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Comm. Prof. F. CORAZZINI di Balciano
OIÀ INSEGNANTE NELLA REGIA ACCADEMIA NAVALE
VOCABOLARIO NAUTICO
italia.no
CON LE VOCI CORRISPONDENTI
IN LATINO GRECO FRANCESE INGLESE PORTOGHESE SPAGNOLO TEDESCO
compilato per commissioDe del Ministero della R. Marina
E DEDICATO
a S. A. R. il PRINCIPE TOMASO DI SAVOIA, Duca di Genova
Aomiraglio e Presidente del CoDiiUt» degli Amiragli
TOMO IV
■1^1-
FIRENZE
1905
PROPRIETÀ LETTERARIA
Si ritengono come contraffatte le copie ciie non portano qui sotto la
firma dell'autore, e in fine il numero della copia. .
Firenze 1905 - Stab. Tipografico Aldino, diretto da L. Franceschini.
PREFAZIONE
AL VOLUME IV DI QUESTO VOCABOLARIO
È necessario che io dica alcuna cosa della correzione
tipografica dell'opera mia. Tutti quelli che anno pratica dello
stampare sanno quanto sia diffcile evitare gli errori tipo-
grafici, anche allora che il libro è scritto in una sola lin-
gua, e venne riveduto non solo dall'autore, ma pure da altre
persone. Il lettore anche inesperto, può immaginarsi quale
sia arduo compito allorché il libro è scritto, come questo in
quattordici idiomi, e quando la stessa materia specialissima,
è già una grande difficoltà da superare anche se il compo-
sitore e il proto abbiano una qualche cultura.
Senza queste difficoltà che debbono adoperarsi a supe-
rare proti e compositori, ve ne sono altre non dipendenti
né dalla loro volontà né dall'abilità loro : per esempio nel
trasportare una forma da un luogo ad un altro può cadere
qualche lettera, senza ohe essi se ne avvedano; quando sciol-
gono le forme in macchina, può cadere la estremità di
una linea, e il proto, non essendo presente l'autore, la ri-
mette al posto, senza che possa esser certo che stia bene.
L'autore poi, se non à vista più che buona, scambia fa-
cilmente alcune lettere, o per la picciolezza dei caratteri,
o per la pallidezza dell' inchiostro in alcuna parte ; Ve col c^
Vn GOÌVu^ Vr coli'.*?, molte volte si prendono le une per le
altre. Questo per gli errori materiali.
IV PREFAZIONE
In tutte le lingue, nelle quali le parole si leggono dif-
ferentemente da quello che si scrivono. Non è chi non veda
quanto sia facile prendere un qui pro quo.
Cosi non di rado si dimentica V ìi aspirata, che non è
aspirata nella nostra lingua.
Un'altra causa di errori, sono le anomalie nella orto-
grafia di alcuni idiomi di una stessa classe di lingue, come
per dire di alcune, le lingue neolatine ; dove nell' italiano
non trovi h che in pochissime voci del verbo avere, in altre
la trovi in molte; in alcuna, come nel francese e nel porto-
ghese in certe voci vedi conservata l' ^ e 1' ^/, hyclrodyna-
mique^ hydrodynamica, mentre nello spagnolo conserva so-
lamente l' A, Mdrodinamica.
Non basta. In alcune lingue, specie nel francese, la or-
tografìa, dal XII secolo in qua variò talmente da presentare
l'aspetto di un idioma affatto diverso, tanto che, per dire
di una, gli stessi Francesi provano grandissima difficoltà
ad intendere gii scritti dei primi secoli della loro lingua.
Anco in inglese, sebbene in minor copia, vi sono si-
mili trasformazioni. Un inglese del nostro tempo vi dirà :
non si scrive tarpawling, né tarpaulirìg, ma tarpaulin (tela
incatramata) ed à ragione, da che quest'ultima è la forma,
che prese col tempo essa parola. Oltre siffatte modifìcazioni,
ve ne sono altre dipendenti dalla trasmigrazione delle voci
da una ad altra lingua, ciascuno conformandola all' indole
del proprio linguaggio, tanto che non senza molta diffi-
coltà si può risalire alla forma primitiva, che i vocaboli
ebbero, come per darne qualche saggio
bompresso da howspriet ;
alzare e issare da hissen o heissen
màt e ^waó'^, da maestro o maestra
chiglia da Keel, straglio da stay
baglio da bau, e simili.
molte di queste sarà dato espellere dalla lingua nautica,
altre no, perché ormai divenute materiale della lingua let-
teraria nazionale.
PREFAZIONE V
Un' altra difficoltà è data dalla intrusione del linguag-
gio nautico comune a tutte le genti rivierasche del Medi-
terraneo, linguaggio composto dei dialetti delle nostre prin-
cipali città marittime, genovese, pisano, napoletano, sardo,
siculo e còrso, e veneto soprattutti, non che delle lingue
francese, spagnola e portoghese, come dell'arabo, del mauro
e del turco ; non solo, per che i Normanni, e gì' Inglesi vi
portarono anche una buona dose delle lingue teutoniche.
Ne qui finiscono le difficoltà, che altre molte ne oc-
corrono per la vastità e varietà della materia, con tanta
molteplicità d' idiomi espressa, si che più. volte rimaniamo
incerti se due espressioni, evidentemente di due diversi
idiomi, siano nel concetto identiche. Per dirne una, la na-
poletana locuzione : intestatura a palella che la massima
parte dei marinai italiani non intende, stentai a ritrovarla
in Firenze, nella intestatura a due o più punti. La quale
significazione nazionale riesce evidente, una volta veduta,
mentre ancora non so spiegarmi perché si sia detto a
palella.
In un dizionario generale della nostra marina, la quale
abbraccia, essa sola, tutte l'età, difficoltà gravissime si anno
nell'antica e nella mediana, per essere la cognizione loro,
specie per la prima, pervenuta a noi frammentaria, si nel
linguaggio, che nelle rappresentazioni che ci restano nei
monumenti sculti e dipinti, come incisi nelle medaglie e
nelle monete, e nelle descrizioni imperfette, mutili quale ci
restano negli scritti degli antichi, tanto guasti nel corso
dei secoli dal tempo, dall' incuria degli uomini e dalla igno-
ranza degli emanuensi. Tanto che in molte parti conviene
indovinare o ricostruire i testi degli antichi scrittori, sup-
plendone o ricostruendone il discorso, col raffronto colle
rappresentazioni delle cose navali e del frammentario
linguaggio nautico.
La marina moderna offre difficoltà d'altra specie, per
tutte le innovazioni introdotte nell'architettura, attrezzatura,
velatura e macchine navali, ed armi terribili di offesa.
VI PREFAZIONE
Quindi altra grande difficoltà nel linguaggio nautico
moderno, che varia da nazione a nazione, mentre non saria
stata molto ardua la sua unificazione, tanto più che già
si è ottenuta in parte nel linguaggio scientifico.
Quasi tutto (questo fosse poco, si aggiunga un'altra non
minore difficoltà ad ottenere la correttezza del linguaggio
nautico nei diversi idiomi. I precedenti lessicografi dovriano
prestare un considerevole aiuto al compilatore di un nuovo
Vocabolario, e in quella vece ritardano di frequente l'opera
sua, non potendo essi facilmente distinguere le voci e le
frasi dialettali da quelle di lingua, e commettendo inesat-
tezze in tutti gì' idiomi che non sono loro nativi, mentre
procedono col metodo molto spicciativo ed agevole di ras-
segnare le voci senza alcuna definizione ; esclusi i nostri
lessicografi, i quali pure, nonostante la relativa loro ricchezza,
riescono oggi, rispetto ai nuovi materiali, assai poveri.
Senza dire come l'opera sia resa maggiormente difficile
dal gravare tutto il lavoro, compreso quello della revi-
sione tipografica, sulle spalle di un uomo che è presso i
settantaquattro anni e nelle condizioni sue presenti.
E tutto questo pure è nulla rispetto agli ostacoli che
m' interpose la malignità degli uomini.
Altre testimonianze onorevoli su questo Vocabolario.
Dal Vice-Ammiraglio Bettòlo già Ministro della E,. Marina :
Pregiatissimo Sig. Professore,
Livorno, li 9 Marzo 1903.
Ringraziandola cordialmente, mi compiaccio con Lei, per l' in-
telligenza e l'amore con cui compie questa sua bella opera di alto
valore storico e marinaresco.
Devotissimo
Bettòlo.
PREFAZIONE VII
Chiarissimo Professore,
23 Marzo 1904.
meritava certamente di essere ricordata in un'opera
di tanta importanza, quale il suo Vocabolario e da uno storiografo
insigne come Lei.
Suo devotissimo
Alfredo Lucifero.
Attuale Capo di Gabinetto
al Ministero della R. Marina.
Dall' insigne ingegnere navale Capo Comm. A. Micheli già
Deputato al Parlamento, autore di superbi navigli da guerra :
Illustre Commendatore,
Roma, 21 Aprile 1903.
Mi sento in debito di porgerle i più vivi e sinceri ringrazia-
menti per la cortese sollecitudine con la quale Ella si è compia-
ciuta di farmi dono anche del terzo volume del suo veramente
magistrale Dizionario nautico.
Ella può esser lieto e superbo d'aver dato alla nostra lessi-
cografia marittima cosi splendido e forte contributo, del quale,
nel ringraziarla, le faccio i più sentiti rallegramenti.
afF. e devotissimo
A. Micheli.
lacchio, napol., specie di lenza.
laccio, napol., vedi giaccio.
lacco, s. m., dall' inglese iach padiglione di prora.
— s. m. napol., vedi Giacchio.
lacere, v. intr., dai Latini detto del mare che è in perfetta calma.
lacet mare ; il mare giace. Valerio Fiacco, Servatum hello
jacuit mare. Livio, Postquam jacuit planum mare ; poi che
giacque piano il mare.
— (se in profundiim) git tarsi in mare.
— aììcoram, gittar l'ancora, dar fondo.
— fermarsi, sedersi, parlando di naviglio.
lacht, s. m., specie di piccoli navigli leggieri per viaggi di diporto
e per le corse o regate. Gli si danno forme eleganti e sono ornati
più o meno riccamente. Alcuni sono attrezzati a cutter, altri a
goletta. Se ne vedono di grandi dimensioni attrezzati alla fog-
gia dei brick ed anco dei navigli a tre alberi. In Inghilterra
v'è una società degli iacht di ricchi signori che li armano per
navigare nella Manica, nella bella stagione, per fare evoluzioni
e studiare in pratica diverse questioni dell'arte navale.
xA.lcuni ricchi signori fanno coi loro iacht viaggi in ogni
parte del mondo, non solo per passatempo, ma ben anco per
acquistare utili cognizioni e studiare meglio i paesi nei porti
dei quali si fermano.
Si dà il nome di iacht pure alla parte della bandiera in-
glese all'angolo superiore della guaina, e ad un piccolo qua-
drato ove sono diagonali e croci con strisce rosse, turchine e
bianche. Si dà lo stesso nome ad ogni disposizione o figura
simile sulla bandiera di un'altra potenza.
In fine, anche una piccola bandiera della specie del qua-
drato detto iacht, si appella con lo stesso nome.
CORAZZiNi, Vocab. Nautico. 1
2 lAC-IAR
lacht, club (royal) società reale delle lusorie, cioè di ricchi che
anno delle lusorie, e godono di alcuni privilegi, in Inghilterra.
lackattes, barcacce dell'isola di Terranova.
lackee-ja, canoa della Groenlandia.
lack-Tar, dicono gì' Inglesi per marinaro.
lactatus, agitato, gittate qua e là dalle onde del mare. Virgilio:
Terris jactatus et alto.
lacturam alicuius rei facere in mare, gittare alcuna cosa in mare.
lactus se dedlt in mquor, saltò di slancio in mare, si gittò a capo
fitto in mare.
ladi, pi. f., gruppo di splendide piccole stelle sulla fronte del Toro,
non lungi dalle Pleiadi.
Nella campagna le chiamano gallinelle.
Lat. hjades e sucuIcb. Sucula significa porcelletta. Gr. vihc; =
porcello piovose, onde pure Virgilio le chiamava pluvice.
F. hyades ; 1. hyades e hyads ; P. hyadas ; S. Tiiadas ;
T. liyaden.
laio, napol., vedi Ghiaccio.
lalias, piccole barche dell' Indo-Cina.
langa, s. f., barca usata in Portogallo per trasportar legname.
langada, s. f., albero proprio solamente della comarca di Per-
nambuco ed Alagoa nel Brasile, che adoperano a fabbricare
le barche dello stesso nome. La poppa è quadra, la prora ad
angolo formato dai tronchi di esso albero, che vanno allun-
gando dall'uno e dall'altro lato, sino a quel di mezzo che è
il più lungo; à un albero e una vela, ed è lunga circa qua-
ranta piedi. Si adopera specialmente nei fiumi.
langar^ s. m., pontone indiano fatto con due barche avvicinate
con un ponte per traverso, per traghettar bestiame, sui fiumi
dell' India.
lapan o lepan, figlie di Atlante re di Mauritania, e secondo altri
di Oceano, cangiate in stelle.
lapige, s. m., maestrale, vento che spira dalla lapigia (Terra
d' Otranto) favorevole a chi navighi di là verso la Grecia. Orazio
lo invocava pel viaggio di Virgilio a quella volta.
Latino : iapyx, igys ; Gr. ió.u\ìi.
larba, lo stesso che libeccio.
Iarda, s. f., è una misura lineare inglese di tre loro piedi, o
m. 0,9144.
lAV-ICT 3
lava! esclamazione marinaresca. Pantera. Vedi Giavà.
Ibde,. s. m., vaso grande, specie di botte o tino, in fondo al na-
viglio per raccogliervi le acque.
Gr. tj35*3^, ou.
Icario, add., da Icaro, attinente a Icaro.
Icarus icarils noinina dedlt aquis, cioè Icaro figlio di De-
dalo avrebbe dato, cioè venne dato, il nome d' Icaro o Icaria
all' isola che è tra Ohio e Patmo, non che alle acque sue, al
mare ove naufragò.
Icaro, vedi Dedalo.
Iccadecère, s. f., poliremo a sedici ordini di remi, ovvero a se-
dici remi per lato.
Icnografìa, s. f., proiezione orizzontale.
F. ichnograpMe, projection ichnographique ; I. ichnography
ground-plot ; P. ichnograpMa ; S. icnografia ; T. die Horizon-
tal'proiection.
Icolzar, per incalzare, dicevano i Veneziani.
IcolzOy V. Il Fincati spiega questo vocabolo per inseguimento o
caccia. « S'el se pijasse alcuna galla per icolzo o per ba-
taia ecc. » Ordini.
Icosacopo, s. m., naviglio fornito di venti rematori, dieci per
ciascun lato.
Icosèra, s. f., poliremo a venti ordini, ed anche a venti remi,
o dieci remi per banda.
L. icoseris ; Gr. tuoi-fi^-m;,
Icósoro, s. m., naviglio fornito di venti remi.
L. icosorus ; Gr. ù-xó^opo^.
Ieri, s. m. pi., i mezzi ponti nelle antiche poliremi elleniche sin
dal tempo di Omero. Vedi Corazzini, Marina in Omero,
L. icria ; Gr. "xpta.
Icrion, s. m., il ponte di una nave.
Gr. hpiov.
Ictineo, s. m., voce formata da due radici greche indicanti pesce
e nave ; nome dato dal Mouturiol alla nave di sua invenzione
per navigare sott' acqua. Questo sotto-marino fu provato nelle
acque di Barcellona e di Alicante nel 1859, 1860 e 1861, con
buon esito. Come il pesce à vessiche notatorie di pressione,
per mezzo delle quali si fa più o meno denso dell'acqua che
sposta, a seconda che deve andar abbasso o in alto, ó navigar
4 ICT-IDR
tra le due acque. Per alimentar la respirazione dell' equipaggio
si fa uso dell'ossigeno che porta compresso, o si produce, men-
tre si naviga mediante la decomposizione del biossido di bario
e del bicromato di potassa, per mezzo dell'acido solforico, o
si estrae dall'aria contenuta nell'acqua del mare, come pra-
ticano i pesci.
Ictiofago o Ittiofago, s. m., mangiatore di pesce, uno che si nu-
trisce quasi esclusivamente di pesci.
F. ichtkyophage ; I. ichthyophagus ; P. ichthyophago ;
S. ictiofago; T. Fischessemd.
Ictiomanzia, s. f., arte d' indovinare per mezzo dei pesci. Vedi
Idromanzia.
ictus vastus, chiam^ò Virgilio il colpo, il tonfo del palamento:
vastis tremit ictibus cerea puppis,
ai vasti colpi (del palamento) l'orata nave trema. yEn., V. 198.
Idoneità, s. f. a navigare,
F. qualité ; I. qualification ; T. die befàhigung.
Idra, s. f., 0 Idrea, isola dell'Arcipelago greco, presso l'Argolide.
Nei tempi moderni gì' idraoti passarono per i migliori mari-
nari della Grecia. Se ne giovavano i Turchi ; ma durante le
guerre dell' Indipendenza furono i più fieri nemici della ma-
rina turca, la cui distruzione fu in gran parte opera loro.
— di Lerna serpente mostruoso e favoloso del lago di Lerna nel-
l'Argolide. Grli si davano sette teste, ciascuna delle quali, ta-
gliata, rinasceva se non si bruciava la ferita. Ercole V uccise,
ma il mostro fu collocato in cielo dove forma la costellazione
australe dell'Idra. È di quelle note agli antichi. Alcuni pen-
sano che r idra non fosse che un padule pestifero prosciugato
da Ercole per risanare il paese.
— cannone a più canne. Vedi Organo.
— genere di vermi polipi che vivono continuamente nell'acqua.
— animali dei fiumi e paludi.
— genere dell' ordine degP idreformi, nudi, della classe dei polipi.
Idrato di cloradio, adoperavano alcuni contro il mal di mare.
Idraulica, s. f., quella parte dell' idrometria che considera il moto
dei fluidi, e specialmente quello delle acque, ed insegna l'arte
di condurle, alzarle, frenarle, misurarle in servizio della na-
vigazione. Vedi carte idrauliche.
Idraulico, add., significa attinente all'acqua e ad esperimenti in-
IDE 5
torno ad essa, ed è anco aggiunto delle macchine e degli or-
digni che servono a condurre o alzare le acque.
Idraulico, di strumento mosso dall'acqua. Boccaccio, Filocopo,
— insegnante d'idraulica, o ingegnere che professa l'idraulica.
F. hydraitUque ; I. hydraulics ; P. e S. hydrauUco ; T. hy-
draulìk.
— (proposta di un motore) da aggiungere per la propulsione delle
navi. R, M., 1876, III, 385.
— (apparecchio) per caricare le artiglierie sulle navi. R. M., 1879,
II, 316.
Idreformi, ad. pi., che anno la forma dell' idra, nome di tre or-
dini di animali della classe dei polipi, cioè : idreformi nudi,
annidati, invertenti.
Idria, s. f., vaso, presso gli Egiziani, forato da ogni parte, che
rappresentava il Dio dell'acqua. I sacerdoti in alcuni giorni
dell'anno l'esponevano alla pubblica adorazione, onde ringra-
ziare gli Dei de' vantaggi che ricevevano dall'acqua.
L. hydria ; Gr. h^^Ax.
Idro, s. m., costellazione australe, aggiunta dai moderni.
— maschio dell' idra.
Idrobia, s. f., vita nell'acqua.
Idrocarburo, s. m., sinonimo d' idrogene carbonato.
— (generatore di calore nelle macchine a vapore per mezzo dell').
R. M., 1885, II, 269.
— nuovo motore a idrocarburo. R. M., 1885, IV, 342.
Idrocoon, costellazione dell'aquario.
Idrodinamica, s. f., quella parte dell'idraulica che studia spe-
cialmente il movimento dei liquidi. Vedi Vènti.
F. hydrodìnamique ; I. hydrodinamics ; P. e S. Tiydrodi-
namica ; T. hydrodynamik.
Idrofano, add., per indicare la proprietà di alcuni corpi di dive-
nire trasparenti immersi nell'acqua, e di riacquistare l'opa-
cità tosto che àn respinto l'acqua che avevano assorbito. Tra
questi è una specie di opale, pietra idrofana, dagli antichi
chiamata oculus mundi.
F. hydrophane ; I. hydrophane ; P. e S. hydrophano ; T. hy-
drophen.
Idrofìdo, add., dicesi dei serpenti che vivono nell'acqua; e ve
ne sono anche anfìbii.
6 IDE
Idrofilacio, s. m., serbatoio naturale di acqua nelle viscere della
terra ; come i serbatoi che alimentano le fonti e i fiumi ; ba-
cini, scavati delle acque piovane che penetrano nelP interno dei
monti e n' escono per altri trasportando fuori tutte le materie
solubili nell'acqua, delle quali essa si vien saturando.
Idrofito, add., di piante che vivono nell' acqua ; alghe di acqua
dolce 0 salata.
Idrografia, s. f., scienza che tratta delle acque, e considera spe-
cialmente il mare, in quanto è navigabile, insegnando a de-
scriverlo e misurarlo, studiando del mare le correnti, i fondi
>e i molteplici suoi fenomeni.
F. hydrographie ; I. hydrography ; P. hydrographia ; S. hù
drografia ; T. hydrographie.
— nautica pratica. R, M., 1874, IV, 519.
— marittima, Pescetto, R. M., 1875, III, 429.
Idrografico, add., attinente all' idrografia. Carte idrografiche, spe-
cie quelle marine.
— ufficio istituito dall'Ammiraglio Riboty, nel suo secondo mi-
nistero il 1871 ; ufficio che rese già importanti servigii con
la compilazione delle carte nautiche, e diversi studii e ricer-
che idrografiche. Illustrato poi dal Magnaghi e dal La Cattolica.
— pi., lavori della Vittor Pisani (1882-83). R. M., 1885, IV, 376.
— formula altimetrica idrografica pel littorale italiano di G. Saija^
R. M., 1899.
Idrografo, s. m., che professa la idrografia come insegnante o
studioso specialista.
P. hydrographe ; I. hydrography ; P. hydrographo ; S. hy
drografo ; T. hydrograph.
Idrolia, s. f., genere di alga proprio dell'isola di Madagascar.
Idrologia, s. f., sinonimo di idrografia.
Idrologo, s. m., insegnante, studioso d'idrologia.
Idromanzìa, s. f., l' arte d' indovinare e predire il futuro per
mezzo dell' acqua.
Idrometra, s. m., insegnante, studioso di idrometria.
Idrometria, s. f., quella parte dell' idraulica che insegna a mi-
surare il peso, la velocità, la forza dell' acqua.
F. hydronometric ; I. hydrometry ; P. hydrometria ; S. idro-
metria ; T. hydrometrie. . .
Idrometrico, add., attinente all'idrometria.
IDE, 7
F. hydrometrique ; I. hydrometric ; P. hydrometrico ; S. idro-
metrico ; T. hydrometrisch.
Idrometro, s. m., strumento che serve a misurare il peso, la den-
sità, la celerità e la forza dei liquidi.
F. hydrometre ; I. hydrometer ; P. hydrometro ; S. idrome-
tro ; T. hydrometer.
Idromio, s. m., nome di certi ditteri, le larve dei quali vivono
neir acqua.
Idromotore, s. m., (nave ad idromotore). R, M., 1881, IV, 295 ;
1882, 279.
Idropipera, add., di pianta, pepe di acqua, Linneo : poligonum
hydropiper.
Idroscopie, s. m., inventato dall' Ingegner Pino di Vicenza, con-
sta di un grande tubo metallico di acciaio a sezioni di un
metro e mezzo, per le quali si può allungare e accorciare fa-
cilmente. Alla parte inferiore di esso è una camera ottica di
dodici apparati con lenti che abbracciano il campo circolare
sottostante per uno spazio, che a seconda della maggiore o
minore limpidezza dell'acqua, può essere da venti a mille sei-
cento metri. Le imagini dalle lenti sono riflesse al centro della
camera ottica. All'estremità superiore del tubo è posta una
piattaforma (specie di gabbia) insommergibile, sulla quale pos-
sono stare anche quattro persone. La parte media di essa è
una camera oscura, ove da telescopi vengono ingrandite e av-
vicinate le imagini raccolte dalle lenti giù al fondo.
Idroscopo, s. m., specie di cronometro o misuratore del tempo
per mezzo dell'acqua. Vedi Clessidra, orologio ad acqua.
— strumento per indicare la presenza dell' acqua, specialmente
nell' aria.
Idrostatica, s. f., quella parte dell' idraulica la quale à per og-
getto di considerare e studiare le leggi dei corpi immersi in
un fluido.
F. hydrostatique ; I. hydrostatics; P. e S. hydrostatica ;
T. hydrostatik.
Idrostatico, add., attinente all' idrostatica.
Idroteca, s. f., serbatoio o cassa dell'acqua potabile nelle navi,
cosi detta dagli antichi Greci e Romani.
L. ydroteca ; Gr. ilpo^Àv^r,.
lelata, s. m. napol., per ghiacciata.
S lEM-IGI
lelo, s. m. napol., gelo.
Iemale, add., invernale. Galileo, Sistema : I segni iemali fanno
la state, e gli estivi il verno.
Latino : hiemalis ; Gr. -/tti/.i^i-jò:;.
F. hiémal ; P. Memal; S. iemal ; T. winkerlich.
lera, add., vale sacra, cosi chiamarono gli Elioni l'ancora di spe-
ranza 0 di misericordia ; e cosi dicevano pure le navi sacre,
Vedi.
L. Mera ; Gr. up«. ayxu/sa.
— ebbero navi sacre gli EUeni e i Latini e gli Egiziani, vedi Navi.
Delle navi sacre al Deo Simoni Sanco, vedi V Oksino, pag. 305,
vedi OoRAZZiNi, Atlante della Marina milit. ital. antica.
leragoga, s. f., la nave sacra dei Cartaginesi. Polibio, Excerpta
legat, CXIV, edit. Gronov., T. II, p. 2308.
lergado, s. m., battello o schifo leggiero spagnolo del secolo de-
cimosesto.
Iettare, v. a. napol., gettare.
Ietto, s. m. napol., getto in mare.
Ifìcrate, celebre ammiraglio ateniese. Dopo aver combattuto più
volte valorosamente in mare, venne accusato col figlio di Me-
nesteo e con Timoteo di aver tradito la patria, corrotti dal-
l'oro di Ohio e di Eodi. L'accusa destò un grande sdegno, e
si vide raccolta intorno ad Ifìcrate una schiera de' suoi com-
pagni d'arme deliberata di rimuovere da lui l'estremo peri-
colo anche colla forza. L'eroe canuto, cosperso di ferite, stava,
fiero di guerresca baldanza, di contro alle arti curialesche di
Aristofonte. Egli riconosceva la sua impotenza a poterglisi op-
porre con armi eguali. « Costui, disse, è migliore istrione, ma
il mio dramma vale più di lui. » Fece appello alle sue im-
prese, e domandò se lo credessero capace di una furfanteria,
della quale si vergognerebbe persino un Aristofonte.
Iga, s. m., albero del Brasile, la cui corteccia gì' Indiani sanno
cavare intera per farne delle canoe.
Igiene, s. f., navale, la scienza della salute rivolta particolar-
mente a studiare i casi delle malattie contratte o sviluppatesi
nella nave. R. M,, 1882, III, 377; 1883, I, 417.
L. hygeia ; Gr. uytsia, sanità.
F. hygiene; I. hygiene; P. hygiene; S. igiene; T, Schiffs-
hygiene.
IGI-ILL 9
Igienico, add., attinente all' igiene.
— ciò che è conforme ai dettami dell' igiene.
Ignis volatilis, fuoco greco a forma di razzo incendiario adope-
rato in guerra. Salvati, Dizion. espi.
— llquidus, chiamarono nel medio evo il fuoco greco.
Ignudo, pesce, Linneo, Ccepholatenia, pesce di mare, bianchetto,
liscio, di carne gentile, dai pescatori detto Fica o pesce-fico.
Igrobato, add., in ornitologia ; famiglia dell' ordine dei trampo-
lieri, che comprende gli uccelli ai quali le lunghe ali permet-
tono di camminare sulle acque.
Igrometria, s. f., parte della fisica che determina lo stato di umi-
dità dell'aria, la quantità d'acqua in vapore contenuta in essa,
o in un gas qualsiasi.
F. hygrometrìe; I. hygrometry ; P. hygrometria ; S. igro-
metria ; T. Hygrometrie.
Igrometrico, add., attinente all' igrometria.
Igrometro, s. m., strumento per misurare il grado di umidità
dell' atmosfera.
F. liygrometre ; I. hygrometer ; P. hygrometro ; S. igrome-
tro ; T. das Hygrometer.
— a evaporazione, vedi psicometro.
Igroscopia, s. f., l' uso dell' igroscopo.
F. hygroscopie ; I. hy grò scopy ; P. hygroscopia ; S. igro-
scopia ; T. Hygroscopie.
Igroscopo, s. m., scopritore della umidità ; strumento per cono-
scere l'esistenza del vapore acqueo nell'aria, senza però in-
dicarne i gradi.
F. hygroscope ; I. hygroscope ; P. hygroscopo ; S. igroscopo ;
T. Hygroskop.
Igrostatmo, s. m., vecchio nome del barometro.
Iguana, s. f., lucertolone o ramarro anfibio delle Indie occiden-
tali. E-EDi, Esposizione naturale, 57. Neil' isola di Cuba, nel
Messico, nel Brasile ecc., si trovano certi sterminati e diso-
nesti lucertoloni o ramarri acquatici chiamati iguane.
lilalo, s. m., battello per passeggieri a Manilla.
Iliache, s. f. e add. pi. f., feste istituite da Augusto per cele-
brare la vittoria navale d'Azio. Vedi Ludi aziaci.
Illuminazione, s. f., elettrica nelle navi. I principali vantaggi
sono : luce più abbondante e gradevole, facilità di servizio,
10 ILL
diminuiti i pericoli d' incendio, col benessere dei passeggieri e
dell'equipaggio ; la cresciuta potenza dei fuochi di via, tra-
smissione più sicura e più rapida dei segnali di notte, infine
l' economia.
Il numero delle lampade è in ragione della grandezza del
naviglio ; può variare da venticinque per le torpediniere di alto
mare, a cinquecento pei grandi transatlantici.
F. éclairage électrique des navires ; I. electric lighting of
the ship; P. illumina^ao electrica do navio ; S. lUuminacion
electrica de un navio ; T. die elektrische Beleuchtung.
Illuminazione del littorale.
F. éclairage des cotes ; I. illumination of the coasts or coast
lighting ; P. illuminagao das costas ; S. illuminacion des cos-
tas ; T. die Kilstenheleuchtung.
— (circolo d') lo spazio del cielo illuminato dalla luce degli astri
o di altri corpi celesti, come di un faro, o di un proiettore.
F. cercle d' illumination ; I. circle of illumination ; P. cir-
culo de illumiìiagao ; S. circulo de illuminacion ; T. der Er-
leuchtungsgrenzkreis.
— (circolo d') di un faro dato dal raggio della sua potenza di luce.
F. cercle d'' illumination d'un phare ; I. circle of illumina-
tion of a light ; P. circulo da illuminagao de um pharo o
pharet ; S. circulo de illuminacion de un faro; T. der Er-
leuchtungskreis eines Leuchtfeuers.
— dei canali di navigazione. La compagnia del canale di Suez
stabili dei fanali elettrici sulle rive di esso fiume a fine di fa-
cilitarne la navigazione notturna, e pubblicò un regolamento
relativo ad essa. Le norme principali sono queste :
Art. 1. — Dal primo dicembre 1885 e fino a nuovo ordine,
le navi da guerra e le navi postali possono essere autoritate
a navigare di notte nel canale tra Porto Said e il chilome-
tro 54 (miglio 29,5) nelle stesse condizioni che quelle stabi-
lite per la navigazione di giorno, sottomettendosi alle dispo-
sizioni seguenti.
Art. 2. — Le navi da guerra e le postali che vorranno
traversare da Porto Said di notte al chilometro 54 e viceversa
dovranno far constatare a Porto Said, a Ismailia, o a Porto
lawik, dagli agenti della Compagnia, di essere forniti dei se-
guenti apparecchi :
ILL-IMA It
a) a r avanti di un proiettare elettrico di una portata
di 1200 metri ;
h) al di dietro di una lampada elettrica capace d' illu-
minare un campo circolare di duecento a trecento metri di
diametro ;
e) su ambo i fianchi di una lampada elettrica con riflettore.
Illuminazione sottomarina. La luce elettrica non essendo dovuta
a combustione, e quindi non avendo bisogno di ossigeno, è
atta benissimo alle esplorazioni abissali. La lampada sottoma-
rina di M. Trouvè è una potente lampada ad incandescenza
chiusa ermeticamente in una lanterna di cristallo, comunicante
per mezzo di due conduttori con una pila a bicromato collo-
cata nel battello che porta le pompe per inviare l' aria respi-^
rabile al palombaro.
F. éclairage sous-marlne ; I. submarine Uchting ; P. illu-
minagao submarina ; S. illuminacion submarina ; T. unter-
seeische Erleuchtung.
IllunatOi add., che non è illuminato dalla Luna.
L. illunis ; illunus.
lima, s. f., in maltese, vale acqua.
Ima, s. f. V., vedi spilorcia.
— da cortegàe,
Y. pour tour gami de liéges ; I. cork-rope ; S. relinga de
los corchos ; T. das Flottensehm.
— da piombo.
I. lead rope; T. das Bleiselim.
Imaginarius o Imaginifer, ciascuno dei vessilliferi, sotto V im-
pero, poi che nelle insegne era la immagine dell' imperatore.
Itnante, s. f., e per idiotismo comunissimo, am,ante. Sopraffatto-
dall' uso comune, rassegnai questa voce nella sua forma vol-
gare. La sua origine greca vedila alla voce amante.
— senale,
F. la caliorne du màt ; I. the runnertackle ; P. o appa-
relho da corba ; S. el apparejo de la corona ; T. Seitentakel^
I Veneti ebbero anche un vocabolo proprio. Susta ; i Ge-
novesi forse sosta. Il Boerio e lo Stratico alla parola amante
fanno corrispondere Taga che dicono italiana, mentre non è^
che la francese itaque per scorrezione e con aferesi.
ImanteparancO) s. m., o imantesenale.
I
12 IMA-IMB
Imanticello, s. m., per idiotismo amantlcello, piccolo imante che
serve ad attrezzare il paranchino dèi terzaruoli.
F. le palan de ris ; I. the reeftackle ; P. a talha dos ri-
zes ; S. el palanquin de rizo ; T. die Refflakel.
Imantiglio, s. m., diminutivo da imante, donde pure mantiglia,
manticco, manticcio.
F. halancine ; I. the lift ; P. amantllho ; S. amantillo ;
T. Toppwanken.
Imantopo, s. m,, uccello cosi detto per la debolezza delle sue
gambe. Può molto nel volo per la lunghezza delle sue ali. È
detto pure merlo acquatico maggiore, cavaliere grande indiano,
ed anche augelletto. Frequenta i lidi del mare. Vedi Ostralega.
Imbagliatura, s. f., cellulare, struttura (costruzione navale).
F. Franche cloisonnée ou cellulaire à la flottaison ; I. Cof-
fer dam raft body ; S. hlmbabao ; T. die Kofferdammcon-
struction.
Imbabao, s. m., albero delle Filippine che serve a tavole di fa-
sciame.
Imbalegar, V., dar nella rete. Vedi Rete.
Imballamento, s. m.. Fatto dell'imballare.
F. emballage ; I. packing ; P. embalo ; S. embalaje ; T. Ver-
packen.
Imballare, v. a., mettere entro sacchi larghi detti balle.
F. emballer ; I. to paking ; P. emballar ; S. embalar ;
T. Einpacken.
Imballatura, s. m., vedi Imballamento.
Imbalumar, Imbaronare o imballumare, v. a., vedi Impalomar.
Imbalumatura, s. f. V., l' atto d' imbalumare. Vedi Impaloma-
tura.
Imbancamento, s. m., l'azione dell' imbancare, o fornire di ban-
chi da rematori un naviglio.
— l'essere arenato in un banco di sabbia.
Imbancare, v. a., collocare i banchi dei rematori sui navigli.
- — nel significato di inarenarsi, o arrenarsi, incagliare in un banco
di sabbia.
F. embanquer ; I. to put the thwarts ; P. e S. embancar ;
T. die Bojhdnke in einem Boote einlegen.
Imbandare, v. a. e int., detto di un naviglio che si ponga per
fianco 0 sul fianco.
1MB la
I Veneti dal loro brando per lato o fianco fecero imbrandare ;
se pure brando non è scorrezione volgare di bando o banda.
Imbandieramento, s. m., l'azione dell'imbandierare.
F. pavolsage.
Imbandierare, v. a., ornare la nave con bandiere in segno di
festa e di gioia. Vedi pavesare, che è cosa ben diversa.
V. impavlona e pavionhr ; Gr. imbandiera, impaviglionày
N. imbanniera.
F. pavoiser ; I. to flag, to dress a ship ; P. empavesar,
embandeirar ; S. empavesar, engalanar ; T. die FJaggengala
hissen, flaggen.
Imbandierato, add., di naviglio ornato di bandiere.
Imbande, cioè in bando ; si dice che è in bando la parte di una
manovra che sopravanza alla parte tesa ; chiamasi pure il lasco ;
calumo dai Veneti.
F. le moie, lialer le mou ; I. io take in the slack, slack of
the rope ; T. das Los, die Lose eines Taues.
Imbarazzare, v. a., trarre o spingere il proprio bompresso sulle
sartie di una nave nemica per investirla e catturarla.
Imbarazzato, add. e p. ps. da imbarazzare. Imbarazzata al
ceppo, parlando dell'ancora, vedi; imbarazzata alla marra, alla
voce Ancora.
Le casse nella stiva sono imbarazzate, si che non si pos-
sono rimuovere facilmente.
II bompresso del naviglio X si è imbarazzato colle nostre
sartie di maestra, vedi Ancora.
G. imbarassà,
F. embarasser ; I. to embarass ; P. embarragar ; S. emba-
razar ; T. verwirren.
Si dice di una manovra il cui movimento sia reso mala-
gevole da altre corde o da qualsiasi altro impedimento.
Si dice anche per impedimento fatto apposta : Abbiamo
imbarazzato il bompresso del vascello nemico sulle nostre sartie
di maestra.
F. nous engageames le beaupre du vaisseau ennemi dans
nos grands haubans ; I. we cot the enemy's bowsprit entan-
gled in our main rigging.
Imbarazzato, add. e p. ps. da imbarazzare. Dicesi di naviglio
in mezzo ai ghiacci.
14 1MB
F. un navire pris dans le glace; I. a ship beset or en-
closed between the ice ; P. un navio embarazado do gelo ;
S. un navio embarazado del gelo; T. ein vom Eise einge-
schlossenes Schiff.
Imbarazzato, in generale,
F. embarassé, empèché ; I. fout; P. embralhado, embara-
zado; S. embarazado; T. Unklar.
— detto di nna manovra, di un canapo,
F. une manoeuvre empèché ; I. a foul rope ; P. cabo em-
brulhado ; S. cabo embestido ; T. Unklar laufendes Tau.
— f. al ceppo, detto dell'ancora,
F. surjalée ; I. fouled bg the stock ; T. Stockunklar.
.Imbarbare, v. a., legare checchessia con le bar})e, vedi Abbozzare^
— mettere al suo posto le barbe.
Propriamente è fissar con un canapo, detto del davanti, l'an-
tenna di maestra ed il trinchetto, in tempo di mare grosso, e
quando il naviglio è alla fonda.
Imbarbettare, v. a., legare o mettere le barbette, vedi Imbar-
bonare, V. v. a., nelle costruzioni navali, vale inchiodare con
chiodi a barbone, cioè intaccati nelle loro smussature.
Imbarbottare, v. a., ricoprire il naviglio in tutta la sua larghezza
e lunghezza di una gran tenda di cuoio per difendere V equi-
paggio dalle armi missili dei nemici, prima dell'invenzione
della polvere pirica.
Il Sanudo, Diariij III, 1395 : E fazi secrete (secretamente)
imbarbotar sopra esse navi tutte le barche di quelle (galie),
acciò possi a la bocha di la Vajussa far lo effecto e brusar
le galle turchesche.
El Zeneral haver a Corphù posto ordine fare imbarbotar
alcune barche per andare a la Vajussa. Id. ib., 1488.
Malipiero, Ann., 373.
Imbarbottato, add. e p. ps., da imbarbottare, fornito di barbetta.
Giovanni Villani, IX, 326 : « ventisei galee e quaranta bar-
che imbarbottate e sette cocche. »
Imbarca ! voce di comando o perché si porti dentro qualche og-
getto, 0 perché entri in nave la gente. Imbarca la lancia, gli
uomini, i viveri, le munizioni.
F. embarque ! ; I. come a board ! ; P. e- S. embarca ;
T. eingeschiffs ! ...
1MB 15
Imbarcadero, spagnolismo per imbarcatoio, vedi.
Imbarcamento, s. m., l' imbarcare, V imbarco, entrare nella nave,
caricare la nave.
L. conscensio vel immissio in navem ; Gr. i)x^«7i^. Per le
altre lingue, vedi Imbarco.
— dicesi anco dell' incurvare che fa il legname o per molto peso
che gravi su di esso, o nel passare dallo stato verde al secco.
Imbarcare, v. int., entrar nella nave, montar nella nave, e si
usa neutro e neut. pass.
L. navem coìiscendere, navem ingredi ; Gr. im^airwj t»5v vaOv.
— v. a. e intr., porre nella barca, nel naviglio cosa qualsiasi; e
imbarcarsi cioè entrare nella nave.
L. conscendere, in navem des'ilire, in navem imponere, im-
portare ; Gr. s/A-, eì^-j3tj3à?w et?- r/jv yaOv sivC ùs; tò tzIoXov.
F. embarquer ; I. to embark, to ship ; P. e S. embarcar,
embarcarse ; T. einschlffen, sich einschiffen,
— un colpo di mare, vedi Colpo.
F. embarquer un coup de mer ; I. to ship a heavy sea ;
P. embarcar um escarceo, um golpe de mar; S. embarcar
un golpe de mar, lo mismo que encapillarse o que embarcar
agua; T. eine See iibergenommen.
— castigare, abbozzare due canapi, imbarcarli.
F. brider deux cordages etc. ; I. to frap two ropes etc. ;
T. zwei Taue etc. festseisen.
— 1' àncora, vedi.
— V. a., metter roba, merce, uomini, armi nelle navi.
L. in navem imponere, immittere ; Gr. ini vaSv crrtrtaesuat.
— dell' incurvarsi del legname, o per molto peso che graviti su
di esso, 0 per passare dallo stato verde al secco.
F. embarquer ; I. to ship, to embark ; P. e S. embarcar ;
T. einschiffen.
— mare di poppa.
F. embarquer de la mer ; I. to bee poped ; P. embarcar
da agua ; S. recibir un golpe de mar por la popa ; T.
Achter iibergenommene See.
— un ufficiale. Il Capitano, il Tenente, ebbero ordine d' imbar-
carsi nella Brin. Essi ufficiali s' imbarcarono ier mattina.
Imbarcato, p. ps. e add., da imbarcare.
— tirare sul ponte i poliscalmi.
16 1MB
Imbarcato, si dice che un naviglio imbarca, quando le onde
vi si precitano, dentro.
Imbarcatoio, s. m., luogo adatto per caricare le merci e tradurre
sulle navi i passeggieri, e gli equipaggi.
L' imbarcatoio ora è fatto a gradinate che scendono sino
all'acqua, ora a moli mobili che s'inoltrano in mare per tro-
vare sufficiente fondale a grandi navigli. Vedi Sbarcatoio.
F. embarcadere ; I. wharf; P. emharcadouro ; S. embar-
cadevo, muelle ; T. der Ladeplatz.
Imbarcatore, s. m., chi o che imbarca.
Imbarcazione, s. f., l'atto dell' imbarcare, la cosa o le cose im-
barcate.
— per un qualsiasi piccolo naviglio è un idiotismo, comune a,
quasi tutte le lingue neolatine.
F. embarcation ; I. boats; V. embaì^gho ; S. embarcacion;
T. das Ruderboot, questa voce tedesca, corrisponde alla greca-
poliscalmo, e quindi non comprende quelle a vapore.
ImbarcOt s. m., l'azione dell'imbarcare.
— il momento nel quale si entra in alcun naviglio.
— il tempo che dura la presenza di una persona nella nave.
— l'azione di prendere, nella nave, milizia da sbarco, oggetti ap-
partenenti al naviglio o da trasportare.
F. embarque ; I. shipping ; P. embarque ; S. embarco ;
T. Einschiffung.
Imbaronare, v. a , Vedi Impalomar.
Imbasamento, s. m., l'atto del metter sulla sua base una mac-
china e il luogo ov'essa è collocata.
F. piedf socie; I. footing; P. embasamento ; S. embasa-
miento ; T. der Sockel, fuss.
Imbastire, v. a., costruire l'ossatura di un naviglio. Vedi In-
gabbiare.
I Latini dissero similmente texere navigium.
V. imbastir, invastir ; Gr. imbastì ; Napol. 'mbastire ; nchi-
mare.
F. bàtir ; I. to erect the frames of a ship ; P. e S. emba-
star ; T. ein Schiff scheeren, in Spanten stellen.
Imbastito, add. e p. pr., da imbastire e add., naviglio imbastito^
cioè di cui fìi posto sullo scalo la membratura.
Imbastitura, s. f., la cosa imbastita, e l'atto dello imbastire.
1MB 17
V. imhastiura ; G. imhastitua ; napol. mhastitura^ nchi-
matura.
Imbato, v., vento d' imbato, vento estivo che spira dal mare per-
pendicolarmente al lido, prodotto dal riscaldamento dell'aria
nelle campagne prossime. Fincati.
11 Bosio, III, 215, B. : « il nemico si sarebbe salvato per
scirocco, se posti non si fossero gì' imbati di grecotramontana,
co' quali fece vela la Catermetta, »
F. hrise de mer ; I. sea breeze ; P. hriza, viragao ; S. vi-
razon, brisa ; T. die Seebriese.
Punto d'imbate in artiglieria dicesi il punto di arrivo.
Imbattagliare, v. a., galea grossa imbattagliata. Chinazzi, Cro-
naca, 72.
Pare che voglia dire apparecchiata, armata a battaglia.
Imbattagliato, add. e p. ps. da imbattagliare.
Imbattersi, v, int., incontrarsi in alcun naviglio col proprio.
L. occurrere, incidere ; Gr. àTtàvrav sy.7tt7rT-:iv.
F. se rencontrer ; I. to fall in with a ship ; S. embestir ;
T. Ansegeln.
Imbatto, vedi lìnbato.
Imbavagliare, v. a., il ponte, per coprirlo. Dialettale, forse veneto.
Imbavagliatura, s. f., del ponte, l'atto dell' imbavagliare.
Imberciare, cogliere nel bersaglio, dar nel segno.
Imbercio, s. m., l'atto d'imberciare, ed il segno o bersaglio.
Imbiettare, v. a., fermare con le biette alberi od altro.
— trattandosi di affusti, vale porre la zeppa alle ruote, perché
non retrocedano.
F. caler, coincer ; I. to wedge in, wedge, chock ; P. unir
com chaveta ; S. poner la cuna ; T. Keile unterlegen.
Imbigottare, v. a., mettere le bigotte al posto, attrezzarle ; allac-
ciare le bigotte alle sartie, alle lande.
F. amarrer le cap de mouton aux haubans ; I. to bend
the dead eyes to the shrouds ; P. aguandar as bigotas ; S. em-
bigotar ; T. einbinden die Jungfern.
Imbittare, v. a., lo stesso che abbittare. Vedi, come avvolgere e
involgere.
Imboccare, del metter la bocca i fiumi nel mare o in laghi.
L. influere.
— le artiglierie, vale con un colpo di altra artiglieria ficcare ad
CoRAZZiNi, Vocab. Nautico. 2
18 1MB
esse in bocca uà proiettile, oppure una cannoniera, la bocca
di un fiume o canale, una via.
imboccare, il vento per significare che si coglie il vento diret-
tamente.
V. imbocar ; Gr. imbocca o vento.
— l'entrare dei denti nelle catene, ne' rocchetti ; l'entrare un
tubo in un altro.
— un porto, un canale, la foce di un fiume, vale entrarvi, in-
trodurvisi.
F. entrer droit ou donner dedans un port ; I. to enter into
the mouth of a harbour ; T. in einen Hafen einlaufen.
— di un canapo che non può scorrere nella puleggia di un boz-
zello, quando esso è preso tra la puleggia e la cassa del boz-
zello 0 perché impedito da un altro canapo entrato nella puleggia.
F. embouquer ; I. to enter a streight or a narrow pas-
sage ; P. e S. embocar ; T. ein Eivier anthun,
— il tirante di un paranco.
F. engager le courant d'un palan ; I. to jam the hauling
part of a tackle ; T. die holende Part eines Takelldnfers fest-
setzen.
Imboccato, p. ps. e add., da imboccare.
Di un battello che entra sotto l'arco di un ponte.
Un canapo imboccato in un bozzello.
F. un cordage mordu dans le clan d'une poulie ; I. a rope
jammed in a block ; T. ein in einem Block bekneiftes Tau.
Imboccatura, s. f., di fosso, di fiume, di porto, di baia : il luogo
ove il fosso o il fiume entrano in un altro fosso o fiume, lago
o mare; l'entrata del porto o di ana baia, di un canale o di
un fiume.
L. ostium ; Gr. iv-^oH.
F. embouchure ; I. mouth, the moth of a river etc. ; P. em-
boccadura ; S. emboccadura ; T. Mundung.
Imbocco, s. m., la parte che sbocca o imbocca in un' altra ; il
luogo dove s' imbocca : ed anche dei pezzi di costruzione.
Imbogar, v. a. V., mettere ai ceppi o ai ferri alcuno (termine
delle galee) che deriva da boga, ma più spesso usato al plu-
rale : boghe, bove, bouve, arnese di ferro che unito a catene
si metteva un tempo ai condannati alla galea ; specie di pa-
stoia poi detto cepo (ceppo).
1MB 19
Imbogio, s. m. V., roba da involgere. « Imboglio, ogni pezzo di
vela o altra tela vecchia. » Anonimo, Introd. air arte nau-
tica, Venezia, 1715, in-4°, p. 273.
Imbocco, benda di alona incatramata con la quale in volte spi-
rali si coprono i canapi prima di foderarli con commando o sa-
gola ecc.
Bas. lat. emboUum.
G. ìmbroggio; N. inmoglia.
F. limande ; I. parcelling; P. e S. precinta; T. die Sch-
marting.
Imbonadura, s. £ V., riempimento.
Imbonare e Imbonire, v.. a. V., riempire i vuoti tra pezzo e pezzo
di costruzione. Imbonare o riempire le cinte, il fasciare, le
piane (madrere) ecc.
V. imbonar, imbonir ; G. imbonà.
F. souffier ; I. to doubling ; P. e S. embonar.
Imbonire, v. intr., farsi buono detto del vento, della tempesta,
del cielo, e del mare.
— per interrare, colmare riempire, dei porti, dai Veneti.
Jmbono, s. m. V., dallo spagnolo : embon ed emhono, ciascuno dei
pezzi di legname che servono a riempire gì' intervalli tra le co-
ste, tra i madrieri o altri membri di costruzione. Riempitori.
G. imbon.
F. soufflage ; I. doubling, imbono ; S. embon ed embono ;
T. Tasche.
Imborbottare, v. a., lo Stratico con altri fa derivare questo verbo
da barbotta specie di naviglio. Da barbetta verrebbe barbottare.
Potrebbe derivare dalla pelle velluta di montone colla quale
coprivano lo sprone (per estensiooe la prua) di alcune navi-
celle, e quindi, per estensione la coperta di pelli simili con-
giunte a formare una tenda da difendere dai proiettili missili,
prima della invenzione della polvere pirica, i soldati combat-
tenti sulla nave. Vedi Corazzini, Atlante della marina ita-
liana, parte II, tav. LV.
Imboronatura, s. f. V., V azione dell' imboronare, ve.di Fasciare
e Imbaronare.
Imboscare, G. per fasciare il naviglio, rivestirlo di legname (bosco
nei dialetti pedemontani).
F. boisser ; I. to line a ship ; T. das Schiff beplanker.
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Imbonire, per ingabbiare, imbastire un naviglio, ossia costruire
l'ossatura di esso. Vedi Imbastire, Texere.
F. boiser un navire ; I. to erect the frames of a ship ;
P. e S. enramar ; T. ein Schiff scheererij in Spanten stellen.
Imbottare, v. a., ridurre alcuna cosa a forma di botte. Mettere
più pezzi di costruzione nei cerchioni. Gugltemotti.
Fare alberi grossi composti, e cerchiati di ferro.
In questo significato è idiotismo, sebbene si legga in Cre-
scenzio, Stratico, Guglielmotti.
Imbottato, add. e p. ps., da imbottare, idiotismo per imbottito,
vedi Imbottire.
Imbottimento, s. m., l' atto dell' imbottire.
Imbottire, v. a., fare un albero composto.
— riempire di borra lo spazio tra la fodera di rame e le tavole.
— anche per intregnare, vedi.
— b' imbottisce un canapo prima d' imbalumarlo.
F. congréer, emmieller ; I. to worm a rope ; P. embutir ;
S. embutir, entrafiar ; T. trensen.
Imbottito, p. ps., da imbottire.
Imbottitura, s. f., l' imbottire, l' azione dell' imbottire ed anche
la funicella con la quale si fa P imbottitura.
F. congreage ; I. worming ; S. entraftadura ; T. die Tren-
sing.
Imbozzamento, s. m., l' imbozzare.
— (linea d') quella lungo la quale le navi sono imbozzate o at-
traversate presentando il fianco ad un forte, ad una direzione
qualsiasi.
F. tigne d'embossage ; I. spring-line ; T. der spriìig Linie,
Imbozzare, vedi Abbozzare.
Imbozzarsi, v. riflettente ormeggiarsi.
F. s' embosser ; I. to bring or get the broadside to bear ;
T. sich mittelst Spring.
Imbozzatura, s. f., l'azione d'imbozzare navigli o una divisione
navale. Vale anche il canapo che serve ad imbozzare. Vedi
Abbozzatura.
Imbraca, idiotismo per braca.
Imbracare, v. a., cinger checchessia con una braca per appli-
carvi i canapi, co' quali si fa sforzi per smuoverli o alzarli.
V. Imbragar.
1MB 21
F. emhraquer, eUnguer ; I. to sUng ; P. Ungar ; S. embra-
gar ; T. anschlagen.
Imbracare, un cannone, fermarlo con un canapo acciò che non in-
dietreggi.
Imbracato, add. e p. ps , da imbracare.
Imbracatura, l'atto dell' imbracare, ed anche la braca stessa, che
può essere di più maniere diretta e rovescia.
Icnbracciolare, v. a., incatenare la nave con bracciuoli.
F. mettre les courhes en place, exécuter le courhage ; I. to
put on knees; T. die kniee anhringen.
Imbraga, s. f. V., vedi Braca.
Imbragar, V., per imbracare.
Imbrandamento, s. m., l'atto dell' imbrandare.
Imbrandare, v. a., mettere al suo posto le brande o lettucci nelle
navi. Disbrandare è levare le brande.
— v. a., in un passo del Chinazzi, 98, questa voce non può si-
gnificare : fornire di brande un naviglio.
« Ora considerando il Doge con quanta difficoltà si guar-
dava la bocca del porto di Brondolo, fece affondar nella bocca,
di dove potevano uscire i Genovesi, due galee imbr andate,
fatte condurre da Venezia e messe grosse catene di ferro dal-
l'una all'altra. »
Io penso che la parola sia scorretta, dal francese embar-
der, 0 dal V. abrancar = avvinghiare,
Imbrandarsi proverrebbe da branda che i Veneziani dis-
sero per banda, e quindi la forma vera della parola sarebbe
imbandata, in questo caso.
Imbrandato, add. e p. ps., da imbrandare.
Imbriacare, v. intr. Il Ruscelli disse che la bussola si addor-
menta o s' imbriaca quando la si ponga accanto ad un pezzo
di calamita. Crescenzio, Naut. Medit, p. 219.
Imbrigliamento, s. m., l'atto dell'imbrigliare.
Imbrigliare, v. a., s' imbrigliano due o più canapi distanti tra
di loro con una legatura che li abbraccia e li serra insieme.
Rizzare, nel significato d' imbrigliare, citato dal Laugeri è
dialettale, genovese rissa.
— serrare a festoni le vele.
— l'ancora, si dice della legatura dei canapi che sospendono
l'ancora caponata per situarla al suo posto.
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Imbrig^liare, metter le briglie al bompresso.
— le sartie, vedi Trincare.
F. hrìder ; I. to seize ; P. ancabrestar ; S. barbiquejar ;
T. die Wanten schwichten.
Imbrigliato, add. e p. ps., da imbrigliare.
Imbrigliatura, s. f., l'effetto dello imbrigliare.
G. rissa.
Imbroccare, v. a., colpire il brocco o centro del bersaglio.
« Portavano le loro vele imbroccade, et il vento più larga
a loro che a noi. » Lopez, E/AM., I, 143.
In questo secondo passo vale fermare, diminuendo le vele,-
aASnché prendano meno vento.
F. donner au bout ; I. to hit mark ; T. ins Centrum
trefen.
— mire con pernotti da ribadire.
F. attacher par des rivets, river ; I. to I'ivet on ; T. an-
nieten.
— dicesi di ruota od altro arnese provveduto di denti da en-
trare nello spazio vuoto di simile ruota od altro arnese pure
dentato.
Imbroccatura, s. f., impernatura.
— effetto dello imbroccare, per indentare.
Imbrogli, s. m. pi., tutte le cordicelle le quali servono a ripie-
gare le vele, per sospenderne V azione, e per raccoglierle sui
pennoni.
Probabilmente questa voce deriva dallo spagnolo, a cui si
uni V articolo : un-briolo, i-brioli, facendosi prima iin-broliOy.
l'brolii, e quindi imbrolii, imbrogli. Cosi pensai da prima ;
oggi mi pare invece che discenda dall'anglosassone o normanó-
brail aggiungendovi l' articolo e poi inserendovi 1' m.
GÌ' imbrogli sono rappresentati chiaramente nei disegni che
ci restano di antiche navi.
Vedi CoRAZZiNi, Atlante della Marina militare italiana
antica, Tav. L, 2 ; LUI, 2, 3, 4 ; LV, 4 ed altre.
V. imbrogi ; G. imbroggi,
F. caì'gues ; I. brails of a ship ; P. brióes, carregadeiras ;
S. brioles, briolines, candalizas, cargaredas, apagapenoles ;
T. die Dempgording.
— della vela latina sono tre, detti : caricalcarro, caricamezzo,
1MB 23
caricapenna, dalla loro posizione, mentre dovrebbe dirsi : im-
brogli al carro, imbrogli a mezzo, imbrogli a penna.
Vedi cordiniera, cordino, cortigio, poggiastrella, gustino,
imbrogli abbasso, imbrogli a fondo, caleddalza, cime, controcon-
tre, gorgiera, mezzi, fondi, rovesci, serrapennoni. Il cortigio
che abbiamo nel Crescenzio, sta per cordigio.
Imbrogli, di rovescio, che francescamente dicono : controcarica
boline, in luogo di controimbroglia boline.
F. cargue, bouline dedans ; I. brails in haul ; T. das Geitau,
der Einholer.
Quando notai la voce « Bolina » non avevo ancora tro-
vato la sua etimologia. Eccola oggi. Essa deriva dal nor-
manno buìit = fondo della vela e line = corda, facendosi
ba-line e poi bolina, o corda di sopravento. Quindi quando
gli Spagnoli traducono bunt-line, per linea di bolina, dicono
xiorda di corda di sopravento,
— di cima.
F. cargue, boulin dehors ; I. leech line ; T. die Nothgording.
— di mezzo, imbrogli a mezzo.
F. carguefond ; I. buntline ; T. die Bauchgording.
— dell' imante.
F. cargues, garants de Vitague ; I. runìier or down-hauler.
— di gola o di fortuna.
F. étrangloirs ; I. spilling lines, slab -lines ; T. die Noth-
gording.
— imbrogli a fondi, servono a ripiegare il fondo della vela e sono
attaccati al oratile basso.
F. cargue-bas, cargue-fonds ; I. the bunt-lines.
— imbrogliabugne, servono a ritirare gli angoli inferiori (il pes
dei latini, il ttoù- dei G-reci), o bugna delle vele.
F. cargue-points ; I. the clue-garnets or clue-lines.
— imbrogli a boline, sono fermati ai oratili laterali (salinghe) o
di caduta, dove sono allacciate le brancarelle (patte) delle
boline.
F. cargue-boulines ; I. the leech-lines.
— imbrogli abbasso dei coltellacci.
F. le cargutbas des bonnettes des huniers ; I. the down-
hauler of the top-studding sails ; P. la carregadeira dos cu-
telos ; S. la cargadera de las alas; T. Bekaier der Marsleesegel.
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Imbrogli, imbroglialto, corda impiombata con la sua estremità
superiore alla bigotta di mezzo della trozza della vela mae-
stra o di trinchetto. E fatta per agevolare la manovra di al-
zare questi pennoni che sono molto pesanti.
F. cargue haut ; I. the parrei lialiards.
— di mezzana, l'inferiore, cioè la corda che ripiega la bugna
della vela si chiama imbroglio doppio.
F. la cargues d'artimon; I. the mizen-hrails.
— grande della mezzana.
F. la grande cargue, ou cargue double d^artimon ; I, the
tì'oat-brail of the wizen ; P. a cergideira mayor no encruza-
mento de mezena ; S. la cargadera mayor de la mesana ;
T. die Brohk des Besan.
— (il paranchino dell') della mezzana.
F. le palan de la cargue double d'artimon ; I. the wip of
the troat-brail ; P. o apparelho da cergideira da me zana ;
S. el aparejito de la cargadera mayor de la mesana ; T. Brohk-
talje des Besan.
Imbroglia ! ordine ai marinari di raccoglier le vele a festoni.
— e maina o ammaina, con voci provenzali, cioè per serrare le
vele a festoni ed abbassarle o calarle.
Imbrogliare, v. a., una vela, vale raccoglierla o ripiegarla cin-
gendola con gl'imbrogli.
V. imbrogiar ; G. imbroggia.
F. carguer une voile ; I. to brail up or to clue up ; P. car-
regar as velas ; S. cargar las velas ; T. aufgeien.
Vedano i nostri uomini di mare se è necessario mantenere
il gallicismo carica, in luogo di imbroglio, tanto più che que-
sto'dà subito l'idea della cosa essendo la voce imbrogliare
generalmente conosciuta ; e quindi sé in luogo di Qaricabo.
lina, caricabugna, caricafondo, caricalcarro e simili non
fosse meglio dire imbrogliabolina, imbrogliabugna, imbroglia-
Icarro ecc. È certo che si osserverà : anche bolina è voce stra-
niera e però di significato noto a pochi, fuori della Marina,
e si potrebbe tradurre : la sopravvento, sottintendendovi
« corda di ».
— raccogliere le vele a festoni per mezzo delle funicelle dette
imbrogli. Se ne imbroglia più o meno secondo il bisogno di
prendere più o meno vento. S' imbroglia col vento in poppa.
1MB 25
S'imbroglia la maestra per non togliere il vento al trinchetto.
S' imbroglia la vela di gabbia per non togliere il vento al
velaccio di trinchetto.
Questa manovra è citata anche da Omero : i7Tia (sxillo-nz^
e in Apollonio Eodio, Arg., 11, 924.
F. carguei' les voiles ; I. to brail up^ to clue-up ; P. carré-
■ gar o panno ; S. cargar ; T. aufgeien.
Imbrogliare, di supplemento, fune che serve ad imbrogliare
sollecitamente una vela.
F. couillard, antiq. ; I. the due of, a sail ; P. tomadouro
de Cruz; S. tomador de cruz.
Imbrogliato, p. ps.' e add., da imbrogliare.
Imbroglio, s. m., la corda della tenda, con la quale si restringe,
che allora dicesi imbrogliare. Eoffia.
Imbroncare, v. a., dicesi V abbassare il pennone di maestra o di
trinchetto, sino al tronco, smantigliare, scrociare, cicognare.
Imbroncare è probabilmente scorrezione di introncare, da
tronco che significa base o pedale dell' albero, la parte più
bassa di esso ; se pure, come vogliono alcuni, bronco e tronco
non sono che la medesima cosa.
V. imhroncar ; Gr. imbroncà i pennoin.
F. mettre les vergues ; I. to lower the yards dovn a
port.
— disporre i pennoni quasi a picco per indicare disordine nella
nave, in segno di lutto.
F. mettre les vergues en pantenne ; I. to put the yards
a-peeck ; P. amantilhar as ver gas ; S. amantillar las ver gas;
T. die Raaen kaien.
— i pennoni, vale anche : farli scendere a metà dell' albero ed
ivi fermarli a guisa di croce di S. Andrea.
F. apiquer ; I. to top ; P, desmantilhar ; P. e S. embicar;
T. eine Raa, einen Baum auftoppen.
Imbronciare, per imbroncare è idiotismo.
Imbronzare, v. a., mettere rinforzi di bronzo al calcese, alle ta-
glie e agli altri attrezzi. .
Imbi'ular, v. a., che non trovo in altri vocabolari ò ragione di
reputarlo idiotismo da imbrunar, vedi.
Il P. Guglielmotti a questa voce rimanda a ingiuncare,
e qui ne dà colpa allo Stratico il quale a dir vero non la
26 1MB
cita; ma bensi il Boerio per impacciare, involgere, invilup-
pare, intrigare.
Imbrumare, v. a intr., essere guasto il legno di una nave dalle
brume o silotrogi. Quindi naviglio imbrumato quello forato
da detti vermi i quali giungono ad aprire delle falle.
Detto del tempo fosco. 0 viene dal latino bruma, o è idio-
tismo da imbrunare.
F. embrumer ; I. ivorm eaten.
— per dare pennellate di catrame è pure idiotismo, vedi Im-
brunare, Spalmare.
Imbrumato, p. ps. e add., da imbrumare, guasto, tarlato dai si-
lotrogi.
Imbrumatura, s. f., l' infoscare per nubi o caligine.
V. foscatura.
— l'azione dei silotrogi sul legno dei navigli.
Imbrunale, s. m., V., come V imbrunagli del Bobrik, sono cor-
ruzione di ombrinale, vedi.
Imbrunare, v. a., o imbrunire dare alcune leggiere pennellate di
catrame sul fasciame di un naviglio prima di passarvi sopra
la brusca. Suppongo invece che le pennellature si diano dopo
aver dato la brusca, nei luoghi ov'essa avesse portato via il
catrame.
— detto del tempo che infosca, per l'addensarsi delle nubi.
I Veneti dissero inbrunar e imbrular, ma questa ultima
voce è certo un idiotismo; Gr. imbrunise.
Imbruncare, vedi Imbroncare.
Imbruscare, v. a., passare la brusca sulla carena, per ripulirla
dalle erbe e dai crostacei che vi aderiscono.
Imbugliare, idiotismo che si legge in Falconi, per involgere.
Imbuglìo, in Falconi, p. 9, idiotismo per invuglio (invoglio).
Imbugli di gumesse, (gumesse è senza dubbio errore tipogra-
fico in luogo di gumene), Yedi Imbogio.
Imbulir, v. p., secondo il Boerio viene dal latino imbuo, is, em-
pire, gonfiare, e dicesi della vela. La vela s' imbula, la vela
prende vento, si gonfia.
Imbuno, vedi Imbono.
Imburchiare, v. a., caricare nel burchio alcuna cosa.
Imbusto, idiotismo per busto : come imbusto di salvamento, vedi
Cinta.
IMB-IMM 27
Imbuto a calcatoio d'avorio per caricare spolette elettriche.
Imìlcone, ammiraglio cartaginese. Del suo viaggio lungo i lidi
dell' Europa occidentale e settentrionale, e la Britannia con le
isole Cassiteridi (mod. Scilly), si anno pochi frammenti tra-
dotti in latino da Festo Avieno, e riprodotti dall' Heeren.
Immarinare e Immarinescare, v. a., intr., divenire uomo di
mare esperto coli' uso e l'esercizio dell'arte di navigare.
Immarinescare, v. a., lo stesso che immarinare.
Immarinescato, p. ps., e add., da immarinescare.
Immergere, v. a., colare a fondo nell'acqua checchessia, ed an-
che parzialmente.
— parlando della carena, il pescare che fa, o il tanto che af-
fonda nell'acqua.
— rifl., tuffarsi nell'acqua, o entrare nella nebbia, nell'ombra,
nell'eclisse, o sotto l'orizzonte.
L. iTYimergere ; Gr. xKTa|3i7rTw.
F. immerger ; I. to immerse ; P. submergir, imìnergir ;
S. sumergir ; T. tauchen, eintauchen.
Immergi bile, add., atto ad essere immerso.
— e anche in senso negativo, cioè non sommergibile.
L. immersabilis.
F. immersif ; I. immersive ; P. immersivo ; S. insumergi-
hle ; T. unsinkbar.
Immergimento, l' immergere o l' immegersi.
Immerlare, vedi Merlare.
Immersione, s. m., l'azione dell'immergere, cioè di affondare
nell'acqua un corpo solido.
F. immersion ; I. immersion ; P. immersao ; S. inmercion ;
T. die Eintauchung.
— (linea d') quella indicata dalla superfìce dell' acqua sul corpo
della nave,* si nota la massima e la minima immersione.
— (centro d') il medio centro della parte immersa della nave.
— entrata di un satellite nel cono dell'ombra del suo pianeta o
di questo nei raggi del sole ; ed anche l' azione del porsi i
corpi celesti, gli uni dietro gli altri, come avviene negli eclissi.
L. immersio ; Gr. |3«yv3,
— di carico.
F. Urani d'eau en charge ; I. load draught ; T. der Tiefgang.
— della nave vuota.
28 IMM
F. tirant d'eau lege ; I. tight draught ; T. der Tlefgang
des leeren ScMffes.
Icnmersione, media.
F. tirant d'eau moyen ; I. mean draught ; T. mittlerer
Tiefgang.
— dal disotto della controspina (controchiglia) alla perpendico-
lare di poppa 0 di prora.
F. tirant d'eau pris de dessous fausse quille a la perpen-
diculaire avante ou ari'iere ; I. draught from the lower edge
of the false keel at the aftermost, or foremost, perpendicular ;
T. Tiefgang von der Unterkante des Loskiels an dent hinte-
ren oder vorderen Perpendikel gemessen.
Immerso, add. p. ps., da immergere, ciò che è calato entro
r acqua.
Immielare, v. a., gallicismo, che corrisponde al nostro imbottire,
e dicevasi del riempire tutto il vuoto che è lunghesso i to-
roni delle corde, delle quali è composto lo staggio (cioè stra-
glio). Saverien, Diet. I genovesi anno un termine nazionale
che sarebbe da adottare. Dicono essi : innerva, innervare.
F. emmieller ; I. to keckle aclabe ; P. e S. entranar, embutir.
Immigrare, v. a., andare ad abitare un nuovo paese, come emi-
grare è l'uscire dal paese natio per andare ad abitare terra
straniera.
L. immigrare.
F. immigrer ; I. to immigrate ; P. e S. immigrar ; T. einwan-
dern (in ein Land).
Immigrazione, s. f., l'atto dell'immigrare.
Immittere hàbenas classi, allentare le briglie al navile, cioè la-
sciargli libero il corso.
Immorsare, v. a., innestare i pezzi di costruzione in vari modi :
a coda di rondine, a dente, a limbello. Vedi Calettare.
F. endenter, entailler ; I. to indent, to notch, to jag ; P. en-
dent ir ; S. encajar; T. versahnen, einlassen, einkerben.
V. fermare a dente.
— a coda di rondine (i bagli sui dormienti).
F. entailler en queue d'aronde ; I. to dovetail ; T. mit
Schwalbenschwanz.
Immorsatura, s. f., l'azione dello immorsare. Vedi Caletta e
Calettatura.
IMO-IMP 29
S. empalme de los boas a cola de pato.
Imo, s. m., la parte inferiore, detto delle vele ; ime vele, le
basse vele.
— di nave, il basso, la sentina.
Impagliatura, s. f., si disse anche per impagliettatura, vedi.
Impagliettare, che si disse anche impagliare, specie di difesa
contro i proiettili della fucileria. Vedi Impagliettatura.
— (reti da) quelle che servivano a tenere insieme le imbottite
per r impagliettatura.
V. impagetar ; G. impaggettà.
F. hastinguer un vaisseau, garnir des paillets ; I. to bar-
ricade a ships, to mat; P. empavesar ; S. enpavesar ; T. mit
Matten bekleiden
Impagliettatc, p. ps. e add., da impagliettare. Naviglio, castello
0 cassei'o impagliettato.
Impagliettatura, s. f., specie di trinceramento che si faceva al
discollato lungo i passavanti ed altri luoghi scoperti della
nave, per mettere 1' equipaggio al coperto dalla fucileria ne-
mica, quando si abbassano le brande, per prepararsi al com-
battimento, le brande che con le imbottite e i sacconi si ado-
peravano a difesa dai proiettili nemici. Vedi Paglietto.
Difesa fatta di uno strato con stuoie di strambe, filacelo,
cenci, canapi vecchi ed altro, con che i marinari salvano dal-
l' attrito le corde e il canapo della nave.
V. impagetatura ; G. impaggettatuà. »
F. bastingage ; I. netting-quaì'ter, the act of barricading
a ships ; P. empavezado, a rede de combate ; S. empavesado
la red de combate ; T. Finkennetz.
Impalcarne nto, s. m., l'impalcare.
Impalcare, v. a., fornire di palco o tavolato i navigli, ossia costruirli.
F. plancheyer ; P. entabolar ; S. entablar ; T. eine Zimmer-
decke machen.
— costruire il ponte del naviglio.
Impalcatura, s. f., l'atto dell'impalcare.
F. échafaud ; I. stage ; P. entabolamento ; S. entabladura;
T. die Stelling.
— specie di armatura o ponte per visitare il fasciame della nave.
— la cosa impalcata. Il Bartoli, Asia, I, 64, l'usava per ponti
di navi.
30 IMP
Impalmar., V. per ispalmare o spalmare. Sanudo, Dlarii, X, 218 :
Non à seo per impalmar le galie.
Impalmare velum, bass. lat. da palma, dice M. Jal, della mano,
cioè cucire con la palma della mano, difesa dalla palmetta di
legno su cui appoggiano la testa de l' ago da vela.
— cucire il gratile alla vela.
S. coser la ralinga d las velas.
— tirar dentro un canapo, una gomena ; in questo significato è
uno spagnolismo.
F. haler un cordage a hord ; I. to haul in a rope ;
P. halar dentro ; S. empalmar, halar dentro ; T. einpal-
men.
È voce derivata a noi dai Normanni.
Impalomare o Impalumare, v. a. Vedi Imbalumare. Questa
voce viene dallo spagnolo empalomar composto di in e pa-
lomar s. m. significante filo o filacce di vela con le quali si
fasciano canapi e gomene.
Impalvesare, idiotismo per impavesare, che viene da pavese, non
da palvese.
Impanar le frode, V. mettere del vetro pesto con pelo di vacca
nel fasciame delle navi per preservarlo dai sitrologi.
Impanato, add. e p. ps., da impanare.
Impanatura, s. f., da impanare.
Impannare, v. a., la vela, chiudere la vela, a Livorno
Impapafìgar, V. mettere vela di pappafico.
Impappaficare, v. a., metter la vela di pappafico.
Impari, s. m. pi., gli uomini di guardia ai quali fu assegnato il
numero impari fanno la guardia alla destra del naviglio per
il che si dicono anche destrali ,• come i pari, o di sinistra di-
cevansi sinistrali.
Impatto, idiotismo per imbatto.
Impavesare, vedi Pavesare.
Impavesata, specie di pavesata, fatta di cassoni che corrono da
poppa a prua, al disopra delle murate di coperta, nei quali
si ripongono le brande. Grenet, p. 3.
Impavesato, add. e p. ps., da impavesare. Malipiero, Ann., 1470,
p. 51 : Le galie sono impavesate tutte da pupa a prova, et
impavesade de sbara integra per prova ; e tutte le bande son
in bortoela (bandella), come le nostre.
IMP 31
Impavionà, v. a., V. imbandiemre un naviglio, francesismo da
pavilion J pavìlloner.
Impaza, add. e p. ps., da impazar, V. per imbarazzato, impac-
ciato.
Impazzare, v. a. e intr., divenire o far divenire pazzo : si dice
dell'ago magnetico della bussola che per cause naturali o di-
pendenti dall'arte o da incuria, à indebiti sconvolgimenti e
perde la proprietà d' indicare il meridiano magnetico ; sia per-
ché l'ago sia stato male calamitato, o perché la sua virtù sia
indebolita pel vento o per le tempeste e particolarmente per
scariche elettriche, o, in£ne, per cagione occulta, nel luogo
ove si trova. A questo proposito narra il Fournier (XI, 17)
che sulla spiaggia della Norvegia, a quarantotto miglia a Borea
del Mael Strom, l'ago si volgeva indifferentemente verso i
varii punti dell' orizzonte con grandissima velocità ; che lo
stesso fenomeno si verifica presso i lidi della Virginia, e nel
golfo di Finlandia, a nove miglia da Helsingfors, l'ago gira con-
tinuamente.
Impazzato, p. ps. e add., da impazzare parlandosi dell'ago ma-
gnetico.
— V. per imbarazzato, intrigato, che non è altro che l' italiano
impacciato.
Impazzire, à lo stesso significato d' impazzare, ma non è in uso
tra i mannari.
Impazzito, add. e p. ps., da impazzire, si dice come impazzato,
dell'ago magnetico.
Impeciamento, s. m., l'azione dell'impeciare, specialmente il fa-
sciame di una nave.
Impeciare, v. a., dare la pece, spalmare con la pece il corpo di
un naviglio, o qualsiasi attrezzo o cordame.
L. picare, pice linere ; Gr. ttittùw.
V. impegolar ; G. impeixà.
F. poisser, enduire de poix ; I. to pitch, to do over ivith ;
P. brear, empezar ; S. empegar ; T. pichen, verpichen.
— i commenti, dopo averli stoppati.
F. hrayer les coutures ; 1. to pitch the seams; P. brear as
costuras ; S. embrear las costuras ; I. verpechen die Naten.
Impeciato, add. e p. ps., da impeciare o incatramare.
Impeciatura, V atto o l' effetto dell' impeciare.
32 IMP
Impedimento, s. m., alla latina, il bagaglio degli ufficiali e soldati.
L. impedimentum ; Gr. «rxsuvj,
I Francesi anno brusato tuti li impedimenti. Malipiero,
Ann. 1495, 362.
— fatto dal vento o da tempesta ai navigli per esempio, di uscire
dal porto e di prendere il mare.
— dato dai pirati o da altro nemico.
Impedito, p. ps. add. e s., da impedire.
Nel senso d' intrigato. Manovra impedita o intrigata, im-
barazzata.
— I Romani dicevano impediti quei soldati che oltre le armi
portavano le provvigioni, in opposizione a quelli che avevano
il solo peso delle armi, ed erano detti expediti.
Impegnare, v. a., idiotismo per Intrigare, Imbrogliare, vedi Im-
pigliare.
— dell'ancora, per intricata, inceppata, ossia che la gomena si
è avvolta al ceppo di essa.
— e cosi per attaccare il combattimento.
L. committer e. miscere, inire, dare prcelium.
— la cima, ingaiare.
F. faire mordre le bout; I. to dip the end down between
the turns of a seizing etc. ; T. bein Bindseln.
Impegolare, da pégola, lo stesso che impeciare, ma non in uso
tra i marinai del nostro tempo. L'usò Dante nell'/nf., XXII, 35 :
E Graffiacan, che gli era più di contra,
y Gli arroncigliò le impegolate chiome.
V. Impegolar ; G. pegà. Vedi Impeciare.
Impegolato, p. ps. e add., da impegolare, intriso di pegola.
Impelagare, v. a. e intr., impelagarsi entrare il pelago o mare,
entrare in esso col naviglio.
Impelagato, p. ps. e add., da impelagare, entrato nel pelago.
Impelare, vedi Impanar le fodre.
Impenetrabilità, s. f., al vapore, all'aria, all'acqua, è qualità di
alcuni corpi, come la guttaperca e le pelli conce bene, e con
apposite conce.
Impennare l'antenna, vale metterle la penna e allacciarla sul carro.
V. impenar; G. impenna,
— la vela, vale antennarla, inferirla sull' antenna ; vedi Inan-
tennare.
IMP 33
Impennellare, v. a., vedi Ancora e Pennello.
Impennellato, add. e p. ps., da impennellare.
Impennonamento, s. m., l' atto dell' impennonare.
Impennonare, v. a., collocare, alzare i pennoni agli alberi, al
loro posto.
— inferire la vela al suo pennone.
F. enverguer ; I. to bend a sail to its yard ; P. e S. envergar.
Impennonatura, s. f., l'azione dell' impennonare o d'inferire le
vele ai propri pennoni.
Impenolar, v. a. V., metter la zeppa (V. Penola) alla caviglia,
inzeppare.
Imperiale, s. m., o cielo, la parte superiore di una tenda, di un
letto, di un forno, di una cucina, come di una carrozza.
F. imperiai; I. roof: P. tejadilho ; S. imperiai.
Impermeabile, add., tela od altro che non lasci passare l' acqua.
— specie di pastrani di gomma o di tela ingommata cosi da non
lasciar penetrare l'acqua.
F. impermeable; I. impermeable^ tight; P. e S. impermea-
bile ; T. undurchdringlich.
Impernare, v. a., mettere i perni, fermare alcun pezzo di costru-
zione con essi.
— da banda a banda.
F. cheviller d'un bord h V autre ou h traves bois ; I. to
bolt through ; P. encavilhar ; T. durchbolzen, anbolzen.
Impernato, add. e p. ps., da impernare, fermato coi perni.
Impernatura, s. f., l'atto dello impernare, che si fa di ferro, di
rame, semplice o doppia.
— delle piane (madriere), della spina (chiglia), del paraipezzale,
del fasciame.
F. chevillage ; I. botting ; T. die Verbolzung.
Imperniare, v. a., vedi Impernare.
Impeto, s. m., il moto violento dell'acqua del mare o di fiumi:
furia di vento.
— (fare) in alcuno, in una nave, in una squadra, sulla linea di
battaglia, sul fronte dell'armata nemica.
L. impetum dare vel facere in aliquem.
Impetuoso, add., da impeto, dicesi anche di vento o di tempesta.
F. impétueux ; I. impetuous, wild, boisterous ; T. ungestiim,,
heftig, wild.
CoRAZziNi, Vocah. Nautico. 3
34 IMP
Impiantare, v. a,, metter su, secondo una pianta o disegno, un
naviglio, una macchina, i membri di costruzione.
— pali, figgere pali, vedi Palafittare.
— mettere su, organare un ufficio, una amministrazione, costi-
tuirla.
F. implanter, installer ; I. to settle ; T. einpflanzen.
Impiantato, add. e p. ps., da impiantare.
Impianto, s. m., 1' atto dell' impiantare, la cosa impiantata.
Impicare, latino, impeciare, impegolare, spalmare di pece il fa-
sciame di un naviglio i suoi attrezzi, calefatare.
Impiegare, v. a., gallicismo per usare, adoperare, valersi ; per
esempio : impiego delle artiglierie, delle mine, delle torpedini
e simili.
Gr. impiega.
F. employer; I. to employ; P. empregar; S. emplear ;
T. verwenden.
Impigliare, v. a. e intr. e rifl., a ragione il Guglielmotti sugge-
riva di sostituirlo allo scorretto impegnare, quando si parla
di gomene, di àncore o di manovre intrigate.
Impigliato, add. e p. ps., da impigliare.
Impiglio, s. m., gì' intricamenti delle àncore, l' arrenamento dei
navigli.
Seguitan li perigli
Di mare e de' gì' impigli.
Barberino, D., IX, 1.
Impiombare, v. a., è l' unire insieme le due estremità di una
corda al corpo della stessa, intralciando insieme e reciproca-
mente i cordoni scommessi di una tra i cordoni scommessi
dell'altra, sicché formino una continuazione cosi ferma come
la corda stessa dov' è intatta.
G. inciongia.
F. épisser une ou deux cordes ; I. splice one or two ropes;
P. austar ; S. ayustar ; T. spUssen.
— (caviglia da)
F. épissoir ; I. marling -spike ; P. passador ; S. pasador ;
T. des Marlpfriem.
— (martello da).
F. marteau a épisser ; 1. a splicing-hommer ; P. martelo
com passador ; S. martillo con pasador ; T. der Splisshammer.
IMP 35
Impiombare, gli occhi (cubie), cioè foderarli di lastre di piombo,
acciò che si diminuisca l'attrito degli ancorali.
— vedere con istrumento, quale è un gran livello a piombo o
con un livello, se un naviglio è parallelo al piano dell'oriz-
zonte o da qual lato penda.
Impiombato, add., e p. ps. da impiombare, canapo o gomena di
due pezzi uniti nel modo sopra indicato.
Impiombatura, s. f., l'azione dell'impiombare.
F. éplssure ; I. splice ; P. auste e costura ; S. costura ;
T. die kurzsplissung.
La impiombatura si fa lunga e corta :
La lunga è la più semplice e si fa per unire le estremità
di due corde, che debbono passare per un bozzello senza ri-
durle ad una grossezza maggiore del resto delle corde stesse,
affinché possano liberamente scorrere nel bozzello.
F. épissure longue ; I. long splice ; P. auste longa ; S. ayuste
longa ; T. die Langsplissung.
La corta si fa come la precedente, ma nelle corde com-
messe una sola volta, cosi prenda minore lunghezza, poiché
i cordoni, passati ciascuno alla sua volta, non si scommettono
poi, come nelle gomene, per ripassarli.
F. épissure courte ; I. short splice ; P. costura curta ; S. co-
stura corta ; T. die Kurzsplissung.
— doppia, si fa con due impiombature corte, ciascuna di una
estremità delle corde con una porzione presa ad eguale di-
stanza dall' estremità della corda corrispondente.
F. épissure double ou épissure en portiere de vache ; I. cunt-
splice ; P. costura dobra ; S. costura doble ; T. die Bugtsplis-
sung.
— il corno 0 cornetto da impiombare, o intrecciatoio non è che
la detta caviglia, voce, in questo significato, troppo generica.
È un arnese di legno o di ferro, simile ad un corno curvo
alla cima. Serve per disgiungere i cordoni o legnuoli della
corda commessa, e aprire il passaggio ad un cordone isolato
di un'altra corda scommessa.
— Si fanno impiombature alla cocca, a cordoni intieri, o as-
sottigliati, ad occhio, alla greca ; s' impiomba ad un anello,
alla gassa delle gomene, per paterazzi a doppio (im piom-
batura alla bastarda), impiombatura da veliere. Si accorcia
36 IMP
un canapo in una impiombatura lunga ; si stende F impiom-
batura con un paranco. Una passata d'impiombatura.
Impiombatura, ad occhio, si fa a cappio fermo.
F. éplssure a sell ; I. eye- splice ; P. costura de olho ; S. co-
stura de ojo ; T. AgspUssung.
— di gomena.
F. épissure de cable ; I. cable-spUce ; P. ajuste de cable ;
S. ayste de cable ; T. die kabeltanspUssung,
— di un canapo ad un anello di catena.
F. épissure d'un cable avec une maille de chatne ; I. splice
of a cable with a chain link ; T. die Kabeltan-Kettensplissung ,
— a cordone intero.
F. épissure avec le toron entier ; I. splire with ivhole strand ;
T. die Splissung mit vollen Duchten.
— coi cordoni assottigliati.
F. épissure en diminuant les torons ; I. tapered splice ;
T. die Splissung mit verjilngten Duchten oder Kardeelen. ,
— per gassa di gomene.
F. épissure a oeil pour cables; I. Elliot's eye; T. das
Admiral-Elliots-Auge.
— greca.
F. épissure greque; I. grecian splice; T. die griechische
Splissung.
— per paterazzi a doppio, impiombatura bastarda.
F. épissure en greffe; I. Horseshoe splice; T. die Stufei-
Sensplissung,
— da veliere.
F. épissure ronde, épissure du voilier ; I. sailmakers splice;
T. die Segelmacher splissung.
— (accordare un canapo con una) lunga.
F. raccourcir un cordage ; I. to shorten a rope ; T. ein
Tau mittels einer Langsplissung kiirzen.
— stendere l' impiombatura con un paranco.
F. palanquer une épissure ; 1. to stretch a splice ; T. eine
Splissung recken, strecken.
— (una passata d').
F. une passe; I. a turn; T. das einmalige Durchstecken
der Kasdeele.
— (sciogliere i cordoni all'estremità del canapo da).
IMP 37
F. décorder le bout; I. to uiilary the end; T. dos Ender
eines Taues aufdrelien.
Impironar, V., vedi Chiavardare.
Impitore, s. m., usato dal Crescenzio e da altri, per empitori
imboni.
Implicare, involgere, intricare.
L. implicare ; Gr. zu-^zUah-j.
Implicato, add. e p. ps., da implicare.
Impoggiare, v. a., andare a poggia, a seconda del vento.
Impelare intr. volgere e volgersi verso il polo, detto di navi o
dell'ago magnetico.
Impollatura, s. f., vedi Pie di pollp.
Imponere navem, bass, lat., porre in cantiere una nave, impo-
starla sullo scalo.
F. poser in, dans.
Impoppare, v. intr., far si che la poppa si abbassi; oppure si
abbassi per tejnpesta, o per inarcamento o imbarcamento della
spina (chiglia).
Si dice impoppare anche di qualsiasi oggetto della nave
che penda più verso poppa che verso prua.
F. acculer ; I. to poop; P. e S. empopar ; T. ein Schiff
mit dem Hinterteil ins Wasser senken.
Impopparsi, cioè l'immergersi di più la poppa, quando un'onda
si avanza sotto la prua e l'obbliga ad alzarsi con velocità più
- o meno grande di rotazione. Ciò produce una maggiore immer-
sione della poppa. La grande capacità delle anche di quasi
tutti i vascelli nel modo di costruzione dei primi del se-
colo XIX, e la disuguaglianza che vi è a fior d' acqua fra la
parte anteriore e la posteriore di essi, facevano si che la ro-
tazione, la quale principia dall' incontro dell' onda nella prua,
debba essere bruscamente e irregolarmente ritardata dalla re-
sistenza della poppa nel crescere la sua immersione, affinché
segua nello stesso tempo il moto di elevazione della prua. Da
questo contrasto ne viene uno scotimento che turba la rego-
larità del beccheggio e questo scotimento dicesi acculamento
0 contraccolpo.
Impopparsi si dice anche della situazione del naviglio, che
avendo preso vento in faccia, con le vele a collo degli alberi,
in tempo di mar grosso, imbarca del mare dalla parte di poppa
38 IMP
con molto pericolo. I navigli che sono tagliati di fondo a molta
altezza verso poppa sono più soggetti a questo inconveniente,
nel qual caso conviene alleggerire prontamente il carico a poppa
trasportandolo più lontano verso il mezzo del naviglio.
