marinai  per  sollevare  o  mandare  abbasso 
fardelli  o  botti.  »  Che  però  non  era  niente  meccanismo,  poi 
che  il  tutto  si  riduceva  ad  una  fune  ferma  da  un  capo  e 
passante  per  una  puleggia    con  l'altro,  che    faceva  da   braca 

CORAZZINI,  Vocah.  Nautico.  17 


258  LEN 

all'  oggetto  da  alzarsi  o  calarsi.  Crescenzio  altrove  :  «  Met- 
tendosi queste  due  galee  l'una  a  canto  l'altra,  ligate  con  le 
lentie,  certa  sorte  di  canapo  »  di  cui  si  servivano  nell' abbat- 
tere le  navi. 

Gr.  lentia. 

¥.  trévire  ;  I.  parbuckle  ;  P.  e  S.  tiravira  ;  T.  das  Schrottau. 
Lentiare,  v.  a.,  lavorare  alla  lentia.  Parrilli. 

F.  trevirer  ;  I.  to  parbuckle  ;  T.  schroten. 
LfCnto,  add.,  tardo,  parlandosi  di  un  naviglio,  lento  nel  cammino, 
lento  nel  virare. 

—  contrario  di  teso,  lasco,  allentato. 

—  I  comando  ai  marinai,  al  timoniere,  al  macchinista,  per  dimi- 
nuire la  celerità  del  naviglio  o  di  una  manovra. 

—  add.,  non  tirato,  non  tesato. 

—  che  non  ubbidisce  al  timone,  quindi  non  pronto  a  muoversi, 
non  agile,  tardo. 

F.  lent;  I.  slow,  slack;  T.  tràge. 
Lenuncularius,  il  barcaiolo  del  lenunculo. 

Nelle  iscrizioni  sono  citati  i  Lenuncularii  auxiliarii  ostien- 
ses.  Grutero,  398,  7:  in  Muratori,  158,  1. 
L#enunculus,  s.  m.,  naviglio  da  pesca. 

Come  scafa  delle  navi  l' abbiamo  in  Cesare  :  Horum  fuga 
navium  onerarium  magistros  incitabat.  Fauci  lenunculi  ad 
officium  imperiumque  conveniebant. 
Lenza,  s.  f.,  la  cordellina  dell'amo,  fatta  da  crini  di  cavallo  o 
di  seta.  Forse  da  Untea,  perché  fatta  da  prima  di  filo  di  lino. 
Vedi  Lencia. 

L.  linea  hamata  ;  Gr.  ó|5//.tà. 

F.  llgne  ;  I.  line  ;  P.  Unha  ;  S.  lienza  ;  T.  die  Fischerleine. 

—  «  chiamavano  nel  trecento,  la  cordellina  dei  costruttori,  colla 
quale  misuravano,  cordeggiavano,  segnavano  i  garbi,  squadra- 
vano i  legnami,  e  davano  il  sesto  ai  navigli.  »  Gugliemotti. 

—  «  A  lenza,  in  quest'  ultimo  senso,  a  lenza  dritta  e  simili,  modi 
avverb.,  valgono  a  piombo,  per  filo.  »  Id. 

—  «  delle  tanaglie  ciascuna  di  quelle  corde  semplici  o  paran- 
chine,  con  che  si  aprono  o  chiudono  le  bocche  delle  grandi 
tanaglie  idrauliche  o  militari.  »  Id. 

—  cordicella  cui  si  attacca  un  piombo  per  misurare  l'altezza  o 
la  profondità. 


LEN-LEO  259 

Lenza,  del  capone,  canapo  del  bozzello  del  capone,  in  veneto  già 
0  ghia,    vedi. 

—  del  traversino,  vedi  Ghia. 

Da  questo  uso  si  vede  che  un  tempo  valse  canapo  o  ca- 
napetto,  come  la  cordellina  dell'amo.  E  che  il  termine  ita- 
liano, in  luogo  del  dialettale  ghia,  è  len^a.  Il  lavoro  di  ripe- 
scare le  voci  italiane,  da  surrogare  alle  dialettali,  non  è  im- 
presa da  prendersi  a  gabbo. 

—  del  borello  della  gran  bolina. 

E.  queue  du  hurìn  de  la  grande  houline  ;  I.  ship  toggle 
and  lansard  of  the  main  bowline  ;  T.  die  Schlippleine,  der 
Knehelsteert  der  Grosshuline. 

—  per  la  pesca  della  balena, 

E.  ligne  pour  péche  de  la  haleine;  I.  fishing-line;  T.  die 
Walfischleine. 

—  nell'antico  dialetto  veneto  lenza  significò:  acqua. 
X#enzanella,  s.  f.,  diminutivo  di    lenza,  linea  o   cordicella    dello 

scandaglio. 
Lenzara,  s.  f.,  è  quanto  palamito,  vedi. 
Lenzare,  v.  a.,  pescare  con    la    lenza,  misurare  con  la    lenza,  e 

fig.  fasciare.   Crusca. 
Lenzuolo,  s.  m.,  chiamava  il  Crescenzio,  tutto  il   panno  della 

vela.  Naut.  Medit.,  pag.  73. 
Leone  e  lione,  s.  m.,  si  disse  un  tempo  la  figura  a  prua  che  si 

poneva  specialmente  dai  Veneziani,  e  più  tardi,  diversificata, 

si  chiamò  polena,  vedi. 

E.  e  I.  lion  ;  S.  leon  de  prot. 

—  pi.  (fossa  dei)  vedi  Fossa. 

—  Nemeo,  costellazione,  il  quinto  segno  dello  zodiaco.  La  figura 
del  lione  sulla  testa  à  1' anacotha,  sul  petto  à  l'alfa,  il  gruppo 
detto  albagen,  sulla  giuba.  Il  sole  vi  entra  circa  il  22  di 
luglio. 

—  (piccolo)  costellazione  boreale  tra  il  grande  leone  e  l'orsa 
maggiore. 

E.  e  I.  lion  ;  P.  leo  ;  S.  e  T.  leon. 

—  '  di  mare,  platirinco,  otaria  jubata,  phoca  juhata. 

E.  lion  marin  ;  I.  sea-lion  seal  ;  T.  der  Seel(Rwe. 

—  formidabile  dicevasi  nel  secolo  decimosettimo  dai  marinai  il 
Capo  di  Buona  Speranza.  Baetoli,  Asia,  I,  ^^. 


260  LEP-LES 

Lepade,  s.  f.,  specie  di  conchiglia  univalve  che  si  attacca  cosi 
forte  agli  scogli  che  difficilmente  se  ne  può  distaccare,  e  si 
attacca  pure  alla  carena  delle  navi. 

E.  bernacle,  sapinette,  cravan  ;  I.  barnacle  ;  S.  escaramujo. 
Lepanto  (battaglia  di),  che  veramente  dovria  dirsi  delle  Curzo- 
lari,  da  che  presso  questa  isola  fu  data,  non  nel  golfo  di  Le- 
panto, ma  presso  la  sua  imboccatura. 

Fu  combattuta  tra  Cristiani  e  Turchi  il  7  ottobre  1571. 

I  Cristiani  furono  sotto  il  comando  generale  di  Giovanni 
d'Austria. 

Presero  parte  alla  grande  battaglia  i  Veneti  comandati  dal 
Barbarigo  e  dal  Veniero,  i  Piemontesi  sotto  il  Leiny  e  Fran- 
cesco Principe  di  Savoia  il  quale  mori  delle  ferite  riportate 
combattendo  valorosamente  ;  i  pontificii  comandati  da  Marco 
Antonio  Colonna,  i  Genovesi  da  Andrea  Loria  al  servizio  di 
Filippo  II  di  Spagna. 

Fra  i  Turchi  v'avevano  italiani  rinnegati  che  furono  i  più 
abili  si  che  mancò  poco  che  non  dassero  la  vittoria  ai  Turchi. 

Vedi  Masi,  /  cento  poeti  della  vittoria  di  Lepanto. 

Mazzoni  G.,  La  battaglia  di  Lepanto  e  la  poesia  poli- 
tica. -  BoNAMiCO,  La  battaglia  di  Lepanto,   Ode. 

—  una  delle  quattro  grandi  corazzate  disegnate  dal  Brin,  le  quali 
segnarono  allora  un  grande  progresso  nell'architettura  navale, 
ammirato  anche  fuori  d'Italia. 

Leppo,  s.  m.,  specie  di  mastice  xisato  dai   Cinesi    per  spalmare 
la  carena. 
I.  leppo. 
Lepre,  vedi  Orecchia. 

—  marina,  sorta  di  animale  di  mare,  tutto  ignudo,  come  i  lu- 
maconi. 

L.  lepus  marinus  ;  Gr.  /ayw^  0a/a77iK. 

—  costellazione  dell'  emisfero  australe. 
Lercari  Agostino,  R.  M.,  1887,  I,  364. 

—  Ugo,  Ammiraglio,  R.  M.,  1887,  I,  329;  III,  317. 

Lesbio,  s.  m.,  dagli  EUeni  si  disse  il  doppio  fondo  della  nave 
0  la  falsa  spina  (chiglia)  ? 

La  falsa  spina  (chiglia)  l'ebbero  indubitatamente  gli  an- 
tichi, non  conosco  le  testimonianze  che  accennino  al  doppio 
fondo,  quale  vorrebbe  il  Leopoldi. 


LES-LET  261 

Lesina,  s.  f.,  una  nizza  lunga  e  sottile,  vedi. 

Lesti  Leone,  Ingegnere  Capo  al   Ministero    della  Marina. 

disegnò  la  torpediniera,  il  Pellicano  di  150    tonnellate    e    di 

23  nodi. 
Lesto,  add.,  presto,  sollecito. 

—  I  pi.,  voce  di  comando  preventivo,  acciò  che  i  marinai  stiano 
pronti  ad  eseguire  una  manovra  commessa. 

I.  ready;  P.  lesto. 

—  pi.,  o  pronti  a  girare!  (virare),  comando  dato  ai  marinai 
acciò  che  si  rechino  ai  posti  ad  essi  assegnati  per  girare  di 
banda    (bordo). 

G.  lesti  a  vira. 

I.  ready  about  !  about  ship  ;  P.  lesto  a  virar. 

—  alla  vira  !  a  Livorno,  Ardisson. 

Lestride,  s.  f.,  naviglio  da  pirata.  Polluce  lo  cita  come  nave 
da  trasporto,  il  che  vuol  dire  che  ve  ne  era  tanto  da  guerra 
che  onerarie  o  mercantili. 

L.  lestridis  /  Gr.  /vjtt/si;-,  100-. 
Lestrigone,  s.  m.,  popolo  pirata  e  brigante  e  cannibale  dell'an- 
tica   Sicilia  presso  i  lidi  orientali. 
Lettera  di  marco,  gallicismo  ;  vedi  Patente  di  Corso. 

F.  lettre  de  marque  ;  I.  letter  of  mark  ;  P.  carta  da  marca  ; 
S.  conocimieiito,  poliza  de  cargo. 

—  di  mare  o  patente,  il  permesso  o  patente  in  iscritto  data  dal 
governo  di  navigare  e  commerciare  per  mare. 

F.  lettre  de  mer,  congé  de  batiment  ;  I.  sea  letter  ;  P.  par- 
m^issao  de  navegagas  ;  S.  perniso  de  navegacion  ;  T.  die  Freil 
carte. 

—  della  portata  di  una  nave,  polizza  di  carico. 

F.  lettre  du  port  d'un  vaisseau  ;  I.  ship's  tunnage. 

—  di  rappresaglia,  contro  i  nemici  in  guerra. 

F.  lettre  de  represailles  ;  I.  letter  of  represailles  ;  P.  carta 
de  represalia  ;  S.  letra  0  carta  de  represalia. 

—  di  cambio  marittimo,  cambiale, 

F.  contrat  à  la  grosse  aventure,  contrat  de  grosse  ;  I.  bot- 
tomry bond,  bill  of  bottomry  ;  T.  der  Bodmereibrief. 

—  di  porto,  di  vettura. 

F.  lettre  de  volture;  I.  bill  of  lading,  bill  of  carriage, 
way-bill. 


262  LET 

Lettera,  remissoria.  Quegli  che  si  sentirà  aggravato  (dalla  sentenza) 
se  ne  può  appellare  ....  e  la  detta  appellazione  è  ricevuta  e- 
remessa  al  giudice  delle  appellazioni  del  Consolato,  insieme 
con  il  processo  innanzi  a  gli  detti  consoli  agitato,  per  allegar 
in  luogo  de'  testimoni  littore  remissorie,  etc. 

Lettiga,  s.  f.,  per  i  feriti;  nelle  nostre  navi  usano  quelle  inven- 
tate dal  Fiorani,  vedi. 

Letto,  s.  m.,  per  dormire  nelle  navi  è  di  foggio  diverse,  quindi 
si  chiama  :  sacco,  cuccetta,  branda,  quadro,  scanno,  bancaccia. 
F.  Ut  d'un  navire;  I.  hed  of  a  ship;  P.  letto  do  harco ; 
S.  lecho  del  buque. 

—  il  fondo  del  fiume  o  del  mare. 

F.  Ut  d'une  riviere;  I.  hed  of  a  river  ;  P.  leito  d'um  rio; 
S.  lecho  de  un  rio. 

—  la  parte  dell'  invasatura  sulla  quale  posa  un  naviglio  in  co- 
struzione. 

«  E  legata  ch'ella  (la  galea  o  altro  legno)  è  in  questo- 
modo  al  suo  letto,  et  messi  da  sei  in  sei  palmi  i  palanchi 
sotto  al  letto  che  servono  in  luogo  di  rote,  si  mettono  le  ta- 
glie, ove  s' inferiscono  i  lavori  in  certe  anelli  di  ferrO;  messi 
a  questo  fine  dall'una  et  l'altra  banda  nei  vasi  del  letta 
verso  poppa.  »  Crescenzio,  86. 

F.  cale  (pian  incline)  contruite  pour  le  lancemento  d'un 
navire  ;  I.  sliding  or  launching  ways  ;  T.  die  Bettung. 

—  del  pagiiuolo,  quello  strato  di  stoje,  fascine  e  legni  che  si  fa 
nella  stiva  per  difendere  dall'  umidità  le  mercanzie,  le  gomene 
ed  altro. 

—  pi.,  fissi  nella  nave,  quelli  che  sono  stabili  e  fissi  alla  murata, 
della  nave. 

F.  cajutes,  camagues;  I.  sea-bed  frames. 

—  delle  caldaie,  formato  di  madrieri  (madieri)  tagliati  superior- 
mente in  modo  da  potere  abbracciare  il  fondo  delle    caldaie, 

F.  Ut  des  cìiaudieres  ;  I.  bedding  of  boilers  ;  T.  das  Kas- 
selbett. 

—  del  vento,  occhio  o  spiga  del  vento,  la  direzione  o  linea  sulla 
quale  spira.  Quindi  si  dice  che  una  nave,  sta,  va  o  trovasi 
0  mettesi  sul  letto  del  vento,  andare  a  filo  del  vento,  e  fian- 
cheggiando   il    vento,  il  che  si   fa  segnatamente  a  la  bolina. 


LET  263 

Lis,  pensò  M.  Jal  che  sia  abbreviazione  di  lisiere  (vivagno) 
come  vis  di  visage.  A  me  pare  piuttosto  che  lisiere  come  vi- 
sage, siano  protendimento  delle  voci  positive  :  Us  e  vis. 

F.  Ut  du  vent,  lis  de  vent,  e' est    aire    et    rim    (rumh)   de 
vent  ;  I.  the  ivind's  eye  ;  P.  linha  do  vento  ;  S.  filo  o  linea  del 
viento. 
Letto,  della  marea,  quel  tratto  di  mare  su  cui  corre  la  marea. 

F.  Ut  de  marèe  ;  I.  tide-way. 

—  si  chiamò  il  tavolato  sul  quale  poggiava  e  girava  il  cannone 
sul  suo  affusto.  Vedi  Pagliuolo. 

—  oscillante. 

F.  couchette  a  suspension  ;  I.  swinging  berth  ;  T.  die  Schwing- 
koje. 

—  della  corrente,  cioè  tutta  la  larghezza  e  zona  sue. 

F.  Ut,  milieu,   fort    du  courant ;    I.  main   stream;  T.  der 
Stromstrich. 

—  branda. 

S.  cama,  donde  il  nostro  camera  per  stanza  da  letto. 

—  quella  parte  di  un  cumolo  di  arena  o  di  fango  sul  quale  viene 
a  posare  un  naviglio  incagliato,  e  la   incava. 

F.  souille  d'un  navire  ;  I.  bed  of  a  ship  after  having  lain 
on  the  mud;  T.  die  Seeling  eines  Schiffes. 

—  quella  specie  di  telaio  di  travi  sul  quale  posa  una  macchina 
a  vapore  dentro  la  nave. 

—  dicevasi    un    tempo,   per    la  sua    forma    speciale,  l'affusto,  il 
carro  o  cassa  del  cannone  e  cosi  del  mortaio. 

«  Trovai    le  artellarie  molto  mal    condizionate  de    lette  e 
ruode  marze  et  di  scoperte.  »  Veniero,  Kelaz. 

F.  Ut  du  cannon  ;  I.  bed  of  a  mortar  ;  S.  almohada. 

—  cosi    appellavasi    un  tempo  il   calastrello  di  culatta,  il  legno 
che  regge  il  fondo  del  pezzo. 

F.  chevet;  I.  bolster  of  the  gun;  S.  calzo  pallete. 

—  il  punto  del  cielo  dove  un  astro  tramonta  : 

che  '1  Sol  non  si  ricorca 
Sette  volte  nel  letto,  che  '1  Montone 
Con  tutti  e  quattro  i  pie  cuopre  ed  inforca. 

Dante,  Purg.,  Vili,  134. 


264  LET- LEV 

Letto,  della  luna  : 

E  ciò  fece  li  nostri  passi  scarsi 

Tanto,  che  pria  lo  stremo  della  luna 
Rigiunse  al  letto  suo  per  ricorcarsi. 
Dante,  Purg.,  X,  13. 

Lettura,  s.  f.,  di  un  segnale. 

F.  lecture  (Vun  signal  ;  I.  reading  of  a  signal  ;  P.  lectur.i 
do  urn  signal;  S.  lectura  de  un  senal ;  T.  das  Ablesen  eines 
Signales. 

Leuce,  o  isola  di  Achille,  piccola  isola  del  Mar  Nero,  di  fronte 
alle  foci  del  Danubio  :  sacra  agli  antichi  Greci,  che  la  dice- 
vano soggiorno  degli  antichi  eroi.  Leuce  in  greco  vale  bianco, 
è  deserta  e  piena  di  serpenti,  dai  quali  oggidì  prende  il  nome. 

Leucotoe,  nome  dato  ad  Ino,  figlia  di  Cadmo,  la  quale  fuggendo 
il  marito  Atamante  pazzo  furioso  gittossi  in  mare  col  figlio 
Melicerta.  Ino  fu  detta  Leucotoe  e  Melicerta  fu  detto  Pale- 
mone,  ambo  deità  marine. 

Orfeo  negli  inni  l'appellò  : 

Dea  signora  del  mar  profondo. 

Leudo,  s.  m.,  G.,  per  liuto. 

Leuto  0  Liuto  :  Pantera,  44  :  «  Piccolo  naviglio  con  una  sola 
coperta  ;  due  vele,  maestra  e  trinchetto,  portata  da  trenta  a 
sessanta  tonnellate,  usato  per  commercio  in  Italia,  che  si  dice 
meglio  Liuto.  »  Io  direi  peggio  perché  si  equivoca  col  nome 
dello  strumento  musicale. 

Leva,  s.  f.,  macchina  semplice  per  muovere  o  alzar  pesi.  Gali- 
lei, Meccanica  :  Né    questo  strumento  è  differente   da    quel- 
l'altro che  vetta  e  volgarmente  lèva  si  addimanda,  col  quale 
si  muovono  grandissimi  pesi  con  pochissima  forza. 
L.  vectis  ;  Gr.  //.ox^ó;-. 

F.  levier  ;  I.  lever  ;  P.  Alavanca  ;  S.  alzaprima  ;  T.  der 
Hebel. 

—  per  stivare  i  blocchi  di   marmo. 

—  (a  leva)  è  un  modo  di  alzare  (alare)  o  tirare  che  si  effettua 
correndo  e  traendo  seco  il  canapo  a  cui  è  attaccata  la  resi- 
stenza, e  cosi  vien  prodotto  un  moto  continuato  ed  uniforme. 

—  barra  del  timone. 

I.  ease  the  helm  !  ;  S.  Jandar  !,  jen  vela  f,  no  locar  ! 


LEV  255 

Leva,  barra  sottovento. 

I.  ease  the  helm  down. 

—  (ponte  a),  vedi  Ponte. 

—  (gran),  vedi  Scaletta. 

—  descrizione,  o  arruolamento  dei  soldati,  marinai  o  terrestri. 

F.  Uvee  de  matelots ;  I.  levy  of  sailors;  P.  leva;   S.  leva 
de  marineria;  T.  die  Aushebung,  Rekrutirung   der  Matrosen. 

—  (gente  di)  quella  che  si  tiene  allestita  per  imbarcarla  al  bi- 
sogno, per  equipaggiare  le  navi. 

S.  gente  de  leva. 

—  forzata,  l' arruolamento  contro  voglia  dei  giovani  atti  alle 
armi,  che  facevasi  in  caso  di  guerra,  prima  che  fosse  istituita 
la  coscrizione. 

I.  press-gang. 

—  0  leve,  i  soldati  o  marinai  chiamati  alle  armi. 

—  (consiglio  di)  la  commissione  di  ufficiali  incaricati  di  esami- 
nare e  regolare  tutto  ciò  che  concerne  la  leva. 

—  Crusca  :  levata,  e  quindi  usasi  anche  per  partenza. 

—  (tocca-)  il  suono  delle  trombe  che  indica  la  partenza. 
Leva-leva,  specie  di  rete,  napol. 

—  (tiro  di)  il  colpo  di  cannone  che  si  fa  per  dare  il  segno  della 
partenza,  con  tiro  a  polvere,  insieme  al  quale  si  alza  una 
bandiera  speciale,  od  un  fiocco,  per  significare  che  la  nave  si 
apparecchia  a  partire.  Con  il  tiro  si  chiamano  anche  in  nave 
le  persone  dell'equipaggio  che  fossero  a  terra. 

G.  tto  de  leva. 

F.  coup  de  partence  ;  I.  jour  de   depart, 

—  (bandiera  e  parrocclietto  di)  quella  vela  o  quella  bandiera  che 
si  aprono  per  dare  il  segno  della  partenza. 

—  (onda  di),  sorda,  gonfia,  che  viene  dal  largo  indizio  di  vicina 
tempesta.  Omero  cosi  descrive  questo  fenomeno  nel  XIV, 
V.  22,  di^W Iliade: 

Come  quando 
Il  vasto  mar  s' imbruna,  e  presentendo 
De'  rauchi  venti  il  turbine  vicino, 
Tace  l'onda  atterrita,  ed  in  nessuna 
Parte  si  volve,  finché  d'alto  scenda 
La  procella  di  Giove. 


266  LEV 

Leva,  di  mare,  mare  grosso  con  cavalloni  lunghi,  che  a  mano  a 
mano  si  frangono,  e  che  viene  dal  largo. 
G.  ma  de  leva. 
I.  heavy  swell;  S.  mar  sordo,  de  fondo. 

—  d' iniezione. 

I.  injection  lever  ;  P.  leva  da  injecgao  ;  S.  leva  de  la  iniec- 
cion. 

—  della  valvola  di  spurgo. 

I.  exhausting  valve's  lever. 

—  dello  strozzatoio. 

I.  compressor-lever. 

—  volta. 

P.  larga. 

—  !  comando  per  ordinare  di  togliere  o  alzare  alcuna  cosa. 

—  remi  !  vedi  Remi. 

F.    lève    rame  ;    I.    unship    the    oars  ;    P.   arvora    remos  ; 
S.  /  alza  remos! ;  T.  die  Bookriemen  einlegen. 

—  leva  !  dicesi  per  eccitare  ad  alcuna  opera  condotta  in  più,  ac- 
ciò che  tutti  procedano  ad  un  tempo,  con  moto  continao  ed 
eguale. 

—  comando,  per  tirare,  tesare,  con  impegno.  Significa  anco  far 
presto  qualsiasi  cosa. 

F.  hisser  etc.,  a  courir  ;  I.  to  hoist  by  the  run  ;  T.  auflaufen. 

—  (orza  quanto)  !  comando  al  timoniere  di  orzare  tanto  vicino  al 
vento  da  riceverne  la  spinta  in  avanti. 

—  aspe  !  comando  di  togliere  le  barre. 

F.  enlevez  les  barres  !  ;  I.  ali  bars  down  !  ;  T.  Spaken  aus  ! 

—  (il  vento  si)  dicesi  allorché  esso  comincia  a   spirare. 

F.  le  vent   se    leve  ;    I.  the  wind    begins    to    blow  ;  T.  der 
Wind  springt  auf, 

—  per  mettere  in  moto  una  macchina. 

I.  starting-lever. 
Levai  de  mar,  V.,  vedi  Lieviti. 
Levamenta,  specie  di  nave  ? 

«  ....  In  unum  corum  (navigiorum)  quae  dicebantur  leva- 
jnenta.  »  Ducange. 
Levantàra,  e  Levantera,  V.,  s.  f.,  nell'Adriatico  chiamano    una 
furia  di  vento  levantino. 

F.  coup  de  vent  de  est  ;  I.  east  gale  ;  T.  heftiger  Ostwind. 


LEV  267 


Levante. 


Levante  o  siroco  ciaro 
E  tramontana  scara, 
Bùtite  in  mar  e  non  aver  paura. 
Venezia,  Costa. 

add.,  che  sorge,  detto  del  sole,  della  luna,  di  qualsiasi  astro 
che  sorga  sull'orizzonte. 

F.  e  I.  levant  ;  P.  e  S.  levante  ;  T.  die  Levante. 
uno  dei    quattro  punti    cardinali,  detto  cosi  per  essere  dalla 
parte  del  sorgere  del  sole,  che  dicesi  aoche  oriente.  Il  primo 
punto  cardinale. 

L.  oriens  ;  Gr.  àvxToXv], 

F.  levant;  I.  the  east  levant;  P.  e  S.  levante,  oriente. 
uno    dei   venti  principali,  che  si  appellano    pure  :   sussolano, 
apartia  o  sparzia,  apeliote,  eoo,  aitano,  aitino,  oriente. 

I.  levanter,  vento  fresco  del  levante, 
diritto,  quello  che  spira,  in  linea  retta  dall'  oriente  equinoziale. 

L.  euruSj  subsolanus  ;  Gr.  sOpo;-,  àTrvj/twT/;;-. 
quarta  a  Greco. 

levante  quello  che  soffia  di  mezzo  ai  due. 
quarta  a  scirocco. 

tutta  la  parte  d'Europa  che  è  ad  oriente  d'Italia,  compreso 
1'  Egitto. 

estremo,  la  parte  orientale  dell'Asia, 
la  parte  dell'orizzonte  donde  sorgono  gli  astri. 

Pantera,  237  :  Il  levante  si  segna  con  una  croce  in  luogo 
della  prima  lettera  del  suo  nome. 

Dal    levante  si    orientavano  gli    antichi  come  dalla  stella 
polare,  e  forse  prima  che  questa  fosse  indicata. 

Al  che  riferendosi  1' Alighieri  nel  IV  del  Purgatorio,  52**. 

A  seder  ci  ponemmo  ivi  ambodui, 
Vòlti  a  Levante,  onde  eravam  saliti  ; 
Che  suole  a  riguardar  giovar  altrui. 

(scale  di)  i  luoghi  orientali  d'approdo  nel  Mediterraneo  e  nel- 
l'Oceano intendono  anche  tutti  i  porti  del  Mediterraneo,  i 
popoli  settentrionali  del  nostro  continente. 

F.  échelles  du  levant  ;  I.  sea-post  towns  of  the  levant. 


268  LEV 

Levante,  (quarti  di)  per  greco. 

F.  est  quart  de  nord-est  ;  I.  east  by  north  ;  P.  este  quarta 
h  Nordeste;  S.  este  quarto  al  nordeste  ;  T.   Ost  zu  Nurd. 

—  (quarta  di)  per  scirocco, 

F.  est  quart  de  Sud-est  ;  I.  east  by  south  ;  P.  este  quarta 
al  sudeste  ou  sueste  ;  S.  este    quarto    al    sudeste  ;  T.   Ost    zu- 
-    Slid. 

—  (sole  di),  sole  di  mattina,  che  sorge. 
Levantera,  s.  f.,  colpo  di  vento  dall'oriente. 

F.  coup  de  vent  de  Est  ;  I.  east  gale  ;  T.  heftiger  Ostwind. 
Levantescirocco,  s.  m.  Pantera,  238  :  mezzovento  a  gradi  22°, 

30'  tra  i  due  principali. 
Levantino,  add.,  ciò  che  attiene  ai  paesi  del  levante  :  ed  anche 

sorgente  e  nascente. 

—  s.  m.,  chi  abita  i  paesi  di  levante. 

Questo  termine  è  relativo:  per  i  rivieraschi  deL  Mediter- 
raneo per  levantini  s' intendono  gli  abitanti  dei  lidi  orientali 
del  nostro  mare  ;  per  i  popoli  del  settentrione  levantini  sono 
tutti  i  popoli  del  littorale  mediterraneo. 

—  add.,  di  chi  è  nato  nei  lidi  orientali  del  Mediterraneo,  ed 
anche  quelli  di  levante  rispetto  alle  diverse  regioni  dell'Eu- 
ropa meridionale  per  esempio  gli  Albanesi  e  i  Greci  come  già 
questi  chiamarono  occidentale  (Esperia)  V  Italia.  I  Marinai 
del  settentrione  di  Francia,  chiamano  levantini  i  rivieraschi 
della  Provenza. 

Levante  (Giacomo  di)  Ammiraglio,  R.  M.,  1887,  I,  329. 
Levare  l' àncora,  vedi  Ancora. 

L.  sustoUere,  tollere,  suhtrahere  ancoram  ;  Gr.  «i|jitv,  «vaijSiffQat, 

—  l'ancora  con  la  lancia. 

F.  lèver  Vancre  avec  la  chaloupe  ;  I.  to  weigh  the  anchor  ; 
S.  levar  el  ancia  con  la  lancha. 

—  1'  àncora  pei  capelli, 

F.  lèver  Vancre  par  les  cheveux  ;  I.  to  weigh  the  anchor 
by  the  hair  ;  S.  levar  el  ancia  por  la  tea. 

—  1'  àncora,  tirarla  su  dal  fondo  del  mare. 

Quando  l'ancora  si  leva  a  braccia  o  coli' argano,  si  dice 
propriamente  salpare. 


LEV  269 

Quando  si  leva  colla  barca,  avvolgendo  la  grippia  al  mo- 
linello di  poppa,  si  dice  levar  l'ancora  pei  capelli. 

Levar  1'  àncora  significa  anche  partire,  salpare. 
Levare,  un  ancorotto. 

F.  degrappiner  ;  I.  to  purchase  a  grappling;  S.  levar  un 
anclote.  t 

—  con  naviglio,  imbarcare  uomini  o  mercanzia. 