Impopparsi, pendere da poppa, e verso poppa.
— dar la poppa al vento.
V. impupai' se.
F. acculer, s'acculer;!. to he pupped; S.empopar, empoparse.
Impoppata, s. f., l'atto dell' impopparsi, la scossa che riceve un
naviglio per effetto dell'impopparsi, cioè del beccheggio.
F. acculée ; I. a lurchy by the stern ; T. acliterlastig.
Impoppato, add. e p. ps., da impoppare, naviglio impoppato, cioè
con la poppa abbassata, o la spina inarcata.
F. sur cui, sur Varriere ; I. hy the stern ; T. Achterlastig .
Importare, v. a., trasportare dal paese che uno abita o gli è
nativo ad altro le merci.
L. importare ; Gr. eìjSéjow.
Y. importer ; I. to import; P. e S. importar ; T. elnfilhreny
imparliren.
Importato, add. e p. ps., da importare.
L. importatus.
Importazione, s. f., le merci trasportate dal di fuori in un paese :
è il contrario di esportazione.
F. importation ; I. import, importation ; P. importagào ;
S. importacion ; T. die Einfuhr.
— diritti d' importazione.
F. droits d'entrée; I. inward charges ; P. direìtos da im-
portagào; S. derechos de importacion,
Importuosità, s. f., l'essere un littorale importuoso, cioè senza
porti 0 con porti mal sicuri.
L. impoi'tuositas ; Gr. kli^vjtu.
Importuoso, add. di un littorale che abbia pochi porti; impor-
tuosissimo se non ne à nessuno.
L. importuosus, importuosissimus ; Gr. àUf/.fjo^.
Imposta di carenatura, vedi Bacino.
— 0 mantelletto, o sportello, per chiudere i portelli del naviglio.
V. Coverchio.
— a cassetta, quella che entra in canali o scannellature intorno
al portello.
IMP 39
Impostamento, s. m., l' impostare, il porre nel cantiere un na-
viglio, e principiare a costruirlo.
— porre in cantiere la spina (chiglia).
F. mise en place de la quitte ; I. laying of the keel ; T. das
Legen, Strecken des Kiels.
Impostare, v. a., mettere al posto ; trattandosi di costruzioni
navali, vale : mettere sulle vase o sul cantiere lo scheletro
di un naviglio, o cominciarne la costruzione.
F. mettre un navire sur le chantier ; I. to lay a vessel on
the stocks ; P. poi' o navio en o estaleiro ; S. poner el huque en
el astillero, sentar un huque sohre picaderos ; T. ein Schiff auf
Stapel legen.
— mettere a suo luogo marinai e soldati di marina.
Impostato, add. e p. ps., da impostare, di naviglio posto in can-
tiere 0 cominciato a costruire.
— (bene), vale ben costruito.
S. huque de huena consfruccion.
— di un naviglio posto agli ormeggi, alla guardia, al molo, alla
banchina, e simili.
Impostatura, s. f., l'impostare, l'aziooe o l'effetto dell'impo-
stare. Vedi Impostura, Fah. gal., 6.
— il luogo dove s' imposta ; come i primi pezzi di costruzione.
Vedi Impostamento.
Impostura, V. « da proda per mezo el proselexe dal coltro mezo
pe' et una canna ; et tanta de' essere quella da pope. »
— « da proda in mezo el mader de' boca V^, 72 ® nudo 1 ; e de'
esser ampia la impostura da pope per mezo la zenta. E de'
esser ampia la impostura da proda per mezo el proselexe del
coltro mezo pe', e deto leto cosi quella de pope. »
— « da proda per mezo el mader da boca '/g pe^^e? deta 2 e tanto
de' esser ampia quella da pope per mezo la zenta. » Fah. galee.
Imposturo, s. m., V., il grosso palo di legno fitto nel terreno in-
torno al canneto, a cui attaccasi la mazza della cogolaria,
perché ne sia sostenuta. BoERlO.
Imprendere, v. a., prendere a fare una navigazione, un viaggio,
una guerra.
Impreparato, p. ps. e add. da preparare; non essere apparec-
chiato alla battaglia, alla guerra, alle armi, al remeggio, ecc.,
di uomini e di navigli.
40 IMP
Latino : imparatus.
Sumus imparati turn a pecunia, turn a militibus, turn a
navibus.
Impresa, s. f., azione guerresca o di navigazione importante.
Fare, tentare-, compiere, eseguire un' impresa, come, per esem-
pio, quella del Duca degli Abruzzi alla ricerca del polo bo-
reale.
Impresario, s. m., i Veneti chiamarono, un tempo, il costruttore
navale, che s' impegnava di fabbricare per alcun cittadino un
vascello qualsiasi.
Impressione, s. f., (far), urtare il nemico, dar dentro nelle sue
navi, squadre o file, o di Una squadra o divisione contro le
altre nemiche.
Imprestilo a rischio o alla grossa avventura, si dice del denaro
assicurato sul corpo o sulla spina (chiglia) di un naviglio, o
sulle mercanzie caricate per averne un profitto o interesse,
se il naviglio compie felicemente il suo viaggio, per perdere
tutto se il naviglio e le mercanzie periscono. Questo contratto
si fa tanto con scrittura privata, quanto per mano di notaio.
Dicesi prenditore (£r. preneur) quegli cui appartengono le
mercanzie o il naviglio, datore (fr. donneur) chi presta il
denaro. Non è permesso di dare il denaro in somma mag-
giore del valore effettivo del naviglio e delle mercanzie, né
sul profitto che spera dalla vendita di esse, né sui salari dei
marinari, quando ciò non sia col consenso del padrone, o al
di sotto della metà.
F. prèt à la grosse aventure ; I. bottomry ; S. a la gruesa
ventura ; T. die Veì'hodmung.
Improrare, vedi Impruare.
Improvvisto, add., non provvisto, impreparato, sprovvisto.
Impruare, v. a., o improrare, del naviglio che immerge la prua,
più che la poppa, o fare che esso la immerga.
Impruarsi, calare con la prua, o, parlando degli oggetti
che sono nel naviglio, che vanno, pendono o scorrono verso
prua.
Il naviglio può dispruarsi per esser troppo carico o male
stivato, o per aver più vela che non possa resistere.
V. improvare ; Gr. impruà.
F. plonger du nez ; I. hy the head ; P. ahicar ; S. hocicar.
IMP-INA 41
Impruato, add., pendente a prua, parlando di naviglio.
F. sur nezj trop charge sur Vavant; tombant, plongeant
sur nez, avec le nez dans Veau ; I. hy the head, driving her
nose in ; P. abicado ; S. emproado ; T. vorlastig, auf dem
Kopf liegend.
— troppo.
F. trop sur le nez ; I. too much by the head ; P. muito
abicado ; S. mucho emproado ; T. zu stark vorlastig.
Impugnato, add., da impugnare, detto del remo come delle armi.
Impugnatura, s. f., del remo, vedi Girone, della baionetta, della
cassa di un fucile, della rivoltella, della sciabola, la impu-
gnatura della quale però dicesi propriamente elsa.
F. poignée ; I. handle; T. der Griff, Handgriff.
— pi., della ruota del timone.
F. manettes de la roue du gouvernaìl ; I. the wheel-spoJces ;
P. punho da roda do leme ; S. cabillas de la meda del ti-
mon ; T. die Handgriffe des Steuerrades.
Impulsione, s. f., spinta, spingimento, impulso. Dante, Con-
vito, 163 : la natura è strumento dell' arte, siccome vogare
col remo, dove l'arte fa suo strumento della impulsione, che
è naturale moto.
F. impulsion ; I. impulsion, impulse ; P. impulsào ; S. im-
pulsion ; T. der Anfangsstoss, Antrieb.
— (forza d') è il prodotto della forza stessa per il tempo per il
quale essa agisce.
F. force d' impulsion ; 1. propelling power ; P. forca de
impulsào ; S. fuerza de impulsion ; T. die Treibkraft.
— imprimere moto alle macchine.
F. emprimer tin mouvement ; I. to set in motion ; T. in
Bewegung setzen.
Impulso, s. m., spinta data a checchessia.
F. impulsion ; I. impulse ; P. e S. impulso ; T. der An-
trieb ^ Impuls»
Imputrescere, latino, del legno che per umidità od altro viene
a marcire.
Inabile, add., parlando di soldato o marinaio, non più atto al
servizio militare o della nave.
— di naviglio, quello non più atto a navigare perché guasto da
vecchiaia o da avarie, inservibile.
42 INA
L. inabilis: inhabilique navium genere. Livio, 44, 28.
F. impropre au service ; I. unfit for service, unable of
serving; T. dienstunfdhig, dienstuntauglich.
Inabilità, l'essere inetto, trattandosi di un naviglio, a navigare
bene, a combattere, a correre o camminare con velocità.
Inabilitare, v. a., rendere inetto a navigare o al combattimento
un naviglio, con l'urto o investimento, con l'artiglieria, o per
vecchiaia.
F. iìiliàbiUter ; I. to disable ; P. e S. inhabilitar ; T. ein
Schiff Rampfunfàhig machen.
Inabilitato, p. ps. e add., da inabilitare, reso inabile, per qual-
siasi causa, un naviglio, a combattere o a navigare.
F. désemparé ; I. disabled ; S. inliabilitado ; T. gebrachs-
unfdhig.
Inabissare, v. intr., scendere a fondo nel mare, penetrare negli
abissi o profondità del mare.
— inabissarsi, calarsi nell'abisso. Figuratamente, confondersi, o
penetrare in fondo alle cose, alla scienza.
F. engouffrer ; I. io ingulf; P. abysmar ; S. abismar ;
T. stilrzen, herabziehen.
Inabordabile,Sidd., gallicismo per inapprodabile, luogo del litto-
rale dove non si può arrivare o accostare col naviglio.
Inaffiamento, s. m., da inaffiare, l'atto o l'azione dell' inaffiare
le macchine od altro.
F. engrener, amorcer, charger la pompe ; I. to fetch the
pump; T. die Pampe anschlagen, anstechen.
Inalberamento, s. m., l'atto dell'inalberare. L'arte di alberare
navigli, la quale à tre parti :
la 1* determina il numero degli alberi ;
la 2* ricerca il luogo opportuno alla loro situazione sulla
nave ;
la 3^ studia quale debba essere, in ogni caso particolare
la loro altezza.
Inalberare, v. a., vedi Alberare.
Inalberare una bandiera, alzarla sulla testa di un albero.
Vedi Bandiera.
— alzare su i remi.'
F. arborer ; I. to erect ; P. mastrear ; S. arbolar, enar-
bolar ; T. bemasten.
/
INA 4a
laalberatO) p. ps. e add., da inalberare, porre su al luogo pro-
prio gli alberi.
Inalbera tore, s. m , maestro d'ascia incaricato di visitare gli
alberi sulle navi, e racconciarli ; di curare la conservazione-
di essi, mantenendoli sotto l' acqua salsa nelle fosse, al co-
perto della pioggia e del sole ; di far fare le gabbie, le steli©
0 oncette, le teste di moro e somiglianti cose.
Inalberatura, s. f., da inalberare, vedi Alberatura.
— l'atto dello inalberare.
Inalhoravj V., da albero, per inalberare.
S. eìiarhorar.
In altum, dissero i Latini come noi in alto (mare), per al largo,,
lungi dal littorale. Provehi in altum, esser trasportato in alto-
mare. Vela dare in altum, spiegar le vele, far vela.
Inai turare, v. a. e intr., portare o recarsi in altura, in alto mare.
Inalturato, add., portato in altura, in alto mare.
Inamidare, v. a., la vela, si dice dello effetto che si ottiene-
sprazzando dell' acqua su di essa, acciocché, serrandosi le fila,,
la vela ritenga meglio il vento. Vedi Inumidire.
Iiantennare, inferire una vela sull'antenna e mettere l'antenna
sul carro, vedi Impennare.
F. enverguer une voile ; I. to bend a sail to its yards ;
S. envergar.
Inapprodabile, lito che non si presta a dar discesa o riva ad
un naviglio.
F. inahordable ; I. inahbordahle ; P. inabordavel ; S. ina-
bordable.
Inarborare, da alloro per albero, vedi Alberare e Inalberare-
E voce antiquata.
Inarcamento, s. m., l'inarcare o l'inarcarsi, cioè curvarsi di
alcuna cosa, come tavoloni, spina (chiglia) od altro ; per arte=
0 per difetto : quindi la curva che si dà di ponte, affinché
le acque scolino agli ombrinali. Inarcamento che prendono i
pennoni pel tirare delle ralinghe di caduta.
F. are du navire ; I. hogging ; P. alquebramento ; S. que-
branto ; T. der Kielbruch.
— della coverta.
F. are du pont ; I. ombering of the deck ; S. eubierta al-
québrantada.
44 V INA-INB
Inarcare e Inarcarsi, v. n. p., dell'incurvarsi del legno, e par-
ticolarmente della spina (chiglia) della nave.
F. s'arquer, combrer ; I. io become broken-backed or com-
bred.
— spina inarcata, i Veneti dicevano : scavezza in colomba (chiglia).
F. vaisseau, chille arquée ; I. a broken-backed ship, a cam-
bred keel ; P. alquebrantar ; S. quebrantarse, enarcarse ;
T. aufbuchten.
Inarcato, add. e p. ps., da inarcare, di nave che abbia la spina
(chiglia) incurvata.
F. arquée ; I. a broken-backed vessel ; S. quebrantado.
Inarenare, o inarenarsi, riempire, colmare di arena. Il mare ina-
rena i porti ; i porti s' inarenano. Vedi Arenare.
L. in arenam imping i ; Gr. è7roxs/^a t»3v vxù-j.
F. tomber sur un banc de sable; I. to stick in the sand;
P. e S. enarenarse, arenar se ; T. mit Sand bedecken.
Inarenato, p. ps. e add., da inarenare-
Inarime, s. f., isola d' Ischia, oggi, un tempo non era che parte
dell' isola di Precida. Ebbe anche i nomi di Aenaria e Pi-
thecasa.
Tum sonitu Prochyta alta tremit, durumque cubile
Inarime lovis imperiis imposta Typhoeo.
Virgilio, IX, 715.
In avanti! comando agli uomini dell'equipaggio di portarsi in-
nanzi, 0 alle navi.
F. avant !; I. forward ! go ahead !; P. avante !; S. avante !;
Hacia proa. Por la cara de proa; T. vorwdrts.
In bando, parlando di canapo, la parte sua che è lascata, che
non è tesa; chiamasi pure il lasco, il calumo. Fincati.
— dicesi mollare cioè lasciare in bando, ammainare in bando,
cioè mollare (ossia lascare) in bando, mollare (lascare) asso-
lutamente, ]ion pili trattenere. Fincati.
F. en bande ; I. slack of a rope ; S. seno de un cobo ;
T. schlaff.
In batteria! comando.
F. in baterie ! ; 1. run out ! ; P. em bateria ! ; S. en bat-
teria ! ; T. in Batterie.
Incagliare, v. n., delle navi che s' impigliano in qualche banco,
o sovra una spiaggia, per qualche ragione, come volontaria-
INC 45
mente gittatavi dal Capitano acciò che non sia presa dal ne-
mico, o vi sia trasportata da fortissimo vento.
F. s' engraver ; I. to run a ground, to thrust ashore or
out of the water ; P. encalhar ; S. encallar ; T. auffahren^
auflaufen.
La voce è spagnuola : noi abbiamo le proprie nostre : ar-
renare, arrenarsi, imbancare, imbancarsi, inarenare, inarenarsi..
Incagllato, p. ps. e add., da incagliare, arrenato.
Incaglio, s. m., l' incagliare, ed anche il luogo ove s" incaglia,.
1' arenamento, 1' arrenare.
F. echonage ; I. stranding ; P. encalho ; S. encalle, encal-
lada ; T. das Auffahren.
Incalcare, v. a., calcare, cacciare, ficcare, per esempio stoppa
ne' commenti.
F. chasser l'étoupe dans les coutures ; I. to dive oakum
into the seams; T. das Werg in die Nahten treihen.
Incalmare, v. a., innestare un pezzo di legname con un altro»
per calettatura o per incastro.
F. enter.
Incalmare e incalmarsi, vagliono ancora per calmare e-
calmarsi.
F. encalminer ; I. to he becalmed ; P. e S. encalmarse ^
S. ahonazar, calmar.
Incalzare, v. a., cacciare, perseguitare le navi nemiche.
L. instare. Ferociter instai victis, ferocemente persegue i
vinti.
F. poursuivre.
— trattandosi di vento, vale rinfrescare.
F. Fraìchir ; I. lo freshen ; P. e S. refrescar ; T. auffri-
schen.
Incamarata navis, bass, lat., nave coperta a volta di graticci e-
cuoio a difesa dalle armi missili e dal fuoco. Il cuoio grosso-
che si adoperava a questo ufficio era ben bene inumidito.
Incamottato, add. m., vedi Barbottato, detto di naviglio.
Incamotata seu barbotata, tali modo quod homines prae-
dictorum non timeant lapides machinarum. M. Sanuto, S- F^
Crucis, II, IV, e. 7.
Incanalare, v. a., navigare al largo da capo a capo, facendo ca-
nale, anziché per la riva.
46 INC
Incanalarsi, rifl. pron. mettersi in canale. Guglielmotti.
P. e S. encanalar.
Incanalare, coll' aiuto dei gavitelli e dello scandaglio, cercare
e investigare un passaggio nel mare oppure un luogo ove
sia poca acqua.
Incanalatura, s. f., scanalatura, piccolo incavo formato nella
grossezza di un pezzo di legno, per cacciarvi e commettervi
un altro pezzo, e l' atto dell' incanalare.
V. battura, gargame.
F. rablure, coulisse ; I. rabbit ; S. encanalatura, inada ;
T. die Coulisse, der Falz.
— il canale fatto per tradurre a qualche luogo le acque ; come
l'opera per condurle.
Incannata, o cefaleria. Rete che si usa per la pesca dei cefali.
E composta di due parti : l'una verticale, alta tre metri, s' im-
merge nell'acqua con piombi di sotto, l'altra orizzontale gal-
leggiante alla superficie dell'acqua. Questa parte si sovrap-
pone a canne disposte a raggio.
Si dice anco incannucciata.
Incannucciare, v. a., fare l' incannucciata.
S. encafiar.
Incannucciata, s. f., dato dal Dabovich nel senso del filet dei
Francesi, qui -flotte horizontalement a la surface d'eau, non
lo trovo nei nostri Vocabolari.
Si fanno nei fiumi delle incannate, acciò che il pesce che
è salito, non possa discendere al mare, e quindi sia facile
prenderlo.
Incantare, v. a., porre all' incanto (le navi), uso già vigente in
Venezia, quando il Governo si preparava a qualche spedizione
marittima, a fine di commercio.
Incantata, add., di nave posta ad incanto, vedi.
Incanto, s. m., presso i veneti le navi mercantili si ponevano
alP incanto per non meno di 50 libbre di grossi. Gli appal-
tatori erano responsabili dei noleggi con chiunque fosse unito
con atti in società. Marin, V, 197.
Galla incantata in Alessandria per lire ventiquattro in
cinquantatré. — A Beruto (Beiruth) per lire ventiquattro in
ventotto. A di otto Agosto. Fo incantado tre galie al viazo de
Barn to, in Rialto, da ventiquattro in ventotto lire (anno 1502)
INC 47
Sanqdo, Dlariif IV, 189, 299. Come s' incantavano le galle
di Fiandra Id. lb., pag. 483.
Incapacità, s. f., di una nave che à una stiva troppo ristretta
e nel suo incavo, sicché non à spazio sufficiente per la co-
moda collocazione di tutti gli effetti e per le distribuzioni
interiori, onde resta ingombrata, e ciò è gran difetto.
Incapato, add., si dice di un naviglio che sia tra alcuni capi o
che à oltrepassato un capo il quale fa un punto notevole della
sua via (rotta).
V. incapa.
F. encapé ; I. embayed or enterred within the capes;
S. huque metido entre cabos ó puntas.
Incaponare, v. a., come à il Grenet, è la forma corretta del vo-
cabolo ; 1' incaponire della Crusca, incavonare del Parrilli, inca-
pare dello Strambio, ingavonare del Carbone e del Fanfani,
ingallonare del Garzoni e del Quirini, sono più o meno scor-
retti 0 dialettali, poi che il vocabolo viene da capone, vedi
Ancora e Capone.
Incappellaggio, dal francese capelage, vedi Incappellatura.
Incappellamento, s. m., l'atto dell'incappellare.
Incappellare, v. a., le sartie ed altri canapi nel guernire i na-
vigli significa passare, abbracciare con la gassa, che è al-
l'estremità di essi canapi, la testa dell'albero.
F. capeler les haubans ; I. to fixe the shrouds and other
rigging on the mast-head ; P. encapellar ; S. encapillar.
— inferire, anello, buccola, collare, gassa, sulla testa dell' argano,
sulla cima del timone. e simili.
F. capeler ; I. to rig a mast-head, to place the rigging ;
P. encapellar ; S. encapillar ; T. die Flechtung aufsetzen.
— le coffe, le costiere, la manovra dormiente, le sartie, la testa
di moro.
Incappellato, add. e p. ps., da incappellare.
Incappellatura, s. f., l'azione dell'incappellare, l'insieme delle
gasse 0 dei collari dei canapi riuniti sulla testa di un albero
o alla cima di un pennone, perché le diramazioni di questi
canapi, mantengano l' albero o il pennone nella posizione vo-
luta.
F. capelage ; I. rigging at the mast-head ; P. encapella-
dura ; S. encapilladura ; T. die Flechtung, die Takelung.
48 INC
Incappellatura, l'estremità di ogni canapo incappellato, l'occhio.
F. ocìllet ; I. eye.
— il tratto sul quale i canapi sono incappellati e quindi la parte
più alta 0 l'estremità superiore degli alberi.
Incappiare, v. a., far cappio o nodo, di fune, canapo, gherlino
od altra specie di corda.
Incapponare, v. a., idiotismo vedi incaponare e caponare da ca-
pone. Vedi Ancora.
Incarrucolare, v. a., propriamente indica il mettere il canapo
nella carrucola ; ed anco l' uscire di esso dal canale della gi-
rella, entrando tra essa e la cassa della carrucola.
F. mettre le corde dans le poulie ; I. to put the rope in
the pully.
Incassare, v. a., porre, incastrare nella cassa le armi portatili
da fuoco.
— ficcare e fermare il piede dell' albero nella sua cassa (scassa
volgarmente).
Incassatura, s. f., l'azione dell'incassare, l'incavo dove s'in-
castra ogni arma da fuoco, il cannone nell'affusto, la canna
del fucile e della pistola o rivoltella nella propria loro
cassa.
F. encastrement ; I. groove, mortise ; T. die Einlassung.
Incasso di mare, unione di due tavoloni sostenuti da quattro
piccole ruote che servono nelle navi per sostenere il cannone
in equilibrio sopra gli orecchioni.
Incastellamento, s. m. vedi Accastellamento.
Incastellare, v. a.. Accastellare.
— mettere o fornire di castelli una nave.
V. incastelà.
F. accastillé.
Incastellato, add. di «naviglio fornito di castelli. M. Villani, 4,
32 : « Niccolò da ca' Pisani ammiraglio di trentacinque galee
de' Veneziani, e panfani e un legno armato, e venti tra saettie
e barche, e cinque navi da carico tutte armate. » Vedi : Ac-
castellato.
V. galluto.
F. accastillé.
Incastrare, v. a., commettere bene un pezzo di costruzione tra
altri pezzi, bene commettendoli.
INC 49
F. encastrer ; I. to fit into recess, to score ; P. e S. enga-
star ; T. einlassen, einkeepen.
Incastratura, s. f., l'azione dello incastrare, come il luogo ove
essa fu fatta.
Incastro, s. m., un foro di qualsiasi forma ove s'inserisce soli-
damente un pezzo di costruzione. Incastri degli alberi che si
dicono le loro casse.
F. encastrement ; I. recess^ an enchase, a dose inserting ;
P. encaìxe ; S. pujavant ; T. die Nuth.
Incatenamento, s. m.. V incatenare è forte e stretto collegamento
dei pezzi di costruzione navale.
— delle navi in battaglia.
Incatenare, v. a., le navi, cioè congiungerle in una linea per
via di catene, affine di non essere attraversate dalle nemiche,
e poter passare i combattenti dall'una all'altra, in aiuto dei
suoi, durante il combattimento. Artifizio di guerra usato dai
Greci e dai Romani, come dai nostri nel medio evo.
M. Villani, IV, 32 : « le navi mise nella bocca del porto
incatenate insieme. » Anche in alto mare, come i Genovesi
alla battaglia della Loiera : legarono e incatenarono la loro
armata, lasciando d'ogni banda quattro galee sottili, libere
d' assalire e da sovvenire alle altre secondo il bisogno. I Ve-
neziani e Catalani, avendo a petto i loro nimici, trassono dalla
loro armata sedici galee sottili, e misonne otto libere da ca-
tena parte della loro armata, la quale aveano ordinata e in-
catenata per esser più interi alla battaglia, ricordandosi che
l'essersi sparsi in Romania li avea fatti sconfiggere. Vil-
lani M., Cronaca, lib. Ili, 79.
Si adoperavano anche ad incatenare le navi nemiche ti-
rando, lanciando contro di essa una catena di ferro con una
specie di arpagone o mano di ferro.
Il Capitano valentemente s' incatenò con una delle navi
dei Mori, cioè con la più grossa, e li Mori tre volte gittarono
via la nostra catena, alla quarta volta rimasero attaccati ; et
subito li Cristiani saltarono nella detta nave dov'erano sei-
cento Mori. Itìneìmrio dì Barthuna, ap. Ram., I, 171 D.
— mettere la catena, chiudere con la catena la bocca di un porto,
uso antichissimo.
— fortificare con catene.
CORAZZINI, Vocab. Nautico. 4
50 INO
L. jugare naves.
F. enchahier / I. to chain ; P. encadear ; S. encadenar ;
T. anketten.
Incatenato, p. ps. e add., da incatenare, di porto, chiuso con
la catena, di navi congiunte tra esse con catene o gomene.
Incatenatura, s. f., azione dell' incatenare.
F. tours crolsés ; I. raking turm ; P. encadeagào ; S. en-
cadenadura ; T. die Marlung.
Incatramare, v. a., spalmare il catrame sul fasciame dei navigli.
Incatramare i fili delle corde, i canapi.
V. impegolar; G. incatrand ; N. 'ncatrammh.
F. goudronner ; I. to tar, or pith the sides of a ship, to
pay with tar;V. alcatroar; S. embrear, alquitranar ; T . the-
eren.
Incatramato, add., spalmato di catrame, o intriso di catrame.
V. impegolado ; Gr. incatranou.
F. goudronned ; I. tarred.
Incavigliare, v. a., una nave, mettere le caviglie per assicurare
il fasciame, nelle navi di legno.
F. gournàbler ; I. to pin, to treenail, to fasten ; P. enca-
vilhar ; S. encahillar.
Incavigliatura, s. f., pezzo di canapo con radancia impiomba-
tavi che si ferma nelle crocette di pappafico, ove V incoccia
il gancio della mantiglia di gabbia.
F. gournahlage ; I. treenailUng ; P. e S. encabillatura ;
T. die Befestigung.
— l'atto di incavigliare.
F. enchevanchure ; I. shooting-over, lapping-over ; T. Du-
helung.
Incavo, s. m., l'altezza del naviglio, il vuoto o spazio nel corpo
di esso. Vedi Puntale della nave.
L'incavo é propriamente l'altezza del naviglio compresa
dal di sotto del primo ponte sino alla carena o spina. E pure
una delle principali dimensioni stabilite nella costruzione delle
navi. Non si dee confondere coli' altezza perpendicolare della
stiva, la quale si prende dal di sopra del paramezzale alla
linea dei trans tri (bagli) del primo ponte.
F. creux d'un vaisseau ; I. a vessel's depth of hold ; P. pé
de carneiro ; S. pie de carìiero.
INC 51
Incavo, di vele dicesi il seno o cavità che esse fanno 1' azione del
vento, particolarmente presso i Veneti.
Incavoìiare, vedi Incaponare.
Incendiare, v. intr., e incendiarsi, prender fuoco, o metter fuoco
in checchessia.
F. incendier ; I. to set on fire, to set fire to ; P. e S. in-
cendiar ; T. in Brand setzen.
Incendiario, s. m., navigio o brulotto da metter fuoco al navile
nemico.
F. incendiaire ; I. incendiary ; P. e S. incendiario ; T. in
Brand setzend, zllndend.
Incendii (nuovo mezzo per spengere gl') nelle cale delle navi,
R. M., 1888, III, 208.
— apparati Nicole per prevenire gl' incendi, E. M., 1870, 692.
— (allarme automatico per gl') R. 31., 1873, IV, 404.
— (estinzione degl') nelle navi, R. M., 1874, III, 305 ; 1875, 1, 137.
— (avvisatore degl') inventato da Antonio Bozzoni, R. M., 1875,
III, 71 e quello di Garchu e Mildé, R. M., 1878, IV, 479.
— apparato di W. Thomson per estinguere gl' incendi nelle navi,
R. M., 1876, I, 126.
— estintore Dick, apparecchio portatile per estinguere incendi,
R. M., 1876, II, 444.
— pompe contro gl' incendii a vapore di Merryweather, R, M.,
1876, IV, 128.
Incendio, s. m., (quando 1') si manifesta nella nave, ciascuno
dell'equipaggio si dee recare al posto che gli viene assegnato,
e si adopera, eseguendo gli ordini, ad estinguerlo.
Per estinguere gl' incendii delle navi oggi si adopera
V Estintore del commodoro Thompson o quello di W. B. Dick.
Il primo adopera il vapore o il gas acido carbonico, ambedue
queste materie. Il vapore può esser preso dalle caldaie prin-
cipali 0 da qualche ausiliaria. Vi è un generatore di ferro o
di legno foderato di piombo per la formazione del gas acido
carbonico.
L'estintore del signor Dick è un apparecchio portatile e
consiste in una cassa cilindrica munita di cinghie a modo di
gerla. L'apertura di una chiavetta (rubinetto) basta a met-
terlo in azione e a produrre un getto di gas acido carbonico,
che può essere spinto a otto o dieci metri di distanza.
52 INC
Incendio, è parziale o totale, nei suoi effetti.
F. incendle ; I. fire ; P. e S. incendio ; T. das Schadenfeuer.
Inceììditivo^ cioè incendiario, detto di materie atte ad incendiare
navi od altro. Vedi Salvati, Diz. espi.
Incanta, dialettale, incinta, per cinta. Vedi.
Gr. iìigeìita.
Inceppare, v. a., mettere il ceppo all' àncora, vedi.
G. inceppa.
F. enjaler Vancre ; I. to stock the anchor ; P. encepar a
ancora; S. encepar las anclas ; T. den Anker stocken.
— mettere i ceppi ai condannati.
Inceppato, add., avvolto nel ceppo, come la gomena si avvolge
al ceppo dell'ancora, onde si chiama ancora inceppata.
Inceppatura, s. f., da inceppare, l'azione o l'effetto dello incep-
pare, cioè mettere il ceppo all'ancora, come altresì mettere i
ferri o ceppi ai galeotti o rematori.
F. tenon de Vancre ; 1. nuts of the anchor ; P. e S. ence-
padura ; T. die Stockenung, die Ankerniisse.
Inceramenta navium, le materie da incerare ; la pegola o pece
o catrame da spalmare o calafatare la scafo delle navi, come
il cordame.
Incerare, v. a., coprire di cera o di pece il fasciame di un na-
viglio, oggi incatramare, impegolare.
L. incerare.
Incerata, s. f., quella tela incerata con la quale si coprono le
boccaporto per impedire che l'acqua della pioggia o del mare
entri nella nave.
I piccoli navigli privi di ponte anno grandi incerate con
le quali difendono le mercanzie dall'acqua.
Si dice anche incerato per tela cerata.
V. incera ; Gr. ingeà. inceadda.
F. prélart ; I. tar-pawling ; P. ancerado ; S. encerado ;
T. die Persenning.
— gli antichi, come i moderni, adoperarono una grande tela in-
cerata da passar sotto la nave fino ad abbracciarne la spina
e i fianchi della nave, per otturare, per quanto è possibile
le falle, specie in tempo di procelle, di mare grandemente
sommosso. Vedi Coeazzini, DelV ipozoma e dell' ipohlema nelle
antiche navi da guerra.
INC 53
Incerato, s. m., cioè panno o altro spalmato di cera.
— pi., (cerchi degli).
F. lattes sur les bords des prélarts ; I. battens of the tar-
paroling ; P. latas ou cintas dos incerados ; S. latas de las
encerados ; T. Presenningsleisten.
Inchiavardare, v. a., fermare i pezzi di costruzione con le chia-
varde. Vedi Chiavardare.
Inchiavettare, v. a., fermare con le chiavette, Vedi.
F. claveter goupiller ; I. to key, to forelock; P. e S. en-
chavetar ; T. vorstecken, SpUiite einsetzen.
Inchiesta, s. f., inquisizione sull'operato degli ufficiali, come
nella amministrazione della Marina.
F. enquète ; I. inquiry ; T. die Untersuchung.
Inchinarne, idiotismo per ghindarne che a sua volta è un fore-
stierismo inutile. Vedi Ghindare.
Inchinare, v. a., e rifl., vedi Inclinare, che è nella Marina, più
usitato, con tutti i suoi derivati.
Inchinometro o Nauropometro strumento per misurare la in-
clinazione.
F. inclinometre ; I. inclinometer ; P. e S. inclinometro ;
T. Inclinometer.
— del Dover, col quale si raggiunge l'approssimazione di 1'.
— strumento per misurare l' inclinazione del naviglio nel bar-
collamento (rollio). Esso è formato di un semicerchio gra-
duato, e di un piombino, lo zero è posto sulla verticale ; si
colloca sui mascellari delle boccaporto presso l' asse maggiore
e minore pel beccheggio e il barcollamento.
— per misurare la inclinazione della forza magnetica della terra
nel piano dell' orizzonte. Si chiama altresì : bussola d' incli-
nazione.
Inchiodare, v. a., e chiodare, fermare coi chiodi di legno, di
ferro o di rame i varii pezzi di costruzione.
L. clavare ; Gr. yì'aóm.
V. inchiodar ; G. inciodà ; N. nciovare.
F. clouer ; I. to nail ; P. encravar ; S. clavar ; T. verna-
geln, spikern.
— a caldo, dicesi dello inchiodare a fuoco, cioè con chiodi in-
focati, le lastre di ferro.
— le incerate sulle boccaporte.
54 INC
F. enclouer les prelarts sur les écouttUes.
Inchiodare, i reggitori al pennone.
F. enclouer les rabands de fiUeres a la vergue.
— la vacchetta sulla portata dei pennoni : cioè fermare per mezzo
di chiodi del cuoio in quelle parti dei pennoni maggiori, i
quali, venendo a contatto delle sartie e dei paterazzi, senza
esso sarebbero guasti dallo sfregamento.
— un cannone, ficcare con forza un chiodo nel focone per ren-
derlo inservibile.
F. enclouer un cannon ; I. to spike a gun, to clay a can-
non ; P. encravar artilharia ; T. die Geschutze vernageln.
Inchiodato, p. ps. e add., da inchiodare.
F. encloué ; I. nailed ; P. encrava^ao ; S. enclavado ;
T. anfestgenagelt.
Inchiodatura, s. f., l' azione dell' inchiodare.
F. encloure ; I. to nail up, nailing; P. encravadura ;
S. enclavadura ; T. das Vernageln der Geschutze.
Incidere funem, tagliare il poppese, per salpare, dissero i latini.
Funem chiamarono per eccellenza il poppese. Virgilio,
^en.. Ili, 666; IV, 574.
— in hostes vel in manus hostium, inciampare nei nemici, o
cadere nelle mani loro.
Incimento, s. m., idiotismo, che adesso non so rettificare.
Secondo il Parrilli col nome generico d' incimento tutto
ciò che serve a tener dritto ed a reggere un vascello quando
esso è fuori d'acqua, i puntelli, le taccate, le castagne, le
vase, le colonne d' invasatura, le morse da cantiere.
Il Padre Guglielmotti suppone che la voce sia sincope di
incingimenti.
Il Bobrik la fa corrispondere a :
F. entremises ; 1. chocks; P. chassos ; S. entremiches ;
T. das Kalb od. Kalven.
Il Parrilli la fa rispondere al francese AttÌ7it.
Incincta, s. f., per cinta, dal latino cinctus. L'usarono anche i
Veneti. Vedi Cinta.
G. indenta.
Incinta, s. f., cinta o cordone di grosso legno che gira intorno
a tutto il fasciame di un naviglio per fortificarlo. Se ne fanno
INC 65
più, giusta la grandezza della nave e si pongono a certa di-
stanza l'una dall'altra.
Incinta, di sgolato, idiotismo, o discolato altro idiotismo per discol-
lato (vedi), è quella cinta che sta a livello del collo degli scalmi,
a mezzo della nave, e s' indenta con essi. Detta anche incintone.
— bassa o prima incinta.
'F. préceinte ; I. main tu ale ; P. cinta; S. cinta e enclnta;
T. das BergJiolz.
— superiore.
I. channel wale.
Incintare una nave, apporvi le cinte.
F. précinter, ceintrer, ceinturer ; I. to sheer ; P. cintar ;
S. encintar.
Inciongià, v. a., G., congiungere insieme due capi di canapo.
Vedi Impiombare.
Inciongià viene da ingiungere, per aggiungere, con giun-
gere.
Inciongiatùa, s. f., l'atto e l'effetto dell' inciongià = impiombare.
Incipollare, intr. e rifl. incipollarsi, dicesi del legno che sia
fesso 0 si fenda o crepi.
Incipollatura, s. f., stretta fenditura di una tavola.
F. petite fente; I. a chink.
Incipollato, add. e p. ps., da incipollare detto del legno che si
apre in lunghe e sottili fenditure.
Incitatio, onis, f. Sol tanta incitatione fertur Cicekone, il sole
va con tanta velocità.
Inclinare, v. a. e intr., per esempio l'albero inclinato a prora
0 a poppa.
F. incUner, plier sous voiles.
— l'inclinare del bompresso, dell'antenna.
— l'azione della nave di pendere su di un fianco, allorché è
percossa dal vento, oppure per mala costruzione, o per cat-
tiva distribuzione del carico.
In un naviglio ben costruito il limite del barcollamento-
(rollio) si estende ad un arco di 90^ ; nelle corazzate l' incli-
nazione può giungere sino a 70".
Inclinazione, s. f.. da inclinare, la pendenza di un oggetto da
qualche parte.
66 INC
F. inclinaison ; I. inclination; P. inclinagao ; S. inclina-
don ; T. Inclination^ die Neigung,
Inclinazione, di una nave per fare le prove di stabilità idro-
statica.
F. incliner un navire pour faire r experience de stabilite;
I. to inclive a ship for ascertaining her statical stability;
P. e S. inclinar; T. ein Schif zur Bestimmung der statis-
chen Stabilat neigen.
Inclinarsi sotto vela, vedi Sbandare.
— delle ruote di poppa o di prua, è quel tanto che la ruota si
scosta dall'angolo retto.
V. sgarr amento.
F. quète de Vétambot; I. rake of the stern-post.
^— dell'asse degli antri, l'angolo che è dall'asse al piano della
sua orbita.
— dell'orbita, l'angolo dal piano dell'orbita al piano dell'eclit-
tica.
— dell' ago magnetico, è quella sua proprietà d' inclinarsi al-
l'orizzonte dalla parte di B. se è nell'emisfero boreale e d' in-
clinarsi ad A. se nell'australe. Sulla linea equinoziale l'ago
magnetico non à inclinazione.
F. inclinaison de V aiguille ; I. inclination of the neadle ;
P. inclinagao da agulha ; S. inclinacion de la aguja ; T. In-
cUnationsnadel.
— gli angoli mobili o fermi delle macchine navali.
— (bussola d' inclinazione), istrumento che serve a misurare 1' in-
clinazione dell'ago magnetico. Esso consta di un circolo gra-
duato, con lente mobile per leggere la scala, e posto verti-
calmente sopra un disco orizzontale che porta un ago magne-
tico : il circolo deve essere orientato nel senso del meridiano
magnetico, e serve a misurare l' inclinazione, prendendo a
tale effetto la media delle oscillazioni dell' ago. Nelle bussole
navali d' inclinazione, il circolo è sospeso perché non soffra i
movimenti della nave.
— del diritto dell'asta di poppa.
F. quète de Vétambot; I. sake of the sternpost ; T. der
Fall des Achterstevens.
— della nave durante la costruzione.
F. inclinaison du navir pendant sa construction; I. the
INC 57
inclination of the ship while building ; T. die Nelgung des
Schiffes tcahrend des Baues.
Inclinazione, dello scalo di costruzione.
r. inclinaison de la cale de construction; I. declivity,
slope of the building ; T. die Helling sneigung.
— del piano del varo, dello scalo da costruzione.
F. inclinaison du pian de lancement ; I. inclination given
to the sliding loays ; T. die Neigung des Stapels.
— di un'onda.
F. pente, penchant, inclinaison d'une vague; I. wave-
slope.
— delle sartie, l'angolo più o meno aperto che esse fanno col-
l'albero proprio.
F. inclination des haubans ou épatement.
— degli alberi, la quale varia secondo i tipi delle navi, e se-
condo gli alberi.
F. inclination des màt ; I. rake of the masts ; P. inclina-
gao ; S. incUnacion ; T. der Fall der Hasten.
Incoccare, v. a., fare entrare e scorrere un anello di ferro o la
gassa di una corda alla cima di un pennone, albero o an-
tenne. Lo strappo dei bozzelli di ciascun braccio è incoccato
nell'estremità del pennone.
V. incozzar.
F. encoquer ; I. to fasten a block strop; P. engrazar ;
S. hacer correr un anillo ó garrucho por la entena para izar
la vela, encapillar.
— fare che un pezzo di una macchina, che stava fermo, riceva
il movimento, per mezzo di un ingegno detto incoccatolo.
Incoccato, add. e p. ps., l'atto o l'effetto dell'incoccare.
Incoccatoio, s. m., ingegno nelle macchine a vapore, fatto per
comunicare il movimento. Esso congegno non è che un inca-
stro semicircolare sul braccio dell'eccentrico detto cocca, che
per mezzo di una molla vien chiuso od aperto da una spe-
cie di coltello di bronzo, che è ciò che dicesi incoccatoio, il
quale uscendo fuori da una fessura, eh' è in detto incastro,
occupa tutto il vuoto semicircolare del braccio, ed impedisce
all'orecchione della manovella del distributore di potersi in-
dentare in detto incastro ò cocca. Allora il braccio dell'ec-
centrico scivola sopra all' orecchione, senza comunicargli mo-
58 INC
viinento alcuno. Quando esso coltello rientra nella fessura, il
braccio dell'eccentrico, giunto con la cocca al disopra del-
l' incoccatoio, per effetto della sua gravità vi s' indenta, sicché
vien trascinato innanzi e indietro dal movimento dell' eccen-
trico.
Incoccatura, s. f., l'azione dell'incoccare, l'infilare o l'entrare
di un'antenna in un anello o in un cerchio per sospendervi
una girella o simili.
V. incozzadura.
F. ant. encociire, encoqure ; I. fastening a stop or eye.
Incocchiare, Pantera scrive invece d' incocciare.
Incoccia! comando perché si metta il gancio alla coccia o il ca-
napo al punto fermo.
Incocciare, v. a., attaccare una corda stabilmente a qualche
parte della nave. Viene dal napoletano coccia che vale cranio,
testa ; quindi è quanto dire intestare, fermare un canapo
sulla testa o cima di chicchessia.
Si dice di quella estremità delle manovre correnti che ri-
mane sempre attaccata ad uno stesso punto, e non delle ma-
novre amovibili ; nel qual caso si dice ormeggiare. Il luogo
della manovra incocciata si chiama il dormiente della manovra.
F. crocher, accrocher ; I. to Jiook ; P. engatar ; S. enga-
zar ; T. einliaken, anhaken.
Si dice anche incocciare un bozzello, cioè attaccarlo sta-
bilmente a qualche parte.
G. incoccia.
F. frapper ; I. to fix; P. engatar.
— è passare un gancio in un occhio, in una brancarella, in un
doppino di un canapo ; e il più delle volte per fare sforzo su
detti oggetti.
— un pennone, un' antenna in un anello di ferro o in uno stroppo.
F. encoquer ; 1. to strop, to fit with rings or strops (a sail
yard) ; T. die Raa heringen oder bestroppen.
Incocciato, p. ps. e add. fermato fortemente al posto, alla cima
di checchessia un canapo.
Incollatura, s. f., s' indica con questo vocabolo la grossezza dei
madrieri nel loro mezzo e la grossezza là dove posano sulla
spina (chiglia). I madrieri o piane, a misura che si allonta-
nano dalla costa maestra, verso l'estremità anteriore e poste-
INC 59
riore, avendo maggiore acculamento, anno altresì maggiori
masse di legno colle quali si sovrappongono alla spina. Dalla
serie delle altezze di legno di tutte le piane, dall' avanti al-
l' indietro, la spina risulta nella costruzione una linea curva
che si chiama linea del montar della stella, linea del taglio
dei fondi, e questa che è la linea superiore delle piane al
mezzo della nave è la linea inferiore del paramezzale, la quale
non è interrotta se non dai suoi incastri tra le piane. Vedi
Collo.
F. encolure ; I. the thickness of timbers amidships ; S. en-
tremiches.
Incomeiito, s. m., è dato dal Bobrik per cucitura, il Fincati nello
stesso significato à comento. Forse anzi che un dialettismo è
un errore tipografico.
Incomodato, add. da incomodare ; dicesi di naviglio che abbia
perduto alcuni de' suoi alberi, e disordinata e scomposta la
manovra, e quindi à bisogno di essere accomodato.
F. incommode ; I. a distressed ship ; P. incommodado ;
S. incomodado.
Incomodità, s. f. Si dice che un naviglio è. nello stato d'in-
comodità quando esso è al principio o in momentanea avaria,
per guasti o falle, o per difetto di viveri e di provvisioni. Si
può segnalare questa condizione mettendo la sua bandiera
nazionale in derno, ed anco sparando dei cannoni di distanza
in distanza.
F. incommodité, détresse ; I. distress ; P. incomodidade ;
S. incomodidad.
Incompetenza, s. f., la mancanza delle cognizioni necessarie a
saper bene una cosa, come l'amministrazione, la tecnica ecc.
Incontrare, v. a., frenare il movimento di orzata o di poggiata,
girando vivamente la barra del timone verso la parte opposta
a quella ov'era stata messa prima. Questa operazione à per
scopo d'arrestare la nave quando si è fatta girare o lanciare
di troppo sopra una banda, o che da sé stessa si muove in
modo contraria all' istruzione del timoniere ; in somma perché
la prua non trapassi la direzione assoluta. Piqué.
F. rencontrer ; I. to stand on upon the course ; T. Kurs
halten.
— detto della barra del timone. Vedi Timone.
60 INC
Incontrare, imbattersi in una nave, nel nemico.
— un naviglio, per caso, farsi incontro al nemico, affrontarlo.
F. rencontrer un navlre ; I. to fall in with a ship, to
meet a ship; P. e S. encontrar ; T. einem Schiff begegnen.
Incontro, s. m., lo incontrare, incontro di armate nemiche, av-
visaglie, e simili.
Incorato, add. V., naviglio con tenda e impavesata rivestito di
cuoio per difesa dal fuoco, e dai proiettili. Chinazzi, Cro-
naca, 42, 46. Vedi Incuoiare.
Incordare, v. a., fornire di corde un naviglio.
F. fitnir.
— intr., divenir rigido come una corda inumidita.
Incontra ! coman(^o. Vedi Barra.
F. rencontrez ; I. meet her; T. Ruder stiltzen.
Incontrare la Barra, vedi Barra.
— una nave.
F. rencontrer un navire ; I. to fall in with a ship, to
meet a ship ; S. encontrarse con otro huque en la mar ; T. einem
Schiff begegnen.
Incornatura, s. f., apertura bislunga salla testa di un albero di
pappafico, nella quale si mette la rotella di un bozzello de-
stinato al passaggio dell' imante di drizza di pappafico.
Dicesi anche il foro alla sommità dell' albero per passarvi
la susta che afferra la penna per farla correre lungo l'albero.
V. Foradura.
F. encornail ou clan ; I. top-mast-hole and sheave ; S. re-
dame.
Incorniciare, v. a.,
F. emboiter ; I. to clamp ; T. mit Hirnleisten versehen.
Incostante, add., detto del vento, mutabile, variabile.
Jncostare, v. a., gittare alla costa la nave, da corrente, da vento
o da altro.
Improprio, essendo ben difficile che una nave sia sbale-
strata sopra una costa, invece noi possiamo usare atterrare.
Atterrò la nave, la nave fa atterrata dalla corrente, dal vento.
Incovertare, v. a., mettere la coverta, il ponte ai navigli.
Incozzare, dialettale, vedi Incocciare.
Increspamento, s. m., dell' acqua del mare, dei laghi, dei fiumi,
per azione di vento leggiero o brezza.
INO 61
F. rides de la mer ; I. ripples of the sea ; P. encrespa-
mento ; S. increspacion ; T. die Krduseliing der See ; leichter^
geringer Seegang.
Increspare, quel raggrinsirsi dell'acqua del mare per l'azione
di un leggiero vento. — Guido Guinicelli : « allora quando
soffiano i zeffiri venti nelle sciolte nevi e increspano l' acqua.
L. crispare ; Gr. Trryjaw.
Incresparsi, v. rifl., ridursi in crespe.
F. rider, plisser ; I. to wrinkle, to shrivel ; P. encrespar ;
S. encrespar, encrespar se ; T. kraufeln.
Increspato, p. ps., il mare è increspato, increspa.
L. crispatus.
F. rider, plisser ; I. to shrivel, to wrinkle ; P. encrespar ;
S. increspar ; T. krduseln, runzeln.
Increspatura, s. f., l'atto dello increspare.
Incrocia ! comando per mantigliare o bracciare in croce. La mat-
tina, quando si alza la bandiera, si mantigliano e bracciano
i pennoni dei velacci.
F. croisez ! envoy ez ! ; I. sway across ! ; P. e S. cruza ! ;
T. ins Kreuz !
Incrociamento, s. m., da incrociare; incrociare i pennoni; met-
tere in croce pezzi di costruzione.
F. croisement; I. locking-in, crossing; P. cruzamento ;
S. cruzamen : T. die Kreuzung.
— di venti.
F. croisée des vents; I. crossing of winds ; T. die Wind-
kseuzung.
Incrociare, v. a., unire insieme le tavole del fasciame in ma-
niera che le testate del corso superiore non cadano su quelle
della fila di sotto, ma a mezza lunghezza. I Genovesi dicono in-
crociare le unghie.
— i remi, vedi Acconigliare.
— l' andare e venire, senza distaccarsi da un determinato parag-
gio, per osservare le mosse del nemico e darne avviso al Co-
mandante. Vedi Crociera.
F. croiser ; I. to cruise or cruize or cross ; P. cruzar ;
S. cruzar, estar de cruzero en la mar; T. kreuzen.
— la via di una nave, è governare ad un tal rombo, che le
vie di due navi, non essendo parallele, vi sia tendenza ad
€>2 INC
avvicinarsi ad essa nave; quindi l'espressione di vie incro-
ciate.
Incrociare, un pennone, è alzarlo alquanto al di sopra della testa di
moro del suo albero e poscia mantigliarlo e bracciarlo in croce.
F. greer une vergue ; I. to vig a yard ; T. durchkreuzen,
aufbrìngen.
— una nave significa incontrarla.
— le vele, orientar carro contro carro.
— detto dei canapi, per fare legature in croce.
— all'onda, andar di fronte all'acqua che si avanza a cavalloni.
— la testa di una caviglia. Vedi Inzeppare.
— le giunte o palelle.
F. doubler les écarts ; I. to shift the scarfs ; P. encruzar
as escarvas ; S. cruzar las escarbas ; T. die Scherhen vers-
chiessen lassen.
Incrociato, add. e p. ps., da incrociare.
G. incroxon.
Fuoco incrociato, quello dei fucili o dei cannoni, fatto in
guisa che i proiettili s' incrocino a qualche angolo sovra un
dato punto.
Incrociatore, s. m., naviglio deputato a incrociare o stare in cro-
ciera a spiare, a guardia ed anche a corseggiare ; ed è pure
nave di battaglia con la peculiare qualità di esser veloce.
F. croiseur ; I. cruiser or cruizer or cruising ship ; P. e
S. cruzador ; T. der Kreuzer.
— pi. a barbetta, R. M., 1888, III, 220.
— a triplice elica, R. M., 1889, IV, 432.
— Protezione dei nuovi incrociatori, ivi.
— a grande velocità, R. M., 1886, I, 123.
— tipo Armstrong-Rendel, R. M., 1884, I, 105.
— tipo Scout, R. M., 1885, I, 327.
— tipo Pearse, R. M., 1885, I, 326.
— corazzato, R. M., 1884, I, 283.
— torpediniere, R. M., 1886, IV, 150.
— a cintura corazzata, R. M., 1886, IV, 147 ; 1887, II, 478.
— di duemila tonnellate, R. M., 1889, III, 253.
— Nel marzo 1900 fu varato l' incrociatore inglese Andromeda
lungo metri 140 con quarantaquattro cannoni, tre lanciasiluri,
e seicento uomini di equipaggio.
INC 63
Incrocistore, ausiliario.
F. croiseur auxillaire ; I. auxiliary cruiser ; P. e S. cru-
zador ; T. der Hilfskreuzer.
— guardalidi.
F. croiseur garde-cote; I. coast-guard cruiser; T. der
Kustenvertheidigungskreuzer.
— protetto.
Incrociatura, s. f., vedi Àncora, Crociera.
— delle intestature (costruzione navale).
V. incrosadura ; G. incroxatùa.
F. croisement, décroisement des ahouts ; J. Shift of the
butts ; P. e S. encruzadura ; T. das Verschiessen der Stosse.
— legatura in croce.
F. étì'ive ; I. throat or trus seizing ; S. estrangulatura .,
Incrosar, V., vedi Incrociare.
Incrostazione, s. f., da incrostare, ossia ricoprire di materie de-
positate dai liquidi canali, caldaie ed altri vasi.
F. incrustation ; I. incrustation ; P. incrustasao ; S. in-
crostacion; T. die Verkrustung.
— della carena.
F. incrustation de la carene ; I. incrustation of the ship 's
botto7n ; P. incrustasao da carena ; S. incrustacion de la ca-
rena ; T. die Incrustation des Schiffsbodens.
— di una caldaia a vapore, aderenza di sostanze saline e terree,
contenute in soluzione nell'acqua alle pareti e al fondo delle
caldaie.
F. incrustation ; 1. incrustation ; T. die Verkrustung, Kes-
selsteinbildung.
Incugna e incugnar, V., per incuneare, porre il cuneo in qualche
pezzo di costruzione.
Incombere, v. a., e latino, appoggiarsi, piegarsi sui remi : in-
cumbere remis.
Ut celsas videre rates, atqne inter opacum
Aliati nemus, et tacitis incombere remis
Virgilio, Aen., Vili, 107.
Le navi alte vedendo infra 1' opaco
Bosco solcare e taciti sui remi
Incombere.
La traduzione letterale sarebbe : .incombere sui taciti remi.
64 INC
È ciò vero? il silenzio degli uomini si spiega, iji quella oc-
casione, ma non quello dei remi in azione.
Incombere, magna vis venti in mare incubuit.
Grande forza di vento sul mare incombette.
Incuneare, v. a., gli alberi, fermarli con zeppe nella cassa (vol-
garmente scassa).
F. coincer ; I. to wedge ; P. acuntrar ; S. acunar un palo
en la fogonadura ; T. die Marten festkeilen.
Incuoiare, v. a., coprire di cuoio le navi, si praticò dagli anti-
chi, come nel medio evo.
I Veneti dissero : incorare e incorato, per incuoiare e in-
cuoiato.
Chinazzi, Cronica : cocche incuorade e gradizzate (ingra-
ticciate) investite di cuoi e gradizzi (graticci).
— foderavano di cuoi anche i lati dei navigli, ossia tutto il
corpo. Chinazzi : galera.... tutta incuorata di fuori via.
Tot (navis) ad defensionem ignis circumvoluta coriis ibi
siat, quot necessaria videbuntur. Maein Sanuto, Secr. fid,
crucis, II, p. IV, e. 7.
Incuoiato, add. e p. ps., da incuoiare, cioè rivestire o coprire di
cuoio una nave od altro naviglio.
Incurrere, v. a., correre contro, o addosso, assaltare. In unam
navim multse classes armatse incurrerunt.
— incontrare : Navigatio incurrebat in ipsos etesias.
Incursare, v. a., latino, andare addosso, assalire alcuno, una
nave. Incursare in aliquem.
Incursione, s. f., o scorreria tra navi nemiche o sulle spiaggie
nemiche.
L. incur sio, sionis ; Gr. th^olh.
F. incursion ; I. incursion ; P. incursao ; S. incursion ;
T. der feindliche Einfall.
Incurvamento, s. m., l' incurvare dei pezzi di legname ed anco
delle lastre metalliche, per esempio : incurvamento delle pa-
reti di una caldaia.
F. courhure, boursou/fiement des parois de chaudiere ;
I. bonding, buckling of the boiler plates ; T. das Ausbanchen
der Kesselwànde.
Incurvare e Incurvarsi, v. intr. e rifl., detto di tavoloni, tavole,
o della spina (chiglia) che si pieghino per varie cause, natu-
INC-IND 65
Talmente, o che si pieghino artatamente per mezzo del fuoco,
come si pratica nelle costruzioni navali di legno.
Trovo in Bobrik anche : Metter le tavole in torto, ma
certo è dialettale, per mettere le tavole a curvare
L. incurvare ; Gr. xà/ATiTw.
F. courber ; I. to curve ; P. encurvar ; S. encorvar ;
T. hettgen.
Incurvato, add. e p. ps., da incurvare, come può essere incur-
vata la spina (chiglia), un trave o transtro (baglio), un al-
bero, un tavolone e simili.
F. courbé ; I. curvated ; P. encurvado ; S. encorvato ;
T. krumm.
Incurvatura, s. f., l'atto dello incurvare, la curva che un dato
pezzo di costruzione, sia di legno o di metallo ebbe dall'arte
o prese naturalmente col tempo.
F. courbure ; I. bonding ; P. encurvadura ; S. encorva-
tura ; T. die Krilmmung.
Incuspidare, v. a., porre la cuspide, o punta di ferro in cima
ad un'asta, un palo, o cónto, o mezzomarinaro, o alighiero.
F. ferrer le bout Wun pieu ; I. to shoe a pile ; T. einen
Pfahl beschuhen, schuhen.
Indeciso, add., da indecidere, dicesi di naviglio nel girare di
banda.
I. to be in irons.
Indennità, s. f., un assegno pecuniario inerente ad un ufficio
temporaneo, specie di soprassoldo ; cosi l' indennità di allog-
gio agli ufficiali di marina.
F. indemnité ; I. allowance, lodging money; P. ayuda ;
S. indemnidad; T. die Entschàdigung , Zulage.
— di via, detta anche condotta concessa a ciascuno, secondo il
grado, quando viaggiano per terra o d'ordine.
F. indemnité de route ; I. marching money ; T. die Reise-
gelder.
— di soggiorno, o spese di vacazione, o vacazioni, eh' è pari-
mente data a ciascuno, secondo il grado, quando viaggiando
d'ordine, ne viene di necessità il soggiorno in alcun luogo.
F. indemnité de sejour ; I. indemnity ; T. die Commando-
zulage,
— per perdita d' effetti, per sinistri di mare, che si concede dopo
CORAZZINI, Vocah. Nautico. 5
66 IND
una verificazione dell'entità dei danni, a cura del Commissa-
rio delle riviste e approvazione del ministro ; equivale a due
mesi di salario in mare.
Indennità, di comando.
— di entrata in campagna.
F. gratification, indemnlté d'entrée en campagne ; I. field
allowance ; S. gratificacion en tiempo de guerra ; T. das Mo-
hilmachungsgeld.
— giornaliera.
F. indemnlté journaliere ; I. daily allowance ; T. das Ta-
gegeld.
— di servizio.
F. indemnlté de service ; I. allowance for special duty ;
T. die Dienstzulage.
Indenta ! (Ingrana), comando di star pronti ad indentare la ca-
tena per salpare.
I. stand by the capstan !, heave in !
Indentamento, s. m., (Ingranamento) , a catena, a dentiera, a
vite perpetua, cilindrico, conico, intermedio, interno, reciproco.
F. engrenement.
— per es. delle lapazze il Bobrik dice : galaprazze.
F. le callehottes ; I. the coaking ; P. o adentamento das
chapuzes a alma do mastro ; S. el adentamiento de los cha-
puzes al alma del palo ; T. das Schakwerk.
Ecco che il raffronto della nostra lingua con gli altri
idiomi, ci dà il mezzo di trovare V etimologia della voce : ala-
pazza 0 lapazza, come cosi diversamente si vede scritta. Da
a-chapuz o la chapuz si fece alapazza e lapazza, dando a
Vu primitivo un suono molto vicino a quello di un' a.
Indentare. La voce Ingranare, è di errata formazione tanto in
francese che nello spagnolo, nel portoghese donde la trassero
i nostri, e più nella nostra lingua. A volere adoperare una
parola che dia qualche idea del fatto, bisogna dire indentare,
come denti si chiamano i tacchi delle ruote o di altri attrezzi
che li abbiano per esser presi e messi in moto da altri pezzi
di costruzione.
Si potrebbe dire anche intaccare, intaccato, intaccatura.
A questo proposito il P. Guglielmotti osserva : « Il Par-
rilli e qualche altro strascinano questa voce francese, se non
IND 67
ridicola, inutile e sconcia ; avendo qui proprio noi per ogni
bisogno tale ricchezza invidiabile di termini nostri coi loro
derivati, che possiamo mantenere le tradizioni dei nostri ar-
tisti, senza farci tributari e servi degli stranieri ; e senza es-
ser presi alla gola dagli altrui Ingranaggi. — Vedi ammor-
sare, addentare, indentare, imbroccare, addentellare, incassare,
imboccare, incastrare, adunghiare, azzannare ».
F. engrener, endenter ; I. to indent, to connect the screw
propeller y to lower the propeller ; P. adentar, engrenar ; S. en-
granar, endentar ; T. ineinandergreifen.
Indentare, in meccanica vale mettere in moto un apparecchio,
facendo che due pezzi di costruzione dentati, giungano ad
afferrarsi.
— nella marina militare adoperano per salpare, cioè per virare
la catena sull'argano. Propriamente indentare la catena per
salpare.
I. to heave upon the cable ; S. virar del cable ò la cadena.
— l'elica, per scenderla nel suo quadrato e metterla al posto.
I. to lower the propeller, to connect the screw.
— indentarsi, parlando di ruote dentate o di pezzi di costru-
zione.
F. s' engrener ; I. to gear together, to work with; T. ein-
greifen.
Indentato, add., fornito di denti, volgarmente ingranato,
— connesso a denti.
F. engrené.
Indentatura, s. f., {Ingranaggio è gallicismo per), dei denti di
una ruota tra i denti di un'altra pure dentata, o di un pezzo
di costruzione in altro pezzo dentato, affinché resti fortemente
commesso.
F. engrenage ; I. gear, gearing ; P. endeìitagao ; S. engra»
naje, engranadura ; T. verzahnen.
— ruota d' ingranaggio, ruota dentata.
F. roue dentée ; I. cog wheel ; P. roda dentada ; S. rota
dentada ; T. das Zahnrad.
— a catena dell'argano.
F. cercle de bai^botin ; I. paul rim ; S. engranage del ca^
br estante.
— delle lapazze in un albero.
(38 IND
I. coaklng.
Indentatura, diritta.
F. engrenage droit.
— di lato.
F. engrenage de coté.
— a lanterna.
F. engrenage a lanterne.
— a vite perpetua.
F. engrenage à vis sans fin ; I. worm and wheel , screw
and wheel ; T. das Schneckenradgetriehe.
— cilindrica.
F. engrenage cylindrique ; I. circular spur-wheel work ;
T. das Stirnrddergetriebe.
— conica.
F. engrenage conique ; I. hevel gear ; T. konisches Getriehe.
— differenziale.
F. engrenage differentiel ; I. differential wheel; T. Diffe-
rentialrad.
— intermedia.
F. engrenage intermédiaire ; I. intermediate gearing ;
T. wermittelndes Getriebe.
— interna.
F. engrenage inter ieur ; I. inside toothed wheel work;
T. innere Verzahnung.
— reciproca.
F. engrenage réciproque ; I. reciprocal wheel-work ; T. Wech-
selrdderwerk.
Inderno, vedi Derno.
Indiano, s. m., nome di costellazione australe.
Indicatore, s. m., strumento per mezzo del quale si può misu-
rare con esattezza la pressione media esercitata dal vapore
sopra P embolo. Uno dei più conosciuti è quello di movimento.
BoNAMico, R. M., 1889, I, 7.
¥. indicateur ; I. gage; P. e S. indicador ; T. Indicator.
— pei movimenti del timone. R. M, 1892, IV, 425.
— di Watt, detto cosi dal nome del suo inventore.
— del livello dell'acqua di una caldaia, è un tubo di cristalla
che si colloca verticalmente congiunto ad uno dei lati della.
IND 69
caldaia e in comunicazione col suo interiore per conoscere il
livello dell'acqua che essa contiene.
F. indicateur du niveau d'eau ; I. gage water ; P. indi-
cador do nlvel de agua ; S. indicador del nivel de agua ;
T. der Wasserstandszelger,
Indicatore, della forza sviluppata.
— di Normanville, per indicare la velocità delle navi. R. M., 1877,
IV, 132.
— delle rivoluzioni dell'elica. R. M., 1874, 11, 184.
— del vuoto.
F. indicateur du vide ; I. vacuum gange ; T. das Va-
cuummeter.
— del vuoto del condensatore.
— delle pressioni delle macchine a vapore.
F. indicateur du travail et de la regulation des machines
CI vapeur ; I. steam-engine indicator; T. Dampfindicator.
— (curva dell').
F. courbe de Vindicateur, coui'be de regulation ; I. indi-
cator curve ; T. Indicator curve.
— delle corse dei vapori postali.
F. tableau de service ; I. time-table; T. der Fahrplan.
— dei fuochi convergenti, indicatore di convergenza.
F. indicateur de feux convergents ; I. concentrating di-
rector; T. der Concentrations- director.
— del numero dei giri per minuto.
F. indicateur du nombre de tours par minute ; I. revolu-
tions indicator ; T. der Rotations indicator.
— (ago) quello della bussola come di tutti gli strumenti nei
quali l'ago serve ad indicare qualche cambiamento.
F. aiguille index ; I. index ; hand, needle, pointer ; T. der
Zeiger, Weiser.
— di rifrazione.
F. index de la refraction ; I. index of refraction ; T. das
Brechungsverhdltnis.
— lo stesso che nonio, vedi.
— di sentieri di mare, di piloteria, contenenti carte marine, ve-
dute di littorali, osservazioni sopra le diverse qualità de' pa-
raggi ed istruzioni per le vie che debbono tenere i navigli.
70 IND
Indicatore, de Gaetani-Chionio per fuochi preparati. E. M., 1876^
IV, 334.
— del numero dei giri delle macchine. R. M., 1877, 1, 166.
F. indicateur des tours ; S. revolutions indicator ; T. der
Rotationsindicator.
— telefonico applicato alle macchine motrici, di Carlo Resio.
R. M., 1882, III, 151.
— (apparato) per trasmettere gli ordini ai timonieri, di P. d'A-
mora. R. M., 1878, II, 251.
— o cinemometro, nuovo sistema d' indicare la velocità senza
uso della forza centrifuga, di P. d' Amora, R. M., 1878, IV, 85.
— (F) delle macchine a vapore è uno strumento che segna le
pressioni variabili del vapore nell'interno del cilindro corri-
spondente lille varie posizioni dello stantuffo, durante un in-
tero giro della macchina, e per mezzo del quale si può de-
terminare la pressione effettiva, agente sullo stantuffo in un
dato istante qualunque come la media di questa pressione
durante tutta la corsa.
Indice, s. m., oggetto, arnese, congegno per segnare alcuna cosa
0 fatto negli strumenti e nelle macchine.
F. index, indice ; I. index, needle ; P. e S. index ; T. An-
zeiger, Index.
— del calcatoio idraulico sistema Elswik. R. M., 1879, II, 316.
— ago di un barometro e simili.
F. aiguille ; I. haud, needle, pointer.
• — di rifrazione.
F. indice de la refraction, rapport de la refraction : I. in-
dex of refraction, refractive index ; P. de refraegao ; S. in-
dex de refraccion.
Indici di legno per manometri o barometri.
Indietreggiare, v. intr. e a., dare indietro, rinculare, sciare.
F. reculer ; I. to hack; P. recitar; S. ir atras ; T. zu-
ruckgehen.
Indietreggiato, add. e p. ps., da indietreggiare di naviglio, di
squadra, di armata intera.
Indietro ! adagio, a mezza forza, a tutta forza, comandi per dare
una diversa forza di macchina.
F. en arriere, doucement, mi vitesse, toute vitesse ; I. hack
her!, go astern!, ease her astern, half speed, full speed
IND-INE 71
astern ; T. Zuriick ! langsam, halb Kraft, ganze Kraft ;
Riickivarts ! langsam, halhdampf, ivolldampf.
Indietro ! per intimare di retrocedere a chi troppo si avanzi, o al
nemico.
— di sciare cioè rinculare.
Indire, v. a., intimare la guerra, dichiararla.
L. indicere ; Gr. èTrayyéXXw.
F. intìmer ; I. to declare or denounce the war ; P. e S. in-
timar ; T. ankiingen, vorladen.
Indisciplina, s. f., inosservanza delle leggi e regolamenti mili-
tari, gli Elleni come i Veneti scrittori si lamentano spesso di
questo fatto, nelle milizie, come negli Ufficiali di Marina.
F. indiscipline ; I. undiscipline ; P. e S. indiscipline ;
T. Zuchtlosigkeit.
Indisciplinabile, add., non atto ad essere disciplinato, ad osser-
vare la disciplina.
Indisciplinato, add. e p. ps., da indisciplinare.
Inditto, p. p., da indire, intimato. Indire la guerra, cioè inti-
marla, dichiararla.
Indizio, s. m., nella navigazione, qualunque fatto che faccia sup-
porre la terra vicina ; legname galleggiante, apparizione di
volatili (gabbiani, fregate e simili), certe date specie di pesci,
lo stato del cielo ed altri.
— qualunque fenomeno che faccia presagire la qualità del tempo.
F. indication ; I. indication ; P. indicac^ao ; S. indicio ;
T. Anzeichen.
Indoganare, v. a., consegnare i particolari o connotati sopra i
libri della Dogana, il che viene fatto dall'agente o sensale,
del capitano del naviglio.
I. to enter a cargo, to report a vessel.
Indossamento, s. m., vedi Girata.
Induciae, arum, s. f. pi., vale tregua, facere, inire, pangere in-
ducias, far tregua.
E cosi : Jam induciae exierant, era già finita la tregua.
Inebriare, v. a., si dice della bussola, anzi dell'ago calamitato.
La calamita inebria l'ago in maniera che la punta della
lancetta si volge ora a levante ora a ponente. Bassetti, 411.
Vedi Imbriacare. La bussola inebriata si dice briaca.
Ineguaglianza, s. f., irregolarità nel movimento degli astri, se-
72 INE-INF
colare, piccola irregolarità nel moto dei pianeti, che diviene
importante soltanto dopo un lungo periodo di anni. La grande
ineguaglianza di Giove e Saturno, è una variazione delle loro
posizioni orbitali, causata dalla azione disturbatrice dell' un
pianeta sull'altro.
Ineguaglianza, ineguaglianze che l'attrazione dei grandi pianeti
opera sulla via delle comete.
F. inegalité ; I. ineguality ; P. designai dade ; S. inegual-
dad; T. Ungleichhelt.
Inerzia, s. f., il principio passivo per cui i corpi persistono in
uno stato di moto o di riposo.
L. inertiae vis; Gr. àf^yiix.
F. inertie ; I. inertia; P. e S. inercia ; T. die Tràgheit.
— elettro-magnetica, proprietà che si manifesta nei metalli per-
corsi , da una corrente elettrica, che ritarda le trasmissioni
telegrafiche o telefoniche. Il coefficiente d' inerzia è quasi
nullo nel rame, ed à un valore notevole nel ferro.
In faccia, avv., o a collo, vedi.
— avviso al timoniere che le vele non portano più.
F. vous ètes en ralingue sur le màt, voile masquée ; I. you
are ali in the wind; T. voli Segei! tragen od. hack lassen!
Infalcare, v. a., guarnire di falche, vedi.
Basso latino, infalchare ; Catalano ant., enfalquar ; P. en-
falquer.
Infalzatura, s. f., addoppiatura, labbro, rivolta.
F. agrafe, repli ; I. fold ; T. der Falz.
Infangarsi, v. n., intrigarsi (incagliare) con la nave in un fondo
fangoso.
F. énvaser ; I. to clary ; T. lanfon lassen.
Infans, antis, s. m., basso latino, infante, garzone, per mozzo.
F. gargon mousse ; I. boy ; P. mogo ; S. muchaco ; T. der
Schìffsgunge.
Infansonus, s. m., basso latino, da infans, por musso. Vedi.
Infarcare, e ant. infarchare, vedi Infalcare.
Infanteria, s. f., di marina : legioni di militi da servire sulle
navi e negli sbarchi.
Infasciare, V. vedi Fasciare.
Inferimento, s. m., lo inferire, 1' atto dell' inferire.
F. envergure ; I. bending of sails ; P. e S. envergadura.
INF 73
Inferiore, add., congiunzione. Si dice che Mercurio e Venere sono
in congiunzione inferiore, quando sono situati sulla stessa
longitudine del Sole, e tra questo e la Terra.
Inferiori, s. m. pi., pianeti, espressione opposta a superiore ed è
applicata a Mercurio e a Venere, perché essi si rivolgono in
orbita interna all' orbita della Terra.
Inferire, v. a., 1' attaccare il lato superiore delle vele al pennone
0 all'antenna, ad un picco, ad una draglia.
Fiorire è un volgare idiotismo.
L. velutn suhnectere antennis.
Vedi Irìipennare per la vela latina.
Inferire viene dal latino inferre.
V. fiorir le antenne; Gr. infet e inferì.
F. enverger ; I. to bend a sail to the yards ; P. e S. enver-
gar ; T. ein Segel anschlagen.
— una gabbia.
I. to bend a topsail; S. ayustar la yavia.
— la ronda.
I. to bend the spanker ; S. envergar la congreja.
— si dice altresì delle manovre e vale passare i canapi correnti
entro ai bozzelli, pasteche, paranchi e simili.
— le vele a baciare.
F. enverguer les voiles tout plat ; I. to bend the sails close
to their yards; P. emvergar as velas a besar ; S. envergar
las velas d besar; T. die Segel todt anschlagen.
— una bandiera.
F. frapper un pavilion ; I. to stitch, to ben a flag ; T. ein
flagge austechen.
— con un passarino.
F. transfiler ; I. to lace on ; S. embadazar ; T. aureihen.
Inferito, add. e p. ps., da inferire, attaccare le vele ai pennoni.
G. infeldu.
F. envergué; I. bended; P. envergado ; S. envergato.
Inferitolo, s. m., canapo fissato nelle brancarelle d' inferitura per
assicurarle al pennone. Grenet, fìg. 267.
Inferitore, s. m. pi., canapo teso orizzontalmente lungo il pen-
none 0 anche una spranga di ferro o listello di legno inchio-
dato lungo lo stesso pennone per allacciarvi la vela pel suo
antennale.
74 INF
V. fioridor.
¥. filiere d'envergiire ; I. jackstay ; P. e S. envergador.
Inferitore, quei pezzi di canapo piano che servono a legare le
bugne superiori delle vele quadre o auriche del pennone o
del picco.
Le vele maggiori sono rinforzate con un altro canapo detto
Contrinferitore.
— di legno del pennone.
— vedi Borosa.
— al centro del gratile d' inferitura, vedi Borosa.
F. filiere' en bois ; I. jackstay of wood ; T. der kamm einer
Raa.
— di ferro del pennone, guida del pennone.
F. filiere en fer d'envergure ; I. Jakstay ; P. empunidouro ;
S. envergue ; T. der Jackstag.
Inferitura, s. f., l' inferire, l'azione dell'inferire. L' inferitura è
semplice, doppia, ferma, forte, lunga, tesata.
G. inv erg alile.
F. envergure ; I. head of a sail ; P. empunidoura ; S. em-
puniuidura ; T. der.Kopf eines Segels.
Si dice che l' inferitura à tanti metri, e significa che la
tastiera della vela è di tanti metri sul pennone. I Veneti la
dissero larghezza da un vento all'altro. Questo naviglio à
poca inferitura, un vascello à grande inferitura.
Infermeria, s. f., luogo della nave ove si collocano i malati e si
assistono e medicano.
F. infirmerie ; I. infirmary ; P. e S. enfermeria ; T. Kran-
kenstube.
— della nave, nave ospedale.
F. hòpital de hord ; I. sick berth ; P. e S. enfermeria ;
T. das Schiffsspital.
— di combattimento, che si appresta nel corridoio.
F. poste des blesses pendant le combat ; I. cockpit; T. der
Verbandplatz.
Infermiere, s. m., colui o coloro che nella nave assistono i malati.
F. infirmier ; I. loblolly, oggi assistant sick-berth atten-
dant or sick people's attendant ; P. enfermelro ; S. enfermero ;
T. der Krankenwdrter.
— (capo).
INF 75
F. infirmier- major ; I. Chief sick-berth steward, Chief
petty officer ; T. der Sanitdtsmeister.
Infermiere, secondo Capo infermiere, infermiere secondo maestro.
F. Maitre infirmier ; I. sick-berth steward, petty officer
of P* classis ; T. der Sanitàtsmaat.
— quartier mastro, infermiere di prima classe.
F. quartier-mattre infirmier de 1^^ classe; I. second sick-
berth steward; T. der Sanitdtsquartiermester.
— quartiermastro infermiere di seconda classe.
F. quartier-mattre infirmier de 2^ classe; I. assistant
sick-berth attendent ; T. der SmUtàtsgast.
— marinaro infermiere.
F. matelot infirmier ; I. nurse ; T. der Sanitàtsmatrose.
Infernale, (macchina e brulotto a vapore). Vedi Brulotto.
Inferum mare, il mar tirreno, rispetto all'Adriatico detto supe-
rum dalla relativa posizione nelle carte geografiche e nauti-
che antiche.
Inferzare, v. a., fare le ferzo o i ferzi, ossia cucirli insieme e
farne le vele.
Inferzato, add. e p. ps. da inferzare, fatto a foggia di ferzo, o
costituito di ferzi, come una vela compita.
Infestare, v. a., devastare, depredare con navi armate le marine
del nemico, saccheggiare le città marittime indifese o mal
difese.
Mettere in pronto un'altra armata, che vada a infestarle
marine della Pugia e de Ip. Calabria. Malipiero, J?iw., 1482, 257.
Infestum mare, mare pericoloso pei Corsari, o per le tempeste,
per le correnti, o pei vortici.
Infiammare, v. intr. e a., i cannoni, cioè bruciare un po' di pol-
vere nella camera di ciascun cannone prima di caricarlo, af-
fine di asciugarla e pulirla.
F. souffier les canons, fiamber une bouche a feu ; I. to
scale the guns ; S. foguear ò limpiar los canones ; T, ein
Geschutzrohr aufsfiammen (anwàrmen).
Infilare, v. a., tirar di cannone su nave nemica che si presenti
per poppa o per prora, in modo che i proiettili scorrano nel
verso della sua lunghezza, ferendo molti. •
F. enfiler un vaisseau ; I. to rake or to enfilade a ship ;
S. enfilar ; T. enfilieren.
76 INF
Infilare, dicesi di una nave la quale poggiando ad alberi secchi
in una tempesta, vien colta da un maroso o da un'onda che
imbarcandosi da poppa, percorre tutto il ponte sino a prora:
oppure da prora corre sino a poppa.
F. ètre enfile par la lame.
Infilata, s. f., la linea percorsa da un proiettile nelP attraversare
una nave nemica per la sua lunghezza, recando massimi danni.
•F. enfilade; I. raking or enfilade ; P. e S. enfilada ; T. die
JEnfilirung.
In fi! di ruota (vento), quando esso va diritto alla ruota di poppa.
F. droit de Varriere; I. right aft, in stay ; S. por la mi-
sma popa ; I. vor dem Winde lanfen.
In filo, cioè mettere la vela in gratile (ralinga) di caduta nella
direzione del vento, lasciando le altre manovre che la riten-
gono. Il vento allora non agisce sulla vela, ma striscia sulla
sua superfice.
F. en ralingue ; I. shivering.
Infiorire, v. a., idiotismo per inferire.
Infioritore, s. m., idiotismo per inferitore.
Infliggere, v. a., una punizione disciplinare od altra qualsiasi,
F. infliger une punition discipUnaire ; I. to infliet a disci-
plinary punishment ; T. disciplinar isch bestrafen.
Inflitto, add. e p. ps., da infliggere.
Influenza, s. f., elettrica. Ogni corpo collocato in un campo elet-
tro si elettra, e si dice che è carico per influenza.
F. influence ; I. influency ; P. influence ; S. influencia ;
T. Einfluss, Influenz.
Teorema di Faraday :
Quando un corpo elettrato A è circondato completamente
da un conduttore B, avviene per influenza sulla faccia interna
di B una carica eguale e di segno contrario a quella del
corpo A.
Influenza della latitudine, dell'altezza, della prossimità
del mare.
F. influence de la latitude, de V altitude, de la proximité
des mers ; I. infn^ice ^ the latitude of the height, of the
proximity of the sea ; T. die Einflilsse der geographischen
Breite der Hdhe, der Nahe des Meers.
INF 77
Inforcamento, s. in., l' inforcarsi di un oggetto, arnese, tubo o
simili.
F. enfourchement.
Inforcare, v. a., ormeggiare.
Inforcarsi, sif., ormeggiarsi.
— a due 0 a barba di gatto, cioè gittare una seconda àncora di
posta, sinché siano due alla prora, e il naviglio resti tra esse
ormeggiato.
F. affourcher un valsseau ; I. to moor by the head.
— alla vela, cioè essendo alla vela.
F. affourchers a la voile ; I. to vnoor acros under sait.
Informare, v. a., dare notizie, in questo caso, di cose attinenti
alla guerra, le quali possano illuminare una parte sulle in-
tenzioni, i disegni, le forze, la situazione del nemico, e di
tutto ciò che possa contribuire a vincerlo.
F. informer ; I. to inform ; P. e S. informar ; T. hildeny
henachrichtigen.
Informazioni (servizio d') per indagare ove si trovi il nemico,
in quali forze, e quali intenzioni abbia, qual via prenda.
E. M., 1884 li, 293.
— (ufficio d') per raccogliere o distribuire le informazioni che
si riferiscono agli ordinamenti marittimi stranieri, e tutto ciò
che riguarda la Marina. L' Inghilterra sino dal 1883, à un
Comitato delle informazioni dipendente dal primo Lord del-
l'Ammiragliato.
F. informations ; I. informations ; P. informagao ; S. in-
forme s ; T. Erkundigung.
— militari marittime.
R. 31., 1884, II, 271, senza un buon ufficio e un buon
servizio di informazioni non è possibile condurre a buon fine
una qualsiasi impresa di guerra : e per questo ogni nazione
civile ne è fornita ; per quello d' Inghilterra vedi R. M., 1883,
I, 134, per quello della marina americana, R. M., 1884,
III, 473.
— riservate, note, relazioni secrete, che non debbono leggere se
non certe determinate persone od ufficiali.
F. notes reservées ; I. reserved annotations, notes; P. in-
formagao reservada ; S. informes reservados.
78 INF
Informi, add., detto di stelle che non anno una forma determi-
nata, come di qualsiasi altro oggetto.
F. informes ; I. unformed stars; T. die zertreuten
Sterne.
Infortuni o sinistri o disastri marittimi (per) s' intendono i nau-
fragi, gì' investimenti o collisioni o scontri, incendii. Vedi
Collisioni, Naufragi. Vedi t. I, p. 388.
— Codice internazionale per le collisioni in mare. R. M., 1883
IV, 155.
— disposizioni in Francia per evitare disastri in mare. R. M., 1885,
II, 295.
In forza, tirare a forza di braccia,
F. embraquez ! ; I. to haul taught ; T. Straf an, HoV steif !
Infossìnho, add. V., pesce preso con la fiocina. In italiano do-
vremmo dire infiocinato.
Infrenabile, add., da infrenare.
T. nicht zu ziigeln.
Infrenare, v. a., il timone, mettergli il freno. Vedi Freno e
Frenello.
Vedi Infrenellare.
Infrenare o frenare i navigli con 1' àncora.
L. infrenare navigìa ancoris.
Infrenellare, v. a., fermare il remo con la pala in aria. Trat-
tandosi di piccoli timoni, allorché essi altro non sono che
grandi remi, infrenellare significa assicurare i timoni col fre-
nello, al quartiere di poppa.
Vedi Co-RAZZ\ìiii, Atlante della Marina it. ant., Tav. XXXV.
Affornellare è un brutto idiotismo.
F. tenir la rame en air; 1. to keep the oars high out of
the water.
Vedi AfFrenellare, e Affornellare, che è un idiotismo.
Infrenellato, add. e p. ps., da infrenellare, legato, fermato col
frenello.
Infurcià, G., vedi Inforcare.
Infusorio, s. m., detto di vermi molluschi ed elmintici, perché
si conservano nello spirito di vino. Questi animali sono
piccolissimi, e il maggior numero delle specie microsco-
piche.
F. infusoire; I. infusory ; P. e S. infusorio.
I
ING 79
Ingabbiare, v. a., significa imbastire un naviglio, costruirne l'os-
satura, la quale à V apparenza di una gabbia.
Vedi anche Imboscare, Imbastire, Texere.
F. boiser un navire ; I. to erect the frames of a ship ;
S. enramar ; T. eui Schiff schieren.
Ingabbiato, add. e p. ps., da ingabbiare, di un naviglio del quale
sia già costruito lo scheletro, 1' ossatura.
Ingaggiamento, s. m., l'ingaggiare, l'ingaggio.
Ingaggiare, v. a., dicesi dell'arruolare un uomo al servizio della
marina o della guerra, a determinati patti e con anticipa-
zione di denaro, il che costituisce il gaggio.
G. ingaggia.
F. engager ; I. to engage ; T. anwerben.
Ingaggio, s. m., convenzione con pegno detto cosi. Ordinaria-
mente però si dice di questa specie di arruolamento dei sol-
dati con un dato premio in denaro.
F. avance; I. advance money, dead horse; P. anticipagao;
S. prima de seguro ; T. das Handgeld.
Ingaggiato, add., detto di un uomo e di nave presi a certi patti
a servizio.
— (canapo) V. invece d' intrigato.
Ingaiar, dato dal Dabovich per impegnare la cima.
Ingalonare, V. per sbandare, vedi.
Sbandare in modo, il naviglio, da mostrare a fior d'acqua
quasi la spina, con rischio di rovesciare e far cappello. Que-
sta è 1' ortografia da adattarsi poiché ingaloijare deriva, se-
condo il Boerio, da galon che in veneto vale carena o fondo
della nave, il quale poi non registra la voce galon in questo
significato, ma in quello dell' italiano : gallone.
Se nel Boerio non è errore tipografico doveva leggersi in-
gavonare poiché viene appunto dal veneto gaon o dal geno-
vese gaon o gavon, le parti più basse della nave, donde venne
il fondo o carena della nave. Vedi Ingavonare.
Ingalopadura, s. f., V. collegamento della penna col carro.
Ingalopar, v. a., unire, congiungere le due parti dell' antenna,
presso i Veneti ; forse dall' idiotismo inguluppare, involgere,
avvolgere, collegare.
— l'albero, giuntarlo con nuove imorsadure per di sotto, si che
, divenga più lungo. Introd. alV arte nautica, p. 269.
80 ING
S. sentar en su lugar un palo de arboladura.
Ingambare, v. a. e rifl., parlando di un perno.
F. se refouler ; I. to go the tvrong-way ; P. recalcar ;
T. aufsitzen.
Ingamhettare, v. a., V. intugliare, cioè intrugliare, intricare la
catena. Vedi Catena.
Inganciare, v. a., afferrare qualche cosa con gancio. Più comu-
nemente in marina dicesi incocciare. Vedi.
Inganzar, V. per ingassare.
Ingaridh, v. a. V., dal francese guerir, vedi Garitta, per pro-
teggere dal nemico con legnami od altro un naviglio, spe-
cialmente se troppo basso di sponda.
« La note fo ingaridà la detta nave.... alla sorda, e la
mattina combattessimo. » Malipiero, Ann., VII, 641.
Ingaridato, add. e p. ps., da ingaridare per ingarittare: tutti
dialettismi e francesismi.
Ingarittare, v. a., anche nel basso latino : « Item castellum in-
farchatum et ingaridatum. » Statuto genov. del 1441.
Ingarzellatura, s. f., idiotismo per ingassellatura, la strangola-
tura della izinatura. Stkatico.
Ingassellatura, s. f., da ingassellare, che a sua volta deriva da
gassa, vedi.
Ingassare, v. a., metter la gassa.
P. épisser dans.
Ingavonare, v. a. o ingavonarsi, forse deve dirsi ingalonare e
ingalonarsi, v. n. « Una nave ingavona quando è sorpresa
da un forte colpo di vento per traverso, sbanda e abbocca
per modo che il mare la invade sotto vento e le impedisce
di drizzarsi o di poggiare ,* può accadere che in tal frangente,
sia giocoforza sventrare le vele e tagliare l'alberatura di
poppa per alleggerire la nave e renderle più agevole il pog-
giare. » Piqué.
, Anche il Fincati scrisse ingavonare, penso per distra-
zione, poiché gavone i Veneti non 1' anno, o almeno il Boerio
non lo registra, mentre galon c'è e nel significato proprio
vale ventre ^del corpo umano.
Anche il Falconi usò ingavonarsi.
F. engager, s' engager ; I. to logge; T. auf leger-wall sein.
Ingavonato, add. p. ps., da ingavonare, in Dabovich, idiotismo
ING 81
forse dei lidi dalmatici. Dissi forse perché ingavonare si legge
anche nel livornese Piqué. Vedi Ingalonare. Il P. Gugliel-
motti scrisse ingallonare sull'autorità del QuiRiNi in Ra-
musio, II, 201, A, sebbene altrove nello stesso RamusiOj I,
323, 1. 19, si legga con una sola elle, più conforme all' orto-
grafia veneta.