I.  to  take  aboard. 

—  cominciare  i  venti  a  soffiare. 

I.  to  rise,  to  blow. 

—  al  vento,  procedendo  fiancheggiando  (bordeggiando)  contro 
vento,  affine  di  accostarsi  là  donde  il  vento  soffia. 

—  rifl.,  per  sorgere,  muoversi,  andar  via  da  un  luogo,  porto,  as- 
sedio. «  ....  mi  levai,  et  la  sera  sorsi  con  tutte  le  nostre  con- 
serve in  Dromo  de  Rezo.  »  E-eggio  di  Calabria.  Malipiero, 
Ann.,  1495,  399. 

—  intr.,  l' apparire,  il  nascere,  il  sorgere  sull'  orizzonte  del  sole 
delle  altre  stelle  e  dei  pianeti. 

F.  le  lever  des  astres  ;  I.  the  rising  of  the  stars  ;  P.  o  le- 
vamento dos  astros  ;  S.  el  salir  de  las  estrellas  ;  T.  der  Auf- 
gang  der   Gestirne,  der  Sternauf gang, 

—  in  latitudine,  navigare  verso  uno  dei  poli. 

—  l'orza,  lascare  i  propedi  (mure)  di  una  vela,  quando  il  na- 
viglio gira  ed  è  sopravvento,  per  iscaricare  le  vele  più  age- 
volmente. 

F.  lever  le  lof,  larguer  le  lof. 

—  «  ci  levammo  con  la  nostra  nave,  et  andammo  a  essa.  »  Ve- 
spucci, in  Ram.,  T,  129.  E. 

—  ferro,  vedi  levar  l'ancora. 

—  il  pane  e  la  pietanza  dinanzi  alcuno,  era  in  uso  per  signifi- 
cargli dal  padrone,  ch'ei  era  licenziato.  Vedi  Consolato  del 
mare.  Nei  Ròoles  d' Oleron  :   Ostar  la  touaille. 

—  per  poppa,  rimorchiare. 

«  La  nostra  nave....  per  esser  grande  et  forte,  levava  per 
poppa  una  grandissima  nave  di  Malacca  detta  giunco.  »  Cor- 
sali, ap.  Ram.,  I,  1^3. 

—  il  timone,  toglierlo,  smontarlo. 

—  dalla  posta,  partire  dal  suo  posto. 

—  l'albero. 


270  LEV 

I.  down  mast;  S.  ahajo  el  palo. 
Levare,  le  tende. 

F.  server  les  tentes  ;  I.  to  strike  the  awnings  ;  S.  calar  el 
toldo  ;  T.  die  Sonnensegel  hergen. 

—  la  fasciatura  di  una  caldaia, 

F.  dégarnir  la  cìiaudière  ;  1.  to  remove  the  clothing,  the 
lagging  of-a  hoiler  ;  T.  den  Kessel  freilegen. 

—  levar  le  graticole. 

F.  lever  le  caillahotis ;  I.  to  take  off  the  gratings;  T.  die 
Gratings  ahnehmen. 

—  le  brande. 

F.  relever  les  hamacs  ;  I.  to  lash  up  the  hammok  in  order 
to  make  a  clear  passage  between  decks  ;  P.  levantar  as  brandas  ; 
S.  levantar  los  coyes  ;  T.  die  Hdngematten  aufsorren. 

—  le  coute,  vedi  Svolgere  un  cavo. 

—  V  orza,  ecco  V  espressione  nazionale  invece  di  smurare. 

F.  larguer  les  amures,  lever  les  lofs;  I.  to  ease  off,  to 
loose  off,  to  rise  the  tacks  ;  T.  die  Halsen  aufstechen. 

—  la  pianta,  il  piano  di  un  porto,  di  una  nave  e  simili. 

F.  faire  le  leve  d'un  port;  I.  to  carry  on  the  survey  of  a 
harbour  ;  P.  levantar  un  porto  ;  S.  demarcar  un  puerto  ;  T.  einen 
Hafen  aufnehmen,  die  Kilsten  aufnehmen. 

—  le  volte  della  gomena. 

S.  quitar  vuelta. 

—  la  insegna,  dissero  i  Veneti  per  alzare  la  bandiera. 
Levata,  s.  f.,  il  levarsi,  in*  tutti  i  significati  di  questo  verbo. 
— -  (rada,  porto  o  altro  luogo  di)  donde  i  navigli    possano  facil- 
mente muoversi  e  andar  via. 

I.  an  open  roodstead,  a  harbour  of  easy  departure. 

—  delle  piane  è  l'altezza  dell'estremità  delle  piane  o  materie 
sopra  il  livello  superiore  della  spina  (chiglia).  Le  piane  e 
quindi  le  coste  anno  maggiore  levata,  a  misura  che  a  certa 
distanza  dal  mezzo  della  lunghezza  della  nave  si  accostano 
alla  prua  o  alla  poppa  e  formano  la  stella  della  spina  (chiglia) 
specialmente  verso  prua. 

—  (costa  di). 

Una  di  quelle  coste  che  servono  a  configurare,  con  le 
forme  e  maestre,  l'intero  corpo  della  nave,  nell'atto  della 
sua  costruzione. 


LEV  271 

V.  onza. 

F.  coupe  de  levee  ;  I.  the  frames  of  a  ship  designed  ou  the 
shipioright' s  plan  and  moulded. 
Levata,  parlando  di  milizia  navale,  indica  l'arruolare  gente  vo- 
lontaria 0  coscritta. 

—  mettersi  alla  levata,  mettersi  a  levar  l'ancora. 

—  azione  del  levar  l'ancora. 

F.  lever  Vancre. 

—  il  movimento  del  mare  agitato,  che  solleva  i  navigli,  levata 
0  gonfiamento  del  mare. 

F.  la  Uvee  de  la  mer  ;  I.  swell  of  the  sea. 

—  di  un  astro. 

L.  ortus  ;  Gr.  yi-jz7t^. 

F.  lever  d'un  astre ;  I.  rise  of  a  star;  P.  nascÌ7niento  de 
um  astro  ;  S.  salida  del  sol,  de  sol  astros  ;  T.  der  Gestirn- 
aufgang. 

—  dei  madrieri,  delle  piane,  alzamento  di  stella  (costruzione  na- 
vale). 

F.  acculement  des  varangue  ;  I.  rising  of  the  floor-timbers  ; 
S.  astilla  mufj'ta  ;  T.  das  Einf alien,  Einziehen  der  Bauchstiicke 
(der  Bodemorangen) . 

—  apparente,  visibile. 

F.  lever  apparent;  I.  apparent  rising;  T.  der  seheinhare 
Aufgang. 

—  alzata  dello  stantuffo. 

F.  levée  ;  I.  throw,  lift  ;  T.  die  Hubhohe. 

—  contrario  di  tramonto,  dello  scomparire  degli  astri  dall'oriz- 
zonte. 

—  equinoziale,  quella  sull'equatore  e  quindi  egualmente  distante 
dall'uno  all'altro  polo. 

—  sostiziale,  il  sorgere  del  sole  nel  solstizio. 

—  eliaca,  quella  di  un  astro,  se  essa  coincide  con  quella  del 
sole. 

—  cosmica,  di  un  astro  o  costellazione  se  coincide  con  quella 
del  sole. 

—  (osservazione  di)  quella  che  vien  fatta  nelle  navi,  al  sorgere 
del  sole,  della  luna  e  degli  astri  maggiori  affine  di  ricono 
scere  il  punto  di  oriente,  cioè  di  sapersi  orientare. 

Levatoio,  s.  m.,  che  si  può  levare,  come  i  ponti. 


272'  .  LEV 

F.  meublé,  ponte-ìevis  ;  I.  mouveable,  drawbridge  ;  P.  leva- 
digo  ;  S.  levadizo. 
Levente,  s.  m.,  soldato  turco. 

Levanti,  s.  m.  pL,  che  si    trova    in  Pantera,  e  indubbiamente 
idiotismo  per  Levantini  :  oppure  è  un  dialettismo. 

Lo  Stratico  dichiara  che  i  Leventi  sono  uomini  sagaci, 
ma  più  tristi  che  buoni.  Talvolta  s' indicano  con  questo  nome 
uomini  atti  a  corseggiare. 

Il  BoERio  non  cita  questa  voce.  Il  Guglielmotti  afferma 
che  il  Fanfani  la  registra  nel  Vocabolario  della  lingua  par- 
lata. Nell'edizione  Barbèra  del  1854  non  c'è:  e  dice  pure 
che  è  viva  a  Livorno  per  facchini  frodatori  ;  il  Piqué  non 
l'à.  Però  si  à  nel  vocabolario  spagnolo  L.  G.  F. 
Leviathan,  s.  m.,  vedi  Giobbe,  capitolo,  XLT. 

Questo  grandissimo  naviglio,  fu  costruito  in  Inghilterra 
nel  1859.  Portava  23  mila  tonnellate  ;  le  sue  dimensioni  erano  : 
757  piedi  di  lunghezza,  91  di  larghezza  e  63,5  del  puntale. 

Fu  detto  cosi  dall'ebraico  (S.  Girolamo)  e  designa  un  mo- 
stro acquatico  o  terrestre,  mal  definito,  un  animale  capace  di 
ripiegarsi,  quindi  un  serpente,  un  dragone. 
Levis  navis,  naviglio  leggiero. 

«  Apparuit  piraticus  celoces  et  lembos  esse,  qui  postea- 
quam  viderunt  ex  alto  classem,  in  fugam  verterunt  :  et  cele- 
ritate  superabant  levioribus  ad  id  fabrefactis  navigiis.  » 
Livio. 
LezzinOy  s.  m.,  corruzione  dal  francese  lusin,  anzi  dall'  inglese 
housing  o  housline,  cioè  cordicella  da  casa,  da  famiglia.  Se- 
condo il  Baretti  il  corrispondente  italiano  è  merlino,  ma  que- 
sta pure  è  voce  straniera  ;  i  Veneti  lo  chiamano  spago  forzin, 
cioè  rinforzato,  e  lo  fanno  di  tre  fili  torti,  e  congiunti  e  at- 
torti poi  insieme  a  formare  una  cordicella. 

Il  Guglielmotti  fa  il  lezzino  o  spago  rinforzato,  di  due 
fili. 

Questa  specie  di  spago  forte  e  resistente,  si  tiene  incatra- 
mato e  no  :  il  primo  lo  dicono  nero,  V  altro  bianco.  Si  ado- 
pera in  varie  specie  di  piccole  legature.  Il  lezzino  è  la  più 
piccola  specie  di  cordicella,  fatto  da  canapa  di  prima  qualità. 

Nap.  lissino  ;  G.  lexin. 

Latino  Basso   volgare  :  merlinia. 


LIB      ,  273 

F.    lusin  ;    I.    Housing    or    hous    line  ;    P.  rio  ;   S.  piola  ; 
T.  das  Hiising,   Takelgarn. 
Lia,  sovrannome  che  i  Siculi  davano  alla  Luna. 
Libanella,  s.  f.,  piccola  corda  di  giunco,  sparto,  o  ginestra  ma- 
rina, per  le  navi  e  per  la  pesca. 
Libano,  s.  m.,  vedi  Sparto. 

«  I  libani  sono  corde  d'erba  »  Pantera;  cioè  di  sparto, 
giunco,  ginestra  marina. 

Questa  voce,  forse,  come  vuole  il  Jal,  proviene  dal  greco 
/t|3à;-,  /tjSaSiov,  fontana,  ruscello,  prateria,  e  nome  di  alcuna  pianta, 
e  quindi  erba  :  trapassi  molto  frequenti  nella  lingua  greca, 
anche  più  arditi  di  questo. 

V.  brida,  carice  o  car  esina  ;  G.  llban. 

S.  liban  vale  ralinga. 
Libare,  v.  a.,  alleggerire  la  nave  di  una  parte  del  peso  o  carico. 
Viene  dall'  italiano  allievare. 

e  Per  essere  stracargati,  ci  mettemmo  per  ultimo  rimedio 
a  libare....  in  quella  notte  costretti  a  gettar  fuori,  per  libarla 
(la  nave)  tutto  quello  che  più  pronto  ne  veniva  alle  mani.  » 
QuiRiNi,  in  Ram.  II,  201,  207  ;  e  negli  Statuti  veneti  del  1255, 
e  negli  Annali  del  Malipiero,  e  nel  Sanuto,  Diarii,  XXIV, 
43  :  «  Cum  la  sua  galia  mal  conditionata,  qual  ancor  lui  non 
à  libato  sua  coperta.  » 

Donde  poi  nei  toscani  senza  che  si  avvedessero  del  ri- 
torno :  «  Et  allibato  buona  parte  della  saorra,  lasciando 
quella  delle  giare  e  alquante  nel  mezzo  sotto  la  boccaporta.  » 
Falconi,  9. 

<  Et  ricercando  la  gente  di  capo,  che  almeno  si  libasse  la 
galea....  io  acconsentii  che  si  gittasse  in  mare  tutto  quello  che 
si  trovava  di  sopra.  »  Machiavelli,  Lettere  ai  Principi,  I,  201. 

Il  solo  Piqué  rimanda  da  libare  all'  italiano  alleggerire. 

—  l'artiglieria,  scaricarne  una  parte. 

—  si    dice    libare  anche  per  sgravare    di    una  parte  del    peso  i 
navigli  per  attraversare  bassi  fondi. 

I  Veneti  ebbero  anche  alihare,  forma  più  vicina  alla  ori- 
ginale. 

La  forma  pretta  italiana  primitiva  ci  fu  serbata,  tra  gli 
altri,  dal  Bartoli,  Asia,  VII,  27  :  «  Era  necessario  allievare 
la  barca.  »  Come  altri  adoperarono  alleggiare.  ^ 

COBAZZiNi,  Vocab.  Nautico.  18 


274  LIB 

Malt,  taffef;  V.  libar  ;  a.  alliba. 

F.  alleger  ;  I.  to  lighten  ;  P.  alijar  ;  S.  alijar  ;  T.  lichten. 
Libarol,  s.  m.,  i  Veneti  da  libare  per  alleggerire,  fecero  libarol 
cioè  alleggeritore.  Intendono  colui  che  à  barca  propria  con 
la  quale  assuma  da  un'  altra  una  parte  del  carico  per  alleg- 
gerirla. In  italiano  diciamo  alleggiatore.  Gli  spagnuoli  chia- 
mano alijador  anche  il  lancione  col  quale  alleggeriscono,  nei 
porti,  il  carico  di  qualche  naviglio. 

r.  gabanier  ;  I.  lighterman  ;  P.  alijador  ;  T.  der  Leìchter- 
maìin,  Lichtermann. 
Libati,  s.  m.  pi.,  Veneziano  antico  :    «  E  vole    300  tole  (tavole) 
de  albero    per   far  libati,  portapagnoli  e    seragie    de    soto.  » 
Fabrica  di  Galee. 

Che    fossero    i    Ubati   non   si    sa  ;    supponesi   che    fossero 
banchi. 

Vedi  Lembo. 
Libato,  in  Falcone  allibato,  add.  e  p.  ps.,  da  libare. 

Naviglio  libato,  quello  allievato  da  una  parte  del    carico. 
Libatore,  chi  o  che  liba,  cioè  chi  o  che  alleggerisce,  allieva. 
Libbo  per  libo,  un  naviglio  o  barca  che  si  usa  nei  porti  per  al- 
leggerire il  carico  delle   navi. 
Libau,  città  e    porto  non  grande,  ma  sicuro  di   Russia  in  Cur- 
landia.  Oggi  à  cantieri^  arsenali,  bacini,  e  armamentari  e  ma- 
gazzini   di    munizioni,  deposito  di  carbone.  Pei  nuovi  lavori 
fatti    al    porto,  vedi    R.  M.,  1891,  III,  230  ;    1887,    II,  323  ; 
1890,  I,  123,  II,   130. 
Libbra,  o  libra,  costellazione,  vedi  Libra. 
G.  Ha. 
L.  libra  ;  Gr.  ?uyó-. 

—  per  moneta, 

G.  Via  ;  Nap.  livera  e  livra,  oggi  in  italiano  lira. . 

—  peso  : 

Grammi 

Romana  antica  di  once  12  e  denari  24.  324,996 

Italiano -.  .  .  .  339,005  ' 

Genovese  di  once  12  sottili 316,778 

—  di  once  12  grosse ' 348,456 

Veneziana  di  once  12  sottili 302,025 

—  di  once  12  grosse 477,494 


LIB  276 

F.  livre ;  I.  pound;  P.  e  S.  libra;  T.  das  Pfund. 
Libbretta,  libbra  piccola,  sottile. 

Libecciata,  s.  f.,  una  sfuriata  di  libeccio,  spesso  di  straordi- 
naria potenza  e  violenza. 

r.  coup  de  vent  de  soudouest ;  I.  south-west  gale;  T.  hef- 

tiger   Wind  aus  Sudwest. 

Libeccio,  s.  m.,  vento  di  ostro  ponente,  detto  cosi  della   Libia, 

donde  a  noi    soffia.  La  forma  della  parola    probabilmente  fu 

presa  dai  Catalani  i  quali  dissero  libeg  e  libetzo,  lébes,  lebeìx. 

F.  lebeche  ;  I.  south-west  wind  ;  P.  e  S.  lebeche  ;  T.  Sildost. 

—  quarta  ad  austro,  quello  che  soffia  da  gradi  11',  15'  da  li- 
beccio, a  33",  45' 

S.  lebeche  quarta  al  mediodia. 

—  quarta  a  ponente,  quello  che  soffia  da  libeccio  11°,  15'  e  da 
ponente  33°,  45'. 

S.  lebeche  cuarta  de  poniente. 

—  (ponente)  quello  che  spira  di  mezzo  ai  due. 

—  (austro)  quello  che  soffia  di  niezzo  ai  due. 

S.  lebeche  y  mediodia. 

—  diritto  il  ponente  libeccio,  o  austro  libeccio. 

F.  lebeche^   garbin  ;   I.  south-west  by  south;    P.  sudoeste ; 
S.  sur-sudoeste  y  oes-sudoeste. 

Libecciuolo,  s.  m.,  dim.  di  libeccio,  di  vento  libico  freschetto, 
ma  non  violento. 

Libella,  idiotismo  per  livella.  Vedi. 
T.  Ubelle. 

Libera  piscaria,  la  legge  che  lasciava  una  pesca   libera    a  tutti. 

Liberare,  v.  a.,  salvare  una  nave  assalita  da  nemici,  salvare  una 
città  assediata  dal  mare,  obbligando  il  nemico  a  ritirarsi,  li- 
berare 0  render  libero  il  passo  o  l'entrata  di  un  fiume,  di  un 
canale,  di  un  porto. 

Liberato,  p.  ps.,  da  liberare,  e  add. 

Liberatore,  chi  o  che  libera. 

Liberazione,  o  liberamento,  Patto  del  liberare. 

Liberna,  idiotismo  per  liburna. 

Libero,  add.,  che  à  libertà,  che  è  sciolto  dal  servizio  militare. 

—  s.  m.,  che  non  è  obbligato  al  servizio  militare,  od  à  finito  la 
ferma. 

—  add.,  libera  di  tasse,  nave  o  mercanzia. 


276  LIB 

F.  navlre,  riiarchandises  en  franchises  ;  I.  ship  goods  free 
of  charges,  duty-free;  T.  das  Schiff",  das  Gut  ist  frei  von 
Gebiihren. 

Libertà  del  mare  ;  la  facoltà  o  diritto  che  à  ogni  nazione  di  co- 
municare liberamente  con  le  altre  e  di  commerciare  con  esse 
per  il  mare,  facoltà  che  deriva  dalla  impossibilità  di  un  pos- 
sesso completo,  e  dall'eguaglianza  dei  diritti  e  della  indipen- 
denza reciproca  delle  nazioni.  Vedi  il  Mare  liberum  dell'olan- 
dese Grozius,  e  il  Mare  clausum  dell'  inglese  Selden. 

F.  liherté  de  la  pleiìie  mer  ;  I.  freedom  of  the  sea  ;  P.  li- 
hertade  do  Oceano  ;  S.  libertad  del  Oceano  ;  T.  die  Freiheit 
des  Meeres. 

Libertini,  si  arrolavano  nelle  ciurme.  Vedi  Livio,  XXII,  il  -, 
XXXVI,  etc.  etc.,  e  Granius  Licinianus. 

Libichiada,  V.,  libecciata,  vedi. 

Libico,  s.  m.,  occidentale    cosi    detto    nel    Mediterraneo    perché 
soffia  dalla  parte  della  Libia  o  Africa  ;  e  lo  stesso  che  altri- 
menti chiamasi  africo. 
S.  libico. 

Libiconoto,  s.  m.,  vento  di  austrolevante. 

Libinoto,  s.  m.,  lo  stesso  che  libiconoto. 

Libirna,  idiotismo  per  liburna. 

Libirnide,  idiotismo  per  liburne. 

Libo,  s.  m.,  il  Guglielmotti  accetta  la  opinione  del  Fanfani, 
cioè  che  questa  voce  sia  sincope  di  Libeccio  ;  mi  pare  che 
sia  meglio  dire  che  essa  è  figlia  legittima  del  latino  libs, 
libis,  anzi  dal  greco  /ti,  li^ò^.  Vedi  Libeccio,  Alleggio. 

—  V.,  alleggerimento  del  carico  di  un  naviglio.  Cosi  dicono 
barca,  peata  o  libo.  Vi  sono  libi  senza  alberi  e  senza  vele, 
altri  che  vanno  a  vela. 

—  naviglio  per  libare. 

—  per  iscarichi  di  navigli. 

Libonoto,  s.  m.,  vento  che  soffia  tra  questi  due  venti. 

S.  libonoto. 
Libra,  vedi  Libbra. 

—  il    settimo  segno  dello  zodiaco,  nel    quale  il   sole  entra  circa 
■il    21    settembre  j  il  principio  di  questa  costellazione  è  dove 

l' equatore  interseca  V  eclittica,  e  vien  detto  equinozio  autun- 
nale, per  essere  le  jiotti  eguali  ai  giorni. 


LIB  277 

F.  balance  ;  I.  libra  ;  P.,  S.  e  T.  libra. 
Libra,  o  bilancia,  secondo  Manetone,  i  Sacerdoti  egizi  del  terzo 

0  quarto  secolo  avanti  Cristo,  convertirono    le  branche    dello 

scorpione  in  piatti  della  Bilancia. 
Libramento,  s.  m.,  vedi  oscillazione,  librazione. 
Librare,  v.  a.,  pesare,  equilibrare,  agguagliare. 

—  V  artiglieria,  collocarla  in  modo  che  non  sbilanci  sulP  affusto, 
sulla  piattaforma,  sulla  linea  di  mira. 

—  «  librarsi,  parlando  di  projetti  in  arcata,  rìfl.  att.  Aggua- 
gliarsi, le  due  forze  di  projezione  e  di  gravità  al  vertice  della 
curva,  dove,  giunto  il  projetto,  per  un  istante  resta  come 
fermo,  in  equilibrio  ;  ed  indi  volge  alla  seconda  parte  della 
curva  di  caduta.  »  Guglielmotti. 

Librarius,  notaio  delle  navi  romane.  Poiché  nelle  iscrizioni  si 
citano  i  librarii  principali,  vuol  dire  che  ve  n'erano  altri  in- 
feriori. 

—  (scriba)  lo  scrivano  che  aveva  la  tenuta  dei  libri  della  nave, 
come  quello  che  era  segretario  del  Comandante. 

Librato,  add.  e  p.  ps.,  da  librare,  equilibrato,  livellato,  piano. 
Archimedi    placet,  aquam  non   esse    libratam,  sed    sphae- 
roides  habere  schema. 
Libratore,  s.  m.,  chi  livella  le  acque. 

L.  Ubrator. 
Librazione,  s.  f.,  o  libramento,  s.  m.,  quell'apparente  irregola- 
rità del  moto  della  luna,  per  la  quale  par  che  essa  si  libri 
o  quasi  ondeggi  sul  suo  asse.  Galileo  G.,  Sist.  340  :  «  Nel 
giorno  della  librazione  apparirà  l'arco  del  viaggio  più  che 
mai  incurvato.  »  Movimento  pel  quale  appariscono  nel  suo 
lembo  occidentale  certe  parti  della  luna,  che  anteriormente 
non  si  vedevano,  e  si  occultano  altre  nell'orientale  che  prima 
erano  visibili. 

L.  libratio,  onis. 

F.  e  I.  libration  ;  P.  Ubragao  ;  S.  Ubracion  ;  T,  Libration, 
Libretto,  s.  m.,  piccolo    libro    legato    in    pergamena  che   il  Co- 
mando dà  a  ciascun  soldato  di  marina  e  nel  quale  scrivesi  il 
suo  nome,  la    paternità,  l'età,  la    patria,  il  grado,  i  debiti  e 
crediti. 

Si  dice  libro  di  matricola  o  di  matricolazione, 

—  delle  paghe. 


278  LIB 

F.  livret   de  compie;  I.  account-book;  T.  das    Gebuhren- 
huch. 
Libretto,  di  risparmio  pei  marinari.  E.,  M.,  1894,  II,  96. 

—  di  costruzione,  nel  quale  si  segnano  tutte  le  dimensioni,  e  i 
diversi  pezzi  che  devono  comporre  il  corpo  del  naviglio  e  che 
per  norma  si  tracciano  nella  sala  dei  garbi. 

S.  lihreta. 
Libro  0  registro  nel  quale  le  navi  mercantili  segnano  la  natura 
e  la  quantità  delle  merci,  come   il    numero  e    la  qualità   dei 
passeggieri.  Lo  chiamano  anche  libro  di  boccaporta.  « 

F.  livre  de  chargement  ;  I.  cargo-hook. 

—  del  naviglio  (di  navigazione),  nel  quale  si  nota  ogni  osserva- 
zione riguardante  la  via,  il  vento,  la  deriva,  le  variazioni 
dell'ago  magnetico. 

—  di  loche  0  della  barchetta,  nel  quale  si  nota  ogni  osservazione 
riguardante  il  cammino  percorso. 

Detto  anche  libro  di  lo. 

F.  journal   de    la    machine  ;  I.  log-hook  ;    S.  cuaderno  de 
bitacora. 
• —  dei  ruoli. 

F.  Cahier    des  ròles ;    I,  mustei'-book,  muster-roll;  T.  das 
Rollenhuch, 

—  delle  fatture. 

F.  livre  des   factures ;   I.  invoice-hook;    T.  das  Facturen- 
huch. 

—  di  cassa. 

F.  livre  de  caisse ;  I.  cash-hook;  T.  das  Kàssenbuk. 

—  mastro,  o  maestro. 

F.  grand-livre  ;  I.  ledger-book  ;  T.  das  Haupthuch. 

—  de'  conti,  quello  nel  quale  gli  ufficiali  di  amministrazione 
scrivono  il  dare  e  l'avere. 

F.  livrets  des  comptes  ;  I.  accouìit-,book  ;  S.  de  cuentas  ;  T. 
das  Dienst-und  Gebuhrenbuch. 

—  dei  segnali  per  la  marina  mercantile,  vedi  Codice  inter nazio' 
naie  dei  segnali. 

—  de'  segnali  delle  navi  da  guerra,  nel  quale  si  scrive  la  no- 
menclatura dei  segnali  che  si  fanno  nella  nave,  e  le  spiega- 
zioni relative.  Si  custodisce  gelosamente,   e   si.  tiene    sempre 


LIB  279 

impiombato,  per  poterlo  gittare  a  fondo  nel  caso  di    pericolo 
ch'esso  venga  in  mano  del  nemico. 

F.  livre  des  signaux  ;  I.  signal-book,    naval  tactics    book  ; 
P.  regimento  de  signaes  ;  S.  libro  de  senales  ;  T.  das  Signal- 
buch. 
Libro,  dei  segnali  semaforici. 

F.  code  sémaphorique  ;  I.  semaphoric  signal-book  ;  P.  ìivro 
de  signoes  semaforicos  ;  S.  libro  de  los  senales  semaforico s  ; 
T.  das  Signalbuch  der  Semaphorensìgnaìe. 

—  di  guida. 

F.  guide  ;  I.  text-book  ;  T.  das  Textbuch. 

—  delle  tariffe. 

F.  inventaire  des  prix  officiels  ;  I.  rate-book  of  the  navy  ; 
T.  das  Preisbuch. 

—  di  armamento  di  una  nave. 

F.  livre  d*armement  ;  I.  armament-book  ;  P.  livro  do  ar- 
mamento; S.  libro  de  armamento. 

—  delle  guardie  del  Porto. 

F.  livre  des  gardes  du  port  ;  S.  libro  de  guardias  de  puerto. 

—  di  disciplina,  il  secondo  giornale  della  nave,  sul  quale  il  Ca- 
pitano nota  gli  atti  d' indisciplina  dei  componenti  l' equipaggio, 
e  qualsiasi  incidente  del  viaggio  che  sia  sovversivo  o  perico- 
loso per  l'ordine  nella  nave. 

—  di  boccaporta,  libro  nel  quale  si  descrivono  minutamente  tutte 
le  merci  che  compongono  il  carico  generale  dei  navigli  mer- 
cantili. 

F.  casernet  de  chargement ;  I.  cargo-book;  S.  libro  de  so- 
bordo  ;  T.  das  Ladebuch. 

—  degli  ordini  del  giorno. 

F.  livre  d'ordres  ;  I,  orders  book  ;  S.  libro  de  ordenes  ; 
T.  das  Befehlsbuch. 

—  di  consumo  dei  capi  del  carico  (vacchetta). 

F.  livre  des  consommations  roles  de  rations  ;  I.  vie  tualling 

book  ;  S.  libro  de  raciones,  listilla  ;  T.  das  Detailvormerkbuch. 

Liburna,  s.  f.,  tipo  di    nave  piratica  che  ebbe  il  nome  dai    Li- 

burni  celebri  corsari,  abitanti  intorno  al  golfo  del   Quarnero 

(Flanaticus  sinus)  a  Borea. 

Questo  tipo  di  nave  al  tempo  di  Augusto  fu  adottato  per 


280  LIB-LIO 

la  marina  da  guerra  e  si  fecero  biremi,  triremi,  quadriremi 
e  quinquiremi.  D' ordinario  però,  le  prime  liburne  ebbero  due 
soli  ordini  di  rematori  : 

Ordine  contentae  gemino  crevisse  Liburnae. 
Lucano,  III,  534. 

SvETONio,  in  Caligola^  attesta  che  quello  imperatore  fece 
costruire  delle  Liburne  decere  gemmatis  puppibus. 

Le  appellarono  :  oxeae  dicrotae,  cioè  :  acute  biremi.  Ap- 
piano, Illir.,  III. 

SuiDA  afferma  che  le  Liburniche  furono  navi,  non  sul 
tipo  delle  triremi  (intendi  del  tipo  delle  navi  da  guerra 
usuali),  ma  più  a  foggia  delle  piratiche,  rostrate,  robuste  e 
coperte  (tectae),  di  una  velocità  incredibile. 

Velocità  che  ottenevano  facendole  molto  lunghe,  rispetto 
alla  larghezza,  e  molto  acute  a  prora. 

Zosimo  ci  fa  sapere  che  al  suo  tempo  (secolo  V  d.  C.)  si 
vedevano  delle  Liburne  rapide  quanto  i  Pentecontori,  ma  più 
piccole  delle  triremi.  Infatti  v'erano,  come  narra  Vegezio, 
V,  7  :  delle  Liburne  minime  ad  un  solo  ordine  di  remi. 

L'anonimo  scrittore:  De  rebus  bellicis  ci  dà  il  disegno  di 
una  Liburna  a  ruote  mosse  da  buoi  sotto  coperta. 

La  liburna  si  disse  anche  liburnica,  e  liburnida  da  Lu- 
ciano, Amor,  6. 

Gr.  >ij3upvic,  i^Q^. 

Quando  Mecenate  stava  per  partire  con  Augusto  per  la 
guerra  contro  Antonio,  Orazio  scrisse  il  bello  epodo  che 
principia  : 

Ibis  Liburnis  inter  alta  navium, 

Amice,  propugnacula  ; 
Paratus  omne  Caesaris  periculum 

Subire,  Moecenas,  tuo. 

Liburnarii  milites,  i  soldati  delle  liburne,  quando   queste   navi 

presero  il  posto  delle  triremi. 
Liburnico,  add.,  attinente  alla  liburna. 
Licar,  V.,  leccare,  in    significato,  parlando  della  vela,  che    essa 

prende  il  vento  :  licar ,  buscar  il  vento. 
Liiccia  per  lizza,  vedi. 


LIC-LID  281 

Licenza,  s.  f.,  permesso  di  assentarsi  alcuni  giorni  dall'  esercifeo 
di  terra  o  di  mare. 

F.  permis  ;  I.  licence  ;  S.  licencia  ;  T.  der  Concessions- 
schein. 

—  per  congedo. 

F.  congé ;  I.  leave  of  absence;  T.  der  Urlaiib. 

—  con  soldo  intero. 

F.  congé  a  solde  entiere  ;  I.  full  pay  leave  ;  S.  licencia  con 
sueldo  entero. 
— -  (concedere  licenza,  o  una  determinata). 

F.  accorder  une  permission  ;  I.  to  grant  leave  ;  S.  conceder 
una  licencia. 

—  (ottener)  per  andare  a  terra. 

F.  obtenir  la  permission  dialler  à  la  terre;  I.  to  be  gran- 
ted leave  ou  shore;  S.  obtener  licencia  para  ir  a  tierra. 

—  (essere  in). 

F.  ètre  en  congé;  I.  to  be  on  furlough;  S.  estar  con  li- 
cencia. 

—  (far  dimanda  di  congedo  o  di). 

F.  faire  une  demande  de  congé  ou  de  permission;  I.  to 
demand  a  leave  ;  S.  pedir  licencia. 

—  (rifiutare  una). 

F.  refuser  une  permission  ;  I.  to  refuse  leave  ;  S.  rehusar 
una  licencia. 

—  (prendere  una)  o  il  congedo. 

Y.  prendre  un  congé  ou  une  permission  ;  I.  to  go  on  leave; 
S.  tornar  una  licencia. 

—  condizionata  e  assoluta.  Vedi  Congedo. 

—  di  navigazione  per  il  piccolo  cabotaggio. 

F.  certificat  de  navigation  pour  le  petit  cabotage  ;  I.  certi- 
ficate of  navigation  for  coasting  ;  T.  Seelicenz  fur  die  kleine 
Kustenschiffart. 

Licenziamento,  s.  m.,  Patto  del  licenziare. 

Licenziare,  v.  a.,  V  equipaggio  di  una  nave,  vedi  congedare. 

Licenziato,  add.  e  p.  ps. 

Lichier,  s.  m.,  naviglio  da  trasporto,  non  grande,  in  uso  nel 
littorale  di  Olanda. 

Lido,  s.  m.,  vedi  Lito. 

—  porto  di  Venezia,  vedi  R.  M.,  1887,  I,  48. 


282  LIE-LIG 

Liegomarsi,  idiotismo  dal  veneziano  gegomarsi. 

—  tirarsi  avanti  con  un  cao  (per  cavo,  capo,  canapo)  attaccato 
a  terra,  o  ad  altro  vascello  o  ancorotto.  Introduz,  alVarte 
nautica,  1715. 

Derivando  da  gegomo,  non  c'è  altra  forma  corretta  che 
gegomarsi. 

Lieviti,  pi.  m.,  marini,  produzione  marina,  creduta  un  tempo 
animalo,  sinché  1'  Olivi  di  Chioggia  la  determinò  vegetale, 
pianta  crittogama  da  lui  detta  Lamarkiana.  E  di  figura  glo- 
bosa e  concava.  Co'  suoi  filamenti  sta  attaccata  ai  fondi  duri 
o  pietrosi  del  mare. 
V.  levai  de  mar. 

Liga,  ligame,  ligamento,  ligare,  ligatura,  per  legame,  legamento, 
legare  e  legatura,  serbando  la  forma  etimologica,  rimasta  dia- 
lettale. 

Ligare  cum  mortuo,  vedi  Projicere  in  mare. 

—  le  vele  all'antenna  o  ai  pennoni,  inferirla  stretto  con  buona 
volta  ne'  metafìioni. 

Ligatura  navium,  basso  latino,  diritto  che  pagavasi  per  fermare 
a  riva  il  proprio  naviglio,  ancoratico. 

«  Teloneum  quoque  et  curaturam,  et  redhibitionem  ipsius 
ripariae,  et  ligaturam  navium.  »  Calata  di  Berengario  e  di 
Arduino,  Ee  d' Italia,  in  Ducange. 

Lignamina,  s.  m.  pi.,  latino,  legname  da  costruzione. 

Nel  basso  latino  e  nel  linguaggio  nautico  inglese  sino  al 
nostro  tempo.  Vedi  Smith. 

Lignarius,  s.  m.,  chi  provvede  legna  per  l'armata. 

Lignatio,  onis,  s.  f.,  l' atto  del  far  legna  per  1'  armata. 

Lignator,  oris,  s.  m.,  soldato  e  marinaio  che  va  a  far  legna. 

Lignea  moenia,  per  navi.  C.  Nipote. 

Lignite,  s.  f ,  in  generale  è  meno  ricca  di  carbonio  del  litan- 
trace. La  lignite  di  Germania  à  carbonio  66.96  ;  idrogeno  5,25  ; 
ossigeno  ed  azoto  27,76. 

F.  lignite;  1.  hrown-coal,  peat-coal  ;  P.  lenhito ;  S.  lignito; 
T.  die  Braunkohle. 

Liguri,  popolo  antichissimo,  industre  e  navigatore  fin  dove 
cominciano,  se  non  la  storia,  le  tradizioni  miste  alle  fa- 
vole.   Tanto    che    Eschilo    (V    secolo    a.    C.)    del    suo    Pro- 


LIG-LIM  283 

meteo  dlscioUo,  oggi  perduto,  rimasero  questi  versi  rivolti  ad 
Ercole  : 

A  fronte  là  de'  Liguri  starai, 
Imperterrita  gente  :  onta  e  rammarco 
Non  ti  fìa  guerreggiarli,  e  per  destino. 
Pugnando,  ti  vedrai  mancar  gli  strali. 

Ligustro,  s.  m.,  specie  di  vinco  del  quale  si  fanno  cerchi  per 
la  rete  cilindrica  chiamata  :  arte. 

Liliado  (famiglia)  fabbricò  la  prima  nave,  che  con  tal  nome  di 
speciale  significazione,  si  vedesse  in  Venezia. 

Il   Sabellico  ricorda  al    1495,  che  era  di  tale  grandezza 
che  pensava  si  dovesse  chiamare  piuttosto  rocca  che  nave. 

Lilibeo,  città  e  capo  di  Sicilia  ad  A.  P.  Neil'  a.  249  avanti  Cri- 
sto, i  Romani  sotto  il  comando  del  console  Publio  Claudio, 
tentarono  di  ostruire  per  la  seconda  volta,  il  porto  di  Lilibeo, 
mentre  l'assediavano  per  terra  e  per  mare,  contro  i  Cartagi- 
nesi, ma  non  vi  riescirono  per  la  profondità  delle  acque. 

Limatura,  s.  f.,  dei  metalli,  si  adopera  nelle  saldature  a  fuoco, 
e  nella  fabbrica  dei  fuochi  artificiali. 
F.  Umaille  ;  I.  flHngs  ;  T.  Feilspàne. 

Limbello,  s.  m.,  battente,  cambiata    Ve   in  i,  per  le^mbello,  pic- 
colo   lembo,  il    labbro  di    un    pezzo  di    costruzione  fatto  per 
sovrapporlo    ad    altro    pezzo  ;  e   dicesi    calettare    a   limbello, 
vedi  Battura  ;  calettare  a  sguscio,  vedi  Incollatura. 
V.  Urribelo  ;  G.  hattoea. 

—  diconsi  altresì  quelle  sporgenze  del  fasciame  da  innestare 
nelle  corrispondenti  intaccature,  nelle  fascio  laterali  della 
spina  (chiglia)  e  delle  ruote. 

Limbo,  idiotismo  del  dialettismo  libo. 

—  l' orlo  estremo  del  sole  o  della  luna,  allorché  il  mezzo  del 
loro  disco  è  oscurato  per  qualche  ecclisse.  Dicesi  anche  Orlo. 

F.  limbe  ;  I.  Umb,  edge  ;  P.  e  S.  limbo  ;  T.  Limbe. 

—  cerchio  esterno  dell'  astrolabio  nel  quale  sono  segnati  i  segni 
dello  zodiaco  ed  i  gradi  di  quel  limbo. 

Limbus,  vedi  Lembus. 

Limenarca,  s.  m.,  presso  gli  Elioni  il  capitano  di  Porto. 
L.  limenarcha;  Gr.  M/j^ivvf/YK;. 


284  LIM-LIN 

Limenofìlace,  guardia  del  porto. 

Gr.    /i/A5vO'jJu/a|. 

Limine,  s.  m.,  secondo  il  Guglielmotti  è  termine  archeologico 
che  indica  soglia  di  portello,  di  colombario  e  simili. 

Secondo  lo  stesso  autore  per  estensione  si  adoperò  anche 
per  ingresso  del  Porto  e  il  Porto  istesso. 

Veramente  io  non  trovai  questa  voce  nei  dati  significati  : 
ma  limen  in  greco  vale  Porto  :  liy-i-f. 
Limira,    fontana    della    Licia    che    rendeva    oracoli    per    mezzo 

dei  pesci. 
Limite,  s.  m.,  della  pesca. 

F.  limite;  I.  boundary;  T.  die  Grenze. 

—  boreale  e  australe,  i  punti  dell'orbita  di  un  pianeta  che  di- 
stano novanta  gradi  dai  nodi. 

S.  limite. 

—  del  mare  territoriale,  vedi  Linea  di  rispetto. 
Limnadi,  s.  f.  pi.,  ninfe  degli  stagni  e  dei  laghi. 
Limnetide,  era  detta    Diana  quando   teneanla,  gli   antichi,  pro- 
tettrice dei  Porti. 

Limone  (sugo  di),  valevole  antiscorbutico,  e  perciò  con  un  atto 
del  Parlamento  inglese  venne  incluso  nella  nota  delle  provvi- 
sioni pei  marinai.  Ma  ben  presto,  per  avidità  dei  subiti  gua- 
dagni, veniva  adulterato  cosi  che  faceva  crescere  tre  volte 
tanto  lo  scorbuto  in  pochi  anni. 
I.  lim,e  or  lemon  juice. 

Limulo  polifemo,  grosso  granchio  delle  Antille. 
I.  king-crab. 

Lin,  s.  m.,  specie  di  naviglio  lungo  m.  24,36,  con  quaranta 
marinai  e  dieci  mozzi.  Informai.  Massiliae,  anno  1316 
nelV Annuaire-BuUetin  de  la  Soc.  de  VHistoire  de  Finance, 
1872,  255. 

Linda,  s.  f.,  indice  del  sestante,  vedi  Alidada. 

Linea,  s.  f.,  (Tattica)  è  la  disposizione  dei  posti  di  un  navile 
{flotta)  0  armata  navale  per  dare  combattimento.  Le  navi  si 
possono  disporre  sovra  una,  due  o  più  linee,  secondo  la  loca- 
lità e  secondo  il  numero  delle   navi. 

Si  usano  queste  locuzioni  riguardo  alla  linea  :  tenere,  con- 
servare   la  linea,  entrare,  venire,  andare  in   linea  o  alla  sua 


'%*^ 


LIN  285 

linea  ;  uscire  dalla  sua  linea,  tornare  alla  sua  linea  ;  traver- 
sare la  linea  nemica  ;  camminare  o  marciare  in  linea. 

F.  ligne  ;  I.  line  ;  P.  Unha  ;  S.  linea  ;  T.  die    linie. 
Linea,  navigare  in  linea  di  fila  o  di  fronte. 

I.  to  sail  in  a  line;  P.  navegar  en  Unha;  S.  navegar  en 
linea. 

—  di  fila  dicesi  di  una  quantità  di  navi  che  marciano  una  die- 
tro   all'altra,  a  determinata  distanza. 

F.  file,  ligne  de  file  ;  I.  line  ahead  ;  P.  Unha  de  fila  ; 
S.  linea  de  fila  ;  T.  die  Kìelwasserlinie,  die  Reihe. 

—  di  fila  a  gruppi  di  navi. 

F.  ordre  de  fila  par  peloton  ;  I.  order  in  line  ahead  by 
groups  ;  T.  die  Kielwasserordnung  mit  Gruppenformation. 

—  di  fila  per  squadre  o  divisioni. 

F.  ordì'e  de  file  par  escadre  ou  division  ;  I.  Une  ahead  hy 
divisions,  subdivisions,  sections  (gli  Americani  Column)  ; 
P.  ordem  de  fila  por  esquadra  ou  divisao  ;  S.  orden  de  fila 
para  escuadra  o  division;  T.  die  Kielwasserordnung  mit  Di- 
vision. 

—  di  fronte,  quella  delle  navi  collocate  V  una  di  fianco  all'  altra, 
ad  una  distanza  che  dia  agio  alle  manovre;  linea  che  può  es- 
sere retta  o  curva,  continua  o  spezzata. 

F.  ligne  de  front;  I.  line  abreast;  P.  Uiiea  de  frente  ; 
T.  die  Frontliaie,  Dwarslinie. 

—  di  battaglia,  la  linea  di  fronte  al  nemico,  in  ordine  di  com- 
battimento. 

L.  prima  acies  ;  Grr.  ^xlyo^. 

F.  ligne  de  bataille  ;  I.  Une  of  battle  ;  P.  Unha  de  batalha  ; 
S.  linea  de  batalla  /  T.  die  Sch^acht. 

—  di  rilevamento,  F  ala  .diritta  o  sinistra  in  avanti. 

F.  ligne  de  relevement  Vaile  droit  ou  gauche  en  avant  ; 
I.  boiv-line  echelon  with  advanced  starbord-port-iving . 

—  di  rilevamento  ordine  diritto,  inverso,  1'  ala  diritta  in  avanti. 

F.  ligne  de  relevement  ordre  naturel,  ri  aver  sé,  Vaile  droite 
en  avant  ;  I.  port-quarter-line,  starboord-bow-line  ;  T.  die  Ste- 
nerbord- Staff ellinie,  Staffelordnung  in  natilrllcher,  verkehrter 
Ordnung. 

—  di  rilevamento. 


286  LIN 

F.  ligne    de    relevement ;   I.  line  of  bearing;    P.  Uiiha  de 
escarpa  ;  S.  linea  de  marcacion  ;  T.  die  Teilangslinie. 
Linea,  di  combattimento  o  di  battaglia  è  l'ordine  nel  quale  si 
dispongono    le   navi   per   attaccare   o  attendere    la  battaglia, 
vedi. 

Gr,   Gxiyo:;, 

F.  ìigne  de  combat  ;  I.  line  of  battle;  P.  linha  de  combate; 
S.  linea  de  combate  ;  T.  Linie  einer  Kriegsflotte,  Linie  der 
Bataille. 

—  (mantenersi  nella)  di  battaglia  o  combattimento). 

F.  tenir  la  Tigne  de  combat  ;  I.  to  keep  in  Une  of  battle  ; 
S.  mantenerse  en  la  linea  de  combate. 

—  (navigar  in). 

F.  naviguer  en  ligne;  I.  to  sail  in  a  line;  S.  navegar  en 
linea. 

—  (seguire  la)  di  una  squadra,  divisione,  armata  o  navile. 

F.  ouvrir  la  ligne  d'une  escadre,  d'un  division,  d'une  ar- 
mée;  I.  to  spread  a  fleet,  division  or  squadron  of  ships; 
S.  abrir  la  linea  de  una  escuadra,  division  o  armada. 

—  (stendere  la)  di  una  squadra. 

S.  extender  la  linea  de  una  escuadra. 
-^  (cambiar  la). 

F.  changer  de  ligne  ;  I.  to  shift. 

—  (mettersi  in)  delle  navi  che  si  mettono  in  una  fronte,  come 
di  nave  che  vada  a  mettersi  nella  stessa  linea  con  altre  già 
collocate  in  ordinanza. 

F.  se  mettre  en  ligne  ;  I.  to  draiv  up  in  a  line  ;  T.  die  Linie 
formen. 

—  (uscir  dalla)  di  nave  che  per  avarie  avute  in  combattimento 
0  per  qualsiasi  ragione  esca  dalla  linea. 

F.  sortir  da  la  ligne. 

—  (tagliare  la)  del  nemico,  l'attraversare  la  linea  di  battaglia 
dell'armata  nemica,  separandone  una  parte  dall'altra. 

F.  couper  la  ligne  ennemie;  I.  to  cut  off  the  enemy's  line; 
P.  cortar  a  linha  ;  S.  cortar  la  linea  ;  T.  die  feindliche  Auf- 
stellung  mittels  Durchbruch  in  ztvei,   Teile  trennen. 

Tagliare  o  passare  la  linea,  vale  anche  attraversare  la  linea 
equatoriale. 

F.  cortar  ó  conzar  la  linea,  pasar  la  linea. 


LIN  287 

Linea,  (serrare  la)  l'avvicinare  le  navi  di  una  stessa  linea  o  di 
più  linee. 

F.  server  la  Tigne  ;  I.  to  close  the  line  ;  S.  estrectar  la  linea. 

—  pi.  (serrare  le)  l'accostarsi,  diminuire  lo  spazio  tra  l'una  e 
l'altra  fila. 

—  traversare  la  linea  del  nemico. 

F.  traversar  la  Tigne  ennemie  ;  I.  to  traverse   the  enemy 's 
Une, 

—  pronta,  subita,  all'  improvviso,  che  si  fa  al  segnale  dato,  sulla 
capitano  o  su  qualche  nave  indicata  dal  Comandante  generale. 

F.  ligne  prompte. 

—  di  ordine  dentato. 

F.  ligne    d'ordre    endenté;  I.    indented    line;  P.  linhee   de 
ordem  endentado  ;  S.  linee  de  orden  endentado. 

—  di  operazione,  la  via  presa  da  un'armata  per  andare  in  bat- 
taglia, movendosi  dalla  sua  base. 

F.  ligne  des  operations  ;  I.  line  of  operations  ;  T.  die  Ope- 
rationslinie. 

—  di  ritirata,  cioè  di  ritorno  alla  base  stabilita  alle  operazioni 
navali. 

F.  tigne  de  retraite  ;  I.  line  of  retreat. 

—  di  comunicazione,  la  via  per  la  quale  un'armata  resta  a  con- 
tatto con  la  sua  base  ed  è  rifornita  di  viveri,  di  munizioni, 
di  navi. 

F.  ligne  de  communication  ;  I.  communication  line  ;  P.  linha 
de  communica^ao  ;  S.  linea  de  comunicacion. 

—  di  navigazione  a  vela  o  a  vapore,  un  numero  di  navigli  che 
una  compagnia  dispone  da  una  città  ad  altre  per  viaggi  mer- 
cantili più  o  meno  lunghi. 

F.  ligne  de  navigation  ;  I.  ship  line,  line  ;  P.  linha  de  na- 
vigagao  ;  S.  linea  de  navigacion. 

—  dei  rombi  (indagini  sulla)  R.  M.  '94,  I.  177,  , 

—  di  difesa  (costituzione  della)  R.  M.  '9i,  L  434. 

—  di  fede  che  dicono  pure  di  prova,  fida  o  fiduciale,  retta,  trac- 
ciata sull'alidada  d' un  cerchio  o  di  qualsiasi  altro  strumento 
graduato,  che  serve  ad  indicare  la  direzione  dal  centro  dello 
istrumento  all'oggetto  che  si  à  di  mira  ;  la  linea  si  prolunga 
sovra  il  limbo  e  nota  il  grado  dove  finisce  l'arco  cercato. 


LIN 

F.  Ugne  de  foi  ;  I.  lubber's  point  ;  P.  linha  de  fé  ;  S.  linea 
de  fé  ;  T.  dar  Steuer stridi. 

Si  chiama  cosi  anche  un  piccolo  filo  metallico  applicato  sulla 

lente  di   un  canocchiale,  per  rendere  le  osservazioni  giuste. 

Linea  nera,  è  la  linea  nella  scatola  di  un  compasso  o   bussola, 

tracciata  verticalmente  nell'interno,  e  indica  la  direzione  o  la 

prua  di  una  nave,  e  si  dice  quindi  anche  linea  di  direzione 

del  cammino  della  nave. 

F.  Ugne  de  direction  ;  I.  line  of  direction  ;  P.  linha  de 
direcgao;  S.  linea  de  direcion  ;  T.  die  Directionslinie. 

—  d'interruzione  di  un  ponte  interrotto. 

F.  arète,  limite  d'un  poni  iìiterrompu,  d'un  poni  coupé; 
I.  break  of  a  deck  ;  T.  der  Absatz  im  Strack  eines  unferbro- 
chenen  Decks. 

—  del  mezzo,  vedi  Linea  del  forte. 

—  di  stretta  bolina,  di  orza  raso,  stretta  al  vento,  linea  di  navi 
da  guerra  che  facciano  un  angolo  di  67°,  30'  con  il  letto  del 
vento.  Si  chiama  linea  di  stretta  bolina  di  destra  e  linea  di 
più  presso  di  sinistra,  a  seconda  che  i  navigli  ricevono  il 
vento  a  sinistra  o  a  destra. 

—  (vascello  di)  si  diceva  una  nave  da  guerra,  vedi  Vascello. 

F.  vaisseau  de  Ugne  ;  I.  a  ship  of  the  line  ;  P.  navio  de 
linha  ;  S.  navio  de  linea  ;  T.  das  Linienschiff, 

—  del  ponte  o  di  coperta,  quella  che  segue  la  forma  del  ponte. 

F.  Ugne  de  pont  ;  I.  deck  line  ;  P.  linha  de  coberta  ;  S.  li- 
nea de  la  cubierta. 

—  di  mezzo  dei  ponti  o  centrale. 

F.  Ugne  centrale  ;  I.  centre  line  ;  T.  die  Mittellinie. 

—  di  costruzione,  alcuna  delle  sezioni  che  risultano  dal  diverso 
modo  di  tagliare  il  corpo  di  costruzione  della  nave. 

La  linea  di  costruzione  nelle  navi  di  ferro  è  una  retta  sul 
piano  longitudinale,  e  corrispondente  all'  intersezione  di  questo 
piano  con  la  faccia  superiore  della  spina  (chiglia)  :  nelle 
navi  di  legno  la  linea  di  costruzione  è  condotta  per  la  proie- 
zione del  canto  superiore  della  batteria  della  spina  (chiglia)  ; 
nelle  navi  in  legno  la  linea  di  costruzione  è  condotta  per  la 
proiezione  del  canto  superiore  della  battura  della  spina  sul 
piano  diametrale  :  in  conclusione  la  detta  linea  passa  sempre 
per  la  superfìcie  interna  del  fasciame  che   riveste  la  carena. 


LTN  289 

F.  ligne  de    construction  ;    I.  construction    line  ;    P.  Unha 
de  construc^ao  ;  S.  linea  de  construccion  ;  T.  die  constructions 
llnle. 
Linea  della  sponda,  orlo  o  capo  di  banda. 

F.  llsse  de  garde-corps  ;  I.  rall-line, 

—  del  montar  della  stella. 

F.  llgne  d' encolure  ;  1.  cutting-down  Une;  T.  die  curve  der 
Oberkante  der  Bodenurangen. 

—  di  resistenza. 

F.  llgne  de  resistence ;  I.  line  of  resistance;  P.  Unha  de 
reslstencia;  S.  lìnea  de  reslstencia  ;  T.  die    Wider standslinle. 

—  di  minor  resistenza. 

F.  ligne  de  moindre  resistence  ;  I.  line  of  least  resistance  ; 
P.  Unha  de  menar  resistencia  ;  S.  linea  de  la  menor  reslsten- 
cia ;  T.  die  kiirzeste    Wider standsUnie. 

—  nella  architettura  marina  sono  tra  le  principali  linee  nel  di- 
segno di  una  nave  : 

V  del  piano  longitudinale  nel  quale  si  à  la  lunghezza, 
la  profondità,  la  linea  di  galleggiamento   etc. 

I.  sheer  plan. 

2°  del  piano  orizzontale  o  sezione  longitudinale  della  nave, 
che  rappresenta  la  linea  d'acqua  della  carena. 

I.  half -breadth  plan  or  floor  plan. 

3°  del  piano  di  proiezione,  o  sezione  verticale  al  baglio 
maestro. 

I.  body -pian. 

—  del  contorno  delle  alette  dall'altezza  dello  stellato  di  poppa, 
sul  piano  verticale. 

I.  huttock-lines. 

—  d'acqua,  quella  alla  quale  giunge  l'acqua,  che  varia  secondo 
il  carico  è  più  o  meno  grande  e  quindi  il  naviglio  più  o  meno 
s' immerge. 

I  diversi  spaccati  orizzontali    della    parte    immersa    della 
carena  di  un  naviglio,  parallelamente  alla  linea  di  galleggia- 
mento. 

Vedi  Bagnasciuga. 

I  Veneti  dissero  regia  la  linea  detta  anche  di  fior 
d'acqua. 

F.  llgne  d'eaic  ou  de  flottaison  ;  I.   water    lines  ;    P.  Unha 

COKAZZINI,  Vocab.  Nautico.  19 


290  LIN 

d'agua,  lumbre  del  agua  ;  S.  linea  de  agua  ;  T.   die    Wasser- 
linie. 
Linea  del  bagnasciuga,  non  è  altro  che  la  linea  d'acqua,  o  l'in- 
tersezione del  piano  di  livello  libero  dell'acqua  tranquilla  colla 
superficie  esterna  della  nave. 

—  di  rotazione,  l'asse  verticale  della  nave,  sulla  quale  essa  gira 
quando  si  muove  di  fianco. 

F.  Tigne  verticale;  I.  vertical  liìier ;  P.  linha  vertical; 
S.  linea  vertical;  T.  die  verticale  Linie. 

—  del  fondo,  quella  che  termina  il  piano  della  sezione  verticale 
condotta  per  lungo  sopra  tutti  i  centri  dei  madrieri,  forconi 
e  zangoni.  È  ritta  nel  mezzo  perché  parallela  alla  chiglia 
(spina)  ;  ma  divien  curva  saliente  verso  la  ruota  di  poppa  e 
di  prua,  Guglielmotti. 

—  d'abbozzamento  quella  dei  vascelli  di  un'armata  o  di  una 
squadra,  ancorati  l' uno  appo  l'altro  con  la  imbozzatura  sulle 
gomene  per  combattere  all'ancora. 

F.  tigne  d'emhossage. 

—  di  sottospina  (sottochiglia)  è  parallela  alla  linea  di  costru- 
zione, passando  però  per  la  faccia  inferiore  della  spina  (chiglia). 

Tanto  la  linea  di  costruzione,  quanto  la  linea  di  sotto- 
spina, si  prolungano  in  linea  retta  dal  mezzo  della  nave  fino 
alle  estremità,  qualunque  sia  il  profilo  che  le  strutture  della 
prora  e  della  poppa  offrono  nel  piano  diametrale. 

—  della  spina  (chiglia)  quella  che  va  da  prora  a  poppa  o  sulla 
spina  0  parallela  ad  essa. 

F.  tigne  de  quille  ;  I.  centre  line  of  a  ship  ;  P.  linha  de 
quilha  ;  S.  linea  de  quitta  ;  T.  die  Linie  des  Kiel. 

—  di  carico  quella  che  indica  il  limite  al  quale  si  deve  immer- 
gere un  naviglio  caricato  in  modo  da  poter  bene    navigare. 

F.  tigne  de  flottaison  en  charge;  I.  load  water-liìie,  deep 
load-line;  S.  linea  de  flotacion  de  carga ;  T.  die  Ladewasser- 
linie. 

—  centrale  della  spina  (chiglia)  linea  diametrale  della  nave. 

F.  tigne  centrale  de  la  quille  ;  I.  middle  line  of  the  keel  ; 
P.  linha  central  da  quilha;  S.  linea  centrale  de  la  quitta; 
T.  die  Kiehnissellinie. 

—  d'immersione  a  vuoto,  cioè  senza  carico. 

F.  tigne  de  flottaison  lege  ;  I.  light   water-mark;    P.  linha 


LEG  291 

d'immergao  ;  S.  linea  d'immersion;  T.  die  leichte  Wasser- 
lime. 
Liinea  di  galleggiamento  o  d'immersione,  quella  tirata  su  tutto 
'il  corpo  del  naviglio,  che  indica  il  limite  della  immersione. 
F.  ligìie  de  flottaison  ;  I.  tvater-mark,  floating-line,  water- 
line  ;  S.  linea  de  flotacion  ;  T.  die   Wasserlinie. 

—  di  massima  immersione,  o  in  carico  completo. 

F.  Tigne  de  flottaison  en  charge  ;  I.  load  water-line,  deep 
load-line  ;  S.  linea  de  flotacion  de  cargo,  ;  T.  die  Ladewasser^ 
linie. 

—  del  mezzo,  o  diametro  minore  della  nave,  o  sezione  trasver- 
sale al  trave  (baglio)  maestro. 

F.  ligne  ;  I.  middle  line  ;  S.  seccion  transversai  por  la  mi- 
tad  de  la  cuaderna  maestra  ;  T.  die  MittelUnie. 

—  degP  imbrogli. 

F.  ligne  des  carques ;  I.  btcnt  lines,  reefing  lines;  P.  Unhas 
de  hrióes  ;  S.  lineas  de  orioles. 

—  di  zavorra,  linea  di  galleggiamento  di  una  nave  carica  di  sola 
zavorra. 

F.  ligne  de  flottaison  en  seul  lest  ;  I.  ivater-line  when  in  bal- 
last ;  P.  linha  de  fluitando  sem  lastro  ;  S.  linea  de  flotacion  sin 
lastre;  T.  die  Ballastwasserlinie, 

—  di  rialzamento  de'  madrieri  è  la  linea  d' intersezione  del  piano 
diametrale  della  nave  colla  faccia  inferiore  del  paramezzale, 
ossia  colla  superfìcie  passante  al  disopra  dei  madrieri. 

—  retta  dei  bagli  quella  che  congiunge  i  punti  d' incontro  della 
loro  faccia  superiore  prolungata  con  la  faccia  esterna  dell'os- 
satura corrispondente. 