I napoletani dicono : mcavonato, D'Amico, 122.
F. ètre conche sur le fianc; I. to lie on the beam ends ;
T. zum Kentern liegen.
Ingegnere, s. m., di marina, oggi ingegnere navale, che disegna
i garbi delle navi, le navi e gli attrezzi navali.
L. architectus ,* Gr. «is^^tréxTw, o-jqi;.
F. ingénieur ; I. a naval engineer ; P. engenheiro ; S. in-
geniero.
— civile di marina quelli addetti alle opere architettoniche di
marina ; fortificazioni, bacini, moli, fari. Vedi : Ingegnere
idraulico.
— costruttóre di marina quegli che dirige la costruzione delle
navi su proprio o sopra altrui disegno. Vedi Costruttore na-
vale.
— idraulico, quello che dirige i lavori marittimi ossia le costru-
zioni in muratura sul mare o presso il mare.
P. ingénieur des travaux hydrauliques.
— del Genio navale. Non sarebbe meglio dire semplicemente :
Ingegnere navale ? e lasciare il Genio e il corpo ?
F. ingénieur du Genie maritime ; I. naval engineer ; P. in-
genheiro navale ; S. ingeniero navale / T. der Marine ingénieur.
— dell'artiglieria di marina, ingegnere elettrico, idraulico, mec-
canico, ingegnere delle torpediniere, ingegnere incaricato delle
officine.
F. ingénieur d'atelier, charge des ateliers; I. engineer in
charge of the ivorkships ; T. der Werkstdtteningenieur.
— idrografo, chi ritrae o corregge le carte nautiche.
F. ingénieur -hydrographe ; I. hydrographe ingineer ; P. in-
genheiro hydrographo; S. ingeniero idrografo; T. Hydrograph-
ingénieur.
— meccanico, quelli che dirigono le officine ove si costruiscono
macchine, e i varii pezzi di costruzione.
F. ingénieur-mécanicien.
COKAZZINI, Vocah. Nautico. 6
82 ING
Ingegneria, s. f., la scienza e l'arte dell'ingegnere. Ma noi, al
solito, volemmo piuttosto una voce straniera che non dà nes-
suna idea della cosa, se non tutt' altra ; non cosi Inglesi e
Tedeschi, Portoghesi e Spagnoli. Veramente oggi i nostri
anno anche Comitato degli Ingegneri navali, invece del Cor'po
del Genio, espressione sempre in voga.
F. genìe ; I. engineering ; P. engenharia ; S. engeneiria ;
T. das Ingenieurwesen.
Ingegno, s. m., qualsiasi macchina da guerra, navale o no.
— o croce da corallo, è un arnese composto di due pezzi di
legno di quercia, innestati al mezzo in croce. Sulla incrocia-
tura vi appongono una pietra quadrata o rotonda, acciò che
possa aifondare ed essere trascinata sopra il banco corallino.
I due pezzi di legno si chiamano Traversagno ; i due
pezzi di legno sono collegati per mezzo di una legatura di
canapo incatramato o semplice detta Ruzzina. Sui legni del
traversagno sono dei buchi ai quali fissano delle piccole re-
ticelle a mazzi, come tante ridazze dette volgarmente Ca-
sciani o Cuxiani e code di 4 a 6 ed 8 mazzi ognuno i quali
sono fatti per raccogliere il corallo rotto dallo strascico del
Traversagno. Nel centro superiore di esso legano l'una estre-
mità di una sfarzina (uno sferzino) o canapetto, che si al-
lunga secondo la profondità del mare in quel punto, mentre
l'altra estremità è fermata al cilindro dell' argano, detto vol-
garmente Vecocia Vecocia, il quale è situato in coperta al
mezzo della poppa.
F. engin pour la péche du corail ; I. coral-fishing gear ;
T. das Korallenfischgerdth.
Ingeniculatus, s. m., costellazione composta di ventotto stelle
rappresentante un uomo in ginocchione. Da Igino e da Arato
è detta Egonatis, e figura Ercole col ginocchio destro a terra,
mentre col piede sinistro schiaccia il capo del dragone.
Ingerlare, v. a., raccogliere, legare, imbrogliare la vela coi gerii,
vedi.
Ingerlut, nome di una barca grande usata in Groenlandia.
F. inguerlonte.
Inghiaiare, v. a., metter la ghiaia per savorra.
Inghiarare, nello Stratico, per inghiaiare.
— V. a., mettere nella savorra o nascondere alcun oggetto.
ING 83
F. engraver; I. to bury casks in the ballast.
Inghinare, v. a , vedi Alzare, Trincare.
Inghiarare, due pezzi di albero, di pennone o d'altra asta è
riunirli insieme con forti e strette legature di canapi.
Questa voce che è nel Crescenzio, nel Pantera, nel Fincati,
nel Piqué non credo, come vuole alcuno, che sia corruzione
d' inghindare dal gallico ghindare. Vedi.
Nei documenti del medio evo si trova scritto anche gi-
nare, se pure non è per errore del copista.
F. rouster ; I. woold ; P. trincar ; S. reatar, trincar, ar-
riostrar ; T. bewuhlen.
Inghinatura, s. f., legatura a molti giri piani a guisa di fascia-
tura ; si fa con canepa intorno ad un albero, pennone, asta
o lapazza per impedire che si sfascino o si fendano maggior-
mente, se fossero già consentiti. I giri di una inghinatura,
soprattutto quelli di un albero di più pezzi, sono fermati da
chiodetti con testa piatta ; le cime dei canapi di una inghi-
natura non sono annodati, ma passate o prese al disotto dei
giri e tenute strette da questi. Piqué.
F. englnadure, rousture ; I. woolding ; T. die Wuhling,
WuUng.
— s. f., trincatura, alzatura.
Inghinatura della penna, V., cioè dove essa col suo carro
si lega, è lungo il diametro della grossezza palmi 1 2/3, nella
cima palmo uno, Crescenzio, 26.
Inghindare, vedi Ghindare con tutti i suoi derivati e Inghinare.
Inghiottire, v. a., il mare inghiotte le navi, per dire che una
nave si sommerse, 0 profondò nel mare.
y. andare per occhio.
F. engloutir ; I. to swallow.
Inghirlandare, v. a., far la ghirlanda a una cicala di un' àncora
0 ad un anello, rivestirlo cioè di sottili funicelle, affinché la
gomena che vi è attaccata non si guasti 0 consumi per l'at-
trito. Vedi Àncora.
F. fair e V emboudinuere ; I. the puddening of an anchor.
Ingiarar, v. a., V. per arrenare, incagliare, imbancare.
Ingiaro, s. m. V., imbroglio della vela latina. Canapetto che
gira in due bozzelli inconiati sull'antenna. Stratico.
— della penna quello che imbroglia la cima della vela.
84 ING
Inghirlandare, del carro quello che imbroglia l'estremità info-
riore.
— della gola o del mezzo quello col quale si tira all' antenna
la scotta della vela, per serrarla.
Ingiarrare, v. a. napol., vedi Ingerlare e Gerlo.
I napoletani chiamano giarro il gerlo.
Ingiavetar, v. a. V., fermare i perni con le giavette (chiavette)
0 copiglie, o chiavarde, inchiavardare, o chiavardare.
Inginocchiato, add., piegato a guisa di ginocchio, come i brac-
cioli e le cappezzelle, e qualsiasi ferro o legno ripiegato a
ginocchio 0 a gomito.
Ingiuncare, v. a., serrare la vela coi canapetti di giunco, e di^
cesi particolarmente delle vele latine. Ed anche generica-
mente per legare con giunchi.
F. injonquerj Jonquer ; I. to stop, to tie up ivtth small
stuff; P. e S. enjuncar las velas.
Ingiuncatura, s. f., l' atto dell' ingiuncare e lo stato della vela
ingiuncata.
Ingoiare, V. per inghiottire, come ingollare, termini volgari. In-
goiare dal mare.
F. englouti ; 1. swallowed up ; T. von der See verschlungen^
Ingolfare e Ingolfarsi, v. a. e pass., entrare in un golfo, o met-
tersi in esso con la nave. Vedi Impelagarsi.
F. entrer dans un golf e ; \. to enter in the main sea ;
S. engolfarse.
— nel significato di prendere il largo. Le scafe.... non s' ingol-
fano mai, per esser vascelli lunghissimi e poco sicuri. Pan-
tera, 43.
S. enmararse.
— Se dete le velie al camino de l'austro, ingolfandoce nel mare^
Oceano. Pigafetta, 54, 5.
Ingolfato, add. e p. ps., da ingolfare, vedi Affollato.
Ingombare, vedi Imbarcare.
Ingombramento, s. m., lo ingombrare, l'atto dello ingombrare^,
il disordine in una nave prodotto dall' imbarcare uomini ed
animali, materiali da guerra o merci, senza metterli con stu-
diata disposizione, si che ciascun pezzo occupi il solo luogo-
necessario al suo volume.
F. encombrement : S. incumbrance.
ING 85
Ingombrare, v. a., imbarazzare la stiva e lo spazio fra i ponti
con oggetti che occupino molto luogo, specie se collocati senza
ordine, alla rinfusa.
F. encomhrer ; I. to encumbrer ; P. emhara^ar ; S. emba-
razar ; T. helemmern.
Ingombrato, add. e p. ps., da ingombrare.
F. encombré.
Ingombro, s. m., l'effetto dell'ingombrare, e p. ps., da ingom-
brare, come ingombrato.
— add. per ingombrato ; effetti d' iagombro.
F. effets d' encombrement ; I. encumbrance ; P. embarago ;
S. embaraza ; T. Belemmerung.
Ingorgamento, s. m., da ingorgare.
Ingorgare, v. n , ingorgarsi, rifl., tenere in collo, impedire il
passaggio dell'acqua.
F. s'engorger ; I. to be coakt up.
— tromba igorgata.
F. pompe engorgée ; I. a pump coakted up.
— i tubi delle macchine a vapore possono ingorgarsi per i sali
segregati dell'ebollizione dell'acqua.
Ingorgato, add. e p. ps., da ingorgare ; tubo, tromba, canali od
altro, in cui ristagni acqua.
F. engorge.
Ingrana, vedi Indenta.
Ingranaggio, vedi Indentamento, Indentatura.
Ingranare, vedi Indentare.
Ingranarsi, parlando di ruote dentate. Vedi Indentarsi.
Ingranato, vedi Indentato.
Ingrassare, v. a., dare il grasso alle ruote e alle varie parti
giranti delle macchine, per lubrificarle o render minore l'attrito.
Ingraticciare, v. a., coprire di graticci le navi e sovrapporvi
cuoi, inumiditi, per difesa dal fuoco. Erano fatti a tetto
a due pioventi, su quali scivolava il fuoco scagliato dal
nemico. Chinazzi, 42 : tre cocche delle maggiori che fos-
sero in battaglia, tutte incorade e gradizzade per difesa del
fuoco. — Il testo à grandizzade, ma si corregge con un altro
passo a pag. 46 : con una grossa cocca in mezzo al canale....
vestita di gradizzi e cuoi ; e a p. 47 : investita di cuoi e gradizzi.
V. gradizzare.
86 ING
Ingraticciato, add. e p. ps., da ingraticciato, ed anche sostan-
tivo : lo ingraticciato.
Ingraticciatura, s. f., l'atto o l'effetto dell'ingraticciare
Ingraticolare, v. a., chiudere lo spiraglio o la boccaporta dei
gavi con carabottini.
I. to lay down the gratings.
Ingratlgliare, v. a., idiotismo per ingratilare, mettere l'orlatura
di corda alle vele.
Questo orlo dal Crescenzio fu detto cercine^ quindi incer-
cinare, mettere esso cercine.
Ingratìgnare, v. a., idiotismo per ingratigliare, che a sua volta
deriva da gratile, vedi.
Ingratilare, vedi Ingratigliare, mettere il gratile alla vela, vedi
Gratile e Ralinga.
F. ralinguer une voile; I. to shiver a sail; T. das Segei
lose kommen lassen, mit losen Segeln liegen.
Ingratinare, v. a., probabilmente idiotismo per ingratilare, da
gratile. Tedi Ingratignare.
Ingrativar, V. idiotismo per ingratilare.
Ingraviar^ v. a. V., vedi Intregnare.
Il BoERio scrive : Ingraviar in veneto vale ingravidare.
In marina dicesi della preparazione che si fa ad una go-
mena prima di fasciarla (imbaronar) , che è d' introdurre una
cordicella di proporzionata grossezza negl' intervalli tra i
legnuoli 0 cordoni per renderla più rotonda e più liscia.
F. congréer, emmieler ; I. to tvorm ; P. engajar ; S. en-
traflar.
Ingraviato, add. e p. ps., da ingraviare.
Ingraviatura, s. f. V., l'atto e l'effetto dell' ingraviare. Vedi
Imbottitura.
Ingrelata, s. f., per costa si legge nel Vocabolario nautico spa-
gnolo L. G. F, probabilmente è un idiotismo per graticolata.
Ingressator, s. m., basso latino, da ingressus, entrata.
Statuimus et ordinamus quod quandocumque contigant
aliquam navem, galiam, vel lignum, vel quodlibet vas navi-
gabile.... naufragium pati vel periclitari, nauclerius, ingres-
satur, scriba, subscriba, marinarli, socii, famuli talis navigli
....teneantur et debeant stare et manere cum dicto suo pa-
trono.... Statuto genov., del IMI.
ING-INI 87
Ingrisellare, v. a., metter le griselle alle sartie.
• — far le griselle.
F. enflecher ; I. to rattle down rigging, to rattle the shrouds ;
T. die Wanten an siveben.
Ingroppare, v. a. e intr., da groppo, nodo, annodare, intrigare,
imbrogliare detto di funi e funicelle.
Ingroppato, add. e p. ps., da ingroppare.
Ingresso, s. m., l'entrata, per esempio di un Porto.
Ingrossare, v. n., diciamo che il mare ingrossa quando s'alzano
e gonfiano le onde.
F. la mer grossit, se fait grosse; I. the sea gets ups, is
swelling; P. engrossar ; S. engrosar ; T. die See nimmt zu.
— del navile ingrossato per altre navi aggiunte.
Inguaia ! per inuguaglia, abbreviato, in modo uguale, uniforme ;
comando ai rematori di mettere in pari i remi, e andare in-
sieme nella battuta del palamento. V^edi Crescenzio, 142,
488; Pantera.
Inhibere o inibere remis, sciare.
— remos, cessare il remaggio.
Inhibitio, s. m., remigum, l'andare indietro col naviglio, lo sciare.
Iniettare, v. a., l' intromettere alcun liquido in un corpo solido
pe' suoi meati.
F. injecter ; I. to inject ; P. injectar ; S. inyectar ; T. ein-
spritzen.
Iniettore, s. m , alimentatore delle caldaie a getto di vapore.
Vedi Alimentatore.
— Giffard.
F. injecteur aspirant; I. sucking injector; P. injector;
S. jnyector ; T. der Injektor.
Iniezione, s. f, l'intromissione dell'acqua fredda a sprazzi nel
condensatolo, affinché il vapore torni nuovamente in acqua.
F. injection ; I. iniection ; P. injecgao ; S. inyeccion ;
T. Injection.
— continua.
F. iniection continue ; I. continuous injection.
— (chiavetta d').
¥. robinet dHnjection ; 1. injection cock; S. grifo d' inyec-
cion.
— presa d' acqua della iniezione.
88 INI-INL
F. prise d'eau de Vinjectlon ; I. sea injection cock.
Iniezione, (tubo d' iniezione).
F. tuyau d' injection ; I. injection tube ; S. tubo de inyec-
clon.
— (valvola d').
F. soupape d'injection ; I. injection valve ; S. valvula de
inyeccion.
— d'aria alla base del fumaiuolo o nel ceneraio per la produ-
zione del tirare forzato.
F. injection d'air dans la cheminée, dans le cendrier sous
la grille pour la production du tirage force ; I. injection of
air for producing the artificial draught; T. die Windein-
fuhrung zur Enzen gung des kunstlichen Zuges.
— dei legnami, con olii grassi provenienti dalla distillazione del
carbon fossile.
F. injection des bois a la creosote ; I. impregnation of
wood with creosote; T. Impragnirung mit Creosot.
— di solfato di rame.
F. injection des bois au sulfate de cuivre ; I. impregna-
tion of wood wit vitriol of copper ; T. Impragnirung mit
Kupfer vitriol.
— di olio di catrame.
F. injecton a Vhuile de goudron ; I. impregnation of wood
with coal oil ; T. Impragnirung mit Thereol.
— di cloruro di zinco.
F. injection des bois au clorure de zinc; I. steeping of
wood with clorid of zinc ; T. Impragnirung mit Zinkchlorid.
Iniziale, add., da iniziare, (velocità) quella dei proiettili del
bronzino delle bocche da fuoco.
F. velociti initiale ; I. initial velocity.
Inlardare, v. a. « una vela, un coltellaccio, un paglietto, vuol
dire guarnirli di pezzetti di filaccio co' quali si trapunta tutta
la loro superfìcie e le cui estremità vengono poscia aperte a
stoppa (sic). JB^na vela inlardata può servire ad accecare una
falla; vi si unisce allora sterco d'animali (sic)^ stracci, sego
ed altri simili ingredienti. » Piqué, e cosi presso a poco il
Fincati. Non so dove abbiano scovato tutti questi partico-
lari. La vela inlardata, e pure la bovina si trovavan citati
per turare o accecare le falle.
INL-INN 89
F. larder tui paillet, une voile ; I. to tram a mast or a
sail; S. afelpar, lai'dear ; T. Segel hespicken.
Inlardare, le corde, dicesi nel senso d* ingrossarle con paglietti
e mor selli.
— le ruote, gli stantuffi, le valvole, vale quanto ingrassarle.
Vedi Trincare e Trincatura.
Inlatare, v. a., mettere le late (volgarmente latte) al loro posto.
F. harroter ; I. to fill between the beams; T. den Raum
eines Schiffes bis unter die Decksbalken vollstaen.
— il Laugeri lo dice sinonimo di bagliettare, gallicismo, in
luogo d' intravare o intranstrare, facendo da baglio il dimi-
nutivo baglietto, indi il verbo.
— lo stesso Laugeki, afferma che vale caricare sino ai bagli
(travi, transtri).
I. to -fill to the upper beams.
In lume, di dentro in dentro.
F. de dedans en dedans ; I. in the clear, inside ; T. im
Lichten.
Innalzamento, s. m., 1' azione d' innalzare, per mezzo di bighe
e di paranchi sulla spina (chiglia) di un naviglio in costru-
zione, i quinti principali, costruiti a terra e per ciò detti
quinti d' innalzamento.
F. Uvee.
— della prua (nei movimenti di beccheggio).
F. mouvement d'accluée ; I. scending motion ; T. die set'
zende Bewegung eines Schiffes.
Innalzare, come alzare, non sarebbero voci nazionali da resti-
tuire al nostro vocabolario nautico, in luogo del normanno
issare f se anno questo, le altre lingue neolatine, conservano
anche alzare ed elevare. Cosi avevo scritto da prima, poi
considerando bene la cosa, mi persuasi che erano due stra-
nierismi tanto issare che alzare, questo à più forma italiana,
ed universalmente noto, mentre issare è rimasto nel Voca-
lario nautico.
F. hisser, hausser (issare e alzare) ; I. to hoist ; P. igar ;
S. izar ; T. hissen.
— le coste.
F. elever les couples, clouer les lisses ; I. to erect the frames
and sheer the sibband, to raise, to lift ; T. die Spanten aufrichten.
90 INN
Innalzare, dicesi altresì di altri pezzi di costruzione.
F. lever.
— la ruota di prora.
F. lever l'étrave ; I. to erect the wheel of the proio.
— la ruota di poppa.
F. lever Vétamhot; I. to erect the wheel of the stern.
— gli apostoli.
F. lever les apotres ; I. to erect the knight heads,
— I'arcaccia.
F. lever Varcasse.
Innalzarsi, v. rifl., sul mare, significa situare il naviglio in guisa
che possa agevolmente sollevarsi con facilità sui cavalloni.
Ciò è facile se il naviglio è di buona costruzione.
I. to rise easily, to lift the vessel.
— detto di vela.
F. s'elever ; I. lifting sail ; P. algarse ; S. alzar se ; T. ein-
setzen.
— al vento, vedi elevarsi.
— parlando del vento, che esso sorge, cresce.
F. s'elever ; I. to set in ; T. einsetzen.
— dicesi degli oggetti che in mare si scorgono all'orizzone, isole,
terraferma, navi, delle quali cose tutte si cominciano a ve-
dere, per la rotondità della terra, le parti più alte e poi di
mano che noi ci avviciniamo ad esse, od esse, come le
navi, si avvicinano a noi vediamo le parti mediane, e infine
il tutto. Cosi dei navigli prima i controvelacci, poi i velacci
indi le gabbie, poscia i trevi e infine lo scafo.
Innalzato, add. e p. ps., da innalzare.
Innare, dissero i Latini per nuotare e navigare. Servio ad Aen.,
VI, 369.
Inlatare, v. a., significa sovraccaricare un naviglio, facendo che
la roba giunga ad occupare in alto sino lo spazio che è fra lato
e lato.
F. barroter ; I. to fitt to the upper beams; T. den Raum
eines Schiffes bis uter die Decksbalken volstaen.
Innabilis, add., che non è navigabile.
In nave, comando ai marinari, all'equipaggio di recarsi nella
nave (a bordo).
F. a bord ; I. aboard; P. e S. a bordo; T. a Bord.
INN 91
In nave, essere, andare, stare nella nave, imbarcarsi, e anco
comando d' imbarcare milizia, merci, munizioni, viveri, armi,
L. in navem ascendere.
F. a bord ; I. in board.
Innavigabile, non atto ad essere navigato, e non atto a navigare,
L. innabilis, innavlgabilis ; Gr. a7i/ou-.
F. innavigable ; I. unnavigable ; P. innavigavel, innave-
gable ; S. innavegable.
, Sieben la era ridotta (la galea) innavigabile, la brusciassimo-
Venter, Eelaz., 509.
Cecchi, Corrado, prol. :
insin le navi
Senz'esso (il Corrado) son del tutto innavigabili.
• Salvini, Ero e Leandro:
Fanciulla per tuo amore anco il feroce
Mar passerò, s'anco bollisse al foco,
E duro ed aspro e innavigabil fosse,
I. unseaworthiness.
— detto di naviglio, significa che esso per avarie, per difetto
di costruzione o d'altro è o divenne inabile a navigare.
— di laghi, fiumi od alcuni paraggi di mare, come nei mari di
Sorgasso, come al famoso Mael storm, per bassi fondi o altri
impedimenti.
Innavigabilità, s. f., il difetto di quelle doti in una nave, per
cui essa non è più atta a navigare.
F. innavlgabilìté ; I. unnavig ability, sea unworthiness ;
P. innavlgavelltad, mnavegablltad.
Innavigo, latino navigare. Vedi.
Innescamento, s. m., l'atto dell'innescare.
Innescare, v. a., un' arma da fuoco, un cannone, mettere la pol-
vere nel focone per dar fuoco alle artiglierie e una volta
anche ai fucili.
F. amorcer un canon, bouetter ; I. to prim a gun, to'
bait ; P. escorvar ; S. cebar ; T. das Brandel.
Un tempo si adoperò cibare, equivalente ad innescare,
cioè dar 1' esca. Cosi dicevasi cibate ! per innescate ! Cibare
si usava però propriamente per i fucili.
— 0 guarnire lo scandaglio, è mettere il sego nell'incavo eh' è
sotto la base del piombo.
92 INN
F. remplir le creux a la base du plomb de sonde avec du
suif; I. to arm the bod; T. das Loth speisen.
Innescato, add. e p. ps., da innescare.
Innescatura, s. f., quella quantità di polvere pirica che si mette
nel focone del pezzo o nello scudetto del fucile per dar fuoco
alla carica.
— r azione dello innescare.
Innesco, s. m., la materia innescata e lo innescamento.
F. amorce, aìnorgage; I. priming; P. rastilhao ; S. cebo;
T. die Zundting.
— introdurre due inneschi in un circuito diretto.
T. to join up two tubes in series.
— introdurre due inneschi in un circuito derivato.
T. to join two tubes.
— fulminante, qualunque artifizio per accendere gP inneschi.
F. amorce fulminante.
— specie di fuoco d'artifizio atto a provocare l'accensione. Gli
inneschi variano di composizione e di forma secondo lo scopo.
Salvati, Dizionario esplod.
— capsula e miccia graduata.
F. artifices pour la communication du feu ; I. primers ;
T. die Zilndmittel.
— a fulmicotone secco.
F. charge-amorce ; I. primer charge ; T. die Initialpatrone.
— a ritardo.
F. amorce h boulette de retardation ; I. delay primer ;
T. Ver zdgerung spille (im Zunder).
— elettrico.
F. amorce électrique ; I. electric priming, electric fuze ;
T. die ekterische Ziindung.
— a frizione.
F. amorce h friction; I. friction-priming ; T. die Fric-
tionszundung .
— vedi proiezione d' acqua.
— del proiettile
F. amorce du projectile ; I. priming of a shell ; T. die
Geschosszun dung.
Innestamento, s. m., l' innestare, 1' atto dell' innestare.
F. embrayement ; I. graf; S. enjerto ; T. pfropfbar.
INN 93
Innestare, v. a., congiungere insieme vari pezzi di costruzione^
0 vari pezzi di macchine.
Vedi Incalmare.
F. embrayer, enclancher ; I. to engage, to connect ; P. con-
giunctar ; S. conectar, enjerir ; T. einriicken einsclialten,
— e disinnestare, distaccare, disgiungere pezzo di costruzione da
pezzo già uniti.
F. désembrayer ; 1. to unship ; S. desmontar; T. ausriik-
ken.
Innestato, add. e p. ps., da innestare.
Innestatura, s. f., l'atto o l'effetto dell'innestare.
Innesto, s. m., nesso, incastro, congiunzione. Nelle macchine si
distingue l'innesto poligonale, quelli di rimando, di ritorno
0 di trasmissione di ogni movimento.
F. embrayage; I. to engaging ; T. loshare Kuppelung.
— a frizione o a sfregamento.
F. embrayage a friction ; I. friction- gearing ; T. Frictions-
kuppelung, Reibungskuppelung.
— da motore.
F. embrayage de Varbre moteiir ; I. shaft coupling; T. Kraf-
taynaschìnenkuppelung.
— giunto ad innesto, disbracatoio, giunto mobile.
F. embrayage ; I. engaging, und disengaging gear, disenga-
gement ; T. die Aus-und Einrilckkuppelung, die losbare Kup-
pelung.
— a denti.
F. manchon d' embrayage; I. clutch- coupling ; T. die Klan-
enkuppelung.
Inno, s, m., di guerra, vedi peana, celeusma. Famosi presso gli
Fileni furono gì' inni di guerra di Tirteo ateniese.
F. chanson de guerre; I. battle-song.
Innovazioni nei porti o lidi, vietata dal Codice della Marina
mercantile.
150. E vietato di fare qualsiasi innovazione nei porti,
nelle spiaggie e nel lido, senza, averne ottenuto speciale auto-
rizzazione (autoritamento). Se l' innovazione arbitraria è già
compiuta, 1' amministrazione marittima denunzia il contrav-
ventore all' autorità giudiziaria per l' opportuno procedimento
penale. Se poi la innovazione stessa non è ancora compiuta,
I
94 INO-INE
procede parimenti a tale atto, e si oppone inoltre alla conti-
nuazione dei lavori, ingiunge al contravventore di rimettere
le cose in pristino stato, e procede d' ufficio ed a spese del
contravventore medesimo, in caso d' inesecuzione dell'ordine,
ogniqualvolta gli interessi marittimi esigono 1' urgenza di sif-
fatto provvedimento.
Ino, vedi Lencotoe.
In ordine ! comando, ed anche indicazione che tutto è al suo posto.
F. avec ordre ; I. in good order; P. em ordem ; S. en or-
den ; T. in Ordnung.
Inquadrare, v. a., formare i quadri della milizia così marina
come terrestre.
— inserire nei quadri, scrivere nei quadri.
Inquadrato, add. e p. ps., da inquadrare.
Inquartare, v. a., muovere il naviglio con quattro gomene a
prua, due parallele di mezzo e due divergenti ai lati. Vedine
il disegno in Crescenzio, 132.
Inquartato, add. e p. ps., da inquartare.
Inquisire, v. a., ricercare accuratamente lo stato di alcuna cosa,
di una persona, di un ufficio, di una amministrazione.
L. inquirere; Gr. £^ìt«?w.
Inquisitorato all'Arsenale, magistratura instituita a Venezia nel
principio del secolo decimottavo, affine di sorvegliare il go-
verno dell'Arsenale, scoprirne gli abusi e consigliarne i prov-
vedimenti. Non era permanente, e solo richiamata veniva in
esercizio al presentarsi delle esigenze. Componevasi di un
Provedi tor, di un Procurador Proveditor, due Patroni, e di
un Inquisitore. Cosi era composto l' Inquisitorato all'Arsenale
nel 1712, come si vede noiV Inquisitorato all' Arsenale soste-
nuto da S. E. il Sig. Pietro Vendramin, in detto anno per
questo inquisitorato si ottennero molte utili riforme, tanto
che nel 1786 venne coniata una medaglia sul cui diritto è
rappresentato l' ingresso marittimo dell'Arsenale, col motto
intorno : Disciplina restituta.
Inquisitore, s. m., all'Arsenale, dicevano i Veneti 1' ufficiale che
oggi diciamo Ispettore.
Inretire, vedi Irretire.
In (rotta) via, in cammino : Ordine al timoniere di rimettersi
in via, se se ne fosse allontanato.
INS 95
F. gouvernez en route ! ; I. steer the course ; P. governa
em derrota ; S. ew derrota, rumho, via ; T. Kurs oder in Kurs
gehen.
Insabbiamento, s, m., dei porti, che avviene o per deposito di
fiumi che v' immettano, o per aver la foce vicina, o per cor-
renti marine.
— di Porto Said, R. AL, 1878, I, 477.
F. atterrissement, lais et relais d'une còte ; I. alluvions ;
T. die Anspuhmgcn an der Kilste.
Insabbiare, v. a., dicesi di fiume o corrente che porti sabbia a
qualche lido, porto, canale o foce di fiume.
Insabbiato, add. e p. pr,, da insabbiare, luogo ove da qualche
forza sia stata trasportata della sabbia.
Insaccare, v. a., mettere o avere le vele sopravvento all' albero,
e quindi gonfie al rovescio, cioè verso poppa.
Insaccata, s. f., scossa che danno agli alberi le vele rovesciate
indietro dal vento.
— Vedi risacca e moti a traforo in uso presso gli antichi.
F. hattement d'une voile; I. saccade, flap of a sail; T. das
Schlagen der Segei beim Sclilingern.
Vedi Intascare.
Insani, monti della Sardegna :
Insanos infamat navita montes.
Claudiano, De Bello gildonico, v. 513.
Insaorrato, add. e p. ps., per sincope volgare, in luogo di insa-
vorrato. In Fai-CONi; se non è uno dei tanti errori tipogra-
fici di quella edizione.
Insarzia, napol., per exarcia, vedi Sartia.
Insavorramento, s. m., l'operazione dell' insavorrare la nave.
F. lestage ; I. ballast trimming; P. lastragao ; S. lastra-
mento.
Insavorrare, v. a., volgarmente inzavorrare, zavorrare. La retta
ortografia è insavorrare e savorrare.
L. saburrare; Gr. kpu.a.ti^(A.
F. lester ; I. to ballast ; P. alabastrar ; S. lastrar ; T. bai-
lasten
Insavorrato, add. e p. ps., dal legittimo insavorrare.
F. leste ; I. ballasted ; P. e S. lastrado.
Insavorr atura, s. f., l'azione dello insavorrare.
96 INS
Inscandagliabile, add., impossibile a scandagliare, come i più
profondi abissi dell'oceano
F. insondahle ; I. unfathomable; P. Insondavel ; S. ìnson-
dahle ; T. unergrilndlich.
Inscritto, s. m., il marinaro che fa parte della leva, ed è chia-
mato, giunto all'età prescritta dalla legge, a rendere servi-
zio sulle navi da guerra.
Inscrizione, s. f., marittima comprende tutti quelli che eserci-
tano la professione di marinaro nei porti di mare, ove si ese-
guisce dai varii ufi&cii di marina questa inscrizione, e si ri-
lascia allo inscritto una matricola indicante il luogo, il giorno
della nascita, nome dei genitori, i connotati.
La iscrizione marittima serve di base alla leva dei mari-
nari quando sono chiamati a prestare servizio sulle navi dello
Stato, per un tempo determinato, spirato il quale possono ri-
tornare a servire sulle navi di commercio.
— del contratto di vendita d'una nave nei registri delle dogane.
F. mutation en douane ; I. entry of the contract of a sale
of a ship in the register of customhouse ; T. die Eintragung
des Verkaufsvertrages eines Schiffes in den Registern der
Zollverivaltung.
— marittima generale.
F. bureau de la matricule generale des inarins ; I. general
register and record office of seamen ; T. das Evidenzbureau
des Personals der Handelsmarine.
— dei marinai mercantili.
F. inscription maritime ; I. registry of seamen ; P. in-
scripgao maritima ; S. inscripcion maritima ; T. die Evi-
denzhaltung der Seelete.
In secco, sulla terra, in opposizione all'acqua o molle.
F. a terre ; I. ashore ; T. strandung.
— a secco, in spiaggia.
F. à sec; 1. high and dry; T. aii Strand.
Insegna, s. f., vedi Bandiera.
L. insigne ; Gr. ^mj-tio-j.
F. enseigne.
Nuove insegne di comando, R. M., 1889, II, 278.
— d' intelligenza.
P. insignia de reconhecimento ; S. insìgna.
INS 07
Insegna, di poppa, quella piantata nell'alto della poppa e che
mostra la nazione a cui appartiene.
— di nave, si disse un tempo un ufficiale di marina subordi-
nato al luogotenente delia nave.
F. enseigne de vaisseau.
— insegna di nave mantenuta ; un ufficiale costantemente assol-
dato ed in servizio.
— di nave non mantenuta, ufficiali che avevano ottenuto il
grado senza essere però costantemente assoldati, ed erano
abili a comandare navigli mercantili, a fare il servizio sulle
navi da guerra, quando erano chiamati.
— delle lance.
— di comando. Vedi Bandiera.
— pi., nel significato di bandiere, vale servizio militare, onde
V espressioni : abbandonare le insegne per abbandonare la
milizia, stare, essere sotto le insegne, fare il servizio militare.
— altre espressioni riguardanti le insegne, che non anno bisogno
di spiegazione sono : alzare, piantare, battere, sventolare,
spandorare le insegne : come abbatterle, piegarle, insavonarle,
trascinarle.
— per emblema, figure dipinte o sculte sulle navi.
Inseguimento, V., per caccia, ed è pure italiano da inseguire.
Inseguire, v. a., è perseguitare, correr dietro, cacciare persone,
animali, eserciti o navi.
L. insequi, persequi, prosequi, insectari ; Gr. otwxw.
Inseguito, add. e p. ps., da inseguire : nemico, legno inseguito,
perseguitato, cacciato.
Insellamento, s. m., l'atto dell'insellare. L'inarcamento del
ponte da poppa a prua.
Si disse anche archeggio o archeggiamento. Vedi Cozzone.
F. ensellement, tonture d'un poni ; I. sheer of a deck ;
S. arrufo ; T. der Strak eines Decks.
Insellare, v. a., dare la doppia curva alla coverta ; cioè a schiena
d'asino, rialzata alle due estremità (prora e poppa).
Archeggiare o il piegare ad arco.
L. arenare, in arcum flectere ; Gr. -/uprouv.
F. enseller.
Insellarsi, v. rifl., che è l' opposto d' inarcarsi del legno, della
spina (chiglia), dei ponti delle navi.
CORAzziNi, Vocah. Nautico. 7
98 INS
Si disse anche archeggiarsi, piegarsi a guisa d'arco.
F. s'affaisser; I. to give sheer; T. durchsacken.
Insellato, add. e p. ps., da insellare, gondolato.
F. ensellé, enuché, liaut accastUlé ; I. envon-sheered ;
T. (Scliìff) mit sehr hohem Vorder-und HintertheiL
Ensellé, part. Se disait d'un navire tres-relevé aux deux hout.
BONNEFOUX.
I. sagged, dutch built vessel ; P. sellado, arqueado ; S. ar-
rufado; T. das Schiff mit starkem Spring.
Insellatura, s. f., l'incurvatura o contrarco che si dà ai ponti
delle navi, rilevandone un poco l'estremità per renderle più
alte del centro. L' insellatura agevola lo scolo delle acque
verso il mezzo dei ponti, donde scorrono negli ombrinali.
U insellatura si fa minore nelle navi da guerra per il movi-
mento dell' artiglieria.
F. conti'e-arc du navire ; I. saggili ; P. selladura ; S. ar-
ruffadura ; T. das Durchsacken des Schiffes.
Insenare, v. a., entrare in un mare : fare scavare un seno di
mare.
F. s'enfoncer dans la terre; I. to emhaye.
Insenata, s. f., seno di mare più lungo che largo, come esten-
sione di seno.
Insenato, p. ps. e add., da insenare ; del mare che forma una
insenata.
Insenatura, s. f., un' insenata, l'effetto del mare insinuato tra
le terre.
F. anse ; I. creek, cove ; P. eìiseada ; S. ensenadura ;
T. die Einbuchtung.
— angusta e lunga, vedi Fiordo.
— e turzinche, diconsi le brache stabili, cioè che non sono per
uso momentaneo.
Inserenamento, s. m., l'azione dell' inserenare.
Inserenare, v. a. e intr., far sereno, rasserenare.
Inserenarsi, v. rifl., rasserenarsi, tornar sereno il cielo.
Inserenato, add. e p. ps., da inserenare.
Inservibile, add., da servire, con la negativa, detto di remi o
di altri attrezzi, o di navi. Vedi Inabile.
Jj. inutilis ; Gr. à5ó/t//.o;-, frequentissimo nelle Tavole at-
tiche.
INS 99
Insestare, v. a., mettere sei uomini per remo, dal numero sei.
— da ordine, misura e curva al corpo della nave, e alle varie
parti. Da sesto o garbo strumento per far ciò.
Insevare, v. a,, spalmare o dare a chicchessia il sego o sevo,
per diminuire l' attrito in diverse parti delle macchine, o dei
carriaggi o carrozze.
L. Sevum O sebum; Gr. arsalo, arioLzo^.
Insidia, s. f., inganno coperto.
Insidiare, v. a., fare, tendere inganni di nascosto.
Insidiato, add. e p. ps., da insidiare.
Insidiatore, s. m., chi appresta insidia.
Insidiosamente, avv., con insidie.
Insidioso, add., pieno d' insidie,, uso a fare insidie.
Insieme ! voce di comando, acciò che una manovra, un' azione
qualsiasi sia fatta ad un tempo dai marinari.
F. ensemble; I. together, all in one time; P. e S.junsta-
mente; T. zugleich.
Insigne, is, s. n., con questo nome i latini intesero una insegna,
un segno, ogni specie di ornamento ed onore ; come anche
ciò che i Greci appellarono Trapàjyj.aov, o simulacri di Dei o di
eroi, d'animali od' altro, dipinti o sculti sulla
Hinc Angusta ratis plenis lovis omine velis,
Signaque jam patriae vincere docta suis.
Pkoperzio, IV, 6, 49.
Insilire in scapham, salir sulla scafa, sulla lancia, sul pòliscalmo.
InsiVj V., dal latino exire, uscire da un porto, da una rada.
— fuora, scendere dal naviglio, sbarcare.
Insommergibile, add., per rendere le navi tali s'immaginarono
diversi mezzi e tra questi i tubi di metallo pieni d'aria di
Watson. Quanto questi mezzi proposti fossero a tutta prova,
vi si opporrebbe, ad adottarli, la grave spesa, il molto spazio
che vogliono e il peso considerevole che aggiungono alla nave.
— canotti 0 piccole barche per salvare naufraghi, sono possibili
e se ne anno in tutti i porti pronti alle occorrenze.
F. e I. insubmersible ; P. insubmergivel ; S. insumergible ;
T. unsinkbar.
In squarcio, si dice di cosa che sta fuori di squadra.
Instabile, add., non stabile, non fermo, di naviglio che mal si
regga per cattiva costruzione.
100 INS
F. instable ; I. unstable ; P. instavel ; S. instabile ; T. la-
hil, unsicher, nicht stabil.
Instabilità, s. f., dicesi di un naviglio che si regga male, che
sbandi troppo per cattiva costruzione.
F. instabilité.
Installamento, s. m., da installare, l'atto dell'installare, collo-
care a modo acconcio le macchine nelle navi, gli attrezzi.
Installare, v. a., collocare con ordine ed economia di spazio gli
attrezzi di una nave, le merci, le munizioni o le armi, a se-
conda dell'ufficio a cui è deputata.
F. installer; I. to trim, to fit; P. e S. installar; S. ar-
ranchar ; T. einfuhren.
Installato, add. e p. ps., da installare, collocato a suo luogo.
Istallatura, s. f., l'atto e l'effetto dell'installare.
Installazione, s. f., l'azione dello installare. Significa il porre a
suo luogo le cose e gì' individui.
— pi., interne (costr. navale).
F. emménagements ; I. accomodations; P. iìistallagao ;
S. installacion ; T. die inneren Einrichtungen.
— delle caldaie.
F. arrimage, installation des chaudieres ; I. bedding boi-
lers ; T. die Kesselinstallirung.
— per il servizio d'acqua.
F. installation du service d'eau ; I. pumping ; T. die Ins-
tallirung des Drainage-und Pompensy stems.
— dei pezzi dei cannoni.
F. installation des pieces; I. installation of the guns;
T. Installirung der Geschiitze.
Instituere naves, fabbricar navi.
— (delectum militum) far leva di soldati.
Instructae naves, navi da guerra armate e fornite di equipaggi.
Instruere naves, armare ed equipaggiare le navi.
— instructio militum, il mettere in ordinanza- i soldati e le navi.
— aciem, schierar le navi.
Instatus, per instantus, bass. lat. variante o scorrezione da stan-
tus, vedi Stanto.
Institio, onis, s. f., il fermarsi delle stelle. Cicerone : Stella-
rum cursus, progressus, institiones.
Insulare, add., chi abita un' isola.
INT 101
Insulario, vedi Isolano.
Insularità, s. f., stato di un paese di una o più isole.
F. insiilarité.
Insurgere, sorgere per far forza sul remo, il primo movimento
nel remigare. ViRG., ^n., Ili :
remis insurgimus
e lib. V :
insurgite remis.
E Flacco, lib. I ;
insurgit transtris,
i transtra dei Latini corrispondevano ai trani dei Greci,
cioè ai sedili sovra il ponte, sui quali, sedevano i rematori,
e dice presso a poco che 1' insurgere remis, cioè l'alzarsi, per
poi abbassarsi vogando, indica il circolo che descrive il girone
del remo, movendolo sulla scalmiera.
Intaccare, v. a., dicesi del vento che percuotendo la superfìcie
del mare, solleva le onde.
— dicesi del naviglio quando comincia a ricevere spinta dal
vento nelle vele, navigando all'orza, stretto al più presso.
Guglielmotti.
F. entailler ; I. to jac or notch; T. einkerhen.
Intaccatura, s. f., « arrivo tanto vicino all'occhio del vento,
che la vela, stretta all' orza, pur ne pigli, e porti. »
— crespa che la percussione del vento fa nell'acqua.
F. entaille, encoche, coche ; I. notch, jag ; T. die Kerhe.
Intacco, s. m., intaglio, taglio o incavo fatto su pezzi di legno
0 di metallo.
— quadro.
I. a square notch.
— di mira.
I. sight notch.
Intamburatura, s. f., guarnimento della boa.
S. guarnicion de boga.
Intampagnatura, s. f.. imperniatura del disco della puleggia.
S. roldana de bronce de rnoton.
Intascare, v. a., è molto probabilmente per errore tipografico,
nel Dabowich, nel significato di avvolgere in sé strettamente
la tela, e si dice di vele, tende, brande, bandiera e simili,
citato dal Parrilli, non so dove egli l'abbia pescata.
102 INT
F. remettre dans les sacs; I. to stow into bag; T. die
Flaggen, die Sonnensegel.
In tavola, metti la tavola, comando di mettere la palancola per
scendere a terra dalla nave. Si dice anche ponte : è un ponte
volante.
Intavolato, add., detto di vento.
Il vento intavolato per poppa, e cosi fresco che andavano
a più di cento miglia al giorno. Bartoli, Asia, II, 148.
— gola, zunna (?) Dabovich.
F. gorge; I. gorge, gullet; S. gola, garganta, canalizo ;
T. die Hohlkehle, Einziehung, Halskehle.
— fodera di legname.
F. lambris; I. wainscot; S. forilo; T. die Tafelung.
Intecta navis, nave senza difesa laterale, e superiore per i re-
miganti e gli epiloti.
Nos Rhodiorum aphractìs caeterisque longis navibus tran-
quillitatem auspicatari eramus. Cicerone, ad Atl., VI, 8.
Gr. a6paxTa navlgia. Inscr. Bhod., C. I, t. II, n. 2524,4:
rpiripap-^^ó^a:; ùQpiA-tou ; essoudo stato tirerarca di un naviglio
afratto.
Vedi Tecta navis.
Integrare, v. a., pagare intero il nolo al padrone della nave.
Consol. d. m., 1567, e. 260.
Intelaiare, v. a., fare il telaio per base delle macchine.
F. encadrer ; I. to frame ; S. armazón de la maquina ;
T. einràhmen.
Intelaiatura, s. f., l' azione dell' intelaiare, e il telaio stesso, come
per esempio quello dei remi, specie nelle poliremi.
— quella costruzione sulla quale si fa posare una macchina a
vapore, come tutti i pezzi che la incorniciano per tenerla al
posto.
F. chàssis, cadre ; I. frame, framing ; S. armadura ;
T. der Rahmen.
— dell'elica.
F. cadre de l'hélice, chassis Whélice ; I. screw lifting-
frame; T. der Schraubenheberahmen.
— a scorrimento.
F. cadre à coulisse ; I. sash-frame ; T. der Schiebrahmen.
INT 103
Intelligenza, s. f., si dice talvolta di secreta pratica di tradi-
tori coi nemici della patria.
— banderuola di cinque croci nere in campo bianco, che usa-
vasi per dire di aver capito.
Intempragnado, s. m. V., fornita di dadi di bronzo, parlando
delle pulegge.
Intendere, stendere, spiegare. Intendere vela, Virgilio.
— vela ventis, Virgilio, III, 683, dar le vele ai venti.
— brachia velis, dare le antenne alle vele, Virgilio, V, 829.
Intendente, s. m., un tempo si adoperò questa voce, tolta dal
francese, per indicare l'ufficiale direttore di un Porto o di
un Arsenale.
— generale della marina, in Francia l'ufficiale che aveva sotto
di sé tutti i Porti e gli Arsenali e le leve (classes).
F. intendant; S. intendente.
Intendenza, f., s. ufficio dell'Intendente e l'edifìcio ov'esso è.
Intensità, s. f., la forza che esercita un' azione costante in un
corpo sottomesso a detta azione ; cosi per esempio, quando
l' ago calamitato si allontana dalla direzione del meridiano
magnetico, la intensità apparisce nelle distinte oscillazioni
prima di ritornare all' equilibrio. Più l' intensità è conside-
revole, e più le oscillazioni sono vive ; e cosi viceversa si
può giudicare dell' intensità dalla vivacità delle oscillazioni.
I signori Biot e Gay-Lussac nei loro viaggi aerei prova-
rono che a 7 mila metri di altezza, l' intensità non variò ne'
suoi effetti sull' ago calamitato ; ma essa aumenta di molto
cambiando di latitudine ; così, rappresentando con cento la
intensità sotto 1' equatore, essa è di 127 a Napoli, di 134 a
Parigi, di 137 a Berlino.
Altri definisce la intensità in generale : lo stato o qualità
di essere intenso, estremo grado, come intensità di calore, di
freddo, di applicazione mentale, di passione etc.
— della luce, il grado di splendore di un astro, espresso in nu-
meri varianti con la distanza di esso dal Sole e dalla Terra.
F. intensité de la lumiere ; I. intensity of the light ; P. in-
tensidade da luz ; S. intensidad de la luz ; T. Intensitat des
Lichtes.
— di una corrente magnetica.
lOi INT
F. intensité d'un courant magnetique ; 1. intensity of the
magnetie current; P. intensida de una corrente magnetica;
S. intensidad de una corriente magnetica ; T. Intensitdt eines
magnetischen Stromes.
Intensità, della corrente elettrica.
F. intensité du courant électrique ; I. strenglh of the ele-
ctric current; T. intensitàt des elektrischen Stromes.
— di uno sforzo.
F. intensité d'un effort; I. intensity of a stress; T. die
Intensitàt, Stàrke einer Spannung.
— del magnetismo terrestre.
F. intensité du magnetisme terrestre; I. intensity of the
trarrestrial magnetism ; T. die Intensitàt (Starke) des Erd-
magnetismus.
— (bussola d'), ago calamitato sospeso per il suo centro di gra-
vità, e che, per le sue oscillazioni, serve a determinare l' in-
tensità magnetica.
— orizzontale.
F, composante horizontale de Vintensité, intensité orizon-
tale; I. horizontal intensity.
— In fisica, la somma o grado di energia con cui una forza
opera o causa atti ; V efiicacia stimata dai risultati prodotti.
— In meccanica, la grandezza di una forza distribuita, come
pressione, peso ecc., per unità di superficie, o di volume, se-
condo il caso ; come la misura d' intensità di una totale pres-
sione di quaranta libbre distribuita uniformemente sopra una
superfìcie di quattro pollici quadrati è di dieci libbre per
pollice quadrato.
INT
105
Intensità del vento.
F. force du vent ; I. force of the wind ; P. for^a do vento;
S. fuerza del viento ; T. die kraft Wind.
Calma.
F. calme ; I. calm ;
P. e S. calma; T. Win-
dstille.
Aura, bava di vento.
F. air léger ; I. light
air ; P. aura; S. hri-
sa legera ; T. Leiser
Zug.
sufficiente a governare.
F. su fflsant pour fair
Tnarcher ; l.just suffl-
cient to give steerage
way ; P. sufficiente pa-
ra governar; S. sufl-
ciente por gohernar ;
T. ehen Steuer im
Schiff.
Brezza.
F. faihle hrise ; I.
light breeze ; P. briza ;
S. brisa ; T. leichter
Wind.
con la quale una nave
da guerra porta tutte
le vele, il mare es-
sendo calmo, fila.
F. celle quij a bord
d'un bàtiment de guer-
re, toutes les voiles
dessus, carene propre,
mer calme, ferait al-
ter ; I. With which a
well-conditioned Man-
of-war under all sails
and clear full, would
go in smooth water;
T. vfiit dem ein im
besten Zustande befin-
dliches Kriegsschiff ,
mit alien Segeln bei-
gesetzt , in glattem
Wasser segeln wurde
mit.
da uno a due miglia.
¥. 1 h 2 noeuds ;
I. one to two knots;
T. ein bis zwei See-
meilen Fahrt.
106
INT
Brezza tesa.
F. petite brise ; I.
gentle breeze ; T. Sch-
wacher Wind.
da tre a quattro miglia.
¥. 3 à 4 noeuds ;
I. three to four knots ;
T. drei bis vier See-
meilen Fahrt.
Vento moderato maneg-
gevole.
F. brise modérée ;
I. moderate breeze ;
T. mdssiger Wind.
da quattro a cinque mi-
glia.
F. 4 à 5 noeuds ; I.
four to fine knots ; T.
vier bis fiinf Seemeilen
Fahrt.
Vento teso o fresco.
F. brise fratche ; I.
fresh breeze; T. fris-
cher Wind.
Vento forte.
F. belle brise; I.
strong breeze ; T. star-
ker Wind.
Burrasca leggiera.
F. fort vent ; I. mo-
derate gale; T. Har-
ter oder steifer Wind.
un naviglio stringendo
il vento può tenere.
F. on pourrait tout
juste porter^ en por-
taut pres et plein;
I. in which the same
ship could just carry
close-hanled; T.Schiffj\
gut voli und bei am
Winde gehatten fiihren
kann.
I controvelacci,
F. cacatois etc. ; I.
royals etc ; T. ober-
bram segel etc.
Un terzaruolo alle gab-
bie ed i velacci.
F. Huniers, 1 ris,
perroquets ; I. single
reefs and topgallant
sails; T. einfach ge-
reffte Marsegel und
Bramsegel.
Due terzaruoli, flocco etc.
F. huniers, 2 ris^
grand foe etc. ; I. dou-
ble reefs jib etc.; T.
doppelt gereffte Mars-
segel.
Burrasca forte.
F. grand vent; I.
Tre terzaruoli, basse ve-
le etc.
INT
107
fresh gale ; T. stiir-
mischer Wind.
Burrasca fortissima.
F. tres-grand vent;
I. strong gale ; T.
Sturm.
Burrasca stabile.
F. tout vent; I. who-
le gale ; T. starker
Sturm.
Fortuna, fortunale.
F. tempète; l.Storm;
T. harter Sturm,
Uragano.
F. ouragan; I. hur-
ricane ; T. Orkan.
un naviglio può tènere.
F. on porte h pei-
ne ; I. a ship could
only bear; T. ein
Schiff fuhren kann.
Un naviglio non può
tenere.
F. on ne porte que ;
I. she would he redu-
ced to; T. ein Schiff
mer fuhren kann.
Un naviglio non può por-
tare alcuna vela.
F. on ne peut plus
porter de toile ; I. she
could show no canvas;
T. ein Schiff kein Se-
gel fuhren kann.
F. hunierSyS ris etc;
I. triple reefs, cour-
ses etc.; T. drei fach
gereffte Marssegel, Un-
tersegel etc.
Tutti i terzaruoli presi
alle gabbie ed alle
basse vele.
F. huniers au has
ris, basses voiles; I.
close reefs and courses;
T. dicktgezeffte Mars-
segel und Untersegel.
La gabbia al quarto ter-
zaruolo ed il trinchet-
to terzaruolato.
F. le grand hunter
au has ris et la mi-
saine les ris pris ;
I. close-reefed min top-
sail, and reefed fore-
sail ; T. dichtgereffte
Grossmarssegel und
gereffte Fock.
Le vele di fortuna alla
cappa.
F. les voiles d'étai
de cape ; I. storm stay-
sails ; T. Sturmstag-
segei.
108 INT
Intentare certamen, tentar, far prova di combattere.
Intentaque brahia remis. Virgilio, V, 136.
Tese le braccia sui remi. •
Intenutar, V., per staggire, vedi.
Interamentum, s. n., apparecchio interno. Interamenta navium,
in Livio, 28, 45, apparecchio interno delle navi.
Interamna, s. f., la moderna Terni, Interamna, vale tra fiumi.
Interamnia frentana, la moderna Termoli, città e porto tra due
fiumi (il Tiferno e il Trento).
Intercalare, v. a., bisestare, l' interpolare ciascun periodo di
tempo nel calendario col proposito di accomodare il modo di
calcolare mediante il corso del Sole.
L. intercalare ; Grr. sira/w.
F. intercalair ; I. intercalate; P. e S. intercalar; T. eln-
schalten.
— add-, da intercalare.
— il giorno eccedente della tredicesima luna, che viene ogni
tre anni.
L. intercalarls, inter calarius.
F. intercalaire ; I. intercalary ; P. e S. intercalar ; T. ein-
geschaltet.
— il giorno che si aggiunge o si toglie nei viaggi di circunna-
vigazione, secondo la corsa sia di ponente o di levante.
L. inter calar ium, intercalar is, intercalarius ; Gr. 6//.j3o/{//.aro-.
Intercalato, p. ps. e agg., da intercalare, del giorno aggiunto
all'anno.
L. intercalatus ; Gr. i7:v.-jòij.vrj^.
F. intercalé ; I. intercaleted ; P. e S. intercalado ; T. ein-
geschalteter.
Intercalazione, s. f., l' inserzione di un giorno o altra parte di
tempo in un calendario.
F. e I. intercalation ; P. intercalagao ; S. intercalacion ;
T. einschalten.
Intercardinale, add., via (rotta) sovra un rombo intercardinale.
F. route suivle dans un point intercardinal ; I. half-cardindl
points; T. Intercardinalcurs.
— (punto) o rombo tra due punti cardinali.
F. points intercardlnaux ; I. liaf-cardinal points ; T. In-
ter car dinalpunkte.
INT 109
Intercettare, v. a., sorprendere corrispondenze nemiche, di-
spacci ecc.
— l'atto di fermare e catturare un naviglio carico di roba di
contrabbando, in tempo di guerra : sequestrare dispacci e
qualsiasi corrispondenza del nemico.
L. interceptare, interceptae liierae, lettere intercettate ed
intercipere llteras ; Gr. àUvAoixxi.
— la comunicazione elettrica.
F. Intercepter, interrompre la comunication ; I. to close,
to cut off, the Intercept the comunication ; T. die Verbidung
unterhrechen.
— l' introduzione del vapore.
F. intercepter la communication de la vapeur ; I. to
shut-of the steam ; T. den Damzaf ahsperren.
Intercostali ('paramezzali). Spesso, i paramezzali intercostali che
corrono interamente lungo il contorno della carena sono in-
tercostali. Si usano con molto vantaggio nella costruzione dei
navigli di ferro, perché rinforzano un poco lo scafo, e ren-
dono meno sensibili gli urti dell' acqua di stiva durante i
movimenti di barcollamento e di beccheggio. Vedi Para-
mezzale.
F. Carlingues intercostales ; I. intercostal Keelsons ; T. In-
tercostal, Einschiehsel.
Interdire, v. a., vietare altrui alcuna azione.
— un porto, vietare che alcun naviglio vi entri.
F. interdire un port ; I. to close a port by law ; P. in-
terdizer ; S. interdecir ; T. einen Hafen durch ein Gesetz
sperren.
Interdizione, s. f., l'atto dell'interdire; l'interdire di commer-
ciare, per ordine dell'autorità.
L. intei'dictiOy-onis ; Gr. knoA-h^M-i^oi.
F. interdiction ; I. interdition, stoppage ; P. interdicgao
S. interdiccion ; T. Interdict.
Interessato, add., nel carico.
F. parties intéressée a un chargement ; I. parties interes-
sed in the cargo; P. interessado ; S. inter esado ; T. die La-
dungsbetheiligten .
Interferente, add., di ciò che presenta il fenomeno dell' interfe-
renza.
110 INT
Raggi interferenti, quelli che producono delle bande al-
ternativamente luminose ed oscure.
F. interférent ; I. interferent ; P. e S. interferente ; T. in-
ter ferent.
Interferenza, s. f., in fìsica la mutua influenza, sótto certe con-
dizioni, di due correnti di luce, o serie di pulsazioni di suono,
0, generalmente, due onde o vibrazioni di alcuna specie che
producono certi fenomeni caratteristici, come frangie colorate,
strisce oscure, oscurità, rispetto alla luce; silenzio o aumen-
tata intensità nel suono; neutralemento o superposizione di
onda, in generale.
F. interference ; I. interference ; P. e S. inter ferencia ;
1. Interferenz.
— V insieme dei fenomeni che si riferiscono a queste proprietà
della luce e del suono.
Interferenzatore, s. m., strumento col quale si costruisce la curva
intermedia delle maree del Sole e della Luna.
F. interferenzateur ; I. interferer ; T. inter ferenzator.
Interferenziale, add., (curva) la curva intermedia delle maree
del Sole e della Luna.
F. courbe resultante des marées du Soleil et de la Lune;
I. intermediai curve of the tides produced by Sun and by
Moon ; T. aus den Sonnen-und Mondflutcurven resultirende
Flutcurve.
Interferire, v. intr., da ferire, l'agire reciprocamente, in guisa
da aumentare, diminuire, od altrimenti agire l'uno sull'altro,
detto dei raggi della luce, delle onde, del calore.
F. interferir ; I. interfere ; T. interferieren.
Interferro, traferro, per spazio d' aria è nel Supplemento al Da-
BOVICH, idiotismo tradotto dal francese.
F. entre-fer ; 1. air - space ; T. die Luftschichte, das In-
terferum.
Intergerium, intergerinus o intergerivus dissero i Latini per in-
terposto.
Vedano i nostri uomini di mare se alcuna di queste voci,
come le altre : interrotto, intraposto, intercapedine, intervacuo,
intersterno, interstizio, intrammesso, possa adottarsi in luogo
dell'inglese cofferdam.
INT 111
Interlunare, add., attinente al tempo in cui la luna è invisibile.
F. interlunaire ; I. interlunar ; P. e S. interlunar.
Interlunio, s. m., lo spazio di tempo durante il quale non si
vede la luna nuova, dopo terminata la precedente lunazione,
per la congiunzione col sole. Quasi tra luna e luna.
L. interlunium ; Gr. /astotì/vjvov, aM-jeoto-j.
F. interlune ; I. ìnterlunium ; P. e S. interlunio ; T. Neu-
mond.
— (giorno dello), i Latini lo chiamavano giorno della Luna si-
lente.
Interluvies, s. f., stretto di mare, canale, ossia acque scorrenti
tra due terre.
Intermediario (albero) per idiotismo, in luogo d^ intermedio, nei
piroscafi a motore elicoidale, dicesi albero intermediario quello
compreso fra l'albero della macchina e l'ultimo di poppa;
nei piroscafi a ruota sono gli alberi che s'accoppiano a quelli
della macchina e all'estremità dei quali sono le ruote motrici.
F. arbre intermédiaire ; I. intermediate shaft
Intermedio, s. m., nome dell'asse posto tra due macchine afiine
di unire i loro movimenti.
F. intermédiaire ; I. middle, intermediate ; T. Zwischen-
stehend.
Intermestris, o intermestruus, chi è tra due mesi, intermestris
luna, il tempo in cui non si vede la luna.
Intermittente, add., parlando del movimento di una macchina.
F. intermittent ; I. intermitting, discontinnous ; T. unter-
hrochen.
Intermundio, s. m., lo spazio tra mondo e mondo. Epicuro in-
travide la grande verità del numero infinito dei mondi, non
solamente per successione dagli uni agli altri, come pensò
Origene, ma sussistenti tutti ad un tempo in uno spazio in-
finito e con certi spazi che disse intermundi. Quello che oggi
l'Astronomia dimostra.
L. intermundium.
I. intermundane, intermundian.
Internazionale, add., col quale si qualifica qualsiasi relazione
tra nazione e nazione.
F. e I. international; P. e S, internacional ; T. ir ter national.
112 . INT
Internazionale, (regolamento) per gl'investimenti, vedi Abbordo.
Vedi quello italiano pubblicato sotto il Ministro Brin il
13 dicembre 1896, a pag. 388, voi. I di questo Vocabolario.
— (diritto), quella parte della legislazione che regola le rela-
zioni giuridiche tra nazione e nazione, o tra una o più na-
zioni. Che i Romani dicevano diritto delle genti : diritto della
pace e della guerra.
— (commercio), quello che si esercita tra nazione e nazione, re-
golato da certe leggi.
Interno (contatto), questo in un transito di Mercurio o di Ve-
nere, traverso il disco solare, occorre quando uno dei pianeti
è proprio entro il margine del Sole.
— (limite del mare) dissero gli antichi lo stretto che oggi appel-
liamo di Gibilterra, il fretum gadltaìium dei Latini.
L. interni maris limen.
Interoceanico, add. tra oceano ed oceano.
— via interoceanica per esempio la ferrata che dall'Atlantico,
va al Pacifico negli Stati Uniti dell'America boreale.
T— (canale) quello di Panama o di Nicaragua.
F. inter océanique.
Interpolazione, s. f., in matematica è il metodo od operazione
per trovare, dati pochi termini di una serie, numeri od os-
servazioni, altri termini medii, in conformità con la legge
della serie.
F. e I. interpolation ; P. interpolagao ; S. interpolacion ;
T. interpolation.
Interposto, add. o s., cosa posta tra due.
L. interpositus ; Gr. Tzaph'^t-zo^.
F. interpose ; I. interposed ; P. interposto ; S. interposito.
Interramento, s. m., r atto o l'effetto dell'interrare o interrarsi.
Interrare, v. a., riempire di terra o di rena.
Detto di porti e canali che da correnti vengono riempien-
dosi di terra. Usasi anche riflessivo, interrarsi. Il canale di
Suez richiede molte spese di manutenzione poi che spesso
s' interra, e bisogna riaffondarlo.
— le botti, vale metterle nella zavorra.
F. ìnterrer les futailles.
— una. batteria, vale fare ad essa una difesa con terrapieno.
Interrato, add. e p. ps., da interrare. Porto, canale, lago interrati.
INT Ila
Interrimento, s. m., deposito di materiali, che i fiumi lasciano-
presso la loro foce, e le correnti marine portano lungo i lit-
torali, e nei porti.
F. enter r is sement.
Interrire, v. a., rifi., empire o empirsi di terra per opera d'uomO'
o per causa naturale.
Interro, s. m. V., ed italiano per interrimento.
Interruttore, s. m., della corrente elettrica, è un apparecchio per
fermare e rompere un circuito. Molte volte esso serve ad un
tempo a cambiare la direzione della corrente ; esso allora
prende il nome di commutatore. Ve ne sono di varie maniere,,
prendono nome dai loro inventori: Woodhouse et Rawson,-
Edison, Bréguet e d'altri.
— automatico, a grande velocità.
F. inter rupteur ; I. contact -hacker.
Interruzione dei corsi di fasciame alle estremità di poppa e di
prora.
— di correnti elettriche.
— di un circuito elettrico.
— automatica.
F. e I. interruption ; T. clas Absetzen, die Unterhrechung ^
Sperrung.
Interscalmio, s. m., la distanza tra due scalmi. Tale distanza o
intervallo fu di un metro e venti ad un metro e trenta nelle
poliremi. Nel secolo decimosesto lo fecero alquanto maggiore.
Vedi Crescenzio, 24.
L. inter scalmium ; VlTRUVlO, I, 2 adoperò inter scalmi a ;
Gr. ^.i'soT/.a.'^iioq.
F. iìiter scaline.
Interscalmo, s. m., lo stesso che interscalmio. Vedi Mesoscalmo,
F. interscalme.
Intersignum, s. n., basso latino, per segno da indicare il luogo
0 posizione di una nave, che si faceva con una grippia ed
una boa.
F. ant. inter signe.
Interstignium, dissero i latini lo spazio tra trave e trave, che
noi potremmo dire anco intertrave.
Interstizio, s. m., la distanza tra quinto e quinto, tra portello
e portello ; tra nave e nave, o fra due onde.
CoKAZZiNi, Vocah. Nautico. 8
114 INT
F. entre deux sahords etc.
Interstizio, dei quinti o pascimento napol. e V., ossia riempi-
mento.
F. inalile.
Intervallo, s. m., (F) tra due onde, la distanza dall'una all'altra.
Spazio di tempo, per esempio tra l'apparire e il ritorno
di una cometa.
F. Ventre-deux des lames ; I. tlie trough of the sea ; T. die
Intervall.
— distanza laterale.
F. intervalle, interval; T. intervall.
Interzare, intr. e a., frapporre, rinforzare, mettere un terzo tra due.
— mettere il terzo rematore sullo stesso banco. Debbi esser pre-
sente all'interzar di quella (galla). Sanudo, Diarìi, XX,
col. 138.
— mescolare, per sicurezza, militi di varie regioni o di popoli
diversi.
— dicevano nel cinquecento, formare un terzo di soldati, un
battaglione, un reggimento.
— cosi il mescolare gli equipaggi.
Interzato, add. e p. ps., da interzare, un terzo di milizie, di
equipaggio, o simili, aggiunto a quel tanto che era in una
nave, in una schiera.
Intestare, v. a., parlando di catena, fermarla al suo posto, met-
tendo i paletti negli occhi delle sue testate, o la scarpa tra
gli anelli della strozza.
— parlando di costruzione, congiungere testa a testa i pezzi di
costruzione.
F. entèter ; I. to head ; S. ayustar, empalmar ; T. kdpfen.
Intestato, add. e p. ps., da intestare.
Intestatura, s. f., di una bandiera. Il Vocabolario spagnuolo
L. G. F. da paella, come equivalente a intestatura. Forse
è un idiotismo o dialettismo. Il Guglielmotti à intestatura
a palella d'origine o romana o napoletana. Questa specie d'in-
testatura sembra che sia la stessa che la nostra a coda di
rondine.
F. écart, aboutement, empature ; I. head of a flag; S. escarpe,
empalme de tope.
L' intestatura si fa in altri più modi :
INT 115
Intestatura, affrontata,
F. assembler bout à bout ; I. to butt-joint ^ to jum joint ;
T. Stumpf aneinander.
^- doppia,
F. écart double.
— incrociata,
F. écart croisé.
Intexere abiete costas, Virgilio, Aen., II, 16, detto del cavallo
dai Greci a Troia, si può dire pure delle coste delle navi. Vedi
il texere naves robore, lib. XI, 326.
Intimare, v. a., dichiarare la guerra.
— la resa ad una fortezza o ad una città.
L. denuntiare, diem dicere; Gr. ua|iayvé//stu.
Intimato, add. e p. ps., da intimare.
Intimazione, s. f., ordine di fare o non fare dato da un Co-
mandante.
— l'intimare, Patto dell'intimare.
F. intimation.
Jntiunte f, si legge nel Vocabolario spagnolo L. G. F. non so se
per errore tipografico, o come dialettismo.
— fuora, scendere dal naviglio, sbarcare.
Jntogliar, maltese, per antugliare o intugliare, vedi Intru-
gliare.
Intonata (hyems), tempesta accompagnata da tuoni, dissero i
Latini.
Intorbare, v. a., e intr., vedi Intorbidare.
Intorbidare, v. a. e intr., l'acqua del mare per le terre che vi
trasportano i fiumi, o per quelle che sommuovono le maree,
e le procelle.
L. turbare, turbidum reddere; Gr. -/uav, td^^^^u.
F. troubler Veau ; I. to make foul water.
Intorta (navis), nave voltata o girata a forza. Livio, 28, 30.
Intrar, v. a. e intr. V., per Tesare, vedi.
È un modo dice lo Stratico, di esprimere l'azione
di tesare alquanto una manovra, ritirandone a sé una
parte.
F. rider, roidir ; I. to haul taught, to set up, to tighten a
rope; P. tesar, entesar ; S. tesar; T. ein Tau steifsetzen.
— intrare, per entrare.
116 INT
In traverso, aw., che indica la posizione di un naviglio rispetto
al vento, cioè quando la spina (chiglia) è perpendicolare alla
direzione del vento, di una corrente.
F. en travers ; I. brought to, adrif, athwart.
Quindi : mettere in traverso significa mettere in pari.
F. mettre en panne.
— (andare), vale andare in deriva.
F. aller en derive.
— essere in traverso all'onde, al vento, è offrire il fianco alle
onde, al vento.
F. c'est presenter le coté h la lame, au vent.
— arrenare in traverso, è trovarsi sulla spiaggia di fianco.
F. se trouver à la coté sur le flanc.
Intrecciare, v. a., unire sovrapponendo funi, funicelle ed altro.
— i remi, metterli distesi sul ponte, quelli di un lato, presso
quelli dell'altro, nel tempo di riposo. Tedi Acconigliare.
Intrecciato] o, s. m., il corno o cornetto da impiombare. Vedi
Impiombatura.
Intrecciatura, s. f., l'atto e l'effetto dell'intrecciare.
Intrefolare, v. a., avvolgere i trefoli per fare la corda.
Intregnare, v. a., riempire i vuoti tra cordone e cordone delle
funi, con filacelo, commando od altro, perché la superficie di
esse divenga eguale, sia acciò che scorrano agevolmente, ed
anco per fasciarle. Vedi Imbottire.
Il P. Guglielmotti ricercando l'etimologia di questa voce,
afferma che essa non deriva « né dai verbi stringere, né da
intrecciare ; ma dal numero Tre, dall' intreare di Dante
messavi di mezzo la egne, comunissima ai dialatti neolatini,
per pigliar lena nella pronuncia, e rilevarla anche nella fa-
tica di crescente applicazione. Difatto i tre cordoni e trefoli
del torticelo si anno a colmare. »
Noi potremmo derivarla dallo spagnolo entrenar (porto-
ghese entrenhar) se non fosse più probabile che tutte deri-
vassero dal latino, madre di tutte le neolatine lingue. Difatti
il latino intricare donde l' italiano intricare e intrigare, ac-
chiude benissimo l' idea di porre una cosa tra altre, di avvi-
luppare, di avvolgere. Probabilmente noi poi riprendemmo la
voce contraffatta dal latino o dall' italiano, senza addarcene,
da altri popoli neolatini.
\
INT 117
F, peigner ou congreer le cable; I. to worm the cable;
P. engrayar ; S. entraflar ; T. trensen.
Intregnato, add. e p. ps., da intregnare, detto di canapo, ingra-
vidato, come dicevano i Veneti.
Intregnatura, s. f., l'azione, l'eifetto dell' intregnare.
P. engaio ; S. entranadura.
Introduzione, s. f., del vapore nella macchina.
F. introduction de la vapeur ; I. introduction of steam ;
P. introducgao do vapor; S. introduccion del vapor ; T. die
Dampfeinstromung.
— (piena) o totale,
F. introduction totale; I. full liak ; P. introducgao total;
S. introducion llena ; T. ganze, volle Filllung.
— del vapore nei cilindri in decimi della corsa, frazione, grado,
d' introduzione.
F. introduction de la vapeur dans les cylindres en faction
de course du piston, degré d' admission, per iode d' introduction ;
I. cut-off, grade of admission ; T. der Fiillungsgrad.
— regolare l' introduzione del vapore,
F. regler Vintroduction de la vapeur ; I. to regulate the
supply of steam; T. das Zustrdmen des Dampfes reguliren.
Intromesso, s. m., quanto si pone tra un oggetto e un altro.
— dei pezzi di costruzione messi tra un baglio e l'altro, e ser-
vono a tener le testate ferme tra i quinti e il puntale.
Intugliare, v. a., legare o unire due cime di canapo insieme, o
per annodamento o per impiombatura, affine di aumentarne
la lunghezza.
Maltese : intogliar.
F. ajuster deux aussieres; I. to bend, or the two hausers
together; T. zwei Taue anstechen.
Alcuno fa derivare questa voce dal dantesco : intuiare !
divenir te !
Si trova scritto anche : antugliare ; a Livorno : intogliar e.
V. intugiar ; Maltese, intogliar ; G. aniùggià ; N. 'ntogliar
Vedi Inciongià.
F. épisser ; I. to bend, to knot two ropes together ; P. en-
tulhar ; S. entullar, ayustar dos chicotes ; T. zwei Taue an-
stechen, zusammenstechen, aufstechen.
— Vedi Ingambettare.
118 INT-INV
Nello spagnolo abbiamo : entullada, per una specie di rete
o insieme di reti che si uniscono per chiudere ai pesci l'u-
scita dalla foce di un fiume o dalla bocca di qualche seno
di mare.
M. Jal dà antugliare come italiano, mentre è una deri-
vazione dal genovese antioggià, il quale per altro non à ra-
dice nemmeno in esso dialetto. E siccome non à radice in
nessuna lingua, è probabile che non sia altro che un idioti-
smo dell' italiano intrugliare, nel qual vocabolo è Y idea di
mescolare, unire.
Intugliato, add. e p. ps., da intugliare : legato, unito insieme.
Intugliatura, s. f., l'atto e l'effetto dell'intugliare.
Vedi Intuglio.
F. ajut, ajust de deux faux bras ; I. bends for bending
two hawsers together; T. der Trosstich, Trossensteck.
— di tonneggio, o nodo di vaccaio per giuntare due canapi di
tonneggio. Vedi figura 49 in Grenet, tav. a pag. 24.
— di due gherlini si fa allo stesso modo e si aggiungono due
legature per parte sulle cime, una in croce, l'altra piana,
fatta con baderne.
— con due gasse d' imante, per giuntare due canapi di tonneg-
gio. Id. Id. fig. 50.
F. noeud d'agui, laguis ; I. tivo bowlines ; T. zwei Leib'
stiche, zwei Pfahlsteke.
— con mezzo collo e legatura, per giuntare due canapi di ton-
neggio da passare in un occhio. Id. Id. pag. 51.
Intuglio, s. m., la cosa o corde intugliate ; vedi Intugliatura.
N. 'ntoglio.
F. aJut ; I. Bends for bending two hawsers together ; P. wo,
para ajountar cabos ; S. ayustar con gorupo ; T. der Tross-
stich, Trossenstek.
Invalido, add., non atto a qualche o a qualsiasi opera.
— s. m., di soldati e marinai resi inabili alla guerra o ad altra
opera, da ferite o da malattie, o dalla età.
F. invalide de la marine ; I. disabled sailor.
— ospizio per detti invalidi.
F. hotel des invalides ; I. Greenwich hospital. .
— (cassa degl') costituita con assegni dal Governo, colla rite-
nuta del cinque per cento sugli stipendii degli ufiiciali e sol-
INV 11^
dati ; con gli stipendii non riuliiesti, dopo un certo numero
d'anni ; con elargizioni di pèrsone benefiche, e con parte delle
prede fatte in guerra.
F. caisse des invalides ; I. treasury chest for naval service.
Invasare, v. a., mettere nelle vase lo scheletro di un naviglio
per costruirlo. Le parti del letto su cui esso si posa, si di-
cono vasi o vase donde il verbo invasare.
F. mettre le valsseau sur les anguiUes dans le chantiery
sur le her ; I. to put on the cradle ; T. ein Schiff auf das
Ablaufgeriistf auf die Wiege hringen.
Invasato, add. e p. ps., da invasare, detto di naviglio o di sche-
letro di esso collocato sulle vase, o sullo scalo.
Invasatura, s. f.. Patto e l'effetto dello invasare.
Le parti della invasatura sono : ponte, pendio, stanghe,
traverse, taccate, colonne, scontri, ventriere, trinche, ritenute,
puntelli, fasce, embrici, crociera, suggi, sifutti, longherine,
parati, grucce, balestre, ritegni e vasi tiranti, castagne, ven-
triere, urtanti. Vedi.
^e\V Atlante (parte II) della Marina italiana dal secolo VI
all' applicazione del vapore alle navi del Corazzini, vedi di-
versi disegni d' invasatura.
Per la invasatura del nostro tempo vedi Russo, Manuale
di Architett. navale^ p. I, pag. 466.
Le parti di queste nuove invasature sono :
I vasi o vase, il letto con tavole detto suolo ; dalla parte
esterna il letto è limitato da un corrente detto guida per im-
pedire lo spostamento laterale dell' invasatura. Affinché i vasi
non possano allontanarsi l'uno dall'altro né avvicinarsi, sono
collegati fra di loro per mezzo di scontri che vanno dall' un
vaso all'altro poggiando in appositi incastri, e di catene o
canapi che passano dentro ad anelli fissi sulle facce interne
dei vasi, e sono fortemente tesate e arridate. Gli scontri o
le catene, alternati gli uni con le altre danno all' insieme dei
due vasi il carattere di un sistema rigido.
Aderenti al fasciame esterno si pongono le ventriere o sof-
fitte ben lavorate in modo da adattarsi alle forme della carena.
Fra i vasi i pezzi interposti sono diversi al mezzo della
nave da quelli dell'estremità. Nella parte mediana, cioè per
circa la metà della lunghezza della nave si applicano sopra
120 INV
i vasi i sopravasi, e al disotto delle ventriere si pongono i
tacchi 0 cuscini; fra i sopravasi e i tacchi una serie di aurei
coi quali, a tempo debito si mette in tensione l'invasatura
e si scaricano del peso della nave le taccate. Per le sezioni
più stellate, tra i vasi e le ventriere s' innalzano le colonne
■ verticali o convergenti verso l' alto, le quali si addossano per
un tratto ai vasi, posando su questi con un dente, e termi-
nano con le estremità superiori sotto le ventriere. Le colonne
anno degF incavi sui quali si fanno passare le trinche, le
quali con diverse passate abbracciano la spina e tengono a
posto e mettono in forza le colonne e le ventriere.
Invasatura, il naviglio posto sulle vase.
L. textrinum ; Grr. ìiy&^ioj^ rpòTZL^ ^«/«v?-
F. ber, berceau ; I. cradle, launeing cradle ; P. herzo cuna ;
S. basada, cuna ; T. das Ablaufgeriist, der Schlìtten.
Invelare, v. a., fornire il naviglio delle sue vele.
F. se couvrir de toile, se charger de toile ; I. to carry a
press of sail ; P. forgar de vela ; T. Segei pressen.
— detto altresì di mettere, e inferire le vele, di lavorarle o co-
struirle.
Invelato, add. e p. ps., da invelare. Naviglio invelato, naviglio
fornito di vele.
Inventariare, v. a., mettere a inventario, fare inventario.
F. faiì'e Vinventaire; I. to take or to make an inventory ;
P. e S. inventariar; T. Inventar aufnehmen.
Inventariato, add. e p. ps., da inventariare, porre ad inventario.
Inventario, s. m., è un catalogo, la descrizione in quantità e
specie di tutti gli oggetti di armamento, attrezzatura in atto
e di rispetto, di munizioni e provvigioni esistenti nella nave.
Vi è l'inventario speciale d'armamento completo, e l'in-
ventario di disarmo o lo stato degli oggetti lasciati sulla nave
durante il disarmo del naviglio.
F. inventaire ; I. inventory; P. e S. inventario; T. das
Inventar.
Inventori di cose trovate galleggianti sul mare o al secco sul
lido, il Codice della Marina mercantile stabilisce :
135. Le merci, attrezzi, vestimenti, valori ed altri og-
getti d' ignota provenienza, trovati nel litorale dello Stato, in
mare, a galla, sott'acqua o sulla spiaggia, o nei porti, dar-
INV 121
sene, fossi o canali, a meno che il loro valore fosse minore
di lire cinque, dovranno dagli inventori denunciarsi entro
ventiquattro ore all'autorità marittima locale, od altrimenti
al sindaco.
Gli inventori che abbiano messo in salvo e denunciato
entro il termine sopra stabilito alcuno degli oggetti suddetti,
avranno diritto, oltre al rimborso delle spese di ricupero, ad
un premio ragguagliato al terzo del valore netto delle cose
salvate, se si tratta di oggetti trovati a galla o sotto acqua,
e calcolato come nell' art. 718 del codice civile se si tratta
di oggetti trovati sulla spiaggia, calate o moli delle indicate
località, o di cetacei che si arenassero sul litorale, la pro-
prietà dei quali è devoluta allo Stato.
Jnvergare, v. a., da verga, inferire le vele sui pennoni o le an-
tenne. E un gallicismo di cui non abbiamo bisogno, avendo
i corrispondenti inferire, impemionare, inantennare. Di più
verga in italiano significa bastoncello sottile, troppo lontana
dalla lunghezza e grossezza dei pennoni e delle antenne.
F. enverguer ; I. to hend a sali to its yards ; P. e S. eìi-
vergar las velas ; T. eln Segel anscJilagen, unterschlagen.
Jnvergato, add. e p. ps., da invergare, inferire sulla verga la
vela.
Invergatura, s. f., l' atto e l' effetto dello invergare, o dell' infe-
rire le vele sulle verghe.
La larghezza della vela da un vento all'altro, la larghezza
cioè del lato superiore o testiera della vela, che si allaccia o
inferisce sul pennone.
F. envergure ; I. the length of the yards of a ship, and
the extent of the sails upon them ; P. e S. envergadura ;
T. der Kopf eines Segels.
Invernare, per svernare, passare l' inverno in alcun luogo.
Trapassati il mare dell'India sotto la guida di Pietro
Ataidio, furono forzati da' tempi contrarli invernare all' isola
Anchediva. Serdonati, . /S'^orm, 2, 81. Qui però non è sicura
la lezione, potendo invernare stare per isvernare, per opera
del copista o dello stampatore.
L. hybernare, hyemare ; Gr. yii^.ùx,u').
F. hiverner ; I. to winter, hivernate ; P. e S. invernar ;
T. uberwintern oder wintern.
122 INV
Invernare, per farsi inverno, essere inverno.
Tremo l'estate, e quando inverna io bollo. Conti, Bella
Mano, 61.
Invernata, s. f., vernata, verno, inverno, il tempo invernale.
L. tempus Tiibernum, ìiyems ; Gr. xnp-i-j.
F. hivernage ; I. the winter time or wintering season ; P.
e S. invernada ; T. die Ueber w inter ung.
— ■ si dice pure nei paesi caldi, e particolarmente alle Antille,
il tempo nel quale è d' uso che le navi riposino e si mettano
nelle baie le più sicure e difese. Alla Martinica e in altre
isole vicine, questa stagione dura da luglio sino alla metà di
ottobre; e per questo tempo vi è un regolamento di polizia
che obbliga le navi di tenersi nella rada di Fort-royal e di
abbandonare quella di S. Pietro, la quale è molto esposta.
Tale misura fu presa per la frequenza degli uragani nella
regione delle Antille.
— luogo da svernare al sicuro. ■
Inverno, s. m., la stagione fredda. Per noi comincia col soltizio
di Capricorno verso il 21 decembre e finisce coli' equinozio
di Primavera versa il 21 di marzo.
In questa stagione gli antichi tenevano chiuso il mare
alla navigazione.
F. hiver ; I. winter ; P. inverno ; S. invierno ; T. des
Winter.
Inversione, s. f., la mutazione di un ordine di marcia e di bat-
taglia, in guisa che i capi di fila o navi di testa, diventano
serrafile o navi di coda. La inversione si effettua in diverse
maniere, secondo insegna la tattica. Movimento che conduce
all' ultima linea i navigli che erano in testa.
L. inversio.
F. e I. inversion ; P. inversao ; S. inversion ; T. Schwen-
kung eines Geschwaders.
Inverso, add. e p. ps., da invertire, detto del mettere in senso
inverso, un ordine di battaglia.
Dicesi anche invertito.
Inversura, s. f., parlando dei canapi, la volta.
L. inversura.
Invertere, forma antiquata d' invertire, o piuttosto detto latina-
mente.
INV 123
Invertimento, s. m., l'atto e F effetto dello invertire gli ordini
di battaglia.
— della corrente del flusso e riflusso.
F. changement ou renversement de marce; I. turii of the
tide ; T. die Stromkenterung.
Invertire, mutare l' ordine di marcia o di battaglia ; facendo di
fronte coda, di destra sinistra e simili.
F. renverser Vordre; I. to invert the order; P. inverter;
S. invertir ; T, die Ordnung verkehren.
— la colonna,
F. invertir la colonne de la tète a la queue ; I. to invert
the column from van to rear ; T. in Colonne gleichzeitig den
Curs verkehren.
— il moto nelle macchine,
F. renverser la marche; I. to renverse the engine; T. urus-
tenern.
Invertito, add. e p. ps., da invertire, detto di ordine di batta-
glia tramutato.
Investì, G., investire.
Investigazione, s. f., ricerca, inquisizione, inchiesta. Vedi In-
chiesta.
Investimento, s. m., l'atto e l' effetto dello investire.
— l' investire in terra.
F. échouage ; I. stranding ; P. encalhe ; S. encallada ;
T. das Stranden.
— volontario,
F. échouement résolu. a/in d'éviter un perii imminent ;
I. Stranding for the common safety.
Investire, v. a., una nave con altra si può fare in più modi :
con la sola prora ben solida battendo sul fianco o sulla poppa
della nave nemica ; colpendo queste parti con la prora ar-
mata di rostro ; strisciando con la prora e frangendo il pa-
lamento delle navi nemiche.
Gli antichi ordinariamente investivano spingendo la nave
a forza di remi.
Nel medio evo e in tempi anche vicini, si adoperava an-
che la vela ; oggidì si adopera il vapore.
L. investire; G. investi; Maltese, naik maniarang ; Illir.
e Dalm. nav aliti.
124 INV
F. investir^ v. ant., aborder ; I. planking; P. envestlr^
ant. ; S. embestir.
Investire, è dare in secco, arrenare, incagliare,
F. échouer; I. to strand ; P. encalhar ; S. varar en tierra ;
T. stranden.
— nel significato anche di assalire, attaccare per esempio un
porto.
— V., per infilare una nave col proiettile dei cannoni.
— arando,
F. investir chassant sur les ancres ; I. to run-a-ground
dragging the anchor ; P. dar a costa ai'rastando as ancoras ;
S. dar ci la còsta garreando ; T. Triftig roaken.
— un naviglio.
F. ahorder un navire ; I. to rum foul of; T. ein Schiff
ansegéln.
Investito, s. f., investitura, l' investire. Investita violenta, peri-
colosa, per fianco.
— add. e p. ps., da investire,
F. abordé ; I. boarded ship; P. abalroado ; S. abordado ;
T. das angessegelte Schiff.
Investitore, add. e s. m., che o chi investisce ; nave che ne in-
vestisce un'altra,
F. abordeur; I. boarding ship; T. das ansegelnde Schiff.
Investitura, s. f., l'investire, l'effetto dell'investire, coprir del
fasciame un naviglio.
— per arrenamento, l'arrenarsi.
F. investissement ; I. stranding, ruminga- ground.
L' arrenamento può essere causale, dipendente da igno-
ranza dei paraggi, da imprudenza, o volontaria per fuggire
dinanzi al nemico o ad una tempesta.
Investizione, vedi Investizion, al pi. investigioni : scalmi degli
occhi (cubie) riempimenti intorno ad essi occhi. Vedi Oftalmi.
F. alonges des écubiers ; I. hawse pieces; T. die Klushdl-
zer, Bugholzer, Bugstucke.
Investizion, s. f. V., per fasciame, i tavoloni coi quali si copre
l'ossatura della nave.
F. bordage ; I. the planks.
Invetriata, s. f., osteriggio, specie di lanterna più o meno grande
per dar luce dal ponte al disotto nelle navi. A Livorno usano
INV 125
il vocabolo proprio italiano : Luminale. Una graticola di ferro
protegge il vetro contro i possibili urti.
I luminali possono aprirsi in due sportelli, o in uno solo,
secondo la forma e la grandezza di essi, per dar aria quando-
ne sia il caso.
F. claire-voie ; I. Skylight; P. gaiuta; S. lumbrera ; T. das
Oberlicht, Scheilkht.
— spiraglio della macchina,
F. claire-voie de la chambre des machines ; I. engine room
skylight ; T. das Maschinenscheilicht.
Invia! spedisci, manda, comando al timoniere di spingere in-
nanzi la barra del timone, per mettere il naviglio innanzi al
vento.
Inviluppo esterno dei fumaioli.
— del vapore o camicia del cilindro della macchina,
F. cheìnise, enveloppe ; I. Jacket, case, casing ; T. der Man-
tei, die Umhilllung irgend eines Maschinentheiles.
Invincibile, add., da vincere, nome o appellativo dato a navi,-
uomini, schiere di soldati e armate, come alla spagnola di
Filippo II.
Invocazione (P) dei santi facevasi dai marinai in caso di calma
e di tempesta.
I marinai spagnuoli nella calma invocavano San Lorenza
martire.
Invoglia, s. f., V., vedi Invoglio.
Invoglio, s. m., la tela da vele che i marinai adoprano per fa-
sciare i canapi, cioè roba da involgere.
Involucro, s. m., isolante, coibente,
F. enveloppe isolante ; I. insulating covering ; T. die nicht-
leitende Umhilllung.
— esterno di una caldaia a vapore.
F. coque ou enveloppe d'une chaudiere ; I. shell of a boi-
ler ; T. die KesselhiXlle.
— esterno del focolare delle caldaie a locomotiva,
F. enveloppe extérieure du fourneau ; I. outside fire-box,
shell; T. die aussere Halle des Kessels.
— della camera (artiglieria),
F. pour tour de la chambre ; I. interior surface of the
chamber of a piece of ordnance ; T. das Kammerstuck.
126 INX-IOU
Inxola, V. ant., per isola, dal latino insula.
Inzavorrare, vedi Insavorrare.
Inzenatura, còrso, per inghinatura, vedi.
Inzeppare, v. a., fermare con zeppe l'albero nella cassa.
— v., per inceppare, vedi.
— imbiettare. Il Dabovich scrive : incrociare (Impennolare)
la testa di una caviglia. Veramente i Veneti dicono : impe-
nolar da penala che è la nazionale bietta, o zeppa cuneiforme
di legno o di ferro per fermar bene le inchiodature.
Inzinadure, s. f. pi. V., corde sottili colle quali si legano insieme
i due pezzi che costituiscono l' antenna (penna e carro).
F. amarrage en étrine ; I. throat-seizings of a lateen yard ;
S. Cruz.
locha, s. f., naviglio, che i continuatori del Du ChanGtE pensano
che non sia altra cosa che 1' Yacht.
Jole, lolle ed loia, fr. antico, e napoletano iolla, ghiotta, nome
di un piccolo naviglio, che oggi si scrive anche Yole. Navi-
cella generalmente elegante e leggerissima, e d'ordinario fa-
sciata a labbro. Riservata per uso speciale del Comandante
di una nave. Va a remi e a vela. I nostri la chiamano anche
Scappavia. Vedi Baleniera.
F. yole ; I. yarol ; P. canoa ; S. yole ; T. Jolle.
lolly-roger, bandiera da pirata, che è tutta nera, con un teschio
bianco nel mezzo,
lonchus, basso latino, dal latino juncus : italiano giunco.
Napol. ionco.
lonco, s. m., giunco, ant. ioncho.
V. zonco.
F. ant. Jone, jonque ; I. junk ; P. e S. junco ; T. die Bin-
sengras.
— marittimo,
F. Jone maritime ; 1. sea-rush ; P. e S. junco marittimo ;
T. die Meerstrandshinse.
— 0 giunca, specie di nave cinese.
Ionio, s- m., nome che gli Ioni dettero a tutto il mare oggi com-
preso sotto i nomi di Adriatico e Ionico, quando su le dop-
pie rive fondarono loro colonie.
L. Ionium mare ; Gr. IJì-ho^.
I. = loule, vedi.
lOU-IPO 127
loule, vedi Caloria.
Ipèra, s. f., ciascuna delle funi attaccate all' una e all' altra estre-
mità dei pennoni per muoverli orizzontalmente, ciò che noi
diciamo bracci, vedi.
L. ypera ; Gr. Inzipa..
Iperborea, add., sopra borea, attinente alle regioni polari.
F. hyperhoreus ; I. hyperboreau ; T. Hyperboleus.
Iperesia, s. f., gli Elleni cosi dicevano il servizio dei rematori
e dei marinai, il Grote, t. X, 126, n., crede che significasse
ciurma. Veramente à l'uno e l'altro significato.
— al plurale, significò rematori, marinai, e per estensione : ope-
rai e manovratori.
L. yperesia ; Gr. uìt/jp^tìk.
Iperesio, s. m., specie di coperta che i rematori ponevano ripie-
gata sui loro banchi, per farne una specie di cuscino.
— stipendio dei rematori.
— servizio dei rematori.
— nave fornita di rematori.
L. yperesion ; Gr. uTT/jiséTtov.
Iperete, s. m., rematore, marinaio, qualsiasi persona dell'equi-
paggio.
— qualsiasi uomo che lavora sott' ordine.
Iperetico, add., di naviglio leggero che accompagna uno mag-
giore.
Gr. ùx/3|;iTr/óc.
— naviglio da trasporto, sussidiario.
Ipoblema, s. m., nella marina ellenica pare che significasse
quello che nella nostra si dice incerata^ cioè tela siffatta da
fasciare il naviglio di sotto in su, af&ne di serrare, per quanto
era possibile, facendola aderire al corpo della nave, le falle
che avvengono specialmente in tempo di procelle.
Vedi CoRAZziNi, DelV ipozoma e dell' ipoblema nelV antica
marina da guerra.
Ipòca, s. f., specie di rete da pescare, creduta identica alla van-
gaiuola. Salvini, Oppiano, Pésca.
Ipomoclio, s. m., fulcro.
F. orgueil, pointal, point d^appui; I. fulcrum, hypomo-
chlion, lever-prop ; T. die Hebelstutze, Hebelunterlage.
Ipotàlassica, add., (navigazione) sottomarina.
128 IPO-IPP
Ipoprora, s. f. e add., nave a prora bassa.
L. ypoprora ; Gr. uttótt/ìw/so;-.
Ipozoma, s. m., nella marina ellenica ebbe diversi significati:
1° r asta del timone, 1' asser dei Latini ;
2° per canapo o cordone, nel significato di cinta o pre-
cinta delle navi ;
3° valse pure per cinta o cintura qualsiasi, da stringere
un qualche oggetto, come la vita dell'uomo ;
4° indicò pure il frenello col quale il timone si fermava
alla banda ;
5° infine per trinca o canapo da subcingere le navi in
tempesta a fortificarle acciò non si sfasciassero, uso giunto
sino ai nostri tempi. Vedi Corazzini, DelV ìpzoma e delV ipo-
blema nelV antica marina da guerra, e Viaggio di S. Paolo.
L. ipozoma; Gr. ù:ró?wy.5c.
Ipzonare, v. a., fece il Guglielmotti dal greco Oixo^wvyyut ; il no-
stro trincare, il latino subcingere degli Atti degli Apostoli.
Vedi CoRAZZiNi, DelV ipzoma e dell' ipoblema nella marina
àa guerra degli Elleni.
Ipozonato, add. e p. ps., da ipozonare : trincato, subcinto.
Ippàgine, s. f, portacavalli, passacavalli, usciere, vedi.
Ippago, s. m., lo stesso che ippego, o ippagogo, portacavalli.
Plinio.
L. hippagus ; Gr. iTzuayòi.
Ippagogo, s. m., nave portacavalli.
L. hippagagus ; Gr. i:zu-zyoyò^.
Secondo Tucidide in Atene fu Pericle a metterli in uso,
adoperando vecchie navi. Cita di quelli che portavano trenta
cavalli ; ed altri simili ne allega Livio.
Ippego, s. m., lo stesso che ippagogo.
Ippocampo, s, m., cavallo marino, pesciolino, detto cosi per avere
nel capo e nel collo una lontana rassomiglianza al cavallo.
Ippocrazie, s. f., feste in onore di Nettuno equestre, domatore
dei cavalli o cavalloni. In Roma le dicevano Consualia, dal
Dio Census, quel che il Nettuno degli Elleni.
Ippógamo, nel significato d' ippagogo cita il Guglielmotti sul-
P autorità d'Isidoro.
Tppruar, v. a., maltese, mettere sulP avanti, sulla testa del na-
viglio : appruare.
IPP-IRE 12ì>
Ippruato, add. e p. ps., da ippruar maltese, per appruato, im-
pruato, ch' è sulla prua, sull' avanti del naviglio.
Ipsometro, s. m., strumento per misurare le altezze con l'osser-
vazione della pressione barometrica ; specialmente per deter-
minare le altezze con l'accertare il punto dell'ebollizione
dell' acqua.
F. hypsometre ; I. e T. hypsometer.
Iratum mare, dai latini detto il mare irato, tempestoso.
Ire, lo stesso che andare.
— a bordo, invece di ire in nave, imbarcarsi.
— in cursum, basso latino, ire, andare in corso, ire pirateg-
giando.
Iri ed iride, s. f., arcobaleno. Presso gli antichi Elleni e Latini,
Dea messaggera di Giunone, figlia di Taumante e di Elettra.
Dante, Paradiso, 33. E l'un dall'altro come iri da iri
Parea reflesso.
Salvini, Rime, La tua bella iri almeno. N'annunzi un
bel sereno.
L. iì'is ; Gr. ipi:;.
Irlandese, (vedi terzarolo all').
Irming, s. m., maltese, dal veneto idiotismo armiggio per or-
meggio.
Irmiggiatura, s. f., maltese per ormeggiatura, l'ormeggiarsi.
Irradiazione, s. f., il calorico raggiante viene emesso dai corpi
caldi in tutte le direzioni in linea retta ed i raggi di calore
seguono le stesse leggi dei raggi luminosi.
Rispetto alla generazione del vapore nelle caldaie, la ir-
radiazione si limita al focolare, al cielo e alle pareti del
quale, intercettando i raggi calorifici emanati dal combusti-
bile acceso si scaldano ed a lor volta trasmettono il calore
all'acqua delle caldaie.
— l'emissione dei raggi luminosi di un corpo.
L' irradiazione di un corpo luminoso varia in senso in-
verso della illuminazione del corpo che lo circonda. Essa rag-
giunge il suo massimo quando la illuminazione del campo è
nulla ; essa sparisce quando l' intensità della luce del campo
è uguale a quella dell'oggetto.
F. e I. irradiation ; P. irradiagao ; S. irradiacion ; T. Aus-
strahlung.
COBAZZiNi, Vocab. Nautico. 9
130 IRR-ISC
Irretire, v., pigliar con rete.
L. irretire ; Gr. tttxrifivixm-f.
Irretito, add. e p. ps., da irretire, preso colla rete, e figurata-
mente accalappiato.
L. irretitus.
Irrevocabile, add., da irrevocare, che non può richiamarsi, ri-
vocare.
Irrevocabilis pendere àncora, àncora che non si può sal-
pare per il suo gran peso.
Irrio, spendeva circa tre milioni e mezzo delle nostre lire per
alimentare i pesci degi' immensi suoi vivai ; e per questi la
sua villa fu venduta dieci milioni di lire.
Irrompere, v. intr., colle proprie navi sulle nemiche, sulle schiere,
squadre, o linee nemiche.
L. irruere in medlam aciem.
Irruzione, s. f., l'atto, l'effetto dello irrompere su alcuno, su
alcun che.
Isa! isa ! issa!. Genovese, voci con le quali si eccita altrui a
qualche movimento di forza e penoso.
Anche dicono : Oh ! issa ! Oh ! alza !
Ishernare, idiotismo per svernare, invernare, vedi.
Ischia (i disastri d') e di Giava, descritti dal Rezzardore,
E. Jf., 1883, IV, 229.
Iscoglio, s. m., non variante di scoglio, come pensò M. Jal, ma
scoglio con l'apposizione del i per addolcire Vs impura.
Iscrizione, s. f., dei marinai, il registro nel quale essi sono
scritti.
F. inscription maritime ; I. registry of seameri ; T. die
Evidenzhaltung der Seeleute.
— a ruolo.
F. engagement; I. enrolling, shipment; T. die Anmuste-
rung der Bemannung.
— marittima generale, registro o matricola di tutti i marinai
dello Stato.
F. bureau de la matricide generale des mar ins ; I. gene-
ral register and record office of seamen ; T. das Evidenzbu-
reati des Personals der Handelsmaì'ine.
— del contratto di vendita d'una nave nei registri delle do-
gane.
à
ISE-ISO 131
F. mutation en donane ; I. entity of the contract of sale
of a ship in the register of custom-house ; T. Eintragung de-
Verkaufsvertrages eines Schiffes in den Registern der Zollvers
ivaltiing.
Iseretmo, add., guarnito di tanti remi.
L. iseretmus ; Gr. hnfArijio^.
Isgurar, v. a., maltese per assicurare, parlando di naviglio, al-
beri, vele od altro.
Iside (nave d') una delle navi sacre degli antichi Egiziani.
Isnechia, che trovasi scritto anche ilnechia, hilnachia, specie di
naviglio rotondo, normanno (snek ed esneke).
Isoa, in Genovese, isola.
Isoày V. a., in Genovese, isolare.
Isobara o Isobarica, add., ciascuna di quelle linee curve che
passan pei luoghi, nei quali l'amplitudine media delle va-
riazioni barometriche è la stessa.
F. isoharique ; I. isoharic ; P. e S. isobarica ; T. isoharen.
Isobar ometrico, add., che presenta le stesse altezze barometriche.
— curve isobarometriche, vedi Isobara.
Isocasmo, s. m., una linea che congiunge luoghi della superficie
terrestre nei quali è la stessa media frequenza di aurore.
F. isochaSme ; I. isochasm.
Isocelle, s. f., idiotismo per isoscele, vedi a questo vocabolo.
Isòcrono, add., detto di tempo uguale, e di tutti i movimenti
di qualsiasi macchina, che mantiene uniformità di tempo e
di movimento.
F. isochrone; I. isochronous.
Isola, s. f, tratto della superfìce della Terra, più o meno grande
bagnato tutto intorno dall'acqua.
L. insula ; Gr. vvJto;-.
F. ile ; I. isle ; P. ilha ; S. isla ; T. Insel.
— pi. natanti, vedi Simplegadi e Sirenuse.
— pi. del vento, la gente di mare appella cosi le Antille più
orientali, perché i venti regnano sempre o quasi in quei pa-
raggi.
— pi. al coperto dal vento per contro, dicono le Antille più
occidentali.
— pi. di sopravvento ; un naviglio» è al sopravvento di un altro
se, condotta una perpendicolare dal primo naviglio alla dire-
132 ISO
zione del vento, l'altro si trova al disotto del primo relati-
vamente al punto dal quale spira il vento. Il secondo è al
sottovento.
F. cotés du vent; I. the windward • Islands ; P. ilhas de
harlovento ; S. islas de harlovento ; T. die Luvwàrts-Eilande.
Isola, di sottovento.
F. lies de dessous les vent ; I. the leeward-islands ; P. ilhas
de sotavento ; S. islas de sotavento ; T. die Leewàrts-Eilande,
• — pi. coralline, quelle formate da banchi di corallo. Vedi Atollo.
— pi. madreporiche, formate da banchi di madrepore, vedi.
— pi. vulcaniche di origine vulcanica, le quali talvolta sorgono
ad un tratto dal fondo del mare, talaltra inabissano.
— pi. di ghiaccio, come si vedono nei mari polari.
— pi. fortunate le Esperidi o Canarie^ una delle quali è l'isola
del ferro, per la quale si fece passare il primo meridiano.
Esperidi significa occidentale in greco. Secondo altri furono
cosi appellate dalle figlie di Atlante, se pure la favola con
ciò non indica la tradizione dello sprofondamento del conti-
nente Atlantide sul quale proseguiva la catena dell'Atlante ;
de' quali, resti o frammenti potrebbero essere queste isole al-
l'occidente dell'Africa.
— di Francia o Maurizio nell'Oceano indiano. I Francesi l'oc-
cuparono nel 1715 ; gì' Inglesi se ne impadronirono nel 1810
e fu loro ceduta nel 1814.
— di Francia, regione di questo gran paese detta cosi perché
era compresa tra la Senna, la Marna, Ourque, l'Aisme e
1' Oise, che ne formano quasi un' isola. Il dialetto o idioma
di questa regione venne adottato dai Francesi per lingua
nazionale.
— tiberina ; la tradizione la disse formata dalle messi se-
gate nei campi di Tarquinio il . Magnifico, e gittate nel Te-
vere con altre materie. Ebbe la forma di una nave. Sulla
prora fu il tempio di Fauno, nel mezzo il tempio di Escula-
pio, e nella poppa quello di Giove.
— de' Eé o Hhé nel golfo di Guascogna, separata dal conti-
nente. dal Pertuis-Breton. Gl'Inglesi l'attaccarono invano
nel 1627.
— Plinio osserva parere esservi un compenso tra il sorgere di
nuove terre o isole e lo sprofondare di alcune altre; cosi
ISO 133
quando si aperse lo stretto di Messina si chiùse lo stretto
che era ad A. della moderna Catanzaro. Plinio ne dà un
elenco sino a Thia che sorse al suo tempo il 7 di luglio nel
46 d. C. Altre isole si congiunsero a terra ferma : l' isola di
Circe oggi promontorio Circello, Antisa a Lesbo, Zefiro ad
Alicarnasso, Etusa a Mindo, Ferve a Mileto ed altre molte.
Isola, — pi. (gruppo d') vedi Arcipelago.
I. a cluster of Islands.
— magnetica, l'isola danese Bornholm (latino Boringia) 12°,
20' long. 0., 50*^, 10' lat: B., 31 chil. su 17, nel mar Baltico,
è una immensa calamita. La sua proprietà si manifesta in
un raggio di 15 chilometri. Anche il banco roccioso, non lungi
dall'isola di Bornholm, à le stesse proprietà magnetiche. La
potenza- di attrazione dell' isola e del banco, sebbene non sia
quale si dice nelle leggende, tuttavia è tale da cangiare nella
bussola notevolmente la direzione della nave, ed è assai forte
da cagionare qualche pericolo alle navi non grandi che lito-
reggiano r isola e il banco.
Isolano, add., di abitatore d' isola. Sugi' isolani e' è un proverbio
ingiurioso : Insulani omnes mali. Siculi vero pessumi. È in-
giusto, come tutte le sentenze generali.
F. insulaire ; I. islander ; P. insular ; S. isleno ; T. InsU'
laner.
Isolano, add. e s., attinente all' isole, e libro che dà la descri-
zione di isole.
Isoletta, s. f., piccola isola.
F. ilet; I. islet; P. ilheta, ilhota ; S. isleta ; T. Inselchen.
Isolina, s. f., diminutivo di isola, piccolissima isola.
Isolotto, s. m , piccola isola.
Isoscele, s. f., la parte della prua di una galea, compresa tra
il giogo e la rota, che aveva forma di un triangolo iso-
scele.
Nella marina ellenica era detta mascàle (/Aayyv^/vj) che à lo
stesso significato.
F. isocele.
Isostichia, s. f., numero eguale di remi in un naviglio.
Gr. i's07rotyi<i.
Ispalla, s. f., del naviglio, vedi Spalla.
Ispalmare, con 1' / addolcitiva per spalmare, vedi.
I
184 ISP-ISS
Isparmare velum, basso latino, per impalmare, cioè cucire la
vela con la palma.
Item filum pro isparmare, et agogie (agucchie, aghi), pi-
scis, clavasiones et. Statuto genov. del IMI.
— vedi Impalmare.
Ispettore, s. m., chi à 1' ufficio permanente d' invigilare l' altrui
opera, come chi riceve momentaneo incarico di esso ufficio.
L. inspector; Gr. 'sttitxotio?.
F. inspecteur ; I. inspector ; P. e S. inspector ; T. Inspector.
— alle costruzioni navali, ai lavori idraulici, del genio navale,
dell'artiglieria, al servizio sanitario.
— generale del Genio navale col grado di Vice-Ammiraglio, uf-
ficiale al Ministero della marina, incaricato di sorvegliare
l'opera degli ufficiali. Direttore degli Arsenali militari del
Regno.
F. inspecteur general ; I. Chief constructor ; T. der Oher-
inspector.
— nel Genio navale col grado di Contrammiraglio.
F. inspecteur des constructions navales ; I. Chief cons-
tructor; T. der Schiffbau od. Maschinenhau Inspector,
— perito,
F. inspecteur f expert; I. surveyor; T. der Experte, Be-
sichtiger.
Ispezionare, v. a., far la ispezione, la rivista di alcuna opera,
di alcuna costruzione navale.
— un naviglio in costruzione.
F. visiter un navire en construction ; I. to survey a ship
while building.
Ispezione, s. f., ufficio e grado dell'ispettore.
— ufficiale quella eseguita dall'Ufficiale governativo addetto allo
ispezioni.
F. inspection ufficici; 1. officiai inspection; T. BesichH-
gung, dlenstliche Inspicirung.
Issa, s. f., isola presso il littorale di Dalmazia, oggi detta Lissa,
vedi.
Issar ! comando per alzare la bandiera o checchessia.
F. hissez ; I. hoist away ; P. i<;a ; S. iza ; T. hisst auf,
heiss' auf.
ISS-IST 135
Issamento, s. in,, lo issare^ cioè in lingua italiana alzare, col-
lare, innalzare.
Issalpa Tancra, maltese, per salpare l'ancora.
Issarcia, s. f., basso latino, da sarcia, donde sartia, vedi Sarcia.
Issarma, maltese, per disarmare una nave.
Issare, dal normanno hissen, che vale alzare un albero, una vela^
un pennone, una botte od altro in una nave, per mezzo delle
manovre e di paranchi. Il P. Guglielmotti suppose che de-
rivasse da in su, quasi insuare.
G. isà.
F. hisser ; I. to hoist ; P. iqar ; S. izar ; T. hissen, heissen.
Issato, add. e p. p. da, issare, vedi Alzare.
Isse, s. f. pi., per drizze, imanti, strisce.
Issot, s. m., maltese, per falla.
Istante, s. m., dell'alta marea, o piuttosto momento dell'alta
marea.
F. étale du flot ; I. highest of the flood, instant of high
water; T. der Moment des hdchsten Wasserstandes bei Flut.
— della bassa marea,
F. étale de jusant ; I. lowest of the ebb, instant of low
water ; T. der Moment des niedrigsten Wassenlandes bei Ebbe,
Istega, s. f., lo stesso che stega. Plauto in Crisulo : Forse ego
me istega consedi, ponte del naviglio. Vedi Staga.
Istiòcope, s. m., naviglio che va a remi e a vele, cioè fornito
delle une e degli altri.
Gr. tTTtoxoin/j.
Istiodroniia, s. f., la parte dell'arte nautica che discorre del go-
verno delle vele.
Istituti di beneficenza pei militari.
Pisistrato obbligò il Comune di Atene a far curare a spese
dello Stato i feriti in guerra ; e di provvedere alle famiglie
dei morti in battaglia.
— per gli orfani dei marinai a Firenze, fondato dal Duca Leone
Strozzi insieme ad altri benemeriti cittadini.
Vedi Invalidi.
Vi sonoydelle società che, a richiesta del costruttore, si
assicurano, mediante visite ed ispezioni, che la costruzione è
debitamente eseguita, rilasciando un certificato di classifica-
136 1ST
zione da servire agli armatori, ai noleggiatori ed agli assi-
curatori, come sicura informazione sulle condizioni della nave,
alla sua navigabilità, al grado di fiducia che la può avere.
Egli non è obbligato sottomettersi a dette società, ma toglie-
rebbe alla nave la garanzia che presta il certificato di clas-
sificazione.
Di questi Istituti i più antichi e importi sono : il Lloyd 's
Register inglese, il Bureau Veritas internazionale ; ed in Ita-
lia il Registro italiano fondato a Genova nel 1861, oggi molto
fiorente e accreditato. Ciascuno di questi Istituti, pubblica
ogni anno, sotto forma di Registro, l'elenco di tutte le navi
classificate, con indicazioni relative ad esse, compresa quella
dei servizii a cui può essere addetta, e un sunto delle regole
di costruzione adottate dalla Società, con tabelle annesse per
determinare le dimensioni da assegnare ai diversi pezzi dello
scafo, relativamente alla grandezza della nave da costruire.
Vedi Russo 1. e.
Istituti, scientifici militari marittimi :
Accademia navale, vedi.
Scuola navale superiore, vedi.
Istituti nautici.
Istituto idrografico, fondato dal Vice-Ammiraglio Ribotty.
Isti va, vedi Stiva.
Istivare, vedi Stivare.
Istmici, s. m. pi., (giuochi) cosi detti perché si celebravano sul-
l' istmo di Corinto. Istituti da Sisifo nel secolo decimoquarto
avanti Cristo, in onore di Melicerte che fuggendo l'ira del
padre Atamante re di Orcomeno si precipitò in mare, e fu
convertito in deità marina sotto il nome di Palemone. Ebbe
culto speciale nell'isola di Tenedo. Teseo riordinò questi
giuochi e li consacrava a Nettuno. Furono aboliti nel 130
di C. sotto l'imperatore Adriano.
L. isthmia ; Gr. ì70//.ta.
F. isthmiennes e isthmiques.
Istmo, s. m., tratto di terra, più o meno stretto, più o meno
lungo che unisce due regioni, due isole, due continenti, o due
parti di un* isola, due parti di un continente.
L. isthmus; Gr. ìTflyó;-.
F. isthme ; I. isthmus; P. e S. istmo; T. die Landenge.
1ST 137
I più celebri istmi sono :
Quello di Suez che unisce i due continenti d' Asia e
d' Africa.
Quello di Corinto che unisce la Grecia meridionale, (Pelo-
ponnaso, o Acaia) alla settentrionale.
Quello di Panama, che unisce le due Americhe.
Istodoce, s. m., attrezzo di legno, specie di cavalletto sul quale
si appoggiava l'albero abbassato, nella marina degli EUeni,
degli Egizi e dei Romani. È antichissimo poiché si vede ri-
tratto nei monumenti degli antichi Egiziani, ed è citato nei
poemi di Omero.
L. casteria ; Gr. liroU/.o.
Istoire, s. m., idiotismo francese dall'italiano stolo o istolo, per
navile o armata.
Istolo, s. m., per stolo, vedi.
Istonio, oggi Vasto, vedi.
Istopede, s. m., legno, cioè trave verticale, che sale dalla tra-
peza 0 cassa per tener fermo l'albero.
L. istopede ; Gr. ij-zouiòr).
Istoteca, s. f., luògo ove si custodiva l'albero di risei-va, o l'al-
bero abbassato?
L. istotheca; Gr. iuroBóy-n.
Istrice, s. m., di mare, riccio.
F. hérlsson de mer ; I. dladon, porcupiìie-fish ; T. der
Igelfisch.
— • ordinanza in quadrato. MoNTECUCCOLl.
Istnimenti, pi. m., arnesi o macchinismi che servono a misurare
0 pesare solidi, liquidi e aeriformi; a misurare il calore e il
freddo, la pioggia caduta in un determinato tempo e spazio
sulla superficie della terra : per misurare 1' energia, la forza,
la luce o il suono, l'elettricità e il magnetismo.
F. e I. instrument; P. e S. istrurìiento ; T. Instrument.
— pi. m., nautici, vedi.
Astrolabio, quadrante, sestante, ottante, ganiometro, crono-
metro, balestriglia, bastone di Giacobbe, la bussola, le am-
pollette, lo scandaglio, la barchetta, i telescopi, termometri,
barometri, il navipendolo, l' ipoidroscopio o cleptoscopio.
— a riflessione, del Magnaghi.
F. Instrument a reflexion ; I. reflecting instruments ;
138 1ST
P. istrumentl a reflexao ; S. istrumentl a reflexion ; T. Re-
flexlonsinstrumente.
Istrumenti. II Dott. Mods. Luigi Cerebotani è inventore di un
nuovo sistema di telegrafia senza fili, e di un distanziometro che
permette di misurare oggetti in movimento e calcolare la loro
distanza dal luogo ove si trova l'osservatore, quantunque il
punto in cui lo strumento è collocato sia pur esso in movi-
mento. Il governo inglese invitò l'illustre Mons. Cerebotani
di recarsi a Londra per far conoscere le sue invenzioni al-
l'Ammiragliato inglese. La nostra Marina si lascerà sfuggire
qualche utile scoperta?
— indicatore delle portate di I. R. Campbell, R. M., 1872,
II, 298.
— ottici,
F. instruments d'optiqtie; 1, optical instruments; P. e
S. instrumenti optici; T. optische Instrumente.
— ad ingrandimento,
Y. instruments qui grossissent les ohjets ; I. magnisying
instruments; T. Instrumente welche die Gegenstdnde ver-
grosser n.
— dei passaggi,
F. instrument des passages ; I. transit-instrument ; P. {stru-
mento desde passagnes ; S. istrumento de lo s pas ages ; T. Pas-
sage-Instrument.
— nautici (Deposito degli).
F. depot des instruments nautiques ; I. deposit of nautic
instruments ; P. deposito desde instrumentos nauticos ; S. de-
posito de los istrumentos nauticos ; T. Instrument endepót.
Istruzioni, s. f. pi., ordini che si danno al duce o Comandante
della nave, quando è per mettersi alla vela.
— istruzioni per navigazioni diverse, come per qualsiasi opera-
zione di guerra ; consegna data ad una sentinella.
F. instructions de navigation ; I. orders sailing instruction ;
P. istrucgaos ; S. instruciones ; T. Instructions.
— si dice un' opera nella quale sono notate le direzioni nautiche
verso un littorale, o altri punti della sfera di navigazione.
Si dice pure degli ordini scritti dati ad un. comandante,
relativi alla missione della sua nave, e che dovranno servir-
gli di base e di guida per le sue operazioni.
IST-ITA 13^
Istruzioni, (viaggio e crociera d').
F. instructions; I. sailing orders; T. die Segelordre.
— s. f. pi., scientifiche pei viaggiatori, Prof. A. IssEL, R. M,^
1876, III, 280.
— per la manovra delle lance con grosso mare e tra i frangenti,.
R. if., 1877, IV, 5.
— per la navigazione nel golfo di Siam, G. De Eossi, R. 31. f
1881, III, 143 ; IV, 169.
— pi. f., gli ordini che il Ministero della Marina dà al Capi-
tano di una nave da guerra quando sta per mettersi alla vela.
I. orders.
— quelle che il Ministro della Marina o l'Ammiraglio coman-
dante una squadra, una divisione o un' armata dà ai Coman-
danti, a prescrivere i viaggi, i luoghi, i porti ove sostare, le
operazioni di guerra da eseguire in dato momento e condi-
zioni, il contegno da tenere con amici, nemici o neutrali, sotta
la loro responsabilità.
— le raccomandazioni che fa un armatore di naviglio mercantile'
circa la condotta ch'egli dovrà tenere in date circostanze.
F. instructions.
Isvernare, vedi Svernare, Invernare.
Itaca, isola dell' Ionio, tra Corcira, Cefallenia e i lidi dell'Acar-
nania : patria e regno di Ulisse.
L. Ithaca ; Gr. 'ie?//3.
Itacesie, le isole Brace, Prace e Torricella presso i lidi del Bru-
zio (Calabria), di faccia a Vi bona, che si vollero dette cosi
dall'* avervi fatto scalo Ulisse nel suo viaggio di ritorno alla^
volta d'Itaca.
Itaco, gallicismo da itaque. Vedi Amante, idiotismo per imante.
Italia, s. f., detta altresì Ausonia e Saturnia :
Salve, gran madre diméssi e d'eroi.
Saturnia terra; a te d'antica lode
Arte ritraggo, osando i sacri fonti
Schiudere, e canto alle città romane
Un carme ascreo.
ViRGiMO, Georg. II, 273.
Trad. CoBAZZiNi.
Gli EUeni la dicevano Esperia (terra occidentale, a loro).
La nostra penisola fu primitivamente un grande arcipelago
140 ITA ■
seminato di un gran numero di vulcani^ Che il mare fosse
in molte parti della terra ferma attuale se ne à prova evi-
dente nei sedimenti marini, o in propri fondi di mare che
s' incontrano qua e là. Presso Siena, nei dintorni della Villa
Piccolomini a Montecelso, antica dimora di Camaldolesi, si
vede uno di questi fondi a meno di un metro di profondità
dal terriccio, con pesci fossili e conchiglie di mare tra le
quali ricordo il pecten Veneris, e gusci d' ostriche enormi.
Pesci fossili vidi in cima al monte detto, se ben ricordo, An-
tiata tra Belforte e il Montirone, sulla riva sinistra della Fo-
glia ; vidi pesci fossili sulle colline, tra Saludecio e Móndaino.
Italia, (i mari d') sono l'Adriatico, che prese nome da Adria
(Hatria) etrusca.
Si disse superum o superiore, rispetto al Tirreno. Ionio il
mare tra 1' Eliade e la Sicilia ed anche Ionio tutto il Gfolfo
di Venezia, con tutto il mare che bagna ad occidente la Gre-
cia, e l'IUiria.
/SicwZitm quello a B. di Scilla, e Tirrenum quello che ba-
gna il littorale occidentale d' Italia e ligustlcum o ligure, il
Golfo di Genova.
Fretum slculum si disse lo stretto di Messina come Fre-
turn Taphros quello tra Corsica e Sardegna, oggi bocche di
S. Bonifacio.
I nostri mari sono assai pescosi. Il pesce dell'Adriatico è
più reputato. Presso la Sardegna, e la Maremma Toscana si
■pescano molte acciughe e sarde; nel mare siculo a B. molti
tonni come è noto sino dal tempo di Omero : nel mare ad A.
"della Sicilia v'é abbondanza di banchi corallini.
Isole ne à molte intorno a sé la nostra! penisola ; alcune
grandi, come Sicilia (chil. 29.241.27) e Sardegna (chil. 24.34:2.05)
-e ricche di metalli' questa, di zolfo la prima, ricche di pro-
dotti agricoli, Corsica (cliil. 8747).
Le Alpi difesa naturale, è naturale confine d'Italia, come
l'Appennino che percorre tutta la penisola, e prosegue in Cor-
sica, Sardegna e Sicilia, danno origine a molti fiumi a molte
pittoresche cascate, a valli amenissime. Tante acque fluenti
da ogni parte somministrano una forza idraulica ed elettrica
"da servire a quante industrie si voglia, con poca spesa.
ITA 141
Il paesaggio eminentemente pittoresco sulle rive de' suoi
laghi incastonati da ridenti colline seminate di ville, coronate=
d'antichi castelli ; nell'orrido degli alti monti, nella bellezza
dei suoi colli a varia cultura, a vigne, a(^ oliveti e pometi,
a messi e foraggi, verdeggianti una gran parte dell'anno,,
sotto la volta luminpsa di un cielo sereno, in una tepida
atmosfera, popolati di case coloniche e di animali domestici
qua e là vaganti ai pascoli o al lavoro.
Adesso il Groverno co' Municipii e coi privati si adoperano
ad incanalare i fiumi e renderli atti alla navigazione interna
tanto fluviale che lacustre; mentre non cessa l'opera gover-
nativa della graduale essiccazione di tanti paduli che inqui-
nano ancora l'aria in molte zone di quasi ogni nostra pro-
vincia.
Il proverbio dice che Roma non si fece in un giorno; e
cosi l' Italia non si farà in un anno, ma si farà di nuovo
sana come l'avevano resa gli Etruschi ovunque si distesero,.
e industre e ricca per i prodotti cresciuti del suolo e per
estesi commerci, se una parte degl' Italiani non distrugga ciò^
che l'altra edificò.
L'Italia è paese essenzialmente marittimo, rassembra, di-
ceva l'Ammiraglio Fincati ad una immensa nave ormeggiata
presso la riva del continente, tanto essa si protende in mara
con una distesa di undicimila e cento venti chilometri, ossia
più che l'Inghilterra e la Francia. Quasi tutti i porti d'Ita-
lia furono o restaurati o ampliati, con ingenti spese.
I cantieri navali sorsero come per incanto, grandi, mira-
bili, e alcuni forniti anche di ciò che manca ad altre grandi
nazioni, come la Vasca per gli esperimenti navali alla Spezia.
E si moltiplicarono cosi da servire non solo al lavoro nazio-
nale, ma pure alle altre nazioni. Tutta la doppia riviera di
Genova si può dire una immensa officina. Come alimentarla
tutta? chi fornirà il lavoro a tanti cantieri, a tante braccia,
a tante macchine ?
La storia della nostra marina, ossia dei popoli d' Italia
risale ai limiti estremi dei tempi storici. I Pelasgi, gli Etru-
schi, gli Elioni d' Italia ; i Liguri e i Sanniti furono popoli
eminentemente marinari. Gli Etruschi .ora furono nemici, ora-
142 ITA
alleati dei Fenici di Cartagine per frenare l'espansione elle-
nica nel bacino occidentale del Mediterraneo. Infine i Romani
tennero l'imperio di tutto il mare nostro, abbattuta l'emula
Cartagine. Dopo la caduta dell'Impero romano occidentale,
dopo i Goti sorsero le marine di Venezia, di Genova, di Na-
poli e di Sicilia, e senza interruzione veniamo alla marina
del nuovo regno d' Italia. In conclusione la storia della ma-
rina dei popoli italiani non è interrotta, e nessuna altra gente
può mostrarne una simile nella continuità, se togli la Cina,
nessuna à fasti egualmente gloriosi.
Italia, statistica dei navigli varati dai cantieri mercantili nel 1875.
R. M., 1876, II, 137 : e nel 1877, R. M., 1877, 4.68.
— lista di tutti i navigli della marina dell'ex reame delle due
Sicilie costruiti ed acquistati dal 1779, sino all'aprile del 1815,
R. M., 1878, I, 144.
— (la difesa marittima dell') per E. Morin, 1878, 1, 17; 1880, II, 5.
Sul medesimo tema :
BoNAMico, R. M., 1879, III, 35.
Raineri S., R. M., 1880, I, 557.
Mabtinez G., R. M., 1882. II, 33.
— (la difesa del littorale d'). R. M., 1884, IV, 259.
Giudicata in Germania, R. M., 1883, III, 83.
— (i porti militari d'). R. M., 1883, III, 85.
Italico, add., che appartiene alla razza italica, all' Italia.
Si adopera particolarmente per ciò che appartiene all'an-
tica Italia. Cosi : Filosofìa italica quella di Pitagora in op-
posizione alla ionica.
Guerra italica, la guerra sociale.
Diritto italico, diritto di cittadinanza concesso da Roma
dopo la guerra sociale.
Caratteri italici, e sostantivamente l' italico alquanto in-
clinato da sinistra a destra, cosi detto perché inventato da
Aldo Manuzio.
— ore italiche, le ventiquattro ore del giorno naturale contate
tra due tramonti del sole consecutivi.
Italioti, si dissero gli antichi Greci d' Italia, come Sicelioti, i
Greci di Sicilia. Ebbero una marina possente. GÌ' Italioti di
Siracusa distrussero presso Gaeta nel quinto secolo a. C. la
ITI-IUG 143
potenza navale degli Etruschi. Vedi Siracusa, Girgenti, Ta-
ranto, Cotrone, Reggio, in Corazzini, Storia della marina
italiana antica.
Itinerario, s. m., descrizione di un viaggio.
L. itinerarium ; Gr. èSoi-^ofAyò-j.
F. itinéraire ; I. itinerary ; P. e S. itinerario ; T. Reise-
beschreibung, der Reisewegweiser.
— ordine di marcia o della navigazione di un'armata o navile,
Vedi Istruzioni.
— foglio di via del quale si fornisce un soldato qualsiasi, o una
schiera di soldati che vadano a raggiungere il proprio reggi-
mento ] 0 che vadano per alcuna commissione o permesso o
licenza. Nel foglio si notano il luogo di partenza, di passag-
gio, di sosta, i viveri, i superiori e simili cose.
— add., attinente al viaggio.
— misure itinerarie per indicare la lunghezza del cammino da
un luogo ad un altro.
— di mare sono i portolani, e gì' isolani.
— libro o guida per visitare i paesi apprendendo ciò che in essi
è di notevole, sotto ogni rispetto.
— add., per attinente a viaggio.
L. itinerarius.
F. itinéraire ; I. itinerary ; P. e S. itinerario.
Itinere, s. m., latinismo, viaggio, tanto di terra che di mare.
L. ìter^ itineris ; Gr. bUix.
Ittiodonti, s. m. pi., nome sostituito da alcuni naturalisti ad in-
dicare i denti di cane marino detti per abuso glossopetre.
Ittioliti, s. m. pi., reliquie* di pesci che si trovano entro pietre
silicee e sedimenti di mare tufacei.
Ittiologia, s. f., la storia naturale di pesci e cetacei.
F. ichthyologie ; I. ichthyology; P. ichthyologia ; S. ittio-
logia ; T. die Fischkiinde, Naturgeschichte der Fische.
Ittiologo, s. m., studioso di ittiologia o che professa questa
scienza.
Ittiosauro, s. m., specie di rettili marini ora estinti ; ve ne è
da dieci a trenta piedi, delle formazioni liassica, colitica e
cretacea.
lugale, s. m., rematore del giogo, cioè del secondo ordine nelle
triremi.
lU lUG-IMM
lugo, s. in., quello che gli EUeni dissero ?uyóc sedile dei rema-
tori del secondo ordine nelle triremi, donde la voce zigiti,
che nelle poliremi maggiori probabilmente si dette a tutti
gli ordini intermedii al primo (traniti) e all'ultimo (talamiti)
Juga, graece dixit : !;\)yx enim dicunt quae transtra nomi-
namus. Servio, Aen., VI, 411.
In ogni tempo della marina ellenica si ebbero gli zigi
(?ù'/ot) e gli zigiti, rematori cosi detti da questi sedili. Vedi
SuiDA (tra il secolo IX e il X) e Zonara (secolo XII).
— a^uyo;- naviglio senza banchi di rematori : wAù^w/o:;, con molti
banchi di rematori.
lunco, pi. iunci, per giunco e giunchi, in Pigafetta, 87, 30.
luncus, s. m., giunco.
F. Jone ; I. rush ; P. e S. Junco ; T. das Blnsengras.
— maritimus, giunco marittimo.
¥. Jone maritime; I. sea rush; P. e S. Junco maritimo ;
T. die Meerstrandshinse.
lussore, s. m., l'Aguzzino nelle galee. Vedi Aguzzino.
Izza ! idiotismo e dialettismo da issare, comando. Crescenzio, 142.
Izzare, issare di origine normanna, come alzare : ma questa voce
ormai è comunemente nota, mentre l'altra rimase al vocabo-
lario nautico.
Izzom, maltese, prendere, serrare.
Supplemento alla lettera I
lack, non lacht si chiama dagl'Inglesi la bandiera di prora.
Vedi lacht.
Idraulico (apparecchio) serve pure a muovere gli affusti, le torri,
e le piattoforme.
Immersione (1') della nave, detta anche pescagione, può essere
misurata, e deve sempre specificarsi, o dalla linea di costru-
zione, o dalla linea di sotto spina (chiglia). La linea di co-
struzione nelle navi in ferro, è una linea retta giacente nel
piano longitudinale e corrispondente all' intersezione di questo
, piano con la faccia superiore della chiglia ; nelle navi ii^ legno
la linea di costruzione è condotta per la proiezione del canto
IMM-IMP 145
superiore della battura della spina (chiglia) sul piano dia-
metrale ; in sostanza la detta linea passa sempre per la su-
perficie interna del fasciame che riveste la carena. La linea
di sotto spina (chiglia) è parallela alla linea di costruzione ;
ed ambedue si prolungano, in linea retta dal mezzo della nave
alle sue estremità, qualunque sia il profilo che presentano,
nel piano diametrale, la struttura della prora e della poppa.
In molte navi, si potrebbe dire nelle più, la spina (chi-
glia) non è parallela alla linea di galleggiamento, ma alquanto
inclinata in guisa che l' immersione è maggiore a poppa che
a prora. Le navi cosi disegnate si dicono navi a differenza
d' immersione, misurata lungo le perpendicolari. L' immersióne
media è quella al mezzo tra le perpendicolari.
Immersione, pi., (lettura delle) ; esse si leggono su scale nume-
riche segnate a poppa e a prora ; se il dritto di poppa, o il
timone o l' elica, oltrepassa in profondità la linea di sotto spina
fc/ii^Zio}, l'immersione di poppa è contata sempre dal punto
più basso.
Nelle navi italiane e francesi le immersioni si notano in deci-
metri, nelle inglesi in piedi. Vedi Husso, Archit. navale, I, 21.
La immersione è in rapporto con la larghezza della nave,
e varia col variare della densità dell'acqua.
— della nave,
F. immersion du navire ; I. immersion of the ship ; T. die
Tauchung, Senkung des Schiffes.
— delle ruote di un naviglio, cioè la profondità alla quale sono
immerse nell'acqua del mare.
Immissione, s. f., nel bacino è il trarre nel bacino una nave
per ripulirne e riverniciare la carena e particolarmente la
spina : toglierne le incrostazioni, e riparare le corrosioni. Vedi
Bacino.
Impalcatura, s. f., nella costruzione delle navi sul cantiere, in-
torno ad essa s' innalza una doppia fila di antenne per reg-
gere le impalcature necessarie al lavoro esterno. Quando la
costruzione è giunta all'altezza del ponte, si fabbrica un
piano inclinato a scalini perché gli operai possano facilmente
avere adito ai lavori.
Impalellatura, s. f., o congiungimento di pezzi di costruzione a
palella. Vedi Palella, Parella, Chiave, Innestatura.
CORAZziNi, Vocab. Nautico. 10
146 IMP-INC
Queste voci napoletane corrispondono alle nostre innesta-
tura a due, a tre o più punti.
Impermeabilità, s. f., all'acqua dello scafo è una delle più im-
portanti qualità che deve avere un naviglio per poter gal-
leggiare.
La impermeabilità delle navi in ferro, è molto maggiore
che in quelle in legno, ne' quali, pei commenti, o per guasti
o corrosioni del legnava, più facile penetra l' acqua.
Impernatura, s. f., nel fasciame esterno dei navigli in legno, per
fissare le tavole sulle ossature si fa per mezzo di chiodi a
punta perduta, di perni ribaditi e di caviglie di legno.
I chiodi di ferro zincato, di rame o di muntz-metal (16 %
di rame e 4 di zinco e talvolta un po' di piombo), per lo più
a sezione circolare, con testa poco rilevata e punta non tanto
acuta : talvolta si anno anche a sezione quadrata.
I perni vanno dall'esterno all' interno, e la testa si affonda
nel fasciame, mentre all' interno vien ribadito sovra una ro-
setta. Questi perni fermano anche i rivestimenti interni, i
dormienti, i sottodormienti, le sorrette e simili.
Le caviglie di quercia di fibra magra, o di acacia che è
di fibra compatta e ben resistente all' acqua, si fanno di forma
quasi conica o piramidale, e la testa si fende in croce e vi
si insinuano a forza dei piccoli cunei, acciò che esse abbiano
maggior fermezza.
Inarcamento, s. m., della nave prodotto dall' abbassarsi delle
parti estreme e l' alzarsi delle parti mediane : come l' abbas-
sarsi della parte mediana, e l'alzarsi della estremità produce
la deformazione che dicesi insellamento.
Incendii nella nave. Oggi nella nave si costruisce un tubo da
incendio o collettore da incendio corre lungo la nave da prora
a poppa, con diramazioni che si conducono nei varii compar-
timenti. L'acqua è immessa nei tubi per mezzo delle pompe.
II tubo è mantenuto pieno e sotto pressione per servire
al bisogno senza perdita di tempo.
Pericoli con l'elettricità. R. M., 1888, III, 189.
Per l'estinzione degli incendi nei carbonili. Vedi E. M.,
1888, IV, 453.
Incinta, s. f., nelle navi moderne i corsi prendono i nomi spe-
ciali ; i due più prossimi alla spina (chiglia), uno a dritta
INC 147
l'altro a sinistra sono i corsi dei torelli o semplicemente i
torelli; i due corsi seguenti immediatamente si appellano con-
trotorelli ; nella zona del bagnasciuga sono i corsi del bagna-
sciuga ; il corso più alto, corrispondente all'altezza della co-
verta è il corso d'incinta o la incinta o la cinta. Vedi Cordone.
Inconvenienti, s. m. pi., degli scafi di ferro, sono :
La perturbazione dell'ago magnetico, oggi quasi eliminata
per via della compensazione.
La facilità con la quale corpi acuminati penetrano nel
sottile fasciame delle carene, riparato col doppio fondo.
Eispetto all' igiene, le condizioni della nave in ferro sono
inferiori a quelle delle navi in legno, poi che l'interno risente
maggiormente le variazioni atmosferiche, e particolarmente
l'umidità, a ripararsi dalla quale si usano rivestimenti coi-
benti.
La corrosione e le incrostazioni sulla carena. Vedi Im-
missione ai bacini.
Un altro inconveniente è dato dalle paratie stagni, per la
difficoltà di aerarle, e per le difficoltà che offrono alle comu-
nicazioni nelle diverse parti della nave, ad una moderata
temperatura. In gran parte si rimedia a tali inconvenienti
con le porte stagne, e con la ventilazione forzata per mezzo
di ventilatori a vapore o ad elettricità.
Incrociatori, s. m. pi. Quelli deputati a disturbare o impedire
la navigazione lungo le linee commerciali del nemico che si
dicono : distruttori commerciali, come quelli che servono per
esplorazioni o per avvisi, o per altri ufficii, non si forni-
scono di una vera e propria corazzatura, bisognando partico-
larmente di grande velocità e di molto combustibile per re-
star lungamente in mare, ma di una corazzatura parziale per
resistere alle artiglierie delle navi mercantili, armate in guerra :
per questo si dicono Incrociatori protetti, per differenziarli
dagl' Incrociatori corazzati.
GÌ' incrociatori protetti anno un ponte di protezione, i
grandi un ponte corazzato ; struttura cellulare ; un sistema di
interstizi (cofferdams) con o senza materie ingombranti ; car-
bonili di servizio o di riserva opportunamente situati per ser-
vire a smorzare la violenza dei proiettili.
GÌ' incrociatori protetti non anno corazzatura nelle murate,
148 INC-IND
mentre i corazzati ne sono forniti non diversamente dalle
navi di linea.
GÌ' incrociatori protetti sono di tipi e grandezze diverse,
da 1000 tonnellate ed anco meno, a 14 mila e più per gli
oceanici.
I nuovi incrociatori studiati dal Masdea avranno uno spo-
stamento di 9830 tonnellate, corazzatura completa con pia-
stre Krupp di 20 cm. al galleggiamento ; quattro cannoni da
254 mm. in due torri Puna a poppavia, l'altra a pruavia,
otto cannoni da 203 mm. in quattro torrette ai quattro an-
goli della cittadella, una batteria da 76 mm. ; tutte le arti-
glierie molto alte sul mare ; velocità 22,5 a 23 ; 8000 miglia
di massima percorrenza.
I primi incrociatori furono costruiti negli Stati- Uniti du-
rante la guerra di secessione.
II primo d' Italia fu il Giovanni Bausan acquistato in
Inghilterra dal cantiere Armstrong di Elswick, ed entrato in
servizio nel 1885. Poi vennero VEtna costruito a Castellam-
mare, lo Stromboli a Venezia, il Fieramosca nel cantiere Or-
lando a Livorno, incrociatori che da prima si chiamarono
arieti torpedinieri. Russo, Architettura navale.
Per gV incrociatori antichi vedi E. M., 1896, IV, 470.
A tre eliche, vedi R. M., 1890, IV, 456.
Incrociatori torpedinieri, vedi R. M., 1886, I, 249.
Incrostazioni per la perdita nella velocità, vedi R. M.^ 1889,
II, 422.
— alle caldaie, vedi R. M., 1889, IV, 466.
— alla carena, resistenza, vedi R. M., 1889, II, 388.
Indicatore Richards perfezionato cifre il mezzo pratico di cal-
colare la forza reale di una macchina, indicandoci la pres-
sione effettiva che il vapore esercita sugli stantuffi durante
ciascuna corsa ; ci fa pure conoscere la maniera con cui il
vapore è immesso nei cilindri ed emesso nel condensatore.
Dalla configurazione dei diagrammi si può rilevare se le porte
dei cilindri sono troppo grandi o troppo piccole, se vi sia
condensazione nel tubo del vapore, se la macchina aspiri aria,
se le valvole sono bene stabilite etc. etc.
F. indicateur du travail et de la régulatioìi des machines
h vapeur, indicateur de pression ; I. steam-engine indicator ;
IND-INT 149
P. indicador da pressao do vapor ; S. indicador de la presion
del vapor; T. der Damp/indicator.
Indicatore, della velocità.
F. indicateur de la vitesse ; I. speed-indicator; P. indica-
dor da velocidade ; S. indicador de la velocidad ; T. der
Ge$cTiwindigkeitsanzeiger-indicator,
Inflessione, s. f., della nave. Vedi Inarcamento e Insella-
mento.
Infrenellare e frenello. Vedi Timone.
Ingegneri (istituto internazionale), R. M., 1894, IV, 138.
Insufflazione, s. f., sistema di ventilazione. Vedi.
Intercostale, add., vedi Paramezzale.
Interruttore, s. m., a martello,
F. interrupteur h marteau ; I. rheotom ; T. das Rheotomj
der elektrische Hammer.
— a martello di Wagner, di Neef,
F. interrupteur à marteau de Wagner, de Neef; I. Wa-
gner's, Neef's magnetic hammer ; T. der Wagner' sche Ham-
mer, der Neef'sche • Hammer.
— a mercurio,
F. interrupteur a mercure ; I. mercury interruptor ; T. der
Quecksilberunterhrecher .
Interruzione, s. f., del cammino,
F. interruption du voyage ; I. interruption of voyage ;
T. die Reisen-unterbrechung.
— nell'esercizio delle macchine,
F. interruption, arret dans le fonctlonnement ; I. inter-
ruptlon of working ; T. die Betriebsstdrung.
— pi., nell'esercizio ed avarie delle macchine,
F. interruptions du service et avaries chez les machines;
I. interruptions of the menagement and breakdowns ou engi-
nes ; T. Betriebsstorungen und Havarien bei Schiffsmaschinen.
— inaspettata nell'esercizio di una macchina,
F. arret inattendu de la machine; I. sudden stoppage of
the engine; T. Unerwartetes Stillstehen der Maschine.
— Scaldamento dei cuscinetti.
F. échauffement des coussinets ; I. hot bearings ; T. Warm-
gelaufene Lager.
— Perdita del vuoto.
150 INT
F. pei'te du vide ; I. Loss of vacuum ; T. Yerlusi an
Vacuum.
Interruzione. Condensatore inermetico.
F. condensadeur qui ne ferme pas Men ; I. leaky cojiden-
ser ; T. undichter Condensator.
— Rottura del diaframma del condensatore.
F. rupture de la plaque de division de condenseur ; I. di-
vision plate in condenser broken ; T. Bruch der Trennungs-
piatte des Condensators.
— Screpolature che fanno communicare il cilindro a bassa pres-
sione col condensatore.
F. fuites entre le cylindre à basse pression et le conden-
seur : I. Leak between LP cylinder and condenser ; T. Un-
dichtigkeit zwischen dem Niederdruckcylinder und dem Con-
densator.
— Rottura dei cilindri.
F. rupture des cylindres ; I. broken cylinders; T. Gebro-
chener Cylinder.
— Rottura dello stantuffo di un cilindro.
F. rupture d'un piston de cylindre ; I. a cylinder-piston
broken; T. Bruch eines Cylinderkolbens.
— Rottura dell'asta dello stantuffo in vicinanza della testa cro-
ciata.
F. rupture de la tige du piston pres de la traverse ; I, pis-
ton-rod broken at crosshead ; T. Bruch der Kolbenstange beim
Kreuzkopf.
— Rottura del cassette.
F. rupture du tiroir ; I. broken slide valve ; T. Bruch am
Schieber,
— Rottura dell'asta del cassetto.
F. rupture de la tige du tiroir; I. broken slide valve
spindle; T. Bruch der Schieberstange,
— Rottura di una testa di biella.
F. rupture d'une téte de bielle ; I. top end of connecting
rod broken; T. Bruch des Pleyelkopfes.
— Rottura del piede biforcato della biella,
^ F. rupture de la fourche de la bielle ; I. forked end of
connecting rod broken ; T. Bruch der Pleyelstangen-Gabelung.
— Rottura del corpo dell'astone.
INT 151
F. rupture du corps de la bielle; I. body of connecting
rod broken ; T. Bruch des Pleyelschaftes.
Interruzione. Rottura del tirante (della biella) di eccentrico.
F. rupture de la bielle d'excentrique ; I. eccentric rod
broken ; T. Bruch der Excenter stange.
— Rottura del disco dell'eccentrico.
F. Rupture de Vexcentrique, du disque exceìitrique ; I. ec-
centric sheave broken ; T. Bruch der Excenter scheibe.
— Rottura dell'anello del collare del disco di eccentrico.
F. rupture du collier d'' excentrique ; I. eccentric strap bro-
ken; T. Bruch des Excenter ringes.
— Rottura del fondo di un cilindro.
F. rupture du fond d'un cylindre ; I. cylinder bottom bro-
ken ; T. Bruch des Cylinderbodens.
— Rottura del coverchio di un cilindro.
F. rupture du couvercle d'un cylindre ; I. cylinder cover
broken ; T. Bruch des Cylinderdeckels
•— Rottura di una scatola a stoppa.
F. rupture d'une botte a étoupe ; I. stuffing-box broken ;
T. Bruch einer Stopfbiichse.
— Rottura dello specchio della valvola di distribuzione fra due
luci.
F. rupture de la bande du cylindre entre deux orifices ;
I. broken bridge in cylinder face ; T. Bruch eines Schieber-
spiegelsteges.
— Rottura del coverchio del cassetto.
F. rupture du covercle de botte h tiro ir ; I. steam chest
cover broken ; T. Bruch des Schieber kastendeckels.
— Rottura di un cuscinetto e delle rispettive chiavette.
F. rupture du chapeau du palier avec ses bouloìis ; I. bea-
ring cape and bolts broken / T. Bruch eines Lagerdeckels und
der Bolzen.
— pi. Rotture dell'albero dell'elica.
F. ruptures de Varbre d'hélice ; I. broken shaft ; T. Wel-
lenbriiche.
— Rottura del perno di manovella.
F. rupture du bouton de manivelle ; I. broken crankpin ;
T. Bruch eines Kurbelzapfens.
— Rottura di un braccio di manovella.
152 INT
F. rupture d^un bras de manivelle ; I. broken crank-web ;
T. Bruch eines Kurbelarmes.
Interruzione. Rottura di un cuscinetto (sostegno) dell'albero a
manovella.
F. rupture d'un palter principal, d'un palter d'arbre a
manivelle, d'un palier d'arbre de couche, d'un palter d'arbre
coudé, d'un coussinet de l'arbre h manivelle ; I. broken main
bearing; T. Bruch eines Kurbelwellenlagers.
— Rottura dell'albero a manovella, dell'albero a gomito.
F. rupture de l'arbre h Tnanivelle, de Varbre coudé, de
l'arbre de couche ; I. broken crank-shaft ; T. Bruch der Kur-
belwelle.
— Rottura dell'albero di trasmissione.
F. rupture de Varbre de buttée, de l'arbre de recul ; I. bro-
ken trust shaft; T. Bruch der Drucklagerwelle.
' — Rottura dell'albero in vicinanza dell' accoppatoio.
F. rupture de l'arbre pres de Vembrayage, pres de Vaccou-
plemeìit ; I. shaft broken at coupling ; T. Bruch der Welle in
der Ndhe dér Kupplung.
— Rottura dell'albero dell'elica.
F. rupture de l'arbre de l'hélice, de l'arbre porte-hélice, de
l'arbre esterieur ; I. broken propeller-shcCft ; T. Bruch der
Schraubenwelle.
— n. pi. Alberi d'elica macerati.
F. arbres d'hélice macérés ; I. corroded shafts ; T. zer-
fressene Wellenstiicke.
— Rottura dell'albero dell'elica nella sua parte affilata.
F. rupture de la partie pointue (conique) de l'arbre d'hé-
lice ; I. tail-end shaft broken at taper ; T. Bruch der Schrau-
benwelle an ihrem konisch vei^laufenden Theile.
— Rottura dell'astuccio dell'albero dell'elica.
I. stern tube broken ; T. Bruch des Stevenrohres (des Stern-
rohres, des Wellenrohres) ,
— Elica accidentalmente staccata dell' albero ; elica folle.
F. hélice folle ; hélice détachée accidentellement de son ar-
bre ; I. loose propeller ; T, Ein von der Welle geloster (abges-
chiittelter) Schraubenpropeller.
— Staccamento della sede della valvola di presa.
F. siège de la soupape h vapeur principale qui se détache;
i
INT 163
I. stop-valve seat rising ; T. Loswerden des Dampfahsperr-
ventilsitzes.
Interruzione. Rottura del perno della valvola d' immissione.
F. rupture de la tige de soupape d' arret; I. stop-valve
spindle broken ; T. Bruch der Absperrventilspindel.
— Staccamento della sede della valvola di sicurezza.
F. siège de la soupape de sùreté se détache ; I. safety-valve
seat rising ; T. Loswerden des Sicherheitsventilsitzes.
— Aderenza della valvola di sicurezza al seggio.
F. accrochement de la soupape de sùreté a son siege ; T. sa-
fety-valve sticking fast; T. Festsitzen des Sicherhsitsventils.
— Rottura della valvola d' alimentazione.
F. rupture de la soupape d' alimentation ; I. Feed-check
valve broken; T. Bruch des Speiseventils.
— Staccamento del seggio della valvola d'una pompa.
F. le siege du clapet de pompe s'est détaché ; I. pump-valve
seat rising ; T. Loswerden des Pumpenventilsitzes.
— Rottura del perno della valvola d' iniezione.
F. rupture de l'arbre de la soupape dHnjection ; I. injection
valve spindle broken ; T. Bruch der Spindel des Einspritzven-
tils.
— Otturazione della valvola d' iniezione ossia del suo cancellato.
F. engorgement de la soupape dHnjection ou de son gril-
lage ; I. injection valve or grating chocked; T. Verstopfung
des Einspritzventils oder der Grating desselben.
— Rottura della tromba ad aria.
F. rupture de la pompe a aire; I. broken air-pump;
T. Bruch der Luftpumpe.
— Rottura dello stantuffo della tromba ad aria.
F. rupture du piston de la pompe a aire ; I. broken air-
pump bucket; T. Bruch des Luftpumpenkolbens.
— Rottura della pompa di circolazione.
F. rupture de la pompe de circulation ; I. broken circula-
ting pump; T. Bruch der Circulationspumpe.
— Rottura del seggio della valvola della pompa di circolazione.
F. rupture du siege de la pompe de circulation ; I. broken
circulating -pump valve seat; T. Bruch des Ventilsitzes der
Circu latio nspumpe.
— Rottura della pompa d'alimentazione.
154 INT
F. rupture de la pompe alimentaire ; I. feed-pump broken;
T. Bruch df'r Speisepumpe.
— Rottura delle piccole pompe di sentina.
F. rupture des pompes de houehain ; I. hilge-pumps hroken;
T. Bruch der Kimmpumpen.
— Difettosità delle pompe d'alimentazione.
F. pompes aUm,entaìres endommagées ; I. defective feed-
pumps; T. Schadhaftìgkelt der Speisepumpen.
— Rottura del tubo di pcarico principale.
F. rupture du tuyau de décharge principal ; I. main dis-
charge-pipe broken ; T. Bruch des Hauptausgussrohres.
— Inesatta posizione degli orifìzi del robinetto di livello.
F. position inexacte des orifices du robinet-Jauge ; I. gauge-
cock ports wrongly placed ; T. Unrichtige Stellung der Pro-
birhahnlocher.
— Proiezione d'acqua nelle caldaie.
F. projection d'eau dans les chaudieres ; I. priming, foa-
raig ; T. Ueherkochen des Kessels.
— Gonfiamento di un forno.
F. écrasement d'un foyer ; 1. collapsed furnace ; T. Ein-
drucken einer Feuerung.
— Fessura nel cielo d'un forno.
F. crevasse dans le del d'un foyer ; I. cracked furnace
crown; T. Sprung in der Feuerhuchsendecke,
— Spaccata la piastra dei tubi di una caldaia.
F. plaque tubulaire d'une chaudiere f endue ; I. split tube-
piate ; T. Gesprungene Rohrplatte.
— n. pi. Tubi scaldatori spaccati.
F. tuyaux f endues ; I. split tubes ; T. Gesprungene Feuer-
rohre.
— Tubi scaldatori spandenti.
F. fuites des tubes de chaudiere ; I. leaky tubes ; T. lecke
der Feuerrohre.
— f. pi., cementi di caldaia spandenti.
F. fuites des coutures de chaudieres; I. leaky seams;
T. undichte Kesselfugen.
— f. pi. Perni fatti uscir dalla pressione.
F. rivets élancés par la pression ; I. rivets blown out;
T. herausgedritckte Nieten.
INT 155
Interruzione. Rottura di un tirante nella camera di combu-
stione.
F. rupture d'un Urani dans la botte a feu (chambre de
combustion) ; I. stay in combustion chambre broken; T. Bruch
eines Kesselankers in der hinteren Eauchkammer (Feuer-
kammer).
— Incaglio del robinetto di scarico.
F. accrochement du robinet de vidange ; I. blow-off cock
set fast; T. Festsitzeìi des Ablasshahncs.
— Rottura del disco ossia dell' eccentrico di una ruota a pale
mobili.
F. rupture die moyeu (tourtea) ou de Vexcentrique d'une
roue a pales articuUes ; I. star bracket or eccentric of a fea-
thering paddle-iveel broken ; T. Bruca der Rosette oder des
Excenter s eines Morganrades.
Intervallo, s. m., delle luci di ammissione di un cilindro, vedi
Valvola di distribuzione.
— delle squadre o divisioni o linee di battaglia di un navile o
armata,
F. intervalle des escadres, ou divisions ou lignes de batail-
le ; I. distance between the divisions, subdivisions, sections ;
T. die Divisions- Gruppen Distanz.
— normale tra le colonne, le file, le squadre, le divisioni.
F. intervalle normale; I. standard interval; T. die Nor-
maldistanz zwischen den Colonnen, Gliedern etc.
— tra due osservazioni astronomiche,
F. intervalle écoulé entre deux observations ; I. interval of
time between two observations ; T. die .Zwischenzeit,
— delle luci di ammissione,
F. entre-deux des orifices die cylindre ; I. bridge of the
slide, slide bridge ; T. die Schieberbahn.
— tra i travi (bagli) dei ponti,
F. écartement des baux des diff events ponts ; I. spaces
between of the several decks; T. die Balkenentfernung der
verschiedenen Decks.
— spazio tra le barre di una graticola,
F. intervalle entre les bureaux de la grille; I. space bet-
ween the grate-bars ; T. die Rotspalte.
— di scoppio, parlando delle artiglierie.
156 INT
F. intervalle d' éclatement ; I. distance of bursting ; T. die
Sprengweite.
Intestatura, s. f., giunta trasversale,
F. emplanture, about; I. butt; T. der Stoss.
— a ciascuna estremità dello scontro.
F. about h chaque extrémité du veau ; I. butt at each end
of the chock; T. der Stoss an jedem Kabelende.
— a impernagione a file, una di faccia all' altra : il Dabovich
la chiama, coi Veneti, tressa cioè traversa.
F. about rive vis-a-vis; I. Chain-riveted butt; T. der Ket-
tenniatungsstoss.
— (V. tressa, traversa) a impernagione a scacchiera,
F. about rive en quincome, en zigzag ; I. zig-zag riveted
butt; T. der iìn Zick-zack gemetele Stoss.
— (V. tressa, traversa) a impernagione semplice,
F. about h rivetage simple; I. single-riveted butt; T. der
einfach gemetele Stoss.
— (V. tressa, traversa) a impernagione doppia,
F. about h riv stage double ; I. double-riveted butt ; T. der
doppelt gemetele Stoss.
— (V. tressa, traversa) a impernagione tripla,
F. about a rivetage triple ; I. treble-riveted butt ; T. der
dreifach gemetele Stoss.
• — pi., (V. tresse, traverse) delle lamiere del fasciame metallico,
F. abouts des tóles ; I. butts of plating ; T. die Stosce der
Beplattung.
— (V. tressa, traversa) ribadita,
F. about rive; I. riveted butt; T. der gemetele Stoss.
Intimare, v. a., ad una nave di mostrare la bandiera o di met-
tere in penna,
F. sermoncer un navire; I. lo summon a ship to show her
colours or to bring-to ; T. ein Schiff zum Zeigen der Flagge
oder zum Beidrehen auffordern.
Intugliatura, s. f., con gassa, mezzo parlato (vedi) e legatura,
intoglio formato di due volte rionde (vedi) con sovramani,
F. deux demì'Clefs avec amurrage ; I. half hitch and sei-
zing ; T. der Trossenstich mil zwei halben Sleeken.
— coi mezzi parlati, intoglio formato di sovramani con legatura,
INT-KAL 157
F. plusiers demi-clefs avec amarrages ; I. half hitches with
seizings ; T. Halbstiche mit Bindselungen.
Intugliatura, alla portoghese, intugliatura o legatura in croce,
F. amarrage en portugaise ; I. racking seizing ; T. die
Kreuzzerrung, der Kreuzhdndsel.
Inverniciare, v. a., dare la vernice, più proprio che pitturare,
F. vernir ; I. to varnish; T. firnissen.
Ipoidroscopio, s. m., strumento ottico per dirigere i sottomarini,
facendo vedere al comandante quello che succede alla super-
ficie del mare, finché l' immersione non oltrepassi un dato
limite.
Di questi strumenti i migliori sono quelli a veduta pano-
ramica, cioè a largo campo, come il cleptoscopio del Russo-
Laurenti, adottato dai sottomarini italiani, V ipoidroscopio del
Grubb adottato dagl' inglesi, ed il canalizzatore Triulzi.
Il cleptoscopio à questo vantaggio, che il panorama, veduto
attraverso una lente di 20 cm., possono osservarlo anche parec-
chie persone ad un tempo, e vedere ciò che avviene alla super-
ficie, mentre negli altri cleptoscopii il panorama non si può ve-
dere che con un occhio solo, il che stanca l'osservatore.
Un tubo di 15 cm. di diametro, dal dorso del sottomarino
va per un metro ed anche meno fuori dell'acqua e resta in-
visibile per la sua sottigliezza.
K
Kajak o Kayak, lancia da pesca di Groenlandia. Queste barchette
sono fatte di pelle di foca distese sopra una carcassa di le-
gno. Sono lunghe in media da 5 a 6 metri, larghe circa un
mezzo metro. GÌ' indigeni di Groenlandia dan prova di una
straordinaria destrezza su questi schifi così poco solidi ; fin-
ché non si rompe la loro bipalmula, resistono al cattivo tempo
e affrontano il mare grosso.
Kalfat, s. m., in maltese per calafato.
Kali, salsola kali, pianta marina generalmente bruciata per sup-
plire la soda nelle manifatture vetrarie. Subcarbonato di soda.
158 KAL-KEP
Kalisci, marinai nativi dell' India.
Kamsin, vento australe che soffia sovra l'Egitto in marzo ed
aprile, ordinariamente non più che tre giorni consecutivi. Il
suo nome significa : vento di cinque giorni, non p'erché soffi
per tale periodo, ma perché esso occorre solamente durante
cinque giorni di Marzo e d'Aprile.
Dalla durata totale fa detto vento del cinquanta giorni.
È vento di Austro-libeccio.
Kanaja, s. f., battello di traghetto sul Nilo.
Karabatz, battello della Lapponia.
Karfì, s. m., Islanda, da Karfa, corbello ; nome di una navicella
■ che adoperavano nelle feste, e che a tale effetto, ornavano
pomposamente.
Kat, nave da trasportar legname in uso ai lidi settentrionali
dell' Inghilterra.
Katabatra, sotterranei passaggi in certe montagne di Grecia, pei
quali si scarica il soverchio delle acque.
Kayak, battello peschereccio di tutti i paesi polari nordici, in
uso presso gli Esquimesi.
Kava, s. f., bevanda delle isole del mare del mezzogiorno (south
sea islands) fatta col macerare il piper inebrians nell'acqua.
Kazie, barca peschereccia in uso alle isole Shetland.
Keels, antico nome inglese dei lunghi vascelli, primitivamente
scritto ceol e cyulis. Verstegan c'informa che i Sassoni ven-
nero sopra tre grandi vascelli da loro chiamati keels.
Kellagh, voce ersa indicante un'ancora di legno in cui era in-
serita una pietra, con la quale oggi si appellano gli ancorotti.
Kelleck, s. m., specie di zattera in uso sul Tigri e sull'Eufrate,
guarnito di più otri che facilitano il suo galleggiare.
Kelpie, maligno spirito marino che gì' Inglesi suppongono fre-
quenti il lido settentrionale della Gran Bretegna, specialmente
nelle tempeste.
Keplero (le leggi di) dimostrate dal Newton sono le seguenti :
1° i primari pianeti descrivono intorno al sole delle ellissi
poco eccentriche, con un foco comune, nel quale è il sole;
2° i quadrati periodici delle rivoluzioni dei pianeti sono
tra loro come i cubi delle distanze medie dal sole :
3" le aree descritte dal raggio vettore di un pianeta in
tempi eguali sono sempre eguali tra loro.
KER-KIO 159
Kerlanguisce, rapido veliero del Bosforo.
Ketch, s. in., Quaicli, naviglio a poppa quadrata da 50 a 200
tonnellate ; con polena, un grande albero, e un albero d' arti-
mone. Le sue vele basse sono inferite su pennoni cornuti ; à
gabbie, e il bompresso, poco inclinato, anno assai lungo a
fine di portare due flocchi e una trinchetta. Questo naviglio
è molto in uso nell' Inghilterra.
Khizir, deità patrona del mare nelle Indie orientali, a cui an-
nualmente sono sacrificati piccoli battelli sulle rive del mare
e dei fiumi.
Kiel, in questa città è la scuola superiore di Marina dell' Im-
pero Germanico. Vedi R. M., 1872, I, 848.
— (il canale di) è largo alla sua bocca 75 m., nel fonde 24 m.,
ed à la profondità di 10 m. ; è meglio costruito di quello di
Suez ; le sue sponde sono rivestite di mattoni e di pietre, e
la sua larghezza permette il transito a due navi contempo-
raneamente, ciò che risparmia il notevole perditempo dei ga-
raggl. Vi si può navigare con velocità di 8 miglia, mentre
nel" Canale di Suez la velocità massima consentita dal rego-
lamento, è di 4 miglia. Appunti di S. M. Vittorio Ema-
nuele TU.
— spese pel suo porto. R. M., 1880, II, 176.
— (golfo di). R. M., 1880, III, 193.
— (illuminazione del golfo). R. M., 1882, III, 297.
— (mine sottomarine a). R. 31., 1883, II, 325.
— (fortificazioni di). R. M., 1884, I, 302.
Kieselgiihr, terra siliceo-calcarea, composta in massima parte da
valve d' infusorii fossili, che si trova nei terreni sedimentarii
di Oberlohe nello Hannover. Essa si adopera nella fabbrica-
zione della dinamite, come il migliore e più adatto assorbente
inerte della nitroglicerina. Salvati, Diz. espi.
Kingston's (Valvole).
F. valve de Kingston ; I. Kingston' s-valves, or Kingston's
soupapes ; T. das Ventil.
Kiosko, s. m., padiglione a poppa in alcune navi turche.
— una specie di torre sul castello di poppa delle caravelle turche.
— nome dato ad una specie di battello turco da piacere, una
specie di lusoria.
F. Kiosque ; I. Kiosk.
160 KIE-KUR
Kirk, tra i vari metodi per determinare la forza motrice neces-
saria ad una nave vi è quello pratico del Fronde. Nei pro-
getti di prima approssimazione si può adoperare il sistema
di Kirk il quale imagina le carene dei navigli ridotte a corpi
di forma geometrica i cui volumi sieno eguali a quelli dei
navigli, de' quali si deve calcolare la forza della macchina.
Questo metodo è conosciuto anche sotto il nome di analisi
di Kirk.
Klepti, greci pirati dell'Arcipelago.
Klosh, marinai di Danimarca, Norvegia e Svezia.
Klinker, barca piatta dei mari boreali di Europa. Vedi Pram.
Klipper, naviglio inglese per la navigazione da Singapore a Ma-
cao contro il mussore di B. L. in 30 a 60 giorni. I Klipper
a tale effetto, sono attrezzati e installati solidamente.
La celerità di questi navigli, decise altri ad imitarne il
tipo per navigazioni in nuove regioni. E quindi il nome di
Klipper venne dato a qualsiasi veliero mercantile celere e
solidamente costruito.
Klosh, marinai delle regioni settentrionali di Europa.
Koff, s. m., specie di naviglio olandese da cabottaggio; con un
grande albero, un albero di mezzana, e talvolta un albero di
poppa. Le sue vele sono inferite in una tarchia, o saccoleva
o struzza.
Porta alberi di gabbia, e due o tre flocchi.
Kopatschik (fucole). Vedi R. M,, 1879, IV, 69*
Korocora, vedi Caracora.
Kota, trementina eccellente dell' India.
Krabla, s. f., naviglio russo, in uso ad Arcangelo per cacciare
le balene, le vacche marine ed altri animali del mare artico.
Kraken, immaginario mostro marino della Norvegia.
Krang, il corpo di una balena, quando spogliato del suo grasso
è talvolta abbandonato dai balenieri.
Kraw (istmo di). R. M., 1883, III, 245 ; 1885, I, 491.
Attraverso l' istmo di Kraw per l' Ingegnere A. Bozzo,
R. M., 1884, II, 151.
L' istmo di Kraw o Krave nella penisola di Malacca, del
quale fu proposto il taglio per abbreviare il cammino all'Asia
orientale e al Giappone. Vedi R. M., 1884, II, 151.
Kuro Siwo 0 Nera corrente, che scorre lungo il littorale orien-
KE,U 161
tale giapponese e poi nel Pacifico, non meno importante e
q^uasi alle stesse latitudini della corrente del Golfo nell'Atlan-
tico. V. E. J. Klèin, Der Euro Siwo, Ausland, 1873, N. 16,
- p. 305.
Krupp (Pietro Federico) n. il 1787, fondò la Casa Federico Krupp,
il 1810, nell'anno seguente costruiva il primo forno per la
fabbrica dell'acciaio fuso.
Nel 1812 nacque Alfredo Krupp. ì
Nel 1818 costruzione dei primi cantieri e dell'officina at-
tuale presso Essen. Nel 1826 mori il fondatore della Casa il
Sig. Pietro Federico Krupp.
Nel 1843 è l'inizio della fabbrica di canne da fucili in
acciaio fuso.
Nel 1847 prima canna (di tre libbre) in acciaio fuso.
Nel 1848 Alfredo Krupp diviene solo proprietario della
Casa Federico Krupp.
1853 fabbrica di cerchi o fasciature senza saldatura con
un metodo speciale.
1854 fabbrica del primo cannone di 12 libbre (calibro).
1361 inaugurazione del maglio a vapore « Fritz » di 50
tonnellate.
1862 costruzione di culatte da cannone a cuneo prisma-
tico, sistema Krupp.
1863 inaugurazione della prima città operaia « Westend. »
1864 costruzione di laminatoi per rotaie e piastre.
1865 primo acquisto di miniere di ferro e di altri forni.
Costruzione di culatte da cannoni a cono cilindroprisma-
tico, sistema Krupp.
Costruzione di un campo di tiro a Essen.
1867 introduzione della polvere prismatica e costruzione
dei primi cannoni cerchiati di grosso calibro.
Esposizione a Parigi di un cannone di mille libbre (cali-
bro 35,5 cm.) e di un blocco d'acciaio fuso 40,000 kili.
1868 primo acquisto di una miniera di carbon fossile.;
1869 introduzione del processo Martin.
1876 istallazione del campo di tiro Meppen.
1886 acquisto dell'acciaieria di F. Asthòwer et C.ie ad
Annen.
1887, luglio 14, morte di Alfredo Krupp.
CoEAzziNi, Vocab. Nautico. 11
162 KRU-KYA
1889 acquisto del diritto di parte principale alla miniera
di carbon fossile di Sàlzer et Neuack.
Introduzione della polvere senza fumo e della costruzione
di nuove bocche a fuoco con fermature di culatte a tiro
rapido.
1890-92 principio della fabbricazione di piastre da coraz-
zatura, e presse idrauliche da 2000 a 5000 tonnellate di pres-
sione.
1892 acquisto del Grusonwerk à Magdebourg, con campo
di tiro di Tangerhtitte.
1896 viene assorbendo la Germania^ sino allora società
anonima di costruzione di battelli e di macchine a Berlino
e a Kiel.
1897 inaugurazione degli alti forni di E,hein-hausen.
1899 acquisto della miniera Hannibal.
1901 acquisto totale della miniera Sàlzer et Neuack.
1902 la società anonima di costruzione di battelli Ger-
mania diviene proprietà esclusiva della Casa Krupp.
Il 1 aprile 1902 il numero totale delle persone occupate
dallo stabilimento Friderick Krupp, compresi 3959 impiegati
era di 43,083.
Secondo l'ultima statistica il numero totale delle persone
* dipendenti dagli stabilimenti Krupp (con le donne e i fan-
ciulli) era nella settimana dal 14 al 19 maggio, 147,645.
Le officine della Casa Krupp sono di una bellezza e gran-
dezza sorprendenti. Non so se in Inghilterra o agli Stati
Uniti vi siano che le eguaglino. Certo è che in altre grandi
nazioni prese tutte insieme le officine e i cantieri non pareg-
giano la potenza di quelle della sola Casa Krupp.
Nessuna famiglia, anzi possiamo dire nessuno Stato, è
riuscito a fare quanto à compiuto in poco più di novanta
anni la Casa Krupp.
Kyar, fune fatta nelF India dalle fibre che involgono la noce
del cocco, che à il vantaggio dell' elasticità e del galleggiare.
Vedi Cocco.
LAB-LAC 163
Labbro, s. m., il capo di banda. Vedi.
L. labrum ; Grr. -/tiio^.
— (a) dicesi del fasciame, quando le tavole sono sovrapposte, la
superiore alla inferiore, come le embrici di un tetto.
I. clinker built;
— 0 ciglio di un banco.
F. accore d'un banc ; I. edge, steep of a bank,
— rivolto dei tubi di caldaia,
F. rebord des tubes de chaudiere ; I. espanded border of
boiler tubes; T. Umbordelung der Feuerrohren.
— (briglia) di attacco.
¥. Joint d* assemblage ; 1. connecting flange; T. die Dick-
tungsflàche.
— (briglia) di copertura.
F. bride de recouvrement ; I. covering flange; T. die
Deckflansche.
— di tubo,
F. bride de tuyau ; I. pipe flange; T. der Rohrflansch.
— orlo, s. m., del cilindro.
F. collet du cylindre ; I. cylinder brim ; T. der cylinderrand.
— merlo, pesce.
V. donzella, papaga o tenca de mar ; a Trieste, liba ; Si-
cilia, turdu d'area.
F. labre, vieille de mer ; I. comber wrasse, old wife ; T. der
grae Lippfisch.
Linneo : crenilabrus lapina.
Labrace, s. m., pesce. Vedi Ragno.
Lacca, s. f., vernice per carene. R. M., 1888, III, 246.
— Hotta, preservativo delle carene. R. if., 1889, IV, 306.
— vedi Lata.
Lacciatura, s. f, non solo l'allacciare, l'allacciamento, che in-
dica pure una sagola per serrare alcune vele, secondo il Lau-
gieri, come cintura vale la materia con la quale si cinge,
quanto la cosa ossia la parte cinta.
Laccio, s. m., lacci o cordoni del timone di una saettia o di un
battello.
Ii64 LAC-LAD
Laccio, con gassa d' imante.
— uno dei porti dell' antica Siracusa e precisamente quello for-
mato dal seno tra l'isola Ortigia e il continente.
Lacerare, v. a., il vento à lacerato una vela, V à squarciata.
F. déchirei' une voile ; I. to split a sail ; P. e S. rasgar
una vela ; T. ein Segei zerreissen,
— citato dal Dabovich nel significato di fendere, non è buono
italiano.
F. déchirer ; I. to tear, to split, to rend.
Lacey, àncora galleggiante. R, M., 1891, I, 139.
Lacuna, s. f., vuoto, lo spazio, oltre il dovere, vuoto in una linea
di battaglia, lasciato o volontariamente, o a caso, o per la
perdita di alcune navi.
L. lacuna.
F. lacune ; I. the tao great opening or space between ships
in a Une of battle.
Lacustre, add., attinente a lago, pesce^ pianta lacustre.
L. lacustris ; Gr. mia-jxIo^.
F. lacustre ; I. lacustre ; P. e S. lacustre ; T. in Land-
seen lebend.
Lada, vedi Lata.
Ladia, s. f., pesante barca in Russia per trasportare i prodotti
dell' interno.
Ladino add., V., agiato, un po' largo non istrettamente unito. Si
dice ladina una palla che entra senza esser cacciata a forza
nel pezzo d'artiglieria, e ladina dicesi pure una legatura non
molto stretta, una corda non tesa. Stratioo.
Ladro, s. m., di sabbia, dicono i marinari il timoniere infingardo,
che scuote sovente l'ampolletta, perché più presto passi il
tempo della guardia.
— marittimo (fures maritimi chiamò Plauto, Rudens, II, 2) i
pescatori, quasi che rubassero al mare i suoi abitatori, o i
suoi prodotti, come il corallo, le perle, la madreperla.
— di mare, pirata, corsaro, schiuma di mare, vedi.
F. forban ; 1. sea rover ; T. der Seerduber.
— d' arena.
I. glass flogger. ■
— di fiume, pirata di fiume o d'acqua dolce.
F. pirate de rivière, pirate d'eau douce ; I. ack-pirate,
fresh water thief ; T. der Flusspirat.
LAG 165
Ladro d' arsenale.
I. forker.
Ladrone di mare chiamato il corsaro.
— nome che i Cinesi danno alle navi da guerra degli altri paesi.
I. ladrone ship.
Lia gente a riva ! comando.
I. aloft! or lay aloft; S. arriba la gente.
— fuori I comando.
I. lay out.
— dentro.
I. lay in.
— abbasso !
I. lay in down front aloft ! ; S. gente ahajo.
Laghisti, s. m. pi., poeti inglesi moderni, che mostrano una pro-
fonda simpatia per la natura e uno spiritualismo molto fine.
Sono poeti descrittivi. Grandi laghisti sono il Wordsworth e
Coleridge, ai quali, i Francesi avvicinano il Lamartine.
Questi poeti furono detti cosi dall'abitare presso i laghi
del settentrione dell' Inghilterra o per frequentarli.
Lago, s. m., naturale, massa d' acqua più o meno voluminosa,
ordinariamente dolce raccolta in un bacino naturale.
Talvolta, anzi di frequente i laghi sono attraversati da
fiumi; altre volte da essi escono dei corsi d'acqua, i quali
sei lunghi e considerevoli diconsi fiumi ; se brevi canali che
mettono il lago in comunicazione con altro lago, con un fiume
0 col mare, allora si appellano emissarii.
F. lac ; 1. lake; P. e S. lago; T. der Landsee.
— artificiale, qualsiasi di quelli scavati dalla mano dell'uomo.
Non v' è giardino pubblico di qualche importanza che non
ne abbia, come li anno spesso i giardini privati.
— ■ pi., regioni di laghi, sono in molte parti di mondo. Le più
famose in Europa sono :
— di Nemi, E. M., 1896, II, 379 e 888 ove è un'incisione che
lo rappresenta.
Nel lago sono affondate due lusorie forse del tempo dell' Im-
peratore Tiberio. Il Cardinale Prospero Colonna nel 1446 inca-
ricò Leon Battista Alberti di tirarle a galla. Non potè però
estrarre che una parte della prora di una di esse. Questa di-
mostrò una solidissima costruzione. I chiodi di rame videro con-
servati in guisa da sembrare nuovi. Un rosso bitume ne ri-
I
166 LAG
vestiva la parte esterna, e un intonaco di argilla la interna^
il tutto mirabilmente conservato.
L'intonaco fatto nella parete interna, era, senza dubbio
per evitare o diminuire i pericoli d' incendio.
Circa novanta anni dopo questo primo tentativo di estrarre
le due navi dal lago, Francesco de' Marchi il celebre scrit-
tore di architettura militare, tornò sott'acqua a visitare i navi-
gli, dei quali egli pure estrasse solo una piccola parte. Trovò
la nave sommersa presso la riva occidentale, lunga settanta
canne, larga trentacinque (sic), profonda otto.
Dubito che le misure non siano esatte. Se la canna ro-
mana è m. 2.16, avremmo una lunghezza di nave di m. 151,20
e m. 68 larga e m. 18 l'altezza, mentre l'altezza nella Le-
panto non è che di m. 12, la larghezza m. 20, e la lun-
ghezza m. 120 ; grande assai la lunghezza e più, in propor-
zione la larghezza, anche per navi onerarie e lusorie.
Anche il De Marchi attestava la meravigliosa solidità della
nave, costruita con tavoloni di larice, pino e cipresso, fissati
da cavigli di quercia e chiodi di rame.
Vide nella nave pavimenti di mattoni e di smalto, certe
oscurità (così il Biondo ; dubito che vi sia qualche errore ti-
pografico) da lui giudicate camere di un palazzo edificato so-
pra il ponte.
Fino dal primo tentativo per ripescare la nave l'avevano
supposta costruita ad uso di villa galleggiante, come quelle
possedute, in tempi molto recenti da Borso d' Este sul Po,
da Lodovico Gonzaga sul Mincio, e dai Principi Elettori di
Germania sul Meno.
Un terzo tentativo per estrarre dal lago queste navi, venne
fatto da Annesio Fusconi romano nel 1827. Egli pure non
fece che estrarne diversi frammenti, ma ben presto dove smet-
tere pel grave dispendio.
Nel 1896 il Brin incaricava l' insigne Ingegnere navale
Maggior Malfatti di tentare, per la quarta volta di far gal-
leggiare di nuovo le due navi : ma con gli scarsi mezzi non
gli fu possibile che di estrarne altri pochi frammenti, sicché
in conclusione in tutti questi tentativi non si fece altro che
guastare una qualche parte delle navi e quindi rendere sem-
pre più difficile il riporlo a galleggiare.
LAG-LAM 167
L' illustre archeologo Barnabei ne fece una relazione per
la parte sua, come per l'architettura navale il Malfatti.
Se le navi sono poliremi, a chi abbia studiato l'architet-
tura navale degli antichi, non sarebbe impossibile dare le
dimensioni tutte dei navigli e rifarne il disegno solo avendo
tre 0 quattro metri dell' encopo.
Pochi anni innanzi lo scrivente scrisse al Correnti pre-
gandolo a indurre il Brin a questa opera ; Egli rispose, eia-
vamo in marzo : Se non è un pesce d' aprile, pescheremo.
Non so se il Correnti se ne dimenticasse, o se il Brin in quel
momento non fosse disposto o non avesse fondi disponibili.
Certo il potere esaminare liberamente fuor d' acqua quei
due navigli, ci darebbe molte cognizioni sull'architettura na-
vale dei Eomani, che oggi ci mancano.
Lagume, s. m., la Crusca registra questo vocabolo nel significato di
quantità di laghi, di estensione di allagamento ; e sta bene,
ma può avere anche un significato dispregiativo, come pat-
tume, porcume, sudiciume e simili, cioè riferirsi ad un luogo
seminato di lagune a basso fondo, dove l' acqua marcisca, di-
venga sozza, in opposizione a quelle navigabili di acqua mossa.
Laguna, s. f., quantità di acqua salsa presso la spiaggia del mare,
separata da questi per alcune strisce di terra obanchi di arena.