F.  livet  des  ponts  ;  I.  beam  at  side  line  ;  T.  die  Bordlinie, 
Rechtlinie  der  Decks. 

—  delle  cinte. 

F.  ligne  des  préceintes ;  1.  floor  line;  S.  linea  de  las  pre- 
cintas. 

—  d'emersione,  linea  d'acqua,  linea  del  galleggiamento,  bagna- 
sciuga. 

Quando  si  trovano  linee  d'acqua  più  elevate  del  galleg- 
giamento esse  diconsi  :  false  linee  d'acqua. 

F.  ligne  d'' emersion  ;  I.  emersion  line  ;  P.  linha  de  emer* 
gao  ;  S.  linea  de  emersion  ;  T.  die  Eìnersionlinie, 


292  LIN 

Linea  dei  fiori,  quella  che  corrisponde  alla  sommità  delle  piane  ; 
questa  altezza  del  piano  della  spina  (chiglia)  dicesi  levata 
delle  piane,  e  V alzata  della  stella  ove  essa  linea  tanto  a  poppa 
che  a  prora  si  alza. 

F.  Ugiie  des  fleurs  ;  I.  line  of  floor -heads. 

—  del  forte  o  di  bocca  quella  che  passa  per  il  punto  di  mag- 
gior larghezza  della  nave:  dicesi  cosi  perchè  ivi  è  la  maggior 
resistenza.  Questa  linea  può  essere  superiore  o  inferiore  alla 
prima  coperta,  e  coincide  con  la  cinta  principale  o  li  presso. 
Chiamasi  pure  semplicemente  il  forte  ed  equivale  alla  cinta 
principale. 

F.  lisse  courve  de  Vliorizontale  ;  I.  breadth  line  ;  P.  lìnha 
de  baca  ;  S.  linea  del  fuerte,  del  firme,  de  la  escora,  de  loca. 

—  di  base  della  velatura. 

F.  base  de  la  voilure  ;  I.  base  of  sail  ;  T.   die  Segelbasis. 

—  di  scotta  di  una  vela. 

—  di  manovra,  quella  retta  nella  cui  direzione  agisce  qualsiasi 
canapo  di  servizio. 

F.  tigne  de  manovre  ;  I.  working  line;  P.  llnha  de  manobra; 
S.  linea  de  maniobra. 

—  di  rovescio,  quella  di  bolina  della  banda  contraria.  Per  con- 
seguenza una  squadra  collocata  in  questa  disposizione  naviga 
in  linea  di  rovescio. 

F.  ordre  de  marche  en  échiquier  ;  S.  linea  de  revés. 

—  d'aqua  (modo  di  descrivere  una)  di  data  equazione  in  una 
carena  di  data  capacità.  Giannantonio  Zanòn,  E.  M.  '78, 
1,235. 

—  di  orza  raso,  è  la  linea  che  segue  la  direzione  d'una  delle 
rotte  (vie)  che  sono  più  presso  al  vento,  cioè  quella  che  ten- 
gono tutte  le  navi  che  si  susseguono  l'una  l'altra,  facendo 
rotta  (via)  strette  al  vento. 

F.  tigne  de  plus  pres  ;  I.  line  dose  hauled;  P.  linha  de 
bolina;  S.  linea  de  bolina;  T.  die  Beimwindlinie. 

Si  distingue  la  linea  di  più  presso  a  dritta. 

F.  Vigne  de  plus  pres  tribord  ;  I.  the  line  close-hauled 
starboard;  P.  e  S.  linea  de  bolina;  T.  die  Linie  bei  dem 
Winde  ; 

che  è  quella  in  cui  le  navi  avendo  il  vento  a  mano  destra, 
sono  orientate  con  le  mure  dello  stesso  lato  a  destra  ; 


LIN  293 

la  linea  di  più  presso  a  sinistra  nella  quale  le  navi  anno 
il  vento  a  sinistra,  ed  a  sinistra  anche  le  mure. 

F.  ligne  de  plus  pres  habord  ;  I.  the  Une  close-hauled  lar- 
board. 
Linea  di  scandaglio,  la  funicella  di  scandaglio. 

L.    linea  ;    Gr.    /ìvìk,  xzTaTritpaTvi;. 

F.  ligne  de  sonde  ;   I.  lead-line  ;    P.  manohra    de   prumo  ; 
S.  linea  de  sondaleza  ;  T.  Lothlinie. 

—  di  eguale  profondità  allo  scandaglio. 

F.  ligne  des  sondes  égales  ;  I.  line  of  equal  depth. 

—  segno  dell'alta  marea. 

F.  ligne  de  la  pleine  mer  ;  I.  high-water  mark,  flood  mark  ; 
spingtide  mark  ;  T.  Hochwasserlinie. 

—  di  velocità,  linea  di  combattimento  forma  senza  guardare  al 
posto  che  ciascun  naviglio  à  segnalato  preventivamente  ;  si 
forma  sul  primo  naviglio  più  avanzato,  il  quale  diviene  capo 
di  fila,  e  gli  altri  vanno  successivamente  entrando  nelle  sue 
acque  e  collocandosi  più  o  meno  presso  di  esso. 

F.  ligne  de  vitesse  ;  I.  line  of  speed  ;    P.  linha    de    veloci- 
tade  ;  S.  linea  de  velocidxd. 

—  di  ormeggio,  quella  che  dà  la  direzione  orizzontale  di  ciascuna 
gomena,  dall'occhio  dell'ancora  di  ritegno  ;  e  insieme  la  dire- 
zione di  ciascuna  gherlina,  catena  o  canapo  di  posta.  ' 

F.  ligne  de  amarrage  ;  I.  line  of  anchorage,  mooring  ;  P.  li- 
nha de  amaragas  ;  S.  linea  de  amarrazon. 

—  del  vento,  quella  retta  orizzontale  imaginata  sul  letto  del 
vento. 

F.  ligne  du  vent  ;  I.  wind  line  ;  P.  linha  do  vento  ;  S.  li- 
nea del  viento  ;  T.  die  Amwindlinie. 

—  di  bolina  quella  che  si  avvicina  al  vento  per  quanto  è  pos- 
sibile. Nei  navigli  quadri  si  discosta  sei  quarte,  .nei  latini 
solo  quattro. 

F.  ligne  du  plus  pres  ;  I.  line  upon  a  ivind,  close-hauled  line  ; 
P.  linha  de  bolina  ;  S.  linea  de  bolina  ;  T.  die  Beimwindlinie. 

—  di  mira,  quella  che  determina  la  posizione  del  pezzo,  relati- 
vamente al  punto  che  si  vuole  colpire. 

F.  ligne  de  mire  ;  I.  line  of  sight,  line  of  fire;  P.  linha  de 
mira  ;  S.  linea  de  mira  ;  T.  die   Visirlinie. 

—  naturale. 


294  LIN 

F.  Ugne  de  mire  naturelle  ;  I.  line  of  metal  ;  P.  Imha  na- 
tural; S.  linea  natural;  T.  die  natiirliche   Yisirlinie. 
Linea  di  tiro,  linea  curva  descritta  dal  proiettile  per  colpire  il 
punto  verso  il  quale  si  dirige  la  linea  di  mira. 

F.  ligne  de  tir;  1.  line  of  departure;    P.  linha    de    tiro; 
S.  linea  de  tiro  ;  T.  die  SchussUnie. 

—  di  minore  resistenza,  vedi  Torpediniera. 

F.  ligne  de  molndre  résistence  ;  I.  line  of  least  resistance  ; 
T.  die  kUrzeste    Wider standslinie,   Wlderstandlinie. 

—  del  fuoco,  la  direzione  di  esso,  parlando  delle  armi  da  fuoco. 

F.  ligne  de  feu  ;  I.  line  of  fire  ;  P.  linha  do  foco  ;  S.  linea 
del  fuego. 

—  di  confine,  quella  che  Papa  Alessandro  VI  tracciò  sulla  carta 
geografica  dell'America,  come  limite  tra  i  possessi  portoghesi 
e  spagnoli  ;  i  Portoghesi  secondo  essa  potevano  estendersi  a 
Levante,  gli  Spagnoli  ad  Occidente. 

F.  ligne  de  marcation  ;  I.  line  of  demarcation. 

—  di  rispetto,  linea  imaginaria,  fittizia  sul  mare,  ad  una  di- 
stanza conveniente  dal  littorale,  considerata  come  frontiera 
marittima  di  uno  stato. 

F.  ligne  de  respect  ;    I.  respect    line  or  boundary    Une    of 
-     territorial  waters;  P.  linha   de   respeito  ;  S.  linea  de  respeto  ; 
T.  die  dussere  Grenzlmie  der  Territorialgewcisser. 

—  di  Gunter,  o  scala  di  Gunter.  E  una  scala  logaritmica  di  parti 
proporzionali. 

F.  échelle  de  Gunter  ;  I.  Gunter 's  Une;  P.  escala  de  Gun- 
ter;  S.  escala  de  Gunter;  T.  die  Gunterscala. 

—  navigare  in  linea  (di  fronte). 

F.  naviguer  en  ligne  ;  I.  to    sail    in    line  ;  P.  navegar  em 

—  linha  ;  S.  navegar  en  linea  ;  T.  in  Linie  schiffen  f 

-r-  visuale,  quella  che  parte  dall'occhio  dell'osservatore  e  finisce 
sull'oggetto  che  egli  considera. 

F.  Ugne  visuelle  ;  I.  visual  line;  P.  linha  visual;  S.  linea 
visual;  T.  die  Gesichtslinie. 

—  degli  apsidi,  quella  tirata  nell'orbita  d'un  pianeta  o  sul  dia- 
metro maggiore. 

F.  lignes  des  apsides  ;  I.  Une  of  the  apsides  ;  P.  linha  dos 
apsides;  S.  linea  de  los  apsisides,  de  la  sizigias,  de  las  qua- 
draturas,  de  los  nudos. 


LIN  295 

Linea,  equinoziale  dicesi  quella  che,  egualmente  distante  dai 
poli,  divide  la  sfera  in  parti  eguali  :  anco  semplicemente 
linea. 

L.  linea  acquinoctialis  ;  G.  v|5«//./avì  iTniit^vA. 

F.  ligne  éqiùnoctidle ;  I.  equinoxial  line;  P.  linha  equino- 
ziale ;  S.  lìnea  equinoccial  ;  T.  die  Equinotiallinie. 

—  solstiziale,  quella  che  segna  sull'eclittica  il  limite  di  decli- 
nazione del  Sole. 

F.  ligne  solstitiale  ;  I.  solstitial  line  ;  P.  linha  solsticial  ; 
S.  linea  solsticial;  T.  die  Solstiallinte. 

—  linea  verticale  e  posizione  degli  alberi. 

F.  ligne  vertical  de  positioìi,  des  mats  ;  I.  vertical  line  of 
position  of  the  masts  ;  P.  linha  vertical  de  posigao  do  palos  ; 
S.  linea  de  posicion  de  los  palos. 

—  dei  centri,  linea  congiungente  due  centri  o  fulcri  di  verri- 
celli, di  leve  o  di  manovelle  o  simili.  Insomma  è  una  linea 
che  passa  pei  due  punti  morti  della  manovella. 

F.  ligne  des  centres  ;  I.  line  of  centers  ;  P.  linha  dos  cen- 
tres ;  S.  linea  de  los  centros  ;  T.  die  centrai  Linie. 

—  pi.,  della  più  grande  pendenza. 

F.  ligne  de  la  plus  grande  pente  ;  I.  line  of  the  steepest  de- 
clivity ;  P.  linha  da  major  descida  ;  S.  linea  de  la  mayor  in- 
clinacion  ;  T.  die  Linien  der  steilsten  Neigung. 

—  dello  spartimento  delle  acque. 

F.  ligne  de  partages  des  eaux,  fatte  ;  T.  water-shed  Une  ; 
P.  linha  de  partilha  de  aguas  ;  S.  linea  de  la  particion  de 
Vaguas  ;  T.  die    Wasserscheidelinie. 

—  d'acqua  di  una  caldaia. 

F.  ligne  d'eait  d'une  chaicdisres  ;  I.  water-line  of  a  boiler  ; 
T.  die  Kesselwasiserlinie. 

—  pi.,  d'acqua  a  forma  d'onda  proposte  da  J.  Scott   Russell. 

F.  ligne  d'eau  ;  I.  wave  water-lines;  P.  liìiha  de  agua ; 
S.  linea  de  agua;  T.  die   Wasserlinie. 

—  pi.,  cotidali,  che  in  una  carta  passano  per  i  luoghi,  che  anno 
la  marea  alta  nello  stesso  tempo. 

F.  lignes  cotidales  ;  I.  cotidal  lines  ;  P.  linhas  cotidales  ; 
S.  lineas  cotidales  ;  T.  die  Cotidalslinien. 

—  della  marea  saliente,  montante. 

F.  ligne  de  la  maree   montante  ;    I.    line    of   rising    tide  ; 


296  LIN 

P.  linha  de  mare  ascendente  ;  S.  linea  de  marea  ascendiente  ; 
T.  die  Feiitstandlinie. 
JLinea,  del  vento,  la  direzione  di  esso. 

F.  ligne  du  vent;  I.  wind's  line;  P.  linha  direc^ao  do 
vento;  S.  linea  direccion  del  viento. 

—  perpendicolare  alla  direzione  del  vento. 

P.  ligne  perpendiculaire  à  la  direction  du  vent  ;  I.  line 
right  across  the  wind  ;  P.  linha  perpendicular  h  la  direcgao 
do  vento  ;  S.  linea  perpendiculir  a  la  direccion  del  viento. 

—  cadente  della  marea,  del  fiume,  del  canale,  quella  che  indica 
la  maggiore  depressione  o  pendenza  di  un  volume   di  acqua. 

P.  ligne  de  Tnarée  descendente  ;  I.  Une  of  falling  tide  ; 
P.  linha  de  m,aré  ;  S.  linea  de  la  rnarea  ;  T.  die  Fidische  linie. 

—  di  profondità  quella  indicata  dallo  scandaglio. 

P.  ligìie  de  sonde;  I.  Une  of  sounding  ;  P.  linha  de  sonda; 
S.  linea  de  escandallo  ;  T.  die  linie  von   Tiefe. 

—  isoclinica,  indica  Teguaglianza  d'inclina/ione  o  depressione; 
0  che  à  detta  eguaglianza. 

P.  ùoclinique  ;  I.  isoclinic;  P.  e  S.  isoclinica;  P.  linha 
isoclinica  ;  S.  linea  isoclinica  ;  T.  isoclinic  Linie. 

—  isodiabatica,  coppia  di  linee  o  curve  che  mostrano,  in  un  dia- 
gramma di  energia,  la  legge  di  variazione,  di  pressione,  e  den- 
sità di  un  fluido,  l'una  durante  l'abbassamento,  l'altra  durante 
il  rialzo,  della  sua  temperatura,  quando  la  quantità  di  calore 
emesso  dal  fluido  durante  ogni  dato  periodo  dell' un  processo 
è  uguale  alla  quantità  ricevuta  durante  il  corrispondente  pé*- 
riodo  dell'altro.  Queste  linee  son  dette  isodiabatiche,  rispetto 
l'una  all'altra. 

P.  ligne  isodiabatique  ;  I.  isodiabatic  line;  P.  linha  isodia- 
hatica  ;  S.  linea  isodiabatica  ;  T.  die  isodiabatische  Linie. 

—  atmosferica,  di  pressione  o  di  altezza  barometrica  nelle  cal- 
daie ;  cioè  di  diagramma  o  a  linea  dell'  indicatore  che  mostra 
i  gradi  della  forza  del  vapore  nel  manometro. 

P.  ligne  atmospherique  ;  I.  zero  line  ;  S.  linea  atmosferica, 
curva  de  indicador  ;  T.  die  atmospherische  Linie. 

—  isocrimica,  luoghi  della  superficie  terrestre  che  anno  la  stessa 
media  temperatura  nei  più  caldi  mesi  dell'anno. 

P.  isocrinymique  ;  I.  isocryme  ;  P.  e  S.  isocrimica  ;  T.  die 
isocrymic  Linie. 


LIN  297 

Xinea  adiabatica,  che  non  emette  o  non  riceve  calore. 

F.  Ugne  adiabatique  ;  I.  adiahatlc  Une  ;  P.  linlia  adiaha- 
ticà  ;  S.  linea  adiabattca,  ;  T.  die  adiahatische  Linie. 

—  polare,  quella  che  va  da  un   polo    all'altro    passando    per    lo 
zenit  di  un  luogo,  e  non  è  che  la  linea  mediana,  vedi. 

—  punteggiata,  quella  che  nota  sulle  carte  la  direzione  e  inten- 
sità dei  movimenti  secondarli. 

F.  Ugne  pointlllée  ;  I.  dotted  Une;  P.  ìinha  dos  pantos; 
S.  Unea  de  puntos  ;  T.  die  punktlrte  Line. 

—  meridiana,  la  circonferenza  del  meridiano  supposta   tracciata 
sulla  terra. 

F.  Ugne  meridienne  ;  I.  meridian  Une  ;  P.  Unha  meridiana  ; 
S.  Unea  meridiana;  T.  die  MeridianUnie. 

—  neutra  della  calamita. 

F.  Ugne  neutre  d'un  aimant  ;  I.  neutral  line  of  a  magnet  ; 
P.  Unha  neutra  dhima  iman  ;  S.  Unea  neutra  de  una  iman  ; 
T.  die  neutrale  Linie  eines  Magnete n. 

—  pi.,  di  egual  forza  magnetica  verticale. 

F.  lignes  de  égale  force  magnetique  verticale  ;  I.  of  egual 
magnetic  vertical  force  ;  P.  Unha  de  igual  forca  magnetica 
vertical;  S.  Unea  de  igual  fuerza  magnetica  vertical. 

—  pi.,  eguale  variazione  magnetica. 

—  F.  Ugne  d' egale  variation  magnetique;!.  isogone  lines; 
P.  linhas  de  igual  variamo  magnetica  ;  S.  lineas  de  igual  va- 
riacion  magnetica. 

—  lossodromica  obliqua  ai  punti  cardinali,  la  linea   della  via  di 
un  naviglio  obliqua  al  meridiano. 

F.  Ugne  loxodromique  ;  1.  loxodromic  curve,  or  line  ;  P.  Unha 
loxodromica;  S.  linea  loxodromica;  T.  die  Loxodromische 
Linie. 

—  ortodromica,  retta  ai  punti  cardinali. 

F.  Ugne  ortodromique  ;  I.  ortodromie  curve  ;  P.  e  S.  or- 
todromica ;  T.  ortodromische  Linie. 

—  di  magnetazione. 

La  voce  magnetazione  è  coniata  sullo  stampo  della  fran- 
cese :  aim,antation,  in  luogo  del  nostro  barbarissimo  :  magne- 
tizzazzione,  invece  della  quale  ne  propongo  una  più  deliziosa  : 
magnetizzazzionezzata,  con  sei  zeta.  Oggi  è  l'andazzo  degli  zeta 
a  coppie,  a  marito  e  moglie.  Che  orecchie  delicate  ! 


298  LIN 

F.  courbé  d* aimantation  des  forces  magnéto-motrices  ;  I.  line 
of  ynagnetisation  ;  T.  die  Magnetisirungsciirve. 
Linea,  pL,  isodinamiche,  linee  di  egual  forza    magnetica  totale, 

r.  lignes  isodynamiques,  lignes  d'égaU  force  magnetique 
totale;  I.  lines  of  equal  total  magnetic  force,  isodynamic  lines: 
S.  linea  de  igual  inclinacion  magnetica  ;  T.  die  Isodynanien, 
die  Linien  gleicher  vfiagneticlier   Totalintensitàt. 

—  geodetica,  è  la  più  corta  che  possa  essere  tirata  sopra  una 
superficie,  tra  due  punti   dati. 

F.  ligne  géodssique  ;  I.  geodetic  Une  ;  P.  linha  geodetica  ; 
S.  linea  geodetica;  T.  die  geodatische  Linie. 

—  senza  inclinazione  magnetica  o  senza  variazione.  Vedi  Ago- 
nica. 

—  agonica,  senza  inclinazione  magnetica. 

F.  ligne  sans  inclination  magnetique,  ligne  agonique  ; 
I.  agonie  line,  earth's  magnetic  equator  ;  P.  linha  agonica  ; 
S.  linea  agonica  ;  T.  der  magnetische  JErdaquator,  die  adi- 
nische  Linie. 

—  dei  nodi,  linea  retta  congiungente  i  due  nodi  di  un'orbita, 
ossia  quella  secondo  la  quale  il  piano  dell'orbita  di  un  pia- 
neta taglia  quello  della  eclittica. 

F.  ligne  des  noeuds  ;  I.  line  of  nodes  ;  P.  linha  dos  nodos  ; 
S.  linea  de  los  nudos  ;  T.  die  Knotenlinie. 

—  di  posizione,  retta  di  altezza  (astronomia). 

F.  droite  de  hauteur  ;  1.  position  line  ;  T.  die  Positionslinie , 

—  (determinazione  della)  di  protezione.  R.  M.  1893,  I.  402. 

—  dei  poli,  vedi  linea  meridiana,  asse  terrestre. 

F.  ligne  des  poles  ;  I.  line  of  the  poles  ;  P.  linha  dos  polos  ; 
S.  linea  de  los  polos  ;  T.  die  Pollinie. 

—  dei  potenziali  ai  poli. 

F.  ligne  des  potentiels  aux  tomes  ;  T.  potential  line  at 
the  poles  ;  P.  linha  dos  potenciales  dos  polos  ;  S.  linea  de  los 
potenciales  a  los  polos  ;  T.  die  Klemmspannungscurve. 

—  di  forza,  gravitazione. 

F.  ligne  de  force  ;  I.  line  of  force  ;  P.  linha  de  forga  ;  S.  li- 
nea  de  fuerza  ;  T.  die  Kraftlinie. 

—  d' induzione. 

F.  ligne  d' induction;  I.  induction  line;  P.  linha  de  in- 
ducgào  ;  S.  liìiea  de  inducion  ;  T.  die  Inductionslinie. 


LIN  299 

Linea  di  collimazione,  la  linea  assiale  del  telescopio  di  uno  istru- 
mento  astronomico  o  geodesico,  o  la  linea  che  passa  per  il 
centro  ottico  dell'obbiettivo,  e  l' intercisione  della  croce  di  filo 
metallico  al  suo  fuoco. 

L.  conlineare. 

F.  ligne  de  collimation  ;  I.  collimation  line  ;  P.  linha  de  col- 
limagao  ;  S.  linea  de  collimacion  ;  T.  die  Schlinie,  die  Colli- 
mationslinie  eines  Fernrokres. 

—  isotermica  linea  curva  che  si  traccia  sulle  carte  geografiche, 
per  indicare  i  vari  punti  della  superficie  terrestre  che  anno 
la  stessa  temperatura  media. 

F.  ligne  isotermique  ;  I.  isothermal  line  ;  P.  linha  isoter- 
mica ;  S.  linea  isotermica;  T.  die  Isotermenlinie. 

—  isobarica,  linea  che  si  traccia  sulle  carte  geografiche  per  in- 
dicare i  punti  della  superficie  della  terra  nei  quali  l'altezza 
barometrica,  ridotta  al  livello  del  mare  è  la  stessa,  o  ad  un 
dato  tempo,  o  ad  uno  stesso  periodo  (media  altezza),  per  esem- 
pio per  un  anno,  linea  isopiestica  cioè  di  egual  pressione. 

F.  ligne  isobarique,  ligne  isopiestique ;  I.  isobaric  line,  iso- 
piestic  Une. 

—  isoterica,  che  va  sulle  carte  geografiche  a  congiungere  i  luoghi 
della  superficie  terrestre  che  anno  la  stessa  temperatura  me- 
dia estiva. 

I.  isoteric  line  ;  P.  linha  isoterica  ;  S.  linea  isoterica  : 
T.  die  isoterische  Linie. 

—  isochimenica,  quella  che  passa  per  punti  della  superficie  ter- 
restre, nelle  carte  geografiche,  che  abbiano  la  stessa  tempe- 
ratura media  invernale. 

F.  ligne  isochimenique  ;  I.  if^ocheimal  line  ;  P.  linha  isochi- 
menica ;  S.  linea  isochimenica  ;  T.  die  isochimenenische  Linie. 

—  di  eguale  declinazione  magnetica. 

F.  ligne  d'égale  déclinaison  de  V aiguille  ;  I.  isogonic  line  : 
P.  linha  d'igual  declinagao  magnetica;  S.  linea  de  igual  de- 
clinacion  magnetica. 

—  equatoriale,  l'equatore.  Passare,  tagliare  la  linea,  traversare 
l'equatore  e  passare  da  un  emisfero  all'altro. 

F.  ligne  equatoriale,  e  semplicemente  ligne  ;  I.  equatorial 
line;  P.  linha  equatorial;  S.  linea,  ecuador ;  T.  die  Equa- 
torialUnie. 


300  LIN 

Linea  sottomarina  (telegrafica),  o' cordone.  Vedi  R.  M.  1884, 
I,  303. 

F.  ligne  soumarine  ;    I.  submarine  line  ;  P.  Ihiìia  subma- 
rina ;  S.  linea  submarina  ;  T.  die  submarine  Lime. 

—  (battesimo  della)  è  lo  immerger  nel  mare  una  persona  che 
passa  per  la  prima  volta  la  linea  o  versargli  addosso  qualche 
secchio  di  acqua  joaarina,  per  uso  scherzevole  o  per  castigo. 

F.  pianger;  I.  to  duck;   S.  ^ambuUir   por    castigo    o  por 
Juego  di  costumbre  al  cortar  la  linea. 

—  (misura)  la  dodicesima  parte  di  un  pollice. 

—  la  144*^  parte  di  un  pollice  d'acqua. 

—  vale  due  millimetri  e  cento  sessantasei  deci  millesimi  di 
millimetro  (Sn^'^^ ,  1166). 

—  (Mason  and  Dixon's),  la  linea  di  confine  tra  la  Pensilvania  e 
il  Maryland,  come  fu  tracciata  innanzi  la  rivoluzione  (1764-1 767) 
da  due  astronomi  inglesi,  chiamati  Carlo  Mason  e  Jeverniah 
Dixon.  In  senso  generico,  la  linea  tra  gli  Stati  liberi  e  gli 
schiavi. 

Lingua  di  terra,  una  sporgenza  della  riva  in  mare,  piana  e  bassa, 
che  va  restringendosi  verso  l'estremità. 

F.  langue  de  terre  ;  1.  upck  of  land  ;  T.  die  Landzunge. 

—  di  fuoco,  nome  di  una  sacchetta  d'artificio  che  gettava  contro 
il  nemico  una  lunga  striscia  di  fuoco  strepitante. 

Serviva  anche  a  dar  fuoco  ai  pezzi  di  artiglieria. 

—  di  ghiaccio. 

F.  trainee  d'une  banquise  ;  I.  ice-tongue,   ice-shelf  ;   T.   die 
Elszunge. 

—  di  vela. 

Linguetta,  s.  f.,  piccola  leva,  in  forma  di  ventola  o   di    risalto, 
per  aprire  e  chiudere  il  passaggio  ai  fluidi  ed  anche    ai    so- 
lidi, come  il  cagnolo  dell'argano.  Stratico.  Scontro  ? 
F.  languette  ;  I.  tongue  jnece,  ivedge  ;  S.  Unguete. 

— •  i  maestri  d'ascia  danno  questo  nome  a  certi  coni  di  legno 
lunghi,  sottili  e  piatti,  che  formano  un  angolo  molto  acuto. 
Servono  a  vari  usi  nell'attrezzatura  delle  navi  e  particolar- 
mente nelle  operazioni  della  varatura.  Piqué. 

F.  languette  a  rainure  ;  I.  joint-tongue  ;  T.  die  Feder  (zur 
Nuth). 

—  dell'invasatura,  vedi  Cugnesse,  Cunei. 


LIN  301 

F.  coins  de  ber  ou  languettes  ;  I.  launcing  wedges  ;  T.  die 
Treibkelle. 
Lino,  s.  m.,  vela  o  rete,  dalla  materia  cosi  detta. 

—  pianta  tessile,  quanto  il  suo  prodotto,  e  la  tela  che  se  ne  fa. 

L.    liìlUYIl  ,'   Gr.    /tvOTiavvi,    —    j.i-JO-J  oz  yxl    Ètiì    tòìv   t/Jj    tTft'wv    liyzrxi. 

EuSTAZio,  574,30:  Lino  dicesi  anche  delle  vele  delle  navi. 
F.  Un  ;  I.  flax  ;  P.  Unho  ;    S.  Uno  ;    T.  der  Flachs,  Lem. 

—  una  specie  di  stoppa  di  cattiva  qualità,  che  nella  cordaia  di 
Venezia  era  proibito  di  mischiare  alla  canapa. 

Linoleum,  s.  m.,  o  Linoleo,  per  ottenere,  nelle  costruzioni  na- 
vali leggerezza  ed  economia  di  spazio,  si  coprono,  le  lamine 
di  fasciame,  col  tappeto  linoleum,  incollato  su  di  esse  e  fer- 
mato con  striscie  di  ottone.  Il  linoleum  è  più  caro,  ma  più 
igienico  del  legno,  assorbendo  poca  o  punta  umidità  nella  la- 
vatura, contrariamente  al  legno. 

Le  torpediniere,  d'ordinario  anno  il  ponte  rivestito  di  li- 
noleum. 

In  tutte  le  lingue  europee  si  chiama  Linoleum. 

Linum,  n.  lino,  per  vela.  Seneca,  Medea,  320. 

nunc  lina  sinu 
Tendere  toto,  nunc,  prolato 
Fede,  transversos  captare  Notos. 

Gr.     yW7WV,     e     ^W7JWV,     W/O^. 

Linteo,  add.,  di  lino,  e  quindi  vela. 

sive  palmulis 
Opus  foret  volare,  sive  linteo. 
Catullo,  IV. 
certum  est  dare  lintea  retro. 
Virgilio,  Aeii.,  Ili,  685. 
L.  Unteum  ;  Gr.  m-jou?. 

Fluctibus  intulerant  placido  cava  lintea  cursu. 

Flacco,  IV,  83. 

Linter,  s.  m.,  si  disse  tanto  un  monossilo  scavato  in  un  tronca 
di  albero,  quanto  una  navicella. 

Regio,  ex  qua  piper,  monoxylis    lintribus   baracen  conve- 
hitur,  vocatur  Gettonare.  Plinio. 


302  LIN-LIO 

Et  modo  tarn  celores  mireris  currere  lintres 
Et  modo  tam  tardas  funi  bus  ire  rates. 
Properzio,  XIV. 
Linter  o  Lynter,  ovvero  Lintris.  Lynter  è  scorrezione  delle  carte 
medioevali,  come  il  lunter. 

Da  Lynter,  il  Lunter  nome  di  barchetta  fluviale. 

ire  solebat 
Exiguus  pulsa  per  vada  linter  aqua 
Tibullo,  II,  s,  34. 

Cavat  arbore  lintres. 

ViRG.,  Georg.,  I,  262. 

Livio  scrisse  :  Sunt  omnino  lintres,  non  ad  longas  naviga- 
tiones  idoneae,  sed  ad  vicinalem  usum  paratae. 
Linteum,  n.  linteo,  vedi  Linteo. 
L#intrario,  il  barcaiolo  dei  Lintri. 

Lin trarli  in  lap.   Hispan.  corrupto,  Grutero,  345,  4  e  Mu- 
ratori, 1096,  2. 

Spesso  si  citano  come  corporazione,  i  lintrarii. 
Lintrarius,  l'uomo  dei  lintri.  Ulpiano,  I,  if.  Caup. 
Lintre,  s.  m.,  barchetta  o  canoa,  cavata  in  un  tronco  d'albero. 
L.  linter,   tris  ;  Gr.  /ivr/ip,  -^o:;,  nel  basso  greco. 
E.  lintre. 
Lintriculus,  s.  m.,  piccolo  lintre. 
Lintrum,  e  lintrus,  latino  vedi  Lintro. 
Limolo,  s.  m.,  per  vela,  tra  i  Veneti. 

La  sua  galla  è  più  presta  che  la  nostra,  andava  con  lin- 

zolo  levato,  velizando  e  remizando,  e  come    el   passava,  feva 

levar  la  voga.  Sanudo,  Diarii,  I,  347. 

Lio,  s.  m.,  venezianismo  per  lido  e  per  regione  non  lontana  dal 

lido,  adoperato  per  la  rima  dal  nostro  Pulci,  Ciriffo,  II,  p.  19  : 

Pirato,  et  in  mar  faceva  spesso  danno 
E  scorso  avea  ogni  lito,  ogni  lio. 

Il  Pulci  lo  adopera  per  luogo  o  paese,  altrimenti  avrebbe 
commesso  una  brutta  ripetizione  ;  nel  qual  ultimo  significato 
si  usa  lido  0  lito,  pur  nella  lingua  nazionale. 
Liocorno,  s.  m.,  marino  o  narvalo. 

E.  narval,  licorne  de  mer  ;  I.  narwal,  sea  unicorn  ;  T.  der 


LIP-LIR  303 

Navicai,  das  SeeEbihorn,  der  EinhornfiscJi,  Sistem.  Monodon 
Monoceros. 
Lipado,  s.  m.,  vela,  altro  nome  del  dolone  secondo  lo    Scheifer, 
il  quale  per  altro  non  adduce  nessuna  autorità. 
L.  lipadus  ;  Gr.  /oiTiaSo;-. 
Lipari,  isola  dell'eolie,  le  quali  un  tempo    ebbero    considerevole 
marina.  Vedi  Eolo. 

Le  sue  monete  anno  una  prora  con  acrostolio. 
Liponauta,   s.  m.,  disertore  navale. 

Gr.    /tTrovavT/ì^. 

Liquidazione,  s.  f.  deduzione,  rendiconto,  depurazione  di  una 
amministrazione. 

F.  balance,  liquidation,  reddition  des  comptes,  réglement  des 
comptcs ;  I.  settlement;  ^.  liquidcigao  ;  S.  liquidacion ;  T.  die 
Abrechnung, 

—  della  competenza  dell'equipaggio  d' una  nave  mercantile  al 
disarmamento. 

F.  ròìe  de  désarmement  ;  I.  settling  accounts  with  the  dis- 
charged creiu. 
Liquido,  add.,  corpo  a  molecole  disciolte,  e  mobili  :  indicante 
uno  dei  tre  stati  in  cui  si  trovano  i  corpi.  E  poiché  i  liquidi 
sono  trasparenti  i  più,  i  Latini  dissero  :  liquidissimus  aether 
per  ciel  sereno. 

L.  liquidus  ;  Gr.  -zmiòq. 

F.  liquide  ;  I.  liquid  ;  P.  e  S.  liquido  ;  T.  liquid. 
Lira,  s.   f.,  una    delle    antiche    costellazioni    boreali.  Alcuni    la 
chiamano  testuggine. 

Galileo,  Sistema,  354  :  ò  fatto  prendere  una  cordicella 
verso  qualche  stella,  ed  io  mi  son  servito  della  lira,  che  na- 
sce tra  settentrione  e  greco.  Contiene  una  stella  bianca  di 
prima  grandezza,  chiamata  alfa  della  lira  o    Vega. 

Li.  lyra  ;  Gr.  /u/ia. 

F.  lyre;  I.  Lyra;  P.  e  S.  lira;  T.  die  lyre. 

—  nome  di  due  specie  di  pesci  di  mare,  degli  acantoptarigi  il 
callionimo  lira,  e  il  triglo  lira. 

Lirica  del  mare,  versi.  Box  amico,  R.  M.,  1890,  IV,  113.  È  una 
lirica  di  virile  bellezza,  sulla  vittoria  navale  riportata  sul- 
r  Ellesponto  (ai  Dardanelli)  da  Lorenzo  Marcello  il  26  giugno 
1656,  contro  i  Turchi. 


304  LIS 

Lisciare,  v.  a.,  chiamasi  spalmar  il  lisciar  et  coprir  di  sevo  la 
parte  dello  scafo  che  va  sott'acqua.  Crescenzio,  114. 

Lissa,  s.  f.,  forma  longitudinale. 

F.  memhrure  longitudinale,  lisse,  longherine  ;  I.  longitudt- 
nal  frame,  longitudinal  ;  T.  das  Làngespant,  Langhand. 

—  volta  di  braccio,  è  dato  dal  vocabolario  spagnuolo  L.  G.  F. 

S.  vuelta  de  braza. 

—  s.  f.,  isola,  anticamente  detta  Issa.  Il  suo  vino  era  celebre  e^ 
superiore  a  tutti  gli  altri.  Agatarchide.  Si  deve  sottinten- 
dere: di  quella  riviera. 

Essa  è  presso  il  littorale  dalmate,  ed    à    circa    dieci  mila^ 
abitanti. 

—  statistica  delle  perdite.  R.  M.  '92,  T,  475. 

—  (insegnamenti  di)  R.  M.  '11,  IV,  184. 

—  corazzata.  R.  M.  '86,  IV,   329. 

—  (Battaglia  di)  nel  1811,  perduta  dai  Francesi  contro  gli  In- 
glesi, ove  una  mal  intesa  furia  di  attacco,  e  il  dispregio  delie- 
forze  nemiche  molto  più  deboli,  fecero  dimenticare  all'Am- 
miraglio francese  ogni  principio  di  Tattica  Navale,  per  cui 
dovette  fallire  in  un'  impresa  che  potevasi,  a  giusto  titolo, 
giudicare  sicura. 

- —  (Alla  battaglia  di)  perduta  dagl'  Italiani  contro  gli  Austriaci 
il  1866  si  distinsero  il  Saint-Bon,  il  Riboty,  il  Capellini,  i 
fratelli  Emerik  e  Guglielmo  Acton,  Del  Carretto,  Viterbo,  Ca- 
nevaro,  i  fratelli  Del  Santo,  Ettore  e  Andrea  Sambuy,  Raz- 
•zetti,  Gualterio  e  qualche  altro.  D'Amezaga,  Pens.  nav. 
2Y.,213. 

Lista,  s.  f.,  di  guardia,  catalogo  dei  nomi  di  quelli  che  debbono- 
fare  una  guardia. 

F.  le  rote  de  quart  ;  I.  watdibill,  the    wachtroll  ;    P.  a  li- 
sta de  guarda  ;  S.  la  lista  de  guardia. 

—  maestra  o  forma  ;  è  una  lista  flessibile  di  legno  da  poppa  a 
prora  sopra  le  coste  di  un  naviglio  in  costruzione  per  tenerle 
temporaneamente  in  ordine.  ' 

F.  lisse  ;   I.  ribhand,  ribbon. 

—  o  listra,  banda,  lungo  pezzo  di  tessuto,  di  legno,  di  metallo 
e  simili. 

F.  Uste  ;  1.  a  band  or  fillet. 

—  degli  esenti  dal  servizio. 


LIS  305 

T.  Uste  des  exempts  de  service  ;  I.  the  sick  list  ;  S.  lista  de 
los  rebaiados  del  servicio. 
Lista  di  pagamento. 

F.  liste  de  payement  ;  I.  pay  roll  ;  S.  lista  de  paga- 
mento. 

—  dei  ranci. 

F.  ròle  des  plats  ;  I.  mess  hill  ;  P.  lista  de  pagamento  ; 
S.  lista  de  ranclios. 

—  di  rivista. 

F.  liste  de  V equipage  ;  I.  muster  hook  ;  P.  lista  de  tripolagào 
S.  lista  del  equipaje. 

—  del  Lloyd. 

F.  listes  des  nouvelles  maritimi  ;  I.  Lloyd's  list  ;  S.  lista 
del  Lloyd. 
Listello,  s.  m.,  «  ogni   membretto    piano  e  quadrato,  che    serve 
ad    accompagnare  o  accerchiare    qualsivoglia  altro,  senza  di- 
stinzione da  maggiore  a  minore.  »  Fanfani. 

Si  usano  nelle  macchine,  caldaie  e  tubi,  di  vari  metalli. 
Lo  dicono   anche  pianetto. 

—  ornato  verso  il  collo  dei  cannoni. 

—  della  bocca  del  cannone. 

F.  listel  de  la  houche;  I.  muzzle-fillet  ;  S.  listoncillo  ;  T.  das 
Halsband. 

—  ad  astragalo,  vedi. 

P.  facha. 

—  pi.,  della  incerata  di  coperta,  listoni  degli  scalmi. 

F.  Usses  de  plat-hord  ;  I.  top-timber-lines,  top-hreadth- 
lines  ;  T.  die  Toppsenten. 
Listone,  s.  m.,  accrescitivo  di  lista.  Pezzi  di  costruzione  di  legno 
o  di  metallo  che  si  sovrappongono  in  diverse  parti  del  fa- 
sciame per  fortezza  ed  ornamento.  Vedi  Capo  di  banda,  Fi- 
laretto. 

P.  corrimao. 

—  delle  parasartie  (cordoni  delle  barcaccie). 

F.  pi.  Usses  des  porte-hauhans  ;  I.  laths  of  the  chainwaleSy 
sheer  rail  ;  P.  corrimaos  ;  S.  caireles  de  las  regalas  ;  T.  die 
Leisten  der  Rilsten. 

—  forma  maestra,  vedi  Forma. 

—  di  spalla. 

CORAZZINI,  Vocah.  Nautico.  20 


306  LIS-LIT 

F.  lisse  de  rébattues ;  I.  fife-rails;  S.  sobre  regala. 
Listone  del  capo  di  banda,  comunemente  detto  bastingaggio.  E  il 
cordone  che  molti  legni  anno  sopra  il  capo  di  banda,  da  poppa 
a  prora  e  che  fa  l' effetto  di  una  lunga  falca,  alzandone  l'orlo 
(bordo). 

F.  lisse  de  pavois  ;  I.  rail^  rough  tree  ;  T.  die  Schanzkleid- 
relìng. 
Listra,  s.  f.,  idiotismo  registrato  dalla  Crusca.  Listra,  si  à  pure 

in  Portoghese, 
Litantrace,  s.   m.,  l' Italia    non    à    litantrace.  Esso    rappresenta 
uno  stadio  della  distillazione  secca   del    legno,  compreso    fra 
quello  della  lignite  e  quello  delle  antraciti,  nelle  quali    l'os- 
sigeno e  l'idrogeno  sono  quasi  scomparsi. 
Literae  laureatae.  Vedi  Lettere. 
Liternum,  porto,  oggi  stagno  di  Patria. 

Lito,  s.  m.,  il  margine  della  terra  bagnato  dal  mare,  littorale. 
Datjjte,  Par.,  VI  : 

Con  costui    (Augusto)  corse    (l'aquila  romana)    insino    al 
lito  rubro  (al  mar  Rosso). 
V.  Ho. 

L.    litUS,    litoriS  ;   Gr.    x/.-r^,   alyixÀÓ^. 

F.  rive,  rivrage  ;  I.  shore  ;  P.  ribeira,  borda  do  mar,  praia  ; 
S.  Grilla,  plaga,  ribera  del  mar. 
Litofrattore,  s.  m.,  composizione  per  fare  scoppiare  le  mine. 
R.  M.,  1871,  270.  Per  la  composizione  dei  diversi  litofrattori, 
vedi  Salvati,  Diz.  espi. 
Litorale  e  littorale,  add.  di  lito,  attinente  ad  esso,  continuazione 
del  lito. 

F.  litoral   et  littoral;  I.  e  P.  littoral;  S.  litoral ;   T.  das 
Ufer. 

—  pi.  (Dèi).  Dèi  protettori  dei  liti. 

—  (abitante). 

L.  litoralis  incola. 

—  (pesce)  di  quelli  che  abitano  le  acque  presso  i  lidi,  apparte- 
nente alla  fauna  littorale.  Vedi  Fauna. 

—  pi.  (illuminazione    e   segnalamento  dei)  e  dei    Porti.   Ciai-di, 
R.   M.,  1877,  II,  159  ;  III,  5. 

—  germanico  difeso  da  torri  corazzate.  R.  M.,  1882,  I,  360. 

—  difeso  con  torpedini.  R.  M.,  1881,  II,  350. 


LIT-LIU  307 

Lritorare,  basso    latino,  secondo    M.  Jal  vale   investire,  entrare 
in  un  porto  : 

Bedeuntes  ad  terram  et  sperantes  quod  deberent  ipsa 
nocte  vel  summo  mane,  aquarum  deficentia,  litorare.  Oger 
Pani,  Ann.  di  Genova,  1219. 

Veramente  io  non  so  come  possa  assegnarsi  cosi  fatto  si- 
gnificato al    verbo  litorare.  Dubito  che  il  testo  sia  lacunoso, 
e  lo  scrittore  volesse  dire  :  per  la  deficienza  delle  acque,  non 
potendo  Utoreggiare,  entrarono  in  porto. 
Litoreo,  add.,  o  litoraneo  di  lito. 

I    Latini  dissero  arx  Utorea  le  fortezze  stabilite  lungo  il 
littoral  e,  e  cosi    aves    litoreae,  gli    uccelli    che  stanno    lungo 
i  liti. 
Lfitoroso,   add.  di  littorale  ;  litoroso  mai'i  sÌTnilis,  simile    al   co- 
lore che  anno  le  acque  lungo  il  lido,  usò  Plinio. 
Lfittoraneo,  add.,  appartenente  al  lido,  del  lido. 

Vedi  Fauna  e  Flora  littoranea. 
Littorano,  add.,  attinente  al  lido,  abitante  del  lido. 

Di   questa   valle    fui   io    littorano,    cioè    di    quell'avvalla- 
mento   che    forma    i    golfi    di    Lione    e    di    Genova.    Dante, 
Par.,  IX,  88. 
Littoraria  o  littorana  o  littoranea,  add.,  e  sottintendi  navis,  na- 
viglio da  cabotaggio.  Vedi  Prosumia,  Paralo. 
Litus  e  littus,  detto  dai  Latini  il  lito  o  lido. 
Liutaio,  s.  m.  «  ciascun  marinaio  del  liuto,  massime  il    padron 
del  medesimo.  »  Guglielmotti. 

Questo  liutaio  io  non  Pò  incontrato  mai,  ma  ciò  che  non 
occorse  a  me,  può  benissimo  essere  occorso  all'  insigne  lessi- 
cografo. 
Liuto,  s.  m.,  naviglio,  detto  anche  Lento,  Lauto,    Laudo,  Lado, 
Laut. 

Basso  latino  :  Laudus. 
Catal.  leaut. 

F.  lut ;  P.  alaud,  laud;  S.  laud,  llaud. 
Ms.  Archivio  segreto  di  Genova,  1427  :  Item  remi  pro  bar- 
cha,  laudo,  et  gondora,  qui  laudus  habeat  arborem  et  velum, 
cum  suis  remis  attersatis.  Da    questo    passo  M.  Jal    deduce 
che  il  Liuto  0  Laudo  era  la  seconda  lancia  della  nave. 

M.  Cakpentier  al    1337  cita  un  Laucum  (leggi  laudum) 


308  LIV 

che  doveva  andare    armatus,  prout  melius  et  promptius  fieri 
poterit,  da  Marsilia  ad  Avignone  pel  Rodano. 

Vi  erano  dei  laudi  lunghi  e  stretti  per  uso  di  pesca  ;  altri 
per  cabottaggio  e  grandi  col  ponte  ;  ed  altri  ancora  che,  come 
le  barche  e  le  barcaccie,  portavano  due  vele,  la  maestra  e  il 
trinchetto,  e  più  che  altrove,  in  uso  nel  mare  di  Provenza, 
secondo  lasciò  scritto  il  Pantera. 

M.  Jal  pensò  che  il  nome  di  questo  naviglio  potesse  de- 
rivare da  una  somiglianza  di  esso  col  liuto,  strumento  musi- 
cale. Mi  pare  che  liuto  sia  scorrezione  di  aliando  o  laudo. 

Più    probabile  è   l'opinione  dello  Scaligero  che  fa  deri- 
vare questa  voce  dal  mauro  allaiid. 
Livarda,  s.  f.,  «  corda  di:   stoppa   intorno  alla  quale  si    avvolge 
lo    spago  per  renderla    più  uguale  e    più  arrendevole.  Stra- 

TICO. 

Questo  vocabolo  più  comunemente  è  usato  per  halestone 
0  halestrone,  vedi  Tarchia  e  Struzza. 

L'etimologia  della  parola  è  ignota  sinora  a  me. 

F.  livarde  ;    I.  sprit    of   a    shoulder-of-mutton    sail  ;    P.    a 
corda  de  estopa  para  alizar  as  filasticas  ;  S.  botavara  ;  T.  Strei- 
cher  beim  Reepschlàger. 
Livella,  s.  f.,  strumento    che  serve  a  verificare    se    un    piano  è 
orizzontale. 

L.  anus  sis  ;  Gr.  c7Tà0//.v3. 

P.  niveau  ;  I.  level  ;  P.  nivel  e  Uvei  ;  S.  nivel  ;  T.  das  Ni- 
veau. 

—  di  E.  P.  Malet,  R.  M.,  1877,  III,  282. 

—  d'acqua,  dicesi  il  tubo  di  vetro  che  indica  il  livello  dell'acqua 
nelle  caldaie  delle  macchine  a  vapore. 

I.  water-gauge. 
Livello,  s.  m.,  è  lo  stato  di  un  piano  nella  direzione  del   piano 
dell'  orizzonte. 

F.  niveau  de  la  mer ;  I.  level  of  the  sea;  T.  der  Meeres- 
spiegel. 

—  di  bassa  marea. 

I.  low  water  mark. 

—  d'alta  marea. 

I.  high  water  mark. 
Livido,  add.,  (cielo)  quando  è  coperto  da  nuvole  bigie,  plumbee. 


LIV-LLO  309 

I.  dirty  sky,  overcast,  livid  sky 
Livorno,  vedi  Orlando  cantiere. 
Ltìzza,  3.  f.,  poeticamente  per  campo  : 

E  per  la  lizza  del  ceruleo  smalto 
I  cavalli  del  mare  urtansi  in  giostra. 
Eedi,  Ditir.,  42. 

Lizza,  s.  f.,  in  V.  da  Cuvier  detto  Lichias  Amia.  In  Italiano 
Leccia.  Vedi  Nizza. 

L».  L.  L.,  cioè:  X^ea^Z-go vernare,  Latitude-ÌB.tit\idme,  Look-out- 
vegliare,  le  tre  cose  alle  quali  i  vecchi  marinari  inglesi  at- 
taccano la  loro  fede. 

LAoyd  0  istituto  italiano  di  classificazione  delle  navi,  à  la  sua 
residenza  a  Roma.  Vedi  Istituto  di  classificazione. 

—  Vedi  R.  M.,  1876,  I,  565. 

—  (esportazione  della  società  del). 

—  istituto  che,  da  una  sottoscrizione,  crebbe  ad  essere  una  So- 
cietà che  à  maneggiato  la  mole  degli  affari  inglesi  di  assi- 
curazione sin  dal  1601  ;  ed  anche  prima  di  questo  periodo. 
Essa  registra  di  ogni  nave,  estera  o  inglese,  con  il  luogo  dove 
fu  costruita,  i  materiali  usati  nella  sua  costruzione,  la  sua 
età,  lo  stato  di  riparazione,  e  i  caratteri  generali.  Altri  fanno 
risalire  la  istituzione  solo  al  1716. 

—  (gazzetta  del)  che  si  pubblicava  due  volte  la  settimana 
tempo  fa,  ma  oggidì  tutti  i  giorni,  sotto  la  sopraintendenza 
di  un  comitato  scelto  dai  sottoscrittori,  e  sparsa  per  tutto  il 
mondo. 

F.  Lloyd  ;  I.  Lloyd  's  List. 

I  componenti  di  questa  Compagnia,  costituita  di  armatori, 
sensali,  consegnatari,  assicuratori,  si  adunarono  in  un  piccolo 
caffè  in  Lombard  street  (Via  lombarda)  accanto  alla  Borsa  di 
Londra.  Il  conduttore  o  padrone  di  esso  caffè  si  chiamava 
Lloyd,  donde  il  nome  a  questa  Compagnia. 

—  le  società  dette  Lloyd,  R.  M.,  1870;  1411. 

—  inglese,  R.  M.,  1874,  II,  546. 

—  italiano,  R.  M.,  1874,  IV,  157. 

—  austro-ungarico,  R.  M.,  1873,  II,  128. 

—  germanico,  R.  M.,  1886,  IV,  167. 

—  (potere  del)  R.  M.,  1891,  IV,  457. 


810  LLO-LOC 

Lloyd,  (registro  del)  regola  per  la  prova  idraulica  delle  cal- 
daie. R.  M.,  1893,  III,  22. 

—  (Kegistro  del)  lista  annuale  delle  navi  inglesi  e  straniere,  di- 
sposta sotto  lettera  e  numero,  in  differenti  classi. 

I.  Lloyd's  Register. 

—  (Sorveglianti  del)  persone  pratiche  stabilite  specialmente  in 
Londra,  e  nella  maggior  parte  dei  porti  del  Regno  Unito,  per 
investigare  lo  stato  e  la  condizione  delle  navi  mercantili, 
per   i   sottoscrittori. 

F.  experts  de  Lloyd  ;  I.  Lloyd's  surveyors. 
Per  una  breve  storia  del  Lloyd  vedi  :   Lloyd's,  Seamen's 
Almanac,  1897. 

Lb.  Barchetta.  Quel  settore  circolare  di  legno  che,  attaccato  ad 
una  sàgola,  divisa  in  parti  eguali,  serve  a  misurare  la  velo- 
cità della  nave,  ossia  il  cammino  percorso.  Per  estensione 
chiamasi  pure  Barchetta  il  settore,  la  sagola  ed  il  naspo  o 
molinello  sul  quale  è  avvolta,  presi  insieme. 

Load,  s.  m.,  peso  di  quattro  quintali  e  mezzo. 
I,  load. 

Loasso,  G.,  lupo  marino  ;  V.  luvazzo,  luvon. 

Lobbia,  s.  f.,  G.,  significa  arcuccio  che  poco  prudentemente  si 
pone  sui  bimbi  in  culla  perché  non  restino  soffocati  nel  letto, 
ma  sotto  il  quale  non  possono  stare  ad  agio.  Da  questa  pa- 
rola poi  si  chiamò  quell'arcata  di  liste  di  legno  o  di  ferro, 
sopra  la  quale  si  pone  la  tenda  a  poppa  e  sopra  coperta 
nei  banchi.  Da  lobbia  venne  pure  lobbione  o  lubbione  nei 
teatri,  il  loggione  che  gira  in  alto  sopra  l'ultimo  ordine  dei 
palchi. 

Localamento,  s.  m..  Patto  del  localare  un  difetto  nella  nave, 
per  esempio  una  falla,  un'interruzione  nella  corrente  elettrica, 
e  simili. 

F.  localìser  un  défaut  ;    I.  to   localise  a  defect  ;    T.  einen 
Fehler  locaìisiren. 

Locale,  s.  m.,  stanza,  magazzino  dei  viveri. 

F.  cambuse;  1.  issue-room;  T.  der  Proviantausgaberaum, 
die  Proviantkammer. 

—  lo  spazio  delle  macchine. 

Vedi  Camera  della  macchina. 

• —  delle  caldaie. 


LOG  311 

F.    chaufferie  ;    I.  hoiler-housej    hoiler-shop  ;    T.    das    Kes- 
selhaus. 
Locale  attrazione,    è    l'effetto  del  ferro  di    una  nave    sulle   sue 
bussole. 

—  pilota,  pilota  del  porto  o  del  littorale. 

I.  harhour  or  river  pilot. 

—  degli  apparecchi  dei  timoni,  uno  o  due,  secondo  la  grandezza 
dello  scafo. 

—  dei  carbonili  laterali,  in  uno  o  due  ordini. 

—  di  stiva,  vedi  Stiva. 

—  pi.  interni,  specie  di  stanze  stagne,  nelle  quali  è  diviso  lo  scafo, 
a  fine  di  mantenerlo  a  galla,  nonostante  qualche  frattura  fatta 
dai  proiettili  del  nemico  o  dall'urto  di   qualche  nave. 

—  delle  pompe  idrauliche,  ove  si  collocano  le  pompe.  Talvolta, 
nelle  navi  piccole  v'  è  un  solo  locale,  tal'  altra  due,  uno  a 
poppa  e  uno  a  prua.  Questi  locali  sono  sempre  in  parte  pro- 
tetta, e  presso  a  poco  sono  al  disotto  delle  torri  o  delle  bar- 
bette. 

—  pi.  (sforzi),  le  cause  di  essi  sono  molte,  e  tra  esso  le  principali  : 

I  pesi  di  carico,  di  macchine,  di  caldaie,  delle  artiglierie, 
i  quali  spingono  verso  il  basso  la  parte  su  cui  riposano  ; 

Gli  eccessi  di  spinta  agiscono  sulla  spina,  cosi  che  pos- 
sono deformarla  : 

La  pressione  degli  alberi  nelle  mastre  e  nella  cassa 
(scassa)  ; 

La  tensione  delle  catene  delle  ancore,  e  la  pressione  di 
esse  sugli  oftalmi  (cubie)', 

L' urto  dei  proiettili  ; 

Le  collisioni  e  1'  uso  del  rostro. 

—  pi.  (le  deformazioni)  della  spina  (chiglia),  provengono  da 
cause  diverse.  Vedi  Inarcamento  e  Insellamento. 

Locar  lingua,  secondo  il  Pantera,  comando  alle  ciurme,  di  far 

silenzio. 
Locare,  latino,  v.  a.,  noleggiare  e  affittare  : 

Alii    ejus  socii  locaverunt    seu  naulizaverunt,  dictis  nun- 

ciis....,  unam  navem  pro  tribus  millibus  septingenti  quinqua- 

genta  turonensis.  Contraito  cVaffltto  della  nave  il  Pararadiso 

(1268). 
Locatiere,    s.    m.,   dicesi  un  pilota  che  si  prende  sopra  le  navi 


312  LOC-LOa 

per  guida  nell'entrare  e  nelF uscire  dai  porti,  a  fine  di  schi- 
vare i  banchi,  i  bassifondi,  ed  altri  pericoli  nei  porti,  come 
nei  fiumi. 

Pilota  pratico  del  porto  e  dei  luoghi  vicini  ad  esso. 
Locatore,  s.  m.,  di  una  nave,  chi  prende  o  dà  a  nolo  una  nave. 

F.  fréteur  ;  I.  charterer  ;  T.  der   Verfrachter. 
Locazione,  s.  f.,  fitto  o  noleggio. 
L.  locatio  ;  Gr.  ^uisflwcrt^,  fiicdó^. 
F.  location,  loyer  ;  I.  rent,  hire  ;  T.  der  Mietzins,  die  Miete. 

—  l'atto  del  noleggiare  una  nave,  oggi  fuori  d'uso. 

Lòcco,  volgarizzamento  di  lok  o  log.  Vedi  Dromometro  e  Lok. 
Loch,  vedi  Dromometro  e  Lok. 

Loco,  s.  m.,  nel  secolo  decimoterzo  in  Genova  valeva  parte,  oggi 
carato,  di  nave. 

Basso  latino  locum  vel  locus. 
Lock,  vedi  Dromometro  e  Lok. 

Locusta,  s.  f.,  crostaceo  marino  grosso  di  varie  specie  ;  le  più 
note  sono  :  l' homarus  americanus,  e  il  Palinurus  vulgaris 
d' Europa. 

Nap.  raosta,  ravosta. 
L.  locusta;  Gr.  àxp;-,  tSo^. 

F.  languste,  scrivesse  ;    I.  lobster  ;    P.  lagosta  ;    T.  die  ge- 
meine  Languste. 

—  battello  da  pesca,  con  un  pozzo  al  mezzo  per  conservarvi  le 
locuste. 

Lodia,  s.  f.,  grande  naviglio  mercantile  del  mar  Bianco. 

I.  Lodia. 
Lodo,  contrazione  da  laudo,  vedi  liuto. 
Loff!  Orza!  voce  di  comando  al  timoniere. 
Lofio  pescatore,  Linneo  :  lophius  piscatorius,  specie  di  pesce. 
Rospo  a  Venezia    e  Trieste  ;  gianello  a  Genova  ;  giudio  a 
Civitavecchia  ;   houdra  a  Nizza  ;  boldrò  in  Toscana  ;  pescatrice 
a    Roma  e    Napoli  ;  maga  o  diavolo  di    mare  o  giuranna  di 
mari  o  piscatrici  in  Sicilia. 

F.  baudroie,  lophie  pècheuse,  raie  pècheresse,  diable  de  mer, 
grenouille  ;  I.  common  angler,  frog-fish,  seadevil  ;  T.  der  An- 
ler,  Seeteufel,  Froschfisch. 
Log  e  Logg,  vedi  Dromometro,  Barchetta  e  Lok. 
Loggio,  s.  f.,  far  la  loggia,  dicono  i  marinari,  alzare    un  lembo 


LOG-LON  313 

della  tenda,  da  quella  p?irte  del  bordo  (sponda),  donde  viene 
il  fresco.  Guglielmotti. 

Logorare,  v.  a.  e  rifl.,  il  consumare  e  il  consumarsi  degli  attrezzi 
per  attrito. 

F.  user,  consumer  ;  I.  to    chafe,  to  fray,  to  gall,  to  rub  ; 
P.  usar,  g  astar -se  ;  S.  usar,  consumi  r  ;  T.  verderben. 

Logorato,  add.  e  p.  ps.,  da  logorare,  di  corda  o  altri  attrezzi 
consumati  dal  tempo  e  dallo  sfregamento  su  corpi  duri. 

Logoro,  add.  e  p.  p.,  lo  stesso  che  logorato. 

Logre,  o  Logger,  o  Lugger,  naviglio  da  guerra,  che  per  la  va- 
riazione che  ammette  nelle  sue  vele,  riesce  veloce.  Pesca  più 
profondamente  a  poppa  che  a  prua.  A  due  alberi,  ciascuno 
dei  quali  porta  una  vela  bassa  e  triangolare,  una  vela  di 
gabbia  e  una  di  pappafico.  Bompresso  ben  lungo,  e  poco  ele- 
vato sull'orizzontale,  con  molti  flocchi.  Armato  di  alquanti 
cannoni  e  poca  gente.  Serve  di  avviso,  essendo  per  l'ordi- 
nario leggiero  e  veloce,  e  tenendosi  bene  al  sopravvento. 
Stratico. 