L. lacuna ; Gr. l'ko^.
F. lagune ; I. lagoon ; P. lagóa, albufeira ; S. laguna ;
T. die Lagune.
Lagunario, add., attinente a laguna.
F. lacunaire ; I. marshy ; P. e S. lagunario.
Lagunoso, add., littorale pieno di lagune.
L. lacunosus.
F. lacuneux ; I. full of pools; P. e S. lagunoso.
Lagusa, s. f., per camera delle galee la dà il Vocabolario spa-
gnolo L. G. F. all' indice italiano. Ma, se ben ricordo, non
si vede in alcuno dei nostri Vocabolarii nautici.
Lai fa), V., andare a lai, detto di una barca, vale accostarsi ai
lati di essa. I Veneti anticamente dissero ladi, con forma
molto più vicina al latino.
Lama, s. f., V. antico, congiunzione e legatura delle due parti
dell'antenna al dopio. Fabbrica dì galee. Ciò là dove la penna
è addoppiata col carro.
168 LAM
Lamckt 'traversale delle cantoniere principali delle còste,
. F. alle de champ des cornieres principales de la membrure ;
I. transverse flange of the fr ame- angle-irons ; T. der Quer-
schiffsschenkel der Spantwinkeleisen.
i— strato sottile, quasi lastra, di acqua.
— per onda è gallicismo.
- — per barra della boccaporta, è dato dal Vocabolario spagnolo,
: L. G. F.
— pesce di mare lungo, largo e sottile come una lama di scia-
bola. Lepidopus ensifórmts.
G. Lamma, vedi Argentìan-a, del suo colore.
L#ambicco, vedi Alambicco.
V. lambico.
Lfambire, v. a., baciare la sponda, detto specialmente delle acque
del mare, oppure strisciare sulle acque.
F. effieurer.
Lambente, add. e p. ps., da lambire.
F. effleurant ; I. taking oft the surface; T. zugelnd,
Lramiera, s. f , pezzo di metallo di poca spessezza.
1j. lamina ; Gr. tlx(i[/.a..
F. lame, tale ; I. iron plate ; P. lamina, chapa ; S. la-
mina ; T. die Piatte
— indentata, ciascuna di quelle che. forma il sistema che in
questi, ultimi anni (1901) riceveva frequenti applicazioni.
— a colpi quella non bene spianata si che vi si scorgono i colpi
del maglio.
— laminata,.
F. tóle laminée; I. rolled plate; T. das gewalzte Eisen-
hlech.
— da caldaia,
F. tóle a chaudière; I. boiler piate; T. das Kesselblech.
— rigata,
F. tóle gouffrée ; I. channel plate ; T. das geriffelte Ei-
senblech,
— a bulbo, 0 a tondino,
F. fer à boudin ; I. bulbed-iron, bulb-plate : T. das Birn-
eisen.
— galvanata o zincata,
F. tóle galvanisée ou zinquée ; I. galvanized iron plate.
LAM 169
Lamiera, d'acciaio.
F. tale en acier ; 1. steel-plate ; T. das Staklblech.
— d'appoggio della corazza.
F. iòle d'appui; I. armour shelf-plate.
— di (chiglia) spina.
F. tók de quille; I. keel-plate ; T. die Kielplatte.
— di spina (chiglia) orizzontale o piatta.
F. iòle de la quille piate; I. flat-keel piate ; T. die hori-
zontale oder flache Kielplatte.
— orizzontale esterna,
F. tùie extérieur de la quille ; I. outer-keel piate ; T. die
àussere Kielplatte.
— orizzontale interna,
F. tóle intérieure de la quille ; I. inner-keel piate ; T. das
innere Boderikielhlech.
— della spina (chiglia) verticale continua, lamiera centrale con-
tinua; lamiera spina-paramezzale (chiglia-paramezzale) .
F. tóle verticale de la quille'Carlingue centrale continue;
I. vertical keel plate, centre through-plate; T. die durchge-
hende Mittelkielplatte, das verticale Kielhlech,
— di congiunzione, di connessione,
F. tóle de connexion ; I. connecting plate ; T. die Deck-
string erplatten.
• — pi., di corrente sulle estremità d'ogni piano di transtri, travi,
(bagli) ; lamiere di trincarino.
F. tóles gouttieres ; I. stringer-plates on beams; T. Was-
serhor ^bieche.
— di sostegno,
F. tóle de soutien ; I. iron brackets, bracket-plates ; T. die
Tràgerplatte.
— di sostegno centrale del doppio fondo,
F. tóle de support centrale du double-fond, quille centrale,
quille carlingue ; I. centre-girder plate of the double-bottom ;
T. die Mitteltriigerplatte.
— di sostegno continua del doppio fondo,
F. tóle de carlingue laterale du double fond ; I. side-girder
plate of the double-bottom ; T. die Seitentrager piatte des
Doppelbodens.
— di sostegno laterale del doppio fondo,
I
170 LAM
F. tòle de support de còte du double-fond; I. wing-girder
plate, margin-plate of the douhle-hottom ; T. die Randplatte,
die Tankseitenplatte des Doppelhodens.
Lamiera, larga e grossa,
F. tale tres forte et tres épaisse ; I. Web-piate ; T. die
breite und starke Piatte.
— ondulata,
F. tòle onduUe ; I. undulated sheet-iron ; T. das Wellen
blech.
— di corrente del ponte scoperto,
F. iòle gouttières du pont super ieur ; I. upper deck strinre-
piate; T. die Oberdeckstringerplatte.
— a cordone.
I. bui plates.
— per l'arcaccia,
I. tie plates.
— intercostale.
F. tòle intercostale ; I. intercostal, intercostal piate ; T. die
Zwischenplatte.
— di legame.
F. bande dejonction ; I. tie-plate ; T. das Verbindungsblech.
— pi., di legami sui travi (bagli) ; corde o lamiere longitudinali
sui travi.
F. virures d'hiloires ; I. tie-plates on beams ; T. die Langs-
bander.
— a forma di losanga ; spezzone di lamiera,
F. tote en forme de losanga ; I. diamond plate ; T. die
Diamantplatte.
— madriere (piana), madiera.
F. tòte varangue ; I. floor-plate ; T. die Bodenwrangen-
platte.
— pi., di muratura di coperta.
F. tóles de pavois ; I. bulwark-plates; T. die Schanz-
kleidplatten.
— delle ordinate (che collegano fra loro le forme longitudinali).
F. tòle-membrure ; I. plate-frame ; T. das Spanfenblech.
— superiore del paramezzale.
F. tóle de la carlingue du milieu; I. breast-plate.
— di paramezzale intercostale.
LAM 171
F. tales carllngues intercostales ; I. intercostal keelson pla-
tes ; T. eingeschobene Kielschweinplatten.
Lamiera, piatta di paramezzale,
F. tòle carllngue horizontale ; I. f.at keelson plate ; T. die
flache Kielschweinplatte.
— pi., diagonali di legame sui travi (bagli) diagonali.
F. bandes diagonales ; I. diagonal tieplates ; T. die Dia-
gonalbdnder.
— diagonale sulle coste.
F. bande diagonale sur la membrure ; T. diagonal plate
Oli frames ; T. Dlagonalblech.
— pi., del fasciame esterno.
F. tóles du bordé exterleur on revètement ; I. plates of the
outside plating ; T. die Aussenhautplatten.
— pi., formanti gole e forcacci',
F. tóles formant guirlandes et moustaches ; I. plates for-
mlng hooks and crutches ; T. die Bug-und Heckbandplatten^
— di rinforzo del dritto di poppa (delle navi a costruzione com-
posta).
F. tòle consolidant Vétambot; I. stern-post piate ; T. die
Girderplatte.
— di rinforzo del dritto di prua (delle navi a costruzione com-
posta).
F. tòle consolidant Vétrave; I. stem-plate ; T, die Vorste-
venplatte.
— pi , laterali di paramezzale a cassetta.
F. tóles vertlcales des carllngues-boties ou tubulaires ;
I. side plates of box-keelsons; T. die Seltenplatten.
— di raddoppiamento.
F. tóle de doublure ; I. doubling plate ; T. die Verdopp-
lungsplatte.
— di rinforzo.
F. tóle de renfort ; I. stiffening plate, striger-plate ; T. die
Verstàrkungsplatte.
— delle lande,
F. tóles des chaines des porte haubans ; I. chain-plates.
— di (rollio) barcollamento, falche di lamiera stabilite fra il pa-
ramezzale della linea centrale e dei fiori.
F. tóle de roulls ; I. Wash-plate ; T. die Schlingerplatte.
I
172 LAM
Lamiera, sopramezzale.
F. tòle supérieur des carlingues centrales ; I. slder-plate ;
T. die Deckplatte.
— di sopratrincarino, vedi - lumiera di corrente sulle estremità
d^ogni piano di trave (baglio).
Tutte le lamine debbono avere impresso in due punti in
modo leggibile il nome del fabbricante o la sua marca com-
merciale.
— esterna ed interna dell'alone di un affusto.
F. tóle exterieur et interieure de flasque d'un affut
I. outer and inner plate of., the cheek or side of a gun-car
riage ; T. das dussere und innere Wandblech einer Laffetwand
— d' acciaio, internamente, prodotto col processo Siemens-Martin
• Le grossezze minime sono regolate cosi : involucri trenta mil
limetri ; piastre pei tubi ventidue millimetri, fronti e dorsi
ventidue millimetri, e tutte le altre parti 13 millimetri.
— a labbro (a briglia).
F. tòle fagonnée, tòle pliée ; I. flanged plate ; T. die gè-
flanschte Piatte.
— angolata, , . / .
F. gousset en tòle; I. hracket-plate ; T da^ Verankerungs-
— hlech. .
— centrale,
F. tòle centrale ; I. centre-plate ; T. die Mittelplatte.
— centrale, della chiglia (spina) o dei paramezzali , intercostali.
F. tòles traversant le centre ; I. central-through-plates.
— concava,
F. tòle de bossage ; I., bossa piate ; T. die Nussplatte.
— della stella dell'asta dell'elica. Vedi Lamiera concava.
— di fondamento,
F. tòle de fondation, ou plaque de fondation ; I. founda-
tion-plate ; T. die Grandplatte.
-— di margine di un doppio fondo, vedi doppio fondo.
— di raddoppiamento,
F. tòle doublante, tòle de placage.
Vedi sopra: Lamiera, Lamierino.
-7- scanalata,
F. tòle canneUe ; 1. channeled plate ; T. das Riffelblech.
— sottile, . . •
LAM 173
F. iòle mince; I. scheet-iron for tin-plates; T. das Diinn-
eisen.
Lamiera, del fondo interno di una nave, lamiere della fodera
esterna della carena.
F. tales des oeuvres vives, tóles de la carene ; I. bottom-
plates; T. die Bodenplatten.
— del fondò interno di una nave a doppio fondo.
F. tòles formant la piate-forme du douhle-fond ; I. inner
bottom-plates; T. die Innerbodenplatten.
— del forno (della volta) della poppa,
F. tóles de la voùte ; I. counter-plates ; T. die Gillongs-
platten.
— del rotondo di poppa,
F. tóles des oeuvres moì'tes de Varriere; I. buttock-plates ;
T. die Blllenplatten.
— di prora,
F. tóles de l'avant, de la prone ; 1. bow-plates ; T. die
Bugplatten.
— della losca del timone,
F. plaque de jaumiere; I. horseshoe plate; T. die Koher-
piatte, der Plattengang des Stevenrohres.
— della superficie del timone,
F. tóles recouvrant le safran du gouvernail; I. rudder-
plating; T. die Ruderbeplattung.
— di torello,
F. tóles de galbords ; I. garboard-plates, garboard-strakes ;
T. die Kielgansplatten.
— della stella morta di prora,
F. tóles des oeuvres mortes de V avant ; L bowchock plates.
— piastra dei tubi di caldaia.
F. plaque des tubes, plaque de tète, plaque tubulaire ;
L tube piate, head piate.
— -dei forni di una caldaia a vapore.
F. parois planes du foyer ; I. f.at sides of the furnaces ;
T. die Feuerplatten.
— pi., del pagliuolo dei fuochisti,
F. tóles du parquet devant les chaudieres ; I. floor -plates ;
T. die Flurplatten.
— pi. (linee d'unione della).
174 LAM
F. ahouts des tales ; I. hutt of plates.
L#aniiera, (intestatura di due corsi contigui della),
F. ahouts des deux viruras contigues de la téle ; I. hutts
of outside planking in adjoiming strakes.
— di rivestimento della carena,
F. revétement a tòles de cuivre ; 1. copper sJieatthing.
Lramierare, v. a., fasciare di lamiere lo scafo di un naviglio.
F. fìxer les tòles ; I. plating.
Lamierino, s. m., bandone nero.
F. feuille de tùie ; I. black iron-sheet; T. das Schwarzhlech.
— di Staffordshire, i nostri popolani direbbero 'più migliore (best^
host) formate in una pila di sei lamine, quattro delle quali
raffinate (pudellate) grosse 40 millimetri e due di lamine a
doppia lavorazione grosse venticinque millimetri e la pila che
queste due ultime restino ciascuna frammezzo a due lamine
raffinate. Si scalda la pila al calore di bollitura in una for-
nace a riverbero, ciò che richiede da un'ora e mezzo a due
ore, e poscia si lamina a mo' di lamiera.
— di Yorkshire, si usano pei forni, le camere di combustione
ed altre simili parti delle caldaie, in grazia della loro grande
duttilità e della facilità con la quale si possono saldare e
fucinare. Sono superiori a quelle del Staifordshire.
— lamiera sottile con cui si fanno anco dei tubi.
Lamierone, s. m., lamiera grossa.
Lamina, s. f., foglio di metallo, per esempio : lamina di platino.
G. lamma.
F. feuille de platine ; I. platinum foil.
— d'acqua, vedi Lama.
— sottile e piccola lamiera.
Laminare, v. a., ridurre in lamine un qualche metallo.
F. laminer ; 1. to roll; T. auswalzen.
Laminazione, s. f., del vapore è il termine tecnico che si dà
alla diminuzione di pressione che il vapore subisce nel suo
passaggio attraverso le luci contratte e dalla quale la sua
efficienza è sempre danneggiata.
Lamio, s. m., albero delle Filippine il cui legno si adopera nelle
tavole pel fasciame nei navigli minori.
S. lamio.
LAM 175
Lamna cornubica, Linn, squalus cornubicus, smeriglio, anche a
Roma e a Napoli.
Lamna smeriglio, (cagnizza nasuta a Trieste ; Cagna a
Venezia ; melantun a Nizza ; pisci tunnu in Sicilia.
F. squale nez, squale long nez ; I. poor beagle ; T. der
Schnauzenhai, Hdriugsliai.
Lampada, s. f., qualsiasi vaso da lume; o lucerna della mac-
china.
L. lampas ; Gr. lafinó.^.
F. lampe de la ìnachìne ; I. engine-room lamp ; S. lam-
para / T. Maschinenlampe.
— dell'indicatore di livello dell'acqua.
F. lanterne de niveau d'eau ; I. Water-gauge lamp ; T. Was-
ser stand s-lampe.
— 0 lucerna a livello costante.
F. lampe à niveau fixe ou costante ; I. lamp with cons-
tant oil-level; T. Lampe mit constantem Olniveau.
— di sicurezza attribuita da alcuni a Davy e da altri a Ste-
phenson. Vedi Lanterna.
— di barcollamento (rollio)^ cioè a sospensione cardanica,
F. lampe de roulis ; I. hanging lamp ; S. lampara de ba-
lance ; T. Balanceaufhangung Lampe.
— di porto, vedi Faro.
— elettrica.
F. lampe éléctrique ; I. electric lamp; T. die electrische
Lampe.
— elettrica Bernstein. R. M., 1888, II, 21.
— elettrica sottomarina, R. M., 1888, I, 305, esperienze, 1888,
II, 21.
— Pasqualini, R. M., 1891, I, 376.
— Sautter-Lemonnier, R. M., 1891, I, 376.
— a magnesio, R. M., 1888, II, 293.
— a petrolio, 1888, II, 290.
— ad arco, regolatori, R. M., 1889, III, 323.
— a moderatore.
F. lampe a modérateur ; I. moderator lamp ; T. Modera-
teur-Lampe. ♦
— ad incandescenza, R. M., 1891, I, 198. .
— ad incandescenza Gerard, R. M., 1885, II, 320.
176 LAM
Lampadara, pesca che si fa di notte, col mettere alla prora di
una barca una specie di graticola rotonda, ove si accendono
legni resinosi, e dalla stessa barca si gitta nel mare una
certa quantità di olio. Il bagliore del lume attrae i pesci che
visti dai marinari sono colpiti dalla lancia, o dardo. Annali
Agricoli. Ind. e Com.., I, p. II, p. 10.
Lampaia, s. f. napoL, specie di rete proibita, con sacco di sal-
vamento, per ritenere vivi i pesci.
Lampare, v. n., il far lampi, il succedere dei lampi, le luci o ba-
gliori nel cielo.
Lampazza, s. f., a quanto sembra deriva da voce veneta. Di-
fatti i Veneti dicono lampazzo una specie di bottacoiolo che
viene ai cavalli sul palato presso i denti incisivi, quindi
lampazza quasi gonfiatura, i pezzi di legno tondi da una
parte e concavi dall'altra, che si adattano alla superfìcie di
un albero, antenna o pennone per afforzarli.
Il GuGLiEMOTTi scrive : « Alapazza, Stratico, radicale di
lampazza. E alla voce lampazza dice: L'etimologia viene da
Ala 0 striscia di legno, posta fuori dell' ordinario, cioè pazza;
come ò detto di casamatta, di carromatto e simili. Si scrive
eziandio alapazza, o lapazza dal Fincati, dal Panilli e d^llo
Stratico. Io seguo l'ortografia più naturale (sic) ai marinari,
e venuta dalla più antica tradizione del Pantera : Lampazze
sono legni che si legano agli alberi ed alle antenne, quando
anno cominciato a rompersi, acciocché la rottura non si faccia
maggiore. »
Gc. lapassa ; V. lampazza ; Livorno lampazza ; Sic. la-
pazza, vale spranga, e forse questa pure potria aver dato
origine alla nostra : e quindi la nazionale si dovrebbe scri-
vere 0 lampazza o lapazza; non alapazza od altrimenti.
Y.jumelle; I. fish of the marts; P. Chumea, telha ; T. die
Schale.
— spine delle bitte, traverse delle bitte, pezzo di legno che si
incastra dietro e avanti a quelle per fortificarle.
F. jumelles des hittes ; 1. side beams of the bits ; S. gi-
malga, almohada ; T. die Schjxle.
— di rispetto, di riserva.
^.jumelles de rechange ; I. spare fishes; T. reserve Schale.
— di bracciamento, detti anche fettoni, listoni, costoloni, ascia-
LAM 177
Ioni, pèzzo di legno lungo da sei a nove piedi, di larghezza
proporzionata al pennone che deve rinforzare e nello stesso
tempo tenere discosto dall'albero.
F. jumelle de brasseyage, martegau ; I. fishes of a yard.
Lampazza, s. f., di (baglio) y transtro o trave, pezzi di legno
coi quali si rinforzano i transtri rotti o per qualsiasi causa
indeboliti.
F. jumelle de bau ; I. clamp of a beam.
— 0 costoni negli alberi maggiori composti (imbottiti) delle
navi, quei lunghi pezzi di abete, ordinariamente in numero
di quattro che si adattano a destra e a sinistra, davanti e
indietro sul fusto o anima dell'albero per aumentarne la gros-
sezza e la resistenza.
F. jumelles ou cotons ; I. side pieces of a made-mast.
— pi., centrali e poppiere dei pennoni.
'P. jumelles de brasseyage; I. battens; S. bar reta; T. die
achteren Schalstucke der Raaen.
— di rinforzo o prodiere degli alberi maggiori.
¥. jumelles de racage ou de conduite ; 1. paunches epauntchy
frontfishes ; S. pallete, baderna:, gimelga de frente ; T. die
Schalen an der Vorderkante der Untermasten.
— riempitura, o roba da comporre alberi e pennoni, o pezzi di
rinforzo. Vedi Contropezza.
¥. jumelle ; I. fish; P. chumea, telha ; S. gimelga; T. die
Schale, das Schalstuck.
Lampazzare, v. a., mettere le lampazze ad un albero, fermarle
sovra di esso.
F. jumeler un màt ; I. to fish or to clamp a mast;
P. chumear, telhar ; S. engimelgar ; T. einen Mast fìschen.
Lampazzato, add. e p. ps., rivestito o difeso da lampazze, al-
bero, pennone o simili.
Lampazzatura, s. f., l'azione del lampazzare.
Lampeggiare, frequentativo di lampare, scatti o fuglie di luce
neir atmosfera prodotte da scariche di elettricità ; dicesi an-
che balenare. Queste luci sono accompagnate o no da tuoni.
V. lampisar; G. lampezzà ; Nap. lampejare ; Sic. lampiari.
L. coruscare ; Gr. Ààfj.izz7°rcx.i^ j.ìij.t:ìu.
F. faire des eclairs; I. to lighten, to flash; P. lampejar ;
S. relampaguear ; T. blitzen.
CoRAZziNi, Vocal. Nautico, 12
178 LAM-LAN
Lampeggiare, a secco, balenare senza il tuono.
L. fulgurare sine tonitru, siine strepitu.
V. lampisar senza il ton.
F. faire des eclairs de chaleur ; I. to heatlighten ; T. Wet-
terleuchten.
Lampione, s. m., grandi lanterne che si adoperano tanto sul
ponte, che nella stiva.
F. ant , lampion ; veramente presso i Francesi lampion
indica una specie di lanterna di sicurezza per entrare nel
deposito, 0 camera delle polveri, o nella Santa Barbera.
— di costa, vedi Fanale.
Lampionetto, s. m., diminutivo di lampione.
Lampo, s. m., sorta di polischermo agile e veloce armato di un
cannone a prora.
— da segnale,
F. éclat; I. flash; T. der Lidithlitz signal.
— baleno, fuga di Ince.
F. eclair ; I. lightning, flash of lightning ; P. relampago ;
S. lampo ; T. der Blitz.
— luce di un faro a scatti.
F. éclat; I. flash; T. der Blitz eines Leuchtfeuers.
— de la velada, vedi Ale.
Lampreda, s. f., pesce di mare. Petromyzon marinus.
Trieste magna pegola; subiotto, subiol a Verona; zufo-
lotto, Lombardia ; V. lampreda.
I. lam,prey or lampron ; P. lampreia ; S. Idmprea ; T. die
Lamprete.
— piccola, petromyzon fluviatilis, lampredotto.
V. lampredeta.
F. petite lamproie de riviere, sucet ; I. little lamprey ;
S. lamprehuela ; T. das Ideine Neunauge.
Lampride luna, Linneo : zeus luna,
F. chrysotose lune ; I. sun-fish, king-fish ; T. der Gottes-
lachs.
Lampuga, Stromateus fìatola, pesce di mare quasi tondo e stiac-
ciato, più piccolo della salpa alla quale somiglia.
Alcuni lo chiamano pampano ; nel lucchese : pesce ron-
dinino ; nel romano: fiatola; i veneti la dicono lisetta.
Lanàra, s. f., vedi Lanata.
LAN 179
Lanata, s. f., strumento di artiglieria formato di un lungo ba-
stone, in cima al quale si fissa un cilindro di legno, coperto
di pelle di montone col pelo, del calibro della canna del can-
none, a fine di ripulirne l' interno, dopo il tiro. Crescen-
zio, 115 e Pantera.
F. écouvillon ; I. the sponge of cannon ; P. e S. lanàda.
— specie di grossa scopa o di grosso pennello, formato di un
bastone con in cima una pelle di capra per impeciare e in-
segare i commenti, e il fondo di una nave per ispalmarla, e
distendere sovr'essa il pattume, quando si mette a carena.
Si chiama lanata di calafato.
— sono certe mazze, in cima alle quali è legato della pelle di
castrato, le quali servono per dare e stendere il sego, quando
- si spalma. Eoffia.
G. lana.
F. guipon ; I. mop ; P. lanada ; S. escopero, lanada ;
T. der Theerquast.
Lanca, s. f., illirico e dalmatico per antenna.
Lance, s. f. pi., a vela circolari del Luogotenente Makaroif,
R. M., 1875, II, 426.
— pieghevoli, sistema Berthon, R. M., 1875, III, 463.
Lancella, s. f., vaso di terracotta piuttosto grande di circa dieci
litri, con due aule, per tenere acqua potabile.
Lancetta, s. f., piccola lancia, o barca.
V. lanceta.
S. lanchilla o lancliita.
Lancharas, s. f., naviglio di Campaa nel regno di Cambaya,
India occidentale. Ram., I, 336.
Lancliia, s. f. V., per lancia.
Lancia, s. f., schifo, barchetta al servizio delle grandi navi da
guerra, ad uso particolarmente di comunicare tra nave e nave,
o dalla nave a terra. Anche le mercantili ne anno una tra
le barche, la quale serve al Capitano per portarlo a terra e
ad altro.
Basso Latino : lancea ; Gr. s/k^iov, c-xa^t;-, ilo^.
F. canot, chaloupe ; I. the long-boat, launch; P. e scaler ;
S. lancha; T. die Jolle, das grosse Boot.
^ — di poppa.
F. caìiot de Varriere; I. stern-boat ; T. das Heckboot.
180 LAN
Lrancia, di ronda, ossia di guardia.
F. le canot de ronde ; I. watch boat ; P. a lancha de ronda ;
S. el bote de ronda; T. das Ronden-Boot.
— pi., de' tonnarotti, diconsi i due navigli che reggono le parti
laterali della rete chiamata leva, e servono anche per calare
e salpare la tonnara.
— copriruote o lancia coperchio di tamburo, a difesa dei tam-
buri delle ruote.
F. canot tambour ; I. paddle box boat ; S. salvavidas de
los tambores.
— dei viveri,
F. canot des vlvres, poste-aux-choux ; I. market boat, beef
boat ; S. bote de rancherò ; T. das Lebensmittelboot.
— di un naviglio, barca.
— da fuoco, sino al principio del secolo decimonono si denomi-
navano cosi de' cannoni di legno cerchiati di ferro che por-
tavano i legni mercantili lungo la sponda, in tempo di guerra,
per ingannare il nemico facendogli credere, da lontano d'es-
sere in istato di difendersi. Vedi Riavoli.
V. fiasco da fuoco.
F. lance h feu; I. fire arroti^.
— (capodi) quegli che reggeva il timone e comandava i remiganti.
— (padrone di) il proprietario di essa.
— degli ufficiali, del capitano.
— sulle ruote, vedi Schifo.
— asta con punta di ferro, delle quali facevano uso nelF inve-
stire.
— (mulinello, arganello della).
F. davied de la chaloupe : I. launch's davit ; S. gaviete
de la lancila.
— (canapo di ritenuta della).
F. saisìne de la chaloupe ; I. long boat's lashing ; S. trapa
de la lancha.
— d'arrembaggio, specie di arma per difesa dell'arrembaggio.
Stratico.
Non è altro che o il cónto o il sisto degli antichi Greci
e latini, o l'uno e l'altro, secondo i diversi casi.
V. spontone.
F. esponton.
LAN 181
Lancia, a motore elettrico, vedi R. M., 1882, IV, 302 ; e 1888,
III, 218.
— a vapore.
F. clialoupe a vapeur ; I. steam lancila ; P. e S. lancha
de vapor ; T. der Dampfkutter, das Dampfboot.
— torpediniera.
F. bateau torpilleur ; I. torpedo lanch ; P. lancha torpedo:
S. lancha torpedera.
— da traffico.
r. chaloupe de port; I. yard craft; P. e S. lancha de
trafico.
— di servizio in un arsenale.
F. chaloupe de servitude dans un arsenal; I. lump, duty
boat ; S. lancha de servicio en un arsenal.
— cannoniera.
F. cannoniere; I. gun boat; S. lancha canonera.
— fasciata diagonalmente.
F. canot bordé diagonalement ; I. diagonal-buitt boat ; P.
e S. forrata diagonalmente ; T. das Diagonalboot.
— fasciata a giustaposto.
F. canot bordé a joints carré ou a joints ouverts; I. car-
vel-built boat ; T. das Karvehlboot.
— fasciata a labbro.
F. canot bordé h din ; 1. clincher-built boat ; T. ein klinker
(artig-gebautes). Boot.
— (imbarcar la), tirarla sulla nave.
— (sospender la), alle gru al suo luogo.
— (apparecchiar la), armarla per metterla in nave.
F. Tnàter la chaloupe ; I. to hoist out the launch.
— imbarca ! comando per tirarla e collocarla nel naviglio.
— (ammainare una) metterla in mare, calarla in mare, o cel-
iarla.
F. ntettre un canot a la mer ; I. to lower down a boat ;
P. arriar urna lancha ; S. amainar una lancha ; T. ein Boot
streichen.
— pi. (issare, alzare la).
F. hisser le canot ; I. to hoist the boat ; P. i<^ar la lancha ;
S. alzar la lancha; T. ein Boot hissen, heissen.
— (le morse per la).
182 INT
F. les chautters de chaloupe ; I. the boat- cleats ; P. as pi-
cadelras da lancha ; S. los calzos de la lancha ; T. die Boots-
klampen.
Lancia, (barbette della).
F. Us risses ou les saisines de chaloupe ; I. the gripes r
P. as hozas de gato para trincar a lancia ; S. las hozas de la
lancha ; T. der Bootsklaner od. Bootskrabber.
— portatorpedini.
F. bateau torpilleur ; I. torpedo launch.
— per rimorchiare alcuni navigli per la bocca del porto.
S. lancha de atoage.
— bombardiera, cannoniera o obiciera, quella per portare mortai^
cannoni ed obici, a difesa o ad offesa di città marittime.
S. lancha bombarderà, canonera a obusera.
— (la sentinella della).
F. la sentinelle de chaloupe ; I. the keeper of the long-boat;
P. a sentinela da lancha ; S. la centinela de la lancha; T. die
Bootswdchter.
— siluri (naviglio).
F. navire lance- tor pilles ; I. torpedo ship; T. das Torpe-
doschiff. '
— (Ariete).
F. belter lance-tor pilles ; I. torpedo ram; T. das Torpedo-
rammschiff.
— falsa, cannone di legno un tempo nelle navi mercantili, per
intimorire i pirati.
— (gli anelli della),
F. les aìineaux de chaloupe ; I. the boat-rings ; P. os ar-
ganéos da lancha ; S. los argollas de la lancha ; T. die Boots-
ringe.
— ammiraglia, quella dell'ammiraglio.
F. canot de V amirai, canot de parade; I. Admiral's barge;
T. das Admiralsboot, Galaboot.
— armato in guerra,
F. canot arme en guerre ; I. armed boat ; T. das kriegs-
mdssig armirte Boot.
— (aprir la) quando, essendo dentro, si empiva, per temporale,,
di acqua.
S. dar un barreno a la lancha.
LAN 183
Lancia, (sgottare, sgozzare, asciugare la).
F. epuiser, agreiier ; I. to hale, to free ; S. achicar la lancia,
— gittare la lancia in mare.
F. mettre un canot à I'eau ; I. to launch a boat ; T. ein
ans Land gezogenen Boot ins Wasser bringen.
— a nolo, naviglio leggiero a diciotto a ventisei tonnellate, che
serve al traffico lungo il littorale di Vizcaya e Guipazioca.
S. lancha fletera.
— per l'acquata,
F. chaloupe pour faire Valguade; I. launch to water;
S. lancha para ha^er la aguada.
— salvagente.
Uno dei primi, se non inventato, fu quello costruito dal
Greathead il 3 gennaio 1790 a Jaworo (a 24 kil. da Durham,
Inghilterra).
F. grande chaloupe de sauvetage ; I. chain boat, life boat,
life-buoìs ; S. lanchón de aaxilio.
— da pesca.
P. harpao ; S. lancha da pesca.
— articolata, da chiudersi ripiegandola.
F. canot pliable ; I. collapsing boat ; T^ . ein zusammenlegbares
Boot.
— da un solo rematore per banco,
F. canot arme en potute ; I. Single-banked boat; T. das
Boot mit bloss eineni Ruderer auf Jeder Bank.
— avviso,
Y. barque d'avis; 1. adv iceboat ; T. embarcagào ; S. embar-
cacion de aviso ; T. advisboot.
— specie di meteora, a forma di lancia. Varchi, Lez. 430 : dalle
esalazioni si generano tutte le impressioni ignite, ovvero fo-
cose, come le saette, i baleni, le lancie, le travi, le colonne etc.
— (bastone per fermare la) alla banda della nave.
F. le boutehors ; I. the outrigger of the boat's guessrope ;
P. Ò pdo de serviola para amarrar a lancha ; S. la percha
para amarrar la lancha al costado del navlo ; T. das Back-
spier.
— da scandaglio.
F. plomb à lance; I. sounding-spear; T. die 'Loth mit
Spitze.
184 LAN
Lancia, (dritto la) ! comando.
F. barque droite ! ; I. tirm the boat ! ; P. direito a lanche ;
S. derecho la lancha ! ; T. gerade das Boot!
— (la prima) sotto ai pennoni ! Comando di alzare o alare la
prima lancia sotto ai paronchi, pendenti dai pennoni dei trevi,
affine d'imbracarla e alzarla in nave.
F. le grand canot sous les vergues.
— pi., (le) a poppa ! Ordine ai piantoni delle lance ormeggiate
alle aste di posta, per disormeggiarle e tonneggiarle dietro la
poppa, quando si debba far qualche salva.
F. les canots sur Varriere.
— (le) alle aste di posta ! Comando ai piantoni, che sono entro
le lance, dopo la salva, di ricondurre le lance sotto le aste
di posta.
F. les canots aux taugons.
— (le) a prora! Ordine alle lance armate di passare a proravia
per prendervi il rimorchio.
F. les canots sur Vavant !
— (le) a rimorchiar la cisterna ! Ordine alla guardiamarina di
guardia di mandare le lance a rimorchiare la cisterna galleg-
giante, e condurla alla banda.
Le lance in nave sono :
1^ lancia,
F. grand canot ou P^ canot, pinace; I. long bout, pin-
nace ; T. die pinasse.
Piccolo naviglio, veloce, a vele e remi, attrezzato simil-
mente talvolta agli sloops, tal' altra agli schooners. Si dà
pure lo stesso nome a barche armate di otto remi depu-
tate al servizio dei vascelli, e che servono a rimorchiarli in
mare.
2^ lancia,
F. moyen canot NJ" 1 ou 2»»^ canot; I. first cutter.
3^ lancia,
F. moyen canot N.^ 2 ou 5"'* canot ; I. second cutter.
4* lancia, del mezzo,
F. petit canot N.° 1 ou 4^* canot, canot place sur le pont ;
I. deck-boats, waist-boats; T. die Decksboote.
5* lancia, della prua, laterali,
LAN 185
F. petit canot N."^ 2 ou 5"^^ canot, embarcations de coté;
I. side-boats, quarterboats ; T. die Seitenboote.
6^ lancia o lancetta,
F. yole ou ^»'« canot.
Lancia, pL, spezzata, vele di straglio.
F. garde natioiiale ; I. Idlers ; T. die Badegdste (scherzweise),
— V. Dardo, arnese di ferro per la pesca dei delfìni, delle ba-
lene, tonni, ecc. Alle volte sono in forma di uncini. Annali
Agricolt. Industria e Com., t. I, p. II, p. 10.
Lanciafuoco, s. m., secchio unito ad una pertica ferrata, sifone
od altro per tirar fuoco sulle navi nemiche.
F. lance et darde a feu ; I. port flre ; S. saeta incendiaria.
Parlando della Reale del 1538 : .... Quantitó de bouletz,
pieques hallebardes, et lancés et potz a feu, et autres muni-
tions de guerres pour l'armement et equipage d'icelles ga-
leaces.
Lanciafuori, s. m., asta colla quale si alza o si spinge diago-
nalmente, sottovento all'albero o verso poppa, la bugna su-
periore di una vela aurica da lancia o da battello, detta vela
da saccoleva. Piqué : che il Fincati chiamò buttafuori.
F. bout-hors ; I. a boom; P. espicha ; S. botalones de alas.
Lancialovi, s. m., versione di buote-loff. Stuatico.
Il Vocabolario spagnolo L. Gr. F. erroneamente porta :
lancialaoli.
Lanciamento, s. m., l'atto del lanciare, il lanciare in mare,
varare.
Si dice anche lo slancio della prua.
F. rélancement de Vétrave ; I. the rake of the prow ; P. o
lanzamento da roda de proa ; S. el lanzamiento de la roda ;
T. das Anschiessen des Vorstevens.
— della ruota di prua, slancio. Quel tanto che la ruota di prua
sporge dinanzi la spina (chiglia) e forma con una linea curva
il davanti della nave. Vedi Inclinazione, Sporgimento.
V. slanzo ; G. slanso ; Nap. lanzo.
F. elancement de Vétrave; I. the rake of the prow; P. o
langamento da roda de proa ; S. laìizamiento del codaste ;
T. das ausschiessen des Borstevens.
— della ruota di poppa, l'angolo ottuso che la ruota di poppa
186 LAN
fa con la spina (chiglia), che dicesi anche sporto, sporgimento,
inclinazione della ruota di poppa.
F. quete de Vétamhot; I. rake of the stern-post; P. lan-
gamento ; S. lanzamiento ; T. das Ausschiessen.
Lanciamento, o sporgimento del tagliamare,
F. élancement de la guihre ; I. flare of the ram or rake
of the head; P. langamento do talha-mar ; S. lanzamiento
del espolon o del tajamar.
— (tubo di).
F. tube de lancement ; I. submerged discharging tube and
gear; S. tubo de lanzajniento.
Lanciang, grande canoa malese.
Lanciara, s. f., il Maifei, il Botta e il Serdonati, adoprarono in
luogo di lancia o polischermo.
Lranciare, v. a., gittare, scagliare la lancia ; scagliare una tor-
pedine, un siluro, dei shrnappels.
F. lancer ; I. to launch ; P. langar ; T. ein Schiff ablau-
fen lassen.
— (armi da).
— in mare, varare, vedi, o gittare qualsiasi cosa in mare.
I. to launch.
— i navigli torpedinieri sul nemico,
F. lancer les navires porte-torpilles sur Vennemi; I. to
hurl the torpedo ships on the enemy ; T. die Torpedoschiffe
auf den Feind werfen.
Lanciar ia, s. f., basso latino, piccolo naviglio. Il Maffei I'ado-
pra nella sua Storia delle Indie :
« Lanciarias tres confestim expediri jubet ; correptisque
quae fors obtulit telis, in singulas aptas instructasque remigio
centum et quinqueginta armatos imponit. »
Lanciasiluri. Lanciare un siluro, vedi Siluri.
F. lancer une torpille ; I. to launch, to project, to discharge
a torpedo ; T. einen Torpedo lanciren ausstossen.
— di alluminio, R. M., 1894, III, 467.
— alia cordite, R. M., 1892, IV, 475.
— nuovo tipo, R. M., 1890, II, 136.
— congegni, R. M., 1888, II, 335.
— Whitehead, nuovo sistema, R. M., 1889, III, 261.
— R. M., 1904, I, 123.
LAN 187
Lanciasiluri, subacquei. R. 31. , 1890, I, 132.
Lanciata, s. f., colpo, ferita di lancia.
— lo spazio trascorso da una lancia.
— carico di una lancia,
F. charge de chaloupe ; I. launch load ; P. e S. lanchada.
Lanciato, da lanciare, scagliato, svelto, naviglio lanciato.
F. élancé, saillant ; I. flaring; P. langado ; S. lanzado.
— (golfo), vedi Golfo.
Lanciatoia,- rete che si lancia.
— di una pompa da incendio,
F. lance d'une pompe à Incendle ; I. Pipe of a fire-ciiglne ;
T. das Spritzenrohr.
Lanciatori, pi. m., aste di legno che si usano in vari siti, ma
sempre per tenere allontanato o spinto in fuori qualche cosa :
cosi i lanciatori delle crocette e delle coffe servono a dare
più quartiere ai paterazzi, quelli del bompresso a dare mag-
gior quartiere alle sue sartie ecc. Il lanciatore sottoposto al
bompresso (albero di prua) e che serve a dar quartiere alla
briglia dell'asta di fiocco si chiama delfiniera. Piqué.
Lanciatorpedine, s. f., vedi Torpedine.
F. bateau lance torpllle; I. torpedo boat; T. Torpedos
A usschuss- Boote.
Lancieri, pi. m., marinai deputati a vogare nelle lance.
Lancina, s. f., piccola lancia.
S. lanchllla, lanchita.
Lancio, s. m., sbalzo, sbalzo, trabalzo di una nave, il movimento
che allontana un naviglio ora a destra ora a sinistra, dalla
sua via (rotta) diritta. Difetto della nave che si può alquanto
diminuire per mezzo del timone.
— di siluri, R. M., 1890, IV, 24 ; 1895, I, 68.
— laterale pei siluri, R. M., 1892, III, 218.
V. straorzata.
F. lans ou lane d'un valsseau, ou élan d'un valsseau,
embardee ; I. yaw ; P. lango.
— sopracqueo, R. M., 1888, IV, 45.
— subacqueo, R. M., 1888, IV, 42.
F. lancement au-dessous de la flottalson ; I. discharging
from above water; T. die Oberwasser-Lanclrung.
— a gabbia, R. M., 1888, IV, 44.
188 LAN
L»ancione, s. m., grande lancia, capace di molto carico, e di por-
tare ancore, gomene e altri attrezzi molto pesanti. Ordinaria-
mente si manda a remi e serve a caricare e discaricare le
navi, e ad altro nei porti, negli arsenali, e nei fiumi.
S. lanchon.
— barcaccia grossa, e grande lancia da salvagente.
F. grande chaloupe de sauvetage ; I. chain boat; S. lan-
chon de auxillo con gavlete, moUnete etc.
— piccolo naviglio da guerra.
Lancioniere, s. m., marinaio che naviga nel lancione.
— add., attinente a lancione.
Lanciuola, s. f., o bastone dei coltellacci e scopamare.
F. houte-hors de honnettes ; I. studdingsall- booms or swing-
booms ; P. botalo s ; S. botalones ; T. Leeseegel-Spieren.
I^anda, s. f., ognuna delle spranghe o catene di ferro inchiodate
sulla sponda, contrastano lo sforzo delle sartie e dei paterazzi.
F. chatne ; I. chain-plate ; T. RUsteisen.
Il GrUGLiELMOTTi crede di potere indicare i passi delle
Tavole Attiche ove siano citati attrezzi di bronzo rispondenti
alle nostre lande. Prima di tutto nei passi da lui citati, in
tre non v'è accenno a nessuno attrezzo né di ferro, né di
bronzo ; in uno degli altri due si allegano dei legamenti di
bronzo, nell'altro non vi sono citati che chiodi, punte, e ca-
tene di ferro. Certo tanto i Greci che i Romani debbono avere
avuto attrezzi di ferro o di bronzo per fermare il sartiame
-degli alberi, ma non mi pare possibile indicare quali fossero,
come li chiamassero, e quali dei legamenti nominati nelle
Tavole Attiche rispondono propriamente alle nostre lande.
Il P. Guglielmotti adottava la graflalandia, senza darne
alcuna ragione ; solo affermava che landa era per servile imi-
tazione dal francese ; mentre i Francesi ci dicono che il loro
lande viene dall' italiano.
Nel basso latino abbiamo landò e landa, in veneziano e
nel genovese lande al singolare e al plurale : lande il FiN-
OATi, il Settembrini, il Piqué, nell'ALBERTi landa non à
altro significato che di donna da bordello, come anche in ge-
novese. Landra per landa la trovo soltanto nel Pabrili e
nel Gonzales.
LAN 189
Donde viene a noi questa parola ? Io non lo so se pure noD
proviene dal Janna dei Siciliani per latta o lamina di ferro.
Neil' Introduzione all' arte nautica del 1715 si legge :
« Lande, lame di ferro a le quali si attaccan le sarchie sotto
le parasarchie, affiso alle cente della coperta. » Poscia lande
si chiamarono anche le catene che tenevano ferme le sartie.
F. chaines des haubans ; I. chains of the shrouds ; P. aha-
tocadura ; S. cadenas, latas ; T. das Riisteisen.
Landa, maggiori diconsi quelle che fermano le sartie alla sponda :
le minori quelle che le fermano alle gabbie.
Le lande pigliano il nome dall'albero del quale fissano le
sartie.
— pi., di paterazzi, quelle che sostengono la bigotta inferiore
alla quale si tesano i sartiami degli alberetti.
F. chaines de galhauhans ; I. Backstay plates ; T. die Riist-
eisen der Pardunen.
— (contro-) i perni delle).
F. les chevilles des ^triers des haubans ; I. the bolts of the
lower links of chains ; P. os contrabatoques ; S. los pernos de
los estritos ; T. der Klappbolzen.
— specie di catene di ferro, che sostengono le bigotte delle sartie.
Il primo anello abbraccia la bigotta, e l'estremità inferiore
della landa è fìssa al bordo con perni di ferro che attraver-
sano le membrature e sono di dentro fermati con giavete
(chiavette) ossia piccoli pezzi di ferro, ch'entrano in un foro
praticato nell'estremità di ogni perno.
— delle coffe,
F. les landes de hune ; I. the futtock plates ; P. as cadéas-
das bigotas dos cestos; S. las cadenas de las bigotas de las
gabias ; T. die Mars-PiXttingen.
Landauer (esplodenti di), R. M., 1893, III, 135.
Landina, s. f., piccola landa, ciascuna di quelle delle sartie di
gabbia, delle bigotte di coffa.
F. lattes de hune ; I. futtock plates ; T. die Puttingseisen
der Marswanten.
Landò, s. m., sorta di lancia grande la quale per lo più à un
albero nel mezzo, Stratioo.
Landra, per landa, è idiotismo.
190 ITA
Langardo, s. m., brigantino ordinario di commercio, al quale,
oltre la sua propria vela, si aggiunge una gran vela quadra
all'albero di maestra, per mezzo di questa aggiunta si dimi-
nuisce la randa, a fine di renderlo di più facile manovra.
Il langardo, cioè la gran vela che dà nome al naviglio,
non si può alzare (issare) lungo l'albero con una trozza che
tenga al posto il suo pennone ; i cerchi della gran vela aurica
ne impedirebbero il passo; quindi bisogna o che il suo pen-
none sia fìsso, 0 che non sia tenuto e retto se non con dei
bracci passanti per le sartie, come il pennone traverso dello
sloop.
F. e I. langard ; P. e S. langardo; T. Langard.
Langella, s. f., la pesca dei polipi non potrà farsi con le cosi
dette langelle dal primo di marzo a tutto agosto. »
Da lancellaf
Languetti, V., s. m. pi., nello Stratico, idiotismo per linguette.
Lanotau, s. m., albero delle Filippine, col legno del quale si
fanno aste di bandiere e casse di fucile.
L#antaca, s. f., piccolo pezzo di artiglieria di alcuni navigli ma-
lesi, montato sopra una specie di cavalletto elevato sulla
sponda.
S. lantaca.
Lantcia, s. f., specie di naviglio malese, di taglio europeo, e
vele di barca peschereccia. Suole avere due timoni laterali,
falchi a poppa, come gli sciabecchi, una cameretta sovraco-
perta e generalmente un tetto assai elevato.
F. I. e S. lantcha.
Lantea, s. f., naviglio del quale si servono gli europei o ameri-
cani commercianti a Canton e a Macao.
F. lanteas ; S. lantea.
Lfanterna, s. f., anche di varie grandezze e forme, i cui lati sono
con vetri, reti o veli, o lastre di mica, per difesa del vento
e dell' acqua.
L. lanterna, corme ; Gr. yxyó-, ìxij.^Tóp.
F. lanterne; I. lantern; P. lanterna; S. Uìiterna; T. die
Laterne.
— dicesi anche il fanale dei fari, vedi.
— di gabbia, è una parte degli alberi di gabbia, tagliata in
ottagono, e più grossa ad alcuni piedi sotto la loro te-
LAN 191
stata, per servire all' indentura delle croatte dei pappafichi.
Stkatico.
Lanterna, da cartocci, vaso di legno fatto a posta per contenere
un cartoccio, a fine di poterlo trasportare ben difeso da ogni
pericolo di fuoco.
F. lanterne in gargousse, porte-gargoiisses ; I. cartridge-box.
— a mitraglia, scatola cilindrica di latta, del calibro dei pezzi
cui deve servire, questa ripiena di mitraglie e di palle da
fucile, si chiude con un coperchio che si stagna all' intorno.
Si mette questa lanterna sopra la palla del cannone, quando
non si tira a grande distanza e si fa gran danno al nemico.
Nel secolo XIV e XV, Sardi, Artiglierie.
— alcuno la vorrebbe sostituire alla voce osteriggio.
— (astuccio a) quello dello stantuffo artificioso, in forma di gab-
bia., nel quale si cacciano le stoppe tanto abbondanti, che
escono dagli spicchi, e servono al giuoco delle trombe, di ci-
lindri, di macchine a tenuta d'aria. GuGtLIELMOTTI.
— quella parte del piede degli alberi a chiave, che non è cilin-
drica come il resto, ma a spicchi ottagonali, distesi per tutta
la lunghezza del collombiero, ed ov'è precisamente la cava-
toia e la puleggia per guindarli (alzarli), al modo stesso che
la rabazza e la chiavarda per ritenerli al posto.
Alcuni dicono alla romanesca Bocchello. Guglielmotti.
— nome che i bombardieri davano ad un canestro fatto a cono,
nel quale si ponevano le palle e le pietre per la carica del
petriero. « Tutti i cannoni petrieri tiravano palle di pietra,
ovvero altri corpi artificiali, come sacchetti, tonnelletti, lan-
terne, scuffie piene di sassi o altro. » Moretti.
— anche quello strumento che più propriamente dicesi cucchiaia.
— d'assedio, dicevano una pignatta con entro stoppa, catrame,
petrolio, canfora ed altre materie combustibili, per tirare sulle
navi, come per illuminare i fossati dalle mura, ed evitare
sorprese del nemico.
— di sicurezza, lanterna di Davy, o lampada dei minatori, cir-
condata da un sottile velo di filo metallico a prevenire le
esplosioni letali del gas.
L Davy lamp.
— di un albero maggiore, vedi Noce di un albero maggiore,
— del fumaiolo, lanterna del tubo di evacuazione,
192 LAN
F. lanterne de cheminée ; I. lower, chimney-top ; T. das
LaternendacTi,
Lanterna, cieca, quella che non scopre chi la porta,
F. funai sourd ; I. dark lantern ; S. linterna secreta.
— (macch.),
F. lanterne, tambour; l.^drum, ; T. die Seiltromm,el.
Lanternaggio, s. m., gallicismo per lan tematico, vedi.
Lanternatico, s. m., gabella o tassa per aver diritto ad un lam-
pione o lanterna.
F. droit de lanternage, de feu; I. light duty; T. das
Leuchtfeuergeld.
Lranternetta, s. f., vedi bozzello della scotta di gabbia.
— pi., sono due bozzelli di ferro uniti insieme sotto il centro
dei pennoni di gabbia, nei quali passano per scendere in co-
perta le scotte delle gabbie.
F. poulie de has cui ; I. top-sail sheet block ; S. motón ca-
pucino de las gavias.
Lanternino, s. m., piccolo faro, la sua torretta, il fanale all'en-
trata di un piccole porto, alla bocca di un canale o di un
fiume o di un bacino.
— piccola lanterna.
Lanternone, s. m., accrescitivo di lanterna.
— di gondola.
Per lo più quelle lanterne grandi cinte di pergamena o
di carta colorita per illuminazioni, anche sulle navi.
Lantione, s. m., nave cinese a remi.
Lanza, veneto per antenna. Secondo il Boerio valeva, come in
latino antenna, tanto il pennone che Vantenna.
Lanza de la vela latina, è l'unione di due antenne, quella
di sotto, il carro, detta maschio, e femmina quella di sopra,
collegate insieme colle inzinature.
Lanzanella, per linea di scandaglio, data dal Vocabolario spa-
gnolo L. G. F. evidentemente scorretto per lenzanella, vedi
Lenza.
Lanzar, V., lanciare. Lanzar a l'acqua un naviglio, vale vararlo.
Lanzardo, V., pesce, vedi Lacerto, Sgombro.
Lanzaturo, s. m., in napoletano dicesi la fiocina, vedi.
Lanzatella, s. f., in napoletano, barchetta lunga e stretta nei
fianchi, talvolta con vela latina.
LAO-LAP 193
Laorar, V., vedi lavorare.
Laonara, s. f., specie di rete. Napol.
Lapade, s. f., specie di conchiglia univalve, che si attacca così
tenacemente agli scogli che è ben difficile staccarla.
Lapassa, G., per lampazza.
Lapazza, V., in maltese, vedi Lampazza.
Lapazzare, V., lampazzar, vedi Lampazzare.
Vedi Introduzione arte nautica, 1715.
Lapidaria navis, dicevano i Romani quella nave o barca, adatta
al trasporto delle pietre.
Laplace, Pietro Simone di (formola di).
Il principio ch'egli stabili a priori, secondo la sua teoria,
è questo : in un sistema di corpi sottoposto a forze periodi-
che, ma in cui le condizioni primitive del movimento sono
scomparse, i movimenti sono periodici come le forze.
La formola del Laplace dà l'altezza del mare sul livello
medio in un istante qualsiasi, in funzione delle posizioni del
sole, della luna, della latitudine del luogo e di 6 costanti.
Essa si compone di diversi termini, corrispondenti a oscilla-
zioni del livello del mare o a onde diverse ; due dipendenti
dalle posizioni degli astri sulle loro orbite (onda mensile ed
annua), e le altre due dipendenti dalla rotazione della Terra
intorno al suo asse, e aventi per periodo una il giorno intero
(onda diurna) e l'altra la metà (onda semidiurna).
Lappola, s. f., alcuni lo presero per un attrezzo, per un oggetto,
per sotto coverta ; mentre dal contesto del contratto di nolo
del 10 agosto 1264, in Pisa, pubblicato da M. L. de Mas-Latrie,
e accennato da M. Jal alla voce, è chiaro che si tratta di un
luogo cosi detto presso il Porto di Pisa, ove solevansi deporre
le cose e le merci, una specie di Punto franco : Et dictas res
et merces, ut dictum est, portabtint secundum quod consuetum
ut, recipiendo predicta apud Lappulam.
Lappolaio, s. m., il Vocabolario spagnolo fa corrispondere a
spazzatore, scopatore. Quindi Lappola potrebbe corrispondere
a scopa 0 scopeto, o luogo degli spazzini.
E. fauherteur ; I. swaber ; S. lampacero.
Lappolamento, s. m., il ramazzare, l' atto del ramazzare, dello
spazzare.
E. fauhertage ; I. swahbing ; S. lampaceo.
CoRAZZiNi, Vocah. Nautico, 13
194 LAP-LAR
Lappolare, v. a., spazzare la coverta.
F. fauberter ; I. to swab; V.ldbazar ; S. lampacear ; T. die
Deckschwabbern,
Lapponi, stregoni che professano di vendere venti favorevoli ;
come si dice boemo per zingaro.
I. lappland witches.
Larda, s. f., chiamano gli spagnoli una supposta sostanza untuosa
del mare,, mentre non si tratta che di microscopici e infiniti
molluschi e lucciolette di acqua, la quale rimossa dai remi o
dalle onde agitate splende di vivida luce. Questa è quella luce
conosciuta col nome di fosforescenza, e dai nostri marinai col
nome di ardore, dicendo essi che il mare arde.
V. ardor de mar.
Lardare, v. a., vedi Inlardare.
— il rinforzare i canapi con "paglietti e morselli.
— dicesi anche spalmare checchesia di grasso.
— un paglietto, una cinghia, è passare dei filacci di vecchia
corda, del commando, della stoppa tra i fili del tessuto pri-
mitivo del paglietto e della cinghia affine di renderli più
grossi e resistenti.
F. larder un paillet, une sangle.
— una vela, vuol dire imbottirla di stoppa o di lana per acce-
care una falla.
F. larder une voile ; I. to thrumb a sail ; T. ein Segei
bespicken (mit Garnen besetzen).
Lardato, add., e partecipi© ps. da lardare.
I. thrummed.
— trinelle lardate,
F. tresses lardées ; I. chafed sennit ; P. caixeta felpada ;
S. faxa conropa ; T. Tausendbein.
Lardo, s. m., la materia o filacci, che si adoperano per ingros-
sare, cinghie, canapi, baderne.
F. lard, bouts de fil de caret, doni on Iarde une voile, un
paillet ; I. thrum ; S. larda ; T. die kurz geschnittenen Game
zum Spicken.
— o grasso che si adopera per lubrificare i vari pezzi delle mac-
chine, per togliere o diminuire l'attrito.
Lardò, G., chi va là ? voce delle sentinelle, per chiedere il nome
di chi si avanza.
LAR 195
Ldrese, V., per larice.
Larga tira, è vogatura agiata, fatta con poca forza e senza molta
fatica. Stratico, Pantera.
Larga ! comando alla lancia, scorta,
F. poussez ; I. shove off ! ; T. stosst ab !
Largare, v. a., lo stesso che allargare, quindi si adoperò in luogo
di lascare.
Largare una manovra è il contrario d' mirare dei Veneti
uguale a tesare, tirare della lingua nazionale.
F. larguer une manoeuvre, filer, moìlìr une corde; I. to
veer, to ease off ; P. e S. larger, arriar, lascare; T. dbfieren.
— il fondo, detto dell'ancora o che più non tiene o non afferra
il fondo.
F. larguer le fond, deraper ; I. to be anchor a trip ; S. lar-
gar el fondo.
— una vela, aprirla.
F. larguer les voiles ; I. to display ; P. largar o panno ;
S. largar una vela.
— vela, vale aumentare la superficie del velame.
— le vele,
F. déferler les voiles; I. to unfurl or loose any sail;
S. largar el aparejo.
— un canapo, filare, mollare (lascare).
F. larguer une manoeuvre, filer, molUr une corde; I. to
veer, to case off, to case away ; P. largar hum cabo, arriar;
S. largar un cabo, arriar; T. abschricken.
— la mura e la scotta.
F. larguer le lof ; I. to give up tacks and sheets ; P. largar
a amura y la escota; S. largar la amura y la escota.
— la gomena per la mano.
F. filer le cable par le bout; I. to run up the bor oline.
Larga-tira, si dice la voga fatta con poca forza e senza molta
molta fatica.
Larghezza, s. f., di un naviglio, s' intende la maggiore lar-
ghezza, al punto della costa maestra, all'altezza del forte.
Ordinariamente si prende dal di fuori al di fuori. Questa
dimensione è una delle tre principali nella costruzione delle
navi.
F. largeur au maitre bau ; I. breadth of beam ; P. boca
196 LAE
extrema; S. punto de mayoì' manga ; T. die Breite im Haupt-
spant auf der Aussenhaut.
La larghezza di un naviglio è proporzionale alla lunghezza.
Essa varia da un terzo, a un quarto, ad un quinto, un sesto
e un settimo della lunghezza : gli antichi, nelle navi da guerra
la fecero anche maggiore sino ad 1 : 10.
V. hoccatura di una nave, boca ; G. imhocata,
F. ant. bouchin, largeur d'un vaisseau ; I. main-breadth ;
P. boca ; S. manga boca ; T. die Breite.
Larghezza, è la larghezza della nave posta in qualsiasi parte
dalla qual parte allora si denomina.
« La larghezza della nave, è sempre misurata nel piano
della sezione maestra, però si può intendere misurata in di-
versi modi, che vengono precisati con esplicite indica-
zioni. Se s' intende la larghezza misurata alla intersezione
del piano trasversale anzidetto col piano di galleggiamento,
si à la larghezza al galleggiamento, la quale poi può essere
misurata fuori ossatura, oppure fuori fasciame o corazza^
secondoché vien presa dai bordi esterni dell'ossatura o dal-
l'esterno del fasciame o della corazza. Se s'intende la lar-
ghezza massima assoluta, senza tener conto del piano di gal-
leggiamento, si possono considerare, secondo i casi, la larghezza
m,assima fuori ossatura o la larghezza massima fuori fa-
sciame 0 corazza. Secondo le forme della carena e delle mu-
rate, queste larghezze massime possono aversi sia al di sopra,
sia al di sotto del piano di galleggiamento. » Russo.
Nelle poliremi degli antichi, la larghezza massima delle
navi era al piano della coperta, come nelle galee del medio
evo. Nei galeoni la massima larghezza era a circa la metà
dell'altezza dal forte alla spina.
— esterna, larghezza presa da fuori in fuori.
F. largeur extérieur, hors bordage ; I. external breadth ;
P. boca exterior ; S. manga de fuera o fuera de membrios ;
T. die àussere Breite.
— in lume, larghezza interna.
F. largeur intérieur, I. breadth in the clear, inside breadth;
P. boca interior; S. manga interior ; T. die Breite im Lichten.
— dei pieni di un cannone rigato.
LAR 197
F. largeur des cloisons ; I. breadth of the lands between
the grooves; T. die Breite der Balken oder Felder.
Larghezza, alla linea d'acqua in carico,
F. largeur a la flottaison en charge ; I. breadth at the load-
line ; T. die Breite in der Ladericasserlinie,
— di stazza, larghezza di stazzatura.
F. largeur au tonnage; I. breadth for tonnage; T. die
Breite zur Etiche,
— al forte.
F. largeur au fort; I. extreme breadth, greatest beam of
a ship; T. die grosste Schiffsbreite.
— da vivo a vivo,
F. largeur dans oeuvre ; I. width in the clear ; T. die lichte
Weite eines Raumes.
— sull'ossatura,
F. largeur sur membre ; I. moulded breadth, moulding
breadth ; T. die Mallbreite, die gemallte Breite,
— fuori fasciame,
F. largeur hors bordé, hors bordage ; I. breadth at the
outside of the planking or plating ; T. die Breite auf Aussenhaut,
auf den Planken, auf den Flatten.
— alia costa maestra fuori fasciame,
F. largeur aie maitre couple hors bordé ; I. extreme breadth
at the midship-section outside planking or plating ; T. die
Breite im Hauptspant auf der Aussenhaut.
— massima sull'ossatura,
F. largeur du fort en dehors des membres ; I, gi'eatest
moulded breadth, beam ; T. die grosste Breite am Innholze, auf
den Spanten.
— da torrette a serrette,
F. largeur en dedans de vaigrage; S. manga de arqueo.
— di stazza, ,
— (naviglio la cui) è un decimo della lunghezza,
F. un navire dont la longueur est de dix fois la largeur;
I. a ship with a length ten times the beam; T. ein Schiff,
welches die zehnfache Breite zur Ldnge hat.
Largo, s. m., tutta l'ampiezza del mare lungi dalla terra: onde
si dice : andare al largo, venire dal largo, pigliare il largo,
198 ^ LAR
spingersi al largo, stare al largo, muoversi dal largo, lo stesso
che alto mare.
L. altus ; Gr. prendono il largo, detto delle navi, k-jiyoy-ai.
F. largue ; I. in the offing ; V. a o largo ; S. a lo largo,
en alta mar; T. der Seeramm, die off'ene See.
Al largo di un capo, città, isola o porto, significa essere
in alto mare in linea retta o sulla perpendicolare a detti
luoghi.
F. au large ; I. in the offtng, off ; T. draussen, in See, auf
hoher See.
Largo, (vento) quello che fa un angolo retto con la via del na-
viglio.
F. langue ; I. large, free, leading ; P. e S. largo ; T. Raum,
— add. Si dice che una nave è larga al transtro, trave
(baglio) maestro tanto .... cosi : Larga (ìiavis) subtus primum
coopertam palmorum XXXVII (27 pi. 9 pò. = 9"^ o-). Roh
Bibl. nation. Demande de navires fatte h Gènes par les en-
voy es de S. Louis (1246).
— l'alto mare.
F. large.
— da chicchesia, lontano.
L. procul ; Gr. irójspw.
— (il o al) 1' alto mare o all' alto mare.
F. le large, au large; I. the offing, the main sea; P. o
alto mar; S. mar alta, el largo; T. Raumte, Seeràumte, See-
raum.
— (prendere il).
F. prendre le large, porter au large ; I. to stand oft shore;
S. navegar amollado ; T. vom Land abliegen.
— (tenersi più al).
F. se lenir plus au large ; I. to keep further off ; S. ha-
cerse h lo largo ; T. mehr abliegen.
— (verso il).
F. vers le large, du coté de la mer ; 1. oftward ; T. seewarts,
— di poppa di naviglio. Il Botta lo adoperò pel Castello di poppa
o Cassero.
— (vento) buon vento, è quello che viene da poppa via del tra-
verso della nave, e si riguarda come il più favorevole, non
perché agisca direttamente, ma perché permettendo di spie-
LAE, 199
gare più vele al vento, e questo potendo esercitare la sua
forza su tutte, attesa la sua direzione che è tra la perpen-
dicolare alla rotta (via) e il vento in poppa, cioè largo di
quattro o cinque gradi o quarte, fa si che la nave corra più
che col vento in poppa, poi che in questo caso non si può
trar partito da molte vele, le posteriori rubando il vento alle
anteriori. Piqué.
Largo, add., (comincia a chiamarsi) il vento, nelle navi a vele
quadre, quando la sua direzione descrive con la linea della
spina (chiglia) un angolo di almeno 78<* e 45' e termina ad un
angolo di 168° e 45'.
F. largite; P. e S. largo; T. Raum.
— lontano dal vento.
F. largue ; I. off, or from the wind ; T. vom Winde ab.
— I comando,
I. keeps oft.
— (andare al).
F. porter le cap à la mer ; I. to stand oft ; P. correr ao
largo ; S. correr fuera, al largo ; T. seewàrts anlegen,
— (aver vento), andare a vento largo, navigare col vento largo
nelle vele. Grande largo, angolo del vento, ancora più aperto
di quello del largo.
F. avoir vent largue, aller vent largue, porter largue, na-
viguer avec le vent largue dans les voiles. Grande largue, an-
gle du vent plus ouvert encore que celui du largue ; I. to sail
largue.
— (il vento diviene).
F. le vent adonne ; I. the wind veers oft ; P. o vento larga ;
S. el viento larga; T. rdumen, der Wind rdumt.
— (correr con) quartiere.
F. aUer vent grand largue ; I. the sail with a quartering
wind ; P. andar vento a um largo ; S. ir con viento a la qua-
dra ; T. Raumschoots segeln.
— (vento del) quello opposto al vento di terra.
— (gran) quando il vento fa con la via del naviglio, un angolo
maggiore del retto.
F. grand largue ; S. arribado.
— (tenere il) servirsi di tutti i venti, da quello di terra sino al
vento di poppa. FouRNiER.
200 LAR-LAS
Largo, di poppa, vedi Fòri.
L. forum.
— in senso di lento, cioè non teso, non tirato. Si dicono larghe
le manovre, le sartie, le scotte, le valvole, gli stantuffi che
siano in questa condizione.
— ! comando di tirarsi indietro o di allontanarsi, o di non av-
vicinarsi.
F. au large; I. keep off; P. e S. largo; T. halt ah, nicht
anlegen.
— (correr al).
F. se mettre au large ; I. to stand off to sea ; P. correr ao
largo ; S. correr al largo ; T. die Raumte suchen.
Vedi Allargarsi.
Largotira, vedi Largatira.
Larice, s. m., pinus larix delle conifere, tronco diritto e molto
alto.
L. lai^ix ; Gr. >a/5t?, £xo^,f.
F. mélez, larix ; L larch tree ; P. lari^o ; S. alerce ; T. die
Larche.
— femmina è il pinus cedrus o cedro del monte Libano.
Larnax, acos, in greco naviglio, arca di Noè, o di Deucalione.
Gr. /cijOVK?, «xoc.
Lasca, s. f., pesce d'acqua dolce, di fiumi e di laghi.
Dante, Purg., 32, V usava per pesce in generale :
Ohe raggia dietro alla celeste lasca.
Lasca ! comando di allentare qualche manovra.
V. lasca ! ; G. lasca ! allasca ! anco i Napoletani anno
lasco per lento, arrendevole, come lo dà il D'Ambra nel suo
Vocabolario, e quindi debbono avere lascare e tutti i derivati.
F. choquez ! ; I. check; P. larga; S. lasca; T. schrick!
Lascar, s. m., nome dato a marinai indiani, specialmente a quelli
che prendon servizio nei navigli europei che navigano nei
mari delle Indie orientali.
P. lascarim ; S. lascar.
Lascare, v. a., voce nazionale propria, legittima, in luogo del
dialettale mollare.
Cosi per esempio : Lasca boline, e tira e molla (e lasca)
a poppa, comando che si usa nel girai* di banda, vento in
LAS 201
faccia, volendo cambiar le vele di maestra e di mezzana, per
orientarle e murarle dall'altra parte.
L. laxare ; Gr. yjxlivi.
F. molUr ; I. to case off; P. lascar ; S. lascar, arriar.
Lascare, allentare, dialettale (mollare) j è il contrario di tesare,
tirare, tendere.
L' abbiamo in Virgilio, Aen,, III, 266 :
tam litore funem
Diripere, excussosque jubet laxare rudentes.
L. laxare; V. lascare; lascar la borina (sic) è molar la
borina. Introduz. air arte nautica, 1715 ; lascar la gomena è
filarne un poco ; lascare una corda è allentarla. Gr. lasca e
aliased.
F. larguer ; I. to ease away ; P. acusar ; S. lascar.
— una manovra, una legatura, un ormeggio, si dice per signi-
ficare di lasciarla correre e distaccarla se è troppo tesa. I Ve-
neti : dare un salto.
F. larguer une manoeuvre, une amarre ; I. to ease or
loosen any rope, to let fly ; P. e S. dar un salto ; T. ahscJiri-
cken ein Tau.
— mollare, allentare, lascare, le (scotte) centre.
F. larguer les écontes ; I. to let go the sheets or let -fly the
sheets ; P. acusar ; S. lascar ; P. e S. anche largar ; T. schri-
cken.
E cosi lascare o allentare i bracci della grande gabbia,
una legatura, un terzaruolo.
— 0 allentare o mollare una vela significa spiegarla al vento.
F. larguer une voile ; I. to loosen any sail ; P. e S. largar.
— V orza.
F. larguer le lof.
— per filare.
F. filer; I. to fly.
— la gomena, allentare, lascare (mollare).
F. filer le cable par le bout; I. to veer away the cable to
the end.
— la catena.
I. to surge the cable.
— i bracci di sottovento e tesare (alare) i bracci di sopravento,
202 LAS
I. to round in,
Lascare, la bolina.
F. filer la houllne ; I. to run up the bowline.
— un canapo.
F. choquer un cordage; I. to check, to surge; P. acusar
cobo ; S. lascar cable ; T. eln Ende schricken,
— la vetta di un paranco.
F. larguer un palaìi ; I. to come up a tackle; T. cine
Talje einfleren.
— - la scotta per la mano.
F. filer toute Vécoute ; I. to let fly the sheet ; S. dar un
salto a la escota.
— la gomena per la mano.
F. filer le cable par le bout; I. to veer away the cable to
the end ; P. alUviar urn cabo ; T. unter (uber) Hand fieren.
— lo scandaglio sul fondo.
I. keep the lead going ; S. dejar la sonda.
Lasciare, v. a. e n. abbandonare una cosa.
V. lassar; G. lascia; Sic. lassar i.
F. laisser ; I. to leave, to loosen ; P. deixar, desamparar ;
S. dejar ; T. lassen.
— la cappa,
F. laisser la cape ; P. desfaser a capa.
Lascia correre ! per significare che la nave non venga al-
l'orza, ma lasci che le vele portino in pieno.
F. laisse courir; I. keep her full! no near!
Lascia abbattere, si dice perché non impedisca che il na-
viglio obbedisca all'azione attuale delle vele e del timone.
F. laisse abattre ; I. let her cast, let her fall off.
— parlando dell'ancora per indicare che l'ancora à lasciato il
fondo.
F. Vancre a laisse ,'■ I. the anchor is loosened from its hold,
the anchor is a trip, the anchor is a weigh.
— cadere l'ancora.
F. mouille ; L let go the anchor.
— il gavitello 0 la meda.
F. laisser la bouée ou la balise ; I. to leave the buoy or
the beacon ; T. die JBoje oder Bake.
LAS 203
Lasciare, portare, è continuare a far portare le vele a pieno e
a correre con velocità, onde si dà al timoniere il comando :
F. laissez porter; I. don't shake her ; T. nicht killen.
— abbandonare checchessia : contrario di tenere.
Quando dicesi dell'ancora significa il lasciare il ritegno,
che essa fa, o la presa.
F. deraper ; L to break the ground ; P. abandonar a au'
cora; T. den Grund brechen.
Lascia ! comando per lo più ai timonieri e ai macchinisti,
d'interrompere la loro azione.
— gli ormeggi, disormeggiare.
P. desmarrar uin navio.
— per occhio, vedi filare per occhio.
— di poppa una nave.
F. Jaisser de Varriere; I. to drop a vessel; T. sacken.
— far testa, lasciar presentare.
F. laisser faire tète ; I. to bring up the ship ; T. das Schiff
aufdrehen lassen.
— scappare il vapore.
F. laisser échapper la vapeur ; I. to let off the steam.
— cadere i fuochi.
F. lais.se tomber les feux; 1. to bank fires.
— poggiare !
I. let her bear up !
— andare,
F. Idisse alter; I. way enough.
— passare ! permesso di passare rilasciato dalla Dogana.
I. cockets.
— cadere una vela.
F. laisser tomber une voile ; I. to let go, to let fall, to cut
a sail.
Lasco, add., lento, non tesato o tirato, parlando di manovre che
non siano ben tesate, tirate.
V. e G. lasco ; N. lasco ; Sic. lascu.
F. mou ; I. slack; T. schlaff.
— detto di vento, vale debole, leggiero.
I. soft wind.
— s. m., la lunghezza supplementare di una gomena sottoma-
204 LAS
l'ina, affinché possa riposare liberamente sul fondo del mare.
Questa lunghezza varia ordinariamente da cinque a dieci piedi
per o/o della lunghezza necessaria.
F. mou d'un cable.
Lasta, s. f., o lasto, misura e peso del commercio marittimo
particolarmente presso gli Olandesi ed altre nazioni del
settentrione di Europa : ma variava presso i diversi popoli ;
tuttavia, generalmente si valutava per due tonnellate, o chili
due mila.
Si disse cosi anco il carico di una nave.
F. laste ; I. last; P. lastra ; S. lastre; T. die Last, '
— per zavorra, vedi Lastra.
Lastra, s. f., materiale non molto grosso, ma piuttosto lato, come
di metallo, di vetro, di pietra, di ghiaccio, di gomma elastica.
— dicesi anche la base della macchina.
— da tubi o intelaiatura, quella sulla quale i tubi saldati in-
sieme, si dispongono.
— per fodera di carena.
F. feuille de douhlage ; I. sheathing sheet; T. das Four-
nirhlatt.
— s. f. pi., lastre ; con queste un tempo si fece e forse anco
adesso, si fa la zavorra sulle navi in legno. Lastre di pietra
squadrate da servire per lastricare le vie cittadine nelle città
mancanti di pietra.
F. lest ; I. ballast^ lastage ; P. lastra ; S. lastre ; T. die Last.
— di gomma elastica.
F. feuille de caoutchouc; I. India rubber - sheet ; T. die
Kautschukplatte.
— di ottone.
F. feuille, plaque de laiton ; L brass-plate ; T. das Messing-
blech.
— di rame.
F. feuille de cuivre ; I. copper sheet, copper-plate ; T. das
Kupferblech.
— di zinco.
F. feuille de zinc; I. zinc-sheet; T. das Zinkblech.
— di vetro.
F. plateau de verre ; I. glass-plate ; T. die Glasscheibe.
— pi., di sfregamento del freno di un affusto.
LAS-LAT 205
F. grandes lames de frein ; I. compressor bars; T. die
Bremsschlenen am Schlitten.
— a sdrucciolo.
F. glissiere de detente, glace de tiroir ; I. slide-face ; T. die
Gleitflciche eines Dampfcilinders,
— del collettore,
F. lame ; I. segment ; T. das Collectorsegment.
— di fondazione,
F. plaque de fondqtion ; I. lobe-plate, sole-plate ; T. die
Grundplatte.
t — di giunzione,
F. plaque d' assemblage ; I. junction plate ; T. die Verbin-
dungsplatte.
Lastrare, v. a., inzavorrare con lastre un naviglio. In seguito da
poi che le lastre si accomodavano con ordine, questa voce si
adoperò pure per indicare la ordinata disposizione delle mer-
canzie.
Come passò a significare qualsiasi specie di zavorra, par-
ticolarmente se di materie pesanti, dicendosi lastrico di ferro
come di pietra.
F. lester ; I. to ballast; P. e S. lastrar ; T. ballasten.
Lastratore, s. m., colui che mette la zavorra in una nave o vi
pone ed ordina mercanzie.
F. lesteur ; I. ballast heaver ; P. e S. lastrador.
Lastrico, idiotismo, da last anglo-olandese, per zavorra, usato
anche dal Crescenzio : E perché è necessario, che la galea
abbi il lastrico suo di saborra, piombo, o altri simili pesi,
pag. 108. Potrebbe anco derivare da lastra, come quello che
serve a lastricare le vie cittadine.
P. lastro.
Lata, s. f., ciascuno di quei tavoloni, che nei navigli minori
tengono luogo dei bagli (transtri).
— ciascuno dei tavoloni che talvolta ponevansi a rinforzo tra
l'uno e l'altro baglio (transtro).
Questa voce si trova scritta in diversi modi: lata, latta,
lada, lacta e perfino lacca. Se viene veramente dal latino,
come pensò il Guglielmotti, l' unica forma deve essere lata
dal latino latus in senso di largo. Simili denominazioni dalla
forma sono comuni in tutte le lingue : cosi abbiamo : piane,
206 LAT
pianelle, corba o curva per costa : e però la grafìa propria è
lata e non latta, tanto più che si toglie anche l'equivoco con
latta foglio metallico.
V. lata ; G. latta ; Provenzale lata.
r. latte, nel secolo XVI anche late ; I. latli, ledge, batten,
thin beam ; P. e S. lata ; T. die Balkfdllungen.
Lata maestro, transtro o trave maestro (baglio) ; lata di
collo, lata del giogo : Le late del giogo a poppa, o a proda,
non entrano nel numero delle sessanta, perché quelle non àn
collo, et si chiamano latonì, e si mettono ad arbitrio nove,
dieci, più 0 meno. Crescenzio, p. 30.
Lata, pi., del collo, usavansi nelle galee larghe o svasate. Quelle
migliori, che chiodate sotto coperta e sulle coniugate sotto-
stanti, cacciavano fuori il collo, per sostenere i baccalari e
il posticcio, erano pur da cinquanta a sessanta, cioè uguali
al numero dei baccalari. Guglielmotti.
Dubito dell'esattezza di questa definizione. Vedi a Collo
di lata, ciò che ne dicono il Crescenzio e il Pantera.
— pi., del giogo a poppa o a proda, non entrano nel numero
delle sessanta. Le late del collo si raddrizzavano alle loro
due estremità ad un angolo di 68 gradi. Esse erano le late
principali della galea, cioè esse erano ciò che i travi (bagli)
nei navigli: le late bastarde facevano l'ufficio di baglietti o
traversi. Le late da collo 60 in circa, secondo la grandezza
del vascello. Fra queste due late et in mezzo vanno le late
bastarde che non anno collo, altre tante in numero. Cre-
scenzio, 30.
— pi., delle coffe, quelle che servono a fare il parapetto di esse.
P. guérites ; I. laths of a top to contain the futtock -plates.
Vedi Garitta.
Nel Mediterraneo si usa lata e francese late, nell' Oceano :
barrot.
— ciascuno dei pezzi di costruzione di legno, ordinariamente
piatti, che si pongono in diverse parti e a diversi usi, quali
sono ; le latte o traversi dei grigliati, e quelli del graticolato
della palmetta o della piattaforma delle gabbie.
— Longhezza della lata palmi 21 (5 m. e 11 cent.), Crescen-
zio, 22. Da una lata all'altra palmi due et mezzo (m. 0, 60 cent.).
Id, 26.
LAT 207
Lata, di ferro, anno risoluto il problema della collegazione dei
membri delle navi sino' alla lunghezza di ottanta metri.
— di galea le traverse che sostenevano la tolda.
F. lattes de galere ; I. the broad thin beams of a galley.
— pL, di carabottino, tavole sottili che servono a coprire i ba-
glietti (travicelli) dei carabottini.
F. lattes de caìllebotis ; I. battens or laths of the gratings.
— pi., di gabbia, ferramenti che tengono le bigotte delle sartie
degli alberi di gabbia, contro il bordo (la banda) delle stesse
gabbie. Vedi Landa di gabbia (Landes de hune).
— pi., bastarde quelle piccole, senza collo, le quali puntellavano
per di dentro il corbame. Guglielmotti, il quale qui usa la
voce dialettale : corbame anziché costarne.
S. barrotes.
— maestra, la maggiore, essendo alla maggior larghezza del na-
viglio.
— pi., quelle curve o a cerchio che sostenevano la coperta o in-
tavolato della carrozza nelle galee.
F. guerites ; I. a sentry-box.
Latare, v. a., fornire di late il naviglio, collocare al posto le late.
F. later.
Latato, add. p. ps., da latare, dicono gli Spagnoli un naviglio
che abbia un lato più pesante dell'altro, per costruzione.
S. ladeado.
Latena, per latina, leggesi nella Vita di S. Cesario del secolo VI :
tres naves, quas latenas vocant, majores, plenas tritico di-
rexerunt.
Laterale, add., di lato, che è a lato,
F. lateral; I. lateral; T. seitlich. ^
Laterali (paramezzali). Vedi Paramezzale.
Latina, s. f., piccola lata.
Latino, add., dicesi legno o naviglio latino quello che à le vele
latine o triangolari, vedi Vela, e sono costruiti sul tipo delle
navi italiane, proveniente dalle latine antiche. Queste anno
uno, 0 due, o tre alberi, non anno il bompresso. Ciascuno
degli alberi à il calcese ed una sola vela triangolare, il cui
lato più lungo s'inferisce nell'antenna, che si alza (issa) e
si abbassa (ammaina) lungo l'albero per mezzo di una drizza
e di una trozza.
208 LAT
L'antenna diversifica dal pennone in questo: che è com-
posta di due parti il carro e la penna (vedi), che non è so-
speso all'albero pel suo mezzo, ma presso a poco al terzo della
sua lunghezza, tenendo la parte più corta e più grossa a
basso, s' incrocia ad angolo acuto coli' albero che sorpassa di
molto in altezza. La bugna, il piede è tenuto da un propede
(scotta) e si tira (cazza) verso l' indietro e sotto vento, se-
condo la direzione di questo.
F. latin; I. lateen; P. e S. latino; T. das Fahrzeug mit
Lateinsegeln.
Latino, f., attrezzatura, quella adattata alle vele latine, e cosi
velatura e alberatura.
Fecero la Pinta rotonda, perché era latina. L'attrezzarono,
l'alberarono, la velarono alla maniera dei vascelli tondi; cioè
con tre vele latine dietro, e vele quadrate soltanto all'albero
di mezzana, come le caravelle ordinarie. Per la sua trasfor-
mazione, la Pinta ebbe vele quadrate all'albero di mezzana
e all'albero maestro, e vele triangolari all'artimone e al con-
troartimone. Colombo, Primo viaggio (9 agosto, 1492).
E. batiment latin; I. lateen, or fore and aft sail; P. e
S. navio latino ; T. das Fahrzeug mit Lateinsegeln.
Lation o lantion specie di naviglio per cabotare ai littorali della
Cina.
S. lation 0 lantioìi.
Latitudinale, add., da latitudine, nel verso di essa.
F. latitudinale; I. athwartsìiip, transverse ; P. latitudinal;
S. en el sentido latitudinal,
— grandi latitudini,
F. latitudes élevées ; I. high latitudes; T. hohe Breiten.
— della nave.
F. latitude du navire ; I. ships latitude ; P. latitude do
navio ; S. latitud del huque ; T. die Breite des Schiffes nach
der Positionshestimmung.
— (differenza di).
F. changement en latitude ; I. difference of latitude ;
T. der Breitenunterschied, die verdnderte Breite.
— (differenza di) verso B., differenza boreale, settentrionale, bo-
reaggiare,
LAT 209
F. chemin nord ; I. northing ; T. nordlicher Breitenun-
terschled.
Latitudinale (differenza di) verso austro, differenza meridio-
nale,
F. chemin sud; I. southing; T. sudlicher Breitenun-
terschied
Latitudine, s. f., la distanza di un punto della superficie terre-
stre dall'equatore, e si conta dall'equatore a B. e dall'equa-
tore ad A. misurata in gradi sul meridiano.
F., I. e P. latitude; S. latitud ; T. die Breite.
— la distanza angolare di un astro dall'eclittica, latitudine ce-
leste. L'angolo che fa con un piano parallelo all'eclittica la
linea retta che passa per un astro e per un centro dato su
detto piano.
Geograficamente : La distanza boreale o meridionale dal-
l'equatore misurata sopra un meridiano.
Si dice che è in alta latitudine una parte della superficie
terrestre che sia vicina al cerchio polare, o dentro esso, o li
presso.
F. haicte latitude; I. high latitude; S. alta latitud.
Bassa latitudine si dice di una parte che sia presso l' equa-
tore 0 almeno non molto lontano.
F. basse latitude ; I. the loto latitude ; S. latitud haja ;
T. niedere Breiten.
— per estensione, i climi diversi, considerati rispetto alla loro
temperatura, perché questa dipende dalla distanza dell' equa-
tore, notata dalla latitudine.
— latitudine astronomica o celeste. Vedi sopra.
F. latitude celeste ; I. astronomical latitude, celestial lati-
tude ; S. latitud celeste; T. die astronomische Breite.
— (formola per calcolare la) con osservazioni nel primo verti-
cale, metodo Bessel, R. M., 1894, I, 5.
-^ apparente o geografica di un luogo, l'angolo incluso tra una
linea perpendicolare o normale e il piano dell'equatore, dif-
ferendo di poco dalla latitudine geocentrica per la differenza
della figura della terra da una vera sfera.
F. latitude geographique ; I. geographical latitude ; T. die
geographische Breite.
CORAZZINI, Vocab. Nautico. 14
210 LAT
Latitudine, eliocentrica di un astro che s' immagina veduto dal
centro del sole.
F. latitude héliocentrique ; I. heliocentric latitude ; T. he-
liocentrische Breite.
— calcolare la latitudine per l'altezza meridiana,
F. calcular la latitude pai- la hauteur meridienne ; I. to
find the latitude by meridian altitude; S. calcular la la-
titud.
— (grado di).
F. degré de latitude ; I. degree of latitude ; T. der Breiten:
grad.
— (circolo di) un gran circolo perpendicolare al piano dell' eclit-
tica, passante tra i suoi poli.
F. cercle de latitude ; I. circle of latitude ; T. der Breiten-
kreis.
— (parallelo di).
F. parallele de latitude ; I. parallel of latitude ; P. e S. pa-
rallelo do e de latitude; T. der Breitenparallel.
— di stima o stimata, quella ottenuta pei calcoli fatti sulla
nave.
F. latitude estìmée ; I. latitude hy account or by dead re-
ckoning ; S. de estima o estima da ; T. die gegisste Breite.
— osservata, quella ottenuta dalla osservazione degli astri.
F. latitude observée ; I. latitude kn^own by observation ; P.
e S. observada ; T. die observirte Breite.
— corretta quella che risulta dal confronto della stimata con la
osservata.
F. latitude corrigee ; I. latitude corrected ; P. latitude cor-
recta ; S. corregida ; T. die verbesserte Breite,
— geodetica.
F. latitude geodetique ; I. geodetic latitude ; P. e S. I. geo-
detica ; T. die Breite geodetische.
— geocentrica, la latitudine di un pianeta visto , dalla terra
o dal suo luogo ridotto all'eclittica opposto ad eliocen-
trico.
F. latitude geocentrique ; I. geocentric latitude; P. e S. ?.
geocentrica ; T. die geocentrische Breite.
— magnetica, quella misurata sul meridiano magnetico.
F. latitude magnétique ; I. magnetic latitude ; P. e S. l.
magnetica ; T. die magnetische Breite.
\
LAT 211
Latitudine, regole per eseguire in nave i calcoli di latitudine,
longitudine e deviazione. Vedi Leonardi Cattolica, 483.
— con due altezze circummeridiane.
F. calculer la latitude par des circummeridiannes ; I. to
find the latitude by circummeridian altitudes ; S. calular la
latitude por circonmeridianas.
— con la stella polare {alfa Orsa Minore).
F. determination de la latitude, au moyen d'une hauteur
de la polaire ; I. finding the latitude by the pole star; T. die
Breitebestimmung durch den Polar stern.
— col cambiamento dell'altezza presso il 1° verticale.
— di partenza, quella del punto ove si cominciò la navigazione ;
e quella del principio di un nuovo calcolo di stima.
F. latitude de depart ; I. latitude left, starting latitude,
departed latitude ; S. latitud salida ; T. die Abfahrtbreite.
— di arrive, quella del punto ove giunse la nave al concludere
una via (rotta), o al serrar il calcolo di stima per sapere la
situazione nel momento che si vuole o importa.
F. latitude d^arrivée ; I. latitude in, latitude arrived at ;
S. latitud llegada ; T. die Ankunftsbreite.
— media, quella che risulta dalla semisomma di quella della
partenza e dell'arrivo.
F. latitude moyenìie, parallele moyenne ; S. latitud media ;
T. die Mittelbreite.
— crescente, quella data dalla vicinanza sempre aumentante dei
meridiani tra loro, andando verso il polo.
F. latitude croissante ; I. meridional parts ; S. latitud cre-
dente ; T. wachsende Breite.
— (ascendere, subire, montare o rimontare, elevarsi, guadagnare,
crescere e aumentare in) è navigare, o avanzare in distanza
dall'equatore verso il polo; il che talvolta viene espresso con
le frasi guadagnare a 5 o ad ^. Latitudine ascendente è la
crescente latitudine di un pianeta.
F. s'élever, gagner, en latitude, prendre une latitude ; I. to
make, to increase, to take a latitude ; S. gagnar, subir en
latitud, tornar una latitud.
— correre in latitudine è navigare per un meridiano dall'equa-
tore verso i poli, altri verso l'equatore diminuire di latitu-
dine. Altri'lo intendono per solo navigare su di un meridiano
in qualsiasi senso, cioè o a ^ o ad .4.
212 LAT
F. courir en latitude ; I. to sum down latitude ; S. corren
en latitud; T. Breite machen.
Latitudine, l'altezza meridiana di un astro che non sia il sole.
— le altezze circumineridiane di un astro.
— il doppio passaggio al meridiano delle stelle dette circum-
polari.
— due altezze del sole a qualche ora di distanza.
— le altezze simultanee o non simultanee di due stelle qual-
siansi.
— due altezze del sole ravvicinate.
— l'altezza di un astro osservata ad un'ora conosciuta.