F.  lougre  ;  I.  lugger  ;  P.  e  S.  logger  ;  T,  der  Logger  o  Lugger. 

Lok,  s.  m.  Vedi  Dromometro  e  Barchetta. 

V.    loch  e  trisiòla  o  drezziola=trecciola  e  barcheta  ;  G.  lo. 

—  chiamarono  così  anche  la  cordicella  di  esso  lok,  detta  altri- 
menti sagola. 

F.  tigne  du  loch  ;  I.  log  Une  ;  S.  correderà  de  escandallo. 

—  (Tavola  del)  o  del  dromometro,  lavagna  o  tavola  tinta  in  nero 
divisa  a  colonne,  nelle  quali  sono  notate  col  lapis  o  col  gesso 
le  ore  in  cui  il  lok  è  stato  gettato  in  mare  come  i  nodi  e  le 
divisioni  dei  nodi  che  vi  corrispondono  ed  anche  il  rombo 
della  via  (rotta),  la  direzione  del  vento,  la  qualità  del  tempo 
e  del  mare.  Da  questa  tavola  si  forma  il  libro,  dove  sono 
notate  più  chiaramente  queste  osservazioni  fatte  alla  fine  di 
ogni  guardia,  che  chiamasi  il  libro  del  dromometro. 

Lomboli,  s.  m.  pi.,  i  fianchi  del  fondo  di  un  naviglio,  la  parte 
sulla  quale  esso  poggia,  restando  a  secco.  Da  lombo. 
I.  bilges  ;  S.  sobrequilla  lateral. 

Lombria,  s.  f.  V.,  lo  stesso  che  ombria,  pesce,  il  Gasterosteus 
ductor  di  Linneo. 

Lona,  s.  f.,  per  aferesi  di  olona  o  alena.   Vedi. 

Londra  (Porto  di),  R.  M.,  1876,  IV,  109. 


314  LON 

Londra,  (i  docks  di),  E.  31.,  1876,  IV,  583. 
—  e  Londrus,  naviglio  di    varia    grandezza.  Si    trova  citato    in 
documenti  del  secolo  decimoquarto. 

M.  Jal  suppose  che  il  nome  possa  derivare  dall'  italiano 
lontra.  Questo  naviglio  è  citato  nel  Voyage  d'Italie  di  M.  J. 
Spon,  1678,  ma  non  si  dice  altro  che  era  nell'Adriatico  un 
piccolo  naviglio  a  remi  ed  a  vela,  senza  ponte,  e  atto  a  fare 
traversate  assai  lunghe.  Quello  sul  quale  navigò  M.  Spon 
non  faceva  che  una  lega  all'  ora.  M.  Guillet  nel  suo  Dizio- 
nario nel  1678  scriveva  che  le  Londre  erano  navigli  di  bassa 
sponda  sul  tipo  delle  galee,  ma  di  una  costruzione  più  ma- 
teriale e  pesante,  e  a  remi. 

Non  avevano  né  rembate,  né  corsie,  ma  in  luogo  del  ca- 
stello di  prua  e  della  rembata,  vi  ponevano  un  parapetto  pie- 
ghevole da  togliere  a  volontà.  Ed  aggiunge  che  vi  erano 
Londre  di  varia  capacità,  e  che  le  più  grandi  avevano  ven- 
ticinque banchi  per  banda,  e  tutte  alberate,  come  le  Saiche 
e  le  Marsiliane,  se  non  che  esse  portavano  vele  latine.  Ave- 
vano una  specie  di  parapetto  con  dei  portelli  per  piccoli 
pezzi,  o  per  petriere.  Erano  tutte  mercantili  e  quelle  che  an- 
davano in  Egitto  avevano  150  uomini  di  equipaggio,  anda- 
vano a  vele  e  a  remi.  Sembra  che  nel  secolo  XVIII  non  se 
ne  costruisse  più,  non  essendo  più  citate. 

Basso  lat.  Londra  e  londrus. 

F.  Londre  ;  I.  lontra  ;  S.  londro. 
Lanetta,  s.  f.,  con    apocope,  per    alonetta,  alena   leggera,  che  si 
usava  per  vele  di  barche  e  ad  altre  cose.  Vedi  Lona. 

I.  raveVs  duck;  P.  e  S.  loneta,  lonilla. 
Longa  navis,  s.  f.  nave  lunga  dicevano  i  Romani  e  i  Greci  le  navi 
da  guerra  per  la  grande  lunghezza  relativamente  alla  larghezza. 

Gr.    (j.x-jtfjx  vaCi^. 

Longherina,  s.  f.,  travi  squadrate  messe  parallele  ai  portavase 
a  destra  e  a  sinistra  sullo  scalo,  per  tutta  la  lunghezza  di 
esso  e  fin  dentro  l'acqua.  Al  loro  lato  interno  si  appoggiano 
le  vase  per  mantenere  parallele  le  longarine. 

Oggi    diconsi    longarine  a^nche  quelle  di    ferro  che  adope- 
ransi  nei  pavimenti  delle  case. 
E.  longuerine. 
Longitudinale,  add.,  attinente  a  longitudine. 


LON  31  & 

Longitudinale,  il  piano  dell'asse  della  spina  (chiglia),  della  ruota 
di  prora  e  di  poppa  si  chiama  egualmente  piano  longitudi- 
nale 0  diametrale. 

—  nella  costruzione  navale  dicesi  qualsiasi  pezzo  che  sia  disposta 
nella  direzione,  ossia  parallelo  alla  spina  (chiglia). 

—  (sistema)  trasversale,  longitudinale  e  misto  : 

Nel  primo,  derivato  nelle  navi  in  ferro,  da  quelle  di  le- 
gno, l'ossatura  generale  dello  scafo  è  costituita  da  una  serie 
di  elementi  trasversali,  le  ordinate  o  costole,  destinate  a  dare 
appoggio  al  fasciame  esterno. 

Nelle  navi  cosi  costruite,  la  resistenza  contro  gli  sforzi 
longitudinali  è  affidata  al  fasciame  esterno,  al  fasciame  dei 
ponti,  alla  spina,  al  paramezzale,  ai  trincarini  etc.  ;  invece 
il  sistema  delle  ossature  non  giova 'contro  tali  sforzi,  che  sono- 
i  più  forti,  specialmente  in  navi  molto  lunghe.  A  differenza 
di  ciò  che  si  pratica  nelle  navi  in  legno,  dove  i  singoli  ele- 
menti del  fasciame  non  anno  diretta  unione  tra  loro,  ma  sono- 
tenuti  in  contatto  per  mezzo  della  ossatura,  il  fasciame 
esterno  nelle  navi  metalliche  costituisce  un  involucro  la  cui 
continuità  è  indipendente  dalle  ossature,  e  quindi  non  è  ne- 
cessario che  queste  si  sviluppino  normalmente  coi  corsi  del 
fasciame. 

Di  qui  il  nuovo  sistema  di  costruzione,  nel  quale  le  ossa- 
ture corrono,  come  il  fasciame,  nel  senso  della  lunghezza,  men- 
tre si  provvedeva  alla  resistenza  trasversale  adoperando,  ìd 
giusta  misura,  il  materiale  a  ciò  necessario. 

Questo  sistema  fu  inventato  da  Scott  E,ussel  architetto 
del  Great  Eastern,  varato  nel  1858. 

Dalla  unione  di  questo  sistema  col  trasversale  si  à  iì 
sistema  misto  adoperato  generalmente  nella  costruzione  di 
navi  di  grandi  e  medie  dimensioni. 

Il  Roussel  cosi  descrive  il  suo  sistema  longitudinale  : 

1»  la  nave  è  divisa  con  tante  paratie  trasversali,  quante 
ne  concede  il  servizio  a  cui  essa  è  destinata  ;  fra  paratia  e 
paratia  la  distanza  non  deve  essere  maggiore  della  larghezza 
della  nave. 

2»  fra  le  paratie  intere  se  ne  dispongono  altre  parziali,  che 
si  possono  considerare  come  paratie  complete,  dalle  quali 
siasi  tolta  la  parte  mediana  ;  queste  paratie  parziali  formano 


316  LON 

come  una  membratura  continua,  che  corra  tutto  intorno  alla 
sezione  trasversale  della  nave,  senza  impedire  lo  stivamento 
delle  mercanzie. 

3"  fra  paratia  e  paratia  corrono  delle  longarine  o  travi 
longitudinali,  a  guisa  di  paramezzali  laterali,  disposte  cia- 
scuna verso  il  mezzo  di  un  corso  di  fasciame  esterno,  nor- 
malmente ad  esso.  Le  longitudinali  incrociano  le  intestature 
della  lamiera  di  fasciame  esterno,  che  nel  sistema  trasversale 
costituiscono  la  loro  parte  più  debole,  e  quindi  aggiungono 
alla  resistenza  dei  chiodi  del  giunto,  quella  di  una  linea  di 
chiodi  e  di  una  cantoniera  di  giunzione,  correnti  al  mezzo 
della  lamiera  del  fasciame.  La  longitudinale  ed  il  fasciame 
formano  come  una  sola  membratura. 

4°  Con  Teconomia  di  peso,  ottenuta  nelle  ossature,  si  forma 
un  ponte  continuo,  sostenuto  principalmente  dalla  peratia  e 
da  longitudinali  poste  al  di  sotto  di  esso.  Io  credo,  dice  il 
B-ussel,  che  il  materiale  sia  infinitamente  meglio  utilitato  in 
questa  parte,  che  nella  formazione  di  ossature  applicate  al 
fasciame. 

E  nelle  seguenti  cifre  dà  il  paragone  della  distribuzione 
del  materiale  nel  sistema  longitudinale  e  traversale,  per  una 
nave  da  sei  a  settecento  tonnellate: 

Sistema  trasversale  Sist.  longitudinale 

Fasciame tonn.  110  tonn.    110 

elementi  trasversali.  .       »     130  »         40 

elementi  longitudinali       »       40  »       130 

Longitudinale,  pi.  (sezioni)  si  dicono  le  linee  d'intersezione  dei 
piani  secanti  equidistanti  al  piano  longitudinale. 

—  pi.  (gli  sforzi)  tendono  a  deformare  la  nave  nelle  parti  più  lon- 
tane dell'asse  neutro,  cioè  in  quella  del  basso  e  dell'alto  della 
nave. 

—  pi.  (le)  nei  doppi  fondi  sono  dei  veri  paramezzali  laterali,  in  nu- 
mero variabile  da  tre  a  sette  per  lato,  simmetricamente  di- 
sposti rispetto  al  mezzo. 

Alcuna  volta  queste  longitudinali  si  alleggeriscono  con  dei 
fori  ;  poscia  anche  più  con  dei  fori  maggiori  detti  lunette  da 
Sir  Edward  E-eed  che  le  praticava,  prima  di  tutti,  nel  Bel- 
lorofonte. 


LON  317 

Le  lunette  dell'Ispettore  del  Genio  Navale  E.  Masdea  fu- 
rono modificate  in  modo  che  ciascuna  di  esse,  anziché  essere 
unita  mediante  una  grossezza  di  verga  angolata,  à  il  suo  lembo 
verticale  piegato  ad  angolo  retto  sulla  stessa  longitudinale, 
si  che  si  unisce  ad  essa  direttamente,  dando  economia  di  peso 
e  di  mano  d'opera,  senza  diminuire  l'efficacia  di  collegamento. 

Nelle  ER.  navi  :  Regina  Margherita  e  Benedetto  Brin^  di- 
segnate dall'  Ispettore  del  Genio  navale  A.  Micheli,  le  longi- 
tudinali, salvo  quelle  stagne,  anno  continue  le  sole  lamiere, 
mentre  le  verghe  angolate,  esterna  ed  interna,  di  collega- 
mento al  fasciame,  tanto  esterno  che  interno,  sono  interco- 
stali, come  le  verghe  angolate  delle  ossature  trasversali  sono  le 
une  e  le  altre  continue,  fra  l'una  longitudinale  stagna  e  l'altra  • 
in  secondo  luogo  alle  ordinarie  lunette  sostituiva  dei  brac- 
ciuoli  di  lamiera  di  forma  rettangolare  coi  loro  canti  verti- 
cali piegati  ad  angolo  retto  ;  ciascuna  delle  piegature  fa  l'uf- 
ficio di  verga  angolata  per  l'unione  dei  bracciuoli  con  le  lon- 
gitudinali. Le  lamiere  cosi  lavorate  risultano  paragonabili  a 
spezzoni  di  verga  ad  U  molto  larga  ;  mentre  compiono  l'uf- 
ficio delle  lunette,  esse  danno  maggior  robustezza  al  collega- 
mento tra  il  fondo  interno  e  l'esterno,  specialmente  contro 
le  pressioni  che  tendono  a  dim-inuire  la  distanza  fra  i  due 
fondi  ;  con  tale  struttura  è  dato  aumentare  alquanto  la  di- 
stanza fra  le  longitudinali.  Codesti  bracciuoli  talvolta  sono 
alleggeriti  per  mezzo  di  fori  ovali. 

Analogo  sistema  fu  seguito  dall'Ingegner  Capo  del  Genio 
Navale  V.  Cuniberti  nelle  RE,.  Navi  da  Lui  disegnate  :  Re- 
gina Elena  e  Vittorio  EmanvMe  III. 
Longitudine,  s.  f.  di  un  luogo,  di  un  naviglio,  di  un  punto  qual- 
siasi del  globo  terrestre  è  l'arco  dell'equatore  terrestre  (va- 
lutato in  gradi  e  parti  di  grado)  compreso  tra  il  primo  me- 
ridiano e  il  meridiano  di  quel  luogo. 

La  longitudine  si  conta  da  O''  a  180*^  ad  0.  e  180"  a  P.  del 
primo  meridiano.  Quindi  la  longitudine  si  distingue  in  orien- 
tale e  in  occidentale. 

Il  primo  meridiano,  per  ora,  è  arbitrario.  Oggi  ciascuna 
nazione  si  vale  del  suo;  l'Italia  di  quello  di  Roma,  l'Inghil- 
terra di  quello  di  Greenwich  ;  la  Francia  di  quello  di  Parigi; 
la  Germania  di  quello  di  Berlino,  gli  Stati  Uniti  di  quello  di 


318  LON 

Washington,  la    Eussia    di  quello  di    Pietroburgo,    l'Austria 
di  quello  di  Vienna,  etc.  etc. 

La  longitudine  di  un  luogo  si  indica  in  gradi  o  in  tempo, 
per  esempio  quella  di  New- York  è  di  74",  o  4  ore  e  56^  a 
P.  di  Greenwich. 

Un  tempo  si  adoperò  quello  dell'isola  del  ferro  (l'antica 
Nivarìa,  Pluvialia,  gr.  ombrios)  che  è  la  più  occidentale  delle 
Canarie,  per  decreto  di  Luigi  XIII  del  1634. 

Gli  Spagnoli  fecero  passare  il  primo  meridiano  per  una 
delle  Azore,  gli  Olandesi  dal  Picco  di  Teneriffa. 

Da  molto  tempo  si  parla  di  stabilirne  uno  solo,  comune  a 
tutti  ;  ma  le  gelosie  internazionali  sinora  anno  impedito  che 
gli  scienziati  si  ponessero  d'accordo.  Quando  non  si  voglia 
prendere  quello  di  Roma,  l'antica  capitale  politica  e  morale 
del  mondo  si  prenda  uno  scoglio  senza  possessore,  in  mezzo 
all'oceano. 
Longitudine,  (determinazione  speditiva  della)  con  osservazione 
del  cratere  lunare  Mosting  A,  del  D.r  Alb.  Alessio,  Te- 
nente di  Vascello,  R.  M.  fase.  VIILIX,  a  XXXVI.  (supple- 
mento.) 1903. 

—  terrestre  la  distanza  misurata  tra  i  meridiani,  misurata  a  mi- 
nuti primi  e  secondi  sull'arco  che  essi  intercidono  nell'equa- 
tore che  è  quanto  dire  angolarmente. 

—  celeste  è  la  distanza  angolare  di  un  corpo  celeste  dall'equi- 
nozio di  primavera. 

—  stimata  o  di  stima  quella  trovata  per  mezzo  dei  calcoli. 

F.  longitude  estimée  ;  I.  longitude  by  account  ;  P.  longitude 
estimada  ;  S.  longitud  estimada. 

—  osservata,  quella  dedotta  dalla  osservazione  degli  astri. 

F.  longitude  observee  ;  I.  longitude  observed  ;  S.  longitude 
observada. 

Questa  si  fa  per  mezzo  dell'osservazione  delle  distanze 
angolari  della  luna  al  sole  o  ad  una  stella. 

Per  l'osservazione  degli  eclissi  dei  satelliti  di  Giove,  per 
gli  eclissi  della  luna,  per  gli  eclissi  del  sole,  per  occultazioni 
delle  stelle,  infine  per  le  culminazioni  lunari. 

F.  culmination  ;  I.  culmination. 

—  geocentrica  di  un  corpo  celeste  come  veduto  dal  centro  della 
terra. 


LON  319 

Longitudine  eliocentrica,  longitudine  di  un  corpo  celeste,  come 
veduto  dal  centro  del  sole. 

—  (stelle  di)  alcune  stelle,  la  cui  posizione  è  conosciuta  come  la 
data,  si  usano  nelle  osservazioni  per  trovare  la  longitudine, 
come  dalle  distanze  lunari. 

I.  longitude  stars. 

—  (via  (rotta)  in)  seguendo  un  dato  meridiano. 

—  (cangiamento  in),  per  mutata  direzione  di  meridiano. 

—  di  partenza,  quella  dal  punto  donde  si  parte. 

—  di  arrivo,  quella  del  punto  nel  quale  è  giunta  la  nave. 
— •  (diminuire  in). 

—  (differenza  di). 

S.  diferencia  de  longitud. 

—  (correre  in)  cioè  nella  direzione  di  un  meridiano. 

—  I  Francesi  chiamano  Bureau  des  longitudes  un  almanacco  nau- 
tico annuale,  molto  esteso  e  completo,  ed  è  la  Società  di  scien- 
ziati che  lo  pubblica  a  Parigi  tre  o  quattro  anni  innanzi,  col 
titolo  di  Connessance  des  temps  affinché  i  marini  che  fanno 
lunghe  campagne,  non  ne  siano  privi.  Vi  si  trovano,  princi- 
palmente gli  elementi  di  ogni  maniera,  necessarii  per  calcoli 
astronomici  o  nautici,  molte  tavole  per  facilitare  essi  calcoli, 
i  fenomeni  celesti  dell'anno,  il  quadro  delle  più  grandi  maree, 
quello  delle  osservazioni  metereologiche  fatte  a  Parigi,  du- 
rante l'anno  precedente,  la  spiegazione  come  l'uso  dei  diversi 
articoli  del  volume  ;  infine  la  lista  dei  membri  della  Società 
delle  longitudini,  geometri,  astronomi,  critici  navigatori,  un 
geografo,  un  artista. 

I.  nautical  almanack. 

Longurio,  s.  m.,  la  lunga  asta  sulla  quale  infiggevano  la  falce 
navale  i  Greci  e  i  Romani. 

Lontra,  s.  f.,  nome  dato  dai  rivieraschi  serbi  e  bulgari  del  Da- 
nubio, specie  di  monossilo  per  la  pesca  e  brevi  navigazioni 
e  più  ordinariamente  per  tragitto  da  una  riva  all'altra. 

F.  londre  ;  S.  londro. 

—  quadrupede  rapace  che  si  ciba  di  pesci  e  di  grandezza  presso 
a  poco  di  un  gatto,  di  color  volpino,  con  piedi  palmati  si  che 
nuota  facilmente. 

Chiamasi  hivero  o  òevero  il  maschio  della  lontra  ;  è  anfibio. 

G.  lùddria. 


320  LON-LOS 

Murtela  lutra  di  Linneo. 
L.  lutra  ;  Gr.  evySpt^. 

F.  lontre;  I.  otter  ;  P.  lontra;  S.  nutria;  T.  dJ/e  Flschotter. 
Lontro,  ordegno  per  la  pesca  dei  molluschi,  consistente  in  una 
lenza  alla  cui  estremità  che  si  cala  in  mare  è  legato  un  pezzo 
di  piombo,  sul  quale  sono  conficcati  degli  aghi  con  la  punta 
rivolta  esternamente  e  che  servono  per  la  presa  specialmente 
dei  polpi,  che  si  abbrancicano  pel  richiamo  delle  punte  stesse. 
Lonza,  parte  più  larga  e  lascata  del  piano  di  un  naviglio,  nella 
stiva. 

A  Livorno  :  Ardisson. 
Loppia  o  lopia,  idiotismo  da  lobbia  dei  Genovesi,  vedi. 
Loquarium,  basso  latino,  secondo  M.  Jal  dal    latino    locarium, 

gaggio  del  marinaio. 
Lora,  s.  f.  V.  la  lunghezza  di  un  naviglio.  Vedi. 
Viene  dallo  spagnuolo  eslora. 
Nella  Fabbrica  delle  galee  si  legge  :  loro. 
F.  la  longuer  die  vaisseau  ;  I.  the  ship's  length  ;  P.  o  com- 
primento ;  S.  la  eslora;  T.  Lange  des  Schiffs. 
Lorcha,  s.  f.,  naviglio  leggiero  e  celere  a  vela,  fornito   di    can- 
noni, in  uso  in  Cina. 
I.  lorcha. 
Loredano  Luigi,  nel  1449  per  mezzo  di  barche  incendiarie,  che 
oggi  diremmo  brulotti,  distrusse  alcune  navi  e  vascelli  di  Al- 
fonso re  di  Napoli,  nel  porto  di  Siracusa. 
Loro,  s.  m.,  vela  di  pappagallo,  cioè  di  pappafico. 
S.  lorOj  rainal. 

—  (picco  di). 

Lorum,  lat.  ogni  cinghia  o  striscia  di  cuoio. 
Losca,  s.  f.,  l'apertura  rotonda  nel  forno  di  poppa,  per  la  quale 
passa  la  testata  del  timone. 
Dicesi  anche  timoniera. 
V.  fogonadura  del  timori. 

F.  louve  jaumiere  ;  I.  helm-port,  tiller  hole  ;  P.  buraco  de 
lente;  T.  das  Hennegat. 

—  mostra. 

—  del  bompresso. 

Losna,  dissero  gli  Etruschi  il  porto  di  Luna. 

Lossodromia,  s.  f.,  il  corso  obliquo  di  un  naviglio,  spinto  dallo 


LOS-LTJC  321 

stesso  rombo  di   vento,  che  taglia  ad  angoli  eguali  e  non  retti, 
tutti  i  meridiani. 

Questi  angoli  chiamansi    angoli   lossodromici.  Vedi  Orto- 
dromica. 

F.  loxodromie  ;  I.  loxodromy. 
Lossodromico,  vedi  Linea  lossodromica. 

—  add.  la  linea    curva    che    descrive    un    naviglio  sulla   super- 
ficie del  mare,  tagliando  obliquamente   ad    angolo  costante  e 
non  retto  tutti  i  meridiani. 
Lou,  Gr.  lato,  fianco  di  una  nave. 

L'otcMo  de  gùmena,  arabo  dell'Africa  settentrionale,  derivato  dal- 
l'italiano occhio. 
Lubricare,  e  lubrificare,  v.  a.  rendere  scorrevoli  specialmente  i 
pezzi  di  metallo  delle  macchine  che  strisciano  l' uno  sull'altro, 
0  l'uno  dentro  l'altro. 
L.  lubricare. 

F.  luhrifier  (con  olio),  graisser  (con  sego)  ;  I.  to  lubricate, 
to  grease^  P.  lubricar  ;  S.  lubrificar;  T.  olen,  schmieren. 
Lubricato  o  lubrificato,  add  e  p.  ps.  da  lubricare  e   lubrificare. 
Lubricatore  o  lubrificatore,  s.  m.,  vaso  contenente  materia  grassa 
per  lubrificare  ;  come  la  materia  grassa  stessa. 

I  lubrificatori  sono  a  coppa,  a  vasetto,  a  sifone,  a  linguetta, 
a  becchino  e  automatici. 
L.  Lubricator. 

F.  lubriflcateur,    grasseur ;    I.  lubricator;  P.   lubricador ; 
S.  lubricador  ;  T.  das  Schmiergefdss. 
Lubricazione,  s.  f.,  l'atto  o  l'effetto  del  lubricare. 

F.  lubrification  ;   I.   lubrication  ;    P.  lubricagao  ;    S.  lubri- 
cacion. 
Luccio  di  mare,  Esox  sphircena,  pesce  di  mare  che  vive  nel  Me- 
diterraneo e  nell'Atlantico.  Detto  scalmo  dai  pescatori  toscani. 
V.  luzzo  ;  G.  lussao  de  ma. 
F.  barracude  ;  I.  barracuda  ;  T.  die  borracuda. 
—  pesce  d'acqua  dolce  dai  latini  lucius  e  da  Linneo  :  Esox  Lucius. 
Lucciolette,  s.  pi.  f.  del  mare. 
V.  lusariòle  de  l'acqua. 

F.  noctiluca  ;  I.  noctiluca  ;  T.  das  LeucMlierchen. 
Luce  di  Sant'Elmo,  vedi  Elmo,  Fuoco    di  Sant'Elmo,  Cor- 
posanto,  Elena,  Elia  (sanf). 

COBAZZINI,  Vocab.  Nautico.  21 


322  LUC 

F.  lumière  de  Drummond  ;  I.  oxy-hydrogen  or  Drummond  's 
(lime)  light;  S.  luz  o  fuego  de  San  Telmo. 
Luce  zodiacale,  tratto  illuminato  del  cielo,  di  una  figura  triango- 
lare allungata  presso  l'eclittica,  con  la  base  sull'orizzonte  e 
l'apice  a  varie  altezze.  Suol  vedersi  soltanto  in  su  la  sera, 
dopo  il  crepuscolo,  e  al  mattino  prima  dell'alba.  Si  suppone 
che  sia  dovuta  alla  luce  solare  riflessa  da  una  moltitudine  di 
meteoridi  che  si  rivolvono  intorno  al  sole  presso  il  piano  del- 
l'eclittica. 

La  luce  zodiacale  dopo  il  tramonto  si  vede  nei  mesi  di 
marzo  e  di  aprile,  quella  innanzi  l'alba,  si  vede  nei  mesi  di 
settembre  e  di  ottobre. 

La  intensità  di  questa  luce  è  simile  a  quella  della  coda 
di  una  cometa  poco  splendida. 

Vedi  R.  M.,  1893,  I,  527. 

F.  lumière  zodiacale  ;  I.  zodiacal  light  ;  P.  e  S.  luz  zo- 
diacal ;  T.  das  ZodiakalUcht,  die  Drummonà, 

—  cinerea,  la  più  tenue  che  la  terra  rifletta  sulla  parte  oscura 
della  luna  ;  il  che  avviene  dal  novilunio  al  primo  quarto. 

F.  lumière  cendrée  ;  1.  cinereous  light  ;  P.  luz  cinerea  ; 
S.  luz  cenicienta  ;  T.  aschfarhiges  Licht. 

—  di  Porto  (Luz  de  Puerto)  chiamano  gli  Spagnoli  talvolta  i 
fari  0  fanali  di  ordine  generalmente  inferiore,  situati  all'en- 
trata o  dentro  i  Porti. 

—  dei  primi  studi  ed  esperimenti  per  proiettare  a  distanza  la 
luce,  a  fine  di  vedere  di  notte  oggetti  lontani.  Bertelli, 
E.  M.  98,  ag.  sett. 

—  elettrica,  quella  prodotta  da  una  corrente  di  elettricità,  la 
quale  passando  da  un  medium  resistente  lo  riscalda  sino  al- 
l' incandescenza  o  lo  brucia. 

F.  lumière  électrique  ;  I.  electric  light,  T.  das  elektrische 
Licht. 

—  dell'  imagine. 

F.  éclat  de  V  image  ;  I.  clearness  of  the  image  ;  T.  die  Hel- 
ligkeit. 

—  di  ponte  a  vetro  lenticolare. 

F.verre  lenticulaire  encaissé  dans  le  pont  ;  1.  illuminator 
in  decks,  glass  illuminator,  hulVs  eyer  ;  T.  das  Deck(s)glas, 
Ochsenauge. 


LUC  323 

Xiuce  di  ponte  a  vetro  prismatico. 

F.  verve  pi'ismatique  encaissé  dans  le  pont  ;  I.  prism  in 
upper  deck;  T.  das  prismatische  Deck(s)licht. 

—  orificio  nel  cilindro  di  macchina  a   vapore. 

F.  lumière  de  cylindre;  I.  port  of  the  cylinder;  T.  die 
Dampfoffnung. 

—  d'ammissione,  orificio  d'introduzione. 

F.  lumière  d* admission^  d'entrée  de  la  vapeur,  orifice  d'  in- 
troduction ou  a  V introduction  ;  I.  admitting  port,  steam,  port  ; 
T.  die  Dampfeinstrdmungsoffnung. 

—  di  scappamento,  orificio  di  evacuazione,  di  scarico,  di   sfogo. 

F.  orifice  d^évacuation  ou  a  V evacuation,  lumière  d'échap- 
pement,  d'emission,  d'évacuation,  de  décharge,  d' exhaustion, 
de  sortie  de  la  vapeur  ;  I.  eduction  port  exhaust  port  ;  T.  die 
Dampfoffnung. 

—  Vedi  Faro,  Fanale. 

—  via,  canale  di  un  rohinetto  (chiavetta). 

—  elettrica  per  difesa  contro  le  torpediniere.  R.  M.  1878,  I,  125. 

—  (boe  a  luce)  R.  M.  1881,  II,  527. 

—  (fari  a  luce)  R.  M.  1879,  IV,  455. 

—  (lampade  a  luce)  e  la  loro  applicazione  alle  navi  da   guerra. 
R.  M.  1882,  II,  201. 

—  elettrica  pei  Porti,  R.  M.  1882,  III,  297. 

—  (lampada  a)  elettrica  subacquea.  R.  M.  1804,  III,  340. 

—  (azione  dell'atmosfera  sulla). 

L'aria  per  la  sua  imperfetta  trasparenza,  à  un'azione  sui 
raggi  luminosi  che  la  traversano  e  dà  luogo  a  tre  fenomeni: 

1«  di  RIFLESSIONE.  I  raggi  solari  riflessi  in  tutte  le  dire- 
zioni danno  origine  a  quella  luce  diffusa  che  rischiara  uni- 
formemente tutto  lo  spazio  e  penetra  dovunque  con   l'aria. 

Senza  l'atmosfera  si  scorgerebbero  le  stelle  anco  di  giorno  ; 
ma,  salvoché  nella  direzione  degli  astri  lo  spazio  sarebbe 
tutto  scuro  ;  di  più  tanto  al  sorgere  che  al  tramontare  del 
sole,  si  passerebbe  d' un  tratto  dal  chiaro  del  giorno  all'oscu- 
rità della  notte  e  viceversa. 

La  riflessione  si  produce  sovrattutto  sui  raggi  azzurri,  e 
ad  essa  si  deve  la  tinta  azzurra  del  cielo  e  degli  oggetti 
lontani. 