— l'osservazione della stella polare per le latitudini boreali.
— la posizione di un astro, quando si riferisce all'eclittica, è
determinata dalla sua latitudine, e la latitudine di un astro
è l'arco del gran circolo che passa dal polo dell'eclittica,
compreso tra il centro di quest'astro e l'eclittica medesima.
Il detto gran circolo si chiama circolo di latitudine.
La latitudine e la longitudine del sole, della luna e dei
principali pianeti si à calcolata nella Cognizione dei tempi.
Latitude, nel basso latino, la larghezza maggiore, o la bocca di
una nave. Latitudinis in dieta cooperta inferius palmorumXXX
(= 7m^ 14c).
Lato, s. m., per fianco, banda, della nave.
ViEGiLio, Aen., I, 103 :
tum prora avertit, et undis
Dat latus.
Seneca, Hippol., 1073 :
quali s turbido rector mari
Eatem retentat, ne det obliquum latus.
L. latus; Gr. w^^o^, Ateneo, V, 43.
F. coté, flanc d'un navire ; I. side, hord, hroad ; P. lado,
banda ; S. costado, lado, banda ; T. Seite, Bord, Breitseite eines
Schiffes.
— dello scarico del vapore dicesi quello dal quale incomincia a
scaricarsi.
— della luce dal quale il vapore entra nel cilindro, dicesi il
lato della introduzione o lato del vapore.
— dare lato, Consol. del mare, 1567, e. 60.
— 0 fianco destro della nave, destra,
F. tribord ; I. staboard ; P. estibordo ; S. estribor.
LAT 213
Lato, 0 fianco sinistro, o semplicemente sinistro (sottintendi della
nave),
F. babord ; I. barboard ; P. hombordo ; S. babor.
— d'introduzione delle valvole distributrici.
— di sopravento.
F. coté, bord du vent ; I. weather side ; T. die Luftseite.
— di sottovento,
F. coté, bord de sous le- vent ; I. lee side ; T. die Leeseite,
— di sottovento del cassero di poppa, dove stanno di guardia
gli ufficiali subalterni.
I. lee-side of the quarter-deck.
Latone, vedi Lata. ^
S. costillas.
Latoni, pi. m., piccole coste di un naviglio.
— pi., accrescitivo di lata, le late del giogo a poppa e a prua
nelle galee.
Latore, s. m., del cambio marittimo.
F. porteur du contrai à la grosse ; I. bottomry-bondholder ;
T. der Uberbringer des Bodmereibriefes.
Latta, s. f., volgarmente per lata, vedi. ^
Latta, s. f., ferro bianco in fogli.
F. fer-blanc ; I. tin-plate, tinned iron-plate, tinned sheet-
iron ; T, das Weissblech.
Lattare, v. a., le boccheporte.
F. clouer les lattes des prélats d'écoiUille ; I. to batteri the
hatches; T. die Luken schalken.
Latte, s. m., di pesce,
F. laite, laitance ; I. soft-roe, milk ; T. die Milch der
Marmlichen.
Latterini, s. m. pi., pesci minutissimi, i quali, pescati, paiono
carnume o gelatina ; ma lessato è bianchissimo, ben confor-
mato e delicatissimo a mangiare.
Latus, eris, lato, fianco del naviglio ; nel basso latino anche
latus, US : Item quod cives Massiliae .... sint perpetuo quiti (sic)
et liberi de facto latuum navium et galearum et aliorum li-
gnorum etc.
fluctusque ad sidera tollit.
Franguntur remi : turn prora avertit, et undis
Dat latus.
Virgilio, Aen., I, 103.
214 LAU
qualis turbido rector mari
Eatem retentat, ne det obliquum latus. •
Seneca, Hlppol., 1073.
Nonne vides, ut
Nudum remigio latus....
Orazio, Ode, I, 14, 3.
Laudo, idiotismo per liuto.
Laudus, basso latino ; e nello spagnolo anche laud o llaud. Nelle
carte del trecento si legge anche laut, e lut. 11 Jal crede
quest'ultimo naviglio più piccolo.
Picciol naviglio lungo e Stretto simile ad una feluca senza
flocco, alette e mezzana. Molte usato nel Mediterraneo, spe-
cialmente per la pesca.
Nello Statuto genovese del 1441 si legge : Item remi pro
barcha, laudo et gondora, qui laudus habeat arborem et vel-
lum cum suis remis attersatis (attrezzati ?). Questo Laudo
era la seconda lancia della nave, la prima è accennata dal
vocabolo barca, e la piccola dalla voce gondola. Quando il
laudo apparteneva ad una nave più grande, esso pure era più
grande, e in luogo di una vela e di un albero, aveva due
alberi e due vele.
Laureata navis, nave ornata di corone di lauro. Il Prefetto
della Classe Pretore o Console che fosse, mandava a Roma
l'avviso di una vittoria navale con una nave cosi adorna.
Caio Duilio primo le adornò. Iserizione, Svetonio, in V/-
tellio 10 : Itinere inchoato, per medias civitates ritu triumphan-
tis vectus est, perque flumina cum delicatissimis navigiis, et
variis coronarum generibus redimitis.
Laureato, add., da lauro. Lettere laureate, quelle ornate di lauro
che presso i Romani si mandavano nunzio di qualche vittoria ;
e cosi : laureati lictores quelli che incoronati di lauro si man-
davano innanzi ai magistrati.
Laurenti, ingegnere del Genio navale. Vedi Ipoidroscopio e
Cleptoscopio.
Laurentum, sive lauretanus portus, dei latini era alla foce del-
l' Umbrone.
Lauria (Ruggero di), R. M., 1882, IV, 225, grande Ammiraglio
passato al servizio degli Aragonesi chiamati ad acquistar la
LAU-LAV 215
Sicilia contro gli Angioini. Nacque circa il 1250, mori in Va-
lenza di Spagna nel 1305. Vinse le armate angioine a Vibona,
a Malta nella rada di Napoli.
Lauto, idiotismo di liuto.
Il Capitanio di 1' armada mandò uno lauto armado a dir
al ditto nostro Capetanio etc. Sanudo, IV, 206.
F. lahut ; ant. catal. lut.
Lavan, s. m., albero delle Filippine, il cui legno serve alla co-
struzione dei piccoli navigli. Vi è bianco e colorito ; questo
è di maggior durata.
S. lavan.
Lavanda, s. f., da lavarsi. Vedi Lavatura. Si dice del ponte, di
attrezzi, di biancheria ed altro.
F. lavage; I. washing; P. haldeagao, lavado ; S. h aideo ;
T. das Waschen.
— della biancheria,
F. lavage du Unge; I. washing of men's clothes; T. das
Waschen dei' Wàsche.
— delle brande,
F. lavage des hamacs ; I. washing of the hammocks ; T. das
Waschen der Hdngematten.
— 0 bagno,
F. proprieté personelle ; I. washing of the men ; T. die per-
sdnliche Reinigung.
— delle caldaie.
F. lavage des chaudihres ; I. washing-down of the boilers;
T. das Kesselauswaschen.
— dei ponti.
I. washing of the decks ; S. baldeo.
— con pietra e sabbia.
F. hriquage ; I. holystoning ; S. lavacro, lava ; T. die Scheu-
erung mit Sand iind Stein.
Lavandino, s. m., luogo fatto per comodità di lavare alcuna cosa
F. lavabo; I. washing-place ; S. lavadero ; T. die Wasch-
kammer, der Waschraum.
Lavare, v. a., i ponti ogni giorno spetta alle guardie della diana,
con l'acqua del mare, finita la lavatura smonta la guardia.
F. laver le ponte ; I. to wash the deck ; P. laver a cuberta ;
S. baldear la cubierta ; T. das Deck abspulen.
216 LAV
Lavare, la gomena.
F. laver ou nettoyer le cable ; I. to scrub the cable, to
clean the cable.
— ogni settimana vi devono passare le guardie della diana, la
renella, il mattone pesto e la segatura, e lavar tutto in mol-
t' acqua, e ridurli (i ponti) a nettezza lucida colla frettazza
e la radazza.
— ogni quindicina, i marinai debbono lavare le biancherie col-
l'acqua dolce se è possibile, e distenderle, pendenti a festoni,
infunate sulle guide, ad asciugare sugli alberi, al sole.
— ogni mese, nelle lunghe navigazioni, per mantenere la salu-
brità a bordo (sulla nave) si lavano le brande, con acqua, sa-
pone e setolini : si asciugano appese alle sartie maggiori.
GUGLIELMOTTt.
Lavarello, s. m., specie di vasca fatta da un tramezzo di le-
gname, messo tra una sponda e l'altra nella batteria nella
quale si raccoglie l'acqua che gronda dalle gomene allorché
si salpa, e che passa per gli oftalmi (cubie) e che dagli om-
brinali ritorna in mare.
F. gatte ; I. ìnanger ; P. tanque das pelas ; S. caja de
agita; T. die Wasserback.
Lavatura, s. f., il nettare con acqua la coverta o ponte supe-
riore, od altro.
F. lavage des ponts ; I. deck washing; P. baldeagao ;
S. baldeo ; T. das Deckwaschen.
Lavorare, v. n., si dice dell'ancora quando solca il fondo e non
tiene fermo. E meglio detto, arare secondo lo Stratico.
Gr. ciasià.
F. labourer ; I. labourer, to drive ; P. lavrar ; S. arar el
fondo.
— 0 agire, operare della macchina a vapore qualsiasi.
F. fonctionner ; I. to work; T. arbelten.
— ad introduzione diretta (parlando delle macchine composte).
F. fonctionner h introduction dìrecte ; I. to work as a
simple double cylinder engine; T. als gewdhnliche Maschine,
d. h. mit direkter Einstrdnung arbeiten.
— ad espansione in cilindri separati,
F. fonctionner a detente dans des cylindres séparés ; I. to
LAV 217
luork as a componed engine; T. als CompoundmaschÌQie, d.
h. mit Expansion in ver schieder nen Cylindern arbeiten.
Lavorare, (come agisce, opera) la macchina ?
F. comment la machine fonctionne-t~elle ? ; I. how does
the engine work? ; T. wie arheitet die Maschinef
— parlando della nave, vedi Affaticare.
Lavarello o gatta, piccola traversa stagna costruita immediata-
mente a poppavia degli oftalmi od occhi (cubie), alta da 30 a
40 cm., la quale impedisce all' acqua di versarsi sul ponte,
facendola ricadere in mare, per gli ombrinali dell'estrema
prora.
Lavori idrografici della E. Marina, R. M., 1879, IV, 458.
— topo-idrografici, R. M., 1880, IV, 466.
Lavoriero peschereccio, piccolo edificio composto di tanti giuo-
chi o scompartimenti a ciascuno dei quali e stato posto un
nome diiferente, cioè : Tressa, Quadro della Tressa, Covola
Colauro matto, Botteghino, Colauro vivo, Parete, CogoUara
Baldresca, Bocca di centro e Ottela di sotto. Detti giuochi
sono formati con orditura di legname disposto in palizzata.
Lavoro, s. m., ogni opera della mano o dell'ingegno dell'uomo.
G. laóu.
S. labour.
Nella marina, la voce lavoro vale : apparato meccanico
qualsiasi, purché composto di canapi e di bozzelli.
In meccanica : Dicesi che una forza esegue lavoro quando
con la sua azione vince una resistenza e produce moto.
Questa concorrenza della forza e del moto è essenziale alle
manifestazioni del lavoro. Comunque grande sia la pres-
sione che si applica su di un corpo, non si produce lavoro
se il corpo non si muove. Il lavoro è misurato, come quan-
tità definita, dal prodotto dell'ammontare della resistenza
vinta (o in altre parole della forza che si oppone al moto)
per lo spazio lungo il quale la forza agisce.
Con l' unità di misura in uso in Italia, lo spazio si mi-
sura, d'ordinario, in metri e la forza in chilogrammi, e le
quantità di lavoro date dal prodotto della forza e dello spa-
zio costituiscono ciò che dicesi generalmente un determinato
numero di chilogrammetri i quali sono le unità di lavoro.
218 LAV-LAZ
In altri termini : il lavoro meccanico di una forza è il
prodotto della sua intensità per lo spazio percorso dal suo
punto di applicazione misurato nella direzione della forza.
Rossi.
F. ouvrage ; I. work ; T. die Arbeit»
Lavoro o effetto utile di una forza o di un motore è la quantità
di azione o di lavoro che essa à sviluppato, e il prodotto di
questa forza per la distanza percorsa nella sua direzione propria.
F. travail ou effet utile ; I. duty, effecUvo power, useful
effect ; T. die Nutzarbeit.
— della macchina è la quantità di moto da essa prodotto in un
determinato spazio di tempo.
— « nel senso di cosa fatta con artifizio di meccanica, chiamano
i marinari ciascuno di quei tanti loro bozzelli, paranchi, ta-
glie e simili, nell'atto che sono adoperati a far forza sopra
qualche manovra. Onde cazzar la scotta o tirar la drizza con
un lavoro, vale, applicare paranchi o pulegge alla scotta o
alla drizza per ottenere l' intento con più forza o prestezza».
Guglielmotti.
F. appareil ; P. apparelho, talha.
— pi., per macchina da alberare,
F. appareaux pour machine a màter.
— pi., per alaggio a terra,
F. appareaux pour alage a terre.
— pi., per carenamento,
F. appareaux pour carénage.
— pi., di salvamento,
F. appareaux de sauvetage.
— nei relativi sforzi meccanici del corpo umano che lavora in
diverse posizioni è dato per lo sforzo del remare 682 Vs? p©i'
lo sforzo alla manovella 476, per lo sforzo alla pompa 209 Va*
Lazzaretto, s. m., edificio più o meno grande, più o meno con-
fortevole, più o meno bello, presso al mare, ad una certa di-
stanza dalla città e dal porto, per trattenervi gente e mer-
canzie sospette d'infezione, poiché provengono da paesi ove
infierisce qualche epidemia.
È per ogni caso fornito di medici, medicine, assistenti e
infermieri.
Nel 1403 a Venezia il Governo stabili che i navigli pro-
LAZ-LEC 219
venienti da luoghi infetti si confinassero nei canali di Fisolo-
e Spignon, tra il porto di Malamocco e l'isola di Poveglia^
mentre le persone sospette d' infezione si mandavano nelF isola
di S. Maria di Nazareth, detta Nazarethum ove un convento^
ivi fondato nel 1249 dagli eremitani di S. Agostino, fu con-
vertito in Ospedale dove gli Agostiniani solevano sino d'al-
lora ospitare i pellegrini infermi provenienti da Teri-a Santa.
Da Nazarethum per scorrezione volgare si fece lazzaretto.
Quindi si può dire che sino dal secolo decimoterzo si usò
il lazzaretto in Venezia, che fu primo che in ogni altro paese^
Ai principi del decimoquinto venne istituito formalmente dal
governo veneto.
La lebbra che i Veneziani presero in oriente, l' indusse
ad istituire dei ricoveri per sequestrare i lebbrosi acciò che^
essa non si propagasse nella popolazione. I lebbrosi erana
sotto la protezione di S. Lazzaro, tanto che questo terribile
morbo chiamavano : mal di S. Lazzaro. Ma non da questo-
santo ebbe il nome, come pensano alcuni, l'edificio e il re-
cinto che si disse Lazzaretto,
G. lazzaeto.
F. lazaret ; I. lazzaretto ; P. e S. lazareto ; T. das Lazaret^
das Quarantenhospital.
Lazzaretto, galleggiante, nave od altro.
F. lazaret flottant ; I. floating laziret ; S. lazareto flotante,
— marittimo. V. E. M., 1894, III, 111.
— deposito di provviste situato a prora nelle navi mercantili.
Lehecciata, Gr. Lebeccio. Vedi Libecciata, Libeccio.
Lebecclo, idiotismo per libeccio. I Provenzali storpiarono anche
peggio la parola facendo la beche in luogo di lebeche ; ebbero-
anche Labeche.
F. lebeche e labeche per idiotismo ; S. lebeche.
Lebel (fucile) della giustezza del suo tiro, vedi R. M., 1888^
I, 304.
Lebrica, s. £., dei pescatori Salentini (otrantesi) rete con cerchio-
di ferro, e lungo manico per pescare crostacei.
Lecca pennelli da catrame, soprannome scherzevole che gì' In-
glesi danno al marinaio.
I. Uck of the tar brush.
Leccarda, s. f., dicono i macchinisti, la cassetta di metallo senza
220 LEO
coperchio, che si pone sotto gli organi in movimento per rac-
cogliere l'olio che à servito alla lubrificazione.
Altro delU stessa forma, con un fondo bucherellato si tiene
presso la macchina per collocarvi la stagnata a mano del-
l'olio da lubrificare.
Leccarda non è più in uso, invece usasi Ghiotta.
Lecchino, s. m,, vaso per materie lubrificanti non più in uso.
F. léckeur ; I. motion-wiper ; T. Lecker, Òlf anger zur
Schmieruìig der Pleuelstangenkdpfe.
Leccia, s. f., grosso pesce di mare di bonissima carne che nel
mare di Venezia giunge sino a tre piedi Scomber amia. Come
lo storione
Difende i pargoletti e per salvargli
Sprezzator ne divien della sua vita.
Baldi, Poesie.
V. lizza ; G. leccia ; lissa a Trieste ; leccia a Nizza.
T. der bunte Grilnzling.
Lo scomber glaucus, Linneo ; Uzzol bastarda a Venezia ;
lecca a Nizza.
F. liche, derbio, caholle ; I. derbio ; T. der Blauel.
— Scomber Amia ; à qualche rassomiglianza all' ombrina.
Or qual piotate
Verso la propria stirpe agguaglia quella
Del pesce che Siluro il greco, e noi
Storion nominiamo ? egli s' avviene
Che persa la moglier vedovo resti.
Difende i pargoletti, e per salvargli
Sprezzator ne divien della sua vita.
Fa l' istesso che la leccia.
Baldi.
Leccio, s. m., albero d' alto fusto, ghiandifero, a foglie persi-
stenti.
LiNN., Quercus ilex.
L. ilex ; Gr. uf/uo^.
F. chène-vert; I. Uve oak, the evergreen oak; P. azinheira ;
S. encina ; T. die immergriine Eiche.
Lecheo, s. m., uno dei due porti di Corinto, quello sul golfo
corinziaco, che dicevano prendesse nome da Leche figlio di
Nettuno e di Pirone figlia di Acheleo.
LEG 221
L. G., cioè: larg grain; quelle lettere sopra un barile o cas-
setta di polvere indicano la qualità della polvere in esso con-
tenuta, cioè grana grossa.
Lega, s. f., congiunzione di alcuna cosa con un'altra; di un
metallo con altri metalli ; misura itineraria.
G. e V. llga.
F. alliage ; I. alloy , allay; P. e S. Uga ; T. die Legirung.
— misura itineraria, di tre o quattro miglia marine.
Questa misura non ebbe sempre la stessa lunghezza ; quella
comune di Francia o lega geografica fu di m. 4444 ^/^.
Il Falconi dava leghe 17 V» per fare un grado.
La lega nuova di Francia è di quattro chilometri.
F. lieue mar me ; I. nautical league; P. legua ; S. Uga;
T. drei Seemeilen.
— marina che serve a misurare le vie e le distanze in mare, è
di venti al grado, e quindi per conseguenza di m. 5555 Va.
Il Colombo valutava sempre la lega marina quattro miglia.
— navale italiana venne fondata nel 1899. Conta oggi 40 se-
zioni, ed à circa seimila socii ! I ! La Lega navale germanica
ne conta seicento mila ! ! !
- navale in Inghilterra, R. M., 1875, IV, 393.
— 0 federazione tra Stati marittimi. Celebre è l'ateniese, nei
tempi antichi, tra le città littoranee e le isole dell' Egeo per
la egemonia marittima e la difesa contro i Persiani.
F. ligue ; I. league; P. e S. Uga; T. der Bund.
— anseatica, vedi Ansa, lega commerciale marittima sorta in
Germania, alla quale aderirono parecchie nostre città, e pa-
recchi Stati d' Europa.
— di acciaio e nikel. R. M., 1889, III, 455.
— del radioro del Travaglini e Fabiani.
— di cobalto e rame, R. M., 1886, III, 187.
— di ferro e magnesio, R. M., 1886, III, 188.
Legame, s. m., qualsiasi corda, legno, metallo od altro che serva ad
unire insieme due o più cose, due o più pezzi di costruzione.
I marinai spesso storpiano questa voce pronunziandola :
rigamo, rigame e rigao.
Dicesi che una nave manca di legamenti, quando la sua
ossatura e il suo fasciame manca dei pezzi che servono a
congiungere e tenere insieme i varii membri.
222 LEG
F. liaison ; I. strengthenivg piece ; P. ligagao ; S. ligazon ;
T. der Band,
X,egainento, s. m., il legare e il legame stesso.
Al pi. legamenti tutti quei pezzi di costruzione tanto ver-
ticali che orizzontali e diagonali, che servono a collegare e
fermare l'ossatura e il fasciame del naviglio, cinte, braccioli,
forcacci e simili.
F. pieces de liaison; I. ìnaterial fastenings ; T. die Ver-
handtheile.
— primo.
F. premiere allonge ; I. first futtock ; S. primera Ugazon.
— secondo.
F. deuxieme allonge; I. second futtock; S. segunda li-
gazon,
— terzo.
F. troisieme allonge; I. third futfock ; S. tercera ligazon.
— quarto.
F. quatrieme allonge ; I. fourth futtock ; S. cuarta ligazion.
— diagonale.
F. liaison diagonale ; I. diagonal stringers ; S. ligazon dia-
gonal.
— longitudinale.
F. liaison longitudinal ; I. longitudinal stringer ; S. liga-
zon longitudinal.
— pi., obliqui.
F. liaison obliques des couples pour consoUder le navire;
I. oblique futtocks ; S. ligazones oblicuas para consolidar el
buque.
Legare, v. a., é congiungere insieme più cose per mezzo di funi,
di fil di ferro o d'altri metalli e di catene.
F. Uer ; I. to forten ; P. amarrar^ trancaflar ; S. amarrar^
trincar; T. bindseln.
— fare una legatura,
F. amarrer ; I. to seize ; T. bindseln.
— le sartie alle bigotte, imbigottare.
F. fixer les caps-de-mouton sur les haubans ; 1. to turn in
dead-eyes; T. die lungfern einbinden.
— le bigotte con un mezzo collo intorno al vivo della sartia,
F. fixer le caps-de-mouton sur les haubans au moyen d'un
LEG 223
noeud de houUrie ; I. to turn in cutter-stay fashion ; T. nach
der Kutterstagmanier einbinden.
Legare può quindi farsi in diversi modi e con diversi
mezzi :
Legare dei canapi, vedi Annodare.
Legare dei canapetti, vedi Abbozzare.
Legare di commando, vedi Commando.
Legare di catena, vedi Incatenare.
Legare di legname, vedi Commettere.
Legare con fascie, vedi Fasciare.
Legare con ferro, vedi Ferrare, Cerchiare.
Legare allo stante, vedi Abbittare.
Legare a fermo, vedi Trincare.
Legare alla posta, vedi Ormeggiare.
Legare, le bigotte fermando la cima del dormiente sul tirante
delle sartie, imbigottare a cima alzata,
F. fixer les caps-de-mouton en élongeant le bout du haubon
sur ìui-mème ; T. auf Tamp einbinden.
— ad un albero, specie di pena, vedi.
F. amarrage a un bas-màt ; I. tying to the mast ; T. an-
binden am Mast.
— insieme, salmastrare due canapi,
F. marier deux cordages ; I. to marry two ropes; S. ayustar
dos cabos ; T. zweil Taue zusammenseisen.
II Guglielmotti pensava che salmastrare derivasse da
sagola ìuaestra. Ci pare un po' troppo forzata tale etimologia.
M. Jal, dichiara d' ignorarne la origine.
— con bracciuoli, traversi etc.
I. to bind.
— con perni, ghirlande di ferro etc.
I. to fasten; S. empernar.
— un canapo, una manovra,
1. to belay. _
— fare nodi, vedi Nodo.
Legata, s. f., il fatto del legare. Dare una legata. Una legatura.
F. amarrage; I. ligature, binding; T. die Bindselung.
— piana, quella che si fa con più giri senza incrociature.
F. amarrage a plat; I. lashing of the shrouds and stays.
224 LEG
Legata, a mezza volta, mezzo collo di trinca, serve a legare mi-
nute corde, come le griselle alle sartie.
F. noeud a merlìnes, demi clef ; I. merling-knotj a dove-
hitch.
Legato, add. e p. ps., da legare.
Legatore, s. m., serratore,
F. targette verrou, glissant ; I. fastener, sliding holt ; T. der
Schubriegel, der Schiebriegel.
Legatura, s. f., il legare, l'atto e l'effetto del legare. Vi sono
molte specie di legatura ; le principali sono le seguenti:
F. amarrage ; I. lashing ; P. amarragao ; S. Ugadura, amar-
radura; T. die Bindselung, der Bdndsel.
— piana, quella che si fa con più giri senza incrociature.
F. amarrage a plat ; I. lashing of the shrouds and stays ;
T. die Platthindselung.
— in mezza volta ; mezzo collo di trinca.
F. noeud h merliìier, demi- clef ; I. marling-knot, a clove-
hitch ; S. trincafia.
— delle bighe, volta alla portoghese o incrociata.
F. portugaise ; I. lashing and crossing of the head of the
sheets.
— a bozze, quella fatta con dei canapetti in guisa da far dei
rilievi sopra i pezzi legati.
— in croce, quella fatta con due cime che si sovrappongono
lungo tutta la legatura.
F. amarrage croisée ; 1. racking seizing; V . voltas falidas ;
T. das Tausendbein.
— che si torce con manovelle per fare avvicinare due canapi.
F. amarrage a faire approcher deiix grosses cordes ; I. a
lashing to wring two cables or thick ropes together.
— a gorgia o superiore, quella che si fa al lato superiore ghin-
dante delle vele auriche.
F. ligature supérieure ; I. superior binding ; T. der Ober-
bund.
— per amarrare la punta della bonnetta alla bugna della vela.
F. faux amarrage de la bonnetté ; I. the preventer of a
bonet.
— di viradore, è il modo di unire insieme i due capi od occhi
del viradore, quando si vuol farne uso per virare un'ancora
LEG 225
all'argano. Questa legatura si fa con una briglia o legatura
strangolata nel mezzo. Vedi Viradore. Stratico.
F. marriage; I. lashing together the eyes of the voyal.
Legatura, volante, quella provvisoria con sfilaccia e morselli.
— semplice, ad un solo collo,
F. genope ; I. temporary seizing ; T. die einfache Bindselung,
— doppia, quella ripassata con le stesse cime ad altre.
— composta, a più colli..
— di fìl di ferro delle lampazze.
I. throat-seizing.
— di pedaruola, o inferiore, quella fatta con un canapo, pen-
dente dal piede del lato ghindante di ogni vela di flocco o
di straglio.
— s. f., la congiunzione di due corde per mezzo di altre, come
la congiunzione del fasciame.
Et questo si fa per miglior legatura del vascello. Cre-
scenzio, p. 3i.
F. liure ; I. seizing ; P. frainel ; S. ligadura ; T. Bindsel,
— delle bighe, volta alla portoghese.
F. portugaise ; I. lashing and crossing of the head of the
sheets ; P. portugueza ou peito de morte.
— delle punte de' vasolini, vedi varare. Strafico.
F. roustures de herceau des colombiers ; I. lashing of pop-
pets, spurs and drivers of a cradle.
— mezzo strangolata; legatura della bigotta, si fa incrociando
i giri.
F. amarrage en étrive ; I. a seizing of a shroud or stay
close, to its dead eye ; P. uWj hotao em cruz para emhigotar ;
S. una ligadiira para embigotar ; T. Hart-Bindsel.
— strangolata, imbrigliata, in croce, quella che si fa stringendo
con una corda e avvicinando i due o più rami di una lega-
tura che restano a qualche distanza tra loro.
F. amarrage, bride; I. seizing of a block, frapping ; P. um
botao em cruz ; S. una ligadura cruzada; T. die Hartbindselung .
— che si torce con manovelle per fare avvicinare due canapi.
F. amarrage a faire approcher deux grosses cordes ; I. a
lashing to tvring two cables, or thick ropes together ; P. um
botao, que se aperta com espeques ; S. un tortor; T. der Kneif-
Bindsel.
CoRAZZiNi, Vocab. Nautico. 15
226 LEG
Legatura di rosa, strangolata, con aghetto.
F. hridure de rose ; I. a rose lashing ; P. ligadura de rosa ;
S. ligadura di rosa; T. die Rosenkreuzung.
— per unire la punta della bonnetta alla bugna della vela.
F. faux amarrage de la bonnette ; I. the preventer of a
bonet.
— di giratore, viradore, l'unire insieme i due capi od occhi del
giratore, quando si vuol farne uso per girare un' àncora al-
l' argano. Questa legatura si fa con una briglia o legatura
strangolata nel mezzo.
— pi., allacciatura, chiamasi cosi ogni specie di legatura che si
fa nei guarnimenti delle navi con funicelle, sopra due o più
manovre o altri oggetti, per legarli e tenerli uniti insieme.
F. roustuì'es, liure; I, seizings or lashings.
— pi., di bompresso, trinche di bompresso. Se ne fanno due, e
consistono di più giri fatti con grossa corda sul bompresso
per renderlo fermo sullo sprone.
F. liures des beauprés; I. gammoning of the bowsprit.
— pi., 0 trinche degli alberi. Vedi Trinche.
F. roustures des mats; I. tvoldings of the masts.
— pi., del ceppo dell' àncora, cerchi di ferro co' quali si tengono
stretti e fìssi i due pezzi di legno che formano il ceppo del-
l' àncora.
F. roustures du jat d'ancre ; I. wooldings of the anchor
stock.
— ad uso corridore, la cima che passa negli occhi delle bigotte
e che serve ad arredare le sartie che à ad un'estremità un
piede di pollo.
F. aiguilletage simple; I. simple lashing; T. die Taljen-
reepsbindselung.
— in croce, o intugliatura alla portoghese, conaghetto.
F. aignilletage portugaise ; I. lashing of the sheers, rose
lashing ; P. S. trinca portoguesa ; T. die Rosensorrung.
— per gasse.
F. amarrage plat avec hridure; I. throat seizing on the
bight; P. vueltas f alida ; S. Haves de relinga ; T. die Aug-
hindselung,
— incrociata.
LEG 227
F. amar rage croisé ; I. racking seizing, throat seizing;
P. voltas falidas ; T. das Tansenhein,
Legatura di mezzo (delle sartie o paterazzi).
F. amarrage au milieu; I. quarter seizing; P. um hotao
dos ovens; S. un boton de los obenques ; T. der Mit~
telbdndsel.
— alia portoghese, intugliatura con aglietto,
— delle sartie, vicino alla cima.
F. amarrage pres de bout; I. end seizing ; T. der Tamp
oder Endbdndsel der Wanten etc.
— per fermare le griselle alle sartie legatura a bruscalina deve
leggersi legatura alla biscaglina (da Vizcaya, provincia di
Spagna sul golfo di Biscaglia).
F. amarrage pour fixer les enfléchures sur les haubans ;
I. ratline seizing; T. die Webeleinenbindselung.
— cintura di una biga, vedi biga da alberare.
— (fare una) alla cima di un canapo,
F. faire une liùre au bout d'une corde; I. to whip the
end of a rope ; P. e S. falcazar ; T. das Ende eines Taues
belaakeln.
— al gancio.
F. aiguillotage d'un croc ; I. mousing ; T. die Mausing-
— di due aste che non si toccano,
F. velture ; I. woolding of tow spars not touching one ano-
ther ; T. die Sorrung zweier Spier en, welche nicht aufeinander
liegen.
— legatura in piano a due ordini di volte,
F. amarrage plate double ; I. stopping seizing ; T. die
Plattbindselung, das Plattbdndsel.
— laterale,
F. ligature laterals ; I. lateral binding ; T. der Seitenbund.
— superiore,
F. ligature supérieure ; I. superior binding ; T. der Ober-
bund.
— dell' antenna, trozza, anchina,
L. anquina ; Gr. ày-Aù^-n.
F. trinque, drosse ; I. woolding ; P. troga ; S. inginia ;
T. das, die Rack.
228 LEG
Legere velum, serrare una vela, come : colligere velum. Cosi in
Virgilio, Aen.^ Ill, 532.
Vela legunt socii.
redeuntia vento,
Vela legunt, remis insurgitur.
Flacco, II, 11.
Vedi a vela le altre manovre, tra le quali quella di con-
trahere.
— oram vel litus, litoreggiare.
Ora in latino significa: margine, orlo, quindi lito.
Legge delle genti (jus gentium) dei Romani, ossia quei principi
del diritto conosciuti e praticati in ogni società umana che ab-
bia raggiunto un ordinamento politico, quod semper aequum
et honum est.
— marittime, quelle che riguardano l' amministrazione, le costru-
zioni navali, la milizia marina.
Famose nell'antichità, anzi sino a noi, furono e sono le
leggi marittime dei Rodii, che passarono nella legislazione
romana, e da questa nelle legislazioni di tutti i popoli civili»
Vedi Corazzi NI, Tavole Attiche, parte II.
— Alcun senatore non poteva tenere una nave marittima che
portasse più di trecento anfore, essendo queste navi sufficienti
a trasportare i frutti dei campi : e ogni maniera di traffico
non essendo decorosa ai Padri. Livio.
— romana che comminava la pena di morte a chi svelasse agli
stranieri l'arte del navigare e di costruire navi.
— veneta dell' 8 febbraio 1567 : proibizione di noleggiare navi
straniere per trasportare merci dalla Francia.
— pi., proibitive il commercio dei materiali per la costruzione
delle navi, con gì' infedeli, emanate dalla Curia romana.
— di guerra, le restrizioni consacrate dal costume internazionale
e adottate dai popoli civili, che rendono meno sensibili i danni
cagionati dalla guerra. Queste leggi possono riassumersi cosi :
Combattere a morte il nemico mentre conserva un'attitu-
dine offensiva ;
Concedere la vita al vinto che depone le armi ;
Privandolo della libertà, non prender contro di esso altre
misure che le necessarie per la propria sicurezza ;
LEG 229
Provvedere alla sua sussistenza con i mezzi dei quali si
disponga ;
Curarlo se infermo o ferito ;
Non usare il rigore della guerra con i sudditi pacifici del
nemico ;
Salvare, al contrario, per quanto è possibile la sua per-
sona e i beni ;
Evitare la devastazione o la rovina delle proprietà pri-
vate, quando l' interesse delle operazioni militari non lo esiga
imperiosamente ;
Rispettare i monumenti delle arti e delle scienze, come
tutti quelli di pubblica utilità, che non àn relazione con la
guerra, e gli edifici e oggetti consacrati al culto.
Finalmente concedere al commercio del nemico un termine
sufiiciente, affinché le sue navi possano entrare in porto con
sicurezza ;
Fatta la pace, restituir le prede da un giorno o tempo
convenuto, anteriore alla fine della guerra.
F. lois de la guerre ; I. laios of the war ; P. leies da guerra ;
S. Zeyes de la guerra.
^^ZZ^ ^i gravitazione o attrazione universale, le tendenze di
tutte le molecole de la materia di gravitare V una sull'altra,
e l'ordine o relazione costante che serbano in questa istessa
tendenza e suoi eifetti.
S. leyes de Vatracion o gravitation universal ; I. laws of
universal gravitation.
— sulle vie (rotte). Vedi: Norme per governare e manovrare,
R. M., 1878, II, 316, di d'A., e di Grillo, IV, 27 ; 1879,
II, 466.
Regole approvate con R. decreto 4 aprile 1880 o del libro
di tattica, R. M., 1884, I, 182.
— sulla stazzatura delle navi, vedi stazzatura.
— concernenti i cambi.
F. reglement touchant les changes ; I. exchange-regulation ;
T. die Wechselordnung.
— di perforazione delle piastre, R. M., 1885, I, 478.
— (nuova) russa sulla marina mercantile stabilisce, che nessun
naviglio possa battere bandiera russa se i suoi armatori non
siano sudditi russi, col divieto agli stranieri di possedere
230 LEG
azioni nelle Compagnie russe di navigazione. Agli stranieri
viene vietato altresì di acquistare tali azioni, anche in ere-
dità degli .attuali possessori. I Consigli di amministrazione^
debbono essere composti, in maggioranza, di sudditi russi.
Questa clausola pare che sia in contraddizione col resto-
delia legge.
Legge di Mariotte. Quando la temperatura di una certa quantità
di vapore disaturante non cambia, il prodotto del volume che
essa occupa, per la pressione corrispondente, è un numero
costante.
— di Berthollet : Se mischiansi più gas o vapori disaturanti in
un vaso chiuso, la pressione totale, sulle pareti del vaso, è
eguale alla somma delle pressioni esercitate da ciascun gas
considerato come occupasse solo tutto il volume del mi-
scuglio.
— di Buys-Ballot. Enunciata nel 1857 e cosi concepita : Se si
riceve nell'emisfero boreale il vento nelle spalle, si à la
minore pressione a sinistra, la maggiore a destra : il contra-
rio si verifica nell' emisfero australe. È conseguenza della ro-
tazione della terra, che devia le correnti. Maffi.
— pi., del movimento : le deduzioni della meccanica sopra i
principii che la guidano circa il movimento dei corpi.
— pi., di Keplero,
V le aree descritte dal raggio vettore, in tempi eguali,,
sono eguali ;
2° la orbita di un pianeta è una ellissi, in uno dei cui
fochi sta il sole ;
3" i quadrati dei tempi, che mettono i pianeti nelle pro-
prie rivoluzioni, sono tra essi come i cubi dei semidiametri
maggiori.
Queste leggi sono approssimative a causa delle perturba-
zioni che nascono dalla mutua attrazione dei pianeti.
— delle tempeste,
F. la loi des tempétes ; I. the law of stortns ; S. ley de Ja^
tormeìitas.
Leggiero, add,, si dice un naviglio che non abbia zavorra suf-
ficiente 0 il suo carico intero, si che resta troppo emerso, &■
quindi non è in istato di reggere alla vela.
V. lezier ; G. legio; Nap. lieggio ; Sic. léggiu.
LEG 231
F. un valsseau lege ; I. a wait ship or crank-ship, a ship
which is not loaded enough ; P. legieiro ; S. ligero.
Leggiero, (un naviglio che ritorna) cioè senza carico o con la
sola zavorra.
F. un vaisseau qui fait son retour lege; I. a merchant
ship uhich returns home without cargo, or a ship on her
ballast.
— add., agile, celere, leggiero di vele, di remi, di un naviglio
che cammina bene a vele, a remi, a vapore.
Si dice leggiero del vento, come brezza leggera.
F. léger ; I. light ; P. ligeiro ; S. ligero.
— delle vele, vale piccole.
F. voiles legeres ; I. small sails ; P. vela ligeira ; S. vela
ligera.
Leggio, add., leggiero, un naviglio vuoto, un naviglio di carico
incompleto, o che lo alleggerì in mare, per getto o consumo
dei viveri, o vendita delle merci.
F. lege ; I. wait, light.
— di naviglio che ritorna senza carico,
F. vaisseau qui fait son retour lege; I. a ship on her
ballast.
Legia, basso latino ; il Ducange suppose che sia la stessa cosa
che allege, ossia una piccola barca. Un glossario latino-italiano
citato dal Carpentier spiega : Legia, la nave da passare.
Legionario, s. m., e add., soldato appartenente ad una legione.
F. legionnaire ; I. legionary ; P. e S. legionario ; T. le-
gionar.
Legione, s. f., corpo di militi scelti il cui numero variò da 3000
sotto i Re, a 4200 al tempo di Polibio, e di 6835 al tempo
di Cesare.
Vi furono anco legioni navali o classiche, vel classariorum.
L. legio classica.
Legislazione marittima, l'insieme delle leggi, il codice delle
leggi che regola ogni ramo del servizio e dell' amministra-
zione della marina.
Tra le più antiche leggi marittime sono quelle dei Rodii,
delle quali una parte inserita nella legislazione romana, per-
venne sino a nói.
Dopo le leggi marittime romane abbiamo le medioevali
232 LEG
dei Principati e dei Comuni. Queste ultime vennero raccolte
in un Codice, col nome di Consolato del mare che da Italia,
tradotto nelle principali lingue europee, divenne legge comune
internazionale.
Ciascuno dei grandi Municipii ebbe le sue particolari leggi
marittime ove dette hrevi^ ove statuti, altrove usi e costumi,
o consuetudini quelle di Amalfi, eccezionalmente Tavole : Ta-
bulae Amalfitanae.
Legislazione, Eegolamento provvisorio per la navigazione nel
canale di Suez, R. M., 1868, 195.
— Convenzione di Ginevra, R. M., 1868, 718.
— Convenzione internazionale relativa ai feriti in guerra, R. M.,
1869, J17.
— Decreto che stabilisce le grandi manovre navali, R. M., 1870,
1273.
— Proibizione agli ufficiali della marina inglese di scrivere sui
giornali, R. M., 1870, 901.
— I fiumi e la questione internazionale di Mannheim, R. M.,
1871, 300.
— Le questioni di diritto internazionale marittimo al Congresso
di Napoli, R. M., 1871, 816.
— E/Cgolamento per l'uscita dei navigli mercantili dagli stretti
dei Dardinelli e dal Bosforo, R, M., 1872, I, 216.
— Legge concernente la stazzatura delle navi mercantili, R. M.,
1872, I, 235.
— Regolamento per l' esercizio dell' arte del macchinista sui pi-
roscafi mercantili. A. Riboty, R. M., 1872, II, 309.
— del lido e delle spiaggie, norme per coloro ai quali è affidata
la vigilanza dei terreni arenili, R. M., 1875, I, 219.
— Le antiche leggi marittime degli italiani. L. Moepuego, R.
M., Ili, 388.
Legittimazione, s. f., (certificato di) per le barche deputate agli
usi privati, degli agricoltori, delle fabbriche e simili.
F. permis de navigation de bateaux et chalands affectés à
r exploitation des propriétés rurales, fabriques etc. ; I. certifi-
cate of registry for small craft employed for private use by
agricultures, manufactures etc. ; T. Legit imationscer ti ficat fiir
die zum eigenen Gebrauch betimmten Barken.
Legnaiuolo, s. m,, o falegname, à sempre gran parte negli ar-
LEG 233
senali di costruzione, ma quando le navi erano tutte di legno,
era principalissimo fabro nei cantieri navali.
L. faher Ugnar ius ; Gr. ìu/oxótio;-, luìo'jpyó^.
Da Venezia ad Ancona si chiama marargone ; a Napoli
mastodascia, maestro d' ascia ; Sic. lignalbru, Ugnamàru, ma-
strio d'ascia ; G. meistro d'ascia.
F. cliarpentier ; I. carpenter ; P. carpinteiro ; S. carpin-
tero de ribera ; T. der Schiffszimmermann.
Legname, s. f., l' insieme dei pezzi di legno, delle tavole, dei
tavoloni, dei travi, e travicelli necessarii alla costruzione di
una nave.
L. lignum, basso latino lignamen ; Gr. iu/ov.
F. hois ; I. wood or timber ; P. madeira ; S. madera ;
T. das Holz.
' — da costruzione specialmente navale, atto ad ogni parte della
nave.
L. materia e materies ; Gr. vzXx.
F. bois de construction ; I. timber of ship building ; P. ma-
dera de coìistrucgao ; S. madera de construcion ; T. das Bau-
holz.
— da fasciame quello che serve a coprire l'ossatura, tanto al di
fuori che al di dentro.
F. planches; I. plank "i ; P. taboa ; S. tablones ; T. die
Holzsorte.
— di alberatura.
F. bois de mature; L rough spars for masts; T, dis
Mastenholz.
— (ritagli di).
F. bois en déchets ; I. ofal timber; T. das Abfalìholz.
— da riempiture.
F. bois de remplissage ; 1. fillings; T. das Fullholz.
— di rifiuto, V. di ributo.
F. de rebut; I. refuse or unfit for service.
— da stiva, quelli che si pongono nella stiva tra botti e
botti, o tra barile e barile, acciò che stiano fermi, non si
cozzino.
F. bois d'arrimage; I. fathom wood, stowage billet, dun-
nage ; S. lena de estiva.
— da ossatura.
234 LEO
F. hois de memhrure ; I. wood of framing ; T. die Lang-
spatenholz.
Legname di filo, o diritto, quello cioè tagliato a filo.
F. bois droit ; I. straight timber ; T. das Krummholz.
— curvo 0 stortame o storto, che si adopera per i ginocchi, 1
bracciuoli, gli allungatori, i forcacci, per le curve di arcacela
del cassero, del ponte, per le ghirlande, le ruote.
— torti di quercia, stortami corbetti di rovere.
F. bois de chéne curbani ; I. compass oak-timber ; T. das
Eichenkrummholz.
— curvo o da garbo, vedi Storto.
F. bois courbant ; I. compas, arched timber, crooked tim-
ber ; T. das Krummholz.
— d'alto fusto.
F. bois de haute futaie ; I. high standing timber; T. das
hochstdmmiges Holz.
— di demolizione.
F. bois de demolition ; I. old ship's timber ; T. das De-
molitionsholz.
— di una nave, la parte della nave fuori d' acqua.
Tutti i pezzi, tanto di filo quanto storti, segnavano con
lettere o cifre secondo la loro forma e curvatura, e si aggiun-
geva ai segni un numero, il quale indicava l'ordine della
nave (il rango) in cui potevasi adoperare secondo le sue di-
mensioni. Cosi un pezzo segnato A 74 era un pezzo di spina
(chiglia) per una nave da settantaquattro cannoni. Negli Ar-
senali si aveva la tariffa di ciascuno di questi pezzi.
— arso,
F. bois arsin ; I. burnt wood; T. das angebranntes Holz.
— intero.
F. bois de brin ; I. rough timber ; T. bewaldrechtetes Holz
im ganzem Stamme.
— riscaldato.
F. bois échauffé ; I. Dry-rotten wood; T. brandiges Holz,
angestecktes Holz.
— gelato.
'F. bois gélifj lune; I. frost-cleft timber; T. eiskluftiges
Holz.
— da tinta.
LEG 235
F. bois de temticre, hols colorant ; I. dye-wood^ dyers' wood ;
T. das FarberJiolz, Farbeholz.
Legname fracido, fradicio.
F. bois pourri ; I. rotten wood ; T. faules Holz.
— nobile da lavoro, per ornamento e mobili di lusso nelle grandi
navi.
F. bois d'ébénisterìe, bois des ties ; I. cabinet-makers' ivood ;
T. das Feinholz, Kunstschreinerliolz.
— marezzato, raffigurante le onde del mare.
F. bois madre, bois tapiri, madrure ; I. curled luoody
speckled tvood; T. das Fladerholz, Maserholz.
— fluitato, legno trasportato sulle zattere per l'acqua dei fiumi.
Stratico.
F. bois flotte ; I. drifted tvood ; T. das Fldssholz.
— sano, legno senza difetti.
F. bois sain et net, bois sans défauts ; I. sound wood,
wood free from, defects; T. gesundes Holz, fehlerfreies Holz.
— verde, fresco.
■ F. bois vert, vif ; 1. green wood; T. grilnes, frisches Holz,
— mezzo tondo.
F. bois-mi plat ; I. half-round wood ; T. das Halbholz.
— duro.
F. bois dur ; I. hard wood ; T. hartes Holz.
— resinoso.
F. bois résineux ; I. resinous wood ; T. harzreiches, har-
ziges Holz, fettes Holz.
— di punta, di testa.
F. bois de bout; I. timber endwise; T. das Hirnholz.
— pi., del grado di .... anni.
F. bois du degré de .... aiis ; I. ivood materials of the ....
years'' grade; T. Holzer der .... Jahrclasse.
— cuore, il legno, spoglio della corteccia, dell'alburno e del mi-
dollo.
F. coeur de bois ; I. heart-wood, heart of vood ; T. das Kern-
holz.
— cipolloso, cioè soggetto a sfogliarsi.
F. bois roulé ; I. colty wood ; T. kernschdliges Holz, splin-
trissiges Holz.
— da bracciuoli.
236 LEO
F. hois coUdéy genouUlé ; I. knee-timher ; T. das Knieholz .
Legname nodoso.
F. hois nouéex ; I. knotty tlmher ; T. knotiges Holz, knor-
riges Holz, knastìges Holz.
— stagionato.
F. hois desséché, hois séché à Vair ; I. seasoned ivood ;
T. luftrockenes, ausgewittertes, ausgetrocknetes Holz.
— delle conifere.
F. hois conifere; I. ivood of coniferous trees ; T. das Nadel-
holz.
— di riserva, di rispetto.
F. marmenteaux ; I. reserved timher-trees ; T. reservirtes
Holz, die reservirten Stàmme.
— da fendere.
F. hois de refends, de sciage; I. sawing log, tree to he cut
off ; T. das Schmttkolz, die Sàgehldcke.
— spaccato.
F. hois de fente ; I. split-timher, lath-ivood ; T. das Spal-
tholz, Kluftholz.
— dei corhotti, V.; coste di riempimento, per opposizione alle
coste di levata.
F. hois de memhrure ; I. compass-timber, fit for the fut-
tocks and floors of a skip 's frame ; T. Spantenkrummholz.
— da stivare. Vedi Legno da stiva.
— vecchio, legname in sul cadere.
F. hois suranné, suragé, hois sur le retour; 1. timber de-
caying from age, overseasoned wood; T. uberstandiges Holz,
ahstandiges, ruckgangiges Holz.
-^ non scorzato, legno con la scorza.
F. hois en grume ; I. rough timber ; T. iinbehauenes, rohes
Holz.
— morto, cioè secco.
F. hois mort ; I. dead, fallen ivood ; T. vertrocknetes Holz,
todtes Holz.
— girante, a fibre attorte, incrociate.
F. hois rahougri, rustique, rebours ; I. cross grained-wood ;
T. verwachsenes Holz.
— squadrato.
F. hois équarri, carré; I. squared tim,ber, sided timber;
LEG 237
T. vierkanting behaenes Holz.
Legname a canti (spigoli) vivi.
F. hois vify a vives aretes; I. full-edged timber; T. voli-
kantiges Holz.
— bianco o dolce.
F. bois blanc, doux, tendre ; I. soft-ivoad, tender-wood ;
T. weiches Holz.
— torto.
F. hois tordu ; I. wood with crooked fibres ; T. widerwUch-
siges Holz (dwarsdradiges Holz).
— (conservare il) nelle conserve di acqua salmastra.
F. conserver les hois dans Veau saumàtre ; I. to preserve
timber in brackish water; T. das Holz braken.
— Fendere il legno in lungo (far un filo).
F. refendre les bois, scier de long; I. to cut timber long-
ways; T. das Holz der Lànge nach durchsagen.
— abbattere, tagliare il legno.
F. abattre le bois ; I. to cut, to fell timber ; T. das Holz
fallen, hauen.
— (curvare il).
F. courber le bois ; I. to curve timber ; T. das Holz
kriimmen.
— proveniente da demolizioni di navi.
F. bois de demolition ; I. old ships' timber ; T. das wrack-
hoìz, Demolitionsholz.
— tarlato.
F. bois piqué vermoulu ; I. worm-eaten wood or timber ;
T. wurmstichiges Holz.
— albero in piede.
F. bois sur pied, bois à tige; I. standing tree; T. das
Holz auf dem Stamme.
— artificialmente indurito.
F. bois durci ; I. pressed ligneous stucco; T. aus Holz-
pasta gepresstes Holz.
— (specie di).
F. essence de bois ; I. kind of timber ; T. die Holzgattungen.
— legni esotici.
F. bois exotiques, étrangers ; I. foreign wood ; T. auslàn-
dische (exotische) Holzer.
238 LEG
Legname, legni indigeni.
F. hois du pays; I. indigenous wood; T. einheimische
Hdlzer.
— pero.
L. pirus, pirum e pyrus ; Gr. amo^.
F. poirier ; I. pear-tree; T. Birnhaum.
— setoso.
F. hois satiné ; I. satin-ivood; T. das Atlasholz, Satinholz.
— osso.
F. hois de chevre-feuille des haies; I. fly woodbine; T. das
Beinholz.
— aquifoglio, agrifolio.
L. ilex aqulfoliam.
F. hois de houx ; I. holly -^vood ; T. das Cì'istdornholz,
Myrtendornholz,
— rosa, legno di limone.
F. hois de citron^ hois chandelle, hois jaune, hois rose de
Antilles ; I. jamaica-rose ivood ; T. das Citronenìiolz, das Holz
des « Amyris halsamifera. »
— tasso.
L. taxus.
F. hois d'if; I. yew-wood; T. Eihenhaumholz, Taxholz.
— - rosso, fernambuco, verzino fernambuco.
F. hois de Brésil, hois de Fernamhouch, hrésillet ; I. Brasil,
hrasil-WQod, Fernambuco -u- a od ; T. Fernambukholz, Eothholz.
— verde.
F. hois veri; I. greenheart; T. das Griinliolz.
— tacamahaca, albero del balsamo.
F. hois de tacamahaca, ou peuplier haumier ; I. balsamic
poplar-wood; T. nordamerikanisches Sattelholz, Holz der
Balsampappel.
— abete rosso, abete di Germania.
V. zap ino ; Nap. ahhete.
L. abies ; Gr. è/irvj.
F. hois de sapin-pesse, d'épinette ; I. norway spruce fir-tvood ;
T. Fichtenholz.
— abete nero d'America.
F. hois de sapin noir d' Amérique ; I. American hlack-spruce
flr-wood ; T. amerikanisches Schwarzfohreìiholz.
LEG 2B9
Legname, abetelle del Canada.
F. hois de sapìn du Canada ; I. Canadian fir-ivood, Helm-
lock-spruce fir-wood ; T. canadlsches Tannenholz (Helmlocks-
oder Schieri ingstannenholt) .
— abete bianco, abete maschio, (Zapino bianco, albero).
F. bois de sajDin blanc ; I. fir-wood ; T. das Tannenfiolz.
— acacia.
L. robinia pseudoacacia.
F. bois d'acacia ; I. locust-tree wood, common acacia-wood ;
T. das SchotendornJwlz, das Holz der unechten Akazie.
— acacia milotica, la spina nigra di Plinio, legno fortissimo, e
incorruttibile anco nell'acqua. A Cartum la chiamano : Sunt,
CoRAZZiNi, Storia della marina ellenica, p. 394.
— acero.
L. acer ; Gr. afi-jExy.-Jo:;.
F. bois d'érable ; I. maple-ioood ; T. Aliornholz.
— acero della Virginia.
F. bois d'érable a sucre ; I. bird's eye maple-tcood, rock-
maple wood; T. das Zucker aliornholz, Manna- Ahornholz.
— acero moschettato.
F. bois d'érable madre ; I. curled maple, bird's eye maple-
loood ; T. Gekrduseltes Ahornliolz, die Ahornmaser.
— albero, tremolo,
L. populus tremula.
F. bois de peuplier tremble, de tremble ; I. aspen-ivood ;
T. EspenJiolz, Aspenholz, Holz der Flitterpapappel, der Beber-
esche, Zitteresche.
— alno nero o frangola.
F. bois de I'aune noir, bourdaine, bourgene, bois à pou-
r dre ; L black alder-wood ; T. Pulverholz, Zapfenholz, Holz
des Faulbaumes.
— alburno.
F. aubier ; I. sap-ivood ; T. Spintholz, SpUntholz.
— boco (erroneamente cocco).
F. bois de boco, bois de panacoco, bois de fer d'Aublet, bois
de perdris ; I. boca-wood, partridge-wood ; T. das Bokoholz,
Rebhuhnholz (Bocoa).
— biancospino.
L. spina alba ; Gr. /iuxaxavfla.
ft
240 LEG
F. aubépine, épine-hlanche ; I. hawthorn; T. das Hagedorn-
holz, Meissdornholz.
Legname, bosso.
L. buxus ; Gr. ttuPoc.
F. hois de huis; I. box-wood; T. Bdchsbaumholz.
— carrubbio.
V. carober. i
L. siliqua graeca ; Gr. yzpizioj.
"F. 6ois <ie caroubier ; I. carob-tvood ; T. das Holz des Jo-
hanni^brodbaumes.
— carpino nero.
F. 6oiS cZe charme houblon, d'ostrier ; I. hop-hornbeam
wood ; T. c?as Hopfenbuchenholz, Holz des Hopfenhornbaumes,
— carpino o carpine.
V. carpano.
L. carpinus.
F. bois de charme ; I. hornbeam-wood ; T. c^as Weissebu-
chenholz, Hagebuchenholz.
— castagno.
L. castanea ; Gr. -/acravéa.
F. bois de chàtaignier ; I. chestnut-ioood ; T. cZas Kastanien-
holz.
— castagno della Virginia.
F. bois de chinkapin ou de chàtaignier de Virginie ; I. dwarf-
chestnut wood; T. das Cinquapinholz, das Holz der Zwerg-
kastanie.
— cedrela (erroneamente cedro o cedro di Spagna), cedrela odorata.
F. acajou femelle, cedre bàtard, faux-acajou ; I. bastard
cedar ^ siveet- scenting cedar ; T. das Calicedraholz, ivohlrie-
chendes Calicedraholz. ■ **"
— cedro, cedro del Libano.
L. cedrus ; Gr. xéSpo;-.
F. bois de cedre ; I. cedar-tvood ; T. das Cedernholz.
— cedro rosso americano.
F. bois de cedre rouge; I. red cedar-wood; T. rotes vir-
ginisches Cedernholz.
— cedro bianco.
F. bois de cypres faux-thuya ; I. white cedar-wood ; T. weis-
ses Cedernholz.
LEG 241
Del cedro si anno sei specie: il bianco, il nero, il giallo,
il giallo selvatico (bois bernard), il cedro selvatico, il rosso
bruno carico, che pesa sessantasette libbre il piede cubico :
à fibre lunghe, facile a lavorarsi e buono per qualsiasi lavoro.
Legname, cedro spagnuolo.
F. bois de cedre piquant; I. sharp cedar-wood; T. das
Holz der slavonischen Ceder.
— Cerro.
V. cervato.
Li. cerrus.
F. hois de chène rouge d'Italie; I. Adriatic-oak wood, Ita-
lian-oak wood; T. das Holz der Zerreiche.
— ciliegio.
V. cereser.
Li. cerasus ; Gr. xepajta.
F. boia de cerisier ; I. wood of the cerry-tree ; T. das
Kirschholz, Kirschbaumholz.
— cipresso, volgarmente arcipresso.
Nap. cepriesso.
Li. cupressus ; Gr. Y-uTtaptaaot;.
F. bois de cypres ; I. cypress- shingle ; T. das Cypressenholz.
— cocco.
F. bois d'anthyllide de Crete ; I. Cretan silver-bush wood ;
T. das Grenadillholz, Granai lllholz, rotes Ebenholz.
— corniolo.
V. coimoler.
L. cornus ; Gr. xpàvsta.
F. bois de cornouiller ; I. cornel-wood ; T. das HartriegelholZj
Kornelkirschholz.
— dammara australe.
F. bois de dammara austral, de pin de la Nouvelle-Zé-
lande ; I. New-Zealand cowdie or kaurie-pine wood ; T. das
Dammar holz.
— ebano.
Nap. ébbano.
L. ebenum, ebenus ; Gr. z^vjoq.
F. bois d'ébène ; 1. ebony, ebon ; T. das Ebeìiholz.
— elee,
V. elise.
CORAZZINI, Vocab. Nautico. 16
242 LEG
L. ilex; Gr. ttfivoq,
F. hois de chéne vert, de cilene yeuse ; I. wood of the ever-
green-oak ; T. das Holz der immergriinen Eiche, der Hiilsen-
oder Stecheiche.
Legname, eschio.
L. esculus ; Gr. axn/o^.
F. bois de chène h glands doux ; I. wood of the small pri-
ckly-cupped oak; T. das Holz der Speiseeiche, der gedrdngt-
frilchtigen Eiche.
— frassino.
V. frassene ; Nap. frasso, frdsseno.
L. fraxinus; Gr. iitUa.
F. hois de frène ; I. ash, ash-wood ; T. das Eschenholz.
— faggio.
V. fager; Nap. fago, faio.
L. fagus; Gr. yrjyó^.
F. hois de hètre, fan, fayard, foutau, foyard ; I. Beech-
wood ; T. das Buchenholz.
— farnia.
L. quercus latifolia.
F. hois de chène à grappes, de chène pédonculé; I, english
oak-wood ; T. das Holz der gemeinen Sommer- oder Stieleiche.
— ferro.
L. lignum nagas.
F. hois de fer ; I. iron-wood ; T. das Eisenholz.
— ferro del Capo di buona speranza.
F. hois de fer ; I. hlack iron-wood ; T. das Eisenholz vom
Cap der guteìi Hoffnung von der « Olea undulata » (Zwarte
yzer hout).
— gattice, alberello, pioppo.
V. gattero.
F. hois de peupUer blanc, d'ypréau, de franc-picard, d'a-
hele ; I. ichite poplar-wood ; T. das Holz der Silberpappel, Heili-
genholz, Gotzenholz, Alhenholz.
— ginepro.
V. zinepro e husischio.
L. juniperus ; Gr. apsu0oc.
F. hois de genévrier; I. jumper-wood ; T. das Wachholderholz.
— gelso.
LEG 243
V. tnorer.
L. morus alba; Gr. /Aopsa.
F. hois de murier; I. mulberry -wood ; T. das Maulbeerholz.
XiCgname, guaiaco, legno saato.
L. guaicum offlcinalis.
F. gaiac, hois saint; I. lignum vitea, pock-wood, guaja-
cum ; T. das Pockholz, Franzosenholz, Guajakholz.
— iacaranda.
F. hois jacaranda ; l.jacaranda-wood; T. das Jacaranda-
holz, brasilianisches Pockholz.
-r- larice.
L. pinus larix; Gr. /àpii, t-^oq.
F. bois de méleze ou sapin d^ Europe ; I. larch-wood ; T. das
Ldrchenholz.
— larice d'America.
F. méleze d'Amerique; I. tamarac-wood ; T. amerikani-
sches Ldrchenholz.
— leccio, vedi Elee.
— loto, meliaco, perlaro.
V. perlaì'O.
F. hois de micocoulier ; I. nettle-tree wood ; T. das Lotosholz.
— loto, armiglia.
V. fraggiracolo o bagolaro.
L. lotus; Gr. itriiòq.
F. bois d'alizier, d'alouchier ; I. service-tree ; T. das Else-
beerholz, Atlasbeerholz, Mehlbeerbaumholz.
— melo.
L. malus; Gr. /A/j/éa.
F. hois de pommier ; I. apple -wood ; T. das Apfelholz.
— olmo.
F. hois d'ormCf ormeau, ormen ; I. elm-wood ; T. das Ul-
menholz, EUsternholz.
— pino, s. m., comune.
L. pinus; Gr. u^tu;-.
F. pin ; I. pinc-wood ; T. die Fichte.
— pino della pece, come il pinus rigida.
L. pinus picea.
I. pitch-pin.
— pino di Riga (Zapino di Ponente).
244 LEG
F. bois de pin de Riga; I. red deal of Riga; T. nordi-
sches (Rigaer) Fdhrenholz.
Legname, pino larice, pino di Corsica.
F. bois de pin larix, de pin de Corse; I. Corsicau'pine
wood; T. corsisches Fichtenholz, osterreichisches Fdhrenholz.
— pino giallo del Canada (legno del pino di Lord Weymouth).
F. bois de pin du Lord, de pin Weymouth, de pin jaune
du Canada ; I. Canada yellow-pine wood ; T. das Holz der Wey-
mutskiefer (der BUschelkiefer, weissen Fichte, Tannenfichte),
— pino rosso.
F. bois du pin rouge, de pin d'Écosse ; I. red-spruce wood ;
T. das Rotkiefernholz, schottisches Kiefernholz,
— pino bianco.
F. bois de sapinette bianche, de pesse bianche ; I. white-spruce
wood ; T. Weisses Fichtenholz, amerikanisches Weisstannenholz,
Sprucefichtenholz.
— ontano, alno.
V. onèr, onaro.
L. alnus ; Gr. x/>50/5a,
F. bois d'aune, aulne, averne, aunette, aune visqueux, de
vergue, verne ; I. alder-wood ; T. das Erlenholz, Ellernholz.
— giallo del Brasile, fustetto vecchio.
F. bois jaune, bois fustique ; I. fustic, old fustic, yellow wood ;
T. das Fisetholz, Fustikholz, Gelbholz.
— lilac.
F. bois de lilas commun ; I. lilac-wood ; T. das Flieder-
holz, Spanisch-Hollunderholz, Syringenholz.
— pino selvatico: pinastro.
L. pinaster.
F. bois de pin sylvestre, de pin sauvage ; I. scotch-pine
wood; T. das Fdhrenholz, Kiefernholz.
— pino giallo, pino di California.
F. bois de pin Jaune, de pin de la Californie ; I. yellow-
pine wood ; T. californisches Fdhrenholz.
— pino dell' Oregon.
— pino della Florida.
F. bois de pin de Floride, de pin des marais, de pin à
goudron ; I. pitch-pine wood; T. nordamerikanisches Pech-
fdhrenholz.
LEG 345
Legname, pino rosso del Canada, pino resinoso.
F. bois de pin rouge, de pin du Canada ; I. Canada red-
pine ivood ; T. nordamerikanisches Rothkiefernholz.
— porpora, legno amaranto.
F. ì)ois violet, amaranthe; I. violet wood, purpled-wood ;
T. das Luftlìolz, Violetholz, Purpurholz, Amaranthholz, blaues
Ehenholz.
— pioppo.
V. albara.
Li. populus ; Gr. atyttfio^.
F. bois de peupUer ; I. abel-wood, poplar-wood ; T. das
Pappelholz.
— quercia.
L. quercus; Gr. Spù^.
F. bois de chène ; I. oak-wood ; T. das Eìchenholz.
— noce hickory dell'America.
F, bois de caryer ; I. hickory -w ood ; T. das Hickoryholz,
nordamerikanisches Nussbaumholz.
— sambuco.
V. sambuglier.
L. sambucus ; Gr. àxTvj.
F. bois de sureau ; I. elder-wood; T. das Hollunderholz.
— nocciuolo, avellano.
V. noselèr.
L. nux pontica vel avellana ; Gr. /iTrroxapuov.
F. bois de noisetier ; I. hazel-tree wood ; T. das Haselnuss-
holz.
— del pino marittimo.
L. pinus maritima.
F. bois de pin-maritime ou pignades, pinceau, pin des lan-
des, pin de Bordeaux ; I. wood of the maritime-fir ; T. das
Strandkieferholz.
— noce.
V. noghera,
L. juglans regia ; Gr. xapùa.
F. noyer, bois de noyer ; I. walnut wood ; T. das Nuss-
baumholz, Nussholz.
— quercia (rovere) di seconda qualità.
L. quercus robur.
246 LEG
F. chène de seconde qualité ; I. second class oak timber ,-
T. das Eichenwrackholz.
Legname, quercia di terza qualità.
F. chine de trolsieme qualité; I. third class oak timber ;^
T. das Eichenwrackholz.
— ranno, susino salvatico.
L. prunus silvestris.
F. bois de nerprun, d'alaterne ; I. buckthorn-wood ; T. da^
Kreuzdornhohy Wegdornholz.
— reale.
F. bois royal ; I. king 's wood, royal wood ; T. das Kdnigsholz.
— rovere.
F. bois de chène rouvre ; I. live-oak wood ; T. das Holz
der Steineiche.
— salice.
V. salgher.
Ij.salix, ids; Gr. Irix.
F. bois de saule ; I. willow-wood, sallow-wood ; T. das Wei--
denholz.
— palissandro, legno jacaranda.
L. lignum jacaranda,
F. des Palissandre ; I. black rosa-wood, palixander-wood ;
T. das Palisander holz.
— susino.
F. bois de prunier ; I. plum-wood; T. das PflaumenholZj.
Zwetschkenbaumholz.
— pino piniero, pinastro.
F. bois de pin pinier, de pin-pignon, de pin-bon, de pin
de pierre, de pin d'Italie; 1. pinaster-wood ; T. das piiiiolen-
kiefernholz, italienisches Kiefernholz.
— sandalo.
L. pterocarpus santalinus.
F. bois de sandal, bois de sandal rouge ; I. sandal-wood,.
Saunders, red s aunder s ; T. das Sandelholz, rotes SandelholZr
Caliaturholz.
— sorbo salvatico.
V. sorboUr ; Nap. suorvo.
L. sorbus silvaticus,
F. bois de sorbier sauvage, cornier sauvage ; I. quickbeam-f
LEG 247
quick-, mountain-ash-, roioan-, rodden-tree ivood ; T. das Ebere-
schenholz, Vogelbaum-, Eibischbaum-, Maasbeerbaumholz.
Legname, nespolo.
V. nespolèr.
L. mespilus ; Gr. {/.zmiÀ-n.
F. bois de néflier ; I. medlar-wood ; T. das Mispelholz, Nes-
pelholz.
— olivo.
V. Oliver.
L. olea, oliva ; Gr. s/aa.
F. bois d' Olivier ; I. olive-wood ; T. das Oelbaumholz, Oli-
venholz.
— mogano, magogane, magogon.
F. Acajou, bois d' Acajou ; I. mahogany, mahogany-ioood ;
T. das Mahagoniholz.
— sappano.
L. caesalpina sappan.
F. bois de Sapcin, bois du Japon ; I. sapan-^ood, sapan ;
T. das Sappanholz, Japanholz.
— tiglio bianco.
V. cirmolo.
F. bois de cimbre; I. button-wood, wood of the Siberian
stone-pine, cembra-wood ; T. das Zirbelholz.
— tiglio.
L. tilia ; Gr. fù-ùf^a.
F. bois de tilleul ; I. lime-ivood ; T. das Lindenholz.
— teak, tek. ^
F. theque, faux-chene, teak, teck; I. teak-wood ; T. das
Teakholz.
II tek è uno dei migliori legni per le costruzioni navali :
è leggiero, facile a lavorarsi, di fibra compatta, molto simile
alla quercia. L'essere aromatico lo fa durevole e lo difende
dai silotrogi. Vegeta in varii paesi dell'India e particolar-
mente nel Pegù. E di lunghissima durata.
— l'uopa o vallaba è di grana fine, di color rosso con venature
brune e resinose ; incorruttibile anco nell'acqua, ove talvolta
si pietrifica. Si presta bene a tutti i lavori delle costruzioni
navali e d' idraulica. Pesa ottantasei libbre al piede cubo.
Gli abeti di Norvegia, Moscovia, Danimarca e Prus-
248 LEG
sia si adoperano specialmente per gli alberi e i pen-
noni.
Gli abeti più adatti all'alberatura sono quelli che vege-
tano oltre il 60'' di latitudine, mentre le querce sono migliori
quelle delle più basse latitudini.
Gli abeti di qualità inferiore si adoperano pei falsi tran-
stri 0 travi (bagli), per le coperture dei falsi ponti, pei ta-
volati di stiva, per le paratie dei depositi, le gallerie dei
falsi ponti, per fare le bighe, i vasolini per le navi in can-
tiere, per alberi di piccoli navigli, come pei puntoni etc.
Pietro Martin narra che : « a Darien vi sono arbori gran-
dissimi et il legno delli quali è tanto amaro che, facendone
navili, li vermini, li quali sogliono nascere sotto, quando
stanno gran tempo in mare, per causa della detta amaritudine
non vi nascevano. Et di questo n'avevano fatto prova, nelle
loro canoe, imperocché quelle ch'erano fatte di detti arbori
mai si trovavano corrose da vermini. » In Eam., Ili, 29, v
I legnami più usitati dagli antichi nelle costruzioni na
vali erano : 1' abete, il pino comune, il pino larice, il cipresso
il castagno, l'olivo, il faggio, la querce, e il cedro che i Greci
chiamavano : l'albero eterno (atwvtov U-^tpov).
Per la sua immensa nave Gerone dopo grandi ricerche
nelle selve d' Italia, trovò nel Bruzio un albero di maestra ;
esso era abbracciato appena da quattro uomini.
Ai tempi di Strabene nella riviera di Genova v'avevano
alberi di otto piedi di diametro (circa m. 2,40), e 24 di cir-
conferenza (circa sei metri).
Legname, far legna per l'annata.
L. Ugnatio, onis.
E. faìre son hois; I. to wood, to take in a fresh supply
of wood ; T. Holz (Brennholz) machen.
— fendere il legno in traverse.
P. scier le hois contre le fil ; I. to saw against the grain ;
T. das Holz quer durch, iXhers Him ahsagen.
— II legno si fende si spacca.
P. le hois se crevasse, se fend; I. the wood splits, riftes or
cracks; T. das Holz reisst auf.
— II legno s'imbarca, s'incurva.
LEG
249
F. le hois gaucMt, se dejette, se tourmente ; I. the wood is
warping, casting; T. das Holz wirft sich.
NOMI E DIMENSIONI DEI LEGNAMI DA COSTRUZIONE
NEI CANTIERI VENEZIANI (1813).
Il metro corrisponde a piedi veneti 2,878,5451, il pollice di
dodici linee era uguale ad un'oncia.
Luna, piedi
Largh.
once G. once
Tavole. ... 12 .... <
ialle 8 alle 18 . . . . - «/,
Abete.
1 Ponti .... 12 ... .
» 8
» 18 .... 1 i/.
V. Albeo.
j Palanche . . 12 . . . .
» 8
» 20
' Scurete ... 12 ... .
» 7
» 16
Sfìladone . . 12 . . . .
» 10
» 18 .
Scorzi da carbon.
1
Detti da brenta.
Refudi
) Sottoscorzi.
j
d' albeo.
j Sfiladele.
Tutti anno una
Oolmeti.
f
pari lunghezza co-
Colmazzi.
ì
me i suddetti, e
Cantinelle
(k Cantinole da soffitti.
\ Dette da pare.
prossimamente le
d'albeo.
stesse grossezze.
Scorzoni
f Scorzoni di refudo.
e rovesci
} Detti buona armatura.
di ponti.
f Detti rovesci di ponti.
/ Morali bastardi larghi
once 3
per lato, e più se
occorre.
i Detti refudo.
1 Mezzi morali bastardi.
Morali brenta e refudo.
Moralami.
/ Mezzi morali brenta e
Morali da zoccoler.
Moralami di quarto.
Sbarre.
refudo.
Montapiè, grossi once :
\ Scalette.
. '/g, larghi once 5.
Tutti i ]
norali anno la lunghezza
di circa piedi 12, e sono
larghi e gros
si once 3 per lato.
250
LEO
Travature
d'albero.
Lungh. piedi G. e lungh. once
3
3
3 a 15
4
5
6
7 a
18
Larice
V. Larese.
Chiavesele da 18 a 20
Dette 22
EuUi 22
Bordonali 22
Chiave 30
Scaloncini 30
Scalinoti 30
Scalmi 30
Scaloni da 35 a 40 —
Tavole, sfiladone, ponti, palancole. Lo stesso che
in quelle d'abete.
Refudo di scorzi, sottoscorzi, sfiladelle. Lo stesso che nel-
l'abete.
Cantinele da pare di dimensione pari a quelle d'abete.
Scorzoni da fondamenta. / Non differiscon nelle dimen-
Detti mezzani, rovesci di ponti. \ sioni da quelli d'abete.
Scorzoni, palancole da fonda- \
menta. ; Come quelli d'abete.
Detti mezzani da finestre. /
1 moralami e in numero e in dimensioni sono gli stessi che
quelli di abete, tanto bastardi, brenta, di quarto, di zocoler,
quanto i corrispondenti refudi.
Lungh. piedi G. e largh. once
Zappoli da 18 a 20
Piane » 18 a 20
Chiavesele » 18 a 20
Eulli 22
Bordonali 22
Chiave ; . 30
Scaloncini 30
Scaletti 30
I Scaloni 30
Trovansi degli scaloni di piedi 35 e 40.
/ Lungh. piedi G. once
Tiglio ) Pezzoni 12 3
Cirmolo f Detti — 4
Occorrendo tavole, ponti ecc., di maggiori lunghezze delle
Travatura
di larice.
8
a
18
3
3
a
7
8
a
13
3
4
5
a
6
7
Lar
a
18
once
12
a
22
12
a
22
G. once
Largh. once
2
8 a 18
2
3
LEG 251
indicate di abete e di larice, si segano dagli scaloni o dalle
piane e ne risultano :
Lungh. piedi
Tavole ....... 30, 35, 40
Bastardele. ... 30, 35, 40
Abeteelarice ( Madieri grossi dita 4 a 5.
Fete grosse dita 6 e quanto occorre.
Quarti grossi once 4 a 6, e altrettanto larghi.
Maistre grosse e larghe once 2 a 3.
Le altre dimensioni sono le stesse come nelle tavole.
Gli stessi prodotti risultano segando il rovere, l'olmo, il
frassino, il pino ecc.
I prodotti di elee e di cornio sono dell'ordinaria lunghezza
di piedi 16 circa, e grossi quanto occorre.
! Tavole. \ Lunghezza piedi 12, larghezza da
Ponti. ? once 3 a 15, grossezza come nell'a-
Palancole. / bete.
Di legno santo variano i prodotti nelle loro dimensioni.
Rovere, faggio, carpano danno dei bracciuoli.
Olmo da fettele o corboti, di grossezza once 1, 1 '/a? 3,
lunghezza piedi 4.
Abete da spuntieri lunghi piedi 12, diametro once 2.
n legname da costruzione si distingue in legname di prima,
di seconda, di terza e di quarta qualità.
Stelle da remo di faggio di galera sottile. Pezzi di faggio
adattati a detto uso.
Dette di bastarde.
Dette di barca armata.
Dette di bergantino.
Dette di copano.
Gironi di remo.
Mazze da brandistocco e da alabarda.
Manuele.
Cugnesse e cugni.
I tronchi d'alberi i quali si segano per ridurli in tavole,
diconsi taglie.
252 LEO
Secondo il Rossi oggi i legni comunemente adoperati per i
diversi pezzi di costruzione navale sono i seguenti :
Spina (chìglia), dritto di poppa e ruota di prora. — Quer-
cia comune e quercia di Danzica, teack.
Madieri e scalmi. — Olmo, frassino del Canada, quercia
comune, faggio.
Fasciame esterno. — Pei torelli e le cinte s' impiega la
quercia comune e del Nord, e per gli altri corsi il pino del
Nord. In Inghilterra è molto usato il lancewood.
Puntaletti, hracciuoli e orli (capi di banda). — Olmo e frassino.
Paramezzali, dormienti e serrette. — Quercia, faggio.
Banchi da rematori. — Pino, larice.
Banchi porta-albero. — Quercia, olmo.
Pagliuoli e grate (carabottini). — Pino, abete.
Remi. — Frassino, faggio.
I materiali di ferro e d'acciaio da costruzioni navali si ras-
segneranno sotto la voce Materiali.
Legnetto, s. m., piccolo naviglio.
Boccaccio, Laber., 260 : Con licenza del Re sopra un le-
gnetto montati .... a Lipari ritornarono.
L. navicula, cymhula ; Gr. nJ^oiccfAov.
Legno, s. m., per naviglio di legno, espressione usata tanto dai
poeti che dai prosatori, dal Boccaccio e dall'ALiGHiERi sino
al nostro tempo.
Basso latino : lignum ; Gr. |u/ov.
Tirare al legno, tirare col cannone al corpo della nave.
Nel medio evo lignum dicevasi uno speciale naviglio :
Naves vero et ligna omnia. Br. M. Pis., XIII, 360.
Catal. leyn, leny.
F. ant. Un, line, lym, lene, ligna; P. lenho; S. leno.
F. tirer au bois d'un vaisseau ou en plein bois ; I. to hull
a ship.
— di caviglia, legni tessuti o inchiodati con caviglie.
Et fuste et grippi et legni di caviglia.
Pulci, Cirifo, VI, p. 55.
— passéggiero, Villani G., IX, 82, naviglio da traghettare.
LEG 25a
Legno, quadro quello che à vele quadre, e costruzione voluta
per questo tipo di nave.
— latino quello che porta vele latine o triangolari ed è tipo la-
tino.
— nome di un naviglio molto comune nel medio evo, e special-
mente nei secoli decimoterzo e decimoquarto. Sappiamo che
esso era talvolta grandissimo e a remi ed a vela. Era il legno
(naviglio) per eccellenza.
— del pennello o del mostravento o anemoscopio. Si pone o in
cima agli alberi o sul cassero. Un tempo lo facevano di penne,
donde venne il motto proverbiale : occhio alla penna.
S. armazon de grimpola.
— di volta, ciascuno dei legni fissi ai quali si può dar volta un
canapo.
S. madera de vuelta.
— per stivare : pezzi di legno più o meno lunghi, squadrati o
no, per fermare le botti, e impedire che si cozzino, come per
disporre altri oggetti e mercanzie.
P. madeira do porào ; S. lena de estiva. .
— piana, il madriere che è piano, la prima parte di una costa
innestata sulla spina (chiglia).
F. varangue ; I. f,oor timber ; S. pian, varenga liana.
— santo, o guaiaco, (guaiacum officinale) è duro e pesante e si
adopera in marina per pulegge, caviglie ed altro. È albero
della zona torrida, particolarmente dell'occidentale, e nel-
l'America.
F. gaiac ; I. lignum vitae ; P. guaiaco ; S. guayacan.
Legnòla, s. f., cordicella di lana con la quale, imbevuta di acqua
tinta con terra rossa (zunobita), serve ai falegnami a segnare
con linea rossa la via su cui deve passare la sega.
Legnuolo, s. m., o cordone semplice, quel primo fascio di fili
co' quali attorti si formano i canapi.
V. nombolo ; Gr. ligneu.
F. toron ; I. strand of the rope ; P. toro de corda ; S. cor-
don ; T. die Duchi eines Taues.
— composto.
F. toron compose ; I. combined strand ; T. die Combina-
tionslitze.
254 LEL
JLella-palella e Ullo pallilo (a remi), in napoletano significa an-
dare diritto, spedito e franco.
Pe cchesto te nne prego, Musa mia,
Che te nne vienghe mo Iella-palella.
In D'Ambra alla v.
Lembario, s. m,, marinaro che guida o governa un lembo.
L. lembarius ; Gr. iiii.^oi^yj)q.
Lembetto, s. m., piccolo lembo.
Latino basso : lembetus.
Lembo, idiotismo del dialettismo libo, vedi.
Lembo, s. m., nave di varia grandezza, di tipi diversi, ad uso
di mercanzia e di guerra. In guerra, come nave spedita usa-
vasi per fare scoperta (speculatoria) e da messaggi, ed anche
da combattimento. Anzi talvolta si avevano intere squadre
di lembi. Antenor qui cum classe lemborum ad Phanas sta-
bat, Cassandriam venit.
Si avevano lembi biremi, vedi Livio, 28, 27.
Se ne avevano a soli sedici remi. Fulgenzio Plamiade,
JExposit. serm. antiq., del sesto secolo lo fa una cosa col dro-
mone; che era pure nave a due ordini di remi.
Furono navi piratiche, forse prima di essere navi da guerra
come le liburne, i faseli ed altri legni.
Pare che i Romani non conoscessero questo tipo di nave,
innanzi la prima guerra punica.
I Galli se ne valevano pel commercio sui fiumi, tanto che
Annibale potè farne un ponte per tragittare l'esercito sul
Bedano.
Si vuole che i Cirenaici ne fossero inventori.
II lembo è citato anche da Virgilio, Georg., 1, 202 :
Non aliter quam qui adverse vix flumine lembum
Remigiis subigit....
Se il testo di Fulgenzio, non è guasto, bisogna dire che
l'autore, a nostro avviso, confonde in uno più tipi di navi,
perché dopo aver detto che il lembo era una piccola barca,
soggiunge avere essa un gran numero di remi, il che ci con-
durrebbe alle poliremi maggiori, se pure non tiene per gran
numero il novantasei o quanti remi aveva una bireme latina.
LEM • 255
Anche Vegezio confuse i lembi con le cimbe, e coi cau-
pulì, e i Untì'i e i carabi! se pure, al solito, il testo non è
guasto.
Livio cita i lembi issiacis.
Venendo ai lembi del Medio evo, egli avviene quello che
degli altri tipi di navi, che restano i nomi, e la cosa è del
tutto tramutata. Troviamo, nel basso latino :
Un lembus de orlo, vel lignum de orlo. Che vuole egli
dir mai questo orlo ? è il bordo, la sponda era naviglio mer-
cantile, capace di trasportare da quarantacinque a cinquanta
bestie bovine, il che darebbe una scuderia lunga almeno ven-
ticinque metri, senza dire dello spazio necessario ai passeg-
gieri e all' equipaggio.
Vien citato anche un lembus de bandis, che probabil-
mente altro non è che il lembo di orlo. Lembum de bandis
amarinatum, con equipaggio di quattro marinai oltre il pa-
drone.
M. Jal registra pure il lembutus del basso latino, come
diminutivo di lembo, da un Atto di vendita del 9 decembre
del 1450 : Lembutum sive barganti, cum ejus arbore, anten-
nis, velis, ferris sive ruxonis. E in un altra vendita del 13
gennaio 1474 : Lembutum.... cum ejus arbore, anthenis, vela
dos ruxones, tres Jibants, arguet e talles (taglie) de tirar e sis
rames, e sis palors.
Lo stesso contratto fa sapere che il piccolo brigante a sei
remi, aveva un albero, delle antenne, una vela, due ferri o
ancorotti, tre canapi da rimorchio, un piccolo argano, per
manovrare i libati.
M. Jal pensa che palors possa significare stroppi. Non po-
trebbe essere scorrezione per palos f cioè pali, nel significato
di sen ali ?
Brigante è il positivo di brigantino.
I lembi del medio evo, come altre specie di navi avevano
tre timoni. Cosi in alcune galee.
Lembo, la parte estrema di checchesia.
L. limbus.
F. limbe ; I. lim, limbus ; T. der Limbus.
— l'orlo degli strumenti nautici, ottici e geodetici, sul quale si
segna la graduazione.
256 LEM
Lembo, (congiungere lembo a) trattandosi delle lamiere, vuol
dire attestarle, anziché sovrapporle.
L. lembus ; Gr. x/sàTTre^ov.
— il margine o l'orlo del disco di un corpo celeste, specialmente
del sole e della luna.
— discosto.
F. hord éloigné ; I. farthest limb; T. der entfernte Band,
— pi., lembi prossimi (del sole e della luna).
F. bords voisins ; I. nearest limbs ; T. die zunàchst lie-
genden Rander.
Lembode, che à la forma del lembo.
Gr. is//.]3wSy3?.
Lembutus, è scorrezione di Lembetus.
Lemuria, s. f., antico continente, che si sommerse ; pare che si
stendesse da Madagascar compresa, a Ceylan e forse più ol-
tre, dove oggi è l'oceano indiano.
Lencia, s. f., nel basso latino, per lenza diritta, a piombo, ad
lenciam rectam, alta al mezzo della nave nove palmi misurati
verticalmente. Forse non è che la lentia, vedi.
Lenno, s. m., ciascuno di quei canapi coi quali la nave si tiene
abbattuta, presso a quella che la carica, al fine di rialzarla.
— corda con la quale si tiene accosta la galera (sic) caricata a
quella sopra la quale si carica, quando si dà earena. RoFPiA.
Lenta ! (molla) voce di comando per allentare le manovre.
Lentare, per allentare, lascare (mollare), l'abbiamo in Ariosto,
vedi in Mollare. Lentarsi, rifl., divenir lento, lasco.
-^ a mano, allentare un canapo tenendolo tuttavia in mano, in
modo che non sfugga, ma fili.
— in bando, allentare o lascare il canapo, lasciando la cima,
perché scorra tutta ad un tratto.
— in poppa, allentare le scotte delle vele a poppavia.
— la gomena, allentarla, lascarla.
— la barra, allentare il ritegno della barra del timone, acciò
che il naviglio poggi fuggendo innanzi al vento o alla cor-
rente.
— le vele, allentare le scotte delle vele, a fin che sventino più
0 meno.
— i remi, abbandonarli sullo scalmo.
Lentato, add. e p. ps., da lentare, allentato, lascato.
LEN 267
Lente, s. f., di cristallo artefatto o di monte, detta cosi dalla
forma ordinaria eh' è simile a quella di una lenticchia.
F. lentille ; I. lens ; P. e S. lente ; T. die Linse.
Queste lenti sono fatte per avvicinare o ingrandire gli
oggetti.
La lente fu inventata da Fra Domenico Spina Domenicano
nel secolo decimoquarto, e nel secolo decimosettimo il Galilei
inventava il telescopio.
Le lenti sono piane, concave e piano convesse.
Ve ne sono pure biconvesse e biconcave.
Convergenti concavo-convesse o convergenti menische.
Divergenti concavo-convesse o divergenti menische, alcuni
le dissero anco lanette.
— di Fresnel, lente composta formata dal collocare, intorno una
lente centrale convessa, anelli di cristallo cosi curvi da avere
lo stesso foco, per concentrare la luce in una particolare di-
rezione. Fu detta cosi dall' inventore.
— moltiplicante, un lato della quale è piano e l'altro convesso,
ma fatte di un numero di facce piane inclinate ad un'altra,
ciascuna delle quali presenta un separato oggetto, come essi
sono, moltiplicati.
— a scaglioni, dagl' Inglesi detta polizonale, quella fatta di pezzi
disposti a zone o ad anelli, usate nelle lanterne dei Fari.
— acromatica quella formata di due pezzi, di materia diversa si
che non mostrino intorno agli oggetti i colori dell' iride. Un
tempo si dissero anche dolondiane da Dolond che ne fu il
primo artefice in Londra.
— obbiettiva, la prima del canocchiale che riceve la imagine
degli oggetti.
— oculare, l'ultima, ossia quella alla quale si appone l'occhio.
Lenteggiare, v. intr., dicesi di perni od altro, che stiano laschi
nei loro fori.
— l'andare lento nel muoversi, cominciare ad allentare, ad es-
sere meno teso parlando di manovre.
Lentia, s. f., il Crescenzio, 115, dice : « che era un meccani-
smo che usavano i marinai per sollevare o mandare abbasso
fardelli o botti. » Che però non era niente meccanismo, poi
che il tutto si riduceva ad una fune ferma da un capo e
passante per una puleggia con l'altro, che faceva da braca
CORAZZINI, Vocah. Nautico. 17
258 LEN
all' oggetto da alzarsi o calarsi. Crescenzio altrove : « Met-
tendosi queste due galee l'una a canto l'altra, ligate con le
lentie, certa sorte di canapo » di cui si servivano nell' abbat-
tere le navi.
Gr. lentia.
¥. trévire ; I. parbuckle ; P. e S. tiravira ; T. das Schrottau.
Lentiare, v. a., lavorare alla lentia. Parrilli.
F. trevirer ; I. to parbuckle ; T. schroten.
LfCnto, add., tardo, parlandosi di un naviglio, lento nel cammino,
lento nel virare.
— contrario di teso, lasco, allentato.
— I comando ai marinai, al timoniere, al macchinista, per dimi-
nuire la celerità del naviglio o di una manovra.
— add., non tirato, non tesato.