2°  I'assorbimento  della  luce  e  del  calore  é  tanto  maggiore 


324  LUC 

quanto  maggiore  la  quantità  dell'aria  che  i  raggi  traver- 
sano,  per  cui  è  minimo  quando  l'astro  è  allo  zenit,  ed  è  mas- 
simo all'orizzonte,  dove  la  quantità  è  parecchie  volte  mag- 
giore che  allo  zenit.  Questo  effetto  è  di  molto  aumentato  dai 
vapori,  che  occupano  specialmente  gli  strati  più  bassi  del- 
l'atmosfera, per  cui  è  possibile  guardare  ad  occhio  nudo  il 
sole  quando  à  una  certa  elevazione. 

Bisogna  però  considerare  che,  se  l'atmosfera  intercetta  parte 
del  calore  solare,  essa  trattiene  in  maggior  proporzione  quella 
che  la  terra  irradia  e  che  tende  a  disperdersi  negli  spazi  in- 
terplanetari (dove  la  temperatura  è  bassissima),  giacché  la 
trasparenza  dell'aria  per  il  calore  è  molto  ineguale,  secondo 
che  si  tratta  di  calore  luminoso  od  oscuro  ;  per  conseguenza 
l'atmosfera  à  l'ufficio  di  proteggere  la  Terra  contro  le  rapide 
variazioni  di   temperatura    e    conservarle   il  calore. 

3°  Refrazione  atmosferica.  L'atmosfera  rifrange  i  raggi 
luminosi,  cioè  li  devia,  di  guisa  che  gli  astri,  come  pure  gli 
oggetti  terrestri,  non  si  trovano  precisamente  nella  direzione 
in  cui  si  vedono.  Se  la  refrazione  aumenta  le  altezze,  non  al- 
tera gli  azimut.  Il  meridiano  essendo  anche  un  verticale,, 
nelle  osservazioni  eseguite  col  cerchio  meridiano,  le  ore  dei 
passaggi,  e  quindi  le  ascensioni  rette,  non  sono  influite 
dalla  refrazione,  mentre  le  distanze  zenitali  lo  sono  e  debbono 
correggersi.  Inoltre,  la  refrazione  è  tanto  più  forte  quanto 
più  basso  è  l'astro  ;  presso  l'orizzonte  è  di  '/a  grado  circa,  cioè 
quanto  il  diametro  solare  :  per  questa  circostanza,  quando  a 
noi  sembra  che  il  sole  tocchi,  col  lembo  inferiore,  l'orizzonte, 
il  suo  disco  effettivamente  è  tutto  al  di  sotto  di  questo  piano. 
L'aria  rifrange  i  raggi  di  colore  arancio  e  rosso  più  degli 
altri,  e  questo  colore  si  osserva  specialmente  al  sorgere  e  al 
tramontare,  quando  è  maggiore  la  grossezza  degli  strati  atmo- 
sferici, che  i  raggi  traversano. 

Luce  CREPUSCOLARE  dicosi  quella  che  precede  il  levare  del  sole 
(crepuscolo  mattutino)  e  quella  che  segue  il  tramontare  di 
esso  (crepuscolo  vespertino),  sono  essi  pure  una  conseguenza 
della  riflessione. 

Lucerna,  o  bilancia  da  terra.  Rete  quadrata  per  la  pesca  da 
spiaggia.  Vedi  Bilancia  o  Rete  volante. 

—  da  barca  eguale  a  quella  da  terra,  fissata  su  di  una  barca. 


LUO-LUM  325 

Lucerna  s.  f.  o  perlone    pesce  di  mare,  detto  anche  masiola.  Il 
Nardo   lo    chiamò    Trigla   Lucerna  ;    è  lunga    circa    quaran- 
tacinque centimetri  ed  è  buona  da  mangiare. 
• —  lampada  ad  olio  o  ad  altre  materie  da  ardere. 

L.  lucerna;  Gr.  /ù^-'oc. 
Lucerta  di  mare,  o  lucertola,  lucertone  e  ciortone  marino.   Cal- 
lyonimus  lyra. 
L.  lacertus. 

V.  Inserta  de  mar;  Nap.  ìacerta  de  mare  (saurus    vulga- 
ris) ;  G.  laghèu. 

F.  lézard  de  mer  ;  T.  die  Seeschlange.  ' 

Lucida,   add.  la  stella    fulgida    o    l'alfa  («)    di   ciascuna   costel- 
lazione. 

F.  lucide  ;  I.  lucida. 
Lucifero,  s.  m.,  il  pianeta  Venere  quando  si  vede  al    mattino  ,• 
mentre  alla  sera  dicesi  Espero  cioè  occidentale. 
F.  ìucifer  ;  I.   e  P.  lucifer  ;  S.  lucifero. 
Lucina,  vedi  Diana,  anzi  Luna.  » 

—  genere  di  mollusco  marino. 

Lucule,  f.  pi.,  nome  di  quelle  macchie  che  si   vedono    nel  sole, 
le  quali  sono  più  fulgide  della  restante  superfìcie  dell'astro. 

F.  lucules  ;    I.  lucules  ;    P.  e  S.  lucule  ;    T.  die  Somienfle- 
cken  ;  T.  die  Sonnenflecken. 
Lugne,  vela  di  lugne,  vela  quadrilatera  inferita  ad  un  pennone 
obliquo  alzato  ad  un  terzo  di  altezza  dell'albero. 

F.  voile  a  bourcet  ;  I.  lug-sail  ;  T.  das  Quersegel. 
Lugre  e  logre,  s.  m.,  specie  di  naviglio  che  serve  in  guerra,  ve- 
loce. Pesca  molto  più  a  poppa  che  a  prora.  Con  due  alberi, 
ciascuno  dei  quali  con  una  vela  bassa  triangolare,  una  vela 
di  gabbia  e  una  di  pappafico.  A  il  bompresso  assai  lungo  e 
poco  elevato  sull'orizzontale,  e  con  molti  flocchi.  Armato  di 
alcuni  cannoni  e  di  poca  gente.  Serve,  ordinariamente,  di  av- 
viso essendo  leggiero  e  veloce,  e  tiensi  bone  al  sopravvento. 
Vedi  Logre. 

F.  lougre  ;  I.  lugger  ;  P.  lugar  ;  S.  lugre  ;  T.  der  Lugger. 

—  da  pesca. 

F.  lugger  pour  la  pèche  ;  I.  fishing -lugger  ;  T.  der  Fischer- 
lugger. 
Lume  da  pescar  o  feral  dicono  i  Veneti  per  frugnolo.  Vedi. 


326  LUM-LUN 

Lumen,  s.  n.,  latino,  lume,  fanale  delle  navi. 

Scipione  ordinò,  partendo  per  l'Africa  :  Ut  lumina  in  na- 

vibus  singula  rostratae,  bina  onerariae  haberent,  in  praetoria 

nave  insigne  nocturnum  trium  luminum  fore.  Livio. 
Lumere,  napol.  diconsi  i  pezzi  che  formano  la  parte  della  poppa 

dal  dragante  in  fuori. 
L#umiera,  s.  f.  specie  di    tromba    a    fuoco    che    adoperavasi    in 

guerra  nel  secolo  decimoquinto. 

—  pi.,  altresì  le  mastre  dell'argano,  delle  trombe  e  simili.  Vedi 
Mastra. 

—  fori  fatti  in  alcuni  oggetti. 

—  i  fori  dei  ponti  delle  navi,  pei  -^uali  si  fanno  passare  gli  alberi. 

—  buchi  e  incanalature  aperte  a  traverso  delle  piane  (madrieri) 
nel  fondo  del  naviglio,  acciò  che  l'acqua,  che  ivi  si  aduna, 
possa  correre  sino  al  pozzo  delle  trombe. 

—  s.  f.,  pi.  ven.  due  pezzi  di  legno,  che  poggiano  sulle  estremità 
del  dragante  uno  per  parte  ;  ed  essendo  in  parte  curvi  e  indi 
diritti  posti  obliquamente,  sporgendo  in  fuori  del  dragante, 
formano  la  principale  ossatura  del  forno  e  del  quadro  di 
poppa. 

Luminale,  s.  m.  a  Livorno  voce  nazionale  per  osteriggio. 
Luminarie,  s.  m.,  tromba  di  finestra  fatta  per  portare   luce   ed 
aria  nella  batteria  casamattata,  e  per  esalarne  il   fumo.  Gu- 
glielmotti. 
Luminello,  s.  m.,  cannellino  di  acciaio,    sul  quale  si  appone    il 

fulminante,  nelle  armi  portatili  da  fuoco. 
Luna,  s.  f.,  satellite  della  Terra,  l'astro    a    noi    più    vicino,   49 
volte  più  piccola  della  Terra. 

La  luna  gira  intorno  alla  terra  :  questa  rivoluzione  della 
luna,  riferita  al  sole  è  di  29  giorni,  12^,  44',  4",  e  si  chiama, 
sinodica. 

Mentre  la  luna  compie  un  giro  intorno  alla  Terra,  fa  un 
giro  di  rotazione  sul  proprio  asse,  mostrando  cosi  sempre  uq 
solo  emisfero  a  noi. 
L.  luna  ;  Gr.  szl^-j-n. 

F.  lune  ;  I.  moon  ;  P.  lua  ;  S.  luna  ;  T.  der  Mond. 
La  inclinazione  dell'orbita  della  luna  a  quella  della  Terra 
è  di  circa  5°,  8'. 

Il  ritorno  della  luna  al  meridiano  di  uno  stesso  luogo  av- 


LUN  327 

viene  con  un  ritardo  di  50'  28"  corrispondenti  a  circa  13^  di 
differenza  tra  la  sua  posizione  nel  ciclo  del  giorno  precedente. 
Questo  fatto  che  è  il  cambiamento  più  notevole  nella  posi- 
zione relativa  dei  corpi  celesti,  fornisce  uno  dei  mezzi  più 
esatti  per  ottenere  la  longitudine  in  mare,  con  la  osservazione 
della  distanza  apparente  della  luna  al  sole  o  ad    altro  astro. 

La  luna  ci  apparisce  sotto  diversi  aspetti,  che  diciamo 
fasi  (da  yatvw  splendere,  spandere  la  sua  luce),  aspetti  dovuti 
alla  sua  posizione  relativamente  al  sole  e  a  noi.  Al  momento 
della  congiunzione  (sigizia)  il  disco  della  luna,  ossia  l'emi- 
sfero che  volge  alla  Terra  è  totalmente  oscuro  vale  a  dire 
invisibile,  se  non  un  piccolo  tratto  presso  il  mattino,  e  allora 
à  una  tinta  pallidissima  che  si  confonde  col  chiarore  del  cielo  : 
ed  è  ciò  che  appelliamo  novilunio. 

Poscia  si  allontana  dal  sole  verso  oriente  e  apparisce  al 
crepuscolo  serale  falcata,  con  la  sua  convessità  volta  verso  il 
sole.  La  falcatura  molto  sottile  da  principio,  viene  di  mano 
in  mano  allargandosi,  sinché  dopo  sette  giorni,  avendo  luogo 
la  prima  quadratura,  vediamo  metà  del  disco  illuminato,  e 
metà  discernibile  appena  da  chi  abbia  vista  eccellente  :  è  que- 
sto il  primo  quarto. 

L.    'nova   luna  ;  Gr.   •noij.-o-nv.. 

F.  nouvelle  lune  ;  I.  new  moon  ;  P.  novilunio,  lua  nova  ; 
S.  novilunio,  luna  nueva,  neomenia  ;  T.  der  Neu-Mond. 

Durante  il  primo  quarto  nella  parte  sua  oscura  abbiamo  il 
fenomeno  della  luna  cinerea,  la  quale  altro  non  è  che  il  riflesso 
dalla  Terra  della  luce  solare.  La  luna,  come  il  sole,  agisce 
sull'aria  e  sull'acqua,  sui  venti  e  sulle  maree. 

F.  lumiere  cendrée  ;  I.  lumiere  cendrée,  s.  Smith  ;  gì'  In- 
glesi la  chiamano  anche  :  the  neio  moon  with  the  old  moon 
in  its  arms  ;  T.  das  Graulicht. 

La  porzione  illuminata  continuando  ad  estendersi  e  ad  ar- 
rotondarsi il  suo  contorno  fino  ad  avere  tutto  l'emisfero  lumi- 
noso, la  luna  piena  ;  è  la  sizigia  à.^ opposizione. 
Luna  piena,  plenilunio. 

L.  luna  orbe  pieno  ;  Gr.  nl-ri^tì  ailo-jYi. 

F.  pleine  lune,  la  lune  est  dans  son  plein  ;  I.  full  moon  ; 
P.  lua  cheta,  plenilunio  ;  S.  luna  llena,  plenilunio  ;  T.  der 
VoU-Mond. 


328  LUN 

Quindi  i  fenomeni  avvengono  in  senso  inverso  onde  popo- 
larmente diciamo: 

gobba  a  ponente,  luna  crescente 

gobba  0  gibbosa  a  levante,  luna  calante. 

F.  lune  ovale  ;  I.  gibbons  moon  ;  T.  die  ovale  Phase. 

L'ultimo  quarto. 

Luna  silente,  quando  è  oscurata. 

L.  luna  silens,  intermenstrua,  intermestris,  cava,  o  lunae 
coitus  0  cum  sole  concursus. 

I.  the  stili  of  the  moon  ;  T.  mondfinster. 

—  scema,  calante. 

Gr.     ITS/VJV/J    (fdi-JOìjpX. 

F.  déclin,  décours  ;  I.  wane  of  the  moon,  waning  m^oon  ; 
T.  die  Mondsichel, 

—  crescente. 

L.  luna  nascens  ;  Gr.  ail-ó-jrì  TuxopArri. 

F.  croissant  ;  I.  crescent  ;  T.  der  zunehmende  Mond. 

—  in  distanza,  quando    l'angolo  tra  essa  e  il  sole  o  una  stella, 
ammette  la  misura  per  l'osservazione  lunare. 

F.  lune  en  distance  ;  I.  moon  in  distance. 

Luna  si  dice  altresì  delle  sue  fasi  o  apparenze  :  sul  finir 
della  luna  ;  al  declinar  della  luna,  il  primo,  1'  ultimo  quarto 
della  luna.  Nuova  luna.  Vedete  un  principio  di  luna  che  può 
ricondurre  il  bel  tempo. 

L'età  della  luna  :  i  giorni  corsi  dalla  nuova  luna.  La  luna 
in  età  di  buona  luce,  ci  faceva  assai  chiaro,  scrisse  il  Bar- 
TOLi,  Asia,  II,  103. 

Chiaro  di  luna  dicesi  il  lume  che  essa  manda  sulla  Terra. 

Per  estensione  diconsi  lune  tutti  i  satelliti  degli  altri  pia- 
neti, 0  delle  stelle.  La  Terra  è  un  satellite  o  una  luna  del 
Sole. 

—  (monti  della)  alcuni  sono  di  otto  mila  metri  (circa  2/1000  del 
raggio  lunare  che  approssimativamente  è  =  km.  3482). 

Rivoluzioni  della  luna  : 

il  tempo  che  la  luna  spende  nel  descrivere  la  sua  orbita, 
vale  a  dire,  nel  ritornare  sul  cerchio  di  latitudine  di  una 
data  stella,  dicesi  rivoluzione   siderea  ; 


LUN  329 

il  tempo  che  trascorre  a  riacquistare  la  stessa  longitudine 
chiamasi  rivoluzione  tropica^  e  differisce  dal  precedente,  per 
la  mobilità  dell'origine  delle  longitudini  ; 

dopo  una  rivoluzione  siderea,  la  differenza  di  longitudine 
tra  la  luna  ed  il  sole,  non  riprende  il  valore  medesimo,  che 
aveva  al  principio  della  rivoluzione,  giacché  il  sole  nel  frat- 
tempo si  move  ;  affinché  questo  avvenga,  deve  passare  un 
tempo  maggiore  della  rivoluzione  siderea,  al  quale  si  dette 
il  nome  di  rivoluzione  sinodica. 
Luna.  La  luna  nelle  sue  rivoluzioni  intorno  alla  Terra  subisce 
un'accelerazione  secolare,  alla  quale  si  sono  dati  valori  pas- 
santi da  6"  a  13",  con  una  media  teorica,  ordinariamente  ac- 
cettata, di  10". 

Questo  problema  alcuno  tentò  di  risolvere  coll'esistenza  di 
una  seconda  luna  del  diametro  di  circa  700  chilometri.  Però 
né  l'esistenza  di  essa  scioglierebbe  il  problema,  né  alcuno  à 
potuto  constatare  che  essa  esista. 

—  (Azione  della)  sull'atmosfera.  L'attrazione  lunisolare  produce 
senza  dubbio  sulla  massa  dell'atmosfera  un  fenomeno  analogo 
a  quello  delle  maree,  però  l'atmosfera  a  differenza  del  mare, 
potendo  deformarsi  senza  incontrare  ostacoli,  le  sue  oscilla- 
zioni nel  senso  verticale  all'epoca  delle  sizigie,  non  oltrepas- 
sano i  piccoli  valori  che  la  teoria  assegna  loro,  e  quindi  eser- 
citano un'influenza  minima  sulle  variazioni  della  pressione 
atmosferica  o  dell'altezza  barometrica.  Questo  è  confermato 
dalla  discussione  delle  osservazioni  del  barometro  corrispon- 
denti alle  diverse  fasi  lunari,  quindi  le  forti  e  regolari  va- 
riazioni barometriche  debbonsi  attribuire  ad  altre  cause,  quali 
la  direzione  del  vento,  il  grado  di  umidità,  la  temperatura  e 
simili. 

—  si  à  veduto  (fra  i  tropici)  qualche  anno,  dipoi  piovuto  la  luna 
di  notte  fare  quella  apparentia  della  iris,  la  qual  si  chiama 
l'arco,  si  come  fa  il  sole  il  giorno,  ma  li  colori  che  fa  la  luna 
sono  come  nebbie  bianche.  E.AM.,  I,  117. 

—  paraselene,  luna  ingannatrice  ;  imagine  della  luna  che  talvolta 
apparisce  al  punto  d'intersezione  di  due  aloni  lunari  ;  simil- 
mente che  nel  parelio. 

F.  paraselene  ;  I.  paraselene,  mock  moon  ;  P.  paraselene  ; 
S.  paraselene  ;  T.  der  Neben-Mond, 


330  LUN 

Luna,  (culminazione  della)  il  più  alto  punto  di  altezza  da  essa 
raggiunto  ;  passaggio  attraverso   il  meridiano,  transito. 

F.  e  I.  culmination  ;  P.  culminagao  ;  S.  culminacìon  ;  T.  die 
Culmination. 

—  metodo  Astrand  per  la  riduzione  della  distanza  lunare,  G.  Pe- 
TROZEMOLO,  R.  M.,  1880,  I,  65. 

—  metodo  e  tavole  del  negriero  Pronts  per  la  valutazione  delle 
distanze  lunari,  A.  Somigli,  R.  M.,  1881,  I,  539. 

—  nuovo  metodo  per  la  riduzione  delle  distanze  lunari  e  for- 
molo per  calcolare  la  tavola  occorrente,  G.  Petrozemolo, 
R.  M.,  1881,  II,  503. 

—  (molte  delle  montagne  della)  furono  misurate  esattamente.  Ve 
n'  è  ventidue  che  sorpassano  in  altezza  il  monte  Bianco  ;  una 
elevasi  a  7600  metri  più  alta  cioè  del  Chimborato. 

—  correzione  delle  distanze  lunari,  R.  M.,  1881,  III,  165. 

E  un  importante  elemento  per  trovare  la  longitudine  in 
mare.  Si  effettua  col  misurare  l'apparente  distanza  della  luna 
dal  sole,  da  un  pianeta,  da  qualche  splendida  stella,  e  com- 
parandola con  quella  data  dall'almanacco  nautico,  per  ogni 
terza  ora  del  tempo  di  Greenwich. 

Presso  gli  antichi  Greci,  Etruschi  e  Romani,  era  una  di- 
vinità, che  col  nome  di  Diana  presiedeva  ai  parti  ;  onde  scher- 
zevolmente dal  Fagioli  fu  detta  celeste  levatrice.  E  il  Sal- 
tini nella  sua  traduzione  della  Iliade,  16,  263  : 

Or  poiché  lui  (Eudoro)  Lucina  accoglitrice 
De'  parti,  in  luce  lo  fé'  gire  innanzi. 

E  col  nome  di  Ecate  o  Proserpina  era  Dea  dell'Inferno: 
con  quello  di  Luna  o  Lucina  nel  Cielo,  e  con  l'altro  di  Diana 
Dea  cacciatrice  in  Terra. 

Col  nome  di  Diana  dai  Latini,  e  dai  Greci  col  nome  fe- 
nicio di  Artemide,  si  faceva  Dea  protettrice  dei  Porti. 

Il  tempio  della  Dea  era  o  presso  il  Porto,  od  anche 
su  di  un  semplice  promontorio  portuoso,  e  dicevasi  dai  Latini 
Dianeum  dai  Greci  Artemisium  e  dagli  Etruschi  semplice- 
mente luna,  come  quello  che  già  dette  nome  al  golfo  della 
Spezia  ellenica.  E  cosi  unito  a  qualificativi  come  Pop-luna, 
Vet-luna,  dai  latini  trasformati  in  Vetu-lonia,  Popu-lonia,  forse 


LUN  331 

da   Vetus-luna,  Popidi-luna  ?  Forse  un  tempo   Telamon    fu  il 
porto  di   Vefulonia  f 
Luna,  antichissimo  porto  Etrusco,  sul  golfo  omonimo,  bellissimo 
e  celebrato  da  Ennio  e  indicato  ai  Komani  : 

Lunai  portum  est  operae  cognoscere  cives. 
verso  citato  da  Persio  nella  Satira  VI. 

I  greci  lo  chiamarono  SìÀv^-^;-  7ró/tc  xai  Àe/Av^y,  évo?-,  Luna  città  e 
porto  antico. 

SiLTO  Italico,  Vili,  482  : 

Tunc  quos  a  niveis  exegit  Luna  metallis, 
Insignis  portu  :  quo  non  spatiosior  alter, 
Innumeras  cepisse  rates,  et  claudere  pontum. 

Vedi  CoRAZZiNi,  Della  situazione  del  porto  etrusco  di  Luna^ 
Livorno,  1883. 

Gli  Etruschi  lo  appellarono  Luna,  Losna,  nella  qual  voce  si 
vede  la  primitiva  radice  di  luce  lux  =  lue  sdonde  lus  o  Ics, 

Luna  lo  appellarono  dalla  forma  che  offre  il  golfo    a    chi 
VI  entra  o  a  chi  n'esce. 
—  Cosi  della  Luna  Ugo  Foscolo  nella  orazione  sulla  Letteratura  : 

«  La  luna,  emula  del  Sole  nelle  prime  adorazioni  degli 
uomini,  era  Astarte  (?)  a'  Fenicii,  Dione  (?)  agli  Assirii,  ed  Iside 
e  Subaste  agli  Egizii  ;  poi  di  Regina  celeste  degl'  imperii  ot- 
tenne in  Grecia  e  nel  Lazio  tanti  nomi  e  riti  ed  altari,  quante 
erano  le  umane  necessità.  Le  vedove  sedenti  sul  sepolcro  dei 
figli  offrivano  alla  Luna  corone  di  papaveri  e  lacrime,  pla- 
candola col  nome  di  Ecate  ;  a  lei,  chiamandola  Trivia,  ulu- 
lavano nelle  orrende  evocazioni  le  pallide  incantatrici  ;  a  lei, 
chiamandola  Latonia,  si  volgevano  le  preci  del  pellegrino 
notturno,  e  del  romito  esploratore  degli  astri  ;  a  lei  gli  occhi 
verecondi  della  vergine  innamorata  ;  a  lei  che  rompea  col  suo 
raggio  le  nuvole,  fu  dato  il  nome  di  Artemide,  e  i  primi  noc- 
chieri appendeano  nel  suo  tempio,  dopo  la  burrasca,  il  timone, 
cantandola  Diana,  Dea  dei  Porti  e  delle  isole,  cantandola 
Delia  guidatrice  delle  vergini  oceanine  ;  a  lei  sull'ara  di  Dit- 
tinna  votavano  i  cacciatori  l'arco,  la  preda,  e  la  gioia  delle 
danze  ;  e  l'inno  di  Pindaro  la  salutò  fluviale  ;  la  seguiano  le 
Parche  ministre  dell'  umana  vita  ;  la  seguiano  le  Grazie  quando 


332  LUN 

scendeva  agli  auspici!  dei  talami  ;  e  dalle  spose  fu  invocata 
Gamelia  (veramente  era  qualificativo  dato  a  Giunone.  Lap- 
sus calami)  e  Ilitia  dalle  madri,  e  Opi,  e  Lucifera,  e  Diana 
madre  e  Natura.  » 

La  luna  fu  adorata  dai  Cartaginesi,  e  la  imploravano  spe- 
cialmente nella  siccità  ;  onde  Tertulliano  la  chiamava  :  Virgo 
coelestis  pluviarum  pollicitatrix.  Barone  la  credeva,  o,  forse 
più  probabilmente,  con  imagine  poetica  la  disse  :  fiamma, 
come  che  lenta  e  snervata  :  Halley  la  disse  :  Sidus  contumax. 

Una  leggenda  popolare  dice  che  le  macchie  o  le  ombre 
che  si  vedono  nella  Luna  rappresentano  Caino  con  un  fa- 
stello di  spini  sulla  spalla,  per  turare  la  luce  del  nostro  sa- 
tellite, acciò  non  si  vedesse  il  morto  fratello. 

Marinari  in  murata  : 

Luna  barcaiola, 
Luna  bontimpusa. 

Castello  d'Aci.  Prof.  S.  Salomone. 
Luna  niova  —  tre  di  a  la  prova. 
Venezia.  Costa. 
Luna  in  pie,  marinar  senta. 
Venezia.  Tolle. 

Luna  corcata  marinaro  all'erta 
Luna  senta,  marinar  in  pie. 
Venezia.  Tolle. 

Luna  diritta,  marinar  corcato. 

(cioè  bel  tempo). 

Luna  curcata  (o  varcatora)  marinaru  a   dritta. 

Quando  la  luna  nei  primi  giorni  della  prima  fase,,  appa- 
risce colla  forma  dello  scafo  d'una  barca  (varcatora),  vale  a 
"dire  colla  gobba  in  giù,  i  marinai  dicono  che  ciò  è  segno  di 
cattivo  tempo,  quindi  stanno  all'erta,  non  dormono  e  vegliano 
^11' impiedi  a'  (sic)  dritta.  S.  Stroppa,  Marsala. 

Marina  di  Pozzallo. 

Non  fa  luna  senza  libeccio, 
Né  fa  quinta  senza  scirocco. 
ivi. 


LUN  33a 

(Quinta  =  luna  piena). 

Luna  col  torno 
Vento  furioso. 
ivi. 
Luna  con  occhio  di  pernice 
Venti  furiosi  di  libeccio. 
ivi. 

Occhio  di  pernice  per  alone  o  iride. 

Luna  con  l'occhio  di  pernice 
Pioggia. 

VOLTRI. 

Nel  mezzogiorno   dicono    che    porta    tempesta    tra    venti- 
quattro ore. 

Ogni  granchio  à  la  sua  luna. 
Luna  col  cerchio  sulla  sera 
Vento  0  pioggia  mena. 
Luna  mercurina 
Tutto  il  ciel  mina. 

Società  M.  S.  tra'  Gap.  maritt.  liguri. 
All'orizzonte  lampi  in  ciel  sereno, 
Allegro  marinar,  buon  tempo  pieno. 
A  borea  lampi,  di  vento  segnale  ; 
Ad  ostro,  pioggia  e  vento  in  prevale. 
Luna  in  piedi  (cioè  coi  corni  sulla  verticale). 
Vedi  influenza  della  luna  sulle  correnti  dello  (Stretto    di 
Messina). 

Quando  la  luna  tramonta  insaccata  o  tra  nubi   e    nebbia, 
è  indizio  di  pioggia  o  di  temporale,  che  verrà  il  dimani. 
Co'  lampughe  (sic)  (lampeggia)  in  ponente 
Non  lampughe  per  niente. 

Golfo  di   Venezia. 
(Cioè  qualche  cosa  di  cattivo  verrà). 

Quando  la  luna  à  il  calo  in  mogia, 
Piove  vogia  o  non  vogia. 

Costa,  Capii,  di  Venezia. 
Sercio  vicin  piova  lontana, 
Sercio  lontan  piova  vicina. 
Id.  ih. 


BU  LUN 

A  la  luna  settembrina 
Sete  lune  se  ghe  inchina. 
Id.  ib. 
Luna  tenera,  dicono    gli    agricoltori  la  luna,  quando   à   appena 
fatta. 

—  dura,  quando  à  avuto  qualche  fase. 

Chiaro  di  luna. 

Essere,  stare  al  chiaro  di  luna,  cioè  alla  sua  luce. 

—  lume  di  luna. 

F.  clair  de  lune  ;  I.  Tnoonlight,  moonshine  ;   T.  der  Mond- 
schein. 

—  di  mare,  Tetraodon  hispidus,  Linneo,  pesce  colomba,  pesce 
palombo  ;  in  Sicilia  :  Maringìanu. 

V.  luna  de  mar. 

F.  hérissé  ;  I.  globe- fish,    scull-fish  ;  T.  der  Seekrdpfer,  die 
Seeflasche. 

—  d'acqua,  il  nenufar  bianco,  ninfee. 

—  l'argento  presso  gli  alchimisti. 

—  dei  filosofi  0  luna  viva,  il  mercurio  ermetico. 

—  cornuta,  antico  nome  del  cloruro  d'argento. 

—  di  mare,  pesce  del  genere  tetradon. 

—  (sputo  di)  specie  di  alga,  detta  altresì  nortok  da  Paracelso. 
LfUnà,  V.  per  Lunata.  • 
Lunagione,  Vedi  Lunazione. 

Lunamento,  s.  m.,  il  far  della  luna,  il  nascer  suo. 
Lo  stesso  che  lunazione. 

—  curva  data  ad  una  vela,  o  ad  un  pezzo  di  costruzione.  Vedi 
Lunata. 

Lunare,  add.,  attinente  alla  luna,  epiteto  del  metodo  per  tro- 
vare la  longitudine,  per  mezzo  della  luna  e  del  sole,  o  della 
luna  e  delle  stelle. 

F.  lunaire  ;  I.  e  P.  lunar;  S.  lunare;  T.  monden. 

—  (giorno),  l' intervallo  tra  una  partenza  e  un  ritorno  della  luna 
al  meridiano. 

F.  Jour  lunaire  ;  I.  lunar  day. 

—  (anno),  o  dodici  mesi  lunari,  o  dodici  rivoluzioni  della  luna 
intorno  alla  terra  ,•  esso  è  di  354  giorni  e  frazione. 

—  (mese)  è  di  ventinove  giorni  e  mezzo. 

—  (il  quadrante)  nota  le  ore  per  mezzo  della  luna. 


LUN  335 

Lunare,  (sigma)  una  delle  antiche  forme  di  questa  lettera  del- 
l'alfabeto greco. 

—  (distanze),  la  distanza  angolare  della  luna  dal  sole,  da  una 
stella  0  da  un  pianeta  per  determinare  la  longitudine  col 
metodo  lunare. 