— che non ubbidisce al timone, quindi non pronto a muoversi,
non agile, tardo.
F. lent; I. slow, slack; T. tràge.
Lenuncularius, il barcaiolo del lenunculo.
Nelle iscrizioni sono citati i Lenuncularii auxiliarii ostien-
ses. Grutero, 398, 7: in Muratori, 158, 1.
L#enunculus, s. m., naviglio da pesca.
Come scafa delle navi l' abbiamo in Cesare : Horum fuga
navium onerarium magistros incitabat. Fauci lenunculi ad
officium imperiumque conveniebant.
Lenza, s. f., la cordellina dell'amo, fatta da crini di cavallo o
di seta. Forse da Untea, perché fatta da prima di filo di lino.
Vedi Lencia.
L. linea hamata ; Gr. ó|5//.tà.
F. llgne ; I. line ; P. Unha ; S. lienza ; T. die Fischerleine.
— « chiamavano nel trecento, la cordellina dei costruttori, colla
quale misuravano, cordeggiavano, segnavano i garbi, squadra-
vano i legnami, e davano il sesto ai navigli. » Gugliemotti.
— « A lenza, in quest' ultimo senso, a lenza dritta e simili, modi
avverb., valgono a piombo, per filo. » Id.
— « delle tanaglie ciascuna di quelle corde semplici o paran-
chine, con che si aprono o chiudono le bocche delle grandi
tanaglie idrauliche o militari. » Id.
— cordicella cui si attacca un piombo per misurare l'altezza o
la profondità.
LEN-LEO 259
Lenza, del capone, canapo del bozzello del capone, in veneto già
0 ghia, vedi.
— del traversino, vedi Ghia.
Da questo uso si vede che un tempo valse canapo o ca-
napetto, come la cordellina dell'amo. E che il termine ita-
liano, in luogo del dialettale ghia, è len^a. Il lavoro di ripe-
scare le voci italiane, da surrogare alle dialettali, non è im-
presa da prendersi a gabbo.
— del borello della gran bolina.
E. queue du hurìn de la grande houline ; I. ship toggle
and lansard of the main bowline ; T. die Schlippleine, der
Knehelsteert der Grosshuline.
— per la pesca della balena,
E. ligne pour péche de la haleine; I. fishing-line; T. die
Walfischleine.
— nell'antico dialetto veneto lenza significò: acqua.
X#enzanella, s. f., diminutivo di lenza, linea o cordicella dello
scandaglio.
Lenzara, s. f., è quanto palamito, vedi.
Lenzare, v. a., pescare con la lenza, misurare con la lenza, e
fig. fasciare. Crusca.
Lenzuolo, s. m., chiamava il Crescenzio, tutto il panno della
vela. Naut. Medit., pag. 73.
Leone e lione, s. m., si disse un tempo la figura a prua che si
poneva specialmente dai Veneziani, e più tardi, diversificata,
si chiamò polena, vedi.
E. e I. lion ; S. leon de prot.
— pi. (fossa dei) vedi Fossa.
— Nemeo, costellazione, il quinto segno dello zodiaco. La figura
del lione sulla testa à 1' anacotha, sul petto à l'alfa, il gruppo
detto albagen, sulla giuba. Il sole vi entra circa il 22 di
luglio.
— (piccolo) costellazione boreale tra il grande leone e l'orsa
maggiore.
E. e I. lion ; P. leo ; S. e T. leon.
— ' di mare, platirinco, otaria jubata, phoca juhata.
E. lion marin ; I. sea-lion seal ; T. der Seel(Rwe.
— formidabile dicevasi nel secolo decimosettimo dai marinai il
Capo di Buona Speranza. Baetoli, Asia, I, ^^.
260 LEP-LES
Lepade, s. f., specie di conchiglia univalve che si attacca cosi
forte agli scogli che difficilmente se ne può distaccare, e si
attacca pure alla carena delle navi.
E. bernacle, sapinette, cravan ; I. barnacle ; S. escaramujo.
Lepanto (battaglia di), che veramente dovria dirsi delle Curzo-
lari, da che presso questa isola fu data, non nel golfo di Le-
panto, ma presso la sua imboccatura.
Fu combattuta tra Cristiani e Turchi il 7 ottobre 1571.
I Cristiani furono sotto il comando generale di Giovanni
d'Austria.
Presero parte alla grande battaglia i Veneti comandati dal
Barbarigo e dal Veniero, i Piemontesi sotto il Leiny e Fran-
cesco Principe di Savoia il quale mori delle ferite riportate
combattendo valorosamente ; i pontificii comandati da Marco
Antonio Colonna, i Genovesi da Andrea Loria al servizio di
Filippo II di Spagna.
Fra i Turchi v'avevano italiani rinnegati che furono i più
abili si che mancò poco che non dassero la vittoria ai Turchi.
Vedi Masi, / cento poeti della vittoria di Lepanto.
Mazzoni G., La battaglia di Lepanto e la poesia poli-
tica. - BoNAMiCO, La battaglia di Lepanto, Ode.
— una delle quattro grandi corazzate disegnate dal Brin, le quali
segnarono allora un grande progresso nell'architettura navale,
ammirato anche fuori d'Italia.
Leppo, s. m., specie di mastice xisato dai Cinesi per spalmare
la carena.
I. leppo.
Lepre, vedi Orecchia.
— marina, sorta di animale di mare, tutto ignudo, come i lu-
maconi.
L. lepus marinus ; Gr. /ayw^ 0a/a77iK.
— costellazione dell' emisfero australe.
Lercari Agostino, R. M., 1887, I, 364.
— Ugo, Ammiraglio, R. M., 1887, I, 329; III, 317.
Lesbio, s. m., dagli EUeni si disse il doppio fondo della nave
0 la falsa spina (chiglia) ?
La falsa spina (chiglia) l'ebbero indubitatamente gli an-
tichi, non conosco le testimonianze che accennino al doppio
fondo, quale vorrebbe il Leopoldi.
LES-LET 261
Lesina, s. f., una nizza lunga e sottile, vedi.
Lesti Leone, Ingegnere Capo al Ministero della Marina.
disegnò la torpediniera, il Pellicano di 150 tonnellate e di
23 nodi.
Lesto, add., presto, sollecito.
— I pi., voce di comando preventivo, acciò che i marinai stiano
pronti ad eseguire una manovra commessa.
I. ready; P. lesto.
— pi., o pronti a girare! (virare), comando dato ai marinai
acciò che si rechino ai posti ad essi assegnati per girare di
banda (bordo).
G. lesti a vira.
I. ready about ! about ship ; P. lesto a virar.
— alla vira ! a Livorno, Ardisson.
Lestride, s. f., naviglio da pirata. Polluce lo cita come nave
da trasporto, il che vuol dire che ve ne era tanto da guerra
che onerarie o mercantili.
L. lestridis / Gr. /vjtt/si;-, 100-.
Lestrigone, s. m., popolo pirata e brigante e cannibale dell'an-
tica Sicilia presso i lidi orientali.
Lettera di marco, gallicismo ; vedi Patente di Corso.
F. lettre de marque ; I. letter of mark ; P. carta da marca ;
S. conocimieiito, poliza de cargo.
— di mare o patente, il permesso o patente in iscritto data dal
governo di navigare e commerciare per mare.
F. lettre de mer, congé de batiment ; I. sea letter ; P. par-
m^issao de navegagas ; S. perniso de navegacion ; T. die Freil
carte.
— della portata di una nave, polizza di carico.
F. lettre du port d'un vaisseau ; I. ship's tunnage.
— di rappresaglia, contro i nemici in guerra.
F. lettre de represailles ; I. letter of represailles ; P. carta
de represalia ; S. letra 0 carta de represalia.
— di cambio marittimo, cambiale,
F. contrat à la grosse aventure, contrat de grosse ; I. bot-
tomry bond, bill of bottomry ; T. der Bodmereibrief.
— di porto, di vettura.
F. lettre de volture; I. bill of lading, bill of carriage,
way-bill.
262 LET
Lettera, remissoria. Quegli che si sentirà aggravato (dalla sentenza)
se ne può appellare .... e la detta appellazione è ricevuta e-
remessa al giudice delle appellazioni del Consolato, insieme
con il processo innanzi a gli detti consoli agitato, per allegar
in luogo de' testimoni littore remissorie, etc.
Lettiga, s. f., per i feriti; nelle nostre navi usano quelle inven-
tate dal Fiorani, vedi.
Letto, s. m., per dormire nelle navi è di foggio diverse, quindi
si chiama : sacco, cuccetta, branda, quadro, scanno, bancaccia.
F. Ut d'un navire; I. hed of a ship; P. letto do harco ;
S. lecho del buque.
— il fondo del fiume o del mare.
F. Ut d'une riviere; I. hed of a river ; P. leito d'um rio;
S. lecho de un rio.
— la parte dell' invasatura sulla quale posa un naviglio in co-
struzione.
« E legata ch'ella (la galea o altro legno) è in questo-
modo al suo letto, et messi da sei in sei palmi i palanchi
sotto al letto che servono in luogo di rote, si mettono le ta-
glie, ove s' inferiscono i lavori in certe anelli di ferrO; messi
a questo fine dall'una et l'altra banda nei vasi del letta
verso poppa. » Crescenzio, 86.
F. cale (pian incline) contruite pour le lancemento d'un
navire ; I. sliding or launching ways ; T. die Bettung.
— del pagiiuolo, quello strato di stoje, fascine e legni che si fa
nella stiva per difendere dall' umidità le mercanzie, le gomene
ed altro.
— pi., fissi nella nave, quelli che sono stabili e fissi alla murata,
della nave.
F. cajutes, camagues; I. sea-bed frames.
— delle caldaie, formato di madrieri (madieri) tagliati superior-
mente in modo da potere abbracciare il fondo delle caldaie,
F. Ut des cìiaudieres ; I. bedding of boilers ; T. das Kas-
selbett.
— del vento, occhio o spiga del vento, la direzione o linea sulla
quale spira. Quindi si dice che una nave, sta, va o trovasi
0 mettesi sul letto del vento, andare a filo del vento, e fian-
cheggiando il vento, il che si fa segnatamente a la bolina.
LET 263
Lis, pensò M. Jal che sia abbreviazione di lisiere (vivagno)
come vis di visage. A me pare piuttosto che lisiere come vi-
sage, siano protendimento delle voci positive : Us e vis.
F. Ut du vent, lis de vent, e' est aire et rim (rumh) de
vent ; I. the ivind's eye ; P. linha do vento ; S. filo o linea del
viento.
Letto, della marea, quel tratto di mare su cui corre la marea.
F. Ut de marèe ; I. tide-way.
— si chiamò il tavolato sul quale poggiava e girava il cannone
sul suo affusto. Vedi Pagliuolo.
— oscillante.
F. couchette a suspension ; I. swinging berth ; T. die Schwing-
koje.
— della corrente, cioè tutta la larghezza e zona sue.
F. Ut, milieu, fort du courant ; I. main stream; T. der
Stromstrich.
— branda.
S. cama, donde il nostro camera per stanza da letto.
— quella parte di un cumolo di arena o di fango sul quale viene
a posare un naviglio incagliato, e la incava.
F. souille d'un navire ; I. bed of a ship after having lain
on the mud; T. die Seeling eines Schiffes.
— quella specie di telaio di travi sul quale posa una macchina
a vapore dentro la nave.
— dicevasi un tempo, per la sua forma speciale, l'affusto, il
carro o cassa del cannone e cosi del mortaio.
« Trovai le artellarie molto mal condizionate de lette e
ruode marze et di scoperte. » Veniero, Kelaz.
F. Ut du cannon ; I. bed of a mortar ; S. almohada.
— cosi appellavasi un tempo il calastrello di culatta, il legno
che regge il fondo del pezzo.
F. chevet; I. bolster of the gun; S. calzo pallete.
— il punto del cielo dove un astro tramonta :
che '1 Sol non si ricorca
Sette volte nel letto, che '1 Montone
Con tutti e quattro i pie cuopre ed inforca.
Dante, Purg., Vili, 134.
264 LET- LEV
Letto, della luna :
E ciò fece li nostri passi scarsi
Tanto, che pria lo stremo della luna
Rigiunse al letto suo per ricorcarsi.
Dante, Purg., X, 13.
Lettura, s. f., di un segnale.
F. lecture (Vun signal ; I. reading of a signal ; P. lectur.i
do urn signal; S. lectura de un senal ; T. das Ablesen eines
Signales.
Leuce, o isola di Achille, piccola isola del Mar Nero, di fronte
alle foci del Danubio : sacra agli antichi Greci, che la dice-
vano soggiorno degli antichi eroi. Leuce in greco vale bianco,
è deserta e piena di serpenti, dai quali oggidì prende il nome.
Leucotoe, nome dato ad Ino, figlia di Cadmo, la quale fuggendo
il marito Atamante pazzo furioso gittossi in mare col figlio
Melicerta. Ino fu detta Leucotoe e Melicerta fu detto Pale-
mone, ambo deità marine.
Orfeo negli inni l'appellò :
Dea signora del mar profondo.
Leudo, s. m., G., per liuto.
Leuto 0 Liuto : Pantera, 44 : « Piccolo naviglio con una sola
coperta ; due vele, maestra e trinchetto, portata da trenta a
sessanta tonnellate, usato per commercio in Italia, che si dice
meglio Liuto. » Io direi peggio perché si equivoca col nome
dello strumento musicale.
Leva, s. f., macchina semplice per muovere o alzar pesi. Gali-
lei, Meccanica : Né questo strumento è differente da quel-
l'altro che vetta e volgarmente lèva si addimanda, col quale
si muovono grandissimi pesi con pochissima forza.
L. vectis ; Gr. //.ox^ó;-.
F. levier ; I. lever ; P. Alavanca ; S. alzaprima ; T. der
Hebel.
— per stivare i blocchi di marmo.
— (a leva) è un modo di alzare (alare) o tirare che si effettua
correndo e traendo seco il canapo a cui è attaccata la resi-
stenza, e cosi vien prodotto un moto continuato ed uniforme.
— barra del timone.
I. ease the helm ! ; S. Jandar !, jen vela f, no locar !
LEV 255
Leva, barra sottovento.
I. ease the helm down.
— (ponte a), vedi Ponte.
— (gran), vedi Scaletta.
— descrizione, o arruolamento dei soldati, marinai o terrestri.
F. Uvee de matelots ; I. levy of sailors; P. leva; S. leva
de marineria; T. die Aushebung, Rekrutirung der Matrosen.
— (gente di) quella che si tiene allestita per imbarcarla al bi-
sogno, per equipaggiare le navi.
S. gente de leva.
— forzata, l' arruolamento contro voglia dei giovani atti alle
armi, che facevasi in caso di guerra, prima che fosse istituita
la coscrizione.
I. press-gang.
— 0 leve, i soldati o marinai chiamati alle armi.
— (consiglio di) la commissione di ufficiali incaricati di esami-
nare e regolare tutto ciò che concerne la leva.
— Crusca : levata, e quindi usasi anche per partenza.
— (tocca-) il suono delle trombe che indica la partenza.
Leva-leva, specie di rete, napol.
— (tiro di) il colpo di cannone che si fa per dare il segno della
partenza, con tiro a polvere, insieme al quale si alza una
bandiera speciale, od un fiocco, per significare che la nave si
apparecchia a partire. Con il tiro si chiamano anche in nave
le persone dell'equipaggio che fossero a terra.
G. tto de leva.
F. coup de partence ; I. jour de depart,
— (bandiera e parrocclietto di) quella vela o quella bandiera che
si aprono per dare il segno della partenza.
— (onda di), sorda, gonfia, che viene dal largo indizio di vicina
tempesta. Omero cosi descrive questo fenomeno nel XIV,
V. 22, di^W Iliade:
Come quando
Il vasto mar s' imbruna, e presentendo
De' rauchi venti il turbine vicino,
Tace l'onda atterrita, ed in nessuna
Parte si volve, finché d'alto scenda
La procella di Giove.
266 LEV
Leva, di mare, mare grosso con cavalloni lunghi, che a mano a
mano si frangono, e che viene dal largo.
G. ma de leva.
I. heavy swell; S. mar sordo, de fondo.
— d' iniezione.
I. injection lever ; P. leva da injecgao ; S. leva de la iniec-
cion.
— della valvola di spurgo.
I. exhausting valve's lever.
— dello strozzatoio.
I. compressor-lever.
— volta.
P. larga.
— ! comando per ordinare di togliere o alzare alcuna cosa.
— remi ! vedi Remi.
F. lève rame ; I. unship the oars ; P. arvora remos ;
S. / alza remos! ; T. die Bookriemen einlegen.
— leva ! dicesi per eccitare ad alcuna opera condotta in più, ac-
ciò che tutti procedano ad un tempo, con moto continao ed
eguale.
— comando, per tirare, tesare, con impegno. Significa anco far
presto qualsiasi cosa.
F. hisser etc., a courir ; I. to hoist by the run ; T. auflaufen.
— (orza quanto) ! comando al timoniere di orzare tanto vicino al
vento da riceverne la spinta in avanti.
— aspe ! comando di togliere le barre.
F. enlevez les barres ! ; I. ali bars down ! ; T. Spaken aus !
— (il vento si) dicesi allorché esso comincia a spirare.
F. le vent se leve ; I. the wind begins to blow ; T. der
Wind springt auf,
— per mettere in moto una macchina.
I. starting-lever.
Levai de mar, V., vedi Lieviti.
Levamenta, specie di nave ?
« .... In unum corum (navigiorum) quae dicebantur leva-
jnenta. » Ducange.
Levantàra, e Levantera, V., s. f., nell'Adriatico chiamano una
furia di vento levantino.
F. coup de vent de est ; I. east gale ; T. heftiger Ostwind.
LEV 267
Levante.
Levante o siroco ciaro
E tramontana scara,
Bùtite in mar e non aver paura.
Venezia, Costa.
add., che sorge, detto del sole, della luna, di qualsiasi astro
che sorga sull'orizzonte.
F. e I. levant ; P. e S. levante ; T. die Levante.
uno dei quattro punti cardinali, detto cosi per essere dalla
parte del sorgere del sole, che dicesi aoche oriente. Il primo
punto cardinale.
L. oriens ; Gr. àvxToXv],
F. levant; I. the east levant; P. e S. levante, oriente.
uno dei venti principali, che si appellano pure : sussolano,
apartia o sparzia, apeliote, eoo, aitano, aitino, oriente.
I. levanter, vento fresco del levante,
diritto, quello che spira, in linea retta dall' oriente equinoziale.
L. euruSj subsolanus ; Gr. sOpo;-, àTrvj/twT/;;-.
quarta a Greco.
levante quello che soffia di mezzo ai due.
quarta a scirocco.
tutta la parte d'Europa che è ad oriente d'Italia, compreso
1' Egitto.
estremo, la parte orientale dell'Asia,
la parte dell'orizzonte donde sorgono gli astri.
Pantera, 237 : Il levante si segna con una croce in luogo
della prima lettera del suo nome.
Dal levante si orientavano gli antichi come dalla stella
polare, e forse prima che questa fosse indicata.
Al che riferendosi 1' Alighieri nel IV del Purgatorio, 52**.
A seder ci ponemmo ivi ambodui,
Vòlti a Levante, onde eravam saliti ;
Che suole a riguardar giovar altrui.
(scale di) i luoghi orientali d'approdo nel Mediterraneo e nel-
l'Oceano intendono anche tutti i porti del Mediterraneo, i
popoli settentrionali del nostro continente.
F. échelles du levant ; I. sea-post towns of the levant.
268 LEV
Levante, (quarti di) per greco.
F. est quart de nord-est ; I. east by north ; P. este quarta
h Nordeste; S. este quarto al nordeste ; T. Ost zu Nurd.
— (quarta di) per scirocco,
F. est quart de Sud-est ; I. east by south ; P. este quarta
al sudeste ou sueste ; S. este quarto al sudeste ; T. Ost zu-
- Slid.
— (sole di), sole di mattina, che sorge.
Levantera, s. f., colpo di vento dall'oriente.
F. coup de vent de Est ; I. east gale ; T. heftiger Ostwind.
Levantescirocco, s. m. Pantera, 238 : mezzovento a gradi 22°,
30' tra i due principali.
Levantino, add., ciò che attiene ai paesi del levante : ed anche
sorgente e nascente.
— s. m., chi abita i paesi di levante.
Questo termine è relativo: per i rivieraschi deL Mediter-
raneo per levantini s' intendono gli abitanti dei lidi orientali
del nostro mare ; per i popoli del settentrione levantini sono
tutti i popoli del littorale mediterraneo.
— add., di chi è nato nei lidi orientali del Mediterraneo, ed
anche quelli di levante rispetto alle diverse regioni dell'Eu-
ropa meridionale per esempio gli Albanesi e i Greci come già
questi chiamarono occidentale (Esperia) V Italia. I Marinai
del settentrione di Francia, chiamano levantini i rivieraschi
della Provenza.
Levante (Giacomo di) Ammiraglio, R. M., 1887, I, 329.
Levare l' àncora, vedi Ancora.
L. sustoUere, tollere, suhtrahere ancoram ; Gr. «i|jitv, «vaijSiffQat,
— l'ancora con la lancia.
F. lèver Vancre avec la chaloupe ; I. to weigh the anchor ;
S. levar el ancia con la lancha.
— 1' àncora pei capelli,
F. lèver Vancre par les cheveux ; I. to weigh the anchor
by the hair ; S. levar el ancia por la tea.
— 1' àncora, tirarla su dal fondo del mare.
Quando l'ancora si leva a braccia o coli' argano, si dice
propriamente salpare.
LEV 269
Quando si leva colla barca, avvolgendo la grippia al mo-
linello di poppa, si dice levar l'ancora pei capelli.
Levar 1' àncora significa anche partire, salpare.
Levare, un ancorotto.
F. degrappiner ; I. to purchase a grappling; S. levar un
anclote. t
— con naviglio, imbarcare uomini o mercanzia.
I. to take aboard.
— cominciare i venti a soffiare.
I. to rise, to blow.
— al vento, procedendo fiancheggiando (bordeggiando) contro
vento, affine di accostarsi là donde il vento soffia.
— rifl., per sorgere, muoversi, andar via da un luogo, porto, as-
sedio. « .... mi levai, et la sera sorsi con tutte le nostre con-
serve in Dromo de Rezo. » E-eggio di Calabria. Malipiero,
Ann., 1495, 399.
— intr., l' apparire, il nascere, il sorgere sull' orizzonte del sole
delle altre stelle e dei pianeti.
F. le lever des astres ; I. the rising of the stars ; P. o le-
vamento dos astros ; S. el salir de las estrellas ; T. der Auf-
gang der Gestirne, der Sternauf gang,
— in latitudine, navigare verso uno dei poli.
— l'orza, lascare i propedi (mure) di una vela, quando il na-
viglio gira ed è sopravvento, per iscaricare le vele più age-
volmente.
F. lever le lof, larguer le lof.
— « ci levammo con la nostra nave, et andammo a essa. » Ve-
spucci, in Ram., T, 129. E.
— ferro, vedi levar l'ancora.
— il pane e la pietanza dinanzi alcuno, era in uso per signifi-
cargli dal padrone, ch'ei era licenziato. Vedi Consolato del
mare. Nei Ròoles d' Oleron : Ostar la touaille.
— per poppa, rimorchiare.
« La nostra nave.... per esser grande et forte, levava per
poppa una grandissima nave di Malacca detta giunco. » Cor-
sali, ap. Ram., I, 1^3.
— il timone, toglierlo, smontarlo.
— dalla posta, partire dal suo posto.
— l'albero.
270 LEV
I. down mast; S. ahajo el palo.
Levare, le tende.
F. server les tentes ; I. to strike the awnings ; S. calar el
toldo ; T. die Sonnensegel hergen.
— la fasciatura di una caldaia,
F. dégarnir la cìiaudière ; 1. to remove the clothing, the
lagging of-a hoiler ; T. den Kessel freilegen.
— levar le graticole.
F. lever le caillahotis ; I. to take off the gratings; T. die
Gratings ahnehmen.
— le brande.
F. relever les hamacs ; I. to lash up the hammok in order
to make a clear passage between decks ; P. levantar as brandas ;
S. levantar los coyes ; T. die Hdngematten aufsorren.
— le coute, vedi Svolgere un cavo.
— V orza, ecco V espressione nazionale invece di smurare.
F. larguer les amures, lever les lofs; I. to ease off, to
loose off, to rise the tacks ; T. die Halsen aufstechen.
— la pianta, il piano di un porto, di una nave e simili.
F. faire le leve d'un port; I. to carry on the survey of a
harbour ; P. levantar un porto ; S. demarcar un puerto ; T. einen
Hafen aufnehmen, die Kilsten aufnehmen.
— le volte della gomena.
S. quitar vuelta.
— la insegna, dissero i Veneti per alzare la bandiera.
Levata, s. f., il levarsi, in* tutti i significati di questo verbo.
— - (rada, porto o altro luogo di) donde i navigli possano facil-
mente muoversi e andar via.
I. an open roodstead, a harbour of easy departure.
— delle piane è l'altezza dell'estremità delle piane o materie
sopra il livello superiore della spina (chiglia). Le piane e
quindi le coste anno maggiore levata, a misura che a certa
distanza dal mezzo della lunghezza della nave si accostano
alla prua o alla poppa e formano la stella della spina (chiglia)
specialmente verso prua.
— (costa di).
Una di quelle coste che servono a configurare, con le
forme e maestre, l'intero corpo della nave, nell'atto della
sua costruzione.
LEV 271
V. onza.
F. coupe de levee ; I. the frames of a ship designed ou the
shipioright' s plan and moulded.
Levata, parlando di milizia navale, indica l'arruolare gente vo-
lontaria 0 coscritta.
— mettersi alla levata, mettersi a levar l'ancora.
— azione del levar l'ancora.
F. lever Vancre.
— il movimento del mare agitato, che solleva i navigli, levata
0 gonfiamento del mare.
F. la Uvee de la mer ; I. swell of the sea.
— di un astro.
L. ortus ; Gr. yi-jz7t^.
F. lever d'un astre ; I. rise of a star; P. nascÌ7niento de
um astro ; S. salida del sol, de sol astros ; T. der Gestirn-
aufgang.
— dei madrieri, delle piane, alzamento di stella (costruzione na-
vale).
F. acculement des varangue ; I. rising of the floor-timbers ;
S. astilla mufj'ta ; T. das Einf alien, Einziehen der Bauchstiicke
(der Bodemorangen) .
— apparente, visibile.
F. lever apparent; I. apparent rising; T. der seheinhare
Aufgang.
— alzata dello stantuffo.
F. levée ; I. throw, lift ; T. die Hubhohe.
— contrario di tramonto, dello scomparire degli astri dall'oriz-
zonte.
— equinoziale, quella sull'equatore e quindi egualmente distante
dall'uno all'altro polo.
— sostiziale, il sorgere del sole nel solstizio.
— eliaca, quella di un astro, se essa coincide con quella del
sole.
— cosmica, di un astro o costellazione se coincide con quella
del sole.
— (osservazione di) quella che vien fatta nelle navi, al sorgere
del sole, della luna e degli astri maggiori affine di ricono
scere il punto di oriente, cioè di sapersi orientare.
Levatoio, s. m., che si può levare, come i ponti.
272' . LEV
F. meublé, ponte-ìevis ; I. mouveable, drawbridge ; P. leva-
digo ; S. levadizo.
Levente, s. m., soldato turco.
Levanti, s. m. pL, che si trova in Pantera, e indubbiamente
idiotismo per Levantini : oppure è un dialettismo.
Lo Stratico dichiara che i Leventi sono uomini sagaci,
ma più tristi che buoni. Talvolta s' indicano con questo nome
uomini atti a corseggiare.
Il BoERio non cita questa voce. Il Guglielmotti afferma
che il Fanfani la registra nel Vocabolario della lingua par-
lata. Nell'edizione Barbèra del 1854 non c'è: e dice pure
che è viva a Livorno per facchini frodatori ; il Piqué non
l'à. Però si à nel vocabolario spagnolo L. G. F.
Leviathan, s. m., vedi Giobbe, capitolo, XLT.
Questo grandissimo naviglio, fu costruito in Inghilterra
nel 1859. Portava 23 mila tonnellate ; le sue dimensioni erano :
757 piedi di lunghezza, 91 di larghezza e 63,5 del puntale.
Fu detto cosi dall'ebraico (S. Girolamo) e designa un mo-
stro acquatico o terrestre, mal definito, un animale capace di
ripiegarsi, quindi un serpente, un dragone.
Levis navis, naviglio leggiero.
« Apparuit piraticus celoces et lembos esse, qui postea-
quam viderunt ex alto classem, in fugam verterunt : et cele-
ritate superabant levioribus ad id fabrefactis navigiis. »
Livio.
LezzinOy s. m., corruzione dal francese lusin, anzi dall' inglese
housing o housline, cioè cordicella da casa, da famiglia. Se-
condo il Baretti il corrispondente italiano è merlino, ma que-
sta pure è voce straniera ; i Veneti lo chiamano spago forzin,
cioè rinforzato, e lo fanno di tre fili torti, e congiunti e at-
torti poi insieme a formare una cordicella.
Il Guglielmotti fa il lezzino o spago rinforzato, di due
fili.
Questa specie di spago forte e resistente, si tiene incatra-
mato e no : il primo lo dicono nero, V altro bianco. Si ado-
pera in varie specie di piccole legature. Il lezzino è la più
piccola specie di cordicella, fatto da canapa di prima qualità.
Nap. lissino ; G. lexin.
Latino Basso volgare : merlinia.
LIB , 273
F. lusin ; I. Housing or hous line ; P. rio ; S. piola ;
T. das Hiising, Takelgarn.
Lia, sovrannome che i Siculi davano alla Luna.
Libanella, s. f., piccola corda di giunco, sparto, o ginestra ma-
rina, per le navi e per la pesca.
Libano, s. m., vedi Sparto.
« I libani sono corde d'erba » Pantera; cioè di sparto,
giunco, ginestra marina.
Questa voce, forse, come vuole il Jal, proviene dal greco
/t|3à;-, /tjSaSiov, fontana, ruscello, prateria, e nome di alcuna pianta,
e quindi erba : trapassi molto frequenti nella lingua greca,
anche più arditi di questo.
V. brida, carice o car esina ; G. llban.
S. liban vale ralinga.
Libare, v. a., alleggerire la nave di una parte del peso o carico.
Viene dall' italiano allievare.
e Per essere stracargati, ci mettemmo per ultimo rimedio
a libare.... in quella notte costretti a gettar fuori, per libarla
(la nave) tutto quello che più pronto ne veniva alle mani. »
QuiRiNi, in Ram. II, 201, 207 ; e negli Statuti veneti del 1255,
e negli Annali del Malipiero, e nel Sanuto, Diarii, XXIV,
43 : « Cum la sua galia mal conditionata, qual ancor lui non
à libato sua coperta. »
Donde poi nei toscani senza che si avvedessero del ri-
torno : « Et allibato buona parte della saorra, lasciando
quella delle giare e alquante nel mezzo sotto la boccaporta. »
Falconi, 9.
< Et ricercando la gente di capo, che almeno si libasse la
galea.... io acconsentii che si gittasse in mare tutto quello che
si trovava di sopra. » Machiavelli, Lettere ai Principi, I, 201.
Il solo Piqué rimanda da libare all' italiano alleggerire.
— l'artiglieria, scaricarne una parte.
— si dice libare anche per sgravare di una parte del peso i
navigli per attraversare bassi fondi.
I Veneti ebbero anche alihare, forma più vicina alla ori-
ginale.
La forma pretta italiana primitiva ci fu serbata, tra gli
altri, dal Bartoli, Asia, VII, 27 : « Era necessario allievare
la barca. » Come altri adoperarono alleggiare. ^
COBAZZiNi, Vocab. Nautico. 18
274 LIB
Malt, taffef; V. libar ; a. alliba.
F. alleger ; I. to lighten ; P. alijar ; S. alijar ; T. lichten.
Libarol, s. m., i Veneti da libare per alleggerire, fecero libarol
cioè alleggeritore. Intendono colui che à barca propria con
la quale assuma da un' altra una parte del carico per alleg-
gerirla. In italiano diciamo alleggiatore. Gli spagnuoli chia-
mano alijador anche il lancione col quale alleggeriscono, nei
porti, il carico di qualche naviglio.
r. gabanier ; I. lighterman ; P. alijador ; T. der Leìchter-
maìin, Lichtermann.
Libati, s. m. pi., Veneziano antico : « E vole 300 tole (tavole)
de albero per far libati, portapagnoli e seragie de soto. »
Fabrica di Galee.
Che fossero i Ubati non si sa ; supponesi che fossero
banchi.
Vedi Lembo.
Libato, in Falcone allibato, add. e p. ps., da libare.
Naviglio libato, quello allievato da una parte del carico.
Libatore, chi o che liba, cioè chi o che alleggerisce, allieva.
Libbo per libo, un naviglio o barca che si usa nei porti per al-
leggerire il carico delle navi.
Libau, città e porto non grande, ma sicuro di Russia in Cur-
landia. Oggi à cantieri^ arsenali, bacini, e armamentari e ma-
gazzini di munizioni, deposito di carbone. Pei nuovi lavori
fatti al porto, vedi R. M., 1891, III, 230 ; 1887, II, 323 ;
1890, I, 123, II, 130.
Libbra, o libra, costellazione, vedi Libra.
G. Ha.
L. libra ; Gr. ?uyó-.
— per moneta,
G. Via ; Nap. livera e livra, oggi in italiano lira. .
— peso :
Grammi
Romana antica di once 12 e denari 24. 324,996
Italiano -. . . . 339,005 '
Genovese di once 12 sottili 316,778
— di once 12 grosse ' 348,456
Veneziana di once 12 sottili 302,025
— di once 12 grosse 477,494
LIB 276
F. livre ; I. pound; P. e S. libra; T. das Pfund.
Libbretta, libbra piccola, sottile.
Libecciata, s. f., una sfuriata di libeccio, spesso di straordi-
naria potenza e violenza.
r. coup de vent de soudouest ; I. south-west gale; T. hef-
tiger Wind aus Sudwest.
Libeccio, s. m., vento di ostro ponente, detto cosi della Libia,
donde a noi soffia. La forma della parola probabilmente fu
presa dai Catalani i quali dissero libeg e libetzo, lébes, lebeìx.
F. lebeche ; I. south-west wind ; P. e S. lebeche ; T. Sildost.
— quarta ad austro, quello che soffia da gradi 11', 15' da li-
beccio, a 33", 45'
S. lebeche quarta al mediodia.
— quarta a ponente, quello che soffia da libeccio 11°, 15' e da
ponente 33°, 45'.
S. lebeche cuarta de poniente.
— (ponente) quello che spira di mezzo ai due.
— (austro) quello che soffia di niezzo ai due.
S. lebeche y mediodia.
— diritto il ponente libeccio, o austro libeccio.
F. lebeche^ garbin ; I. south-west by south; P. sudoeste ;
S. sur-sudoeste y oes-sudoeste.
Libecciuolo, s. m., dim. di libeccio, di vento libico freschetto,
ma non violento.
Libella, idiotismo per livella. Vedi.
T. Ubelle.
Libera piscaria, la legge che lasciava una pesca libera a tutti.
Liberare, v. a., salvare una nave assalita da nemici, salvare una
città assediata dal mare, obbligando il nemico a ritirarsi, li-
berare 0 render libero il passo o l'entrata di un fiume, di un
canale, di un porto.
Liberato, p. ps., da liberare, e add.
Liberatore, chi o che libera.
Liberazione, o liberamento, Patto del liberare.
Liberna, idiotismo per liburna.
Libero, add., che à libertà, che è sciolto dal servizio militare.
— s. m., che non è obbligato al servizio militare, od à finito la
ferma.
— add., libera di tasse, nave o mercanzia.
276 LIB
F. navlre, riiarchandises en franchises ; I. ship goods free
of charges, duty-free; T. das Schiff", das Gut ist frei von
Gebiihren.
Libertà del mare ; la facoltà o diritto che à ogni nazione di co-
municare liberamente con le altre e di commerciare con esse
per il mare, facoltà che deriva dalla impossibilità di un pos-
sesso completo, e dall'eguaglianza dei diritti e della indipen-
denza reciproca delle nazioni. Vedi il Mare liberum dell'olan-
dese Grozius, e il Mare clausum dell' inglese Selden.
F. liherté de la pleiìie mer ; I. freedom of the sea ; P. li-
hertade do Oceano ; S. libertad del Oceano ; T. die Freiheit
des Meeres.
Libertini, si arrolavano nelle ciurme. Vedi Livio, XXII, il -,
XXXVI, etc. etc., e Granius Licinianus.
Libichiada, V., libecciata, vedi.
Libico, s. m., occidentale cosi detto nel Mediterraneo perché
soffia dalla parte della Libia o Africa ; e lo stesso che altri-
menti chiamasi africo.
S. libico.
Libiconoto, s. m., vento di austrolevante.
Libinoto, s. m., lo stesso che libiconoto.
Libirna, idiotismo per liburna.
Libirnide, idiotismo per liburne.
Libo, s. m., il Guglielmotti accetta la opinione del Fanfani,
cioè che questa voce sia sincope di Libeccio ; mi pare che
sia meglio dire che essa è figlia legittima del latino libs,
libis, anzi dal greco /ti, li^ò^. Vedi Libeccio, Alleggio.
— V., alleggerimento del carico di un naviglio. Cosi dicono
barca, peata o libo. Vi sono libi senza alberi e senza vele,
altri che vanno a vela.
— naviglio per libare.
— per iscarichi di navigli.
Libonoto, s. m., vento che soffia tra questi due venti.
S. libonoto.
Libra, vedi Libbra.
— il settimo segno dello zodiaco, nel quale il sole entra circa
■il 21 settembre j il principio di questa costellazione è dove
l' equatore interseca V eclittica, e vien detto equinozio autun-
nale, per essere le jiotti eguali ai giorni.
LIB 277
F. balance ; I. libra ; P., S. e T. libra.
Libra, o bilancia, secondo Manetone, i Sacerdoti egizi del terzo
0 quarto secolo avanti Cristo, convertirono le branche dello
scorpione in piatti della Bilancia.
Libramento, s. m., vedi oscillazione, librazione.
Librare, v. a., pesare, equilibrare, agguagliare.
— V artiglieria, collocarla in modo che non sbilanci sulP affusto,
sulla piattaforma, sulla linea di mira.
— « librarsi, parlando di projetti in arcata, rìfl. att. Aggua-
gliarsi, le due forze di projezione e di gravità al vertice della
curva, dove, giunto il projetto, per un istante resta come
fermo, in equilibrio ; ed indi volge alla seconda parte della
curva di caduta. » Guglielmotti.
Librarius, notaio delle navi romane. Poiché nelle iscrizioni si
citano i librarii principali, vuol dire che ve n'erano altri in-
feriori.
— (scriba) lo scrivano che aveva la tenuta dei libri della nave,
come quello che era segretario del Comandante.
Librato, add. e p. ps., da librare, equilibrato, livellato, piano.
Archimedi placet, aquam non esse libratam, sed sphae-
roides habere schema.
Libratore, s. m., chi livella le acque.
L. Ubrator.
Librazione, s. f., o libramento, s. m., quell'apparente irregola-
rità del moto della luna, per la quale par che essa si libri
o quasi ondeggi sul suo asse. Galileo G., Sist. 340 : « Nel
giorno della librazione apparirà l'arco del viaggio più che
mai incurvato. » Movimento pel quale appariscono nel suo
lembo occidentale certe parti della luna, che anteriormente
non si vedevano, e si occultano altre nell'orientale che prima
erano visibili.
L. libratio, onis.
F. e I. libration ; P. Ubragao ; S. Ubracion ; T, Libration,
Libretto, s. m., piccolo libro legato in pergamena che il Co-
mando dà a ciascun soldato di marina e nel quale scrivesi il
suo nome, la paternità, l'età, la patria, il grado, i debiti e
crediti.
Si dice libro di matricola o di matricolazione,
— delle paghe.
278 LIB
F. livret de compie; I. account-book; T. das Gebuhren-
huch.
Libretto, di risparmio pei marinari. E., M., 1894, II, 96.
— di costruzione, nel quale si segnano tutte le dimensioni, e i
diversi pezzi che devono comporre il corpo del naviglio e che
per norma si tracciano nella sala dei garbi.
S. lihreta.
Libro 0 registro nel quale le navi mercantili segnano la natura
e la quantità delle merci, come il numero e la qualità dei
passeggieri. Lo chiamano anche libro di boccaporta. «
F. livre de chargement ; I. cargo-hook.
— del naviglio (di navigazione), nel quale si nota ogni osserva-
zione riguardante la via, il vento, la deriva, le variazioni
dell'ago magnetico.
— di loche 0 della barchetta, nel quale si nota ogni osservazione
riguardante il cammino percorso.
Detto anche libro di lo.
F. journal de la machine ; I. log-hook ; S. cuaderno de
bitacora.
• — dei ruoli.
F. Cahier des ròles ; I, mustei'-book, muster-roll; T. das
Rollenhuch,
— delle fatture.
F. livre des factures ; I. invoice-hook; T. das Facturen-
huch.
— di cassa.
F. livre de caisse ; I. cash-hook; T. das Kàssenbuk.
— mastro, o maestro.
F. grand-livre ; I. ledger-book ; T. das Haupthuch.
— de' conti, quello nel quale gli ufficiali di amministrazione
scrivono il dare e l'avere.
F. livrets des comptes ; I. accouìit-,book ; S. de cuentas ; T.
das Dienst-und Gebuhrenbuch.
— dei segnali per la marina mercantile, vedi Codice inter nazio'
naie dei segnali.
— de' segnali delle navi da guerra, nel quale si scrive la no-
menclatura dei segnali che si fanno nella nave, e le spiega-
zioni relative. Si custodisce gelosamente, e si. tiene sempre
LIB 279
impiombato, per poterlo gittare a fondo nel caso di pericolo
ch'esso venga in mano del nemico.
F. livre des signaux ; I. signal-book, naval tactics book ;
P. regimento de signaes ; S. libro de senales ; T. das Signal-
buch.
Libro, dei segnali semaforici.
F. code sémaphorique ; I. semaphoric signal-book ; P. ìivro
de signoes semaforicos ; S. libro de los senales semaforico s ;
T. das Signalbuch der Semaphorensìgnaìe.
— di guida.
F. guide ; I. text-book ; T. das Textbuch.
— delle tariffe.
F. inventaire des prix officiels ; I. rate-book of the navy ;
T. das Preisbuch.
— di armamento di una nave.
F. livre d*armement ; I. armament-book ; P. livro do ar-
mamento; S. libro de armamento.
— delle guardie del Porto.
F. livre des gardes du port ; S. libro de guardias de puerto.
— di disciplina, il secondo giornale della nave, sul quale il Ca-
pitano nota gli atti d' indisciplina dei componenti l' equipaggio,
e qualsiasi incidente del viaggio che sia sovversivo o perico-
loso per l'ordine nella nave.
— di boccaporta, libro nel quale si descrivono minutamente tutte
le merci che compongono il carico generale dei navigli mer-
cantili.
F. casernet de chargement ; I. cargo-book; S. libro de so-
bordo ; T. das Ladebuch.
— degli ordini del giorno.
F. livre d'ordres ; I, orders book ; S. libro de ordenes ;
T. das Befehlsbuch.
— di consumo dei capi del carico (vacchetta).
F. livre des consommations roles de rations ; I. vie tualling
book ; S. libro de raciones, listilla ; T. das Detailvormerkbuch.
Liburna, s. f., tipo di nave piratica che ebbe il nome dai Li-
burni celebri corsari, abitanti intorno al golfo del Quarnero
(Flanaticus sinus) a Borea.
Questo tipo di nave al tempo di Augusto fu adottato per
280 LIB-LIO
la marina da guerra e si fecero biremi, triremi, quadriremi
e quinquiremi. D' ordinario però, le prime liburne ebbero due
soli ordini di rematori :
Ordine contentae gemino crevisse Liburnae.
Lucano, III, 534.
SvETONio, in Caligola^ attesta che quello imperatore fece
costruire delle Liburne decere gemmatis puppibus.
Le appellarono : oxeae dicrotae, cioè : acute biremi. Ap-
piano, Illir., III.
SuiDA afferma che le Liburniche furono navi, non sul
tipo delle triremi (intendi del tipo delle navi da guerra
usuali), ma più a foggia delle piratiche, rostrate, robuste e
coperte (tectae), di una velocità incredibile.
Velocità che ottenevano facendole molto lunghe, rispetto
alla larghezza, e molto acute a prora.
Zosimo ci fa sapere che al suo tempo (secolo V d. C.) si
vedevano delle Liburne rapide quanto i Pentecontori, ma più
piccole delle triremi. Infatti v'erano, come narra Vegezio,
V, 7 : delle Liburne minime ad un solo ordine di remi.
L'anonimo scrittore: De rebus bellicis ci dà il disegno di
una Liburna a ruote mosse da buoi sotto coperta.
La liburna si disse anche liburnica, e liburnida da Lu-
ciano, Amor, 6.
Gr. >ij3upvic, i^Q^.
Quando Mecenate stava per partire con Augusto per la
guerra contro Antonio, Orazio scrisse il bello epodo che
principia :
Ibis Liburnis inter alta navium,
Amice, propugnacula ;
Paratus omne Caesaris periculum
Subire, Moecenas, tuo.
Liburnarii milites, i soldati delle liburne, quando queste navi
presero il posto delle triremi.
Liburnico, add., attinente alla liburna.
Licar, V., leccare, in significato, parlando della vela, che essa
prende il vento : licar , buscar il vento.
Liiccia per lizza, vedi.
LIC-LID 281
Licenza, s. f., permesso di assentarsi alcuni giorni dall' esercifeo
di terra o di mare.
F. permis ; I. licence ; S. licencia ; T. der Concessions-
schein.
— per congedo.
F. congé ; I. leave of absence; T. der Urlaiib.
— con soldo intero.
F. congé a solde entiere ; I. full pay leave ; S. licencia con
sueldo entero.
— - (concedere licenza, o una determinata).
F. accorder une permission ; I. to grant leave ; S. conceder
una licencia.
— (ottener) per andare a terra.
F. obtenir la permission dialler à la terre; I. to be gran-
ted leave ou shore; S. obtener licencia para ir a tierra.
— (essere in).
F. ètre en congé; I. to be on furlough; S. estar con li-
cencia.
— (far dimanda di congedo o di).
F. faire une demande de congé ou de permission; I. to
demand a leave ; S. pedir licencia.
— (rifiutare una).
F. refuser une permission ; I. to refuse leave ; S. rehusar
una licencia.
— (prendere una) o il congedo.
Y. prendre un congé ou une permission ; I. to go on leave;
S. tornar una licencia.
— condizionata e assoluta. Vedi Congedo.
— di navigazione per il piccolo cabotaggio.
F. certificat de navigation pour le petit cabotage ; I. certi-
ficate of navigation for coasting ; T. Seelicenz fur die kleine
Kustenschiffart.
Licenziamento, s. m., Patto del licenziare.
Licenziare, v. a., V equipaggio di una nave, vedi congedare.
Licenziato, add. e p. ps.
Lichier, s. m., naviglio da trasporto, non grande, in uso nel
littorale di Olanda.
Lido, s. m., vedi Lito.
— porto di Venezia, vedi R. M., 1887, I, 48.
282 LIE-LIG
Liegomarsi, idiotismo dal veneziano gegomarsi.
— tirarsi avanti con un cao (per cavo, capo, canapo) attaccato
a terra, o ad altro vascello o ancorotto. Introduz, alVarte
nautica, 1715.
Derivando da gegomo, non c'è altra forma corretta che
gegomarsi.
Lieviti, pi. m., marini, produzione marina, creduta un tempo
animalo, sinché 1' Olivi di Chioggia la determinò vegetale,
pianta crittogama da lui detta Lamarkiana. E di figura glo-
bosa e concava. Co' suoi filamenti sta attaccata ai fondi duri
o pietrosi del mare.
V. levai de mar.
Liga, ligame, ligamento, ligare, ligatura, per legame, legamento,
legare e legatura, serbando la forma etimologica, rimasta dia-
lettale.
Ligare cum mortuo, vedi Projicere in mare.
— le vele all'antenna o ai pennoni, inferirla stretto con buona
volta ne' metafìioni.
Ligatura navium, basso latino, diritto che pagavasi per fermare
a riva il proprio naviglio, ancoratico.
« Teloneum quoque et curaturam, et redhibitionem ipsius
ripariae, et ligaturam navium. » Calata di Berengario e di
Arduino, Ee d' Italia, in Ducange.
Lignamina, s. m. pi., latino, legname da costruzione.
Nel basso latino e nel linguaggio nautico inglese sino al
nostro tempo. Vedi Smith.
Lignarius, s. m., chi provvede legna per l'armata.
Lignatio, onis, s. f., l' atto del far legna per 1' armata.
Lignator, oris, s. m., soldato e marinaio che va a far legna.
Lignea moenia, per navi. C. Nipote.
Lignite, s. f , in generale è meno ricca di carbonio del litan-
trace. La lignite di Germania à carbonio 66.96 ; idrogeno 5,25 ;
ossigeno ed azoto 27,76.
F. lignite; 1. hrown-coal, peat-coal ; P. lenhito ; S. lignito;
T. die Braunkohle.
Liguri, popolo antichissimo, industre e navigatore fin dove
cominciano, se non la storia, le tradizioni miste alle fa-
vole. Tanto che Eschilo (V secolo a. C.) del suo Pro-
LIG-LIM 283
meteo dlscioUo, oggi perduto, rimasero questi versi rivolti ad
Ercole :
A fronte là de' Liguri starai,
Imperterrita gente : onta e rammarco
Non ti fìa guerreggiarli, e per destino.
Pugnando, ti vedrai mancar gli strali.
Ligustro, s. m., specie di vinco del quale si fanno cerchi per
la rete cilindrica chiamata : arte.
Liliado (famiglia) fabbricò la prima nave, che con tal nome di
speciale significazione, si vedesse in Venezia.
Il Sabellico ricorda al 1495, che era di tale grandezza
che pensava si dovesse chiamare piuttosto rocca che nave.
Lilibeo, città e capo di Sicilia ad A. P. Neil' a. 249 avanti Cri-
sto, i Romani sotto il comando del console Publio Claudio,
tentarono di ostruire per la seconda volta, il porto di Lilibeo,
mentre l'assediavano per terra e per mare, contro i Cartagi-
nesi, ma non vi riescirono per la profondità delle acque.
Limatura, s. f., dei metalli, si adopera nelle saldature a fuoco,
e nella fabbrica dei fuochi artificiali.
F. Umaille ; I. flHngs ; T. Feilspàne.
Limbello, s. m., battente, cambiata Ve in i, per le^mbello, pic-
colo lembo, il labbro di un pezzo di costruzione fatto per
sovrapporlo ad altro pezzo ; e dicesi calettare a limbello,
vedi Battura ; calettare a sguscio, vedi Incollatura.
V. Urribelo ; G. hattoea.
— diconsi altresì quelle sporgenze del fasciame da innestare
nelle corrispondenti intaccature, nelle fascio laterali della
spina (chiglia) e delle ruote.
Limbo, idiotismo del dialettismo libo.
— l' orlo estremo del sole o della luna, allorché il mezzo del
loro disco è oscurato per qualche ecclisse. Dicesi anche Orlo.
F. limbe ; I. Umb, edge ; P. e S. limbo ; T. Limbe.
— cerchio esterno dell' astrolabio nel quale sono segnati i segni
dello zodiaco ed i gradi di quel limbo.
Limbus, vedi Lembus.
Limenarca, s. m., presso gli Elioni il capitano di Porto.
L. limenarcha; Gr. M/j^ivvf/YK;.
284 LIM-LIN
Limenofìlace, guardia del porto.
Gr. /i/A5vO'jJu/a|.
Limine, s. m., secondo il Guglielmotti è termine archeologico
che indica soglia di portello, di colombario e simili.
Secondo lo stesso autore per estensione si adoperò anche
per ingresso del Porto e il Porto istesso.
Veramente io non trovai questa voce nei dati significati :
ma limen in greco vale Porto : liy-i-f.
Limira, fontana della Licia che rendeva oracoli per mezzo
dei pesci.
Limite, s. m., della pesca.
F. limite; I. boundary; T. die Grenze.
— boreale e australe, i punti dell'orbita di un pianeta che di-
stano novanta gradi dai nodi.
S. limite.
— del mare territoriale, vedi Linea di rispetto.
Limnadi, s. f. pi., ninfe degli stagni e dei laghi.
Limnetide, era detta Diana quando teneanla, gli antichi, pro-
tettrice dei Porti.
Limone (sugo di), valevole antiscorbutico, e perciò con un atto
del Parlamento inglese venne incluso nella nota delle provvi-
sioni pei marinai. Ma ben presto, per avidità dei subiti gua-
dagni, veniva adulterato cosi che faceva crescere tre volte
tanto lo scorbuto in pochi anni.
I. lim,e or lemon juice.
Limulo polifemo, grosso granchio delle Antille.
I. king-crab.
Lin, s. m., specie di naviglio lungo m. 24,36, con quaranta
marinai e dieci mozzi. Informai. Massiliae, anno 1316
nelV Annuaire-BuUetin de la Soc. de VHistoire de Finance,
1872, 255.
Linda, s. f., indice del sestante, vedi Alidada.
Linea, s. f., (Tattica) è la disposizione dei posti di un navile
{flotta) 0 armata navale per dare combattimento. Le navi si
possono disporre sovra una, due o più linee, secondo la loca-
lità e secondo il numero delle navi.
Si usano queste locuzioni riguardo alla linea : tenere, con-
servare la linea, entrare, venire, andare in linea o alla sua
'%*^
LIN 285
linea ; uscire dalla sua linea, tornare alla sua linea ; traver-
sare la linea nemica ; camminare o marciare in linea.
F. ligne ; I. line ; P. Unha ; S. linea ; T. die linie.
Linea, navigare in linea di fila o di fronte.
I. to sail in a line; P. navegar en Unha; S. navegar en
linea.
— di fila dicesi di una quantità di navi che marciano una die-
tro all'altra, a determinata distanza.
F. file, ligne de file ; I. line ahead ; P. Unha de fila ;
S. linea de fila ; T. die Kìelwasserlinie, die Reihe.
— di fila a gruppi di navi.
F. ordre de fila par peloton ; I. order in line ahead by
groups ; T. die Kielwasserordnung mit Gruppenformation.
— di fila per squadre o divisioni.
F. ordì'e de file par escadre ou division ; I. Une ahead hy
divisions, subdivisions, sections (gli Americani Column) ;
P. ordem de fila por esquadra ou divisao ; S. orden de fila
para escuadra o division; T. die Kielwasserordnung mit Di-
vision.
— di fronte, quella delle navi collocate V una di fianco all' altra,
ad una distanza che dia agio alle manovre; linea che può es-
sere retta o curva, continua o spezzata.
F. ligne de front; I. line abreast; P. Uiiea de frente ;
T. die Frontliaie, Dwarslinie.
— di battaglia, la linea di fronte al nemico, in ordine di com-
battimento.
L. prima acies ; Grr. ^xlyo^.
F. ligne de bataille ; I. Une of battle ; P. Unha de batalha ;
S. linea de batalla / T. die Sch^acht.
— di rilevamento, F ala .diritta o sinistra in avanti.
F. ligne de relevement Vaile droit ou gauche en avant ;
I. boiv-line echelon with advanced starbord-port-iving .
— di rilevamento ordine diritto, inverso, 1' ala diritta in avanti.
F. ligne de relevement ordre naturel, ri aver sé, Vaile droite
en avant ; I. port-quarter-line, starboord-bow-line ; T. die Ste-
nerbord- Staff ellinie, Staffelordnung in natilrllcher, verkehrter
Ordnung.
— di rilevamento.
286 LIN
F. ligne de relevement ; I. line of bearing; P. Uiiha de
escarpa ; S. linea de marcacion ; T. die Teilangslinie.
Linea, di combattimento o di battaglia è l'ordine nel quale si
dispongono le navi per attaccare o attendere la battaglia,
vedi.
Gr, Gxiyo:;,
F. ìigne de combat ; I. line of battle; P. linha de combate;
S. linea de combate ; T. Linie einer Kriegsflotte, Linie der
Bataille.
— (mantenersi nella) di battaglia o combattimento).
F. tenir la Tigne de combat ; I. to keep in Une of battle ;
S. mantenerse en la linea de combate.
— (navigar in).
F. naviguer en ligne; I. to sail in a line; S. navegar en
linea.
— (seguire la) di una squadra, divisione, armata o navile.
F. ouvrir la ligne d'une escadre, d'un division, d'une ar-
mée; I. to spread a fleet, division or squadron of ships;
S. abrir la linea de una escuadra, division o armada.
— (stendere la) di una squadra.
S. extender la linea de una escuadra.
-^ (cambiar la).
F. changer de ligne ; I. to shift.
— (mettersi in) delle navi che si mettono in una fronte, come
di nave che vada a mettersi nella stessa linea con altre già
collocate in ordinanza.
F. se mettre en ligne ; I. to draiv up in a line ; T. die Linie
formen.
— (uscir dalla) di nave che per avarie avute in combattimento
0 per qualsiasi ragione esca dalla linea.
F. sortir da la ligne.
— (tagliare la) del nemico, l'attraversare la linea di battaglia
dell'armata nemica, separandone una parte dall'altra.
F. couper la ligne ennemie; I. to cut off the enemy's line;
P. cortar a linha ; S. cortar la linea ; T. die feindliche Auf-
stellung mittels Durchbruch in ztvei, Teile trennen.
Tagliare o passare la linea, vale anche attraversare la linea
equatoriale.
F. cortar ó conzar la linea, pasar la linea.
LIN 287
Linea, (serrare la) l'avvicinare le navi di una stessa linea o di
più linee.
F. server la Tigne ; I. to close the line ; S. estrectar la linea.
— pi. (serrare le) l'accostarsi, diminuire lo spazio tra l'una e
l'altra fila.
— traversare la linea del nemico.
F. traversar la Tigne ennemie ; I. to traverse the enemy 's
Une,
— pronta, subita, all' improvviso, che si fa al segnale dato, sulla
capitano o su qualche nave indicata dal Comandante generale.
F. ligne prompte.
— di ordine dentato.
F. ligne d'ordre endenté; I. indented line; P. linhee de
ordem endentado ; S. linee de orden endentado.
— di operazione, la via presa da un'armata per andare in bat-
taglia, movendosi dalla sua base.
F. ligne des operations ; I. line of operations ; T. die Ope-
rationslinie.
— di ritirata, cioè di ritorno alla base stabilita alle operazioni
navali.
F. tigne de retraite ; I. line of retreat.
— di comunicazione, la via per la quale un'armata resta a con-
tatto con la sua base ed è rifornita di viveri, di munizioni,
di navi.
F. ligne de communication ; I. communication line ; P. linha
de communica^ao ; S. linea de comunicacion.
— di navigazione a vela o a vapore, un numero di navigli che
una compagnia dispone da una città ad altre per viaggi mer-
cantili più o meno lunghi.
F. ligne de navigation ; I. ship line, line ; P. linha de na-
vigagao ; S. linea de navigacion.
— dei rombi (indagini sulla) R. M. '94, I. 177, ,
— di difesa (costituzione della) R. M. '9i, L 434.
— di fede che dicono pure di prova, fida o fiduciale, retta, trac-
ciata sull'alidada d' un cerchio o di qualsiasi altro strumento
graduato, che serve ad indicare la direzione dal centro dello
istrumento all'oggetto che si à di mira ; la linea si prolunga
sovra il limbo e nota il grado dove finisce l'arco cercato.
LIN
F. Ugne de foi ; I. lubber's point ; P. linha de fé ; S. linea
de fé ; T. dar Steuer stridi.
Si chiama cosi anche un piccolo filo metallico applicato sulla
lente di un canocchiale, per rendere le osservazioni giuste.
Linea nera, è la linea nella scatola di un compasso o bussola,
tracciata verticalmente nell'interno, e indica la direzione o la
prua di una nave, e si dice quindi anche linea di direzione
del cammino della nave.
F. Ugne de direction ; I. line of direction ; P. linha de
direcgao; S. linea de direcion ; T. die Directionslinie.
— d'interruzione di un ponte interrotto.
F. arète, limite d'un poni iìiterrompu, d'un poni coupé;
I. break of a deck ; T. der Absatz im Strack eines unferbro-
chenen Decks.
— del mezzo, vedi Linea del forte.
— di stretta bolina, di orza raso, stretta al vento, linea di navi
da guerra che facciano un angolo di 67°, 30' con il letto del
vento. Si chiama linea di stretta bolina di destra e linea di
più presso di sinistra, a seconda che i navigli ricevono il
vento a sinistra o a destra.
— (vascello di) si diceva una nave da guerra, vedi Vascello.
F. vaisseau de Ugne ; I. a ship of the line ; P. navio de
linha ; S. navio de linea ; T. das Linienschiff,
— del ponte o di coperta, quella che segue la forma del ponte.
F. Ugne de pont ; I. deck line ; P. linha de coberta ; S. li-
nea de la cubierta.
— di mezzo dei ponti o centrale.
F. Ugne centrale ; I. centre line ; T. die Mittellinie.
— di costruzione, alcuna delle sezioni che risultano dal diverso
modo di tagliare il corpo di costruzione della nave.
La linea di costruzione nelle navi di ferro è una retta sul
piano longitudinale, e corrispondente all' intersezione di questo
piano con la faccia superiore della spina (chiglia) : nelle
navi di legno la linea di costruzione è condotta per la proie-
zione del canto superiore della batteria della spina (chiglia) ;
nelle navi in legno la linea di costruzione è condotta per la
proiezione del canto superiore della battura della spina sul
piano diametrale : in conclusione la detta linea passa sempre
per la superfìcie interna del fasciame che riveste la carena.
LTN 289
F. ligne de construction ; I. construction line ; P. Unha
de construc^ao ; S. linea de construccion ; T. die constructions
llnle.
Linea della sponda, orlo o capo di banda.
F. llsse de garde-corps ; I. rall-line,
— del montar della stella.
F. llgne d' encolure ; 1. cutting-down Une; T. die curve der
Oberkante der Bodenurangen.
— di resistenza.
F. llgne de resistence ; I. line of resistance; P. Unha de
reslstencia; S. lìnea de reslstencia ; T. die Wider standslinle.
— di minor resistenza.
F. ligne de moindre resistence ; I. line of least resistance ;
P. Unha de menar resistencia ; S. linea de la menor reslsten-
cia ; T. die kiirzeste Wider standsUnie.
— nella architettura marina sono tra le principali linee nel di-
segno di una nave :
V del piano longitudinale nel quale si à la lunghezza,
la profondità, la linea di galleggiamento etc.
I. sheer plan.
2° del piano orizzontale o sezione longitudinale della nave,
che rappresenta la linea d'acqua della carena.
I. half -breadth plan or floor plan.
3° del piano di proiezione, o sezione verticale al baglio
maestro.
I. body -pian.
— del contorno delle alette dall'altezza dello stellato di poppa,
sul piano verticale.
I. huttock-lines.
— d'acqua, quella alla quale giunge l'acqua, che varia secondo
il carico è più o meno grande e quindi il naviglio più o meno
s' immerge.
I diversi spaccati orizzontali della parte immersa della
carena di un naviglio, parallelamente alla linea di galleggia-
mento.
Vedi Bagnasciuga.
I Veneti dissero regia la linea detta anche di fior
d'acqua.
F. llgne d'eaic ou de flottaison ; I. water lines ; P. Unha
COKAZZINI, Vocab. Nautico. 19
290 LIN
d'agua, lumbre del agua ; S. linea de agua ; T. die Wasser-
linie.
Linea del bagnasciuga, non è altro che la linea d'acqua, o l'in-
tersezione del piano di livello libero dell'acqua tranquilla colla
superficie esterna della nave.
— di rotazione, l'asse verticale della nave, sulla quale essa gira
quando si muove di fianco.
F. Tigne verticale; I. vertical liìier ; P. linha vertical;
S. linea vertical; T. die verticale Linie.
— del fondo, quella che termina il piano della sezione verticale
condotta per lungo sopra tutti i centri dei madrieri, forconi
e zangoni. È ritta nel mezzo perché parallela alla chiglia
(spina) ; ma divien curva saliente verso la ruota di poppa e
di prua, Guglielmotti.
— d'abbozzamento quella dei vascelli di un'armata o di una
squadra, ancorati l' uno appo l'altro con la imbozzatura sulle
gomene per combattere all'ancora.
F. tigne d'emhossage.
— di sottospina (sottochiglia) è parallela alla linea di costru-
zione, passando però per la faccia inferiore della spina (chiglia).
Tanto la linea di costruzione, quanto la linea di sotto-
spina, si prolungano in linea retta dal mezzo della nave fino
alle estremità, qualunque sia il profilo che le strutture della
prora e della poppa offrono nel piano diametrale.
— della spina (chiglia) quella che va da prora a poppa o sulla
spina 0 parallela ad essa.
F. tigne de quille ; I. centre line of a ship ; P. linha de
quilha ; S. linea de quitta ; T. die Linie des Kiel.
— di carico quella che indica il limite al quale si deve immer-
gere un naviglio caricato in modo da poter bene navigare.
F. tigne de flottaison en charge; I. load water-liìie, deep
load-line; S. linea de flotacion de carga ; T. die Ladewasser-
linie.
— centrale della spina (chiglia) linea diametrale della nave.
F. tigne centrale de la quille ; I. middle line of the keel ;
P. linha central da quilha; S. linea centrale de la quitta;
T. die Kiehnissellinie.
— d'immersione a vuoto, cioè senza carico.
F. tigne de flottaison lege ; I. light water-mark; P. linha
LEG 291
d'immergao ; S. linea d'immersion; T. die leichte Wasser-
lime.
Liinea di galleggiamento o d'immersione, quella tirata su tutto
'il corpo del naviglio, che indica il limite della immersione.
F. ligìie de flottaison ; I. tvater-mark, floating-line, water-
line ; S. linea de flotacion ; T. die Wasserlinie.
— di massima immersione, o in carico completo.
F. Tigne de flottaison en charge ; I. load water-line, deep
load-line ; S. linea de flotacion de cargo, ; T. die Ladewasser^
linie.
— del mezzo, o diametro minore della nave, o sezione trasver-
sale al trave (baglio) maestro.
F. ligne ; I. middle line ; S. seccion transversai por la mi-
tad de la cuaderna maestra ; T. die MittelUnie.
— degP imbrogli.
F. ligne des carques ; I. btcnt lines, reefing lines; P. Unhas
de hrióes ; S. lineas de orioles.
— di zavorra, linea di galleggiamento di una nave carica di sola
zavorra.
F. ligne de flottaison en seul lest ; I. ivater-line when in bal-
last ; P. linha de fluitando sem lastro ; S. linea de flotacion sin
lastre; T. die Ballastwasserlinie,
— di rialzamento de' madrieri è la linea d' intersezione del piano
diametrale della nave colla faccia inferiore del paramezzale,
ossia colla superfìcie passante al disopra dei madrieri.
— retta dei bagli quella che congiunge i punti d' incontro della
loro faccia superiore prolungata con la faccia esterna dell'os-
satura corrispondente.
F. livet des ponts ; I. beam at side line ; T. die Bordlinie,
Rechtlinie der Decks.
— delle cinte.
F. ligne des préceintes ; 1. floor line; S. linea de las pre-
cintas.
— d'emersione, linea d'acqua, linea del galleggiamento, bagna-
sciuga.
Quando si trovano linee d'acqua più elevate del galleg-
giamento esse diconsi : false linee d'acqua.
F. ligne d'' emersion ; I. emersion line ; P. linha de emer*
gao ; S. linea de emersion ; T. die Eìnersionlinie,
292 LIN
Linea dei fiori, quella che corrisponde alla sommità delle piane ;
questa altezza del piano della spina (chiglia) dicesi levata
delle piane, e V alzata della stella ove essa linea tanto a poppa
che a prora si alza.
F. Ugiie des fleurs ; I. line of floor -heads.
— del forte o di bocca quella che passa per il punto di mag-
gior larghezza della nave: dicesi cosi perchè ivi è la maggior
resistenza. Questa linea può essere superiore o inferiore alla
prima coperta, e coincide con la cinta principale o li presso.
Chiamasi pure semplicemente il forte ed equivale alla cinta
principale.
F. lisse courve de Vliorizontale ; I. breadth line ; P. lìnha
de baca ; S. linea del fuerte, del firme, de la escora, de loca.
— di base della velatura.
F. base de la voilure ; I. base of sail ; T. die Segelbasis.
— di scotta di una vela.
— di manovra, quella retta nella cui direzione agisce qualsiasi
canapo di servizio.
F. tigne de manovre ; I. working line; P. llnha de manobra;
S. linea de maniobra.
— di rovescio, quella di bolina della banda contraria. Per con-
seguenza una squadra collocata in questa disposizione naviga
in linea di rovescio.
F. ordre de marche en échiquier ; S. linea de revés.
— d'aqua (modo di descrivere una) di data equazione in una
carena di data capacità. Giannantonio Zanòn, E. M. '78,
1,235.
— di orza raso, è la linea che segue la direzione d'una delle
rotte (vie) che sono più presso al vento, cioè quella che ten-
gono tutte le navi che si susseguono l'una l'altra, facendo
rotta (via) strette al vento.
F. tigne de plus pres ; I. line dose hauled; P. linha de
bolina; S. linea de bolina; T. die Beimwindlinie.
Si distingue la linea di più presso a dritta.
F. Vigne de plus pres tribord ; I. the line close-hauled
starboard; P. e S. linea de bolina; T. die Linie bei dem
Winde ;
che è quella in cui le navi avendo il vento a mano destra,
sono orientate con le mure dello stesso lato a destra ;
LIN 293
la linea di più presso a sinistra nella quale le navi anno
il vento a sinistra, ed a sinistra anche le mure.
F. ligne de plus pres habord ; I. the Une close-hauled lar-
board.
Linea di scandaglio, la funicella di scandaglio.
L. linea ; Gr. /ìvìk, xzTaTritpaTvi;.
F. ligne de sonde ; I. lead-line ; P. manohra de prumo ;
S. linea de sondaleza ; T. Lothlinie.
— di eguale profondità allo scandaglio.
F. ligne des sondes égales ; I. line of equal depth.
— segno dell'alta marea.
F. ligne de la pleine mer ; I. high-water mark, flood mark ;
spingtide mark ; T. Hochwasserlinie.
— di velocità, linea di combattimento forma senza guardare al
posto che ciascun naviglio à segnalato preventivamente ; si
forma sul primo naviglio più avanzato, il quale diviene capo
di fila, e gli altri vanno successivamente entrando nelle sue
acque e collocandosi più o meno presso di esso.
F. ligne de vitesse ; I. line of speed ; P. linha de veloci-
tade ; S. linea de velocidxd.
— di ormeggio, quella che dà la direzione orizzontale di ciascuna
gomena, dall'occhio dell'ancora di ritegno ; e insieme la dire-
zione di ciascuna gherlina, catena o canapo di posta. '
F. ligne de amarrage ; I. line of anchorage, mooring ; P. li-
nha de amaragas ; S. linea de amarrazon.
— del vento, quella retta orizzontale imaginata sul letto del
vento.
F. ligne du vent ; I. wind line ; P. linha do vento ; S. li-
nea del viento ; T. die Amwindlinie.
— di bolina quella che si avvicina al vento per quanto è pos-
sibile. Nei navigli quadri si discosta sei quarte, .nei latini
solo quattro.
F. ligne du plus pres ; I. line upon a ivind, close-hauled line ;
P. linha de bolina ; S. linea de bolina ; T. die Beimwindlinie.
— di mira, quella che determina la posizione del pezzo, relati-
vamente al punto che si vuole colpire.
F. ligne de mire ; I. line of sight, line of fire; P. linha de
mira ; S. linea de mira ; T. die Visirlinie.
— naturale.
294 LIN
F. Ugne de mire naturelle ; I. line of metal ; P. Imha na-
tural; S. linea natural; T. die natiirliche Yisirlinie.
Linea di tiro, linea curva descritta dal proiettile per colpire il
punto verso il quale si dirige la linea di mira.
F. ligne de tir; 1. line of departure; P. linha de tiro;
S. linea de tiro ; T. die SchussUnie.
— di minore resistenza, vedi Torpediniera.
F. ligne de molndre résistence ; I. line of least resistance ;
T. die kUrzeste Wider standslinie, Wlderstandlinie.
— del fuoco, la direzione di esso, parlando delle armi da fuoco.
F. ligne de feu ; I. line of fire ; P. linha do foco ; S. linea
del fuego.
— di confine, quella che Papa Alessandro VI tracciò sulla carta
geografica dell'America, come limite tra i possessi portoghesi
e spagnoli ; i Portoghesi secondo essa potevano estendersi a
Levante, gli Spagnoli ad Occidente.
F. ligne de marcation ; I. line of demarcation.
— di rispetto, linea imaginaria, fittizia sul mare, ad una di-
stanza conveniente dal littorale, considerata come frontiera
marittima di uno stato.
F. ligne de respect ; I. respect line or boundary Une of
- territorial waters; P. linha de respeito ; S. linea de respeto ;
T. die dussere Grenzlmie der Territorialgewcisser.
— di Gunter, o scala di Gunter. E una scala logaritmica di parti
proporzionali.
F. échelle de Gunter ; I. Gunter 's Une; P. escala de Gun-
ter; S. escala de Gunter; T. die Gunterscala.
— navigare in linea (di fronte).
F. naviguer en ligne ; I. to sail in line ; P. navegar em
— linha ; S. navegar en linea ; T. in Linie schiffen f
-r- visuale, quella che parte dall'occhio dell'osservatore e finisce
sull'oggetto che egli considera.
F. Ugne visuelle ; I. visual line; P. linha visual; S. linea
visual; T. die Gesichtslinie.
— degli apsidi, quella tirata nell'orbita d'un pianeta o sul dia-
metro maggiore.
F. lignes des apsides ; I. Une of the apsides ; P. linha dos
apsides; S. linea de los apsisides, de la sizigias, de las qua-
draturas, de los nudos.
LIN 295
Linea, equinoziale dicesi quella che, egualmente distante dai
poli, divide la sfera in parti eguali : anco semplicemente
linea.
L. linea acquinoctialis ; G. v|5«//./avì iTniit^vA.
F. ligne éqiùnoctidle ; I. equinoxial line; P. linha equino-
ziale ; S. lìnea equinoccial ; T. die Equinotiallinie.
— solstiziale, quella che segna sull'eclittica il limite di decli-
nazione del Sole.
F. ligne solstitiale ; I. solstitial line ; P. linha solsticial ;
S. linea solsticial; T. die Solstiallinte.
— linea verticale e posizione degli alberi.
F. ligne vertical de positioìi, des mats ; I. vertical line of
position of the masts ; P. linha vertical de posigao do palos ;
S. linea de posicion de los palos.
— dei centri, linea congiungente due centri o fulcri di verri-
celli, di leve o di manovelle o simili. Insomma è una linea
che passa pei due punti morti della manovella.
F. ligne des centres ; I. line of centers ; P. linha dos cen-
tres ; S. linea de los centros ; T. die centrai Linie.
— pi., della più grande pendenza.
F. ligne de la plus grande pente ; I. line of the steepest de-
clivity ; P. linha da major descida ; S. linea de la mayor in-
clinacion ; T. die Linien der steilsten Neigung.
— dello spartimento delle acque.
F. ligne de partages des eaux, fatte ; T. water-shed Une ;
P. linha de partilha de aguas ; S. linea de la particion de
Vaguas ; T. die Wasserscheidelinie.
— d'acqua di una caldaia.
F. ligne d'eait d'une chaicdisres ; I. water-line of a boiler ;
T. die Kesselwasiserlinie.
— pi., d'acqua a forma d'onda proposte da J. Scott Russell.
F. ligne d'eau ; I. wave water-lines; P. liìiha de agua ;
S. linea de agua; T. die Wasserlinie.
— pi., cotidali, che in una carta passano per i luoghi, che anno
la marea alta nello stesso tempo.
F. lignes cotidales ; I. cotidal lines ; P. linhas cotidales ;
S. lineas cotidales ; T. die Cotidalslinien.
— della marea saliente, montante.
F. ligne de la maree montante ; I. line of rising tide ;
296 LIN
P. linha de mare ascendente ; S. linea de marea ascendiente ;
T. die Feiitstandlinie.
JLinea, del vento, la direzione di esso.
F. ligne du vent; I. wind's line; P. linha direc^ao do
vento; S. linea direccion del viento.
— perpendicolare alla direzione del vento.
P. ligne perpendiculaire à la direction du vent ; I. line
right across the wind ; P. linha perpendicular h la direcgao
do vento ; S. linea perpendiculir a la direccion del viento.
— cadente della marea, del fiume, del canale, quella che indica
la maggiore depressione o pendenza di un volume di acqua.
P. ligne de Tnarée descendente ; I. Une of falling tide ;
P. linha de m,aré ; S. linea de la rnarea ; T. die Fidische linie.
— di profondità quella indicata dallo scandaglio.
P. ligìie de sonde; I. Une of sounding ; P. linha de sonda;
S. linea de escandallo ; T. die linie von Tiefe.
— isoclinica, indica Teguaglianza d'inclina/ione o depressione;
0 che à detta eguaglianza.
P. ùoclinique ; I. isoclinic; P. e S. isoclinica; P. linha
isoclinica ; S. linea isoclinica ; T. isoclinic Linie.
— isodiabatica, coppia di linee o curve che mostrano, in un dia-
gramma di energia, la legge di variazione, di pressione, e den-
sità di un fluido, l'una durante l'abbassamento, l'altra durante
il rialzo, della sua temperatura, quando la quantità di calore
emesso dal fluido durante ogni dato periodo dell' un processo
è uguale alla quantità ricevuta durante il corrispondente pé*-
riodo dell'altro. Queste linee son dette isodiabatiche, rispetto
l'una all'altra.
P. ligne isodiabatique ; I. isodiabatic line; P. linha isodia-
hatica ; S. linea isodiabatica ; T. die isodiabatische Linie.
— atmosferica, di pressione o di altezza barometrica nelle cal-
daie ; cioè di diagramma o a linea dell' indicatore che mostra
i gradi della forza del vapore nel manometro.
P. ligne atmospherique ; I. zero line ; S. linea atmosferica,
curva de indicador ; T. die atmospherische Linie.
— isocrimica, luoghi della superficie terrestre che anno la stessa
media temperatura nei più caldi mesi dell'anno.
P. isocrinymique ; I. isocryme ; P. e S. isocrimica ; T. die
isocrymic Linie.
LIN 297
Xinea adiabatica, che non emette o non riceve calore.
F. Ugne adiabatique ; I. adiahatlc Une ; P. linlia adiaha-
ticà ; S. linea adiabattca, ; T. die adiahatische Linie.
— polare, quella che va da un polo all'altro passando per lo
zenit di un luogo, e non è che la linea mediana, vedi.
— punteggiata, quella che nota sulle carte la direzione e inten-
sità dei movimenti secondarli.
F. Ugne pointlllée ; I. dotted Une; P. ìinha dos pantos;
S. Unea de puntos ; T. die punktlrte Line.
— meridiana, la circonferenza del meridiano supposta tracciata
sulla terra.
F. Ugne meridienne ; I. meridian Une ; P. Unha meridiana ;
S. Unea meridiana; T. die MeridianUnie.
— neutra della calamita.
F. Ugne neutre d'un aimant ; I. neutral line of a magnet ;
P. Unha neutra dhima iman ; S. Unea neutra de una iman ;
T. die neutrale Linie eines Magnete n.
— pi., di egual forza magnetica verticale.
F. lignes de égale force magnetique verticale ; I. of egual
magnetic vertical force ; P. Unha de igual forca magnetica
vertical; S. Unea de igual fuerza magnetica vertical.
— pi., eguale variazione magnetica.
— F. Ugne d' egale variation magnetique;!. isogone lines;
P. linhas de igual variamo magnetica ; S. lineas de igual va-
riacion magnetica.
— lossodromica obliqua ai punti cardinali, la linea della via di
un naviglio obliqua al meridiano.
F. Ugne loxodromique ; 1. loxodromic curve, or line ; P. Unha
loxodromica; S. linea loxodromica; T. die Loxodromische
Linie.
— ortodromica, retta ai punti cardinali.
F. Ugne ortodromique ; I. ortodromie curve ; P. e S. or-
todromica ; T. ortodromische Linie.
— di magnetazione.
La voce magnetazione è coniata sullo stampo della fran-
cese : aim,antation, in luogo del nostro barbarissimo : magne-
tizzazzione, invece della quale ne propongo una più deliziosa :
magnetizzazzionezzata, con sei zeta. Oggi è l'andazzo degli zeta
a coppie, a marito e moglie. Che orecchie delicate !
298 LIN
F. courbé d* aimantation des forces magnéto-motrices ; I. line
of ynagnetisation ; T. die Magnetisirungsciirve.
Linea, pL, isodinamiche, linee di egual forza magnetica totale,
r. lignes isodynamiques, lignes d'égaU force magnetique
totale; I. lines of equal total magnetic force, isodynamic lines:
S. linea de igual inclinacion magnetica ; T. die Isodynanien,
die Linien gleicher vfiagneticlier Totalintensitàt.
— geodetica, è la più corta che possa essere tirata sopra una
superficie, tra due punti dati.
F. ligne géodssique ; I. geodetic Une ; P. linha geodetica ;
S. linea geodetica; T. die geodatische Linie.
— senza inclinazione magnetica o senza variazione. Vedi Ago-
nica.
— agonica, senza inclinazione magnetica.
F. ligne sans inclination magnetique, ligne agonique ;
I. agonie line, earth's magnetic equator ; P. linha agonica ;
S. linea agonica ; T. der magnetische JErdaquator, die adi-
nische Linie.
— dei nodi, linea retta congiungente i due nodi di un'orbita,
ossia quella secondo la quale il piano dell'orbita di un pia-
neta taglia quello della eclittica.
F. ligne des noeuds ; I. line of nodes ; P. linha dos nodos ;
S. linea de los nudos ; T. die Knotenlinie.
— di posizione, retta di altezza (astronomia).
F. droite de hauteur ; 1. position line ; T. die Positionslinie ,
— (determinazione della) di protezione. R. M. 1893, I. 402.
— dei poli, vedi linea meridiana, asse terrestre.
F. ligne des poles ; I. line of the poles ; P. linha dos polos ;
S. linea de los polos ; T. die Pollinie.
— dei potenziali ai poli.
F. ligne des potentiels aux tomes ; T. potential line at
the poles ; P. linha dos potenciales dos polos ; S. linea de los
potenciales a los polos ; T. die Klemmspannungscurve.
— di forza, gravitazione.
F. ligne de force ; I. line of force ; P. linha de forga ; S. li-
nea de fuerza ; T. die Kraftlinie.
— d' induzione.
F. ligne d' induction; I. induction line; P. linha de in-
ducgào ; S. liìiea de inducion ; T. die Inductionslinie.
LIN 299
Linea di collimazione, la linea assiale del telescopio di uno istru-
mento astronomico o geodesico, o la linea che passa per il
centro ottico dell'obbiettivo, e l' intercisione della croce di filo
metallico al suo fuoco.
L. conlineare.
F. ligne de collimation ; I. collimation line ; P. linha de col-
limagao ; S. linea de collimacion ; T. die Schlinie, die Colli-
mationslinie eines Fernrokres.
— isotermica linea curva che si traccia sulle carte geografiche,
per indicare i vari punti della superficie terrestre che anno
la stessa temperatura media.
F. ligne isotermique ; I. isothermal line ; P. linha isoter-
mica ; S. linea isotermica; T. die Isotermenlinie.
— isobarica, linea che si traccia sulle carte geografiche per in-
dicare i punti della superficie della terra nei quali l'altezza
barometrica, ridotta al livello del mare è la stessa, o ad un
dato tempo, o ad uno stesso periodo (media altezza), per esem-
pio per un anno, linea isopiestica cioè di egual pressione.
F. ligne isobarique, ligne isopiestique ; I. isobaric line, iso-
piestic Une.
— isoterica, che va sulle carte geografiche a congiungere i luoghi
della superficie terrestre che anno la stessa temperatura me-
dia estiva.
I. isoteric line ; P. linha isoterica ; S. linea isoterica :
T. die isoterische Linie.
— isochimenica, quella che passa per punti della superficie ter-
restre, nelle carte geografiche, che abbiano la stessa tempe-
ratura media invernale.
F. ligne isochimenique ; I. if^ocheimal line ; P. linha isochi-
menica ; S. linea isochimenica ; T. die isochimenenische Linie.
— di eguale declinazione magnetica.
F. ligne d'égale déclinaison de V aiguille ; I. isogonic line :
P. linha d'igual declinagao magnetica; S. linea de igual de-
clinacion magnetica.
— equatoriale, l'equatore. Passare, tagliare la linea, traversare
l'equatore e passare da un emisfero all'altro.
F. ligne equatoriale, e semplicemente ligne ; I. equatorial
line; P. linha equatorial; S. linea, ecuador ; T. die Equa-
torialUnie.
300 LIN
Linea sottomarina (telegrafica), o' cordone. Vedi R. M. 1884,
I, 303.
F. ligne soumarine ; I. submarine line ; P. Ihiìia subma-
rina ; S. linea submarina ; T. die submarine Lime.
— (battesimo della) è lo immerger nel mare una persona che
passa per la prima volta la linea o versargli addosso qualche
secchio di acqua joaarina, per uso scherzevole o per castigo.
F. pianger; I. to duck; S. ^ambuUir por castigo o por
Juego di costumbre al cortar la linea.
— (misura) la dodicesima parte di un pollice.
— la 144*^ parte di un pollice d'acqua.
— vale due millimetri e cento sessantasei deci millesimi di
millimetro (Sn^'^^ , 1166).
— (Mason and Dixon's), la linea di confine tra la Pensilvania e
il Maryland, come fu tracciata innanzi la rivoluzione (1764-1 767)
da due astronomi inglesi, chiamati Carlo Mason e Jeverniah
Dixon. In senso generico, la linea tra gli Stati liberi e gli
schiavi.
Lingua di terra, una sporgenza della riva in mare, piana e bassa,
che va restringendosi verso l'estremità.
F. langue de terre ; 1. upck of land ; T. die Landzunge.
— di fuoco, nome di una sacchetta d'artificio che gettava contro
il nemico una lunga striscia di fuoco strepitante.
Serviva anche a dar fuoco ai pezzi di artiglieria.
— di ghiaccio.
F. trainee d'une banquise ; I. ice-tongue, ice-shelf ; T. die
Elszunge.
— di vela.
Linguetta, s. f., piccola leva, in forma di ventola o di risalto,
per aprire e chiudere il passaggio ai fluidi ed anche ai so-
lidi, come il cagnolo dell'argano. Stratico. Scontro ?
F. languette ; I. tongue jnece, ivedge ; S. Unguete.
— • i maestri d'ascia danno questo nome a certi coni di legno
lunghi, sottili e piatti, che formano un angolo molto acuto.
Servono a vari usi nell'attrezzatura delle navi e particolar-
mente nelle operazioni della varatura. Piqué.
F. languette a rainure ; I. joint-tongue ; T. die Feder (zur
Nuth).
— dell'invasatura, vedi Cugnesse, Cunei.
LIN 301
F. coins de ber ou languettes ; I. launcing wedges ; T. die
Treibkelle.
Lino, s. m., vela o rete, dalla materia cosi detta.
— pianta tessile, quanto il suo prodotto, e la tela che se ne fa.
L. liìlUYIl ,' Gr. /tvOTiavvi, — j.i-JO-J oz yxl Ètiì tòìv t/Jj tTft'wv liyzrxi.
EuSTAZio, 574,30: Lino dicesi anche delle vele delle navi.
F. Un ; I. flax ; P. Unho ; S. Uno ; T. der Flachs, Lem.
— una specie di stoppa di cattiva qualità, che nella cordaia di
Venezia era proibito di mischiare alla canapa.
Linoleum, s. m., o Linoleo, per ottenere, nelle costruzioni na-
vali leggerezza ed economia di spazio, si coprono, le lamine
di fasciame, col tappeto linoleum, incollato su di esse e fer-
mato con striscie di ottone. Il linoleum è più caro, ma più
igienico del legno, assorbendo poca o punta umidità nella la-
vatura, contrariamente al legno.
Le torpediniere, d'ordinario anno il ponte rivestito di li-
noleum.
In tutte le lingue europee si chiama Linoleum.
Linum, n. lino, per vela. Seneca, Medea, 320.
nunc lina sinu
Tendere toto, nunc, prolato
Fede, transversos captare Notos.
Gr. yW7WV, e ^W7JWV, W/O^.
Linteo, add., di lino, e quindi vela.
sive palmulis
Opus foret volare, sive linteo.
Catullo, IV.
certum est dare lintea retro.
Virgilio, Aeii., Ili, 685.
L. Unteum ; Gr. m-jou?.
Fluctibus intulerant placido cava lintea cursu.
Flacco, IV, 83.
Linter, s. m., si disse tanto un monossilo scavato in un tronca
di albero, quanto una navicella.
Regio, ex qua piper, monoxylis lintribus baracen conve-
hitur, vocatur Gettonare. Plinio.
302 LIN-LIO
Et modo tarn celores mireris currere lintres
Et modo tam tardas funi bus ire rates.
Properzio, XIV.
Linter o Lynter, ovvero Lintris. Lynter è scorrezione delle carte
medioevali, come il lunter.
Da Lynter, il Lunter nome di barchetta fluviale.
ire solebat
Exiguus pulsa per vada linter aqua
Tibullo, II, s, 34.
Cavat arbore lintres.
ViRG., Georg., I, 262.
Livio scrisse : Sunt omnino lintres, non ad longas naviga-
tiones idoneae, sed ad vicinalem usum paratae.
Linteum, n. linteo, vedi Linteo.
L#intrario, il barcaiolo dei Lintri.
Lin trarli in lap. Hispan. corrupto, Grutero, 345, 4 e Mu-
ratori, 1096, 2.
Spesso si citano come corporazione, i lintrarii.
Lintrarius, l'uomo dei lintri. Ulpiano, I, if. Caup.
Lintre, s. m., barchetta o canoa, cavata in un tronco d'albero.
L. linter, tris ; Gr. /ivr/ip, -^o:;, nel basso greco.
E. lintre.
Lintriculus, s. m., piccolo lintre.
Lintrum, e lintrus, latino vedi Lintro.
Limolo, s. m., per vela, tra i Veneti.
La sua galla è più presta che la nostra, andava con lin-
zolo levato, velizando e remizando, e come el passava, feva
levar la voga. Sanudo, Diarii, I, 347.
Lio, s. m., venezianismo per lido e per regione non lontana dal
lido, adoperato per la rima dal nostro Pulci, Ciriffo, II, p. 19 :
Pirato, et in mar faceva spesso danno
E scorso avea ogni lito, ogni lio.
Il Pulci lo adopera per luogo o paese, altrimenti avrebbe
commesso una brutta ripetizione ; nel qual ultimo significato
si usa lido 0 lito, pur nella lingua nazionale.