I.  lunar  distances. 

—  (metodo)  è  il  metodo  di  trovare  la  longitudine  di  una  nave 
comparando  il  tempo  locale  da  prendere  (col  mezzo  di  un  se- 
stante o  circolo)  una  data  distanza  lunare  col  tempo  di  Roma 
corrispondente  alla  stessa  distanza  accertata  da  un  almanacco 
nautico,  la  differenza  di  questi  tempi  è  la  longitudine. 

F.  methode    lunaire  ;    I.  lunar  method  ;    P.  e    S,  metodo  ; 
T.  die  Méthode. 

—  (ineguaglianze), l'ineguaglianza  nel  suo  movimento,  che  talvolta 
è  di  37'  in  longitudine;  la  spiegò  da  prima  il  Newton  nei 
suoi  principii  della  gravitazione.  Vedi  Variazioni  della  Luna. 

I.  lunar  inequality. 

—  (osservazioni)  è  l'osservazione  di  una  distanza  lunare  col 
mezzo  di  un  sestante  o  circolo  con  le  altezze  dei  corpi,  e  il 
tempo  a  fine  di  computare  la   longitudine. 

F.  observations  lunaires  ;  I.  lunar  observations  ;  P.  obser- 
vagaos  lunares  ;  S.  observaciones  lunares. 

—  (tavole)  dei  movimenti  della  luna,  ordinate  per  computare  il 
vero  luogo  della  luna  ad  un  tempo  passato  o  futuro  ;  o  il 
metodo  di  osservare  le  apparenti  distanze  tra  un  corpo  ce- 
leste dato,  e  quindi  determinare  gli  angoli  dagli  effetti  di 
parallasse  e  di  refrazione. 

—  mese.  Vedi  Mese. 

—  ciclo.  Vedi  Ciclo  di  Melone. 

—  s.  m.,  il  tempo  del  corso  della  luna,  rivoluzione  di  essa  in- 
tomo alla  terra,  nella  sua  orbita. 

—  add.  ciò  che  appartiene  alla  luna. 

—  pi.  (mansioni)  il  luogo  nel  cielo  occupato  ciascun  di  dalla 
luna  nelle  sue  mensuali  rivoluzioni. 

L.  lunaris,  e  mansio. 

—  (cratere)  Hosting  A. 

Lunario,  s.  m.,  libretto  nel  quale  si  notano  le  fasi  o  variazioni 
della  luna.  Vedi  Almanacco. 
Gr.  lUnà'io. 


336  LUN 

Lunarista,  s.  m.,  chi  fa  o  compone  o  scrive  lanari. 
Lunata,  s.  f.,  curva  a  guisa  di  quella  della  luna  ne'  suoi  quarti: 
cosi  dicesi  l'ordine  di  bfc.ttaglia  in  questa  figura. 
Latini  :  lunata  frons;  Gr.  [j:n-JozM^. 

Incurvae  ad  similitudinem  Lunae. 
Vegezio. 

Lucano,  Classis  lunata,  e  lunata  fronte  recedunt. 
I  Greci  dissero  quest'ordine  :  szi-n-jou^^. 
La  figura   di   ordinanza    opposta    chiamarono    i    Eomani: 
Acies  incurva. 

—  cosa  piegata,  tagliata  a  forma  di  luna. 

—  corrosione  a  foggia  di  mezza  luna  sulle  ripe  dei  fiumi. 

—  il  garbo  delle  vele  nel  fondo,  detto  anche  lunamento  o  allu- 
namento. 

—  di  scotta  nelle  vele  quadre. 

V.  luna  nel  cazzaggio. 

F.  échancrure,  croissant  ;  I.  roach,  holloio  ;  T.  die  Hóhlung, 

—  di  caduta. 

F.  échancrure  de  còtés  de  chute  ;  I.  hollow  on  the  leeches  ; 
T.  die  Hdhlung  der  stehenden  Leiks. 

—  (V.  riondo)  delle  vele  auriche. 

F.  rond  des  voiles  auriques  ;  I.  round  of  fore-and-aft  sails  ; 
T.  die  Rudung  der  Schratsegel. 

—  di  scotta  dei  fiocchi. 

V.  riondo  ìiel  di  sotto. 

F.  roìid  de  bordure  des  focs  ;  I.  round  of  the  foot  of  Jibs  ; 
T.  die  Rundung  des  Schotleicks. 

—  d'inferitura  dei  fiocchi. 

V.  riondo  nella  corsa. 

F.  rond  d'envergure  des  focs  ;  I.  round  of  the  luff  or  stag 
of  jibs  ;  T.  die  Rundung  des  Stagleiks  der  Kliiver. 

—  d'inferitura  delle  rande. 

V.  riondo  nel  fioridor. 

F.  rond  d'envergure  des  voiles  auriques  ;  I.  round  of  head 
of  trysails  and  spankers;  T.  die  Rundung  des  Oberleiks  der 
Gaff  else  gel. 

—  circolari  e  paraboliche. 

—  alla  scotta  in  una  randa. 


LtJN  337 

V.  Hondo  nel  disotto. 

F.  rond  de  bordure  des  voiles  auriques  ;  I.  round  of  foot  of 
trysails  and  spankers  ;  T.  die  Rundung  des  Unterleiks  der  Gaf- 
felsegel. 
Lunata,  crescente  alla  scotta  in  una  randa. 

—  dell'albero.  Vi  è  anche  la  lunata  dell'antenna. 

V.  riondo  all'albero. 

F.  ronde  de  chute  au  màt   des  voiles    auriques;    I.  round 
of  leech  of  trysail  or  spankers  ;  T.  die  Rundung  des  Mastleiks. 

—  add.,  curvo  a  mezza  luna. 

Lunazione,  s.  f.,  durata  di  circa  quindici  giorni,  e  si  dice  tanto 
del  tempo,  che  del  vento,  ove  i  venti  sono  variabili  :  la  du- 
rata del  tempo  che  la  luna  mette  nell'andare  da  una  estre- 
mità all'altra  dei  diametri  dell'orbita  sua.  Periodo  in  cui  la 
luna  traverso  ogni  variazione  di  fase,  ciò  che  è  una  rivolu- 
zione sinodica,  o  un  mese  lunare. 

L.  lunare  s.  e  lunatie,  Cicerone  lo  chiamò  anche  :  luna- 

riUS   cursus  ;   Gr.    -nipir^opó.   h   tq<^   atln-jrì. 

F.  lunaison  ;  I.  lunation  ;  P.  lunagao  ;  S.  lunacion  ;  T.  die 
Mondesumlauf,  lunation. 
Lunga,  s.  f.,  quella  tra  le  corde  che  è  la  più  lunga  in  una  ma- 
novra. 

—  la  voga  !  comando,  vedi  Remi. 

F.  allongez  la  nage  ;  I.  sweep  away  !  ;  T.  das  Lang-rojen, 

—  (nave)  vedi  Nave  lunga. 
Lungagnola,  s.  f. 

Lungherina,  s.  f.,  vedi  Longherina. 

Lunghezza  del  naviglio,  si  prende  in  tre  parti  di  esso  ; 

1°  la  minore  che  è   da    calcagno   a   calcagno    sulla    spina 
(chiglia). 

2*^  la  mediana  che  si  prende  all'altezza  del  primo  ponte, 
da  poppa  a  prua,  e  dicesi  lunghezza  del  ponte:  altri  la  pi-, 
gliano  al  bagnasciuga. 

F.  longueur  de  flottaison ;  I.  length  of  flotation;  S.  eslora 
de  fiotacion. 

3°  la  lunghezza  massima  che  è  da  ruota  a  ruota. 

F.  longueur  ;  I.  length  from  stem  to  stern  ;  S.  eslora  total. 

La  proporzione  dalla  larghezza  alla  lunghezza  fu  ed  è  varia, 
nelle  stesse  navi  da  guerra. 

22 


338  LUN 

Gli  antichi  per  ottenere  una  grande  velocità  giunsero  a 
fare  la  larghezza  nelle  proporzioni  di  1  :  5,  1 :  6,  1  :  7  sino 
a  dieci,  proporzioni  che  vennero  conservate  in  tutti  i  tempi. 

4°  lunghezza  parabolica,  la  base  della  linea  delle  sezioni, 
nel  sistema  parabolico  di  costruzione,  la  quale  si  trova  to- 
gliendo dalla  lunghezza  di  bagnasciuga  piedi  2,5. 

F.  longueur  de  construction  a  la  tigne  d'eau;  I.  length  of 
construction  ivater-line  ;  S.  eslora  parabolica. 
Lunghezza  di  gomena,  vedi. 

F.  une  enclabure,  un  cable  ;  I.  a  cable's  length  ;  P.  a  Ion- 
gura  da  amana  ;  S.  un  cable  (medida)  ;  T.  die  Kabelldnge, 

—  i  tempi. 

La  lunghezza  è  massima,  rispetto  alla  larghezza,  sempre 
nelle  navi  da  guerra:  come,  nei  navigli  mercantili,  è  massima 
la  sproporzione  della  larghezza. 

—  dell'artiglieria  è  assoluta  e  si  prende  ordinariamente  a  misura 
metrica  ;  è  relativa,  cioè  alla  bocca,  al  calibro,  alla  palla  o 
proiettile. 

—  di  catena,  vedi  Catena. 

—  di  una  vela,  è  la  misura  del  lato  o  margine  discendente  di 
una  vela. 

F.  chute  d'une  voile  ;  I.  drojj  of  a  sail. 

—  della  spina  (chìglia)  sopra  terra,  questa  è  minore  della  lun- 
ghezza del  naviglio,  perché  non  vi  è  compreso  lo  slancio  della 
ruota  di  prua,  né  l'inclinazione  della  ruota  di  poppa. 

—  del  vascello,  Veneto  :  lora. 

E  la  distanza  tra  il  punto  ove  cade  la  perpendicolare  ab- 
bassata dalla  ruota  di  poppa,  e  il  punto  dove  cade  la  per- 
pendicolare abbassata  dalla  ruota  di  prora. 

F.  longuer  de  la  quille  portante  sur  terre  ;  I.  the  length 
of  the  keel  upon  a  right  line. 

—  e  larghezza  di  una  bandiera.  Il  battente  e  l'altezza  (ghindante) 
di  una  bandiera.  La  bandiera  per  un  lato  è  attaccata  all'asta. 
Il  battente  deve  avere  una  volta  e  mezzo  dell'altezza. 

Lungo  il  litorale,  lungo  la  costa,  lungo  la  spiaggia. 

F.  au  long  de  la  còte  ;  I.  along  ;  S.  longo  de  costa. 

—  (viaggio  di)  corso. 

I.  long  voyage. 

—  add,,  detto  di  naviglio,  vale  nave  da  guerra,  vedi  Nave. 


LUN-LUO  339 

A  questa  voce  al  Guglielmotti  capitò  uno  scorso  di  penna 
là  ove  dice  :  Nave  lunga.  Molte  volte  più  lunga  che  larga. 
Molte  volte? 
Lungo,  prepos.  rasente,  vicino,  accosto  :  rasente  il  molo,  la  sponda, 
quando  questa  sia  tagliata  a  picco  ;  rasente  un'altra  nave, 
il  fianco,  il  lato  di  essa. 

F.  hord  a  hord  ;  I.  board  and  board,  dose  alongside^  side 
by  side  ;  T.  Bord  an  Bord. 
Luni-solare,  termine  cronologico  per  indicare  il  ciclo  della  luna 
moltiplicato  per  quello  del  sole. 
I.,  P.  e  S.  luni'Solar. 

—  precessione,  quella  porzione  della  precessione  annuale  degli 
equinozi,  la  quale  dipende  dalla  congiunzione  del  sole  colla 
luna. 

I.  luni-solar  precession. 
Luniè,  s.  m.,  piccolissimo  pesce  di  mare  dal  Nardo  denominato 

Gobius  Luniè. 
Lunus,  il  Sole,  dio  anche  degli  Etrusclii.  E  ritratto  in  qualche 

moneta  di  Pessinunte. 
Luoghi,  le  sorti,  i  carati,  lat.  basso  :  loca,  di  ciascuna  nave 
posseduta  da  diversi  proprietari.  Nel  novembre  del  1200 
la  Santa  Maria  era  divisa  in  quaranta  luoghi  e  cosi  il 
San  Niccolò  nel  1230  :  il  San  Marco  nel  1236  era  di  se- 
dici ;  di  cinquanta  V  Oliva  nel  1248;  di  settanta  la  Leoparda 
nel  1248. 

I  luoghi  si  dissero  anche  parti;  a  Marsiglia  platea. 
I  proprietari  si  dissero  anche  partecipi. 

—  s.  m.  per  cabine,  si  legge  nel  terzo  Viaggio  in  terra  santa 
fatto  da  Marino  di  Nani  da  Siena  nel  1431.  Cod.  Magi.  92, 
CI.  XIII,  p.  2. 

—  geometrico. 

F.  lieu  géometrique  ;  I.  geometrie  position  ;  S.  lugar  geome- 
trico. 

—  geocentrico. 

F.  lieu  géocentrique  d'une  planete  ;  I.  geocentric  place  of 
a  planet;  S.  lugar  geocentrico  de  un  pianeta. 

—  d'osservazione. 

F.  lieu  d' observation  ;    I.  Observation    spot  ;  T.  der  Beob- 
achtunsgort. 


340  LUO-LUP 

Luoghi  di  partenza. 

F.  Ueu  de  depart  ;  I.  place  of  departure,  starting  place  ; 
T.  der  Abfahrtsort. 

—  di  provenienza. 

F.  Ueu  de  provenance  ;  I.  source  of  supply  ;  T.  der  Be- 
zugsort. 

—  vero  di  un  astro. 

F.  lieu  vrai  d'un  astre  ;  I.  true  place  of  heavenly  body  ; 
S.  lugar  verdadero  de  un  astro. 

—  (calcolar  la  ora  di  un). 

F.  calculer  Vheure  du  Ueu  ;  I.  to  calutate  the  time  for  the 
ship's  place;  S.  calcular  la  hora  del  lugar. 

—  (variazione  annuale  del)  di  una  stella. 

F.  variation  animelle  du  lieu  moy en  d'une  étoile  ;  I.  an- 
nual variation  of  the  mean  place  of  a  star;  S.  variacion  anual 
del  lugar  de  ima  estrella. 

—  s.  ra.,  apparente  (vero). 

F.  lieu  apparent  (vrai)  ;  I.  apparent  (true)  place  ;  T.  der 
Scheinhare  (wahre) . 

—  eliocentrico  (geocentrico). 

F.  lieu  heliocentrique  (geocentrique)  ;  I.  heliocentric  (geo- 
centric) place  ;  T.  der  heliocentrische  (geocentrische)   Ort. 

—  da  pescare,  peschiera. 

F.  lieu  de  peche,  pecherie  ;  I.  fishing  ground  ;  T.  der  Fisch- 

ereigrund. 
Luogotenente,  s.  m.,  l'ufficiale  che  è  immediatamente  sottoposto 

al  Capitano. 
Luogotenenza,  s.  f.,  ufficio  del  luogotenente. 
Lupa,  fig.  mare  impetuoso  e  gonfio  di  poca  durata. 

—  la  vela  nera,  l'alzavano  per  segno  di  lutto,  ed  anco,  per  sfug- 
gire più  facilmente  al  nemico.  D' uso  antichissimo,  almeno 
sino  dal  tempo  di  Teseo,  cioè  dal  1323  al  1292  avanti  Cristo. 

Lupo  marino,  pesce,  Gadusmerlucius,  lo  stocfish  o  pesce  bastone. 
V.  lovo. 

—  specie  di  vela  nera,  vedi  Lupa. 

Il  Barberino,  Documenti  d'Amore  : 
Se  vuo'  passar  nascoso 
Vela  bianca  pon  gioso  ; 
Ergi  la  vela  oscura, 


LUP-LUS  341 

Ch'à  nome  Lupo  ;  e  cura 
D'aver  questa  minore 
Cosi  l'albore  alloro. 
Lupo,  s.  m.,  di  mare,  vecchio  marinaio  accorto  ed  esperto. 

F.  loup  de  mer  ;  I.  Jack  tar  ;  P.  velho  marinheiro;  S.  lobo 
de  mar  ;  T.  der  Seebàr,  die  Theerjacke. 
Luppis,  e  Withehead,  inventori  del  siluro.  R.  M.,  1890,  II,  369. 
Lusariole,  s.  f.  pi.,  de  l'acqua,   dicono    i  Veneti    le    lucciolette 
dell'acqua  marina,    insetti    microscopici    nottiluchi,    che   nel- 
l'anno 1749  il  dotto  medico  di  Chioggia  Giuseppe  Valentino 
Vianelli  scoperse  nell'acqua  marina,  la  quale  agitata,  ne'  tempi 
del  maggior  caldo  produce  quel  fulgore,  del  quale  per  l'avanti 
-era  ignota  la  cagione,  erroneamente  attribuendola  a   materia 
oleosa  o  ad  elettricismo.  Linneo  la  denominò  Nereis  Phospho- 
rion  ;  e  l'Abbate  Grisellini,  emulo  o  plagiario  del  Vianelli  : 
Scolopendre  unarine  luisante.  In  BoERio.  Vedi  Ardor  de  mar 
e  Fosforescenza. 
Lusco,  s.  m.,  vedi  Imbando. 
Lusino,  vedi  Lezzino. 

Lusoria,  f.  f.,  navis,  nave  da  diporto  e  di  lusso  presso  i  Romani. 
De  lusoriis,  queis  in  Danubio  quotidianis  utuntur  excubiis, 
reticendum  puto,  quia  artis  amplius  in  his  frequentior  usus 
iuvenit,  quam  vetus  doctrina  monstrarerit.  Vegezio,  V,  15. 
Cui  aeratas  et  triremem,  ei  lusorias  et  cubiculatas  et  alia 
ludibria  segum  in  mari  lascisciventium  mittam.  Seneca,  De 
Benef.  XX. 

P.  Mate,  lusoria  ;  S.   lusoria. 
—  navis,  dissero  i  Latini  la  nave  da  diporto,  che  facevano  spesso 
belle  e  riccamente  ornate. 

Le  due  affondate  nel  Lago  di  Nomi  sono  di  questa  specie. 
Lusso,  navigli  di  lusso,  da  diporto.  Vedi  Lusoria;    vedi  Tala- 

mego,  vedi  Navi  del  Lago  di  Nomi. 
Lustrare,  v.  a.,  purgare,  espiare,  riconoscere,  far  la    mostra,  la 
rassegna  dell'  esercito  : 
Lustrare  exercitum. 

E  presso  Livio,  CXXVIII,  45,  46  :  Classis  nova  lustratur. 
Lustratio  navium  vel  classis,  cerimonia  religiosa  con  preghiera 
e  invocazione  agli  Dei  per  la  felice  andata,  la  vittoria    e    il 
ritorno. 


342  LUS-INF 

Vedi  di  Caio  Livio  e  di  Scipione  in  Livio. 
Lustratio  era  anche  la  dedicazione  della  nave  a  qualche  Iddio. 
Lutto,  s.  m.,  manifestazione  di  dolore. 

F.  deuil  ;  I.  mourning  ;  P.  e  S.  luto  ;  T.  die   Trauer. 

—  militare,  si  manifesta  con  le  armi  rovesciate,  il  velo  nero 
al  braccio  e  alla  sciabola,  i  pennoni  imbronciati,  la  bandiera 
a  mezz'asta,  fiamme,  vele,  stendardi  neri  o  velati,  cannonate 
a  lunghi  intervalli. 

Le  insegne  di  comando  non  si  abbassano  (ammainano)  se 
non  per  la  morte  dell'Ammiraglio  o  del  Comandante,  i  quali 
rappresentano  quelle  insegne. 

—  (pennoni  in). 

I.  yard  a-peek. 

—  Vedi  Imbroncare. 

Lux  orbis  terrarum  (haec  urbs  Roma)  Luce  di  tutto  l'orbe  ter- 
restre. 
Luzzo,  s.  m.  V.,  vedi  Luccio. 


Supplemento. 

Imbigottare,  s' imbigotta  in  tre  maniere  :  a  cima  alzata  ;  a  stra- 
glio di  cutter  ;  a  vite  a  doppio  eifetto. 

Imborellare,  G.,  un  doppino  nell'altro. 

Impernatura  a    cono    tronco,    si    fa   alle    lamiere    del    fasciame 
esterno. 

F.  rivets  a  tète  conique  ;  I.  countesunk  : 

Impoppata,  si  dice  anche  dal  vento  forte  in  poppa. 

Infilare,  ad  alberi  secchi,   comunemente    si   dice  ad  palo    secco, 
con  gli  Spagnoli. 

Inframmesso,  s.  m.  e  add.,  frapposto,  posto,  collocato  tra  due. 

Infrontire,  v.  rifl.,  per  infrontare,  affrontare. 

Et  scopersi  questi  legni  alla  larga  sopravento,  che  venivano 
alla  volta  nostra  sopra  la  foce.  Io,  conoscendo  che  se  sorge- 
vano sopra  la  foce,  m' impedivano  '1  mio  disegno,  deliberai 
d' infrontirmi  a  i  detti  legni  armati,  e  combatter  con  quelli 
fin  tanto  che  la  vittuaglia  intrasse  nella  foce  (dell'Arno)  et 
cosi  missi  la  vela  a  basso  (ammainai)  e  vogai  a  vento,  finché 
montai   detti  legni.  Malipiero,  Ann.,  1499,  548. 


INF-LAC  343 

Infunare,  armale  delle  funi  la  nave,  che   i  Latini   dissero  :  Im- 
mittere  rudentes. 

r.  mettre  en  funin  un  vaisseau. 
Innervare,  v.  a.,  in  luogo  del  gallicismo  immielare. 

G.  innerva. 
Innervatura,  s.  f.,  intregnatura  o  intriga  tura,  preparazione  di  una 
corda  prima  di  fatriarla. 

G.  innervatùa. 
Inrammà,  "v.  a.,  G.,  per  imboscare. 
Inrammatùa,  s.  f.,  da  inrammà,  per  imboscatura. 
Instructio,  onis,  s.  f.,  dissero  i  Romani,  l'armamento  di  una  nave. 

Gr.    xaT«7xevvi. 

Intascare,  v.  a.,  era  nella  marina  napoletana  per  sellare  le  brande, 

dopo  la  sveglia. 
Intavolato,  s.  m.,  di  stiva,  o  pagliolo. 

F.  vaigres  de  cale,  ou  bordage  sur  les  varangues. 
Intelligenza,  la  bandiera  che  rispondendo  indica  di  aver  capito 

un  segnale. 
Internazionale,  Codice  o  raccolta  di  segnali  fra  nazioni  differenti. 
Intervallo  di  tempo  fra  una  ed  altra  osservazione. 
Intestatura,  s.  f.,  di  due  corsi  contigui  della  lamiera. 

F.  ahouts  de  deux  virures  coutigues  de  la  tote  ;  I.  hutts  of 

outside  planking  in  adjoining  strakes. 

Invergame,  s.  m.,  la  parte  della  vela  in  vergata.  Gallicismo.  Vedi 

Impennonatura.  In  questo  caso  sarebbe  meglio  dire  :  Impen- 

nonata. 

Ipperus,  navis,  nel  basso  latino,  Glossae  Sangallensis  hippigogus. 

Ippus,  navis    iumentaria.  Ibidem,  nello   stesso    significato    della 

voce  precedente. 
lugo,  0  iovo,  per  giogo. 

L.  Jugum  ;  Gr.  ?uyóv. 
V.  zovo  e  zuovo  ; 

Ampiezza  de'  zovi,  ampiezza  della  postizza,  altezza  de'  zovi. 
Fab.  Galee. 
Lacustre,  add.,  abitante  dei  villaggi  lacustri. 

Lacustri,  villaggi  preistorici,  le  palafitte  de'  quali  con 
molti  oggetti  di  quelli  antichissimi  abitanti  si  trovarono  in 
molti  luoghi  d' Italia  e  di  altri  paesi,  costruiti  per  difendersi 
più  agevolmente  dalle  fiere  e  dagli  uomini. 


344  LAS 

Lasco  (navigare  a  gran),  navigare  con  vento  quasi  a  mezza  nave. 

Levada,  s.  f.,  V.,  o  serramento,  le  due  porzioni  dove  s'alzano  le 
due  estremità  della  piana,  che  noi  chiamiamo  altezza  dello 
stelo  del  davanti  e  per  la  medesima  ragione  altezza  dello  stelo 
per  di  dietro. 

Per  le  navi  alle  quali  si  vuol  dare  molti  steli  basta  fare 
la  levada  della  corba  maistra,  eguale  a  Vs  o  ad  Ve  del  suo 
piatto,  0  eguale  a  Vio  o  a  Vi»  della  intiera  lunghezza  dello 
sbaglo  (transtro,  trave,  baglio).  Questa  è  la  levada  più  grande 
che  i  costruttori  sieno  obbligati  di  dare  ai  vascelli,  quando 
anzi  la  diminuiscono  qualche  volta  fino  a  distruggerla  af- 
fatto.  BUGUEB. 


EREATA-COREIGE 


345 


Pag. 


Pag. 


Greco 

e  Latino. 

ERRATA 

CORRIGE 

7  linea  38  :  ydroteca.  bSpoQmrì 

hydrotheca,  uSpofivjxyj 

15 

14  :  yauv 

vautf 

44 

14  :  ÈTioxsXÀa 

iTtoxs/Xw 

81 

12:  ap5^iTSXTW 

«pp^tTSXTWV 

102 

18,  19:   a|3|5axTa 

«ypaxTa-aypaxTOv 

115 

13:  7ra|5«yv£//s{U 

TrapayysÀÀw 

115 

30  :  xuav  rup^lffiv 

xuxaw 

122 

5:  y&tfiàv 

Xst//.wv 

127 

5  :  ypera,  hrzipot. 

hypera,  bizipoc  e  cosi  gli  altri. 

128 

24  :  iTZTzayòt 

ÌTT7rayó(;',-hippagogus-i7T7Taywyói 

129 

19:  ^pt^ 

Vf 

130 

2  :  ETayyjvàUctv 

StXTSUW 

131 

ó  :  hr)pir[/.o^ 

ì(7>3|52TaO< 

136 

33  :  Zc;0/Aia 

iffS/Ata 

143 

5  :  òSonzopixò)) 

ÓSotTTOptxÓV 

Inglese. 

ERRATA 

CORRIGE 

1  ] 

linea    3:  iach  padiglione 

jack  bandiera  (paviglione) 

1 

> 

39  :  iacht 

jack 

11 

> 

15:  lichting 

lighting 

12 

» 

24:  to  paking 

to  pack 

13 

> 

36:  cot 

got 

15 

» 

33  :  bee  poped 

be  pooped 

18 

> 

31  :  moth 

month 

19 

» 

16  :  to  doubling 

to  doubl,  to  fill 

24 

> 

15:  the  wip 

the  whip 

28 

» 

20:  clabe 

cable,  to  worm 

33 

» 

30:  hotting 

bolting 

36 

» 

13  :  spline 

splice 

37 

» 

1  :  unlary 

unlay  ? 

40 

> 

39  :  by  the  head 

to  be  down  by  the  head 

38 

> 

39  :  to  erect 

to  hoist 

43 

» 

38  :  ombering 

embering 

44 

> 

44  :  to  stick  in  the  sand 

to  strand 

45 

> 

15  :  to  dive 

to  calk 

47 

» 

11  :  enterred 

to  be  within  two  capes 

49 

> 

1  :  reces,  to  score 

a  reces,  to  mortice 

50 

> 

7:  raking  turm 

taking  a  turn 

56 

> 

23:  neadle 

needle 

56 

» 

36:  sake 

rake 

60 

» 

29:  to  clamp 

to  frame 

61 

> 

9  :  to  wrinkle,  to  shrivel 

to  curl 

61 

> 

13  :  to  shrivel,  to  wrinkle 

curled 

65 

» 

15:  bonding 

bending 

66 

> 

22:  coaking 

indentation 

69 

> 

3:  gage  water 

water-gauge 

85 

» 

4:  encumbrer 

encumber 

346 


EREATA-COEEIGE 


ERRATA 

CORRIGE       " 

ag, 

.    85  ] 

inea  16:  coaket 

choked 

> 

89 

> 

1  :  tram 

thramb 

> 

89 

> 

39:  sibband 

ribband 

> 

91 

> 

33  :  prim 

prine 

> 

101 

> 

21  :  jac 

jag 

> 

109 

> 

35:  interesed 

interested 

» 

117 

> 

29  :  or  the  two 

two  hausers 

» 

120 

» 

24:  launeing 

launching 

» 

124 

» 

27  :  ruminga 

running  a-ground 

> 

126 

» 

22:  yarol 

yawl 

> 

154 

> 

17:  foaraig 

foaming 

> 

155 

> 

34:  between 

between  the  beams 

> 

170 

> 

11  ;  strinre 

stringer 

> 

172 

> 

2:  sider 

rider 

> 

174 

> 

4  :  adjoiming 

adjoining 

> 

176 

> 

31  :  marts 

masts 

> 

181 

> 

4:  lancha 

launch 

> 

181 

> 

17:  buit 

built 

» 

181 

> 

23  :  clincher 

clincker 

» 

187 

» 

11  :  cugine 

engine 

> 

199 

> 

16,  18,  28  •  oft 

ofiF 

» 

216 

> 

30  :  labourer 

to  labour 

2> 

225 

» 

3  :  voyal 

royal 

> 

226 

> 

22  :  woldings 

wooldings 

» 

235 

> 

11  :  speckled 

speckled  grain 

» 

241 

> 

16  :  cerry 

cherry 

> 

248 

> 

37:  riftes 

rif's 

> 

255 

> 

37  :  lim 

limb 

Tedesco. 

ERRATA 

CORRIGE 

ag. 

,      1  1 

inea 

,    3  :  iacfi  padiglione 

jak  bandiera  (paviglione) 

> 

8 

» 

5:  winkerlich 

winterlich 

> 

12 

> 

22:  verpacken 

vespakung 

> 

14 

> 

39:  eingeschiffs 

eingeschifft 

> 

19 

> 

39:  beplanker 

beplanken 

> 

35 

» 

28:  Bugtsplissung 

Bugsplissung 

> 

36 

> 

8:  kabeltansplissung 

Kabelansplissung 

> 

41 

» 

26:  Treibkraft 

Triebkraft 

> 

42 

» 

13:  gebrachs 

gebrauchs 

> 

56 

> 

8:  Stabilat 

Stabilitat 

» 

64 

> 

8  :  Marten 

Hasten 

> 

72 

> 

31  :  Schiffsgunge 

Schiffsjunge 

> 

76 

> 

12:  lanfen 

laafen 

> 

87 

» 

4:  an  sweben 

auschweben 

» 

88 

> 

13  :  Enzen  qung 

Erzengung  des  kUnstlichen 

> 

88 

> 

24:  Thereoi 

Therol 

» 

90 

> 

35  :  uter  die  Decksbalken 

unter  die  Deckbalken  vollstaen 

> 

92 

> 

13-15:  T.  T. 

I.  I. 

» 

92 

> 

30:  ekterische 

elektrische 

> 

93 

> 

20-21:  Kraf-ta.... 

Kraft-maschinenkuppelung 

> 

96 

> 

29:  Seelete 

Seeleute 

> 

107 

> 

32:  mer  fuhren  kann 

kann  nicht  mehr. 

Pubblicato  il  dì  26  del  mese  di  Maggio  1905 


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