Liocorno, s. m., marino o narvalo.
E. narval, licorne de mer ; I. narwal, sea unicorn ; T. der
LIP-LIR 303
Navicai, das SeeEbihorn, der EinhornfiscJi, Sistem. Monodon
Monoceros.
Lipado, s. m., vela, altro nome del dolone secondo lo Scheifer,
il quale per altro non adduce nessuna autorità.
L. lipadus ; Gr. /oiTiaSo;-.
Lipari, isola dell'eolie, le quali un tempo ebbero considerevole
marina. Vedi Eolo.
Le sue monete anno una prora con acrostolio.
Liponauta, s. m., disertore navale.
Gr. /tTrovavT/ì^.
Liquidazione, s. f. deduzione, rendiconto, depurazione di una
amministrazione.
F. balance, liquidation, reddition des comptes, réglement des
comptcs ; I. settlement; ^. liquidcigao ; S. liquidacion ; T. die
Abrechnung,
— della competenza dell'equipaggio d' una nave mercantile al
disarmamento.
F. ròìe de désarmement ; I. settling accounts with the dis-
charged creiu.
Liquido, add., corpo a molecole disciolte, e mobili : indicante
uno dei tre stati in cui si trovano i corpi. E poiché i liquidi
sono trasparenti i più, i Latini dissero : liquidissimus aether
per ciel sereno.
L. liquidus ; Gr. -zmiòq.
F. liquide ; I. liquid ; P. e S. liquido ; T. liquid.
Lira, s. f., una delle antiche costellazioni boreali. Alcuni la
chiamano testuggine.
Galileo, Sistema, 354 : ò fatto prendere una cordicella
verso qualche stella, ed io mi son servito della lira, che na-
sce tra settentrione e greco. Contiene una stella bianca di
prima grandezza, chiamata alfa della lira o Vega.
Li. lyra ; Gr. /u/ia.
F. lyre; I. Lyra; P. e S. lira; T. die lyre.
— nome di due specie di pesci di mare, degli acantoptarigi il
callionimo lira, e il triglo lira.
Lirica del mare, versi. Box amico, R. M., 1890, IV, 113. È una
lirica di virile bellezza, sulla vittoria navale riportata sul-
r Ellesponto (ai Dardanelli) da Lorenzo Marcello il 26 giugno
1656, contro i Turchi.
304 LIS
Lisciare, v. a., chiamasi spalmar il lisciar et coprir di sevo la
parte dello scafo che va sott'acqua. Crescenzio, 114.
Lissa, s. f., forma longitudinale.
F. memhrure longitudinale, lisse, longherine ; I. longitudt-
nal frame, longitudinal ; T. das Làngespant, Langhand.
— volta di braccio, è dato dal vocabolario spagnuolo L. G. F.
S. vuelta de braza.
— s. f., isola, anticamente detta Issa. Il suo vino era celebre e^
superiore a tutti gli altri. Agatarchide. Si deve sottinten-
dere: di quella riviera.
Essa è presso il littorale dalmate, ed à circa dieci mila^
abitanti.
— statistica delle perdite. R. M. '92, T, 475.
— (insegnamenti di) R. M. '11, IV, 184.
— corazzata. R. M. '86, IV, 329.
— (Battaglia di) nel 1811, perduta dai Francesi contro gli In-
glesi, ove una mal intesa furia di attacco, e il dispregio delie-
forze nemiche molto più deboli, fecero dimenticare all'Am-
miraglio francese ogni principio di Tattica Navale, per cui
dovette fallire in un' impresa che potevasi, a giusto titolo,
giudicare sicura.
- — (Alla battaglia di) perduta dagl' Italiani contro gli Austriaci
il 1866 si distinsero il Saint-Bon, il Riboty, il Capellini, i
fratelli Emerik e Guglielmo Acton, Del Carretto, Viterbo, Ca-
nevaro, i fratelli Del Santo, Ettore e Andrea Sambuy, Raz-
•zetti, Gualterio e qualche altro. D'Amezaga, Pens. nav.
2Y.,213.
Lista, s. f., di guardia, catalogo dei nomi di quelli che debbono-
fare una guardia.
F. le rote de quart ; I. watdibill, the wachtroll ; P. a li-
sta de guarda ; S. la lista de guardia.
— maestra o forma ; è una lista flessibile di legno da poppa a
prora sopra le coste di un naviglio in costruzione per tenerle
temporaneamente in ordine. '
F. lisse ; I. ribhand, ribbon.
— o listra, banda, lungo pezzo di tessuto, di legno, di metallo
e simili.
F. Uste ; 1. a band or fillet.
— degli esenti dal servizio.
LIS 305
T. Uste des exempts de service ; I. the sick list ; S. lista de
los rebaiados del servicio.
Lista di pagamento.
F. liste de payement ; I. pay roll ; S. lista de paga-
mento.
— dei ranci.
F. ròle des plats ; I. mess hill ; P. lista de pagamento ;
S. lista de ranclios.
— di rivista.
F. liste de V equipage ; I. muster hook ; P. lista de tripolagào
S. lista del equipaje.
— del Lloyd.
F. listes des nouvelles maritimi ; I. Lloyd's list ; S. lista
del Lloyd.
Listello, s. m., « ogni membretto piano e quadrato, che serve
ad accompagnare o accerchiare qualsivoglia altro, senza di-
stinzione da maggiore a minore. » Fanfani.
Si usano nelle macchine, caldaie e tubi, di vari metalli.
Lo dicono anche pianetto.
— ornato verso il collo dei cannoni.
— della bocca del cannone.
F. listel de la houche; I. muzzle-fillet ; S. listoncillo ; T. das
Halsband.
— ad astragalo, vedi.
P. facha.
— pi., della incerata di coperta, listoni degli scalmi.
F. Usses de plat-hord ; I. top-timber-lines, top-hreadth-
lines ; T. die Toppsenten.
Listone, s. m., accrescitivo di lista. Pezzi di costruzione di legno
o di metallo che si sovrappongono in diverse parti del fa-
sciame per fortezza ed ornamento. Vedi Capo di banda, Fi-
laretto.
P. corrimao.
— delle parasartie (cordoni delle barcaccie).
F. pi. Usses des porte-hauhans ; I. laths of the chainwaleSy
sheer rail ; P. corrimaos ; S. caireles de las regalas ; T. die
Leisten der Rilsten.
— forma maestra, vedi Forma.
— di spalla.
CORAZZINI, Vocah. Nautico. 20
306 LIS-LIT
F. lisse de rébattues ; I. fife-rails; S. sobre regala.
Listone del capo di banda, comunemente detto bastingaggio. E il
cordone che molti legni anno sopra il capo di banda, da poppa
a prora e che fa l' effetto di una lunga falca, alzandone l'orlo
(bordo).
F. lisse de pavois ; I. rail^ rough tree ; T. die Schanzkleid-
relìng.
Listra, s. f., idiotismo registrato dalla Crusca. Listra, si à pure
in Portoghese,
Litantrace, s. m., l' Italia non à litantrace. Esso rappresenta
uno stadio della distillazione secca del legno, compreso fra
quello della lignite e quello delle antraciti, nelle quali l'os-
sigeno e l'idrogeno sono quasi scomparsi.
Literae laureatae. Vedi Lettere.
Liternum, porto, oggi stagno di Patria.
Lito, s. m., il margine della terra bagnato dal mare, littorale.
Datjjte, Par., VI :
Con costui (Augusto) corse (l'aquila romana) insino al
lito rubro (al mar Rosso).
V. Ho.
L. litUS, litoriS ; Gr. x/.-r^, alyixÀÓ^.
F. rive, rivrage ; I. shore ; P. ribeira, borda do mar, praia ;
S. Grilla, plaga, ribera del mar.
Litofrattore, s. m., composizione per fare scoppiare le mine.
R. M., 1871, 270. Per la composizione dei diversi litofrattori,
vedi Salvati, Diz. espi.
Litorale e littorale, add. di lito, attinente ad esso, continuazione
del lito.
F. litoral et littoral; I. e P. littoral; S. litoral ; T. das
Ufer.
— pi. (Dèi). Dèi protettori dei liti.
— (abitante).
L. litoralis incola.
— (pesce) di quelli che abitano le acque presso i lidi, apparte-
nente alla fauna littorale. Vedi Fauna.
— pi. (illuminazione e segnalamento dei) e dei Porti. Ciai-di,
R. M., 1877, II, 159 ; III, 5.
— germanico difeso da torri corazzate. R. M., 1882, I, 360.
— difeso con torpedini. R. M., 1881, II, 350.
LIT-LIU 307
Lritorare, basso latino, secondo M. Jal vale investire, entrare
in un porto :
Bedeuntes ad terram et sperantes quod deberent ipsa
nocte vel summo mane, aquarum deficentia, litorare. Oger
Pani, Ann. di Genova, 1219.
Veramente io non so come possa assegnarsi cosi fatto si-
gnificato al verbo litorare. Dubito che il testo sia lacunoso,
e lo scrittore volesse dire : per la deficienza delle acque, non
potendo Utoreggiare, entrarono in porto.
Litoreo, add., o litoraneo di lito.
I Latini dissero arx Utorea le fortezze stabilite lungo il
littoral e, e cosi aves litoreae, gli uccelli che stanno lungo
i liti.
Lfitoroso, add. di littorale ; litoroso mai'i sÌTnilis, simile al co-
lore che anno le acque lungo il lido, usò Plinio.
Lfittoraneo, add., appartenente al lido, del lido.
Vedi Fauna e Flora littoranea.
Littorano, add., attinente al lido, abitante del lido.
Di questa valle fui io littorano, cioè di quell'avvalla-
mento che forma i golfi di Lione e di Genova. Dante,
Par., IX, 88.
Littoraria o littorana o littoranea, add., e sottintendi navis, na-
viglio da cabotaggio. Vedi Prosumia, Paralo.
Litus e littus, detto dai Latini il lito o lido.
Liutaio, s. m. « ciascun marinaio del liuto, massime il padron
del medesimo. » Guglielmotti.
Questo liutaio io non Pò incontrato mai, ma ciò che non
occorse a me, può benissimo essere occorso all' insigne lessi-
cografo.
Liuto, s. m., naviglio, detto anche Lento, Lauto, Laudo, Lado,
Laut.
Basso latino : Laudus.
Catal. leaut.
F. lut ; P. alaud, laud; S. laud, llaud.
Ms. Archivio segreto di Genova, 1427 : Item remi pro bar-
cha, laudo, et gondora, qui laudus habeat arborem et velum,
cum suis remis attersatis. Da questo passo M. Jal deduce
che il Liuto 0 Laudo era la seconda lancia della nave.
M. Cakpentier al 1337 cita un Laucum (leggi laudum)
308 LIV
che doveva andare armatus, prout melius et promptius fieri
poterit, da Marsilia ad Avignone pel Rodano.
Vi erano dei laudi lunghi e stretti per uso di pesca ; altri
per cabottaggio e grandi col ponte ; ed altri ancora che, come
le barche e le barcaccie, portavano due vele, la maestra e il
trinchetto, e più che altrove, in uso nel mare di Provenza,
secondo lasciò scritto il Pantera.
M. Jal pensò che il nome di questo naviglio potesse de-
rivare da una somiglianza di esso col liuto, strumento musi-
cale. Mi pare che liuto sia scorrezione di aliando o laudo.
Più probabile è l'opinione dello Scaligero che fa deri-
vare questa voce dal mauro allaiid.
Livarda, s. f., « corda di: stoppa intorno alla quale si avvolge
lo spago per renderla più uguale e più arrendevole. Stra-
TICO.
Questo vocabolo più comunemente è usato per halestone
0 halestrone, vedi Tarchia e Struzza.
L'etimologia della parola è ignota sinora a me.
F. livarde ; I. sprit of a shoulder-of-mutton sail ; P. a
corda de estopa para alizar as filasticas ; S. botavara ; T. Strei-
cher beim Reepschlàger.
Livella, s. f., strumento che serve a verificare se un piano è
orizzontale.
L. anus sis ; Gr. c7Tà0//.v3.
P. niveau ; I. level ; P. nivel e Uvei ; S. nivel ; T. das Ni-
veau.
— di E. P. Malet, R. M., 1877, III, 282.
— d'acqua, dicesi il tubo di vetro che indica il livello dell'acqua
nelle caldaie delle macchine a vapore.
I. water-gauge.
Livello, s. m., è lo stato di un piano nella direzione del piano
dell' orizzonte.
F. niveau de la mer ; I. level of the sea; T. der Meeres-
spiegel.
— di bassa marea.
I. low water mark.
— d'alta marea.
I. high water mark.
Livido, add., (cielo) quando è coperto da nuvole bigie, plumbee.
LIV-LLO 309
I. dirty sky, overcast, livid sky
Livorno, vedi Orlando cantiere.
Ltìzza, 3. f., poeticamente per campo :
E per la lizza del ceruleo smalto
I cavalli del mare urtansi in giostra.
Eedi, Ditir., 42.
Lizza, s. f., in V. da Cuvier detto Lichias Amia. In Italiano
Leccia. Vedi Nizza.
L». L. L., cioè: X^ea^Z-go vernare, Latitude-ÌB.tit\idme, Look-out-
vegliare, le tre cose alle quali i vecchi marinari inglesi at-
taccano la loro fede.
LAoyd 0 istituto italiano di classificazione delle navi, à la sua
residenza a Roma. Vedi Istituto di classificazione.
— Vedi R. M., 1876, I, 565.
— (esportazione della società del).
— istituto che, da una sottoscrizione, crebbe ad essere una So-
cietà che à maneggiato la mole degli affari inglesi di assi-
curazione sin dal 1601 ; ed anche prima di questo periodo.
Essa registra di ogni nave, estera o inglese, con il luogo dove
fu costruita, i materiali usati nella sua costruzione, la sua
età, lo stato di riparazione, e i caratteri generali. Altri fanno
risalire la istituzione solo al 1716.
— (gazzetta del) che si pubblicava due volte la settimana
tempo fa, ma oggidì tutti i giorni, sotto la sopraintendenza
di un comitato scelto dai sottoscrittori, e sparsa per tutto il
mondo.
F. Lloyd ; I. Lloyd 's List.
I componenti di questa Compagnia, costituita di armatori,
sensali, consegnatari, assicuratori, si adunarono in un piccolo
caffè in Lombard street (Via lombarda) accanto alla Borsa di
Londra. Il conduttore o padrone di esso caffè si chiamava
Lloyd, donde il nome a questa Compagnia.
— le società dette Lloyd, R. M., 1870; 1411.
— inglese, R. M., 1874, II, 546.
— italiano, R. M., 1874, IV, 157.
— austro-ungarico, R. M., 1873, II, 128.
— germanico, R. M., 1886, IV, 167.
— (potere del) R. M., 1891, IV, 457.
810 LLO-LOC
Lloyd, (registro del) regola per la prova idraulica delle cal-
daie. R. M., 1893, III, 22.
— (Kegistro del) lista annuale delle navi inglesi e straniere, di-
sposta sotto lettera e numero, in differenti classi.
I. Lloyd's Register.
— (Sorveglianti del) persone pratiche stabilite specialmente in
Londra, e nella maggior parte dei porti del Regno Unito, per
investigare lo stato e la condizione delle navi mercantili,
per i sottoscrittori.
F. experts de Lloyd ; I. Lloyd's surveyors.
Per una breve storia del Lloyd vedi : Lloyd's, Seamen's
Almanac, 1897.
Lb. Barchetta. Quel settore circolare di legno che, attaccato ad
una sàgola, divisa in parti eguali, serve a misurare la velo-
cità della nave, ossia il cammino percorso. Per estensione
chiamasi pure Barchetta il settore, la sagola ed il naspo o
molinello sul quale è avvolta, presi insieme.
Load, s. m., peso di quattro quintali e mezzo.
I, load.
Loasso, G., lupo marino ; V. luvazzo, luvon.
Lobbia, s. f., G., significa arcuccio che poco prudentemente si
pone sui bimbi in culla perché non restino soffocati nel letto,
ma sotto il quale non possono stare ad agio. Da questa pa-
rola poi si chiamò quell'arcata di liste di legno o di ferro,
sopra la quale si pone la tenda a poppa e sopra coperta
nei banchi. Da lobbia venne pure lobbione o lubbione nei
teatri, il loggione che gira in alto sopra l'ultimo ordine dei
palchi.
Localamento, s. m.. Patto del localare un difetto nella nave,
per esempio una falla, un'interruzione nella corrente elettrica,
e simili.
F. localìser un défaut ; I. to localise a defect ; T. einen
Fehler locaìisiren.
Locale, s. m., stanza, magazzino dei viveri.
F. cambuse; 1. issue-room; T. der Proviantausgaberaum,
die Proviantkammer.
— lo spazio delle macchine.
Vedi Camera della macchina.
• — delle caldaie.
LOG 311
F. chaufferie ; I. hoiler-housej hoiler-shop ; T. das Kes-
selhaus.
Locale attrazione, è l'effetto del ferro di una nave sulle sue
bussole.
— pilota, pilota del porto o del littorale.
I. harhour or river pilot.
— degli apparecchi dei timoni, uno o due, secondo la grandezza
dello scafo.
— dei carbonili laterali, in uno o due ordini.
— di stiva, vedi Stiva.
— pi. interni, specie di stanze stagne, nelle quali è diviso lo scafo,
a fine di mantenerlo a galla, nonostante qualche frattura fatta
dai proiettili del nemico o dall'urto di qualche nave.
— delle pompe idrauliche, ove si collocano le pompe. Talvolta,
nelle navi piccole v' è un solo locale, tal' altra due, uno a
poppa e uno a prua. Questi locali sono sempre in parte pro-
tetta, e presso a poco sono al disotto delle torri o delle bar-
bette.
— pi. (sforzi), le cause di essi sono molte, e tra esso le principali :
I pesi di carico, di macchine, di caldaie, delle artiglierie,
i quali spingono verso il basso la parte su cui riposano ;
Gli eccessi di spinta agiscono sulla spina, cosi che pos-
sono deformarla :
La pressione degli alberi nelle mastre e nella cassa
(scassa) ;
La tensione delle catene delle ancore, e la pressione di
esse sugli oftalmi (cubie)',
L' urto dei proiettili ;
Le collisioni e 1' uso del rostro.
— pi. (le deformazioni) della spina (chiglia), provengono da
cause diverse. Vedi Inarcamento e Insellamento.
Locar lingua, secondo il Pantera, comando alle ciurme, di far
silenzio.
Locare, latino, v. a., noleggiare e affittare :
Alii ejus socii locaverunt seu naulizaverunt, dictis nun-
ciis...., unam navem pro tribus millibus septingenti quinqua-
genta turonensis. Contraito cVaffltto della nave il Pararadiso
(1268).
Locatiere, s. m., dicesi un pilota che si prende sopra le navi
312 LOC-LOa
per guida nell'entrare e nelF uscire dai porti, a fine di schi-
vare i banchi, i bassifondi, ed altri pericoli nei porti, come
nei fiumi.
Pilota pratico del porto e dei luoghi vicini ad esso.
Locatore, s. m., di una nave, chi prende o dà a nolo una nave.
F. fréteur ; I. charterer ; T. der Verfrachter.
Locazione, s. f., fitto o noleggio.
L. locatio ; Gr. ^uisflwcrt^, fiicdó^.
F. location, loyer ; I. rent, hire ; T. der Mietzins, die Miete.
— l'atto del noleggiare una nave, oggi fuori d'uso.
Lòcco, volgarizzamento di lok o log. Vedi Dromometro e Lok.
Loch, vedi Dromometro e Lok.
Loco, s. m., nel secolo decimoterzo in Genova valeva parte, oggi
carato, di nave.
Basso latino locum vel locus.
Lock, vedi Dromometro e Lok.
Locusta, s. f., crostaceo marino grosso di varie specie ; le più
note sono : l' homarus americanus, e il Palinurus vulgaris
d' Europa.
Nap. raosta, ravosta.
L. locusta; Gr. àxp;-, tSo^.
F. languste, scrivesse ; I. lobster ; P. lagosta ; T. die ge-
meine Languste.
— battello da pesca, con un pozzo al mezzo per conservarvi le
locuste.
Lodia, s. f., grande naviglio mercantile del mar Bianco.
I. Lodia.
Lodo, contrazione da laudo, vedi liuto.
Loff! Orza! voce di comando al timoniere.
Lofio pescatore, Linneo : lophius piscatorius, specie di pesce.
Rospo a Venezia e Trieste ; gianello a Genova ; giudio a
Civitavecchia ; houdra a Nizza ; boldrò in Toscana ; pescatrice
a Roma e Napoli ; maga o diavolo di mare o giuranna di
mari o piscatrici in Sicilia.
F. baudroie, lophie pècheuse, raie pècheresse, diable de mer,
grenouille ; I. common angler, frog-fish, seadevil ; T. der An-
ler, Seeteufel, Froschfisch.
Log e Logg, vedi Dromometro, Barchetta e Lok.
Loggio, s. f., far la loggia, dicono i marinari, alzare un lembo
LOG-LON 313
della tenda, da quella p?irte del bordo (sponda), donde viene
il fresco. Guglielmotti.
Logorare, v. a. e rifl., il consumare e il consumarsi degli attrezzi
per attrito.
F. user, consumer ; I. to chafe, to fray, to gall, to rub ;
P. usar, g astar -se ; S. usar, consumi r ; T. verderben.
Logorato, add. e p. ps., da logorare, di corda o altri attrezzi
consumati dal tempo e dallo sfregamento su corpi duri.
Logoro, add. e p. p., lo stesso che logorato.
Logre, o Logger, o Lugger, naviglio da guerra, che per la va-
riazione che ammette nelle sue vele, riesce veloce. Pesca più
profondamente a poppa che a prua. A due alberi, ciascuno
dei quali porta una vela bassa e triangolare, una vela di
gabbia e una di pappafico. Bompresso ben lungo, e poco ele-
vato sull'orizzontale, con molti flocchi. Armato di alquanti
cannoni e poca gente. Serve di avviso, essendo per l'ordi-
nario leggiero e veloce, e tenendosi bene al sopravvento.
Stratico.
F. lougre ; I. lugger ; P. e S. logger ; T, der Logger o Lugger.
Lok, s. m. Vedi Dromometro e Barchetta.
V. loch e trisiòla o drezziola=trecciola e barcheta ; G. lo.
— chiamarono così anche la cordicella di esso lok, detta altri-
menti sagola.
F. tigne du loch ; I. log Une ; S. correderà de escandallo.
— (Tavola del) o del dromometro, lavagna o tavola tinta in nero
divisa a colonne, nelle quali sono notate col lapis o col gesso
le ore in cui il lok è stato gettato in mare come i nodi e le
divisioni dei nodi che vi corrispondono ed anche il rombo
della via (rotta), la direzione del vento, la qualità del tempo
e del mare. Da questa tavola si forma il libro, dove sono
notate più chiaramente queste osservazioni fatte alla fine di
ogni guardia, che chiamasi il libro del dromometro.
Lomboli, s. m. pi., i fianchi del fondo di un naviglio, la parte
sulla quale esso poggia, restando a secco. Da lombo.
I. bilges ; S. sobrequilla lateral.
Lombria, s. f. V., lo stesso che ombria, pesce, il Gasterosteus
ductor di Linneo.
Lona, s. f., per aferesi di olona o alena. Vedi.
Londra (Porto di), R. M., 1876, IV, 109.
314 LON
Londra, (i docks di), E. 31., 1876, IV, 583.
— e Londrus, naviglio di varia grandezza. Si trova citato in
documenti del secolo decimoquarto.
M. Jal suppose che il nome possa derivare dall' italiano
lontra. Questo naviglio è citato nel Voyage d'Italie di M. J.
Spon, 1678, ma non si dice altro che era nell'Adriatico un
piccolo naviglio a remi ed a vela, senza ponte, e atto a fare
traversate assai lunghe. Quello sul quale navigò M. Spon
non faceva che una lega all' ora. M. Guillet nel suo Dizio-
nario nel 1678 scriveva che le Londre erano navigli di bassa
sponda sul tipo delle galee, ma di una costruzione più ma-
teriale e pesante, e a remi.
Non avevano né rembate, né corsie, ma in luogo del ca-
stello di prua e della rembata, vi ponevano un parapetto pie-
ghevole da togliere a volontà. Ed aggiunge che vi erano
Londre di varia capacità, e che le più grandi avevano ven-
ticinque banchi per banda, e tutte alberate, come le Saiche
e le Marsiliane, se non che esse portavano vele latine. Ave-
vano una specie di parapetto con dei portelli per piccoli
pezzi, o per petriere. Erano tutte mercantili e quelle che an-
davano in Egitto avevano 150 uomini di equipaggio, anda-
vano a vele e a remi. Sembra che nel secolo XVIII non se
ne costruisse più, non essendo più citate.
Basso lat. Londra e londrus.
F. Londre ; I. lontra ; S. londro.
Lanetta, s. f., con apocope, per alonetta, alena leggera, che si
usava per vele di barche e ad altre cose. Vedi Lona.
I. raveVs duck; P. e S. loneta, lonilla.
Longa navis, s. f. nave lunga dicevano i Romani e i Greci le navi
da guerra per la grande lunghezza relativamente alla larghezza.
Gr. (j.x-jtfjx vaCi^.
Longherina, s. f., travi squadrate messe parallele ai portavase
a destra e a sinistra sullo scalo, per tutta la lunghezza di
esso e fin dentro l'acqua. Al loro lato interno si appoggiano
le vase per mantenere parallele le longarine.
Oggi diconsi longarine a^nche quelle di ferro che adope-
ransi nei pavimenti delle case.
E. longuerine.
Longitudinale, add., attinente a longitudine.
LON 31 &
Longitudinale, il piano dell'asse della spina (chiglia), della ruota
di prora e di poppa si chiama egualmente piano longitudi-
nale 0 diametrale.
— nella costruzione navale dicesi qualsiasi pezzo che sia disposta
nella direzione, ossia parallelo alla spina (chiglia).
— (sistema) trasversale, longitudinale e misto :
Nel primo, derivato nelle navi in ferro, da quelle di le-
gno, l'ossatura generale dello scafo è costituita da una serie
di elementi trasversali, le ordinate o costole, destinate a dare
appoggio al fasciame esterno.
Nelle navi cosi costruite, la resistenza contro gli sforzi
longitudinali è affidata al fasciame esterno, al fasciame dei
ponti, alla spina, al paramezzale, ai trincarini etc. ; invece
il sistema delle ossature non giova 'contro tali sforzi, che sono-
i più forti, specialmente in navi molto lunghe. A differenza
di ciò che si pratica nelle navi in legno, dove i singoli ele-
menti del fasciame non anno diretta unione tra loro, ma sono-
tenuti in contatto per mezzo della ossatura, il fasciame
esterno nelle navi metalliche costituisce un involucro la cui
continuità è indipendente dalle ossature, e quindi non è ne-
cessario che queste si sviluppino normalmente coi corsi del
fasciame.
Di qui il nuovo sistema di costruzione, nel quale le ossa-
ture corrono, come il fasciame, nel senso della lunghezza, men-
tre si provvedeva alla resistenza trasversale adoperando, ìd
giusta misura, il materiale a ciò necessario.
Questo sistema fu inventato da Scott E,ussel architetto
del Great Eastern, varato nel 1858.
Dalla unione di questo sistema col trasversale si à iì
sistema misto adoperato generalmente nella costruzione di
navi di grandi e medie dimensioni.
Il Roussel cosi descrive il suo sistema longitudinale :
1» la nave è divisa con tante paratie trasversali, quante
ne concede il servizio a cui essa è destinata ; fra paratia e
paratia la distanza non deve essere maggiore della larghezza
della nave.
2» fra le paratie intere se ne dispongono altre parziali, che
si possono considerare come paratie complete, dalle quali
siasi tolta la parte mediana ; queste paratie parziali formano
316 LON
come una membratura continua, che corra tutto intorno alla
sezione trasversale della nave, senza impedire lo stivamento
delle mercanzie.
3" fra paratia e paratia corrono delle longarine o travi
longitudinali, a guisa di paramezzali laterali, disposte cia-
scuna verso il mezzo di un corso di fasciame esterno, nor-
malmente ad esso. Le longitudinali incrociano le intestature
della lamiera di fasciame esterno, che nel sistema trasversale
costituiscono la loro parte più debole, e quindi aggiungono
alla resistenza dei chiodi del giunto, quella di una linea di
chiodi e di una cantoniera di giunzione, correnti al mezzo
della lamiera del fasciame. La longitudinale ed il fasciame
formano come una sola membratura.
4° Con Teconomia di peso, ottenuta nelle ossature, si forma
un ponte continuo, sostenuto principalmente dalla peratia e
da longitudinali poste al di sotto di esso. Io credo, dice il
B-ussel, che il materiale sia infinitamente meglio utilitato in
questa parte, che nella formazione di ossature applicate al
fasciame.
E nelle seguenti cifre dà il paragone della distribuzione
del materiale nel sistema longitudinale e traversale, per una
nave da sei a settecento tonnellate:
Sistema trasversale Sist. longitudinale
Fasciame tonn. 110 tonn. 110
elementi trasversali. . » 130 » 40
elementi longitudinali » 40 » 130
Longitudinale, pi. (sezioni) si dicono le linee d'intersezione dei
piani secanti equidistanti al piano longitudinale.
— pi. (gli sforzi) tendono a deformare la nave nelle parti più lon-
tane dell'asse neutro, cioè in quella del basso e dell'alto della
nave.
— pi. (le) nei doppi fondi sono dei veri paramezzali laterali, in nu-
mero variabile da tre a sette per lato, simmetricamente di-
sposti rispetto al mezzo.
Alcuna volta queste longitudinali si alleggeriscono con dei
fori ; poscia anche più con dei fori maggiori detti lunette da
Sir Edward E-eed che le praticava, prima di tutti, nel Bel-
lorofonte.
LON 317
Le lunette dell'Ispettore del Genio Navale E. Masdea fu-
rono modificate in modo che ciascuna di esse, anziché essere
unita mediante una grossezza di verga angolata, à il suo lembo
verticale piegato ad angolo retto sulla stessa longitudinale,
si che si unisce ad essa direttamente, dando economia di peso
e di mano d'opera, senza diminuire l'efficacia di collegamento.
Nelle ER. navi : Regina Margherita e Benedetto Brin^ di-
segnate dall' Ispettore del Genio navale A. Micheli, le longi-
tudinali, salvo quelle stagne, anno continue le sole lamiere,
mentre le verghe angolate, esterna ed interna, di collega-
mento al fasciame, tanto esterno che interno, sono interco-
stali, come le verghe angolate delle ossature trasversali sono le
une e le altre continue, fra l'una longitudinale stagna e l'altra •
in secondo luogo alle ordinarie lunette sostituiva dei brac-
ciuoli di lamiera di forma rettangolare coi loro canti verti-
cali piegati ad angolo retto ; ciascuna delle piegature fa l'uf-
ficio di verga angolata per l'unione dei bracciuoli con le lon-
gitudinali. Le lamiere cosi lavorate risultano paragonabili a
spezzoni di verga ad U molto larga ; mentre compiono l'uf-
ficio delle lunette, esse danno maggior robustezza al collega-
mento tra il fondo interno e l'esterno, specialmente contro
le pressioni che tendono a dim-inuire la distanza fra i due
fondi ; con tale struttura è dato aumentare alquanto la di-
stanza fra le longitudinali. Codesti bracciuoli talvolta sono
alleggeriti per mezzo di fori ovali.
Analogo sistema fu seguito dall'Ingegner Capo del Genio
Navale V. Cuniberti nelle RE,. Navi da Lui disegnate : Re-
gina Elena e Vittorio EmanvMe III.
Longitudine, s. f. di un luogo, di un naviglio, di un punto qual-
siasi del globo terrestre è l'arco dell'equatore terrestre (va-
lutato in gradi e parti di grado) compreso tra il primo me-
ridiano e il meridiano di quel luogo.
La longitudine si conta da O'' a 180*^ ad 0. e 180" a P. del
primo meridiano. Quindi la longitudine si distingue in orien-
tale e in occidentale.
Il primo meridiano, per ora, è arbitrario. Oggi ciascuna
nazione si vale del suo; l'Italia di quello di Roma, l'Inghil-
terra di quello di Greenwich ; la Francia di quello di Parigi;
la Germania di quello di Berlino, gli Stati Uniti di quello di
318 LON
Washington, la Eussia di quello di Pietroburgo, l'Austria
di quello di Vienna, etc. etc.
La longitudine di un luogo si indica in gradi o in tempo,
per esempio quella di New- York è di 74", o 4 ore e 56^ a
P. di Greenwich.
Un tempo si adoperò quello dell'isola del ferro (l'antica
Nivarìa, Pluvialia, gr. ombrios) che è la più occidentale delle
Canarie, per decreto di Luigi XIII del 1634.
Gli Spagnoli fecero passare il primo meridiano per una
delle Azore, gli Olandesi dal Picco di Teneriffa.
Da molto tempo si parla di stabilirne uno solo, comune a
tutti ; ma le gelosie internazionali sinora anno impedito che
gli scienziati si ponessero d'accordo. Quando non si voglia
prendere quello di Roma, l'antica capitale politica e morale
del mondo si prenda uno scoglio senza possessore, in mezzo
all'oceano.
Longitudine, (determinazione speditiva della) con osservazione
del cratere lunare Mosting A, del D.r Alb. Alessio, Te-
nente di Vascello, R. M. fase. VIILIX, a XXXVI. (supple-
mento.) 1903.
— terrestre la distanza misurata tra i meridiani, misurata a mi-
nuti primi e secondi sull'arco che essi intercidono nell'equa-
tore che è quanto dire angolarmente.
— celeste è la distanza angolare di un corpo celeste dall'equi-
nozio di primavera.
— stimata o di stima quella trovata per mezzo dei calcoli.
F. longitude estimée ; I. longitude by account ; P. longitude
estimada ; S. longitud estimada.
— osservata, quella dedotta dalla osservazione degli astri.
F. longitude observee ; I. longitude observed ; S. longitude
observada.
Questa si fa per mezzo dell'osservazione delle distanze
angolari della luna al sole o ad una stella.
Per l'osservazione degli eclissi dei satelliti di Giove, per
gli eclissi della luna, per gli eclissi del sole, per occultazioni
delle stelle, infine per le culminazioni lunari.
F. culmination ; I. culmination.
— geocentrica di un corpo celeste come veduto dal centro della
terra.
LON 319
Longitudine eliocentrica, longitudine di un corpo celeste, come
veduto dal centro del sole.
— (stelle di) alcune stelle, la cui posizione è conosciuta come la
data, si usano nelle osservazioni per trovare la longitudine,
come dalle distanze lunari.
I. longitude stars.
— (via (rotta) in) seguendo un dato meridiano.
— (cangiamento in), per mutata direzione di meridiano.
— di partenza, quella dal punto donde si parte.
— di arrivo, quella del punto nel quale è giunta la nave.
— • (diminuire in).
— (differenza di).
S. diferencia de longitud.
— (correre in) cioè nella direzione di un meridiano.
— I Francesi chiamano Bureau des longitudes un almanacco nau-
tico annuale, molto esteso e completo, ed è la Società di scien-
ziati che lo pubblica a Parigi tre o quattro anni innanzi, col
titolo di Connessance des temps affinché i marini che fanno
lunghe campagne, non ne siano privi. Vi si trovano, princi-
palmente gli elementi di ogni maniera, necessarii per calcoli
astronomici o nautici, molte tavole per facilitare essi calcoli,
i fenomeni celesti dell'anno, il quadro delle più grandi maree,
quello delle osservazioni metereologiche fatte a Parigi, du-
rante l'anno precedente, la spiegazione come l'uso dei diversi
articoli del volume ; infine la lista dei membri della Società
delle longitudini, geometri, astronomi, critici navigatori, un
geografo, un artista.
I. nautical almanack.
Longurio, s. m., la lunga asta sulla quale infiggevano la falce
navale i Greci e i Romani.
Lontra, s. f., nome dato dai rivieraschi serbi e bulgari del Da-
nubio, specie di monossilo per la pesca e brevi navigazioni
e più ordinariamente per tragitto da una riva all'altra.
F. londre ; S. londro.
— quadrupede rapace che si ciba di pesci e di grandezza presso
a poco di un gatto, di color volpino, con piedi palmati si che
nuota facilmente.
Chiamasi hivero o òevero il maschio della lontra ; è anfibio.
G. lùddria.
320 LON-LOS
Murtela lutra di Linneo.
L. lutra ; Gr. evySpt^.
F. lontre; I. otter ; P. lontra; S. nutria; T. dJ/e Flschotter.
Lontro, ordegno per la pesca dei molluschi, consistente in una
lenza alla cui estremità che si cala in mare è legato un pezzo
di piombo, sul quale sono conficcati degli aghi con la punta
rivolta esternamente e che servono per la presa specialmente
dei polpi, che si abbrancicano pel richiamo delle punte stesse.
Lonza, parte più larga e lascata del piano di un naviglio, nella
stiva.
A Livorno : Ardisson.
Loppia o lopia, idiotismo da lobbia dei Genovesi, vedi.
Loquarium, basso latino, secondo M. Jal dal latino locarium,
gaggio del marinaio.
Lora, s. f. V. la lunghezza di un naviglio. Vedi.
Viene dallo spagnuolo eslora.
Nella Fabbrica delle galee si legge : loro.
F. la longuer die vaisseau ; I. the ship's length ; P. o com-
primento ; S. la eslora; T. Lange des Schiffs.
Lorcha, s. f., naviglio leggiero e celere a vela, fornito di can-
noni, in uso in Cina.
I. lorcha.
Loredano Luigi, nel 1449 per mezzo di barche incendiarie, che
oggi diremmo brulotti, distrusse alcune navi e vascelli di Al-
fonso re di Napoli, nel porto di Siracusa.
Loro, s. m., vela di pappagallo, cioè di pappafico.
S. lorOj rainal.
— (picco di).
Lorum, lat. ogni cinghia o striscia di cuoio.
Losca, s. f., l'apertura rotonda nel forno di poppa, per la quale
passa la testata del timone.
Dicesi anche timoniera.
V. fogonadura del timori.
F. louve jaumiere ; I. helm-port, tiller hole ; P. buraco de
lente; T. das Hennegat.
— mostra.
— del bompresso.
Losna, dissero gli Etruschi il porto di Luna.
Lossodromia, s. f., il corso obliquo di un naviglio, spinto dallo
LOS-LTJC 321
stesso rombo di vento, che taglia ad angoli eguali e non retti,
tutti i meridiani.
Questi angoli chiamansi angoli lossodromici. Vedi Orto-
dromica.
F. loxodromie ; I. loxodromy.
Lossodromico, vedi Linea lossodromica.
— add. la linea curva che descrive un naviglio sulla super-
ficie del mare, tagliando obliquamente ad angolo costante e
non retto tutti i meridiani.
Lou, Gr. lato, fianco di una nave.
L'otcMo de gùmena, arabo dell'Africa settentrionale, derivato dal-
l'italiano occhio.
Lubricare, e lubrificare, v. a. rendere scorrevoli specialmente i
pezzi di metallo delle macchine che strisciano l' uno sull'altro,
0 l'uno dentro l'altro.
L. lubricare.
F. luhrifier (con olio), graisser (con sego) ; I. to lubricate,
to grease^ P. lubricar ; S. lubrificar; T. olen, schmieren.
Lubricato o lubrificato, add e p. ps. da lubricare e lubrificare.
Lubricatore o lubrificatore, s. m., vaso contenente materia grassa
per lubrificare ; come la materia grassa stessa.
I lubrificatori sono a coppa, a vasetto, a sifone, a linguetta,
a becchino e automatici.
L. Lubricator.
F. lubriflcateur, grasseur ; I. lubricator; P. lubricador ;
S. lubricador ; T. das Schmiergefdss.
Lubricazione, s. f., l'atto o l'effetto del lubricare.
F. lubrification ; I. lubrication ; P. lubricagao ; S. lubri-
cacion.
Luccio di mare, Esox sphircena, pesce di mare che vive nel Me-
diterraneo e nell'Atlantico. Detto scalmo dai pescatori toscani.
V. luzzo ; G. lussao de ma.
F. barracude ; I. barracuda ; T. die borracuda.
— pesce d'acqua dolce dai latini lucius e da Linneo : Esox Lucius.
Lucciolette, s. pi. f. del mare.
V. lusariòle de l'acqua.
F. noctiluca ; I. noctiluca ; T. das LeucMlierchen.
Luce di Sant'Elmo, vedi Elmo, Fuoco di Sant'Elmo, Cor-
posanto, Elena, Elia (sanf).
COBAZZINI, Vocab. Nautico. 21
322 LUC
F. lumière de Drummond ; I. oxy-hydrogen or Drummond 's
(lime) light; S. luz o fuego de San Telmo.
Luce zodiacale, tratto illuminato del cielo, di una figura triango-
lare allungata presso l'eclittica, con la base sull'orizzonte e
l'apice a varie altezze. Suol vedersi soltanto in su la sera,
dopo il crepuscolo, e al mattino prima dell'alba. Si suppone
che sia dovuta alla luce solare riflessa da una moltitudine di
meteoridi che si rivolvono intorno al sole presso il piano del-
l'eclittica.
La luce zodiacale dopo il tramonto si vede nei mesi di
marzo e di aprile, quella innanzi l'alba, si vede nei mesi di
settembre e di ottobre.
La intensità di questa luce è simile a quella della coda
di una cometa poco splendida.
Vedi R. M., 1893, I, 527.
F. lumière zodiacale ; I. zodiacal light ; P. e S. luz zo-
diacal ; T. das ZodiakalUcht, die Drummonà,
— cinerea, la più tenue che la terra rifletta sulla parte oscura
della luna ; il che avviene dal novilunio al primo quarto.
F. lumière cendrée ; 1. cinereous light ; P. luz cinerea ;
S. luz cenicienta ; T. aschfarhiges Licht.
— di Porto (Luz de Puerto) chiamano gli Spagnoli talvolta i
fari 0 fanali di ordine generalmente inferiore, situati all'en-
trata o dentro i Porti.
— dei primi studi ed esperimenti per proiettare a distanza la
luce, a fine di vedere di notte oggetti lontani. Bertelli,
E. M. 98, ag. sett.
— elettrica, quella prodotta da una corrente di elettricità, la
quale passando da un medium resistente lo riscalda sino al-
l' incandescenza o lo brucia.
F. lumière électrique ; I. electric light, T. das elektrische
Licht.
— dell' imagine.
F. éclat de V image ; I. clearness of the image ; T. die Hel-
ligkeit.
— di ponte a vetro lenticolare.
F.verre lenticulaire encaissé dans le pont ; 1. illuminator
in decks, glass illuminator, hulVs eyer ; T. das Deck(s)glas,
Ochsenauge.
LUC 323
Xiuce di ponte a vetro prismatico.
F. verve pi'ismatique encaissé dans le pont ; I. prism in
upper deck; T. das prismatische Deck(s)licht.
— orificio nel cilindro di macchina a vapore.
F. lumière de cylindre; I. port of the cylinder; T. die
Dampfoffnung.
— d'ammissione, orificio d'introduzione.
F. lumière d* admission^ d'entrée de la vapeur, orifice d' in-
troduction ou a V introduction ; I. admitting port, steam, port ;
T. die Dampfeinstrdmungsoffnung.
— di scappamento, orificio di evacuazione, di scarico, di sfogo.
F. orifice d^évacuation ou a V evacuation, lumière d'échap-
pement, d'emission, d'évacuation, de décharge, d' exhaustion,
de sortie de la vapeur ; I. eduction port exhaust port ; T. die
Dampfoffnung.
— Vedi Faro, Fanale.
— via, canale di un rohinetto (chiavetta).
— elettrica per difesa contro le torpediniere. R. M. 1878, I, 125.
— (boe a luce) R. M. 1881, II, 527.
— (fari a luce) R. M. 1879, IV, 455.
— (lampade a luce) e la loro applicazione alle navi da guerra.
R. M. 1882, II, 201.
— elettrica pei Porti, R. M. 1882, III, 297.
— (lampada a) elettrica subacquea. R. M. 1804, III, 340.
— (azione dell'atmosfera sulla).
L'aria per la sua imperfetta trasparenza, à un'azione sui
raggi luminosi che la traversano e dà luogo a tre fenomeni:
1« di RIFLESSIONE. I raggi solari riflessi in tutte le dire-
zioni danno origine a quella luce diffusa che rischiara uni-
formemente tutto lo spazio e penetra dovunque con l'aria.
Senza l'atmosfera si scorgerebbero le stelle anco di giorno ;
ma, salvoché nella direzione degli astri lo spazio sarebbe
tutto scuro ; di più tanto al sorgere che al tramontare del
sole, si passerebbe d' un tratto dal chiaro del giorno all'oscu-
rità della notte e viceversa.
La riflessione si produce sovrattutto sui raggi azzurri, e
ad essa si deve la tinta azzurra del cielo e degli oggetti
lontani.
2° I'assorbimento della luce e del calore é tanto maggiore
324 LUC
quanto maggiore la quantità dell'aria che i raggi traver-
sano, per cui è minimo quando l'astro è allo zenit, ed è mas-
simo all'orizzonte, dove la quantità è parecchie volte mag-
giore che allo zenit. Questo effetto è di molto aumentato dai
vapori, che occupano specialmente gli strati più bassi del-
l'atmosfera, per cui è possibile guardare ad occhio nudo il
sole quando à una certa elevazione.
Bisogna però considerare che, se l'atmosfera intercetta parte
del calore solare, essa trattiene in maggior proporzione quella
che la terra irradia e che tende a disperdersi negli spazi in-
terplanetari (dove la temperatura è bassissima), giacché la
trasparenza dell'aria per il calore è molto ineguale, secondo
che si tratta di calore luminoso od oscuro ; per conseguenza
l'atmosfera à l'ufficio di proteggere la Terra contro le rapide
variazioni di temperatura e conservarle il calore.
3° Refrazione atmosferica. L'atmosfera rifrange i raggi
luminosi, cioè li devia, di guisa che gli astri, come pure gli
oggetti terrestri, non si trovano precisamente nella direzione
in cui si vedono. Se la refrazione aumenta le altezze, non al-
tera gli azimut. Il meridiano essendo anche un verticale,,
nelle osservazioni eseguite col cerchio meridiano, le ore dei
passaggi, e quindi le ascensioni rette, non sono influite
dalla refrazione, mentre le distanze zenitali lo sono e debbono
correggersi. Inoltre, la refrazione è tanto più forte quanto
più basso è l'astro ; presso l'orizzonte è di '/a grado circa, cioè
quanto il diametro solare : per questa circostanza, quando a
noi sembra che il sole tocchi, col lembo inferiore, l'orizzonte,
il suo disco effettivamente è tutto al di sotto di questo piano.
L'aria rifrange i raggi di colore arancio e rosso più degli
altri, e questo colore si osserva specialmente al sorgere e al
tramontare, quando è maggiore la grossezza degli strati atmo-
sferici, che i raggi traversano.
Luce CREPUSCOLARE dicosi quella che precede il levare del sole
(crepuscolo mattutino) e quella che segue il tramontare di
esso (crepuscolo vespertino), sono essi pure una conseguenza
della riflessione.
Lucerna, o bilancia da terra. Rete quadrata per la pesca da
spiaggia. Vedi Bilancia o Rete volante.
— da barca eguale a quella da terra, fissata su di una barca.
LUO-LUM 325
Lucerna s. f. o perlone pesce di mare, detto anche masiola. Il
Nardo lo chiamò Trigla Lucerna ; è lunga circa quaran-
tacinque centimetri ed è buona da mangiare.
• — lampada ad olio o ad altre materie da ardere.
L. lucerna; Gr. /ù^-'oc.
Lucerta di mare, o lucertola, lucertone e ciortone marino. Cal-
lyonimus lyra.
L. lacertus.
V. Inserta de mar; Nap. ìacerta de mare (saurus vulga-
ris) ; G. laghèu.
F. lézard de mer ; T. die Seeschlange. '
Lucida, add. la stella fulgida o l'alfa («) di ciascuna costel-
lazione.
F. lucide ; I. lucida.
Lucifero, s. m., il pianeta Venere quando si vede al mattino ,•
mentre alla sera dicesi Espero cioè occidentale.
F. ìucifer ; I. e P. lucifer ; S. lucifero.
Lucina, vedi Diana, anzi Luna. »
— genere di mollusco marino.
Lucule, f. pi., nome di quelle macchie che si vedono nel sole,
le quali sono più fulgide della restante superfìcie dell'astro.
F. lucules ; I. lucules ; P. e S. lucule ; T. die Somienfle-
cken ; T. die Sonnenflecken.
Lugne, vela di lugne, vela quadrilatera inferita ad un pennone
obliquo alzato ad un terzo di altezza dell'albero.
F. voile a bourcet ; I. lug-sail ; T. das Quersegel.
Lugre e logre, s. m., specie di naviglio che serve in guerra, ve-
loce. Pesca molto più a poppa che a prora. Con due alberi,
ciascuno dei quali con una vela bassa triangolare, una vela
di gabbia e una di pappafico. A il bompresso assai lungo e
poco elevato sull'orizzontale, e con molti flocchi. Armato di
alcuni cannoni e di poca gente. Serve, ordinariamente, di av-
viso essendo leggiero e veloce, e tiensi bone al sopravvento.
Vedi Logre.
F. lougre ; I. lugger ; P. lugar ; S. lugre ; T. der Lugger.
— da pesca.
F. lugger pour la pèche ; I. fishing -lugger ; T. der Fischer-
lugger.
Lume da pescar o feral dicono i Veneti per frugnolo. Vedi.
326 LUM-LUN
Lumen, s. n., latino, lume, fanale delle navi.
Scipione ordinò, partendo per l'Africa : Ut lumina in na-
vibus singula rostratae, bina onerariae haberent, in praetoria
nave insigne nocturnum trium luminum fore. Livio.
Lumere, napol. diconsi i pezzi che formano la parte della poppa
dal dragante in fuori.
L#umiera, s. f. specie di tromba a fuoco che adoperavasi in
guerra nel secolo decimoquinto.
— pi., altresì le mastre dell'argano, delle trombe e simili. Vedi
Mastra.
— fori fatti in alcuni oggetti.
— i fori dei ponti delle navi, pei -^uali si fanno passare gli alberi.
— buchi e incanalature aperte a traverso delle piane (madrieri)
nel fondo del naviglio, acciò che l'acqua, che ivi si aduna,
possa correre sino al pozzo delle trombe.
— s. f., pi. ven. due pezzi di legno, che poggiano sulle estremità
del dragante uno per parte ; ed essendo in parte curvi e indi
diritti posti obliquamente, sporgendo in fuori del dragante,
formano la principale ossatura del forno e del quadro di
poppa.
Luminale, s. m. a Livorno voce nazionale per osteriggio.
Luminarie, s. m., tromba di finestra fatta per portare luce ed
aria nella batteria casamattata, e per esalarne il fumo. Gu-
glielmotti.
Luminello, s. m., cannellino di acciaio, sul quale si appone il
fulminante, nelle armi portatili da fuoco.
Luna, s. f., satellite della Terra, l'astro a noi più vicino, 49
volte più piccola della Terra.
La luna gira intorno alla terra : questa rivoluzione della
luna, riferita al sole è di 29 giorni, 12^, 44', 4", e si chiama,
sinodica.
Mentre la luna compie un giro intorno alla Terra, fa un
giro di rotazione sul proprio asse, mostrando cosi sempre uq
solo emisfero a noi.
L. luna ; Gr. szl^-j-n.
F. lune ; I. moon ; P. lua ; S. luna ; T. der Mond.
La inclinazione dell'orbita della luna a quella della Terra
è di circa 5°, 8'.
Il ritorno della luna al meridiano di uno stesso luogo av-
LUN 327
viene con un ritardo di 50' 28" corrispondenti a circa 13^ di
differenza tra la sua posizione nel ciclo del giorno precedente.
Questo fatto che è il cambiamento più notevole nella posi-
zione relativa dei corpi celesti, fornisce uno dei mezzi più
esatti per ottenere la longitudine in mare, con la osservazione
della distanza apparente della luna al sole o ad altro astro.
La luna ci apparisce sotto diversi aspetti, che diciamo
fasi (da yatvw splendere, spandere la sua luce), aspetti dovuti
alla sua posizione relativamente al sole e a noi. Al momento
della congiunzione (sigizia) il disco della luna, ossia l'emi-
sfero che volge alla Terra è totalmente oscuro vale a dire
invisibile, se non un piccolo tratto presso il mattino, e allora
à una tinta pallidissima che si confonde col chiarore del cielo :
ed è ciò che appelliamo novilunio.
Poscia si allontana dal sole verso oriente e apparisce al
crepuscolo serale falcata, con la sua convessità volta verso il
sole. La falcatura molto sottile da principio, viene di mano
in mano allargandosi, sinché dopo sette giorni, avendo luogo
la prima quadratura, vediamo metà del disco illuminato, e
metà discernibile appena da chi abbia vista eccellente : è que-
sto il primo quarto.
L. 'nova luna ; Gr. •noij.-o-nv..
F. nouvelle lune ; I. new moon ; P. novilunio, lua nova ;
S. novilunio, luna nueva, neomenia ; T. der Neu-Mond.
Durante il primo quarto nella parte sua oscura abbiamo il
fenomeno della luna cinerea, la quale altro non è che il riflesso
dalla Terra della luce solare. La luna, come il sole, agisce
sull'aria e sull'acqua, sui venti e sulle maree.
F. lumiere cendrée ; I. lumiere cendrée, s. Smith ; gì' In-
glesi la chiamano anche : the neio moon with the old moon
in its arms ; T. das Graulicht.
La porzione illuminata continuando ad estendersi e ad ar-
rotondarsi il suo contorno fino ad avere tutto l'emisfero lumi-
noso, la luna piena ; è la sizigia à.^ opposizione.
Luna piena, plenilunio.
L. luna orbe pieno ; Gr. nl-ri^tì ailo-jYi.
F. pleine lune, la lune est dans son plein ; I. full moon ;
P. lua cheta, plenilunio ; S. luna llena, plenilunio ; T. der
VoU-Mond.
328 LUN
Quindi i fenomeni avvengono in senso inverso onde popo-
larmente diciamo:
gobba a ponente, luna crescente
gobba 0 gibbosa a levante, luna calante.
F. lune ovale ; I. gibbons moon ; T. die ovale Phase.
L'ultimo quarto.
Luna silente, quando è oscurata.
L. luna silens, intermenstrua, intermestris, cava, o lunae
coitus 0 cum sole concursus.
I. the stili of the moon ; T. mondfinster.
— scema, calante.
Gr. ITS/VJV/J (fdi-JOìjpX.
F. déclin, décours ; I. wane of the moon, waning m^oon ;
T. die Mondsichel,
— crescente.
L. luna nascens ; Gr. ail-ó-jrì TuxopArri.
F. croissant ; I. crescent ; T. der zunehmende Mond.
— in distanza, quando l'angolo tra essa e il sole o una stella,
ammette la misura per l'osservazione lunare.
F. lune en distance ; I. moon in distance.
Luna si dice altresì delle sue fasi o apparenze : sul finir
della luna ; al declinar della luna, il primo, 1' ultimo quarto
della luna. Nuova luna. Vedete un principio di luna che può
ricondurre il bel tempo.
L'età della luna : i giorni corsi dalla nuova luna. La luna
in età di buona luce, ci faceva assai chiaro, scrisse il Bar-
TOLi, Asia, II, 103.
Chiaro di luna dicesi il lume che essa manda sulla Terra.
Per estensione diconsi lune tutti i satelliti degli altri pia-
neti, 0 delle stelle. La Terra è un satellite o una luna del
Sole.
— (monti della) alcuni sono di otto mila metri (circa 2/1000 del
raggio lunare che approssimativamente è = km. 3482).
Rivoluzioni della luna :
il tempo che la luna spende nel descrivere la sua orbita,
vale a dire, nel ritornare sul cerchio di latitudine di una
data stella, dicesi rivoluzione siderea ;
LUN 329
il tempo che trascorre a riacquistare la stessa longitudine
chiamasi rivoluzione tropica^ e differisce dal precedente, per
la mobilità dell'origine delle longitudini ;
dopo una rivoluzione siderea, la differenza di longitudine
tra la luna ed il sole, non riprende il valore medesimo, che
aveva al principio della rivoluzione, giacché il sole nel frat-
tempo si move ; affinché questo avvenga, deve passare un
tempo maggiore della rivoluzione siderea, al quale si dette
il nome di rivoluzione sinodica.
Luna. La luna nelle sue rivoluzioni intorno alla Terra subisce
un'accelerazione secolare, alla quale si sono dati valori pas-
santi da 6" a 13", con una media teorica, ordinariamente ac-
cettata, di 10".
Questo problema alcuno tentò di risolvere coll'esistenza di
una seconda luna del diametro di circa 700 chilometri. Però
né l'esistenza di essa scioglierebbe il problema, né alcuno à
potuto constatare che essa esista.
— (Azione della) sull'atmosfera. L'attrazione lunisolare produce
senza dubbio sulla massa dell'atmosfera un fenomeno analogo
a quello delle maree, però l'atmosfera a differenza del mare,
potendo deformarsi senza incontrare ostacoli, le sue oscilla-
zioni nel senso verticale all'epoca delle sizigie, non oltrepas-
sano i piccoli valori che la teoria assegna loro, e quindi eser-
citano un'influenza minima sulle variazioni della pressione
atmosferica o dell'altezza barometrica. Questo è confermato
dalla discussione delle osservazioni del barometro corrispon-
denti alle diverse fasi lunari, quindi le forti e regolari va-
riazioni barometriche debbonsi attribuire ad altre cause, quali
la direzione del vento, il grado di umidità, la temperatura e
simili.
— si à veduto (fra i tropici) qualche anno, dipoi piovuto la luna
di notte fare quella apparentia della iris, la qual si chiama
l'arco, si come fa il sole il giorno, ma li colori che fa la luna
sono come nebbie bianche. E.AM., I, 117.
— paraselene, luna ingannatrice ; imagine della luna che talvolta
apparisce al punto d'intersezione di due aloni lunari ; simil-
mente che nel parelio.
F. paraselene ; I. paraselene, mock moon ; P. paraselene ;
S. paraselene ; T. der Neben-Mond,
330 LUN
Luna, (culminazione della) il più alto punto di altezza da essa
raggiunto ; passaggio attraverso il meridiano, transito.
F. e I. culmination ; P. culminagao ; S. culminacìon ; T. die
Culmination.
— metodo Astrand per la riduzione della distanza lunare, G. Pe-
TROZEMOLO, R. M., 1880, I, 65.
— metodo e tavole del negriero Pronts per la valutazione delle
distanze lunari, A. Somigli, R. M., 1881, I, 539.
— nuovo metodo per la riduzione delle distanze lunari e for-
molo per calcolare la tavola occorrente, G. Petrozemolo,
R. M., 1881, II, 503.
— (molte delle montagne della) furono misurate esattamente. Ve
n' è ventidue che sorpassano in altezza il monte Bianco ; una
elevasi a 7600 metri più alta cioè del Chimborato.
— correzione delle distanze lunari, R. M., 1881, III, 165.
E un importante elemento per trovare la longitudine in
mare. Si effettua col misurare l'apparente distanza della luna
dal sole, da un pianeta, da qualche splendida stella, e com-
parandola con quella data dall'almanacco nautico, per ogni
terza ora del tempo di Greenwich.
Presso gli antichi Greci, Etruschi e Romani, era una di-
vinità, che col nome di Diana presiedeva ai parti ; onde scher-
zevolmente dal Fagioli fu detta celeste levatrice. E il Sal-
tini nella sua traduzione della Iliade, 16, 263 :
Or poiché lui (Eudoro) Lucina accoglitrice
De' parti, in luce lo fé' gire innanzi.
E col nome di Ecate o Proserpina era Dea dell'Inferno:
con quello di Luna o Lucina nel Cielo, e con l'altro di Diana
Dea cacciatrice in Terra.
Col nome di Diana dai Latini, e dai Greci col nome fe-
nicio di Artemide, si faceva Dea protettrice dei Porti.
Il tempio della Dea era o presso il Porto, od anche
su di un semplice promontorio portuoso, e dicevasi dai Latini
Dianeum dai Greci Artemisium e dagli Etruschi semplice-
mente luna, come quello che già dette nome al golfo della
Spezia ellenica. E cosi unito a qualificativi come Pop-luna,
Vet-luna, dai latini trasformati in Vetu-lonia, Popu-lonia, forse
LUN 331
da Vetus-luna, Popidi-luna ? Forse un tempo Telamon fu il
porto di Vefulonia f
Luna, antichissimo porto Etrusco, sul golfo omonimo, bellissimo
e celebrato da Ennio e indicato ai Komani :
Lunai portum est operae cognoscere cives.
verso citato da Persio nella Satira VI.
I greci lo chiamarono SìÀv^-^;- 7ró/tc xai Àe/Av^y, évo?-, Luna città e
porto antico.
SiLTO Italico, Vili, 482 :
Tunc quos a niveis exegit Luna metallis,
Insignis portu : quo non spatiosior alter,
Innumeras cepisse rates, et claudere pontum.
Vedi CoRAZZiNi, Della situazione del porto etrusco di Luna^
Livorno, 1883.
Gli Etruschi lo appellarono Luna, Losna, nella qual voce si
vede la primitiva radice di luce lux = lue sdonde lus o Ics,
Luna lo appellarono dalla forma che offre il golfo a chi
VI entra o a chi n'esce.
— Cosi della Luna Ugo Foscolo nella orazione sulla Letteratura :
« La luna, emula del Sole nelle prime adorazioni degli
uomini, era Astarte (?) a' Fenicii, Dione (?) agli Assirii, ed Iside
e Subaste agli Egizii ; poi di Regina celeste degl' imperii ot-
tenne in Grecia e nel Lazio tanti nomi e riti ed altari, quante
erano le umane necessità. Le vedove sedenti sul sepolcro dei
figli offrivano alla Luna corone di papaveri e lacrime, pla-
candola col nome di Ecate ; a lei, chiamandola Trivia, ulu-
lavano nelle orrende evocazioni le pallide incantatrici ; a lei,
chiamandola Latonia, si volgevano le preci del pellegrino
notturno, e del romito esploratore degli astri ; a lei gli occhi
verecondi della vergine innamorata ; a lei che rompea col suo
raggio le nuvole, fu dato il nome di Artemide, e i primi noc-
chieri appendeano nel suo tempio, dopo la burrasca, il timone,
cantandola Diana, Dea dei Porti e delle isole, cantandola
Delia guidatrice delle vergini oceanine ; a lei sull'ara di Dit-
tinna votavano i cacciatori l'arco, la preda, e la gioia delle
danze ; e l'inno di Pindaro la salutò fluviale ; la seguiano le
Parche ministre dell' umana vita ; la seguiano le Grazie quando
332 LUN
scendeva agli auspici! dei talami ; e dalle spose fu invocata
Gamelia (veramente era qualificativo dato a Giunone. Lap-
sus calami) e Ilitia dalle madri, e Opi, e Lucifera, e Diana
madre e Natura. »
La luna fu adorata dai Cartaginesi, e la imploravano spe-
cialmente nella siccità ; onde Tertulliano la chiamava : Virgo
coelestis pluviarum pollicitatrix. Barone la credeva, o, forse
più probabilmente, con imagine poetica la disse : fiamma,
come che lenta e snervata : Halley la disse : Sidus contumax.
Una leggenda popolare dice che le macchie o le ombre
che si vedono nella Luna rappresentano Caino con un fa-
stello di spini sulla spalla, per turare la luce del nostro sa-
tellite, acciò non si vedesse il morto fratello.
Marinari in murata :
Luna barcaiola,
Luna bontimpusa.
Castello d'Aci. Prof. S. Salomone.
Luna niova — tre di a la prova.
Venezia. Costa.
Luna in pie, marinar senta.
Venezia. Tolle.
Luna corcata marinaro all'erta
Luna senta, marinar in pie.
Venezia. Tolle.
Luna diritta, marinar corcato.
(cioè bel tempo).
Luna curcata (o varcatora) marinaru a dritta.
Quando la luna nei primi giorni della prima fase,, appa-
risce colla forma dello scafo d'una barca (varcatora), vale a
"dire colla gobba in giù, i marinai dicono che ciò è segno di
cattivo tempo, quindi stanno all'erta, non dormono e vegliano
^11' impiedi a' (sic) dritta. S. Stroppa, Marsala.
Marina di Pozzallo.
Non fa luna senza libeccio,
Né fa quinta senza scirocco.
ivi.
LUN 33a
(Quinta = luna piena).
Luna col torno
Vento furioso.
ivi.
Luna con occhio di pernice
Venti furiosi di libeccio.
ivi.
Occhio di pernice per alone o iride.
Luna con l'occhio di pernice
Pioggia.
VOLTRI.
Nel mezzogiorno dicono che porta tempesta tra venti-
quattro ore.
Ogni granchio à la sua luna.
Luna col cerchio sulla sera
Vento 0 pioggia mena.
Luna mercurina
Tutto il ciel mina.
Società M. S. tra' Gap. maritt. liguri.
All'orizzonte lampi in ciel sereno,
Allegro marinar, buon tempo pieno.
A borea lampi, di vento segnale ;
Ad ostro, pioggia e vento in prevale.
Luna in piedi (cioè coi corni sulla verticale).
Vedi influenza della luna sulle correnti dello (Stretto di
Messina).
Quando la luna tramonta insaccata o tra nubi e nebbia,
è indizio di pioggia o di temporale, che verrà il dimani.
Co' lampughe (sic) (lampeggia) in ponente
Non lampughe per niente.
Golfo di Venezia.
(Cioè qualche cosa di cattivo verrà).
Quando la luna à il calo in mogia,
Piove vogia o non vogia.
Costa, Capii, di Venezia.
Sercio vicin piova lontana,
Sercio lontan piova vicina.
Id. ih.
BU LUN
A la luna settembrina
Sete lune se ghe inchina.
Id. ib.
Luna tenera, dicono gli agricoltori la luna, quando à appena
fatta.
— dura, quando à avuto qualche fase.
Chiaro di luna.
Essere, stare al chiaro di luna, cioè alla sua luce.
— lume di luna.
F. clair de lune ; I. Tnoonlight, moonshine ; T. der Mond-
schein.
— di mare, Tetraodon hispidus, Linneo, pesce colomba, pesce
palombo ; in Sicilia : Maringìanu.
V. luna de mar.
F. hérissé ; I. globe- fish, scull-fish ; T. der Seekrdpfer, die
Seeflasche.
— d'acqua, il nenufar bianco, ninfee.
— l'argento presso gli alchimisti.
— dei filosofi 0 luna viva, il mercurio ermetico.
— cornuta, antico nome del cloruro d'argento.
— di mare, pesce del genere tetradon.
— (sputo di) specie di alga, detta altresì nortok da Paracelso.
LfUnà, V. per Lunata. •
Lunagione, Vedi Lunazione.
Lunamento, s. m., il far della luna, il nascer suo.
Lo stesso che lunazione.
— curva data ad una vela, o ad un pezzo di costruzione. Vedi
Lunata.
Lunare, add., attinente alla luna, epiteto del metodo per tro-
vare la longitudine, per mezzo della luna e del sole, o della
luna e delle stelle.
F. lunaire ; I. e P. lunar; S. lunare; T. monden.
— (giorno), l' intervallo tra una partenza e un ritorno della luna
al meridiano.
F. Jour lunaire ; I. lunar day.
— (anno), o dodici mesi lunari, o dodici rivoluzioni della luna
intorno alla terra ,• esso è di 354 giorni e frazione.
— (mese) è di ventinove giorni e mezzo.
— (il quadrante) nota le ore per mezzo della luna.
LUN 335
Lunare, (sigma) una delle antiche forme di questa lettera del-
l'alfabeto greco.
— (distanze), la distanza angolare della luna dal sole, da una
stella 0 da un pianeta per determinare la longitudine col
metodo lunare.
I. lunar distances.
— (metodo) è il metodo di trovare la longitudine di una nave
comparando il tempo locale da prendere (col mezzo di un se-
stante o circolo) una data distanza lunare col tempo di Roma
corrispondente alla stessa distanza accertata da un almanacco
nautico, la differenza di questi tempi è la longitudine.
F. methode lunaire ; I. lunar method ; P. e S, metodo ;
T. die Méthode.
— (ineguaglianze), l'ineguaglianza nel suo movimento, che talvolta
è di 37' in longitudine; la spiegò da prima il Newton nei
suoi principii della gravitazione. Vedi Variazioni della Luna.
I. lunar inequality.
— (osservazioni) è l'osservazione di una distanza lunare col
mezzo di un sestante o circolo con le altezze dei corpi, e il
tempo a fine di computare la longitudine.
F. observations lunaires ; I. lunar observations ; P. obser-
vagaos lunares ; S. observaciones lunares.
— (tavole) dei movimenti della luna, ordinate per computare il
vero luogo della luna ad un tempo passato o futuro ; o il
metodo di osservare le apparenti distanze tra un corpo ce-
leste dato, e quindi determinare gli angoli dagli effetti di
parallasse e di refrazione.
— mese. Vedi Mese.
— ciclo. Vedi Ciclo di Melone.
— s. m., il tempo del corso della luna, rivoluzione di essa in-
tomo alla terra, nella sua orbita.
— add. ciò che appartiene alla luna.
— pi. (mansioni) il luogo nel cielo occupato ciascun di dalla
luna nelle sue mensuali rivoluzioni.
L. lunaris, e mansio.
— (cratere) Hosting A.
Lunario, s. m., libretto nel quale si notano le fasi o variazioni
della luna. Vedi Almanacco.
Gr. lUnà'io.
336 LUN
Lunarista, s. m., chi fa o compone o scrive lanari.
Lunata, s. f., curva a guisa di quella della luna ne' suoi quarti:
cosi dicesi l'ordine di bfc.ttaglia in questa figura.
Latini : lunata frons; Gr. [j:n-JozM^.
Incurvae ad similitudinem Lunae.
Vegezio.
Lucano, Classis lunata, e lunata fronte recedunt.
I Greci dissero quest'ordine : szi-n-jou^^.
La figura di ordinanza opposta chiamarono i Eomani:
Acies incurva.
— cosa piegata, tagliata a forma di luna.
— corrosione a foggia di mezza luna sulle ripe dei fiumi.
— il garbo delle vele nel fondo, detto anche lunamento o allu-
namento.
— di scotta nelle vele quadre.
V. luna nel cazzaggio.
F. échancrure, croissant ; I. roach, holloio ; T. die Hóhlung,
— di caduta.
F. échancrure de còtés de chute ; I. hollow on the leeches ;
T. die Hdhlung der stehenden Leiks.
— (V. riondo) delle vele auriche.
F. rond des voiles auriques ; I. round of fore-and-aft sails ;
T. die Rudung der Schratsegel.
— di scotta dei fiocchi.
V. riondo ìiel di sotto.
F. roìid de bordure des focs ; I. round of the foot of Jibs ;
T. die Rundung des Schotleicks.
— d'inferitura dei fiocchi.
V. riondo nella corsa.
F. rond d'envergure des focs ; I. round of the luff or stag
of jibs ; T. die Rundung des Stagleiks der Kliiver.
— d'inferitura delle rande.
V. riondo nel fioridor.
F. rond d'envergure des voiles auriques ; I. round of head
of trysails and spankers; T. die Rundung des Oberleiks der
Gaff else gel.
— circolari e paraboliche.
— alla scotta in una randa.
LtJN 337
V. Hondo nel disotto.
F. rond de bordure des voiles auriques ; I. round of foot of
trysails and spankers ; T. die Rundung des Unterleiks der Gaf-
felsegel.
Lunata, crescente alla scotta in una randa.
— dell'albero. Vi è anche la lunata dell'antenna.
V. riondo all'albero.
F. ronde de chute au màt des voiles auriques; I. round
of leech of trysail or spankers ; T. die Rundung des Mastleiks.
— add., curvo a mezza luna.
Lunazione, s. f., durata di circa quindici giorni, e si dice tanto
del tempo, che del vento, ove i venti sono variabili : la du-
rata del tempo che la luna mette nell'andare da una estre-
mità all'altra dei diametri dell'orbita sua. Periodo in cui la
luna traverso ogni variazione di fase, ciò che è una rivolu-
zione sinodica, o un mese lunare.
L. lunare s. e lunatie, Cicerone lo chiamò anche : luna-
riUS cursus ; Gr. -nipir^opó. h tq<^ atln-jrì.
F. lunaison ; I. lunation ; P. lunagao ; S. lunacion ; T. die
Mondesumlauf, lunation.
Lunga, s. f., quella tra le corde che è la più lunga in una ma-
novra.
— la voga ! comando, vedi Remi.
F. allongez la nage ; I. sweep away ! ; T. das Lang-rojen,
— (nave) vedi Nave lunga.
Lungagnola, s. f.
Lungherina, s. f., vedi Longherina.
Lunghezza del naviglio, si prende in tre parti di esso ;
1° la minore che è da calcagno a calcagno sulla spina
(chiglia).
2*^ la mediana che si prende all'altezza del primo ponte,
da poppa a prua, e dicesi lunghezza del ponte: altri la pi-,
gliano al bagnasciuga.
F. longueur de flottaison ; I. length of flotation; S. eslora
de fiotacion.
3° la lunghezza massima che è da ruota a ruota.
F. longueur ; I. length from stem to stern ; S. eslora total.
La proporzione dalla larghezza alla lunghezza fu ed è varia,
nelle stesse navi da guerra.
22
338 LUN
Gli antichi per ottenere una grande velocità giunsero a
fare la larghezza nelle proporzioni di 1 : 5, 1 : 6, 1 : 7 sino
a dieci, proporzioni che vennero conservate in tutti i tempi.
4° lunghezza parabolica, la base della linea delle sezioni,
nel sistema parabolico di costruzione, la quale si trova to-
gliendo dalla lunghezza di bagnasciuga piedi 2,5.
F. longueur de construction a la tigne d'eau; I. length of
construction ivater-line ; S. eslora parabolica.
Lunghezza di gomena, vedi.
F. une enclabure, un cable ; I. a cable's length ; P. a Ion-
gura da amana ; S. un cable (medida) ; T. die Kabelldnge,
— i tempi.
La lunghezza è massima, rispetto alla larghezza, sempre
nelle navi da guerra: come, nei navigli mercantili, è massima
la sproporzione della larghezza.
— dell'artiglieria è assoluta e si prende ordinariamente a misura
metrica ; è relativa, cioè alla bocca, al calibro, alla palla o
proiettile.
— di catena, vedi Catena.
— di una vela, è la misura del lato o margine discendente di
una vela.
F. chute d'une voile ; I. drojj of a sail.
— della spina (chìglia) sopra terra, questa è minore della lun-
ghezza del naviglio, perché non vi è compreso lo slancio della
ruota di prua, né l'inclinazione della ruota di poppa.
— del vascello, Veneto : lora.
E la distanza tra il punto ove cade la perpendicolare ab-
bassata dalla ruota di poppa, e il punto dove cade la per-
pendicolare abbassata dalla ruota di prora.
F. longuer de la quille portante sur terre ; I. the length
of the keel upon a right line.
— e larghezza di una bandiera. Il battente e l'altezza (ghindante)
di una bandiera. La bandiera per un lato è attaccata all'asta.
Il battente deve avere una volta e mezzo dell'altezza.
Lungo il litorale, lungo la costa, lungo la spiaggia.
F. au long de la còte ; I. along ; S. longo de costa.
— (viaggio di) corso.
I. long voyage.
— add,, detto di naviglio, vale nave da guerra, vedi Nave.
LUN-LUO 339
A questa voce al Guglielmotti capitò uno scorso di penna
là ove dice : Nave lunga. Molte volte più lunga che larga.
Molte volte?
Lungo, prepos. rasente, vicino, accosto : rasente il molo, la sponda,
quando questa sia tagliata a picco ; rasente un'altra nave,
il fianco, il lato di essa.
F. hord a hord ; I. board and board, dose alongside^ side
by side ; T. Bord an Bord.
Luni-solare, termine cronologico per indicare il ciclo della luna
moltiplicato per quello del sole.
I., P. e S. luni'Solar.
— precessione, quella porzione della precessione annuale degli
equinozi, la quale dipende dalla congiunzione del sole colla
luna.
I. luni-solar precession.
Luniè, s. m., piccolissimo pesce di mare dal Nardo denominato
Gobius Luniè.
Lunus, il Sole, dio anche degli Etrusclii. E ritratto in qualche
moneta di Pessinunte.
Luoghi, le sorti, i carati, lat. basso : loca, di ciascuna nave
posseduta da diversi proprietari. Nel novembre del 1200
la Santa Maria era divisa in quaranta luoghi e cosi il
San Niccolò nel 1230 : il San Marco nel 1236 era di se-
dici ; di cinquanta V Oliva nel 1248; di settanta la Leoparda
nel 1248.
I luoghi si dissero anche parti; a Marsiglia platea.
I proprietari si dissero anche partecipi.
— s. m. per cabine, si legge nel terzo Viaggio in terra santa
fatto da Marino di Nani da Siena nel 1431. Cod. Magi. 92,
CI. XIII, p. 2.
— geometrico.
F. lieu géometrique ; I. geometrie position ; S. lugar geome-
trico.
— geocentrico.
F. lieu géocentrique d'une planete ; I. geocentric place of
a planet; S. lugar geocentrico de un pianeta.
— d'osservazione.
F. lieu d' observation ; I. Observation spot ; T. der Beob-
achtunsgort.
340 LUO-LUP
Luoghi di partenza.
F. Ueu de depart ; I. place of departure, starting place ;
T. der Abfahrtsort.
— di provenienza.
F. Ueu de provenance ; I. source of supply ; T. der Be-
zugsort.
— vero di un astro.
F. lieu vrai d'un astre ; I. true place of heavenly body ;
S. lugar verdadero de un astro.
— (calcolar la ora di un).
F. calculer Vheure du Ueu ; I. to calutate the time for the
ship's place; S. calcular la hora del lugar.
— (variazione annuale del) di una stella.
F. variation animelle du lieu moy en d'une étoile ; I. an-
nual variation of the mean place of a star; S. variacion anual
del lugar de ima estrella.
— s. ra., apparente (vero).
F. lieu apparent (vrai) ; I. apparent (true) place ; T. der
Scheinhare (wahre) .
— eliocentrico (geocentrico).
F. lieu heliocentrique (geocentrique) ; I. heliocentric (geo-
centric) place ; T. der heliocentrische (geocentrische) Ort.
— da pescare, peschiera.
F. lieu de peche, pecherie ; I. fishing ground ; T. der Fisch-
ereigrund.
Luogotenente, s. m., l'ufficiale che è immediatamente sottoposto
al Capitano.
Luogotenenza, s. f., ufficio del luogotenente.
Lupa, fig. mare impetuoso e gonfio di poca durata.
— la vela nera, l'alzavano per segno di lutto, ed anco, per sfug-
gire più facilmente al nemico. D' uso antichissimo, almeno
sino dal tempo di Teseo, cioè dal 1323 al 1292 avanti Cristo.
Lupo marino, pesce, Gadusmerlucius, lo stocfish o pesce bastone.
V. lovo.
— specie di vela nera, vedi Lupa.
Il Barberino, Documenti d'Amore :
Se vuo' passar nascoso
Vela bianca pon gioso ;
Ergi la vela oscura,
LUP-LUS 341
Ch'à nome Lupo ; e cura
D'aver questa minore
Cosi l'albore alloro.
Lupo, s. m., di mare, vecchio marinaio accorto ed esperto.
F. loup de mer ; I. Jack tar ; P. velho marinheiro; S. lobo
de mar ; T. der Seebàr, die Theerjacke.
Luppis, e Withehead, inventori del siluro. R. M., 1890, II, 369.
Lusariole, s. f. pi., de l'acqua, dicono i Veneti le lucciolette
dell'acqua marina, insetti microscopici nottiluchi, che nel-
l'anno 1749 il dotto medico di Chioggia Giuseppe Valentino
Vianelli scoperse nell'acqua marina, la quale agitata, ne' tempi
del maggior caldo produce quel fulgore, del quale per l'avanti
-era ignota la cagione, erroneamente attribuendola a materia
oleosa o ad elettricismo. Linneo la denominò Nereis Phospho-
rion ; e l'Abbate Grisellini, emulo o plagiario del Vianelli :
Scolopendre unarine luisante. In BoERio. Vedi Ardor de mar
e Fosforescenza.
Lusco, s. m., vedi Imbando.
Lusino, vedi Lezzino.
Lusoria, f. f., navis, nave da diporto e di lusso presso i Romani.
De lusoriis, queis in Danubio quotidianis utuntur excubiis,
reticendum puto, quia artis amplius in his frequentior usus
iuvenit, quam vetus doctrina monstrarerit. Vegezio, V, 15.
Cui aeratas et triremem, ei lusorias et cubiculatas et alia
ludibria segum in mari lascisciventium mittam. Seneca, De
Benef. XX.
P. Mate, lusoria ; S. lusoria.
— navis, dissero i Latini la nave da diporto, che facevano spesso
belle e riccamente ornate.
Le due affondate nel Lago di Nomi sono di questa specie.
Lusso, navigli di lusso, da diporto. Vedi Lusoria; vedi Tala-
mego, vedi Navi del Lago di Nomi.
Lustrare, v. a., purgare, espiare, riconoscere, far la mostra, la
rassegna dell' esercito :
Lustrare exercitum.
E presso Livio, CXXVIII, 45, 46 : Classis nova lustratur.
Lustratio navium vel classis, cerimonia religiosa con preghiera
e invocazione agli Dei per la felice andata, la vittoria e il
ritorno.
342 LUS-INF
Vedi di Caio Livio e di Scipione in Livio.
Lustratio era anche la dedicazione della nave a qualche Iddio.
Lutto, s. m., manifestazione di dolore.
F. deuil ; I. mourning ; P. e S. luto ; T. die Trauer.
— militare, si manifesta con le armi rovesciate, il velo nero
al braccio e alla sciabola, i pennoni imbronciati, la bandiera
a mezz'asta, fiamme, vele, stendardi neri o velati, cannonate
a lunghi intervalli.
Le insegne di comando non si abbassano (ammainano) se
non per la morte dell'Ammiraglio o del Comandante, i quali
rappresentano quelle insegne.
— (pennoni in).
I. yard a-peek.
— Vedi Imbroncare.
Lux orbis terrarum (haec urbs Roma) Luce di tutto l'orbe ter-
restre.
Luzzo, s. m. V., vedi Luccio.
Supplemento.
Imbigottare, s' imbigotta in tre maniere : a cima alzata ; a stra-
glio di cutter ; a vite a doppio eifetto.
Imborellare, G., un doppino nell'altro.
Impernatura a cono tronco, si fa alle lamiere del fasciame
esterno.
F. rivets a tète conique ; I. countesunk :
Impoppata, si dice anche dal vento forte in poppa.
Infilare, ad alberi secchi, comunemente si dice ad palo secco,
con gli Spagnoli.
Inframmesso, s. m. e add., frapposto, posto, collocato tra due.
Infrontire, v. rifl., per infrontare, affrontare.
Et scopersi questi legni alla larga sopravento, che venivano
alla volta nostra sopra la foce. Io, conoscendo che se sorge-
vano sopra la foce, m' impedivano '1 mio disegno, deliberai
d' infrontirmi a i detti legni armati, e combatter con quelli
fin tanto che la vittuaglia intrasse nella foce (dell'Arno) et
cosi missi la vela a basso (ammainai) e vogai a vento, finché
montai detti legni. Malipiero, Ann., 1499, 548.
INF-LAC 343
Infunare, armale delle funi la nave, che i Latini dissero : Im-
mittere rudentes.
r. mettre en funin un vaisseau.
Innervare, v. a., in luogo del gallicismo immielare.
G. innerva.
Innervatura, s. f., intregnatura o intriga tura, preparazione di una
corda prima di fatriarla.
G. innervatùa.
Inrammà, "v. a., G., per imboscare.
Inrammatùa, s. f., da inrammà, per imboscatura.
Instructio, onis, s. f., dissero i Romani, l'armamento di una nave.
Gr. xaT«7xevvi.
Intascare, v. a., era nella marina napoletana per sellare le brande,
dopo la sveglia.
Intavolato, s. m., di stiva, o pagliolo.
F. vaigres de cale, ou bordage sur les varangues.
Intelligenza, la bandiera che rispondendo indica di aver capito
un segnale.
Internazionale, Codice o raccolta di segnali fra nazioni differenti.
Intervallo di tempo fra una ed altra osservazione.
Intestatura, s. f., di due corsi contigui della lamiera.
F. ahouts de deux virures coutigues de la tote ; I. hutts of
outside planking in adjoining strakes.
Invergame, s. m., la parte della vela in vergata. Gallicismo. Vedi
Impennonatura. In questo caso sarebbe meglio dire : Impen-
nonata.
Ipperus, navis, nel basso latino, Glossae Sangallensis hippigogus.
Ippus, navis iumentaria. Ibidem, nello stesso significato della
voce precedente.
lugo, 0 iovo, per giogo.
L. Jugum ; Gr. ?uyóv.
V. zovo e zuovo ;
Ampiezza de' zovi, ampiezza della postizza, altezza de' zovi.
Fab. Galee.
Lacustre, add., abitante dei villaggi lacustri.
Lacustri, villaggi preistorici, le palafitte de' quali con
molti oggetti di quelli antichissimi abitanti si trovarono in
molti luoghi d' Italia e di altri paesi, costruiti per difendersi
più agevolmente dalle fiere e dagli uomini.
344 LAS
Lasco (navigare a gran), navigare con vento quasi a mezza nave.
Levada, s. f., V., o serramento, le due porzioni dove s'alzano le
due estremità della piana, che noi chiamiamo altezza dello
stelo del davanti e per la medesima ragione altezza dello stelo
per di dietro.
Per le navi alle quali si vuol dare molti steli basta fare
la levada della corba maistra, eguale a Vs o ad Ve del suo
piatto, 0 eguale a Vio o a Vi» della intiera lunghezza dello
sbaglo (transtro, trave, baglio). Questa è la levada più grande
che i costruttori sieno obbligati di dare ai vascelli, quando
anzi la diminuiscono qualche volta fino a distruggerla af-
fatto. BUGUEB.
EREATA-COREIGE
345
Pag.
Pag.
Greco
e Latino.
ERRATA
CORRIGE
7 linea 38 : ydroteca. bSpoQmrì
hydrotheca, uSpofivjxyj
15
14 : yauv
vautf
44
14 : ÈTioxsXÀa
iTtoxs/Xw
81
12: ap5^iTSXTW
«pp^tTSXTWV
102
18, 19: a|3|5axTa
«ypaxTa-aypaxTOv
115
13: 7ra|5«yv£//s{U
TrapayysÀÀw
115
30 : xuav rup^lffiv
xuxaw
122
5: y&tfiàv
Xst//.wv
127
5 : ypera, hrzipot.
hypera, bizipoc e cosi gli altri.
128
24 : iTZTzayòt
ÌTT7rayó(;',-hippagogus-i7T7Taywyói
129
19: ^pt^
Vf
130
2 : ETayyjvàUctv
StXTSUW
131
ó : hr)pir[/.o^
ì(7>3|52TaO<
136
33 : Zc;0/Aia
iffS/Ata
143
5 : òSonzopixò))
ÓSotTTOptxÓV
Inglese.
ERRATA
CORRIGE
1 ]
linea 3: iach padiglione
jack bandiera (paviglione)
1
>
39 : iacht
jack
11
>
15: lichting
lighting
12
»
24: to paking
to pack
13
>
36: cot
got
15
»
33 : bee poped
be pooped
18
>
31 : moth
month
19
»
16 : to doubling
to doubl, to fill
24
>
15: the wip
the whip
28
»
20: clabe
cable, to worm
33
»
30: hotting
bolting
36
»
13 : spline
splice
37
»
1 : unlary
unlay ?
40
>
39 : by the head
to be down by the head
38
>
39 : to erect
to hoist
43
»
38 : ombering
embering
44
>
44 : to stick in the sand
to strand
45
>
15 : to dive
to calk
47
»
11 : enterred
to be within two capes
49
>
1 : reces, to score
a reces, to mortice
50
>
7: raking turm
taking a turn
56
>
23: neadle
needle
56
»
36: sake
rake
60
»
29: to clamp
to frame
61
>
9 : to wrinkle, to shrivel
to curl
61
>
13 : to shrivel, to wrinkle
curled
65
»
15: bonding
bending
66
>
22: coaking
indentation
69
>
3: gage water
water-gauge
85
»
4: encumbrer
encumber
346
EREATA-COEEIGE
ERRATA
CORRIGE "
ag,
. 85 ]
inea 16: coaket
choked
>
89
>
1 : tram
thramb
>
89
>
39: sibband
ribband
>
91
>
33 : prim
prine
>
101
>
21 : jac
jag
>
109
>
35: interesed
interested
»
117
>
29 : or the two
two hausers
»
120
»
24: launeing
launching
»
124
»
27 : ruminga
running a-ground
>
126
»
22: yarol
yawl
>
154
>
17: foaraig
foaming
>
155
>
34: between
between the beams
>
170
>
11 ; strinre
stringer
>
172
>
2: sider
rider
>
174
>
4 : adjoiming
adjoining
>
176
>
31 : marts
masts
>
181
>
4: lancha
launch
>
181
>
17: buit
built
»
181
>
23 : clincher
clincker
»
187
»
11 : cugine
engine
>
199
>
16, 18, 28 • oft
ofiF
»
216
>
30 : labourer
to labour
2>
225
»
3 : voyal
royal
>
226
>
22 : woldings
wooldings
»
235
>
11 : speckled
speckled grain
»
241
>
16 : cerry
cherry
>
248
>
37: riftes
rif's
>
255
>
37 : lim
limb
Tedesco.
ERRATA
CORRIGE
ag.
, 1 1
inea
, 3 : iacfi padiglione
jak bandiera (paviglione)
>
8
»
5: winkerlich
winterlich
>
12
>
22: verpacken
vespakung
>
14
>
39: eingeschiffs
eingeschifft
>
19
>
39: beplanker
beplanken
>
35
»
28: Bugtsplissung
Bugsplissung
>
36
>
8: kabeltansplissung
Kabelansplissung
>
41
»
26: Treibkraft
Triebkraft
>
42
»
13: gebrachs
gebrauchs
>
56
>
8: Stabilat
Stabilitat
»
64
>
8 : Marten
Hasten
>
72
>
31 : Schiffsgunge
Schiffsjunge
>
76
>
12: lanfen
laafen
>
87
»
4: an sweben
auschweben
»
88
>
13 : Enzen qung
Erzengung des kUnstlichen
>
88
>
24: Thereoi
Therol
»
90
>
35 : uter die Decksbalken
unter die Deckbalken vollstaen
>
92
>
13-15: T. T.
I. I.
»
92
>
30: ekterische
elektrische
>
93
>
20-21: Kraf-ta....
Kraft-maschinenkuppelung
>
96
>
29: Seelete
Seeleute
>
107
>
32: mer fuhren kann
kann nicht mehr.
Pubblicato il dì 26 del mese di Maggio 1905
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